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Uso e Abuso di glifosate


giovanniv

Messaggi raccomandati

Sempre più spesso in questi ultimi tempi le televisioni e la stampa parlano di problemi umani causati dall'uso e abuso di glifosate, cosa ne pensate?

 

Personalmente ne uso pochissimo diciamo sui 20 litri/anno in tutto, ma c'è gente che lo usa come fosse acqua del rubinetto.

non credo a sua volta che solo il glifosate sia velenoso per l'uono, tant'è che i principali trattamenti fungicidi oggi riportano la dicitura di tenere lontano dai campi trattati donne in età fertile, quindi proprio bene non credo che facciano.

 

allego qualche articolo trovato in rete

VELENI CHIMICI: la specie umana sempre più a rischio

Nel 2004, con la “Dichiarazione internazionale sui Pericoli dell’inquinamento chimico”, presentata all’UNESCO,

Luc Montagnier esordiva dichiarando “La specie umana è a rischio”. Oggi lo è assai di più.

Uno studio universitario condotto da Greenpeace e GM freeze, riportato da “The Ecologist”, dimostra che il glifosate, ingrediente primo di vari diserbanti e in particolare del Roundup, (quello di gran lunga più diffuso, sia nelle colture tradizionali che – in dosi 4 volte maggiori – in quelle geneticamente modificate) è causa di cancro, malformazioni neonatali, squilibri ormonali e malattie neurologiche quali il Parkinson.

Risultati uguali o simili sono stati ottenuti con numerosi altri studi (un esempio fra tanti: quello dell’Università di Saskatchewan, Canada). Poiché in tutto il mondo viene fatto un uso massiccio di glifosate (non solo in agricoltura, ma anche nei parchi pubblici e luoghi residenziali, come avviene in Italia senza che sia adottata la minima misura di precauzione!) gli studiosi ne hanno chiesto il ritiro dal mercato, denunciando anche l’effetto gravissimo e prolungato che il glifosate ha sull’ambiente, con la creazione di piante “resistenti” ad esso. Più di 20 specie di infestanti naturali, dette “superweeds” (e oggi oggetto di grande allarme) hanno reso incontrollabili, specie in Brasile, Argentina e US, quasi 6 milioni di ettari di coltivazioni, e indotto le aziende chimiche a produrre diserbanti sempre più tossici.

 

La notizia non è del tutto nuova: studi accademici sul glifosate, di cui uno commissionato dalla stessa Monsanto (che produce il Roundup), avevano, già a partire dal 1980, reso noti gran parte di questi effetti.

La rivista Cancer pubblicava il 15/3/1999, uno studio svedese (Hardell e Eriksonn) sulla connessione tra glifosate e linfoma non-Hodgkin.

Inoltre, già nel 1999 la Charles Benbrook Consultants segnalava, analizzando 8.000 siti sperimentali, che l’impiego di diserbante aumentava, con gli Ogm, di 4 volte in media rispetto alle colture tradizionali (proporzione confermata in numerosi studi recenti, incluso il IAASTD, delle Nazioni Unite). Per non citare i dati allarmanti, mai presi in considerazione, sul livello di inquinamento da glifosate nelle falde acquifere degli USA.

 

Il Comitato Scientifico EQUIVITA denuncia oggi all’opinione pubblica l’incalzare allarmante delle notizie sui danni provocati dai veleni chimici, pesticidi in particolare.

Ecco solo alcune di esse (altre sono consultabili sul sito www.equivita.it).

 

1) Uno studio condotto dell’Università di Berkeley e la Columbia University ha dimostrato, monitorando le popolazioni della California e dello Stato di New York, che le donne esposte ai pesticidi in gravidanza mettono al mondo figli meno intelligenti della media (talvolta con quoziente intellettivo assai ridotto).

Ma la denuncia va ben oltre: In Europa i cancri infantili sono aumentati in modo preoccupante; di questi, il 70% sono dovuti a fattori ambientali. Senza considerare la popolazione adulta: i cancri maschili in Francia sono aumentati del 93% negli ultimi 25 anni (vedi film francese “I nostri figli ci accuseranno”, potente denuncia dell’inquinamento agro-chimico e dell’abuso di pesticidi e fertilizzanti).

Gli studiosi raccomandano di abolire l’uso dei pesticidi a partire dalle zone abitate: “la maggior parte dei parassiti che si trovano nelle nostre case, orti e giardini, possono essere controllati senza di essi”.

 

2) Uno studio eseguito dall’Università di Sherbrooke Hospital Centre, in Canada, ha dimostrato che le tossine trasferite nel Dna delle piante per attaccare gli insetti predatori (come ad esempio la tossina Bt) si ritrovano nel 93% dei campioni di sangue prelevati dalle donne incinte e dai cordoni ombelicali dei neonati. Si hanno buoni motivi di temere che questo possa essere fonte di allergie, aborti, difetti neonatali e forse anche cancro.

 

3) In uno studio di alcuni anni fa di G.E. Seralini e altri, “Differential Effects ofGlyphosate and Roundup on Human Placental Cells and Aromatase” (“Environmental Health Perspectives”, 2009) si afferma, attraverso uno studio di biologia cellulare, che il glifosate è tossico per le cellule umane placentarie JEG3 con concentrazioni più basse di quelle utilizzate in agricoltura. L’effetto aumenta con la concentrazione e il tempo, o in presenza di coadiuvanti. Si denuncia infine che il Roundup, oltre ad essere un potenziale distruttore endocrino, può indurre problemi di riproduzione.

Tale studio è particolarmente importante perché effettuato su cellule umane, mentre la maggioranza delle ricerche nella UE vengono ancora effettuate sugli animali.

Ci preme a tal riguardo mettere in evidenza che, anche nel caso di danni provocati da Ogm, i test su animali hanno consentito alle aziende produttrici delle sostanze analizzate di interpretarli a loro piacimento. I risultati dei test sono stati considerati pienamente validi quando si voleva consentire il via libera agli ogm, mentre si è negata ad essi ogni validità quando erano poco funzionali agli interessi economici, affermando in questo caso la scarsa predittività per l’uomo della sperimentazione animale.

 

La risposta della UE

 

Ambigua, in questa situazione, la posizione della Commissione Europea, che, contro il volere della grande maggioranza dei cittadini, ha sempre sostenuto la diffusione degli Ogm e, di riflesso, dei pesticidi.

Un’ambiguità che si manifesta in azioni vistosamente contraddittorie.

- Da un lato l’Unione Europea denuncia la pericolosità dei pesticidi, emana regolamenti su di essi (gennaio 2009) per ridurne l’uso e pubblica l’elenco delle sostanze da bandire (che in futuro dovrà via via essere integrato), in quanto più pericolose delle altre. L’elenco comprende 22 sostanze, tra le quali figura il glufosinate.

- Dall’altro lato l’ UE attiva ogni strumento in suo possesso per promuovere l’autorizzazione di nuovi Ogm. Tra questi, il mais Bt 11 e il mais Bt 1507, entrambi contenenti due modifiche: oltre ad esservi inserita la tossina Bt (modifica che li rende essi stessi pesticidi), sono modificati per resistere proprio al glufosinate. Essi comportano dunque un impiego massiccio del suddetto diserbante (un uso, come abbiamo detto, di 4 volte superiore a quelle delle colture tradizionali).

E’ stato inoltre di recente rivelato (in “Roundup and Birth Defects. Is the Public Being Kept in the Dark?” apparso su GMWatch) che i dati relativi al Roundup sono stati manipolati e censurati (ad esempio per la teratogenicità rilevata sugli animali) per autorizzare la sua immissione sul mercato UE. Non solo: la Commissione ha anche fatto slittare la revisione dell’erbicida, prevista per il 2012, al 2015, quando (è già stato stabilito) non saranno usati i requisiti più stringenti del nuovo Regolamento del 2009, ma i criteri vecchi, molto più permissivi!

 

Conclusione

La regolamentazione dei pesticidi è fondata attualmente su una classificazione della tossicità derivante principalmente dal test Ld50 (Dose letale 50). I test su animali, tuttavia, non sono in grado di identificare la risposta umana a tali sostanze. E' noto che i roditori reagiscono diversamente ai pesticidi, avendo, ad esempio, maggiore capacità di neutralizzare gli effetti nocivi degli organofosfati (lo dimostra anche il fatto che, in modo opposto, vengono reclamizzati dei rodenticidi “innocui per l’uomo” da chi vende prodotti per la disinfestazione).

 

Per giungere ad una corretta valutazione di tossicità occorre modificare la classificazione dei pesticidi stilata dall'OMS in base alle reazioni dei roditori considerando esclusivamente i dati umani a disposizione. Questa conclusione ci giunge da un team di ricercatori internazionali, dopo aver monitorato, tra il 2002 e il 2008, la degenza di 9.302 srilankesi che hanno tentato di suicidarsi ingerendo un pesticida. Tale studio ha rilevato il tasso di letalità di molte sostanze di uso comune nonché evidenziato le notevoli difformità tra le classificazioni OMS e gli effetti sull'uomo.

 

 

 

 

 

 

 

Sull’abuso di Glyphosate-Roundup

 

 

Conosco diversi agricoltori nostrani che usano il Glyphosate-Roundup in copertura e, persino nei loro giardini, dove giocano i bambini… ma non pensavo che fosse usato persino in fase di maturazione del prodotto!!!

Ecco la notizia che ho ricevuto dalla mailing list Contadini Critici

La ricetta segreta americana per fare grano duro di qualità !!!

[
4
] Ahinoi, arretrati durogranicoltori della italica penisola, il lettore “comelafalce” (seppur io all’inizio fossi scettico ed intimamente convinto che mi raccontasse una sorta di mito rurale americano facilmente smontabile) ha aperto una finestra su una realtà a me (e penso anche a molti di voi) totalmente sconosciuta.
Aveva completamente ragione lui e lo ringrazio per avermi messo a conoscenza di quale perla di agrotecnica si fregiano alcuni dei nostri competitori più agguerriti sul mercato mondiale del grano duro, verso i quali peraltro i nostri pastai nutrono una vera e propria venerazione[
5
].
Ma andiamo con ordine: il grano duro è una specie originaria del Medio Oriente [
6
], e nel nostro ambiente Mediterraneo, per come essa naturalmente si sviluppa, è considerata coltura a semina autunno-vernina con maturazione e raccolta in estate (sino anche a Mantova fanno così). In altre parti del Mondo (Canada, USA, etc.) invece viene coltivata a ciclo primaverile estivo, con raccolta di granella (molto ricca in proteine rispetto alle nostre, invero) tra fine estate ed inizio autunno[
7
].
Va però considerata la posizione geografica dei territori del Canada e degli USA dove è maggiormente diffusa la coltivazione. Si tratta di Stati settentrionali molto freddi immediatamente al di sotto del Circolo Polare Artico [
8
] !! (immaginate un po’ voi che differenza rispetto al naturale ambiente nel quale il frumento duro si è evoluto).
Ebbene cosa avviene in questi territori, soprattutto quando la semina è stata ritardata o quando l’autunno si dimostra più anticipato, freddo e piovoso del solito? Avviene che la granella ha difficoltà a maturare ed a passare allo stato vitreo (o lo fa in maniera disomogenea). In più, con le prime piogge di fine estate si sviluppano, all’interno del campo di grano, delle infestanti tenere tenere che rendono le operazioni di mietitrebbiatura molto difficoltose.

[
9
]

Cosa sperimenta allora il prode farmer Americano con l’aiuto sempre vigile e presente della solita Monsanto (manco a farlo apposta sempre lei in tutte le vicende più controverse)? Un bel trattamento con glyphosate (Roundup) 7-14 giorni prima della raccolta (trattamento pre-harvest [
10
] lo chiamano), il grano matura rapidamente (ma sarebbe meglio dire secca, come seccano le infestanti) e si risolve il problema.

Ed è una pratica comunissima: ecco qua ad esempio dal sito “Farm Progress [
11
]” cinque regole per l’applicazione pre-raccolta di glyphosate, e sponsorizzata dalle istituzione pubbliche. Dal sito del Ministero dell’Agricoltura dell’Ontario (Canada) [
12
]: vantaggi, quando applicare, cautele.

E guardate qui, su quante colture [
13
] utilizzano questa tecnica ricorrendo al glyphosate o ad un prodotto essiccante ancora più rapido chiamato “Regione” (ma solo sulle dicotiledoni).

Altro aspetto non secondario, secondo alcuni studi americani, il trattamento pre-harvest migliora la qualità [
14
] del glutine delle granelle trattate: [
15
] Protein quality of durum wheat was affected by glyphosate and paraquat applied at 50% moisture as indicated by higher gluten index and SDS-microsedimentation values compared to those of untreated durum._
Ed a quanto pare, dal tenore di molti articoli che ho letto, il farmer medio americano è anche convinto di innalzare il livello proteico delle granelle con il trattamento pre-raccolta.
Ora come ben sappiamo il glyphosate è un erbicida non selettivo, non prescrivibile almeno in Italia per colture da consumo alimentare.
E’ previsto il suo utilizzo soltanto per trattare erbe infestanti.
Lo stesso governo Canadese, che tuttavia ne consiglia l’uso [
16
] , avverte gli agricoltori di non utilizzare, la granella prodotta dai raccolti trattati con glyphosate, come seme, in quanto, non solo vi sarebbe un abbattimento della capacità germinativa, ma le piante nate dai semi trattati potrebbero essere affette da rachitismo e deformi (questo per dire che la presenza del glyphosate o dei suoi derivati nel seme permane per un certo tempo!).
> _ [1]Pre-harvest glyphosate applications can cause germination and

> possibly vigor problems in the spring. The seed may germinate but the

> seedling may be stunted and deformed. Seed may have good germination

> in the fall but poor germination in the spring. It is good practice to

> make sure you do a germination test again in the spring. Another thing

> to consider with pre-harvest is that maltsters generally reject seed

> that has been treated with pre-harvest glyphosate._
In più, ho trovato uno studio specifico sulle applicazioni di glyphosate pre-harvest [
17
] (pagg. 679-682) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della FAO che ha riscontrato residui sulle granelle e sul macinato da esse derivato. Inoltre uno studio specifico proprio canadese [
18
] sul frumento tenero ha evidenziato che trattamenti con glyphosate, a dosi elevate ed in relazione alla maturità della granella, possono accumulare nelle cariossidi residui ben superiori ai limiti di legge.
Qui un articolo [
19
] in italiano sugli effetti nefasti del glyphosate sulla salute, e vi tralascio la grande mole di articoli più o meno allarmisti che troverete sul web facilmente.

Tra l’altro, a torto a ragione, almeno a giudicare da quanto si trova sul web, il glyphosate è comunemente rifiutato dal consumatore medio italiano, perfino per contenere le erbe infestanti nei bordi delle strade [
20
].

Come pensate che reagirebbe sapendo di consumare comunemente pasta (quella considerata più pregiata, peraltro) prodotta con granelle provenienti dall’altro capo del Mondo, contenenti potenzialmente residui di glyphosate?

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Sempre più spesso in questi ultimi tempi le televisioni e la stampa parlano di problemi umani causati dall'uso e abuso di glifosate, cosa ne pensate?

 

Personalmente ne uso pochissimo diciamo sui 20 litri/anno in tutto, ma c'è gente che lo usa come fosse acqua del rubinetto.

non credo a sua volta che solo il glifosate sia velenoso per l'uono, tant'è che i principali trattamenti fungicidi oggi riportano la dicitura di tenere lontano dai campi trattati donne in età fertile, quindi proprio bene non credo che facciano.

 

allego qualche articolo trovato in rete

VELENI CHIMICI: la specie umana sempre più a rischio

Nel 2004, con la “Dichiarazione internazionale sui Pericoli dell’inquinamento chimico”, presentata all’UNESCO,

Luc Montagnier esordiva dichiarando “La specie umana è a rischio”. Oggi lo è assai di più.

Uno studio universitario condotto da Greenpeace e GM freeze, riportato da “The Ecologist”, dimostra che il glifosate, ingrediente primo di vari diserbanti e in particolare del Roundup, (quello di gran lunga più diffuso, sia nelle colture tradizionali che – in dosi 4 volte maggiori – in quelle geneticamente modificate) è causa di cancro, malformazioni neonatali, squilibri ormonali e malattie neurologiche quali il Parkinson.

Risultati uguali o simili sono stati ottenuti con numerosi altri studi (un esempio fra tanti: quello dell’Università di Saskatchewan, Canada). Poiché in tutto il mondo viene fatto un uso massiccio di glifosate (non solo in agricoltura, ma anche nei parchi pubblici e luoghi residenziali, come avviene in Italia senza che sia adottata la minima misura di precauzione!) gli studiosi ne hanno chiesto il ritiro dal mercato, denunciando anche l’effetto gravissimo e prolungato che il glifosate ha sull’ambiente, con la creazione di piante “resistenti” ad esso. Più di 20 specie di infestanti naturali, dette “superweeds” (e oggi oggetto di grande allarme) hanno reso incontrollabili, specie in Brasile, Argentina e US, quasi 6 milioni di ettari di coltivazioni, e indotto le aziende chimiche a produrre diserbanti sempre più tossici.

 

La notizia non è del tutto nuova: studi accademici sul glifosate, di cui uno commissionato dalla stessa Monsanto (che produce il Roundup), avevano, già a partire dal 1980, reso noti gran parte di questi effetti.

La rivista Cancer pubblicava il 15/3/1999, uno studio svedese (Hardell e Eriksonn) sulla connessione tra glifosate e linfoma non-Hodgkin.

Inoltre, già nel 1999 la Charles Benbrook Consultants segnalava, analizzando 8.000 siti sperimentali, che l’impiego di diserbante aumentava, con gli Ogm, di 4 volte in media rispetto alle colture tradizionali (proporzione confermata in numerosi studi recenti, incluso il IAASTD, delle Nazioni Unite). Per non citare i dati allarmanti, mai presi in considerazione, sul livello di inquinamento da glifosate nelle falde acquifere degli USA.

 

Il Comitato Scientifico EQUIVITA denuncia oggi all’opinione pubblica l’incalzare allarmante delle notizie sui danni provocati dai veleni chimici, pesticidi in particolare.

Ecco solo alcune di esse (altre sono consultabili sul sito www.equivita.it).

 

1) Uno studio condotto dell’Università di Berkeley e la Columbia University ha dimostrato, monitorando le popolazioni della California e dello Stato di New York, che le donne esposte ai pesticidi in gravidanza mettono al mondo figli meno intelligenti della media (talvolta con quoziente intellettivo assai ridotto).

Ma la denuncia va ben oltre: In Europa i cancri infantili sono aumentati in modo preoccupante; di questi, il 70% sono dovuti a fattori ambientali. Senza considerare la popolazione adulta: i cancri maschili in Francia sono aumentati del 93% negli ultimi 25 anni (vedi film francese “I nostri figli ci accuseranno”, potente denuncia dell’inquinamento agro-chimico e dell’abuso di pesticidi e fertilizzanti).

Gli studiosi raccomandano di abolire l’uso dei pesticidi a partire dalle zone abitate: “la maggior parte dei parassiti che si trovano nelle nostre case, orti e giardini, possono essere controllati senza di essi”.

 

2) Uno studio eseguito dall’Università di Sherbrooke Hospital Centre, in Canada, ha dimostrato che le tossine trasferite nel Dna delle piante per attaccare gli insetti predatori (come ad esempio la tossina Bt) si ritrovano nel 93% dei campioni di sangue prelevati dalle donne incinte e dai cordoni ombelicali dei neonati. Si hanno buoni motivi di temere che questo possa essere fonte di allergie, aborti, difetti neonatali e forse anche cancro.

 

3) In uno studio di alcuni anni fa di G.E. Seralini e altri, “Differential Effects ofGlyphosate and Roundup on Human Placental Cells and Aromatase” (“Environmental Health Perspectives”, 2009) si afferma, attraverso uno studio di biologia cellulare, che il glifosate è tossico per le cellule umane placentarie JEG3 con concentrazioni più basse di quelle utilizzate in agricoltura. L’effetto aumenta con la concentrazione e il tempo, o in presenza di coadiuvanti. Si denuncia infine che il Roundup, oltre ad essere un potenziale distruttore endocrino, può indurre problemi di riproduzione.

Tale studio è particolarmente importante perché effettuato su cellule umane, mentre la maggioranza delle ricerche nella UE vengono ancora effettuate sugli animali.

Ci preme a tal riguardo mettere in evidenza che, anche nel caso di danni provocati da Ogm, i test su animali hanno consentito alle aziende produttrici delle sostanze analizzate di interpretarli a loro piacimento. I risultati dei test sono stati considerati pienamente validi quando si voleva consentire il via libera agli ogm, mentre si è negata ad essi ogni validità quando erano poco funzionali agli interessi economici, affermando in questo caso la scarsa predittività per l’uomo della sperimentazione animale.

 

La risposta della UE

 

Ambigua, in questa situazione, la posizione della Commissione Europea, che, contro il volere della grande maggioranza dei cittadini, ha sempre sostenuto la diffusione degli Ogm e, di riflesso, dei pesticidi.

Un’ambiguità che si manifesta in azioni vistosamente contraddittorie.

- Da un lato l’Unione Europea denuncia la pericolosità dei pesticidi, emana regolamenti su di essi (gennaio 2009) per ridurne l’uso e pubblica l’elenco delle sostanze da bandire (che in futuro dovrà via via essere integrato), in quanto più pericolose delle altre. L’elenco comprende 22 sostanze, tra le quali figura il glufosinate.

- Dall’altro lato l’ UE attiva ogni strumento in suo possesso per promuovere l’autorizzazione di nuovi Ogm. Tra questi, il mais Bt 11 e il mais Bt 1507, entrambi contenenti due modifiche: oltre ad esservi inserita la tossina Bt (modifica che li rende essi stessi pesticidi), sono modificati per resistere proprio al glufosinate. Essi comportano dunque un impiego massiccio del suddetto diserbante (un uso, come abbiamo detto, di 4 volte superiore a quelle delle colture tradizionali).

E’ stato inoltre di recente rivelato (in “Roundup and Birth Defects. Is the Public Being Kept in the Dark?” apparso su GMWatch) che i dati relativi al Roundup sono stati manipolati e censurati (ad esempio per la teratogenicità rilevata sugli animali) per autorizzare la sua immissione sul mercato UE. Non solo: la Commissione ha anche fatto slittare la revisione dell’erbicida, prevista per il 2012, al 2015, quando (è già stato stabilito) non saranno usati i requisiti più stringenti del nuovo Regolamento del 2009, ma i criteri vecchi, molto più permissivi!

 

Conclusione

La regolamentazione dei pesticidi è fondata attualmente su una classificazione della tossicità derivante principalmente dal test Ld50 (Dose letale 50). I test su animali, tuttavia, non sono in grado di identificare la risposta umana a tali sostanze. E' noto che i roditori reagiscono diversamente ai pesticidi, avendo, ad esempio, maggiore capacità di neutralizzare gli effetti nocivi degli organofosfati (lo dimostra anche il fatto che, in modo opposto, vengono reclamizzati dei rodenticidi “innocui per l’uomo” da chi vende prodotti per la disinfestazione).

 

Per giungere ad una corretta valutazione di tossicità occorre modificare la classificazione dei pesticidi stilata dall'OMS in base alle reazioni dei roditori considerando esclusivamente i dati umani a disposizione. Questa conclusione ci giunge da un team di ricercatori internazionali, dopo aver monitorato, tra il 2002 e il 2008, la degenza di 9.302 srilankesi che hanno tentato di suicidarsi ingerendo un pesticida. Tale studio ha rilevato il tasso di letalità di molte sostanze di uso comune nonché evidenziato le notevoli difformità tra le classificazioni OMS e gli effetti sull'uomo.

 

 

 

 

 

 

 

Sull’abuso di Glyphosate-Roundup

 

 

Conosco diversi agricoltori nostrani che usano il Glyphosate-Roundup in copertura e, persino nei loro giardini, dove giocano i bambini… ma non pensavo che fosse usato persino in fase di maturazione del prodotto!!!

Ecco la notizia che ho ricevuto dalla mailing list Contadini Critici

La ricetta segreta americana per fare grano duro di qualità !!!

[
4
] Ahinoi, arretrati durogranicoltori della italica penisola, il lettore “comelafalce” (seppur io all’inizio fossi scettico ed intimamente convinto che mi raccontasse una sorta di mito rurale americano facilmente smontabile) ha aperto una finestra su una realtà a me (e penso anche a molti di voi) totalmente sconosciuta.
Aveva completamente ragione lui e lo ringrazio per avermi messo a conoscenza di quale perla di agrotecnica si fregiano alcuni dei nostri competitori più agguerriti sul mercato mondiale del grano duro, verso i quali peraltro i nostri pastai nutrono una vera e propria venerazione[
5
].
Ma andiamo con ordine: il grano duro è una specie originaria del Medio Oriente [
6
], e nel nostro ambiente Mediterraneo, per come essa naturalmente si sviluppa, è considerata coltura a semina autunno-vernina con maturazione e raccolta in estate (sino anche a Mantova fanno così). In altre parti del Mondo (Canada, USA, etc.) invece viene coltivata a ciclo primaverile estivo, con raccolta di granella (molto ricca in proteine rispetto alle nostre, invero) tra fine estate ed inizio autunno[
7
].
Va però considerata la posizione geografica dei territori del Canada e degli USA dove è maggiormente diffusa la coltivazione. Si tratta di Stati settentrionali molto freddi immediatamente al di sotto del Circolo Polare Artico [
8
] !! (immaginate un po’ voi che differenza rispetto al naturale ambiente nel quale il frumento duro si è evoluto).
Ebbene cosa avviene in questi territori, soprattutto quando la semina è stata ritardata o quando l’autunno si dimostra più anticipato, freddo e piovoso del solito? Avviene che la granella ha difficoltà a maturare ed a passare allo stato vitreo (o lo fa in maniera disomogenea). In più, con le prime piogge di fine estate si sviluppano, all’interno del campo di grano, delle infestanti tenere tenere che rendono le operazioni di mietitrebbiatura molto difficoltose.

[
9
]

Cosa sperimenta allora il prode farmer Americano con l’aiuto sempre vigile e presente della solita Monsanto (manco a farlo apposta sempre lei in tutte le vicende più controverse)? Un bel trattamento con glyphosate (Roundup) 7-14 giorni prima della raccolta (trattamento pre-harvest [
10
] lo chiamano), il grano matura rapidamente (ma sarebbe meglio dire secca, come seccano le infestanti) e si risolve il problema.

Ed è una pratica comunissima: ecco qua ad esempio dal sito “Farm Progress [
11
]” cinque regole per l’applicazione pre-raccolta di glyphosate, e sponsorizzata dalle istituzione pubbliche. Dal sito del Ministero dell’Agricoltura dell’Ontario (Canada) [
12
]: vantaggi, quando applicare, cautele.

E guardate qui, su quante colture [
13
] utilizzano questa tecnica ricorrendo al glyphosate o ad un prodotto essiccante ancora più rapido chiamato “Regione” (ma solo sulle dicotiledoni).

Altro aspetto non secondario, secondo alcuni studi americani, il trattamento pre-harvest migliora la qualità [
14
] del glutine delle granelle trattate: [
15
] Protein quality of durum wheat was affected by glyphosate and paraquat applied at 50% moisture as indicated by higher gluten index and SDS-microsedimentation values compared to those of untreated durum._
Ed a quanto pare, dal tenore di molti articoli che ho letto, il farmer medio americano è anche convinto di innalzare il livello proteico delle granelle con il trattamento pre-raccolta.
Ora come ben sappiamo il glyphosate è un erbicida non selettivo, non prescrivibile almeno in Italia per colture da consumo alimentare.
E’ previsto il suo utilizzo soltanto per trattare erbe infestanti.
Lo stesso governo Canadese, che tuttavia ne consiglia l’uso [
16
] , avverte gli agricoltori di non utilizzare, la granella prodotta dai raccolti trattati con glyphosate, come seme, in quanto, non solo vi sarebbe un abbattimento della capacità germinativa, ma le piante nate dai semi trattati potrebbero essere affette da rachitismo e deformi (questo per dire che la presenza del glyphosate o dei suoi derivati nel seme permane per un certo tempo!).
> _ [1]Pre-harvest glyphosate applications can cause germination and

> possibly vigor problems in the spring. The seed may germinate but the

> seedling may be stunted and deformed. Seed may have good germination

> in the fall but poor germination in the spring. It is good practice to

> make sure you do a germination test again in the spring. Another thing

> to consider with pre-harvest is that maltsters generally reject seed

> that has been treated with pre-harvest glyphosate._
In più, ho trovato uno studio specifico sulle applicazioni di glyphosate pre-harvest [
17
] (pagg. 679-682) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della FAO che ha riscontrato residui sulle granelle e sul macinato da esse derivato. Inoltre uno studio specifico proprio canadese [
18
] sul frumento tenero ha evidenziato che trattamenti con glyphosate, a dosi elevate ed in relazione alla maturità della granella, possono accumulare nelle cariossidi residui ben superiori ai limiti di legge.
Qui un articolo [
19
] in italiano sugli effetti nefasti del glyphosate sulla salute, e vi tralascio la grande mole di articoli più o meno allarmisti che troverete sul web facilmente.

Tra l’altro, a torto a ragione, almeno a giudicare da quanto si trova sul web, il glyphosate è comunemente rifiutato dal consumatore medio italiano, perfino per contenere le erbe infestanti nei bordi delle strade [
20
].

Come pensate che reagirebbe sapendo di consumare comunemente pasta (quella considerata più pregiata, peraltro) prodotta con granelle provenienti dall’altro capo del Mondo, contenenti potenzialmente residui di glyphosate?

 

un conto è eseguire il trattamento sugli ogm e un altro conto è usarlo come pratica "criminale", a mio avviso, per dissecare il grano in fase di pre trebbiatura.

sono due pratiche profondamente diverse!!!

ecco ancora di più la necessità dell'etichettatura obbligatoria, con la zona di provenienza, sempre per quel che può contare, vista la fantasia nel mischiare le "carte" da parte dei produttori di beni alimentari.

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Innanzitutto, questa pratica di far "maturare" il grano con l'azione disseccante del glifosate, se fosse vera, è una barbarie, ambientale ed alimentare. evidentemente, se qualcuno lo fa, permessa.

 

 

per il resto, io sono convinto che con il fatto che si degradi rapidamente, che sia un prodotto molto utile, che funzioni bene, CHE COSTI POCO, si tende ad usarlo fin troppo spesso..

 

cioè, probabilmente quello che permettte di risparmiare in termini di carburante e di tempo è comunque meno accettabile dal punto di vista ambientale, però per quel poco che ne capisco io, troppo spesso viene utilizzato come fosse poco più di acqua fresca, "ma sì, un passaggio di gliphosate", mi sembra un po' eccessivo.

 

lo uso anch'io per il diserbo sottofila, ma penso che ci siano differenze notevoli tra un passaggio localizzato all'anno, e chi, esperienza personale, ne fa pure tre, oltre all'utiizzo massiccio in pieno campo, ma qui non posso parlare perchè non ne ho le competenze.

 

 

 

le mie modeste conoscenze di chimica non mi permettono id stabilire se il gliphosate o i suoi prodotti di decomposizione siano nocivi o meno, c'è gente più preparata di me che può dire questo o meno.

 

d'altro canto, si sa, dietro a queste tematiche ci sono interessi economici immensi, sia a favore che contro, come poi, molto collegato, l'utilizzo di piante OGM e RR (resistenti al gliphosate).

 

 

 

io parto dall'idea che sia uno strumento utile, come molti altri, ma pure pericoloso, quindi vada utilizzato con precauzione e soprattutto con parsimonia. non è il primo prodotto che sembra sicuro, e poi si scopre che tanto sicuro non è, nel dubbio, sarà eccesso di prudenza, ma meglio utilizzarlo solo se assolutamente necessario.

 

 

ciao

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Il gliphosate fa parte delle controindicazioni delle minime lavorazioni o sodo. In un sistema convenzionale se ne usa meno, bisognerebbe sapere se inquina di più l'aria un trattore che ara o le falde il gliphosate, penso che entrambi siano negativi.

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mah guarda purin c'era una voce qui che diceva che lo davano anche alle cipolle e alle patate il dissecante per farle seccare.. questo fa pensare molto.. noi lo usiamo solo nel frutteto e prima di arare se si dovesse formare la "coda di topo" che si aggroviglia come non so cosa e non riesci neanche ad arare.. ma solo se i vicini che bagnano il mais fanno scappare l'acqua.. :fiufiu: altrimenti in agosto non cresce nulla!

secondo me quello del sodo o della minima lavorazione è un abuso di glifosate.. cioè li vedi che sono sempre lì con sta botte.. e una volta a luglio e una a settembre.. eh porca miseria.. se vogliamo far diventare i terreni delle schifezze!! per non pensare alle falde acquifere superficiali.. secondo me per un po' va bene ma poi vediamo tra 30 anni come sono quei terreni, potrei anche sbagliarmi.. ma molto meglio la sana aratura.. una volta all'anno si può fare.. tipo dopo loietto semini colza su minima e dai il dissecante, ma poi ari.. invece chi continua a mettere dissecante, dissecante, dissecante..

saluti!

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mah guarda purin c'era una voce qui che diceva che lo davano anche alle cipolle e alle patate il dissecante per farle seccare..

 

il disseccante preraccolta alle patate so che c'è chi lo usa, ci sono vari principi attivi, so anche di problemi di imbrunimento delle patate..se fossero solo quelli..

 

 

inizio fuoritema. chi mi conosce sa però come faccio io con il problema dell'erba e delle piante delle patate a lmomento della raccolta. fine fuoritema

 

il gliphosate prima di arare? arando per un po' si sistemano le infestanti, siccome delle cose che non capisco molto tendo ad avere diffidenza, i prodotti chimici li uso il meno possibile..

 

 

 

attento a non confondere sodo con minima lavorazione, non sono certo io l'esperto che te lo deve spiegare, ma ci sono parecchie differenze.

 

tanto poi c'è chi diserba prima di arare.:leggi:vero?

 

 

ciao

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il disseccante preraccolta alle patate so che c'è chi lo usa, ci sono vari principi attivi, so anche di problemi di imbrunimento delle patate..se fossero solo quelli..

 

 

inizio fuoritema. chi mi conosce sa però come faccio io con il problema dell'erba e delle piante delle patate a lmomento della raccolta. fine fuoritema

 

il gliphosate prima di arare? arando per un po' si sistemano le infestanti, siccome delle cose che non capisco molto tendo ad avere diffidenza, i prodotti chimici li uso il meno possibile..

 

 

 

attento a non confondere sodo con minima lavorazione, non sono certo io l'esperto che te lo deve spiegare, ma ci sono parecchie differenze.

 

tanto poi c'è chi diserba prima di arare.:leggi:vero?

 

 

ciao

ahahahaha noi ariamo da quando c'era io mio trisavolo quindi 120 anni fa su per giù... percui pensa te!!

il problema è che se tu hai grano e quello di fianco ha mais e scappa l'acqua nel tuo campo non puoi più ararlo perchè si affonda, percui aspetti fino a settembre e nel frattempo nasce l'erba.. e poi è più economico passare con la botte che con la trincia percui.. :leggi:

l'altra cosa è che poi lo volti a 35 cm percui problemi non ce ne sono..

tranqui che non confondo sodo con minima.. ci mancherebbe!

se ti riferisci a me che diserbo prima di arare è una cosa marginale, che capita su un campo ma capita e non ci posso fare niente a parte urlare col vicino perchè mi allaga il campo!! fortuna che hanno inventato le manichette!!

saluti

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  • 1 anno dopo...
La ricetta segreta americana per fare grano duro di qualità !!!

Il diserbo selettivo -quando la pianta è piccola- non sarà genuino, ma.

Fare il glifosate a pochi giorni dalla trebbiatura è da criminali!!!

 

Questo frumento penso che arrivi anche in Italia, in quali porti potrebbe arrivare?

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  • 2 anni dopo...
  • 4 settimane dopo...

http://www.greenreport.it/news/inquinamenti/la-toscana-dice-stop-al-glifosato-approvata-la-mozione-si-sinistra-toscana/

 

http://www.rinnovabili.it/ambiente/calabria-prima-regione-bandire-glifosato-222/

 

Bello vietare il Glifosate per la pulizia dei letti di semina e consentire l'importazione di grano al Glifosate trattato in pre-raccolta!!!

Modificato da DjRudy
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Ecco Dj...ma alla Buitoni (se non sbaglio lo stabilmento principale e in territorio aretino) questi bravi e solerti politici lo bloccano l'uso del grano canadese al glyphosate o tutti vari mangimi con prodotti a base di soia resistente al glyphosate. Classica presa per il culo il stile ogm-free o territorio denuclearizzato frutto dell'ignoranza del italiano medio...bastava vedere le caxxate condivise su facebook...esempio? Carne contaminata dall'Aids ?

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http://www.greenreport.it/news/inquinamenti/la-toscana-dice-stop-al-glifosato-approvata-la-mozione-si-sinistra-toscana/

 

http://www.rinnovabili.it/ambiente/calabria-prima-regione-bandire-glifosato-222/

 

Bello vietare il Glifosate per la pulizia dei letti di semina e consentire l'importazione di grano al Glifosate trattato in pre-raccolta!!!

Perchè la regione toscana non promuove presso il governo anche il divieto di importazione per tutti i prodotti in cui vi vengono rinvenute tracce di glifosatte? Oppure stanga TUTTE le industrie alimentari che ne fanno uso e poi vediamo come va a finire....Ovviamente non dico neanche che se certe produzioni agricole toscane venissero pagate per come meritano gli agricoltori toscani potrebbero anche evitare di usare il glifosatte ma altri disseccanti non cancerogeni (? ) oppure passare alla minima lavorazione e non usare più la sodo. Ah no è meglio pretendere il grano o la soia a due lire e senza glifosatte.....Una curiosità nel link relativo all'articolo della regione calabria cosa fanno quei due ghostbuster?

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A me quello che lascia perplesso e' perche' i politici prendono queste decisioni con superficialita'. Perche prima non si documentano? Bastava che prima di prendere una decisione avessero invitato un professore dell universita di agraria e un medico, chiedendo loro di documentarsi sulle pubblicazioni scientifiche riguardanti il glifosate e poi di spiegare ai politici stessi tutti i vantaggi e gli svantaggi dell uso del glifosate. Almeno la decisione finale sarebbe stata motivata e basata su dati certi.

 

Invece c e' sempre questa superficialita' che giorno dopo giorno fa sprofondare sempre di piu il nostro paese.

Mi permetto di fare una riflessione che esula un po dal mondo agricolo. Secondo me se vogliamo migliorare questo paese dovremmo insegnare ai nostri figli che tutto quello che facciamo ha delle ripercussioni, quindi prima di fare una cosa si dovrebbe pensare alle possibili conseguenze negative delle nostre scelte. Allora magari prima di agire cercheremmo di informarci di piu per non fare scelte in maniera superficiale. Cosa che invece i politici attuali non sanno fare, e ogni giorno ne paghiamo le conseguenze.

Modificato da samuele macerata
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A me quello che lascia perplesso e' perche' i politici prendono queste decisioni con superficialita'. Perche prima non si documentano? Bastava che prima di prendere una decisione avessero invitato un professore dell universita di agraria e un medico, chiedendo loro di documentarsi sulle pubblicazioni scientifiche riguardanti il glifosate e poi di spiegare ai politici stessi tutti i vantaggi e gli svantaggi dell uso del glifosate. Almeno la decisione finale sarebbe stata motivata e basata su dati certi.

 

Invece c e' sempre questa superficialita' che giorno dopo giorno fa sprofondare sempre di piu il nostro paese.

Mi permetto di fare una riflessione che esula un po dal mondo agricolo. Secondo me se vogliamo migliorare questo paese dovremmo insegnare ai nostri figli che tutto quello che facciamo ha delle ripercussioni, quindi prima di fare una cosa si dovrebbe pensare alle possibili conseguenze negative delle nostre scelte. Allora magari prima di agire cercheremmo di informarci di piu per non fare scelte in maniera superficiale. Cosa che invece i politici attuali non sanno fare, e ogni giorno ne paghiamo le conseguenze.

Va be qua finiamo OT però giusto per riassumere tutto in un'espressione un pò goliardica : " sono tutti froci con il culo degli altri". Il fatto che queste cose le facciano i politici poi è ancora più grave. Anche senza scomodare medici o agronomi basta fare un'attenta analisi di tutta la questione. Quanto diserbo usi, quando lo usi, dove lo usi, quanto ne può rimanere nei prodotti che fai e soprattutto quanti di quei prodotti tu realmente consumi. A mio parere è già un bordello fare scelte del genere per una nazione intera ma farle per una singola regione vuole dire proprio coprirsi di ridicolo. Ma chi abusa di glifosatte qua in italia? SIamo alla fame e secondo voi uno spende più del necessario? Non lo si usa mai sulle colture, se lo devi usare per plire parchi e-o giardini ci sono dei prodotti ( sempre monsanto ) autorizzati etc etc. Ma soprattutto quanto di quello che coltivano i toscani finisce nelle loro tavole? O mi volete dire che in toscana si usa solo il grano toscano? Ma andiamo....è un'iniziativa fatta per ottenere consensi che però rompe assai. Chissà cosa ne pensa DjRudy che se non sbaglio è toscano, di questa iniziativa e dei suoi promotori che di sicuro li conosce.

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Si infatti quello che volevo dire e' proprio che se uno deve fare scelte importanti le deve fare conoscendo bene l argomento. E siccome probabilmente molti politici non sanno neanche cosa sia il glifo, meglio che prima avessero consultato qualche esperto. A volte bisogna avere l umilta di dire "io di questo non ne capisco quindi chiedo dei pareri a chi ne capisce di piu", fermo restando che poi la decisione finale la prendo io.

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Si infatti quello che volevo dire e' proprio che se uno deve fare scelte importanti le deve fare conoscendo bene l argomento. E siccome probabilmente molti politici non sanno neanche cosa sia il glifo, meglio che prima avessero consultato qualche esperto. A volte bisogna avere l umilta di dire "io di questo non ne capisco quindi chiedo dei pareri a chi ne capisce di piu", fermo restando che poi la decisione finale la prendo io.

Io comunque non sapevo che ai toscani fosse così a cuore la questione glifosatte

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Anche la Lombardia potrebbe impegnarsi contro l’uso del glifosato in agricoltura. Nella seduta del 7 marzo del Consiglio regionale sarà discussa la mozione della Consigliera regionale Chiara Cremonesi (Sinistra Ecologia e Libertà), che impegna la regione a diventare “glifosato free” rimuovendo l’erbicida “da tutti i disciplinari agronomici di produzione integrata che lo prevedono”.

 

Fonte:

 

http://www.ilfattoalimentare.it/calabria-toscana-finanziamenti-glifosato.html

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Anche la Lombardia potrebbe impegnarsi contro l’uso del glifosato in agricoltura. Nella seduta del 7 marzo del Consiglio regionale sarà discussa la mozione della Consigliera regionale Chiara Cremonesi (Sinistra Ecologia e Libertà), che impegna la regione a diventare “glifosato free” rimuovendo l’erbicida “da tutti i disciplinari agronomici di produzione integrata che lo prevedono”.

 

Fonte:

 

http://www.ilfattoalimentare.it/calabria-toscana-finanziamenti-glifosato.html

Già....sta diventando una mania....ma scusate un attimo se e dico se il glyfosatte usato in pre-semina fosse residuale per cui ne trovi tracce sulla coltura che non hai ancora seminato, che non lo è, ma allora tutti diserbi pre-emergenza e post-emergenza alcuni dei quali sono residuali, cosa dovremmo trovare su grano ed altri prodotti? Seil problema è che lo si usa per tutto basta vietarlo per ogni altro uso tipo controllo di infestanti su cunette stradali, ferroviarie, giardini pubblici etc etc. Ma poi dico nessuno che dice stop alle importazioni di prodotti alimentari che lo contengono in quantità significanti tra l'altro. Mai che qualcuno dica stop alla commercializzazione di tali birre ( o ce ne siamo forse dimenticati che c'era anche lì? ) Va be che ogni popolo ha i governanti che si merita ma noi ci meritiamo proprio questi qua?

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