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Prezzi prodotti agricoli e strategie di mercato


DjRudy

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Apro questo 3d per discutere dei prezzi dei prodotti agricoli, intanto metto i link ai più importanti listini che determinano i prezzi del mercato Italiano.

 

Borsa granaria Milano

 

Borsa merci Bologna

 

Borsa merci telematica

 

Borsa merci Roma

 

Borsa merci Mantova

 

Per chi sa il francese ecco un sito ottimo (soprattutto per vedere i prezzi delle oleaginose) dove ci sono quotazioni settimanali e quotazioni per i futures (per il fututro).

 

http://www.terre-net.fr/cours_marches_agricoles/

 

blè --> grano

orges --> orzo

turnesol --> girasole

Modificato da DjRudy
aggiunto sito
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  • 5 settimane dopo...

ma che dire.....più guardo i bollettini più mi vien la tristezza:AAAAH::AAAAH::AAAAH:

 

rimani veramente di stucco quando vedi il tuo lavoro di un anno....abbassarsi di 1o2 euri alla settimana....dove andremo a finire?????

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il grano da seme da voi è sui 40 45 euro al quintale?

 

qui l agricoltori son stufi di perdere denaro e mi sa che quest anno peggiorerà la qualità , la produzione ....... tutti soffocati ......come dice puntoluce , siamo rovinati.....

 

cercheremo qualche strategia

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Segnalo il sito della Camera di Commercio di Foggia Camera di Commercio di Foggia

Ogni mercoledì si "fa" il prezzo del Duro del sud Italia ( anche se ufficiosamente il prezzo si da qualche altra parte, sulla Murgia...).

Provate a visualizzare il listino ultimo del 15 Ottobre... :leggi:

E' VERGOGNOSO !!!

E' vergognoso che non ci sia stata la seduta della borsa, è vergognoso lasciare migliaia di agricoltori in balia di pochi "lupi" che oggi decidono il prezzo a 500 euro/t e domani importano navi di grano siriano, messicano, canadese per fare crollare la quotazione da loro stessi stabilita.

E' altrettanto vergognoso che TUTTI, dico TUTTI, i media parlino dei rincari sul prezzo del pane e della pasta (speculazione pura) e non si parli del prezzo ridicolo dei nostri prodotti e dei costi esagerati per produrre.

Scusate lo sfogo, non avrò detto nulla di nuovo, ma la rabbia che ho in corpo è tanta:tickedoff:

Ps: un doveroso ringraziamento a tutte le nostre associazioni di categoria.....

Modificato da benrye
abbasso i toni sennò....
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il grano da seme da voi è sui 40 45 euro al quintale?

cercheremo qualche strategia

 

 

ma anche sotto i 40 al quintale...:AAAAH::AAAAH::AAAAH::AAAAH:....io ho seminato del Colza ma mi han dato tutti dello scemo e del pazzo....fai tè....

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Per la 2a volta consecutiva la commissione tecnica della Camera di commercio di Foggia non s'è riunita... grano duro senza quotazione ufficiale :boh:

Dalle vostre parti come va? Io mi sento preso in giro.....

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Per la 2a volta consecutiva la commissione tecnica della Camera di commercio di Foggia non s'è riunita... grano duro senza quotazione ufficiale :boh:

Dalle vostre parti come va? Io mi sento preso in giro.....

Nel caso uno di voi voglia vendere, come si dovrebbe comportare ? Come fate ?

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Nel caso uno di voi voglia vendere, come si dovrebbe comportare ? Come fate ?

Eeeeh........

In genere quasi tutti conferiscono il prodotto ad un centro di ammasso che può essere il consorzio,una coop.,o un commerciante privato, sono pochi i produttori che hanno la possibilità di stoccare in proprio. Quando si è deciso di vendere si fa un sondaggio mooolto moolto artigianale ( del tipo: a quanto sta oggi? che si dice?) fra i vari centri di cui sopra e ci si presenta dal commerciante per fare "il conto del grano" , sperando che la quotazione sia la max possibile :ave:

E' strano da raccontare ma succede proprio così....

Oggi per esempio ho fatto un giro di telefonate e pare che siamo sui 25 euri/q.le per il grano duro con caratteristiche migliori. CHE TRISTEZZA!

Ah! non vi dico poi per il discorso i.v.a.! quel famoso 4% che paghiamo sul seme ma che spesso molti commercianti non vogliono riconoscere al momento della vendita inserendolo nel totale( su 1000 q.li conferiti vorrebbero fregartene 40, sti...) : una battaglia continua....

Chiudo segnalando il sito della borsa cereali di Chicago che più o meno "governa" il prezzo mondiale dei cereali Chicago Board of Trade e che oggi segna l'ennesimo ribasso :cheazz: mah! si aspetterà l'anno venturo

Modificato da benrye
ortografia!
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In genere quasi tutti conferiscono il prodotto ad un centro di ammasso che può essere il consorzio,una coop.,o un commerciante privato, sono pochi i produttori che hanno la possibilità di stoccare in proprio.
E se ne hai la possibilità non cambia nulla perchè anche nei mulini o pastifici ti dicono lo stesso prezzo del commerciante.
Chiudo segnalando il sito della borsa cereali di Chicago che più o meno \\\"governa\\\" il prezzo mondiale dei cereali Chicago Board of Trade e che oggi segna l'ennesimo ribasso mah! si aspetterà l'anno venturo
Ormai la bolla del grano è scoppiata, e dunque il prezzo salirà quando gli verrà in mente di speculare dinuovo sul grano.

Ancora non ho capito bene, ma credo che funzioni cosi. Grossi capitalisti si mettono d'accordo e decidono dove creare la bolla, se prendono di mira il petrolio, aquistano grossi quantitativi di petrolio che non mettono in mercato, creano la crisi nelle scorte, quando il prezzo è al punto giusto, vendono, e tutti noi gli paghiamo il conto al distributore, l'abbiamo pagato al panificio, al pastificio, ecc. ecc. e lo pagheremo nelle bolle che verranno. Forse stanno creando una bolla sui fertilizzanti? W il capitalismo senza regole!!

 

http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E141134,00.html

Modificato da HP90
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E se ne hai la possibilità non cambia nulla perchè anche nei mulini o pastifici ti dicono lo stesso prezzo del commerciante.Ormai la bolla del grano è scoppiata, e dunque il prezzo salirà quando gli verrà in mente di speculare dinuovo sul grano.

Ancora non ho capito bene, ma credo che funzioni cosi. Grossi capitalisti si mettono d'accordo e decidono dove creare la bolla, se prendono di mira il petrolio, aquistano grossi quantitativi di petrolio che non mettono in mercato, creano la crisi nelle scorte, quando il prezzo è al punto giusto, vendono, e tutti noi gli paghiamo il conto al distributore, l'abbiamo pagato al panificio, al pastificio, ecc. ecc. e lo pagheremo nelle bolle che verranno. Forse stanno creando una bolla sui fertilizzanti? W il capitalismo senza regole!!

 

Rai.tv - Report - Gli scoppiati

Non facciamo allarmismo, ne terrorismo mediatico. Questo compito è già svolto egregiamente dai media (per la cronaca si legge proprio media e non midia :leggi:)

Oggi va molto di moda parlare di bolle, anche quando non sarebbe opportuno.

 

Quello che hai detto potrebbe essere vero, ma non generalizziamo. Ad esempio l'aumento dei prezzi dei fertilizzanti può essere al massimo una conseguenza della speculazione del petrolio e di altre materie prime. L'urea non è un titolo telematico scambiato in borsa.

Per quanto riguarda invece i cereali, oltre alla speculazione endemica, dobbiamo dare atto anche della crescita in arresto (non disquisiamo se si tratta o meno di recessione) e della sempre maggior offerta dei paesi EU e non...

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Purtroppo non è che c'è da stare molto tranquilli, queste speculazioni stanno impoverendo molta gente, e se non regolano il tutto, altri si impoveriranno. Io non mi preoccupo più di tanto perchè oltre a saper guidare il trattore so anche usare la zappa, quello che mi preoccupa è il fatto che su quello che produco c'è qualcuno che ci specula e mi danneggia con prezzi bassi, e danneggia anche il consumatore che compra a prezzi esagerati.

Riguardo ai fertilizzanti. Sul documentario dicono che il ferro non è quotato nella borsa ma ci hanno speculato. Penso che anche con i fertilizzanti lo possono fare.

E comunque ormai è difficile distinguere ciò che è speculazione e ciò che è aumentato per causa di speculazioni, intanto il prezzo al distributore di benzina non segue le quotazioni, e neanche il pane segue le quotazioni, ecc. ecc.

"Se tutto va bene siamo rovinati..."

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Ho proprio l'impressione che quest'anno faccio il biologico puro!

Le rese saranno penose, ma così non va. Il grano all'ammasso potrebbe scendere sotto i 20 centesimi, le smenti sopra i 40, pane e pasta li hanno appesi al prezzo massimo raggiunto. Il frumento ce l'ho, il terreno è pronto, tra qualche giorno farò una chiaccheratina con il commerciante, se la differenza tra il mio grano e le loro sementi non supera il 50% qualcosa compro altrimenti niente.

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  • 2 settimane dopo...
Ospite albe 86

Oggi è venuto da me il commerciante e mi ha proposto del concime colplesso organo-minerale alla modica cifra di....67 euro al quintale!!! ma che stiamo diventando pazzi? i nostri prodotti continuano a scendere ed i prezzi sono ancora in aumento? Anche perchè la domanda sarà in calo alla luce del prezzo dei cereali in caduta libera. Io nel mio piccolo i 2 ha di grano che seminavo di solito non li semino più, non mi vale la pena, bisognerebbe fermarci un po' tutti e poi vedere cosa succede. Altro che andare all'eima entusiasti, bisognerebbe boicottarla per dare un segnale forte, prima di molti altri che sarebbero necessari.

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Beh ecco, io adesso non ho i dati per poter dimostrare quanto dico, quindi è altamente probabile che posa sbagliarmi, ma...ma penso che per gli agricoltori italiani fermarsi, potrebbe solo recar danno a loro stessi. Ovviamente parlo dei cereali, riferendomi al messaggio di albe.

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Ospite albe 86

Mah, guarda, non saprei. In teoria la nostra agricoltura dovrebbe essere al top come qualità e si rischierebbe di perdere dei canali di vendita non producendo, però quando oggi ho saputo che è arrivata in Italia una nave da 600 mila quintali di riso, che era ferma da 6/7 mesi in un porto da qualche parte, e soprattutto di provenienza dubbia mi è venuta addosso una tristezza... Con quella ci hanno già rovinato il nostro mercato, in più sembra che ne sia in arrivo un'altra. Non voglio nemmeno immaginare che porcheria sarà, eppure arriva senza problemi. I costi aumentano, i prezzi di vendita calano, da noi pretendono sempre di più con norme più restrittive quando da quello che viene dall'estero va sempre tutto bene. E noi dovremmo continuare a produrre per far guadagnare gli industriali che lucrano alle nostre spalle e ci tengono alla soglia di sopravvivenza? Piuttosto che lavorare per perderci o, se va bene, per far girare i soldi...sto fermo!!!!!

Almeno così sono tutti contenti e gli industriali vediamo cosa faranno. O continueranno con tranquillità a rifornirsi all'estero o qualcosa deve succedere. In entrambi i casi non andrà peggio di come è già adesso.

Io adesso parlo in generale, per il riso almeno per ora la situazione è migliore, (anche se le riserie si sono messe d'accordo, fanno blocco, cartello, non comprano e vanno da ogni agricoltore a farsi dare una motrice alla volta paventando scenari apocalittici e tirando giù sul prezzo). se le cose continuano così non ho molte speranze, anzi, pensavamo che potessimo stare tranquilli e invece anche per noi è tutto un'incognita.

E poi, in un periodo di crisi, dove la gente non mangia più, dov'è finito mister prezzi? quello che non si è accorto che quando il grano è aumentato di 20 centesimi al chilo e il pane è aumentato di 60 non ha detto niente e ha dato la colpa a noi? quello che oggi, col grano tornato ai livelli di 2 anni fa, non dice niente anche se i derivati hanno mantenuto lo stesso prezzo di quando i cereali erano cari?

Modificato da albe 86
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E' proprio quello a cui mi riferisco. Parlando di cereali, ben pochi hanno un'idea delle potenzialità produttive di altre zone del mondo, e di come sia relativamente molto semplice ed economico (fino ad ora) importare centinaia di migliaia di tonnellate di prodotto.

 

Sul discorso qualità forse hai ragione, ma a mio avviso non sempre si ha un consumatore che è in grado di apprezzare la qualità e a volte non è anche in grado di comprarla (mi sembra palese che oggi, recessione vera o finta, non si possa andare a chiedere al consumatore medio di spendere anche un solo cent in più del necessario).

Aggiungerei che (non vorrei passare per un difensore dell'import ad ogni costo) bisognerebbe sempre valutare caso per caso la qualità del prodotto che arriva da noi. Gli scandali ci sono ogni giorno, ma più che colpa dei produttori nelle zone d'origine, a mio avviso è il commerciante (o industriale) che va alla ricerca del prodotto meno caro possibile. Ergo, i "cinesi" si mangiano il riso buono ed esportano quello cattivo.

 

E ripeto si parla di cereali, perchè se andiamo su altri prodotti, la qualità nostra c'è ed è indiscussa, quanto non riproducibile altrove. E qui, forse effettivamente si fa poco per sfruttare questa risorsa.

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Vorrei aprire una piccola parentesi che forse merita un nuovo post ma intanto mi accodo qui.

 

La questione è quella delle (roto)balle agricole italiane.

Vi chiederete perchè (roto)? Perchè rotolano di TG in TG

Vi chiederete perchè balle? Perchè sono balle talmente grosse che manco una welger...

 

Oggi sia a l'una che alle otto il TG5 se ne esce con uno dei suoi titoli "Le campagne si ripopolano, Fuga dalle città"

All'interno del servizio si parlava di come siano ben 18.000 le nuove aziende agricole in italia e si diceva che si sta consolidando la tendenza dei cittadini a trasfersi dalle campagne alle città, basta un pezzetto di terra e molta buona volontà, a sostegno di questo sempre all'interno del servizio si diceva di come sia aumentata l'immatricolazione di trattori del 8% nell'ultimo anno.

 

Ora sappiamo bene quanto costa la terra in italia e non credo che una persona qualsiasi possa permettersi di acquistarla, senza calcolare poi tutto quello che comporta a livello economico e burocratico l'avvio di una nuova azienda agricola

 

Molta buona volontà serve ma se non ci sono i soldi per abdare avanti chiudi e vendi vacca e vitellino

 

Altro punto: l'aumento delle immatricolazioni del 8% di trattori agricoli....forse l'effetto di trascinamento della scorsa campagna...ma a quanto mi dicono fonti ben informate in questo momento non si sta vendendo un trattore.

 

Bello i cereali crollati, il latte allo scatafascio, la carne dio ci salvi e questi ne sparano una più grossa dell'altra.

 

X Albe86: a Cremona non c'era un cane e credo (anche se spero il contrario) che l'eima si terrà in tono minore...forse l'affluenza di pubblico ci sarà ma ci si andrà solo per guardare.

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Ospite albe 86

Sul discorso qualità forse hai ragione, ma a mio avviso non sempre si ha un consumatore che è in grado di apprezzare la qualità e a volte non è anche in grado di comprarla (mi sembra palese che oggi, recessione vera o finta, non si possa andare a chiedere al consumatore medio di spendere anche un solo cent in più del necessario).

Aggiungerei che (non vorrei passare per un difensore dell'import ad ogni costo) bisognerebbe sempre valutare caso per caso la qualità del prodotto che arriva da noi. Gli scandali ci sono ogni giorno, ma più che colpa dei produttori nelle zone d'origine, a mio avviso è il commerciante (o industriale) che va alla ricerca del prodotto meno caro possibile. Ergo, i \"cinesi\" si mangiano il riso buono ed esportano quello cattivo.

 

Io non me la sento di criticare il consumatore che, al momento dell'acquisto, spesso e volentieri sceglie il prodotto meno caro. Purtroppo la situazione è effettivamente di crisi e bisogna arrivare alla fine del mese, purtroppo a volte anche a discapito della qualità di ciò che si mangia. (Già invece me la prenderei con quei consumatori che comprano il prosciutto cinese per spendere poco e poi però non rinunciano ad andare al ristorante una volta a settimana, a fare un viaggio costoso durante le ferie o ad avere una bmw nel box sotto casa pur non potendoselo permettere, ma questo è un altro discorso).

Quello che volgio dire è che noi non è che "scegliamo" di produrre di qualità, se fosse solo una scelta avremmo fatto i nostri calcoli costi-benefici e avremmo appunto "scelto" di produrre in un certo modo. La nostra però non è una scelta, bensì è un obbligo. Dobbiamo sottostare a miriadi di regole e imposizioni che di fatto ci obbligano a produrre in un certo modo, e non mi riferisco solo alla qualità dei prodotti ottenuti, che è molto alta, ma anche al fatto che ad esempio ci obbligano a produrre in un modo che è più rispettoso dell'ambiente, oltre che salutare. Io non sono contrario al fatto di produrre in modo più eco-compatibile e quindi sostenibile, però il problema è che, pur essendo obbligati a produrre così, con conseguenti costi molto più alti, il nostro prodotto viene poi considerato alla stregua di tutta quella porcheria (tanto per voler essere educati) che proviene dall'estero, che invece dovrebbe essere bandita perchè non sottostà alle nostre stesse regole di salubrità. Ci obbligano ad esempio a produrre non utilizzando determinate sostanze, perchè nocive alla salute o all'ambiente, e poi permettono l'ingresso di prodotti che invece sono stati coltivati utilizzando proprio le stesse cose che da noi sono vietete perchè fanno male, ma in quel caso va tutto bene perchè si importa e non si può andare contro il commercio internazionale. Oltre a questo problema etico-salutistico c'è poi da aggiungere che a livello politico non interessa niente a nessuno del fatto di farci produrre in modo competitivo con gli altri, a loro basta imporre, poi fa niente se su questa linea le nostre aziende saranno destinate a chiudere e quindi ci mangeremo tutto quello che viene prodotto fuori, senza nessun controllo e garanzia. E' come volerci mandare in guerra dotati di forchetta e cucchiaino perchè, per noi, le armi sono vietate. Pretendendo il massimo da noi, di fatto favoriscono i prodotti più scadenti che arrivano dall'estero e che purtroppo ci fanno diretta concorrenza. I nostri prodotti hanno una maggiore qualità intrinseca, che merita di essere ripagata e non è giusto equiparare sullo stesso mercato i nostri prodotti e quelli esteri, anche perchè, se così non fosse, arriveremo al punto di doverci proprio fermare perchè produrre diventa sempre più anti economico. E la cosa mi darebbe anche parecchio fastidio perchè, oltre a tutti gli altri problemi su cui potremmo starci su parecchio a disquisisre, non mi sembra concepibile parlare di non produrre quando nel mondo c'è ancora gente che muore di fame. Eppure ci costringono ad arrivare a fare questi discorsi.

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(Già invece me la prenderei con quei consumatori che comprano il prosciutto cinese per spendere poco e poi però non rinunciano ad andare al ristorante una volta a settimana, a fare un viaggio costoso durante le ferie o ad avere una bmw nel box sotto casa pur non potendoselo permettere, ma questo è un altro discorso).

 

Qui ci sarebbe da discutere un bel pò...avete mai pensato a quanti soldi vanno bruciati ogni giorno con quei c..zo di cellulari, se si fa un giro per il centro di una qualsiasi città tutti stanno al telefono, purtroppo si vuole si vuole si vuole e si vuole ancora poi se busta non basta più si piagnucola.

 

Il discorso qualità ci viene imposto dall'alto tutti dobbiamo sottostare ad una serie di regolamenti che dovevano incrementare il valore aggiunto delle nostre produzioni ma che alla fine non ha fatto altro che caricare le aziende di burocrazia e di costi unitili. L'esempio lampante è quello dei grana tanto di DOP certificazioni, filiere controllate, tracciabilità, analisi su analisi e alla fine il formaggio non si vende, lo stesso discorso si potrebbe fare con il prosciutto, la frutta, il vino ecc....

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Effettivamente ci vorrebbe una discussione intitolata \\\"rapporto tra media ed agricoltura\\\".

Per caso qualcuno ha visto l'ultima puntata di Rosso Malpelo di Sortino (La7) sulla moria delle api ?

L'ho vista nel sito internet, MALPELO - LA MORIA DELLE API (Prima Parte - Terza Puntata) - La7.it Purtroppo la verità è quella che dicono nella puntata sulla moria delle api, ovvero, non conta la genuinità del prodotto ma come si presenta, e alla fine il produttore produce ciò che la gente compra. e se per fare frutta e ortaggi belli da vedersi bisogna usare prodotti che avranno effetti collaterali sugli insetti e le api non importa a nessuno, sopratutto a quelli che stanno in alto (industria/politica).

MA E' IL CONSUMATORE CHE APPROVA TUTTO CIO' :muro:

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tra le varie cose si ci mettono pure quelli che hanno pagato il grano a 35 a giugno e che fanno grano da seme e oggi vendono a 57 piu iva.

quelli che fanno concimi e poi il sottoscritto li analizza e non risultano mai i valori scritti....

quelli che fanno concimi e non tutti i "chicchi" hanno gli stessi valori dei titoli scritti....

quelli che permettono alle navi dal kuwait o non so dove di scaricare grano in puglia

quelli che permettono di far arrivare in sicilia al porto di catania navi dalla francia o da chissà dove...

nel frattempo nella mia zona:

commercianti leggono il giornale

agricoltori fanno lavori a cavolo perchè non possono spendere ciò che non hanno

molti non si son fatti pagare il grano e ora se lo vedono a ribbasso continuo anche se i future di chicago portano aumenti dopo metà dicembre(sarà vero?).....

C'e' chi mi parla di sfruttare nuove varietà, chi di cambiare concime (apposto del 18-46 in presemina), c'e' chi mi dice che un azienda bisogna fare tutto al top, se non ho i valori esatti io neanche scarico il mio grano per fare un buon pane......ma il prezzo dove sta?

cosa costa tutto sto bel lavoro?

 

e c'e' da dire che in questa guerra io faccio questo mestiere per passione , ma molti qui , al agricoltura, mi dispiace dirlo , ma non ci credono piu....

la prima colpa?

i prodotti che arrivano dal estero, come se qui mancasse qualcosa, questa è L'Italia, per i soldi ti sputano in faccia e ti fanno morir di fame.

 

Scusate ma quando ci vuole ci vuole.

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