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Prezzi prodotti agricoli e strategie di mercato


DjRudy

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Azienda agricola Italiana in media ha 9 ettari

Il prezzo canadese dovrebbere essere molto più basso.

 

ecco, io qui vorrei vedere la superficie media di chi fa l'agricoltore di professione e non la media nazionale dove le "aziende agricole" sono un milione se non sbaglio.

 

scommetto che la differenza si riduce di parecchio e il tuo discorso non sta in piedi (a mio parere, sia ben chiaro)

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ecco, io qui vorrei vedere la superficie media di chi fa l'agricoltore di professione e non la media nazionale dove le "aziende agricole" sono un milione se non sbaglio.

 

scommetto che la differenza si riduce di parecchio e il tuo discorso non sta in piedi (a mio parere, sia ben chiaro)

Si anche io la penso così. Se un'azienda èad indirizzo cerealicolo sta sui 50-60 ettari in su. Io tra affitto e proprietà coltivo intorno ai 70 ettari di cui circa la metàa grano e non mi posso permettere neanche di respirare più del dovuto. Chi ha 9 ettari fa altro non grano e rinnovo. Come sono anche d'accordo sul fatto che chi ci guadagna sono i grossi importatori perchè loro fanno il prezzo sia a noi che a loro. Solo smettere di seminare può cambiare le sorti di questa storia qua.

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Si anche io la penso così. Se un'azienda èad indirizzo cerealicolo sta sui 50-60 ettari in su. Io tra affitto e proprietà coltivo intorno ai 70 ettari di cui circa la metàa grano e non mi posso permettere neanche di respirare più del dovuto. Chi ha 9 ettari fa altro non grano e rinnovo. Come sono anche d'accordo sul fatto che chi ci guadagna sono i grossi importatori perchè loro fanno il prezzo sia a noi che a loro. Solo smettere di seminare può cambiare le sorti di questa storia qua.

ma sai, non vorrei che coi miei commenti passassi per quello che gode a vedere i prezzi bassi, tutt'altro, solo me ne sono fatta una ragione, e cerco di guardare oltre e trovare le soluzioni.

smettere di seminare?

non credo cambi molto, anzi...

si smette di seminare il momento in cui non ce la si fa più a fare un pò di reddito (come del resto dice Frascarelli....),ma il grano da qualche parte del mondo arriverà sempre...

 

ora, io non faccio cereali, ma visto che il prezzo di vendita lo fanno gli altri,secondo me bisogna solo cercare di lavorare sui costi, compresi quelli difficili da vedere o che sembrano irrinunciabili.

anzi, soprattutto su quelli.

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Si anche io la penso così. Se un'azienda èad indirizzo cerealicolo sta sui 50-60 ettari in su. Io tra affitto e proprietà coltivo intorno ai 70 ettari di cui circa la metàa grano e non mi posso permettere neanche di respirare più del dovuto. Chi ha 9 ettari fa altro non grano e rinnovo. Come sono anche d'accordo sul fatto che chi ci guadagna sono i grossi importatori perchè loro fanno il prezzo sia a noi che a loro. Solo smettere di seminare può cambiare le sorti di questa storia qua.

c'è anche chi ha 9 ettari e fa cereali, ma ha un altro lavoro e tiene la terra per passione senza avere nessun utile, ma come hanno detto questi non sono agricoltori per professione

 

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ma sai, non vorrei che coi miei commenti passassi per quello che gode a vedere i prezzi bassi, tutt'altro, solo me ne sono fatta una ragione, e cerco di guardare oltre e trovare le soluzioni.

smettere di seminare?

non credo cambi molto, anzi...

si smette di seminare il momento in cui non ce la si fa più a fare un pò di reddito (come del resto dice Frascarelli....),ma il grano da qualche parte del mondo arriverà sempre...

 

ora, io non faccio cereali, ma visto che il prezzo di vendita lo fanno gli altri,secondo me bisogna solo cercare di lavorare sui costi, compresi quelli difficili da vedere o che sembrano irrinunciabili.

anzi, soprattutto su quelli.

Si che cambia smettere di seminare.....se chi commercializza il grano ( e ormai sono pochi ) non può pendere più nessuno per il collo qua deve andare a cercare il grano all'estero e allora si attacca lui perchè poi lo deve pagare veramente. Pensi che il grossista canadese se può venderti il grano a 50 euro si fa tanti scrupoli? Se si produce qua e anche lì si mettono d'accordo ma se l'italiano non ha grano anche loro tirano il prezzo.Devi fare reddito per forza se vuoi seminare ma ormai sui costi puoi andare solo su semine su sodo ma le macchine costano e se levano il glyfosatte economico sei bello e fregato e 35 k euro di macchina da amortizzare.

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cosa che è successa lo scorso anno......

non si vendette grano fino a natale...quasi niente eppure il prezzo continuò a scendere lo stesso...

 

insomma inutile ragionarci più di tanto...il prezzo non dipende più da niente...mentre anni fa se facevi un grano come questo di quest'annata te lo pagavano fior di quattrini, oggi non conta più niente di nulla....decide chi compra quanto darti, non c'è verso di fare niente e basta....

questo in italia, perchè in tutto il resto del mondo , dove l'agricoltura è in qualche modo tutelata non funziona così ma all'opposto....

 

analizziamo quello che è successo questa estate...

la siccità imperiava in america , i rumors erano molto pessimisti e giustamente un mercato serio iniziava a prendere posizione....tutti i mercati europei ed extraeuropei guadagnavano euro su euro a ton ogni seduta con aumenti di oltre il 40% rispetto alla chiusura preestiva......

poi quando le notizie iniziavano a cambiare in meno pessimistiche il mercato ha iniziato a ripiegare, anche giustamente direi, ma in quel momento il vero imprenditore ha sicuramente venduto molto del suo grano o in parte per cercare di realizzare il miglior profitto....

 

in italia ora.....

partiti benino....con un aumento del 15/20% rispetto alla chiusura precedente......poi basta nonostante le notizie di produzioni minori in italia di qualità eccelsa di catastrofi in america noi siamo rimasti sempre al palo, quindi molti se non tutti non hanno venduto perchè sperava in un aumento imminente visto quello che succedeva in tutti gli altri mercati e appena è cambiato il vento pessimistico il mercato ha iniziato a ripiegare mettendocelo in saccoccia ancora una volta......

 

eccola la grande differenza tra l'italia e il resto del mondo...si chiama cartello!!!!!!...visto che chi muove le pedine solo pochi elementi ed è per questo che il nostro grano non vale niente rispetto ad altri grani che sicuramente hanno costi di coltivazione e di ammortamento totalmente diversi e non paragonabili....

 

il resto sono solo chiacchiere..................è TUTTO PILOTATO.......

 

e suppongo che la stessa manfrina quest'anno la vedremo anche con i girasoli.....rese italiane bassissime tranne alcuni fortunati casi.....e vedrete a quanto li pagheranno ......rispetto a quello che avveniva anni fa...oggi si sono sbragati completamente e la colpa è la nostra che lo abbiamo permesso

sempre tutti zitti e buoni

e chi prova ad uscire dal "seminato" è considerato piagnone o hobbista.........o peggio da lasciare addirittura l'attività agricola

 

ok...andiamo avanti così allora

Modificato da casemx240magnum
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Pienamente d'accordo. Anni fa da me alcuni miei compaesani pecero un pre-accordo con un molino per una fornitura seria di grano duro con tanto di accordo su qualità, caratteristiche etc etc. Non venne onorato l'accordo da parte del molino. Il proprietario non diede spiegazioni se non inconsistenti. Anni dopo anche se in via confidenziale ammise che l'altro mio compaesano, quello ricco, gli fece pressioni perchè non portasse a termine l'accordo. Inpratica avrebbe messo in commercio tante di quelle farine e semole a prezzi stracciati da fargli chiudere bottega. In forma confidenziale ne sono venuto a conoscenza da poco. Per carità potrebbe anche non essere vero e mi hanno detto delle fregnacce ma date le fonti e l'argomento non credo. Di fatto in circa vent'anni nella mia zona sono spariti un bel pò di molini e pastifici artiginali che erano queli che di fatto facevano vivere dignitosamente tutti pagando il giusto. Ovviamente faceva soldi anche il grande non solo il piccolo....evidentemente non gli bastava. Per questo dico ce quello che sta succedendo ora è stato preparato anni e anni fa. E sarà sempre peggio purtroppo fino a quando non succederà qualcosa di veramente eclatante oppure si smette di seminare grano in tronco o solo ed esclusivamente per i pochi pastifici o le piccole realtà industriali locali.

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ecco, io qui vorrei vedere la superficie media di chi fa l'agricoltore di professione e non la media nazionale dove le "aziende agricole" sono un milione se non sbaglio.

 

scommetto che la differenza si riduce di parecchio e il tuo discorso non sta in piedi (a mio parere, sia ben chiaro)

il mio discorso sta in piedi alla grande perchè secondo me si insiste a professionalizzare un settore e un territorio italiano che se si guarda la realtà non può essere professionalizzato, ma va valorizzato per quello che è...invece vedo che si continua a paragonarlo ad altre realtà...impensabili certi paragoni solo studiando l'orografia del territorio canadese e italiano..per non parlare di altro di cui ho già accennato...

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Chi ha 9 ettari fa altro non grano e rinnovo. .

ma questo non è vero, coltiva per passione nel tempo libero, c'è solo da dire che non lo fa per professione, ma il fatto di professionalizzare il settore agricolo è un mantra comunitario europeo che va a braccetto con la globalizzazione, non a favore dell'Italia e degli italiani.

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Spero che nessuno pensi che non ci sia un prodotto di qualità da importare, piuttosto si pensa che analisti del settore hanno già dichiarato che il cliente importatore Italia è importante perchè importa una qualità scadente grazie al mix che si fa col prodotto interno.

Nessuno dice che è sufficiente il prodotto italiano, si dice invece che viene esportato più che dedicato al mercato interno.

Nessuno vuole un surplus di prezzo, ma si vuole che il proprio lavoro su un territorio orograficamente difficile venga valorizzato in qualche modo. Per i contratti spero siano tutti disponibili, ma non vedo grandi vantaggi tra fare il contratto o non farlo.

Si è individualisti in tutti i settori perchè la società di oggi è questa.

Non è una società collettivista come si vuol far credere dai media.

I principi morali devono essere estesi a tutti e devono partire da chi fa i prezzi, non da chi li subisce i prezzi.

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il mio discorso sta in piedi alla grande perchè secondo me si insiste a professionalizzare un settore e un territorio italiano che se si guarda la realtà non può essere professionalizzato, ma va valorizzato per quello che è...invece vedo che si continua a paragonarlo ad altre realtà...impensabili certi paragoni solo studiando l'orografia del territorio canadese e italiano..per non parlare di altro di cui ho già accennato...

che non si possa paragonare il territorio italiano con quello canadese oppure con quello dell'est europa sono ovviamente convinto.

 

sul fatto del professionalizzare il settore, non vedo l'ora di produrre per il solo autoconsumo e per barattare un chilo di grano con un paio di scarpe :azz:

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sul fatto del professionalizzare il settore, non vedo l'ora di produrre per il solo autoconsumo e per barattare un chilo di grano con un paio di scarpe :azz:

l'abbiamo già scritto, qualcuno è ancora convinto che si può fare impresa coltivando grano e con 9 ettari di terreno che è la grandezza del 80% delle aziende agricole italiane. Si può fare per hobby non certo di professione, inutile lo sforzo della CE ad omogeneizzare tutto e tutti.

Con meno di un ettaro si possono coltivare tante cose molto più remunerative del grano, Frascarelli alla fine dei salmi dice questo:

"Direzionatevi su altre colture", ma in questo caso non si tratta di professionalizzare un settore, bensì di ridirezionare la produzione del settore.

Modificato da Argilloso
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ma questo non è vero, coltiva per passione nel tempo libero, c'è solo da dire che non lo fa per professione, ma il fatto di professionalizzare il settore agricolo è un mantra comunitario europeo che va a braccetto con la globalizzazione, non a favore dell'Italia e degli italiani.

Si anche io intendevo che se devi vivere con 9 ettari di terra non puoi pretendere di campare facendo grano ma devi fare altre colture.

Boh per me continuano a non capire. abbiamo di fronte una situazione di cartello ma non l vogliono vedere. Storicamente si è sempre preso il grano estero ( e intendo da quando si fa pasta a livello industriale cioè 150 anni ) , mai detto che il grano estero non è buono. Come tutti i prodotti della terra sono buoni quelli che vengono buoni. Cioè grano buono se ne fa dappertutto , ma se viene schifoso? In italia i controlli sono rigorosi si ma non sulla merce in entrata. Non ho capito cosa si intende per uniformità e offerta polverizzata. Ma è scemo questo? Il grano duro si semina se ci sono le condizioni per potere almeno sperare di fare reddito. Se ti danno una miseria cosa pretendono che si lavori in perdita? Poi se fai riferimento al canada ceto che lì il grano non manca...lo fanno per esportazione e logico ne hanno in avanzo. Prendono il grano duro estero a prezzi irrisori quando è scadente e lo mischiano a quello italiano che almeno è sano e questo sarebbe illegale...ah no perchè loro miscelano le farine...e questi sarebbero i controlli più rigorosi al mondo? I controlli ci sono in canada che se hanno don non lo danno neanche ai maiali perchè tanto ce lo mangiamo noi....Ci sarebbe poi da dire che se ti servono 100 tonnellte di duro ti prendi prima quello estero poi in mietitura vai dall'agricoltore italiano e gli dici o me lo dai a tot o tene vai in malora. Cosa fai? Collaborazione con un industriale ? Mi definisca il concetto? Cosa dice l'industriale mio concittadino : "dovete fare quintali e basta non preoccupatevi della qualità"Se fai 80 quintali ad ettaro fai bei soldoni...anche con il grano a 16 euro al quintale. Perchè i quintali si fanno per dedizione alla coltura mica se dio vuole.....

Modificato da superbilly1973
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spero solo che quando si avvicinerà la data della etichettatura i venti inizieranno a cambiare....

ci vorrebbero degli spot pubblicitari per sensibilizzare i consumatori su questo.....e le nostre associazioni dovrebbero promuoverle invece il silenzio assoluto......

io sarei disposto ad autotassarmi per farlo.......

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http://www.corriere.it/economia/17_settembre_09/braccio-ferro-pastai-coldiretti-l-etichettatura-d-origine-grano-52ae6044-959f-11e7-8e01-d1e8868455f8.shtml

Ma l'industria sa che vogliamo mangiare i prodotti delle nostre terre?

Come mai ancora insiste con la storia della qualità del prodotto? probabilmente ignorano le preferenze dei consumatori.

Modificato da Argilloso
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http://www.corriere.it/economia/17_settembre_09/braccio-ferro-pastai-coldiretti-l-etichettatura-d-origine-grano-52ae6044-959f-11e7-8e01-d1e8868455f8.shtml

Ma l'industria sa che vogliamo mangiare i prodotti delle nostre terre?

Come mai ancora insiste con la storia della qualità del prodotto? probabilmente ignorano le preferenze dei consumatori.

Tirano l'acqua al loro mulino , tu al loro posto ... o meglio io al loro posto farei anche di peggio ... finchè la barca và .....

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http://www.corriere.it/economia/17_settembre_09/braccio-ferro-pastai-coldiretti-l-etichettatura-d-origine-grano-52ae6044-959f-11e7-8e01-d1e8868455f8.shtml

Ma l'industria sa che vogliamo mangiare i prodotti delle nostre terre?

Come mai ancora insiste con la storia della qualità del prodotto? probabilmente ignorano le preferenze dei consumatori.

 

Ieri ero a fare la spesa con la moglie, e sono stato almeno 15 minuti a guardare nel reparto pasta cosa compravano gli altri, bene 90 % era Barilla, quindi fino a che i consumatori comprano barilla arriverà sempre Canadese.

 

Personalmente non compro barilla da 6-7 anni e compro pasta fatta localmente, e molti altri di voi faranno così ma purtroppo lo fanno solo gli "agricoli" mentre i cittadini guardano il marchio c'è poco da fare.

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ma alla fine è vero che quello estero costa anche di più?

 

se sì, ci sarà un motivo per il quale viene acquistato, non credo sia per simpatia dei canadesi.

Teoricamente si, ma secondo me no... nel senso che vengono fatti dei contratti a meno del prezzo di mercato.

Poi magari mi sbaglio io

 

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quando verrà messa questa indicazione di origine , penso che qualcosa possa cambiare.......

il consumatore è giusto che scelga in base a delle informazioni , e queste informazioni devono essere date al popolo....

fare capire che grano non italiano significa spesso grano maturato con il glifosato , e portare a conoscenza che il glifosato oggi in italia è proibito , e innaffiarlo sulla spiga quasi matura benchè ancora non ci sia niente di certo è comunque secondo noi agricoltori da pazzi!!..

 

il grano italiano è più che sufficiente a garantire pasta buona di qualsiasi marchio per noi italiani......all'estero possono continuare benissimo a vendere le loro miscele al glifosato a chi le chiede, finchè non apriranno gli occhi anche gli altri.....

 

insomma c'è una piccola o grande opportunità alle porte e cerchiamo almeno di essere compatti tra noi e sfruttarla al massimo tramite il passaparola e spiegando a chi non è del settore (il 99% dei consumatori) perchè comprare solo pasta italiana al 100%

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Ieri ero a fare la spesa con la moglie, e sono stato almeno 15 minuti a guardare nel reparto pasta cosa compravano gli altri, bene 90 % era Barilla, quindi fino a che i consumatori comprano barilla arriverà sempre Canadese.

 

Personalmente non compro barilla da 6-7 anni e compro pasta fatta localmente, e molti altri di voi faranno così ma purtroppo lo fanno solo gli "agricoli" mentre i cittadini guardano il marchio c'è poco da fare.

 

Finché la gente va nei centri commerciali.. dubito che siano gli interlocutori giusti per una sensibilizzazione verso prodotti locali

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