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Minima lavorazione e semina su sodo


Gian81

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innanzitutto buon pomeriggio, sono nuovo quindi mi presento: il mio nick nn lascia dubbi sulle preferenze in fatto di macchine all'avanguardia, gestisco con mio fratello l'azienda di famiglia ai confini della murgia pugliese vicino alle provincie di taranto e matera. siamo interessati alla semina su sodo è ad una prova in campo presso l'istituto agrario di Matera ho provato con il mio trattore la semeato da 3 metri e notato con piacere una seminatrice argentina la VHB, qualcuno conosce meglio queste macchine?

:cheazz:

 

Benvenuto su Tractorum!

 

Ti consiglio di leggerti con calma tutto questo argomento: http://www.tractorum.it/forum/attrezzature-da-campo-aperto-f19/seminatrici-da-sodo-per-cereali-autunno-vernini-502/ troverai commenti e opinioni su entrambe le seminatrici da te menzionate. O0

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grazie, l'inesperienza mi ha messo un pò indietro ma ora ho trovato tutto quello che mi interessava, continuo a seguire le discussioni sulle tecniche agronomiche e sui ritorni di esperienza per quanto riguarda la concimazione e l'eliminazione delle infestanti.

mi chiedevo se su una coltura su sodo è ancora più utile, rispetto al tradizionale, effettuare due interventi di concimazione azotata a distanza per apportare più nutrimento, ho letto che soprattutto il grano tenero necessita di molto azoto per aumentare le proteine durante la maturazione lattea.

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Su sodo soprattutto in presenza di molto residuo colturale, l'azoto devi iniziare a darlo presto, (gennaio) perchè non tutto lo prende il grano ma in parte viene preso dai batteri per ridurre il rapporto c/n dei residui colturale con conseguente degradazione. Quindi è meglio fare 1 concimazione a gennaio, 1 a febbraio (entrambe con nitrato ammonico) e a marzo lasciare l'urea.

Modificato da DjRudy
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quindi come immaginavo è meglio dividere le varie concimazioni, potri fare la seconda concimazione a fine febbraio distribuendo contemporaneamente nitrato e urea, alcuni anni l'ho fatto sul foraggio e ho avuto dei buoni risultati, mentre l'anno scorso sull'orzo ho dato contemporaneamente nitrato e un concime Timac Agro con titolo 26 che mi è stato proposto come soluzione alternativa all'urea visto che contirene altri composti (che ora non ricordo) che pernmettono un'ottimo assorbimento e disponibilità prolungata dell'azoto da parte della pianta e anche lì ho notato un miglioramento.

O0

Modificato da Fabio Colacicco
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salva a tutti volevo sapere se la semina su sodo è applicabile anche al bio ?:cheazz: vorrei passare al sodo per rovinare meno il terreno e per evitare i fenomeni di erosione e il riempimento dei fossi di terra. grazie

 

per me il sodo esclude il bio e viceversa poi forse qualcuno può smentirmi ciao

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io lo farei con una rotazione tipo grano pisello e girasole visto che sto in collina (prov di bologna) io ho poca terra 2 ha quasi miei li sto comprendo da un parente ma mi sono stati offerti circa 7 ha in affitto e li vorrei coltivare a colture erbacce e visto che nei 2 ha vorrei fare bio pensavo di falro in tutta l'azienda.

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  • 2 settimane dopo...

Ieri presso l'Università di Pisa si è svolta una giornata studio sulle tecniche conservative e le future evoluzioni. Tra gli spunti più interessanti,:

 

1) L'esperienza dell'adozione della misura 214-I da parte dell'Az. Agr. CASALINI STEFANO E GIULIA di Rovigo (sodo su sodo continuativo per 5 anni), uno dei pochi agricoltori Veneti che ha deciso di prendersi 480 €/ha aggiuntivi alla PAC e fare sodo su sodo continuativo: grano-colza-orzo-soia, e dove ha i terreni irrigui anche secondo raccolto di soia dopo cereale. Fa tutto con una seminatrice da sodo JD 750A da 3 metri, per ora è al secondo anno di semina.

 

2) La presentazione dei risultati di oltre 20 anni di confronto tra sodo su sodo (NL) e aratura su aratura (LC) fatta dall'Università di Pisa, ecco come le lavorazioni vanno a influire sul contenuto della sostanza organica del terreno.

 

t135573_nl-vs-ct.jpg

Modificato da DjRudy
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Ieri presso l'Università di Pisa si è svolta una giornata studio sulle tecniche conservative e le future evoluzioni. Tra gli spunti più interessanti,:

 

1) L'esperienza dell'adozione della misura 214-I da parte dell'Az. Agr. CASALINI STEFANO E GIULIA di Rovigo (sodo su sodo continuativo per 5 anni), uno dei pochi agricoltori Veneti che ha deciso di prendersi 480 €/ha aggiuntivi alla PAC e fare sodo su sodo continuativo: grano-colza-orzo-soia, e dove ha i terreni irrigui anche secondo raccolto di soia dopo cereale. Fa tutto con una seminatrice da sodo JD 750A da 3 metri, per ora è al secondo anno di semina.

 

2) La presentazione dei risultati di oltre 20 anni di confronto tra sodo su sodo (NL) e aratura su aratura (LC) fatta dall'Università di Pisa, ecco come le lavorazioni vanno a influire sul contenuto della sostanza organica del terreno.

 

t135573_nl-vs-ct.jpg

 

 

io non so dove trovare i relativi grafici ma c'è una prova analoga all'università di Ancona che dura da 17 o 18 anni di confronto tra tecnica convenzionale e sodo continuo che conferma la tendenza evidenziata nella prova che hai esposto.

certo che se ci fosse una misura tipo Veneto anche qui nelle Marche e piu in generale in sud Italia dove principalmente si fanno colture che ben si adattano al sodo e tranne pochi casi non c'è il problema dell'interramento delle deiezioni animali secondo me ci sarebbe una diffusione di questa tecnica molto più ampia che in Veneto O0.

forse è proprio per paura di un'adesione troppo consistente che non la fanno :2funny:

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di un'adesione troppo consistente che non la fanno :2funny:

 

Tu scherzando hai probabilmente centrato il nocciolo della questione...

Nelle marche cmq già in tanti praticano la semina su sodo, quindi per la regione un contributo del genere sarebbe già in partenza un salasso.

Non sai quanto lo spero che una cosa del genere avvenga anche qui, anche perchè a prescindere dalle misure dei psr, il mio obbiettivo è per quanto possibile fare sodo su sodo....

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Interpretando il grafico,si vede che coltivare con la tercnica di sodo su sodo è meglio di quella tradizionale con l'aratura.

Pero mi chiedo:come fa a scolare l'acqua se non lavori la terra?probabilmente le prove fatte,sono in terreni con tessitura,che permette lo scolo dell'acqua.

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Interpretando il grafico,si vede che coltivare con la tercnica di sodo su sodo è meglio di quella tradizionale con l'aratura.

Pero mi chiedo:come fa a scolare l'acqua se non lavori la terra?probabilmente le prove fatte,sono in terreni con tessitura,che permette lo scolo dell'acqua.

 

ci provo a spiegarlo:nel breve periodo (2-3 anni) la capacità di smaltimento delle acque peggiora con la tecnica sodiva continuata e potrebbe essere utile un passaggio con un subsoiler che non sconvolge gli strati del terreno ma lo arieggia (non tutti i sodisti pensano che sia utile io si)

poi dopo il terzo quarto anno il terreno comincia a strutturarsi da solo e aumenta la capacità di assorbimento dell'acqua grazie a tutti i micro e macro fori che si formano al posto delle radici delle colture passate che si degradano e grazie all'attività degli organismi terricoli che ritornano ad abitare i terreni non disturbati dalle lavorazioni.

questa è quello che dovrebbe succedere a grandi linee poi per chi è interessato ad approfondire il discorso può visitare il sito dell'A.I.P.A.S.

http://www.aipas.eu/

ci sono parecchie informazioni sulla semina diretta in piu l'A.I.P.A.S. una volta l'anno se non sbaglio organizza delle giornate in campo a scopo divulgativo a cui partecipano tecnici italiani e per l'occasione vengono anche tecnici dell'A.A.P.R.E.S.I.D. direttamente dall'Argentina.

è una bella esperienza per chi è interessato a questa tecnicaO0

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ci provo a spiegarlo:nel breve periodo (2-3 anni) la capacità di smaltimento delle acque peggiora con la tecnica sodiva continuata e potrebbe essere utile un passaggio con un subsoiler che non sconvolge gli strati del terreno ma lo arieggia (non tutti i sodisti pensano che sia utile io si)

poi dopo il terzo quarto anno il terreno comincia a strutturarsi da solo e aumenta la capacità di assorbimento dell'acqua grazie a tutti i micro e macro fori che si formano al posto delle radici delle colture passate che si degradano e grazie all'attività degli organismi terricoli che ritornano ad abitare i terreni non disturbati dalle lavorazioni.

questa è quello che dovrebbe succedere a grandi linee poi per chi è interessato ad approfondire il discorso può visitare il sito dell'A.I.P.A.S.

http://www.aipas.eu/

ci sono parecchie informazioni sulla semina diretta in piu l'A.I.P.A.S. una volta l'anno se non sbaglio organizza delle giornate in campo a scopo divulgativo a cui partecipano tecnici italiani e per l'occasione vengono anche tecnici dell'A.A.P.R.E.S.I.D. direttamente dall'Argentina.

è una bella esperienza per chi è interessato a questa tecnicaO0

E' la tecnica che stiamo adottando nella nostra azienda! O0

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E' la tecnica che stiamo adottando nella nostra azienda! O0

 

Che tipo di terreni hai nella tua azienda?Suppongo che prima di cominciare questa tecnica,lavoravi il terreno;come cominci a fare sodo?dall'ultima raccolta?

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E' la tecnica che stiamo adottando nella nostra azienda! O0

 

lo so naturenergy magari alla prossima giornata in campo si può anche fare un salto e molto interessante.

e dimenticavo di dire che una volta all'anno (generalmente i primi di marzo)

l'associazione organizza in collaborazione sempre con A.A.P.R.E.S.I.D. un viaggio di 10-12 giorni in Argentina con visite alle aziende agricole più all'avanguardia, tre o quattro giorni all' EXPOAGRO che è la fiera della meccanizazione agricola

http://www.expoagro.com.ar/site/

 

e poi corsi per conoscere le ultime notizie sulla semina diretta insomma un esperienza che secondo me utilissima se si vuole intraprendere questa strada.

certo considera che ti partono almeno 2000 euro:AAAAH: tra volo albergo ecc ma non sono soldi buttati via almeno secondo me.O0

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sulle colture primaverili ,nel mio caso mais, nel caso di semina su sodo come si risolve il problema del diserbo (solo con i post emegenza?) e della concimazione azotata di copertura con la presenza di residui si può eseguire l'interramento?(facendo minima lavorazione al momento della sarchiatura molto prodotto è comunque incorporato al terreno e con una modifica alla sarchiatrice non ho problemi ma nel caso del sodo ho i miei dubbi di riuscirci)

nel caso in cui si è fatta la veccia di crover cop dopo quanti giorni la massa è decomposta da permettere concimazione con interramento?

con una cover crop tipo la veccia sarebbe meglio utilizzare la tecnica dello strip till?comunque quali potrebbero essere le differenze tra le due tecniche (sodo-stripp)

 

 

nb sarebbe interessante il viaggio in argentina

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Ho un terreno che da 3 anni è a set aside...visto che è marginale pensavo di cominciare a fare delle prove di sodo su sodo.

E' un terreno argilloso molto accentuato.

Che tipo di sodo pluriennale potrei impostare?!

Come prima lavorazione del terreno mi consigliate cmq di diserbare,estirpare,rotante o parto subito col sodo?

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