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Prezzi prodotti agricoli e strategie di mercato


DjRudy

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Io invece non credo sia la vendita diretta la soluzione ai problemi dell'agricoltura. Ognuno deve fare il proprio lavoro, noi produciamo, c'è chi deve trasformare e chi vendere. Noi vendiamo qualcosa a casa di frutta, ma pensare di mantenere una famiglia di 5 persone vendendo a casa è pura follia! E se iniziassi ad andare per mercati allora passerei dalla sponda del venditore e non più agricoltore, anche xke a casa dovrei assumere altri a fare il mio lavoro. X non parlare dei cereali, a chi faccio vendita diretta di grado, mais, soia???

Questa credo sia una grossa buffonata, la filiera deve lavorare bene con ogni parte al proprio posto, il problema è che le altre parti lucrano sulla nostra.

bisognerebbe iniziare la vendita diretta, credo che in pochi poi ritornino indietro a rifornire i trasformatori.

Chiaramente ci si può organizzare piano piano e quindi mettendo a riposo molti ettari...

 

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Modificato da Gianni il Folle
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Coltivare per se stessi basterebbe fare lorticello e piantare un po' di tutto e avresti buona parte di quel che serve x autoconsumo, ma per fare reddito dovresti almeno fare produzione per vendita diretta se vuoi evitare di dare la merce ai mercati all'ingrosso o alla GDO. Insomma essere piccolo è sempre più difficoltoso cercare di stare a galla. Essere grosso devi avere grandi capacità manageriale e grossa propensione al rischio. Quello che mi sembra di vedere è che chi riesce a organizzarsi per fare produzione, lavorazione e vendita dei prodotti.... riesce a fare un reddito netto superiore di chi coltiva solamente. Ripeto, questa è solo una mia impressione

 

bisognerebbe iniziare la vendita diretta, credo che in pochi poi ritornino indietro a rifornire i trasformatori.

Chiaramente ci si può organizzare piano piano e quindi mettendo a riposo molti ettari...

 

No come giustamente dice gianni il folle la soluzione è che ogni componente della filiera faccia il suo. Il punto è che solo qua in italia tutti fanno i propri interessi a discapito di altri e mai nel rispetto di chi viene temporalmente prima nella catena della produzione. Noi prendiamo schiaffoni da tutti a partire da fornitori di concimi, gasolio agricolo o comunque energia iin senso lato, sementi, fitofarmaci, poi infine arrivano centri di raccolta e/o grande distribuzione. E' un problema di fondo che attanaglia tutta la produzione italiana dalla agricoltura fino all'artigianato e e la manifatturiera in genere. E non parlo solo dei costi diretti ma anche di quelli indiretti perchè se molte aziende vanno a produrre all'estero vuol dire che qualcosa non funziona nel sistema italia. Nel resto d'europa se ci sono dei problemi nella produzione din bene non si sognano minimamente di dire che tanto lo importano perciò andatevene in malora....

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Io sono d'accordo che tutte le idee messe in campo si possano valutare e provare e portarne avanti più di una anche per vedere quali possano essere più valide o per capire che aggiustamenti fare. Unico cruccio che c'e da sempre è il portare allo sbaraglio i nostri prodotti senza avere nessuna garanzia di vendita e prezzo e accorgerci che mentre il nostro prodotto schizza spesso verso il basso....i loro derivati non seguono lo stesso andazzo. Questo a me fa pensare che il mercato è drogato dalla politica e dai poteri forti e noi siamo l'ultima ruota del carro e difficilmente riusciamo a dare una direzione in linea con i prezzi dei nostri prodotti trasformati o di quelli sui banchi vendita

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Io sono d'accordo che tutte le idee messe in campo si possano valutare e provare e portarne avanti più di una anche per vedere quali possano essere più valide o per capire che aggiustamenti fare. Unico cruccio che c'e da sempre è il portare allo sbaraglio i nostri prodotti senza avere nessuna garanzia di vendita e prezzo e accorgerci che mentre il nostro prodotto schizza spesso verso il basso....i loro derivati non seguono lo stesso andazzo. Questo a me fa pensare che il mercato è drogato dalla politica e dai poteri forti e noi siamo l'ultima ruota del carro e difficilmente riusciamo a dare una direzione in linea con i prezzi dei nostri prodotti trasformati o di quelli sui banchi vendita

 

Già anche perchè purtroppo abbiamo memoria di quando a seminare grano si faceva reddito e non si lavorava come ora solo per ripianare le spese. Eppure anche a quei tempi si mangiava pasta e pane come ora. Quest'anno molti la pac la dovranno mettere tutta nelle spese di coltivazione e così non dovrebbe essere.

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Già anche perchè purtroppo abbiamo memoria di quando a seminare grano si faceva reddito e non si lavorava come ora solo per ripianare le spese. Eppure anche a quei tempi si mangiava pasta e pane come ora. Quest'anno molti la pac la dovranno mettere tutta nelle spese di coltivazione e così non dovrebbe essere.
Forse proprio quest'anno era quello buono per non seminare e cercare di far capire che non si può lavorare senza reddito, ma......... credo continueremo a lavorare e lamentarci
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Forse proprio quest'anno era quello buono per non seminare e cercare di far capire che non si può lavorare senza reddito, ma......... credo continueremo a lavorare e lamentarci

 

Il discorso di non seminare o fare altro non penso risolverebbe nulla perchè il problema di fondo è un altro e non riguarda solo il grano. Però sorge anche un altro dubbio. Perchè per certe colture i coltivatori sono riusciti ad ottenere dei risultati ( vedi i vari consorzi delle mele, Opera ) e per il grano o per il latte ovino no? Non ho esperienze dirette di orto di eleonora o sa marigosa o altro qui da noi però non ho mai sentito di operatori del settore sardi pienamente soddisfatti. Anche chi ha conferito in passato a sapori di sardegna, quelli che ora stanno a serrenti , non me ne ha parlato proprio bene.

In ogni caso si può protestare quando si lavora bene e si ottiene un buon prodotto non in annate come quella passata.

Modificato da superbilly1973
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allora la situazione è pessima....

grano ancora al palo...orzo e tenero lo stanno superando di slancio.......(ager)

girasole finisce la quotazione in un misero 29/29.5

 

oggi ho sentito per l'urea visto che me ne mancano 100q x completare il magazzino(per fortuna l'altra poi l'ho presa a 32) e la yara sta quasi a 40EURO/q......

nafta a oltre 90

 

porca zozza quanto siamo scemi.......

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Eppure anche a quei tempi si mangiava pasta e pane come ora.

mah ora non lo sappiamo che mangiamo e poi pasta e pane raffinati per farti acquistare anche integratori alimentari.

In più se il pane e la pasta fossero buoni come allora probabilmente avremo avuto maggior consumo di pasta e pane, maggiori esportazioni dei prodotti italiani e quindi prezzi maggiori...invece adesso sanno tutti che facciamo pasta con grano canadese e pane con granotenero importato...in più i trasformatori italiani portano fuori il prodotto fatto col nostro grano..

Modificato da Argilloso
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Comunque io ho visto gli specchi di altri colleghi che hanno iniziato a lavorare I propi prodotti e a venderli cosi detto senza intermediari e sono tutti soddisfatti, vero cè più lavoro ma anche più soddisfazione e più riscontro economico

 

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Comunque io ho visto gli specchi di altri colleghi che hanno iniziato a lavorare I propi prodotti e a venderli cosi detto senza intermediari e sono tutti soddisfatti, vero cè più lavoro ma anche più soddisfazione e più riscontro economico

 

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Assolutamente d'accordo. Purtroppo per quello che ho visto da me non si è mai trovato delle persone capaci ed oneste per iniziare una attività di trasformazione dei prodotti. Ora il consorzio agrario raccoglieva grano da molto prima di cellino figlio. Aveva addirittura un molino con silos direttamente al porto di cagliari ( demoliti e venduto quest'anno credo ) . Poteva contare allora su capitali gratis e seguito degli agricoltori praticamente incondizionato. Era così difficile macinare e vendere semole e farine? Allora addirittura in regime protetto perchè le importazioni erano penalizzate . Per fare pasta si potevano comunque associare a industrie che già allora erano presenti nell'isola. Tutti gli staff dirigenziali si sono rivelati essere non solo "poco inclini al rispetto della legge" ( :fiufiu: :perfido: ) ma assolutamente incapaci. Il discorso fatto dai produttori di mele e pere sta portando i suoi frutti. Il punto è che ora per emergere , soprattutto nel campo del processo molitorio e dell'industria pastaria, bisogna avere delle capacità ancora superiori e una disponibilità di capitali che non è e non potrebbe essere gratuita.

Modificato da superbilly1973
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Assolutamente d'accordo. Purtroppo per quello che ho visto da me non si è mai trovato delle persone capaci ed oneste per iniziare una attività di trasformazione dei prodotti. Ora il consorzio agrario raccoglieva grano da molto prima di cellino figlio. Aveva addirittura un molino con silos direttamente al porto di cagliari ( demoliti e venduto quest'anno credo ) . Poteva contare allora su capitali gratis e seguito degli agricoltori praticamente incondizionato. Era così difficile macinare e vendere semole e farine? Allora addirittura in regime protetto perchè le importazioni erano penalizzate . Per fare pasta si potevano comunque associare a industrie che già allora erano presenti nell'isola. Tutti gli staff dirigenziali si sono rivelati essere non solo "poco inclini al rispetto della legge" ( :fiufiu: :perfido: ) ma assolutamente incapaci. Il discorso fatto dai produttori di mele e pere sta portando i suoi frutti. Il punto è che ora per emergere , soprattutto nel campo del processo molitorio e dell'industria pastaria, bisogna avere delle capacità ancora superiori e una disponibilità di capitali che non è e non potrebbe essere gratuita.

So che Apofruit sta entrando nel consorzio Violi' dei carciofi. ...beh con Apofruit fate un bel salto di qualità

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Comunque io ho visto gli specchi di altri colleghi che hanno iniziato a lavorare I propi prodotti e a venderli cosi detto senza intermediari e sono tutti soddisfatti, vero cè più lavoro ma anche più soddisfazione e più riscontro economico

 

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la vendita diretta, che io faccio, è fattibile, secondo me, solo per determinate tipologie di prodotto, solo in alcune zone e solo da alcune aziende.

 

se non ci sono tutte e tre le condizioni, bisogna pensare ad altro, che potrebbe voler dire consorziarsi tra agricoltori per commercializzare o per fare una prima lavorazione del prodotto.

 

ma è un discorso che si sente da cent'anni.

 

perchè non si riesce?

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Io invece non credo sia la vendita diretta la soluzione ai problemi dell'agricoltura. Ognuno deve fare il proprio lavoro, noi produciamo, c'è chi deve trasformare e chi vendere. Noi vendiamo qualcosa a casa di frutta, ma pensare di mantenere una famiglia di 5 persone vendendo a casa è pura follia! E se iniziassi ad andare per mercati allora passerei dalla sponda del venditore e non più agricoltore, anche xke a casa dovrei assumere altri a fare il mio lavoro.

diciamo che è un discorso il mio che puoi farlo se economicamente hai le spalle coperte..io ho scelto di non avere una donna e di non avere figli...ma se penso che una famiglia su 3 è composta da un solo individuo allora penso a tutte queste persone stipate e ingabbiate in città senza la possibilità di mangiare ciò che coltiva ed è logico pensare che i consumi vadano dalla parte opposta del contadino, perchè abbiamo una maggioranza schiacciante di individui che nemmeno conoscono l'originale e antico gusto di qualunque prodotto, ma conoscono il gusto e il sapore di quello della grande distribuzione...anzi così abituati a quelli industriale che il prodotto del contadino non ritiene che abbia il sapore e il gusto vero.

 

...se la domanda fosse direzionata al produttore anzichè alla grande distribuzione allora son sicuro che avendo gente che ti bussa sempre alla porta con i contanti codesto discorso non l'avresti fatto, ma parliamo di una domanda di mercato che nemmeno un miraclo riuscirebbe a invertire...

X non parlare dei cereali, a chi faccio vendita diretta di grado, mais, soia???

Questa credo sia una grossa buffonata, la filiera deve lavorare bene con ogni parte al proprio posto, il problema è che le altre parti lucrano sulla nostra.

si è detto che grano mais e soia avrebbero semine bloccate e che molti ettari prenderanno la pac anche se a riposo.

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Qui chi storicamente faceva grano duro (praticamente tutti), quest'anno faranno orzo. E qualcuno grano tenero.

Logicamente dopo orzo, si fa soia (per chi di agricoltura ci mangia). Penso ritorneranno a salire le superfici a mais e si ridurranno quelle di soia di primo raccolto.

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la vendita diretta, che io faccio, è fattibile, secondo me, solo per determinate tipologie di prodotto, solo in alcune zone e solo da alcune aziende.

 

se non ci sono tutte e tre le condizioni, bisogna pensare ad altro, che potrebbe voler dire consorziarsi tra agricoltori per commercializzare o per fare una prima lavorazione del prodotto.

 

ma è un discorso che si sente da cent'anni.

 

perchè non si riesce?

Secondo me perchè non c'è volontà a sufficienza e si ha paura ad organizzarci per cambiare "dall'agricoltura tradizionale" e un pò per questioni di mentalità non troppo aperta al cambiamento dei tempi
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Secondo me perchè non c'è volontà a sufficienza e si ha paura ad organizzarci per cambiare "dall'agricoltura tradizionale" e un pò per questioni di mentalità non troppo aperta al cambiamento dei tempi

più che mentalità chiusa direi che la società italiana è impregnata di individualismo, vedi che cosa hanno fatto molte persone senza paura...sono andati a vvere da soli con mutuo sulle spalle a lavorare come schiavi per pochi euro...

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Se tornate indietro di qualche anno in questa discussione vedrete che già allora dicevo che l'unica soluzione a mio modo di vedere era tornare a fare cooperative... consociarsi insomma...

 

Però si sa come è l'italiano... Per un centesimo in più ti conferisco cmq il mio prodotto...E me ne vanto anche!!!!!

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  • 3 settimane dopo...

Strategia di mercato di Barilla:

https://www.elledecor.com/it/design/a24593155/barilla-olimpia-zagnoli-illustrazione-spaghetti-n-5/

 

Barilla vende pasta e svende il buon senso.

Barilla dice cosa e poi fa altra:

http://www.today.it/rassegna/barilla-gay-pubblicita.html

 

pensate ad acquistare Voiello,Barilla, Mulino Bianco, Pan di stelle,Wasa,Pavesi,GranCereale...ecc...se siete saffici

Modificato da Argilloso
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intanto, il tanto maledetto CETA....

 

https://terraevita.edagricole.it/economia-e-politica-agricola/mille-tonnellate-di-export-in-piu-il-ceta-e-un-toccasana-per-i-nostri-formaggi/

 

mi piacerebbe sentire cosa ne pensa il nuovo presidente di Coldiretti dopo i compilmenti fatti alcuni mesi fa al direttore del consorzio grana padano.

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intanto, il tanto maledetto CETA....

 

https://terraevita.edagricole.it/economia-e-politica-agricola/mille-tonnellate-di-export-in-piu-il-ceta-e-un-toccasana-per-i-nostri-formaggi/

 

mi piacerebbe sentire cosa ne pensa il nuovo presidente di Coldiretti dopo i compilmenti fatti alcuni mesi fa al direttore del consorzio grana padano.

 

il problema è che non tutti fanno prodotti dop....

Ad esempio guardiamo pianura modenese

Chi fa cereali( il frumento sia duro che tenero i 70 quintali/Ha si fanno "tranquillamente") e.chi fa latte per parmigiano vive proprio in 2 mondi diversi

Il latte convenzionale 70/75 cent/litro e 10 in più per il bio

Modificato da davide lei
Mi sono dimenticato un pezzo
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  • 4 settimane dopo...

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