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Rompere suola di aratura direttamente con l''aratro


Nemox

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Ragazzi nessuno ha mai visto applicare un'ancora dietro all'aratro, diciamo dietro il tallone, per rompere la suola di aratura senza passare con il ripper? Io ne ho solo sentito parlare ma così ad occhio mi sembrerebbe un'idea interessante.

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Ragazzi nessuno ha mai visto applicare un'ancora dietro all'aratro, diciamo dietro il tallone, per rompere la suola di aratura senza passare con il ripper? Io ne ho solo sentito parlare ma così ad occhio mi sembrerebbe un'idea interessante.

 

Salve, diversi costruttori in epoche diverse l'hanno praticata, non vedo grandi risultati, se consideriamo vantaggi e limiti, forse i limiti superano i vantaggi, pensa solo a staccare l'aratro, con gli spuntoni sotto i corpi, pensa alla resistenza del bullone di sicurezza che viene sollecitato da carichi che non subirebbe normalmente, fare due lavori contemporaneamente forse li rovini entrambi!

Chiaramente questa è la mia considerazione personale, Lemken per citarne uno, ha o meglio aveva questo dispositivo, però è da un poco che non lo vedo in giro.

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Salve, diversi costruttori in epoche diverse l'hanno praticata, non vedo grandi risultati, se consideriamo vantaggi e limiti, forse i limiti superano i vantaggi, pensa solo a staccare l'aratro, con gli spuntoni sotto i corpi, pensa alla resistenza del bullone di sicurezza che viene sollecitato da carichi che non subirebbe normalmente, fare due lavori contemporaneamente forse li rovini entrambi!

Chiaramente questa è la mia considerazione personale, Lemken per citarne uno, ha o meglio aveva questo dispositivo, però è da un poco che non lo vedo in giro.

 

Si beh certo, se è stato provato e non ha preso piede un motivo ci sarà pure. Però mi piacerebbe conoscere delle motivazioni agronomiche a questo fatto altrimenti si derubrica tutto a mode e simpatie.

 

A parte questo a me quella dell'ariripuntatura sembra un'operazione agronomicamemente vantaggiosa perchè consente un rivoltamento minimo degli strati di terreno ma contemporaneamente una lavorazione abbastanza profonda: http://venetoagricoltura.regione.veneto.it/progetti/BCA/data/pdf/lavorazione%20profonda.pdf

 

I vantaggi in teoria dovrebbero asserci anche nell'economicità della lavorazione perchè se si suppone di rivoltare 30cm di terreno con il versoio rimangono (solo) 20 cm da dissodare ma senza la necessità di ripassare con un'altro attrezzo che in misura più o meno grande ri-lavora gli stessi 50cm di terreno.

 

Riguardo la costruzione dell'attrezzo non sarò certo io a insegnarti il mestiere ma vuoi dirmi che non sarebbe possibile costruire un attrezzo con un sistema di sicurezza (solo sugli spuntoni e non sul corpo intero ovviamente) e magari farli in modo che siano retrattili per la fase di parcheggio?

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Si beh certo, se è stato provato e non ha preso piede un motivo ci sarà pure. Però mi piacerebbe conoscere delle motivazioni agronomiche a questo fatto altrimenti si derubrica tutto a mode e simpatie.

 

A parte questo a me quella dell'ariripuntatura sembra un'operazione agronomicamemente vantaggiosa perchè consente un rivoltamento minimo degli strati di terreno ma contemporaneamente una lavorazione abbastanza profonda: http://venetoagricoltura.regione.veneto.it/progetti/BCA/data/pdf/lavorazione%20profonda.pdf

 

I vantaggi in teoria dovrebbero asserci anche nell'economicità della lavorazione perchè se si suppone di rivoltare 30cm di terreno con il versoio rimangono (solo) 20 cm da dissodare ma senza la necessità di ripassare con un'altro attrezzo che in misura più o meno grande ri-lavora gli stessi 50cm di terreno.

 

Riguardo la costruzione dell'attrezzo non sarò certo io a insegnarti il mestiere ma vuoi dirmi che non sarebbe possibile costruire un attrezzo con un sistema di sicurezza (solo sugli spuntoni e non sul corpo intero ovviamente) e magari farli in modo che siano retrattili per la fase di parcheggio?

 

su un libro di agronomia di qualche tempo fà si parlava proprio di questo argomento e c'era la descrizione proprio di un attrezzo del genere, non sò però la marca, in sintesi era un aratro normale che raggiungeva circa 30 cm e dietro ogni corpo c'era una punta collegata a parallelogramma regolabile in profondità tramite una catena che fungeva anche da sicurezza sganciandoci in caso di ostacoli, durante il trasporto d il parcheggio i ripuntatori si sollvevano manualmente.

qualche giorno fà invece ho visto un pentavomere Di Raimondo, che al posto degli scalpelli aveva delle prolunghe verticali alte 20 cm con l'organo di lavorazione sostituibile a punta cilindrica, in caso di ostacoli si rompeva il perno di sicurezza a strappo e si alzava tutto l'organo lavorante, personalmente non mi ha fatto una buona impressione...

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Si beh certo, se è stato provato e non ha preso piede un motivo ci sarà pure. Però mi piacerebbe conoscere delle motivazioni agronomiche a questo fatto altrimenti si derubrica tutto a mode e simpatie.

 

A parte questo a me quella dell'ariripuntatura sembra un'operazione agronomicamemente vantaggiosa perchè consente un rivoltamento minimo degli strati di terreno ma contemporaneamente una lavorazione abbastanza profonda: http://venetoagricoltura.regione.veneto.it/progetti/BCA/data/pdf/lavorazione%20profonda.pdf

 

I vantaggi in teoria dovrebbero asserci anche nell'economicità della lavorazione perchè se si suppone di rivoltare 30cm di terreno con il versoio rimangono (solo) 20 cm da dissodare ma senza la necessità di ripassare con un'altro attrezzo che in misura più o meno grande ri-lavora gli stessi 50cm di terreno.

 

Riguardo la costruzione dell'attrezzo non sarò certo io a insegnarti il mestiere ma vuoi dirmi che non sarebbe possibile costruire un attrezzo con un sistema di sicurezza (solo sugli spuntoni e non sul corpo intero ovviamente) e magari farli in modo che siano retrattili per la fase di parcheggio?

 

Non ho detto che non sia realizzabile, ma secondo me, conviene arare a 40/45 cm e ripuntare ove necessario, chiaramente questa è la mia opinione, la realizzazione di questo particolare comprometterebbe la caratteristica di penetrazione e altre peculiarità almeno sulle nostre macchine, vanificherebbe tutti i vantagggi che siamo riusciti ad ottenere con particolari geometrie di corpo e dispositivi vari.

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la realizzazione di questo particolare comprometterebbe la caratteristica di penetrazione e altre peculiarità almeno sulle nostre macchine, vanificherebbe tutti i vantagggi che siamo riusciti ad ottenere con particolari geometrie di corpo e dispositivi vari.

 

Ma certamente l'aratro è una macchina complessa e solo voi costruttori sapete come realizzarli perchè funzionino a dovere. Se con lo spuntone l'aratro non funziona non discuto di certo.

 

ma secondo me, conviene arare a 40/45 cm e ripuntare ove necessario, chiaramente questa è la mia opinione,

Ma io parto da una necessità agronomica precisa: rivoltare meno terreno possibile (per non disperdere sostanza organica) ma avere terreno smosso in profondità per avere maggiore scambio di umidità tra gli strati. Non ultimo risparmiare tempo e gasolio. Se già mi parti con un'aratura da 45cm... come diciamo qua in Veneto... "va in mona tutto"!:)

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scusa ma se devi rivoltare poco il terreno allo ti prendi un ripper con dischiera posteriore che anziche lavorarti m 1,60 con un 150 hp ti lavora m 2.50 e fai piu' lavoro, perche' un aratro e' gia' complesso di suo se ci andiamo a mettere pure dei pseudo ripper allora ci si complica di piu' la vita ...regolazioni piu' potenza richiesta e a mio parere un lavoro che come si dice da noi in veneto non e' ne pan ne poenta

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Ospite ale76

Qui da me ne operano 3 un quadrivomere e due trivomeri tutti Raberwerk, a mio avviso come materiali se non il n1 poco ci manca, rotture non ne hanno mai avute e per quanto riguarda il 2parcheggio mi pare le ancore siano retrattili

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Ragazzi nessuno ha mai visto applicare un'ancora dietro all'aratro, diciamo dietro il tallone, per rompere la suola di aratura senza passare con il ripper? Io ne ho solo sentito parlare ma così ad occhio mi sembrerebbe un'idea interessante.

 

l'idea sarebbe buona, se non altro il ripper lavora senza attrito per i primi 30-40 cm, in quanto appena dietro il versoio, certo la struttura si complica un po' e comunque ci vorrebbe un sistema per ritrarre le ancore quando non si usano, a chi lo usa chiedo: si usano sempre o ad anni alterni?

 

il lavoro è paragoanbile a quello di un ripper che passa incrociato al verso di aratura?

 

 

per agroverdeteam: sulla carta sembra meglio che un passaggio con aratro e uno di ripper, e con meno consumi, ripeto sulla carta eprchè non l'ho mai visto e comunque penso che qui non prenderà mai piede..

perchè il lavoro secondo te non viene bene?

 

 

ciao

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chi ho visto usare il ripper, qui da me (sono pochi), lo fa prima dell'aratura e possibilmente non parallelo al verso di aratura..

 

pochi perchè qui molti terreni hanno uno scheletro sotto che non permette di avanzare nemmeno con ripper monodente..

si usa soprattutto per impianti di nuovi vigneti o frutteti..

 

ciao

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l'idea sarebbe buona, se non altro il ripper lavora senza attrito per i primi 30-40 cm, in quanto appena dietro il versoio, certo la struttura si complica un po' e comunque ci vorrebbe un sistema per ritrarre le ancore quando non si usano, a chi lo usa chiedo: si usano sempre o ad anni alterni?

 

il lavoro è paragoanbile a quello di un ripper che passa incrociato al verso di aratura?

 

 

per agroverdeteam: sulla carta sembra meglio che un passaggio con aratro e uno di ripper, e con meno consumi, ripeto sulla carta eprchè non l'ho mai visto e comunque penso che qui non prenderà mai piede..

perchè il lavoro secondo te non viene bene?

 

 

ciao

 

Dipende su che terreni lo usi .....non ho detto che non veine bene ma e' un'attrezzo che non e' ne carne ne pesce ....ci ari a 35 cm 30 cm quello che vuoi e dietro ai 3 versoi (nel caso di trivomere)per rompere il suolo ci sono sti 3 ripper pero' io mi chiedo se a un trivomere in un terreno medio impasto lo tiro con un 150 hp aggiungendoci i 3 ripper avro' bisogno di cavalli in piu o no?allora se devo fare un'aratura leggera che tanto poi la profondita' la fa i ripper dietro allora a sto punto vado su con un ripper 5 ancore con dischiera dietro e un mezzo da 150 hp che mi rivolta lo strato superficiale ugualmente ma faccio 2.5 mt di lavoro anziche 1.5 mt con nel caso di un trivomere per tale potenza ,a mio parere ripeto poi ognuno la vede come vuole.

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come diavolo si fa sulle zolle del aratura a passare al contrario col ripper?

 

masochismo?

 

qualche foto del ripper dietro l'arato?

 

Altre lavorazioni - Sistema d'informazione nazionale sull'agricoltura biologica - SINAB

 

terza foto, non riesco a caricarla come foto singola..

 

 

 

Eliminare la suola di aratura? Basta eliminare l'aratro.... ha detto bene agroverdeteam, tutti gli altri metodi sono inutili tentativi.

 

mi pare che l'aratro venga ancora usato per motivi anche validi, certo io sono il primo a favore della minima lavorazione, della semina su sodo e contrario a certi lavori (tipo aratura a mezzo metro, coltivatore, due passaggi di erpice a disco, due di erpice rotante, vibro ecc..) ma a mio parere l'aratro può ancora dire la sua..

 

troppo spesso si fanno le cose per abitudine o ancora peggio ci si accanisce sulla terra finche non la si vede bella, quando in realtà l'aspetto non conta..

 

ciao

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Inviato (modificato)
scusa ma se devi rivoltare poco il terreno allo ti prendi un ripper con dischiera posteriore che anziche lavorarti m 1,60 con un 150 hp ti lavora m 2.50 e fai piu' lavoro, perche' un aratro e' gia' complesso di suo se ci andiamo a mettere pure dei pseudo ripper allora ci si complica di piu' la vita ...regolazioni piu' potenza richiesta e a mio parere un lavoro che come si dice da noi in veneto non e' ne pan ne poenta

 

Non è questione di vederla come si vuole ma di confrontare le idee in modo razionale: come dicevo il vantaggio starebbe nel far operare il ripper solo su 20 o 30 cm cosa che con la soluzione che indichi non accade perchè il ripper lavora tutti i suoi 50 cm (o quelli che sono) e comunque poi la dischiera deve rivoltare il terreno.

 

Inoltre la dischiera interra le stoppie e stocchi del mais (che con un mais da 150q/ha sono tante) come lo fa l'avanvomere dell'aratro? Lo chiedo, perchè da noi le dischiere proprio non esistono e non le ho mai viste lavorare. Poi può darsi che non sia nemmeno necessario interrare completamente le stoppie come lo fa l'aratro, e qui se ne può discutere.

 

Riguardo la complessità dell'aratro posso anche essere d'accordo con te, ma ciò non significa che sia impossibile realizzarlo e che per forza non funzioni, questa è una questione che è meglio lasciare ai costruttori comunque io sono fiducioso.

 

Inoltre non pretendo che questa soluzione sia del tutto paragonabile ad una ripuntatura+aratura ma certo gli si può avvicinare.

C'è poi da dire che le lance del ripper (se non sbaglio) sono distante una 40ina di cm l'una dall'altra quindi si potrebbe ipotizzare, in un bivomere, di attrezzarlo con la lancia in uno solo dei due corpi.

Modificato da Nemox
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Eliminare la suola di aratura? Basta eliminare l'aratro.... ha detto bene agroverdeteam, tutti gli altri metodi sono inutili tentativi.

 

Non capisco, intendi dire che la suola di aratura è un falso problema o che nemmeno la rippatura è un metodo efficace per eliminarla?

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  • 6 anni dopo...

Finalmente ho trovato l'argomento, 8 anni fa avevamo usato un vecchio maletti per me è stato un bel lavoro su terreni spianati malaccio e poco un ripuntatore e trattore pesante. Per rompere la suola alternato ai moro gialli che pesano sul tallone. Kneveland ne aveva uno simile non ha fatto successo per via della diffidenza non credo dello sforzo. Almeno per noi che ariamo a 30cm su mais la suola è davvero un problema anche in terreni in tempra. Li avevo visti nel ferrarese non mi hanno fatto una brutta impressione anche a chi faceva bietola anni fa. Io ne cerco uno anche vecchio e robusto. Il vecchio Maletti aveva problemi di vecchiaia appunto di snervamento e ruggine aveva vomeri piccoli per le zone emiliane.

Modificato da CultivarSé
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Signori, la di là della complessità tecnico funzionale e realizzativa del sistema, perché non cercare di attenuare il problema direttamente con l'aratro?

la suola di lavorazione si crea quando il vomere e l'aratro stesso gravano sul terreno, la portata è superiore alla larghezza del vomere, cosa ben peggiore della suola in sé, se il vomere, meglio se l'aratro e ovviamente l'operatore, adeguano la larghezza di lavoro al momento del terreno e alle caratteristiche dell'attrezzo ciò si riduce, poi spetta ai costruttori capire come fare, senza creare ulteriori complicazioni, già a mio avviso sugli aratri, ve ne sono troppe, spesso inutili,se un aratro è concepito per basse profondità, difficilmente può lavorare in larghezze elevate, all'aumentare della compattezza del terreno il problema si accentua, diversamente nei terreni ghiaiosi, se non riporto in superfice la "terra" mi ritrovo dopo un periodo di lavorazioni a bassa profondità o su sodo, solo sassi, in sintesi l'effetto crivello, il discorso è lungo e complesso, saluti Gabriele

Modificato da ggb58
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Mi sembra che Migliavacca facesse un aratro con sotto ogni vomere un dente tipo punta di ripper x rompere la suola mentre ari

Mai visto seppur abito poco lontano da Migliavacca, ne ha fatte tante ma il problema di Migliavacca non è la fattura, sono i materiali materiali e metalli poco durevoli. Ho solo gli intasatori di Migliavacca il resto no dalle livelle agli spianoni, mi fa specie un aratro che deve resistere e resistere dal varesotto alla lomellina vuol dire andare su terreni disparati quasi sempre sabbiosi e ricchi di sostanza organica, pioppi, radici se non boschi.

Io non li ho mai visti pur passandoci davanti spessissimo ma nuovi quantomeno no. Kneveland li ha fatti e addirittura presi dai progetti e brevetti di Maletti ma è un altro materiale, Maletti di anni restano, migliavacca no. Uno scapper e una livella più volte belli divelti me li sono trovati abordo strada, altre ditte coll'acciaio manco una piega seppur mezzi di peso leggero.

Sullo scalpello o coltro dietro si sfoga un bel peso dell'aratro anche sul ripuntato ma poi due passate di erpice e i terreni erano super dieci anni e mai dovuto fare una scolina. Tranne ovviamente per riso facendolo obbligatoriamente in acqua.

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Signori, la di là della complessità tecnico funzionale e realizzativa del sistema, perché non cercare di attenuare il problema direttamente con l'aratro?

la suola di lavorazione si crea quando il vomere e l'aratro stesso gravano sul terreno, la portata è superiore alla larghezza del vomere, cosa ben peggiore della suola in sé, se il vomere, meglio se l'aratro e ovviamente l'operatore, adeguano la larghezza di lavoro al momento del terreno e alle caratteristiche dell'attrezzo ciò si riduce, poi spetta ai costruttori capire come fare, senza creare ulteriori complicazioni, già a mio avviso sugli aratri, ve ne sono troppe, spesso inutili,se un aratro è concepito per basse profondità, difficilmente può lavorare in larghezze elevate, all'aumentare della compattezza del terreno il problema si accentua, diversamente nei terreni ghiaiosi, se non riporto in superfice la "terra" mi ritrovo dopo un periodo di lavorazioni a bassa profondità o su sodo, solo sassi, in sintesi l'effetto crivello, il discorso è lungo e complesso, saluti Gabriele

No no non è questione di superficie di terreno lavorato quanto di appoggio su tallone e finachini. Anni arati a Moro giallo si vedono in suola, per Dio su risaia ha fatto solo bene ma su altro no la suola da fastidio, sono tornato ai vecchi Samodoval, Moro bianco Elmo e un Monza perché comunque più leggeri e facili da chiudere il solco dato la mole di resisdui del sovescio nonostante lavorassero su terreni duri si ma morbidi dalle piante e umidi. Un Moro era come creare una piscina. Dove passato un lemken fenestrato, un albaros nessun problema di ristagno, su Moro giallo il ristagno si vedeva, stessa campagna nessuna vena diversa, trattore simile ma aratro diverso. Un Valtra 285 non leggerissimo ma neppure paragonabili ad altri più grevi ma lavori diversi a 30 cm, due o tre campagne a 33ma solo per interrare.

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