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caratteristiche legname


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apro questa discussione per domandarvi (vista la mia ignoranza in materia) alcune caratteristiche del legname.

chiedo dati sul tenore di umidità della legna al momento dell'abbattimento (quercie, pioppo) anche in relazione al periodo dell'abbattimento, o comunque da cosa può dipendere.

 

in più qual è la velocità alla quale si asciuga se lasciata fuori? e se si mette al coperto?

 

qual è la percentuale di umidità che è possibile raggiungere in tempi abbastanza lunghi (6-8 mesi) dopo l'abbattimento?

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Provo a risponderti da zappatore, cioè da persona che lavora nel campo, ma che npn conosce termini tecnici e/o formule.

 

La percentuale di umidità, anche se non sò il valore, è sicuramente piu alta nel periodo in cui la pianta è in crescita (primavera-estate), quindi, almeno nella norma, il periodo in cui è consentito tagliare gli alberi, (autunno-inverno) l'umidità è piu bassa.

 

la stagionatura del legname, in linea di massima và fatta all'aperto per il primo periodo ed al chiuso poi per raggiungere l'asciugatura ideale. Di solito nei primi mesi, il tronco esposto alle intemperie, perde tutti i liquidi che se ad esempio lo styesso venisse utilizzato per fare una persiana, macchierebbero il muro della casa successivamente.

 

Per la misurazione dell'umidità comunque esistono igrometri adatti allo scopo, ma non conosco ne i prezzi, ne le ditte che li costruiscono.

 

Sperando di essere stato chiaro, ti invito a chiedere maggiori lumi qualora tu od altri doveste avere dei dubbi.

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a che livello di umidità possiamo arrivare stagionandolo per 6-8 mesi? indicativamente chiramente.

 

è ipotizzabile raggiungere un 12-14% se lasciato alle intemperie? e al chiuso?

 

portando l'umidità da verde a 12-14% quanto è il calo che si ha in peso?

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Aiutooooooooooooooooo!!

 

Scherzo, fai domande precise e ti meriti rispote altrettanto precise, come ripeto, non conosco i valori di umidità iniziale, ma so che ad esempio la quercia od il castagno se asciugato al chiuso, scendono anche il 40-45% del peso iniziale, il calo di peso del legno dipende dalla densità dell'essenza.

 

Questa tabella vi può aiutare

TABELLA%20PESI%20SPECIFICI.pdf

Modificato da ilmarronaro
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Su questo argomento, posso dire anch'io la mia (faccio il falegname:fiufiu:).

La tradizione dice che per far essicare in modo ottimale il legname per uso mobili/serramenti ecc., si usa la regola che per ogni cm di spessore della tavola segata, sia necessario un'anno di stagionatura (tavola da cm 5 = 5 anni), in luogo asciutto, ventilato, ma al riparo dalle correnti d'aria, in quanto il vento diretto, puo' provocare fenditure a partire dalla testa della tavola.

Soprattutto sulle tavole di rovere e castagno, vengono inserite nelle teste delle cambre o delle lastrine di metallo zigrinate per evitare il piu' possibile queste fenditure.

Il cm/anno, comunque e' molto variabile, in quanto dipende dall'essenza del legname, dal luogo nel quale viene conservato e dalle condizioni climatiche.

Noi acquistiamo solo legname gia' essicato, in piu' utilizziamo un essicatoio sottovuoto (autoclave), per portarlo alla soglia dell'11/12% di umidita', in quanto, di solito, lo riceviamo con un'umidita che va dal 14 al 16%.

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grazie per l'aiuto.

a me (ed anche a dj rudy) interessa l'essiccazione del tronco nella sua interezza, senza tagliarlo in tavole.

anche se il legno si imbarca o si spezza non importa, tanto poi andrebbe cippata quando ha raggiunto l'umidità del 13-14%

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non importa che tipo di cippato, a suo tempo apriremo un'apposita discussione.

qui discutiamo del legname ed ora in particolare del suo contenuto in acqua

Allora lancio un sasso, nella mia zona, si usa comprare la legna da ardere "verde" in questo periodo, perchè mischiandola alla secca già acquistata in estate, si dovrebbe ottenere una resa maggiore.

Io sulla mia pelle posso dire che la combustione di un pezzo di legno verde è sicuramente piu lenta di uno secco, ma in quanto a resa in Kcal, non sò come fare a verificarlo.

Avete dei dati? O è solo una percezione quella della maggior resa?

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quindi è ipotizzabile un calo del 50% in peso dopo un essiccamento dell'umidità dal momento del taglio al 12 % circa?

mi par di capire che in sei mesi non ce la facciamo ad avere un essiccamento come richiesto in special modo perchè il legname non verrebbe tagliato in tavole, ma lasciato in tronchi interi

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Secondo me, saranno necessari diversi anni per raggiungere l'umidita' del 12%, mantenendo il tronco intero (tempo variabile a dipendenza del diametro dei tronchi e il clima).

Fino a 10 anni fa, avevo il magazzino del legname situato in una zona abbastanza umida (versante nord di una collinetta boschiva), e mi ritrovavo che, se ci mettevo del legname con un'umidita del 12/13%, nel giro di poco tempo questo mi saliva al 16/18%, a causa dell'umidita' relativa dell'ambiente circostante.

Secondo me la soluzione per produrre del cippato e' quella di essicarlo dopo la cippatura.

Impianti del genere sono utilizzati nella produzione di pannelli truciolari, bricchetti, pellet......

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altra questione per aggirare il problema:

se cippo il legname ad una umiditàò del 30% senza possibilità di arearlo , ma magari solo di mescolarlo con una pala che può succedere? muffa tutto ? si appalla?

 

e se lo potessi areare?

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Se le quantità sono quelle citate poco sopra, (10 mila quintali), secondo quanto ne sò bisogna avere un sito di stoccaggio fatto a modo cioè ad umidità costante o quantgo meno aerato almeno di essiccare il cippato con qualche tipo di essiccatoio del quale ho sentito parlare.

Comunque, di che essenza parliamo? O siamo nel campo delle ipotesi?

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ovvioamente i 10000 qt non sarebbero stoccati tutti assieme, è verosimile avere una scorta di 2-3000 quintali a magazzino

 

per le essenze non ci sono preferenze: querce, pioppo, o vaietà poco pregiate, basta che faccia biomassa che poi da secca verrà bruciata.

questo discorso in vista di un possibile impiego in un impianto pre produrre energia.

faccio per fare un conto economico per vedere se è conveiente l'uso di cippato rispetto ad altre materie

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Ora comincio a capire. Certo la quercia non và inserita nelle essenze poco pregiate.

Un essenza che invece offre un buon potere calorifico ad un prezzo molto basso sono le spuntature del castagno o i residui di potatura sempre di castagno acquistabili a 2,5/3,5 €/q.le in pezzi da 1 mt. L'unica cosa essendo una essenza piuttosto tenace, non sò se il procedimento di cippatura fosse piu lungo e dispendioso che magari cippare un tronco di pioppo.

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Qualche centinaio di q.li ce le avevo anche io un paio di anni fà quando ho potato i castagneti. Visto che sei di Arezzo, prova verso Abbadia S.S. o comunque in zone dove ci sono bochi di castagno, non dovresti avere difficoltà a reperirne.

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  • 2 settimane dopo...

per mikis 70 :é giusta la teoria del cm x anno ma la tavola da 5 cm ci mette 2.5 anni a stagionare e non 5 perche stagiona da tutti e due i lati....cosi come un tronco da 20 cm di diametro impiega 10 anni perche stagiona tutto attorno quindi bisogna calcolare la misura del raggio mica quella del diametro!!! naturalmente sempre"ALL'INCIRCA" perche poi ci sono molte variabili...

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  • 3 mesi dopo...

Per non aprire un nuova discussione, pongo qua questo quesito, sperando che qualcuno dipani il dubbio che mi è venuto.

Ho degli amici che vivono vicino Roma in zona Rocca di Papa, parlandi, mi hanno raccontato che comprano la legna da ardere e che il venditore usa come unità di misura il PASO.

Chiedendo a quanto corrisponda questa strana unità di misura, loro non hanno saputo dirmi altro che corrisponde a circa 15-18 q.li.

Partendo dal fatto che anche io vendo legna ai privati e che uso il piu comune quintale come unita di misura, mi sembra che il range di scostamento sia un po' troppo elevato, perchè 3 quintali di legna consegnate a casa (entro 20 KM) e segate a 50 cm essenza quercia e leccio corrispondono a circa 40 €, forse troppo per l'acquirente.

Comunque, io come alternativa al quintale, conosco solo il metro stero,

Cos'è il PASO?

E' una misura di peso o di volume?

Grazie a tutti

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ovvioamente i 10000 qt non sarebbero stoccati tutti assieme, è verosimile avere una scorta di 2-3000 quintali a magazzino

 

per le essenze non ci sono preferenze: querce, pioppo, o vaietà poco pregiate, basta che faccia biomassa che poi da secca verrà bruciata.

questo discorso in vista di un possibile impiego in un impianto pre produrre energia.

faccio per fare un conto economico per vedere se è conveiente l'uso di cippato rispetto ad altre materie

il mio vicino con altre due imprese boschive ha formato una società che ha fatto una centrale per il teleriscaldamento. scaldano il comune,le scuole e una ventina di case. loro usano le ramaglie di scarto dei boschi. non credo che la società abbia un proprio sito, comunque puoi provare a cercare su google "impianto teleriscaldamento di Marchirolo" o simili.

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per mikis 70 :é giusta la teoria del cm x anno ma la tavola da 5 cm ci mette 2.5 anni a stagionare e non 5 perche stagiona da tutti e due i lati....cosi come un tronco da 20 cm di diametro impiega 10 anni perche stagiona tutto attorno quindi bisogna calcolare la misura del raggio mica quella del diametro!!! naturalmente sempre"ALL'INCIRCA" perche poi ci sono molte variabili...

Per Giovanni, hai perfettamente ragione, ho avuto un'abbaglio:azz:.

Anni fa ho acquistato dei tronchi di rovere slavo (freschi), fatti segare a cm 6.5 di spessore, dopo 2 anni di stagionatura naturale (sono scese dal 35% al 18/20%) e 20 gg di essicazione nel forno sottovuoto, erano pronte all'uso (12%).

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  • 9 mesi dopo...

chiedo se ci siano controindicazioni nel bruciare nella stufa di casa (cucina economica) pali e viti di un vigneto estirpato.

che sò, visto l'alto contenuto in rame e zolfo, produzione di fumi nocivi, otturamenti della canna fumaria ecc...

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