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B155B

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  1. Probabilmente è un problema riscontrato su una pluralità di mezzi tale per cui han deciso di intervenire via software, che poi è la scelta più semplice in questo caso perchè risolvono in fretta. PARE a posto
  2. La primavere scorsa sono intervenuti per sostituire le bobine del ponte sospeso: in 10 min PARE abbiano risolto il problema.
  3. Mi pare che la discussione stia imboccando un vicolo cieco: tutta teoria e niente sperimentazione. Personalmente sono anni che per un motivo o per l'altro semino da sovescio e nei post indietro certamente compaiono mie discussioni con commenti, foto, e quant'altro: nulla di rigoroso o scientifico, ma certamente dovrebbe aiutare chi si cimenta a non partire da zero. Detto ciò: - ricordo che la consociazione è preferibile (uno aiuta l'altro) e vari testi lo dimostrano - pensare di seminare in due momenti diversi le due specie (esempio orzo e veccia) è utopico, già tanto se si trova il momento giusto per farlo una volta! - nel caso di successione a riso (unico caso che mi interessi), prima si semina e meglio cresce il sovescio: considerando i miei tempi di semina-maturazione-taglio del riso è già tanto se riesco a farlo nella prima decade di ottobre per cui bisogna programmare il sovescio dove si può entrare in campo prima. Se poi fa un novembre che sembra aprile tutto va bene, ma non è la regola. - secondo me dopo un sovescio ben riuscito non è pensabile di fare minima lavorazione, troppi residui da interrare a poca profondità: oltretutto trinciare aiuta anche se se ara. In affinatura del terreno (con rotante ad esempio) ce ne si rende conto subito. - il seme di veccia villosa (la specie più indicata in risaia per apportare N) costa molto, circa 3€/kg. Anche io ho pensato di auto produrmelo in un piccolo incolto vicino l'azienda, ma lessi che la tecnica prevede la falciatura, andanatura, e poi quando secca, trebbiatura con pickup: e qui sta il problema perchè il mio terzista non ha il pickup per la trebbia (stai certo che non lo va a comprare per me). - quanto detto fin'ora lo può apprendere e affinare chiunque con la pratica, la vera incognita ad oggi per me è capire QUANDO, in funzione delle varie condizioni al contorno, c'è il rilascio dei nutrienti catturati. E qui secondo me non c'è nessuno che sa dare delle indicazioni chiare e certe: è tutto una stima, un sentimento. E' su questo punto più che su di altri serve lavoro. @Steu93 se accetti un consiglio allora ti dico buttati, fai una prova anche in piccolo (magari con i miei spunti eviti errori che io invece ho dovuto fare), così ti togli tante domande.
  4. La mia invece, di cui non ricordo il nome/marca, arriva dalla Lituania...
  5. Da alcuni anni vedo praticare dalle mie parti un'altra tecnica di miglioramento del terreno: compost+loietto. In autunno/inverno cattura l'azoto rimasto e apportato, poi a marzo è già bello accestito e buono da sovesciare con l'aratro. Il problema è lo spargimento del compost che crea molte ormaie e necessita di tempo... Il successivo passaggio con il coltivatore a dischi sistema un po' i pasticci, ma la livella poi è quasi d'obbligo.
  6. Di seguito due foto della mia cover seminata a fine settembre (veccia+triticale) seminata con spandiconcime dopo passaggio di coltivatore ad ancore.
  7. Tornando al tema sovescio, ti consiglio di fare una prova veritiera in un appezzamento limitato ma significativo così provi con mano di cosa si parla. Consiglio generale: 1- semina il prima possibile (ciò implica la possibilità di avere il campo libero presto) - fine settembre 2 - drena bene, il ristagno lascia i buchi in campo 3- il seme deve andare a contatto con il terreno, su un cuscino di paglia non attecchisce per cui valuta una lavorazione superficiale il che, interrando parzialmente la paglia, anticipa la decomposizione 4- consociato è meglio (se cerchi azoto la veccia è meglio del trifoglio) 5- terminala tardi, a fioritura avanzata (per cui la successiva semina deve essere adatta) 6- tanta biomassa verde in risaia sommersa non è adatta (non c'è solo la fermentazione che vincola, ma anche l'utilità stessa del sovescio - ENR ha una presentazione a tal proposito) 7- trinciare non è indispensabile ma aiuta nelle successive lavorazioni 8- valuta attentamente il piano di concimazione in quanto la disponibilità di azoto rilasciato avviene in avanti con il ciclo colturale (forse anche troppo per il riso in successione) per cui la seconda concimazione in copertura è da intendere solo come ritocco finale (e qui torna utile il rateo variabile con mappa di prescrizione) 9- non fermarti al primo tentativo, bene o male che vada serve fare pratica
  8. La veccia alta 80-100cm vuol dire che si è sviluppata in consociazione con la segale, altrimenti tende a restare più "cespugliosa" o comunque alta quanto ciò a cui si avvinghia: insieme a orzo ho misurato circa 70cm ed era ben sviluppata. Comunque il problema della sua terminazione è che è fibrosa e "filamentosa" per cui è facile che tenda ad avvolgersi intorno a utensili che ruotano, ma credo sia possibile interrarla anche con erpici a dischi (meglio però se taglienti). Si interra bene con l'aratro anche senza rullo crimper se l'aratro è valido: io però preferisco prima trinciare, meno problemi quando si passa il rotante (la massa vegetale si avvolge sui denti). Nel tuo programma di semina tieni presente che il momento migliore per terminarla è quando è fiorita, per cui indicativamente ultima decade di aprile (se si è sviluppata bene in autunno magari anche prima) però non mi pare sensato sommergere il campo per seminare, reputo meglio seminare in asciutta subito dopo la lavorazione (il terreno post veccia / sovescio è perfetto per la semina interrata). Quale varietà di riso vorresti seminare?
  9. Dopo il taglio riso vorrei seminare triticale e veccia da sovesciare in primavera: la semina la farò con spandiconcime e poi fare un passaggio di coltivatore (terremoto3) a circa 15cm di profondità che grazie al rullo ad anelli mi consente di evitare il passaggio di rullo. Mi viene solo il dubbio riguardo la profondità a cui viene interrato il seme... Nasce oppure è meglio seminare dopo il passaggio del coltivatore? In tal caso però dovrei rullare.
  10. Devi lasciarlo spento un paio di minuti, meglio se stacchi la batteria con la levetta dietro la scaletta. A me al tagliando hanno fatto la taratura del ponte anteriore: la corsa effettiva era superiore a quella di taratura di fabbrica e ciò potrebbe aver indotto in allarme i sensori. Fin tanto che non ri attacco il coltivatore non posso però verificare.
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