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Tizio.8020

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  1. Ma quale Ingegnere? La DiRi la può rilasciare qualunque elettricista in regola.
  2. Salve a tutti. Una domanda. Mia moglie ha acquistato (da un terzista che chiudeva) una macchian per la raccolta delle olive. Come nella migliore delle tardizioni... io non ne sapevo nulla!!! L'ha trovata con il passa-parola , è andata a vederla, ha trattato il prezzo da sola, l'ha fermata con un acconto, e l'ha già spedita in Albania!!! Visto che è già periodo di raccolta, spero riescano a rimontarla utilizzarla, almeno per velocizzare la raccolta. Purtroppo hanno anche parecchi alberi antichissimi (ultracentenari), non so se sia la macchina adatta. L'unica foto che ho io ho scoperto essere quella del catalogo: La macchina è una SICMA N3 upload immagini http://www.sicmasrl.com/it/le-nostre-macchine/item/n3?category_id=21 [h=3]Descrizione generale[/h] La macchina semovente per la raccolta delle olive, noci, mandorle e della frutta a drupa denominata N3, è una macchina concepita per un'azione di raccolta rapida e senza tempi morti dovuti alle varie manovre per avvicinarsi alla pianta. Questa macchina ha una potenzialità di raccolta molto elevata. La N3 porta una testata vibrante sul fianco destro rivolta verso l'esterno e sospesa ad un braccio telescopico. Questa particolare disposizione della testata vibrante, consente alla macchina di spostarsi lungo il filare con moto rettilineo. Quando la testata vibrante si trova allineata al tronco dell’albero si fa scorrere la testata stessa, per mezzo del braccio telescopico, fino a raggiungere il tronco della pianta da sottoporre alla vibrazione. Questa macchina è particolarmente adatta per lavorare su piante che necessitano di una presa per la vibrazione ( piante giovani da 5 anni in su ). La macchina è composta da uno chassis in tubolare d’acciaio, la cabina - studiata in modo tale da non costituire un ostacolo nello spostamento della macchina sotto le chiome ravvicinate completamente chiusa con i vetri su i quattro lati e anche sul tettuccio. Il telaio della macchina è adagiato su tre ruote – una anteriore sterzante e le altre due posteriormente possono essere sia singole che gemellate. La trazione è fornita dalle due ruote posteriori ed è ottenuta da un sistema oleodinamico. La marcia avanti e la retromarcia sono ottenute per mezzo di un pedale collegato idraulicamente alla pompa della trasmissione. L’accelerazione del motore si ottiene sia con un pedale, sia con una leva regolabile a mano. Il cambiamento di direzione si ottiene con un volante collegato ad un’idroguida che comanda un circuito idraulico. Il quadro dei comandi posto frontalmente all’operatore porta un contagiri conta ore per il motore, il quadro d’accensione, l’interruttore delle luci e delle frecce, le spie delle luci del generatore delle frecce e della pressione dell’olio; i monometri del circuito a bassa pressione, del filtro e dei servizi. I comandi per la movimentazione e la vibrazione della testata vibrante sono ottenute per mezzo di un joystick. La macchina ha due marce sia in avanti sia in retromarcia. Il selettore delle marce è posto sul pannello porta strumenti. La frenata di servizio, o d’emergenza, si ottiene automaticamente quando si lascia il pedale che consente il moto della macchina. La frenata di stazionamento a motore spento si ottiene atomaticamente in quanto i mozzi riduttori ai quali sono fissate le ruote sono dotatati di freni negativi. I freni negativi sono pacchi lamellari, solidali con il mozzo ruota, bloccati in assenza di pressione dei cilindri dei freni. La frenata di stazionamento della macchina in moto, si ottiene ponendo il pulsante nella fase di marcia in negativo. Un joystick posto in corrispondenza della mano destra dell’operatore consente tutti i movimenti della testata vibrante e anche della sua vibrazione. Un circuito a bassa pressione e dei collegamenti elettrici consentono di comandare i distributori per l’invio dell’olio idraulico alle diverse utenze. Nel vano motore trovano posto i due serbatoi: uno per il circuito della trasmissione e per i servizi dell'olio idraulico, l'altro per il combustibile; i distributori e le valvole dell'impianto idraulico; l'accumulatore e altro. Il collettore dei fumi di scarico è sistemato fuori dal vano motore. Il collettore dei fumi di scarico è sistemato posteriormente al motore. La cabina è dotata di vetri anti sfondamento ed è priva di tubi idraulici in pressione. La testata vibrante è situata all'estremità del braccio telescopico al quale è fissata per mezzo di supporti anti vibranti per non trasmettere le vibrazioni alla cabina. NON c'è altro, se clicchi su "dati tecnici" appare una pagina bianca! Premetto che , per quello che l'ha pagata, mal che vada la rivende, ma mi sembra strano che non si trovi nulla in rete. Qualcuno la conosce? Ha problemi di affidabilità? I ricambi si trovano? Grazie a chi saprà rispondermi... Magari queste domande avrebbe dovuto farle lei PRIMA di fare tutto il resto... Chi è sposato capira!
  3. Quando la membrana si secca son dolori, nel mio decespugliatore McCullock l'ho cambiata dopo anni, in effetti era molto secca. La nuova sembra gomma morbidissima. Costano pochissimo, e ti eviti tutti gli impazzimenti (prima va, poi si ingolfa, poi non va di nuovo...). Storia già vista. Io ho pagato meno di 10 € il kit membrane, se hai un rivenditore vicino facci un salto...
  4. http://www.ebay.it/itm/CENTRALINA-ELECTRONIC-ORIGINAL-CONTROL-UNIT-MOTOZAPPA-BRUMI-BETA-B125-150-151-DX-/261907819654?hash=item3cfaec2c86 http://www.ebay.it/itm/CENTRALINA-MOTORE-AGRICOLO-BETA-210-/110782587771?hash=item19cb28237b http://www.ebay.it/itm/BOBINA-ACCENSIONE-ELETTRONICA-MOTORE-JLO-152-BRUMI-BRUMITAL-AGRIS-009003032-/251905471815?hash=item3aa6bc7547:g:63YAAOSwBahVICdo Credevo ce ne fossero di più... Esattamente la tua che modello è? Eventualmente, chiediamo alla Brumi chi, in zona Frosinonem ha la distribuzione dei ricambi: http://www.brumi.it/home Ah, forse questo: http://www.forestaegiardino.it/1/bobina_006003036_2495824.html http://www.forestaegiardino.it/1/gnf_006003036_bobine_motori_4397440.html
  5. Una foto o una sigla del ricambio?
  6. http://www.tasse-fisco.com/famiglia-e-matrimonio/guida-pratica-donazione-casa-figli-parenti-convivente-calcolo-imposta/3852/
  7. http://www.geometri.pi.it/documents/ProdCateg/397/Nuove_imposte_registro_ipotecarie_e_catastali.pdf http://www.fiscal-focus.info/fisco/stabilita-imposta-di-registro-sui-terreni-agricoli,3,19168 http://www.guidafisco.it/imposta-registro-terreni-agricoli-prima-seconda-casa-1028 http://www.notaiopaolodebiase.it/doc/TRASFERIMENTI_DI_TERRENI.pdf MI sa che non è proprio così...
  8. Il problema a mio parere non è tanto il dover dargli i 50.000 € ipotetici, quanto il pagar tasse sui 50.000 €. Con spese di registrazione pari al 8% (+ spese), non mi sembra una differenza da poco, rispetto al 3% della donazione.
  9. ..e si fa obbligo di porre sopra ogni catasta di legna "almeno" 5 burocrati (meglio se di più)... Ma andassero a lavorare?!
  10. Prima in caso di subentro davano circa il 40% a fondo perduto, circa il 50% di mutuo a tasso agevolato, il rimanente circa 10% dovevi averlo, oltre a quanto necessario per la trascrizione (un altro buon 12%) e Notaio. Adeso mi pare di abver capito che è sparita la parte a fondo perduto, e danno il 75% di mutuo a tasso agevolato. Devi quindi avere il 25% della cifra oltre a Notaio ed al 12% di trascrizione. Diciamo che prima ce la potevi fare, adesso la vedo dura.
  11. Le Leggi vanno rispettate, su questo non ci piove. Però mi sembra strano questo divieto assoluto...
  12. Purtoppo viviamo in Italia!!! Dovrebbero ringraziarti per riutilizzare un materiale invece di doverlo smaltire, tanto più che prorpio perchè sono trattate, sarannno eterne. IL materiale che usano, mi pare sia il creosoto, serve a renderle inattaccabili dagli agenti atmosferici e da tutti i parassiti . E' altamente inquinante se viene bruciato...ma se le usi come sostegno per recinzione, che danno potrebbe mai fare? Non mi vengano a dire che "può rilasciare sostanze nel terreno", perchè se così fosse, anche nella funzione originaria di sostegno per un binario , potrebbe fare lo stesso.
  13. Aggiungo. Siamo partitti parlando di resa dei cereali, tutto questo ha senso solo perchè il frumento è pagato "poco". Se pagassero il frumento , chennesò, 50 € al quintale, non ci faremmo di questi problemi. Invece il trasformarlo ha senso, invece di venderlo a chi ci guadagna sopra, molto meglio trasformarlo. Però per avere senso devi produrre dell'ottimo grano, se è scarso non serve a nulla. E qui, le capacità le dovete avere voi. Magari uno può panificare grano anhce senza avere un cogeneratore da cui prelevare calore, non è obbligatorio. Io ero arrivato qui cercando un uso possibile del calore.
  14. Innanzitutto grazie per aver letto, ed aver risposto. Senza discuterne è impossibile capire se la cosa è fattibile, o totalmente sballata... Magari arriviamo a capirne tutti di più. Ma come puoi mescolare kWh e kWt? Un cogeneratore da 500 kW produce 4.000.000 di kWh (500 kw x 8000 ore di funzionamento) E 24.000.000 kWt. Le due cose sono in contemporanea, ma mica le puoi mescolare. Il GSE ti paga per produrre (ed immettere in rete) elettricità. La taglia più conveniente è "fino ad 1 MW" (999 kW), per usufruire della tariffa omnicomprensiva di 0,28 €/kW (per 15 anni dall'inizio). In realtà, fino al 2014 la tariffa era quella, dal 2015 decresce del 2% all'anno. Chi inizia nel 2015 percepirà 0,2744 €/kW per 15 anni, chi inizia nel 2016 percepirà 0,2688 €/kW per 15 anni, e così via . IL cogeneratore userà tecnologia "antica" ma super affidabile, cioè un generatore elettrico azionato da un semplicissimo MAV (Motore Alternativo a Vapore): http://www.enea.it/it/comunicare-la-ricerca/events/biomasse_2-3lug12/enea_wks_3lug12_piatti_spilling_steam_power2.pdf http://www.ahk-italien.it/fileadmin/ahk_italien/Dokumente/Erneuerbare_Energien/Pag_38-39_01.pdf http://www.aeit-taa.org/Documenti/Patto-Vigolana-2010-10-20-Seminari-Biomassa-Tarolli-PTE.pdf http://www.cesarweb.com/public/278_291.pdf La cosa è stata fatta per arrivare ad avere, entro il 2020, almeno il 17% di energia elettrica prodotta "da fonti rinnovabili". Meglio quindi pagare tariffe alte a chi la produce (asurde e fuori mercato, secondo me) che penali alla Comunità Europea (forse più alte). Il problema è che per poter avere l'abilitazione dal GSE devi dimostrare di sfruttare anche il calore prodotto. Una parte serve per essicare la biomassa in ingresso (hai ragione, si raccoglie del G50) , ma il resto devi sfruttarlo per qualcosa di utile . Che siano serre riscaldate, teleriscaldamento, un panificio, una sauna... quello che vuoi. Per quanto riguarda il PCI del cippato, anche io credo che sia molto meno di 4 kWh/kg, la tabella (2.8.2) mi dice 3,4 kWh/kg per un G30: http://www.saluggia.enea.it/centro/doc_news/atti24set09/Francescato_Saluggia%20woodfuels%20240909.pdf Chiaro che noi acquistiamo del G50, quindi dobbiamo considerare il valore del 50% , cioè 2,7 kWh/kg (sempre tabella 2.8.2). Vero anche che il cippato non rende nulla, per quello che la metà (il 49%) conviene acquistarlo fuori. In realtà, il suo valore è molto variabile... I "Businness Plan" funzionano con prezzi del cippato da 50 €/ton fino a circa 80 €/ton; ma se arrivi ad oltre 100 €/ton salta tutto. Per questo devi produrne parecchio da solo. Ma soprattutto sei obbligato a farne da solo almeno il 51% per rientrare nel "reddito agrario". Anche qui, hanno cambiato le regole già poco dopo. Dal 2014, il 25% degli introiti da GSE entra a far parte del reddito imponibile. Questi sono pioppi: http://www.borsamerci.mn.it/listino/prodotto.jsp?l=100&prod=626&list=259&sid=null&nocache=1224352488472 Questo non definisce l'essenza: http://www.al.camcom.gov.it/PriceLists/Pub/Item?id_level_2=8 http://www.federlegnoarredo.it/ContentsFiles%5CBIOCOMBUSTIBILIrev_genapr2013.pdf L'altro problema del cippato, e che per essere in regola DEVE seguire la norma UNI EN 14961-4 http://www.uni.com/index.php?option=com_content&view=article&id=2088%3A2013-07-01-08-27-10&Itemid=741 Per la questione "quanto se ne produce ad ettaro" bisogna vedere come: http://www.ecorisorseimpianti.it/pdf/Presentazione%20short%20rotation.pdf E' un mondo "strano", più cerco di conoscerlo e più mi rendo conto che non si vuole fare chiarezza. Ho chiesto preventivi ad almeno una decina di ditte, nessuno si scosta da frasi generiche come "circa 5 milioni per MegaWatt"... Non ti sanno dire quanto costa , pensa te se te li fanno visitare. Qualche altro invece è disposto alla visita, ma sono produttori di ORC, quindi gassificatori, non MAV. Se ti iscrivi ai forum dei produttori-utilizzatori , scopri che ci sono decine di impianti ORC partiti, ma fermi da ...mesi se non peggio. Praticamente le 8000 h/anno sono fantasia. Se hai presente cosa è il SynGas, sembra che non si riesca a purificarlo a sufficienza, e le turbine si sporcano. Per questo io preferivo un MAV: la tecnologia è semplicissima, la Spilling tedesca in particolare è dal 1889 che li produce. Ma anche loro fanno i preziosi, per avere un preventivo devi avere pazienza... Il problema è che il tutto (cogeneratore e relative caldaie, e panificio che ne sfrutta il calore) va progettato di pari passo, non puoi costruire una caldaia senza sapere a che pressione deve uscire il vapore o quanto ne serve. Per capirci: lo Spilling "tipico", bistadio, usa in ingresso al primario da 6 a 60 Bar, che espandono nel primo, escono a 2,5 Bar, ed escono dal secondo stadio a 0,5 Bar. Con questa pressione puoi scaldare ambienti, certamente non cuocere pane. Devi quindi progettare tutto in sinergia. Altra cosa da valutare. Io avevo pensato ad una unica SRL per pagare meno spese/tempo in burocrazia, ma se si decide di creare cogeneratori di potenza superiore al MW, si possono creare SRL agricole separate. Ma si vedrà in seguito... Un possibile schema sarebbe questo. Una SRL prende in affitto i terreni dai "fondatori", coltiva il grano (e tutto il resto) , lo trasforma in farina, panifica. Ha come spese : gli affitti dei 450 ettari; tutta la trafila di semina/trattamenti/trebbiatura/etc. ; tutti i "secondi raccolti" e la coltivazione dei 300 ettari in rotazione ; l'ammortamento di tutti i macchinari agricoli; gli stipendi dei dipendenti/soci; l'ammortamento del cogeneratore, del panificio, del mulino, degli edifici; l'acquisto della quantità mancante di biomassa (i primi anni , tutta!) del grano mancante, etc. Incassi: l'intera tariffa versata dal GSE e della vendita del pane e di tutta la produzione agricola. Tasse: il 25% dell'incasso (anzi , no: dell'utile!) del cogeneratore è tassato; il 75 % è "reddito agrario"; il 100% dell'utile del panificio è "reddito agrario" ; il 100% dell'utile dei secondo raccolto" e dei raccolti in rotazione è "reddito agrario"; La PAC sarebbe meglio lasciarla ai proprietari, oppure farla confluire nella SRL ?
  15. E' passato un anno, nessuno ha replicato. Forse l'idea è sballata? Va bene, parlavamo di cereali... Punto uno, il prezzo dei noli marittimi, causa crisi, non è mai stato così basso dagli anni '80: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-02-03/noli-marittimi-minimi-29-anni-i-carichi-secchi-221451.shtml?uuid=ABDXTzoC (sono dati di febbraio 2015, adesso il prezzo è lievemente cresciuto); allo stesso tempi il prezzo dei cereali in USA è al ribasso: http://www.clal.it/?section=cereali_usa Non dico che nel futuro il trend proseguirà, assolutamente non ho modo di saperlo, ma adesso come adesso, costa poco comprare cereali ed ancora meno trasportarli qua. I fertilizzanti costano sempre tanto: http://www.clal.it/?section=concimi http://www.borsamercimodena.it/quote.asp?id=2264 (attenzione, ci sono anche voci rassicuranti: http://www.agricoltura24.com/concimi-i-prezzi-non-caleranno-ma-verranno-ampiamente-ripagati/ ) Il gasolio agricolo costa sempre di più, e ne viene assegnato sempre meno: http://www.estense.com/?p=443044 http://www.gazzettaeconomica.it/GASOLIO_AGRICOLO_A_LIVELLI_RECORD_130_LE_IMPRESE_IN_GROSSE_DIFFIC--ida_1995271316.html Ma, e se fosse sempre così? Vorrebbe dire continuare ad avere prezzi alti per gasolio e fertilizzanti, a fronte di un prezzo di vendita del frumento sempre basso... Quindi? Consideriamo di evolvere la cosa. Quanto viene pagato al produttore il grano? Secondo me poco: http://www.mercatigrano.it/storia.php (Non tutti sono d'accordo: http://www.lastampa.it/2015/05/04/cultura/opinioni/editoriali/e-se-il-grano-fosse-il-nuovo-petrolio-FVkYPIQBFKurRFuqTxCmYI/pagina.html questi pensano diversamene!) http://www.si.camcom.gov.it/P26UI15020/Agroalimentare--grano-duro--e-crisi-profonda-in-Toscana.htm Strano, eppure il prezzo del pane cresce: http://cronologia.leonardo.it/stipendi.htm http://www.storiologia.it/tabelle/popolazione06.htm http://www.corriere.it/cronache/08_giugno_24/pane_prezzo_57970e38-41b4-11dd-b0b2-00144f02aabc.shtml Il prezzo del pane sarebbe cresciuto di 419 volte in ventanni!!!!!???? Bene, allora, la soluzione è semplice. Invece di conferire grano ai commercianti, che lo rivendono ai mulini, che ci fanno la farina, e la rivendono ai fornai, che ci fanno il pane... saltiamo qualche passaggio. Trasformiamo direttamente il grano in pane. Ma perchè? http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/economia/prezzi2/chicco/chicco.html Rientra tranquillamente nelle "attività connesse", quindi soggetta a reddito agrario: http://www.fiscoetasse.com/approfondimenti/12198-attivit-agricole-connesse-ecco-il-nuovo-elenco.html Ma facciamoli, due calcoli. Ipotizziamo di creare quella bellissima SRL di cui si parlava ad inizio post. Quanti ettari può avere? Ipotizziamo circa seicento (20 "fondatori" con una media di 30 Ha a testa). 150 servono per coltivare biomassa ( per ottenere le 18.000 tonn/anno del cogeneratore, devi proderne in prorpio almeno il 51%, ipotizziamo 10.000 ton, il resto lo acquisti). 450 , a rotazione triennale (150 ha/anno) servono per produrre grano di alta qualità, diciamo un FPS : http://www.agriparma.it/allegato.asp?ID=824846 Ipotizziamo di arrivare ad una media di 60 q/ha, ogni anno produrremo circa 9000 quintali di grano . Per rientrare nella tassazione agricola, possiamo lavorarne al massimo un pò meno del doppio, cioè i nostri devono rappresentare il 51% (minimo). Arriviamo a 17.000 quintali, se la produzione segue quella del calore, sono circa 330 giorni/anno (circa 7920 ore), quindi , data la resa in farina del 70% (farina "tipo 1", al massimo "tipo 2"), quindi 11.900 quintali di farina (11.900.000 kg !!!); che fanno circa 3600 kg al giorno. Chiaramente kla farina la produciamo da soli! Aggiungiamo l'acqua, potremmo produrre circa 5400 kg di pane . Quanto ci renderà questo pane? Stiamo bassi, al limite del "primo prezzo", facciamo un bel 2 € al kg. Sono 10.800 € al giorno, per 330 giorni fanno 3.500.000 €/anno. Aggiungiamo l'incasso del cogeneratore, altri 2.200.000 (circa, ma il 25% è soggetto a tassazione), arriviamo ad un bell'incasso. Chiaro che devi ammortizzare il forno industriale, il mulino, il cogeneratore, le spese per i macchinari, le cippatrici, i trattori, per l'impianto di biomassa, la manutenzione di tutto, etc.etc. Devi togliere la cifra che incasseresti vendendo i 9000 quintali ai grossisti, ma vanno aggiunti gli introti dei contributi PAC (che secondo me devono restare ai proprietari!) e delle colture di rotazione e di secondo raccolto. Ma ditemi voi, con le dovute tare, se in agricoltura ballano queste cifre. Senza contare che verrebbe remunerata la proprietà dei terreni (affitti certi e garantiti) la manodopera di tutti (addetti all'agricoltura ed al forno, alle manutenzioni etc.), insomma diversi posti di lavoro. Alla fine della fiera, sommando: i risparmi dati dalle economie di scala fatte associando trenta Aziende (in termini di costo per fertilizzanti et acquisti vari, comprese macchine ed attrezzature); la certezza data dall'avere un introito "sicuro" (i soldi del GSE per la corrente elettrica prodotta); l'orgoglio dato dal trasformare e vendere direttamente un prodotto, ottenuto da un grano di qualità superiore; la creazione di "tot" posti di lavoro "interni", che in periodo di crisi non mi sembra malaccio; la possibilità di espandersi, utilizzando il surplus per acquisire altri terreni o altre lavorazioni, implementando con il commercio di fertilizzanti , legna da ardere etc. Alcune considerazioni sparse. Il costo elevato dei macchinari per cippatura consiglierebbe di usarli anche per lavorazioni conto/terzi, idem il rerto dei macchinari. Il calore del cogeneratore, oltre che per il forno industriale, servirà anche (probabilmente) per il teleriscaldamento delle abitazioni dei "fondatori", degli uffici, etc. Mi rendo conto che le difficoltà sono enormi, variegate, e sconosciute, ma avete affrontato ben altro! Non sarà semplice entrare in un mercato nuovo, ma si puo fare. Importante sarà anche la possibilità di eventualmente creare anche serre riscaldate, e tutto quello che sfrutta calore (a costo quasi zero), compresa se servisse la trigenerazione (freddo dal calore), per la conservazione. Ne parliamo???? Credo che l'eventuale invenduto andrebbe distribuito ai bisognosi, non distrutto.
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