Vai al contenuto

Andrea terratech

Administrators
  • Numero contenuti

    883
  • Iscritto

  • Ultima visita

Reputazione Forum

26 Excellent

2 Seguaci

Su Andrea terratech

  • Compleanno 08/13/1963

Converted

  • Biografia
    dal 1909 coltiviamo....la nostra passione

Converted

  • Paese o zona di provenienza
    Ravenna

Converted

  • Interessi
    John Deere Model 4020 Festa del Falò, Vasco Rossi Nothing Runs Like Terratech

Converted

  • Occupazione
    dirigo un'azienda di servizi agricoli

Converted

  • Homepage
    http://www.terratech.it

Visite recenti

Il blocco dei visitatori recenti è disabilitato e non viene mostrato ad altri utenti.

  1. Sarò della partita con grande piacere. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk Pro
  2. L'argomento è molto molto stimolante. Specie se questa misura doverre essere sostenuta a modo, penso sia imprescindibile non aderirvi per ragioni non solo economiche. Se non è ancora chiaro tra gli agricoltori che, come mai prima d'ora, si dovranno rimettere in discussione molte delle consuetudini agronomiche consolidate in 50/60 anni di "falsa agronomia" o, con una definizione più soft facile agronomia". Tali consuetudini, col tempo, si sono via via rafforzate di pari passo con la possibilità da parte degli agricoltori facile (fin troppo) accesso/eccesso (fino talvolta ad arrivare all'abuso) di imput produttivi, e questo sia a livello di agrofarmaci, sia di consumo di acqua irrigua, sia (se non soprattutto) in tertmini di lavorazioni, diffusamente e spesso inutilmente aggressive, profonde, ripetute... tutto in funzione di un più ampio margine d'impresa. Questo approccio/tendenza per fino almeno agli anni '90 è stato vincente e, soprattutto in Italia, l'intero mondo agricolo si è adagiato su questa "comfort zone", supportati da un indotto economico a monte che, senza un adeguato contrasto da parte della ricerca e del sostegno istituzionale non si è certo preoccupato più di tanto a cercare concretamente soluzioni alternative con il sostegno di misure alternative e sostenibili alla chimica e/o alla sovra meccanizzazione sostenuta. Ciò ha determinato un sorta di dipendenza tra gli agricoltori, storicamente poco vocati ai cambiamenti e più vocati a ripetere ossessivamente quelle azioni che, magari solo sul breve hanno portato ad un aumento del delta d'impresa. Questa situazione poi, unitamente al sempre maggiore interesse dei consumatori verso le tematiche ambientali e la salubrità alimentare, negli ultimi 20 ha generato l'ossessione del biologico, con tutte le contraddizioni, speculazioni e assurdità di cui piano piano ci si sta rendendendo conto, almeno lo spero. Questo però non sposta il focus del fondamentale cambiamento che il nostro modo deve affrontare e, purtroppo, sono dovuti accadere drammi bellici ed ambientali per accellerare questi cambiamenti. EBBENE, a questo punto, tornando in argomento, il mio pensiero è che non sarà certo il contenuto di argilla dei nostri terreni o lo scombinamento del proprio "modus operandi" che potranno nè rallentare nè tantomeno impedire l'ingresso delle cover crop a copertura invernale incentivate da questa BCAA6. Nella fattispecie sono convinto che, al di là della correttezza tecnica della pratica du cui sono convinto (così come lo dovrebbero essere tutti gli Agronomi), con le dovute soluzioni agromeccaniche oggi disponibili, sia una soluzione assolutamente praticabile e con rischi non troppo elevati per il successo tecnico della coltivazione primaverile che seguirà. temo di essermi dilungato un pò troppo, vogliate perdonarmi.. ANDREA
  3. E' con colpevole ritardo che estendo a tutto il popolo di Tractorum l'invito al nostro informale Open Day. Protagoniste le nostre macchine SIETE I BENVENUTI
  4. Non voglio assolutamente pensare che il nostro caro Dott. Andrea Deangeli divulghi questi dati con lo scopo di ottenere compiacenza interessata o consensi presso i cervisti più facinorosi, anzi, la sua immagine pubblica è palesemente caratterizzata da ben altra "fede" trattoristica, ma i dati snocciolati sono parecchio inquietanti dal punto di vista dei costi di gestione del trattore preso in esame, pur considerando un utilizzo non estremo sia dal punto di vista delle ore ( Se questo fosse uno standard, renderebbe assolutamente inutili e superflui tutti i programmi di tutela ed estensione di garanzia cui spesso fanno ricorso soprattutto i professionisti del settore. Non meravigli quindi la scelta di casa Deangeli (Nunzio) di dare continuità al rapporto con certi fornitori. Probabilmente, anche su questo stesso forum e magari su questa stessa discussione, arriveranno report che affermeranno cose diverse rispetto a quelle riportate da DJ, e potranno essere vere o "presunte", ma la realtà è che ognuno investe i propri soldi e la propria fiducia sul mezzo che ritiene più "profittevole" per la sua attività, questa fiducia merita SEMPRE di essere contraccambiata in primis con macchine collaudate, efficenti ed affidabili, con il valore aggiunto di strutture che consentano di contenere i disagi produttivi ed economici dovuti alle inevitabili rotture meccaniche che SEMPRE caratterizzano tutte le macchine (qualcuna più qualcuna meno), indipendentemente da marca e modello. Concludo ribadendo il grande peso che riveste nel bilancio di un'azienda agromeccanica il mantenimento dell'efficenza dei mezzi al punto che diviene strategico pensare, per aziende di una certa dimensione e dotazione di mezzi, pensare al potenziamento di risorse umane e strumentali proprie, interne, per far fronte e prevenire devastanti e costosi fermi macchina in campagna di lavoro. Penso che in futuro ciò sarà sempre più importante, fino al punto da divenire discrimine per le imprese che non ne terranno conto o che pensano di risolvere il tutto con estensioni di garanzia.
  5. Sento davvero di dover ringraziare tutti i presenti che hanno deciso di affrontare anche lunghe trasferte per trascorrere una giornata all’insegna della comune passione. E’stato davvero un onore!
  6. La profondità di lavoro del minivibro è determinata con estrema precisione dalle ruote della seminatrice, grande diametro, grande stabilità e, soprattutto, posizionate al centro tra coltivatore ed elementi di semina, la migliore.
  7. Probabilmente hanno deciso di mettere l'assurda cloche per rendere meno traumatica l'accoglienza della miriade di profughi provenienti da altri lidi....
  8. [ATTACH]29443[/ATTACH][ATTACH]29443[/ATTACH] La storia quindi si ripete, la bizzarra macchina proposta da John Deere a metà degli anni '70, evidentemente tanto bizzarra non lo era alla luce di quanto oggi, 40 (quaranta) anni dopo, propone in grande stile la tedesca Krone. La storia dirà se questo tipo di lavorazione potrà diffondersi...
  9. Errata corrige. Sul cambio auto powr la nostra casistica è diversa... cambio ZF per ora solo su 6170R con oltre 3000 ore problemi zero 7930 cambio IVT due gamme americano 8000 ore problemi zero 8530 sostituzione integrale componente idraulica a 4800 ore sostiutita integralmente con materiale reman passato in extragarazia (costo ricambio circa € 8000 ) 8320R IVT intervento di aggiornamento alla trasmissione ore 5000 7290R IVT > 2000 ore problemi zero 8335RT IVT 600 ore problemi zero per la cronaca, in arrivo 6175R autopwr scusate per l'equivoco....
  10. Non è mio costume entrare in polemica ne' tantomeno ergermi a paladino difensore di un costruttore che non v'è dubbio non ha alcun bisogno, ma per quel che posso dire avendo esperienze sulla trasmissione powerquad e autoquad su almeno 7 macchine con questa trasmissione, posso testimoniare che la mia personale statistica è del tutto diversa. Tutti i trattori hanno lavorato almeno 9000 ore con un unico caso di intervento sulle frizioni sul 7920S common rail per un costo non superiore ai 3500 euro. Su tutti gli altri zero problemi e so che alcuni di loro continuano a lavorare senza problemi e hanno superato le 15000 ore.
  11. Anch'io ad Hannover mi sono fermato un secondo a dare un occhiata al mezzo in questione.... capisco e mi può andar bene mostrare un esemplare concept, però poggiare alla bell'e meglio 2 longheroni in acciaiaio a profilo ad H su 4 cingoli terratrac da mietitrebbia e sopra ilongheroni adagiare un palco da recita scolastica ed una cabina presa a prestito da uno Xerion, mi sembra un esercizio coraggioso per Claas da mettere in mostra ad una vetrina internazionale della portata di Agritechnica .....
  12. John Deere è (o almeno un tempo lo era sicuramente..) una casa molto prudente nell'introdurre innovazioni e, quando ciò avviene, lo fa dopo aver testato e sperimentato a lungo o dopo aver terminato lo sfruttamento e l'ammortamento del ciclo produttivo dei modelli che va a sostituire. Basti pensare ad esempio come rimase fedele agli obsoleti trattori bicilindrici orizzontali fino alla fine degli anni '50.... fedeli fino al punto che, quando finalmente si convertì ai moderni plurifrazionati in linea, il mercato era passato inesorabilmente in mano a IH, Case e Ford ( in ordine di importanza). Solo di fronte ad una tale, palese evidenza JD decise di abbandonare brutalmente i tanto amati "poppins" per sposare le "volgari" motorizzazioni a 4 e 6 cilindri da tempo utilizzate con successo dai competitor con l'epocale introduzione della serie "New Generation" nel 1960. E perciò verosimile che il progetto della mietitrebbia assiale non fosse all'epoca nè finalizzato, nè tantomeno in fase di programmazione industriale, e forse proprio questa estrema lungaggine e prudenza può aver favorito l'ipotesi di spionaggio industriale.....
  13. Io, come alcuni altri appassionati e/o addetti ai lavori, avranno forse sentito parlare della leggenda "spy story" per la quale sembra che il fortunato progetto "axial flow" introdotto da International Harvester negli anni '70 altro non fosse che l'usurpazione di un progetto nato in John Deere grazie ad un fantomatico ingegnere John Deere che ben pensò di vendersi alla vicina concorrenza. A suffraggio di questa teoria giocava un certo ruolo il fatto che entrambe le fabbriche, sia di John Deere che di IH, sorgessero l'una a fianco dell'altra nella cittadina di Harvester in Illinois (...fantastica la fantasia degli Statunitensi nel battezzare le proprie città...), sito dove tutt'oggi vengono costruite le mietitrebbie John Deere negli USA.... A distanza di tanti anni, grazie alle foto speditemi dall'amico Ermes, pubblico alcuni inquietanti documenti che rendono ancor più credibile e non senza fondamento questa teoria... immagini che testimoniano l'esistenza di prototipi funzionanti gia nel 1957/1958, 20 (venti) anni prima della presentazione della International Harvester Axial Flow ....... [ATTACH]28282[/ATTACH][ATTACH]28284[/ATTACH][ATTACH]28283[/ATTACH][ATTACH]28286[/ATTACH][ATTACH]28285[/ATTACH] Magari l' autore del misfatto è stato proprio l'Ing Morrison o l'Ing.Denison che fimano il primo disegno.....
  14. Intervengo per la prima volta sull'argomento Fendt serie 1000 visto che da anni se ne parla e oramai dovrebbe essere messo sul mercato. A dire il vero il serie 1000 è il secondo prototipo divulgato dalla casa per entrare in pompa magna nel segmento 500 cavalli..... La prima proposta fu il Trisix, presentato in carne ed ossa ad Hannover ( a differenza del 1050 che tutti attendesero vanamente all'edizione del 2013). La mia domanda è : come mai gli ingegneri ritennero opportuno mettere 3 assi motrici salvo tornare ad uno schema classico dopo pochi anni? Come pensano di scaricare a terra oltre 500 cavalli (+25/30% rispetto ai 400 cc già presenti sui campi)?Con le gomme da 900 e 235 di altezza? Questo credo sia la più grande incognita. I costruttori americani una volta superata la soglia dei 400 cavalli con gli isodiametrici articolati raccomandano gomme gemellate, John Deere per superare la soglia dei 600 si è dovuta dotare di cingoli copiati dal quadtrac di caseih,.. Personalmente credo e temo che il rendimento in termini di trazione di un 500 cavalli a schema classico con pneumatici non gemellati sia davvero un esercizio dalle incognite non ancora del tutto verificate...,
×
×
  • Crea Nuovo...