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NicolaPignedoli

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  1. Esistono trattori in cui è possibile svincolare il numero di giri della presa di forza dal numero di giri dei motori (a parte i casi della "540 economica" e similari)? Cioè, esistono trattori, anche moderni in cui l'elettronica o l'idraulica la fanno da padrone, in cui posso (esempio estremo) decidere di far andare la presa di forza a 540 giri con motore al minimo o a un numero di giri comunque prefissato? Se non è possibile, qual è la motivazione tecnica? Confermate che l'unica possibilità è quella di utilizzare una presa di forza idraulica esterna? Quali possono essere le sue applicazioni? E' comunque pensabile poter utilizzare attrezzatura per la lavorazione dei terreni con queste prese di forza idrauliche, ammesso che si riesca a montarle? Quanta potenza perdono rispetto alla potenza della presa di forza meccanica tradizionale?
  2. Ho risolto. Ne approfitto per chiedere se lo sforzo controllato sta lavorando bene. Ho fatto una prova con uno stirpone. Nel 513 si alza una leva per innescare lo sforzo controllato, a questo punto la leva del sollevatore funziona in basso per selezionare la posizione di lavoro dell'attrezzo, mentre in alto per selezionare lo sforzo. Per sollevare l'attrezzo occorre alzare il sollevatore a fine corsa. Stando a questa descrizione, che è quella del libretto, ogni volta che correggo la sensibilità dello sforzo l'attrezzo dovrebbe comunque tornare alla profondità fissata, eventualmente alzandosi più spesso se ho aumentato la sensibilità alzando la leva del sollevatore. Ebbene, a me sembra che alzando la leva, quindi aumentando la sensibilità, il ripuntatore tendesse a rimanere più in alto e non tornare più giù, anche dopo diversi metri di lavoro. È normale?
  3. Ciao, mi si è rotta la molla che controlla lo sforzo controllato su questo vecchio trattore. Dove me ne procuro un'altra? Grazie in anticipo.
  4. Volevo sottolineare che in ogni caso passavo con lo scavafossi. L'aratro o il ripuntatore li usavo eventualmente prima. Il ripuntatore praticamente lo smontavo, lasciavo solo il dente centrale. Sia con questo che eventualmente con l'aratro intendevo spaccare un po' di terra, per averne di sminuzzata, che andrà poi ad essere plasmata nelle sponde sotto l'azione dello scavafossi. In ogni caso il terreno non è troppo duro, tra talpe e terreno franato è tutta roba smossa per almeno una decina di cm. Non intendo lavorare il terreno sodo ai lati del fosso perché poi rimane l'effetto gradino.
  5. Ciao, il mio "giardino" è in realtà un vecchio campo agricolo. Quello che vedete in allegato è il fosso collettore che raccoglie l'acqua di scolo da diverse scoline trasversali Non è rifatto da anni e le pareti sono crollate in molti punti, il profilo da "V" e diventato a "U". Forse la foto non è chiara sulle dimensioni, sarà largo al massimo 60 cm, niente di che. Per la profondità dovrò regolarmi con una livella, visto che questo fosso scola a sua volta in un fosso più grande. Posso farmi prestare uno scavafossi monoruota di dimensioni medie. Dispongo anche di un aratro monovomere non reversibile e di un ripuntatore. Volevo chiedervi se per rifare il fosso è sufficiente fare due o tre passate con lo scavafossi oppure se conviene preliminarmente 1) o spaccare il fosso con il ripuntatore (tenendo solo il dente centrale, non voglio lavorare la terra ai lati) 2) oppure con l'aratro, facendo due passate a cavallo del fosso sollevando terra dal centro del fosso sulle pareti.
  6. Ciao, vorrei informarmi e capirci un po' di più su quello che nei trattori è tutto l'impianto idraulico, quello che insomma comprende e fa funzionare tutte quelle attrezzature che dispongono di pistoni e che debbono essere collegate tramite quei tubi neri e che vengono regolate tramite quelle centraline dotate di leve (credo vengano chiamate distibutori idraulici). Non ho una formazione ingegneristica quindi magari non consigliatemi qualche manuale di oleodinamica universitario pieno di formule di idraulica, diciamo che se esiste qualcosa di più orientato alla pratica è meglio. Posso trovare qualcosa sui libri di testo che vengono usati negli istituti professionali?
  7. NicolaPignedoli

    Fori sui bracci portattrezzi

    Buongiorno, spero di aver azzeccato la sezione più idonea. Vorrei sapere a cosa servono esattamente i fori spesso presenti sui bracci portattrezzi, laddove presenti in numero maggiore di uno come nella foto allegata e quali considerazioni deve fare l'operatore per collegare i tiranti a questo o quel foro. Naturalmente la scelta del foro modifica la lunghezza della "leva" per cui cambiano i momenti e gli sforzi, questo credo di averlo capito, comunque volevo sapere, ripeto, quando scegliere questo o quel foro. Un grazie fin da subito, mi sono appena iscritto e sono appena stato assunto in una azienda agricola, saluti Nicola. [ATTACH]32760[/ATTACH]
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