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Luppolo e sua coltivazione e raccolta


FaGa86

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ciao, sono stato a modena, nei campi di italian hops company, qualche settimana fa...intenzionato ad intraprendere questa coltivazione.

In italia è coltivata prettamente da aziende e birrifici per la produzione interna, IHC sono tra i primi a coltivare e distribuire, ovviamente con buoni risultati perchè la domanda è molto ampia e specializzata, che richiede in primis la qualità.

l'intento è di internalizzare l'offerta di luppolo perchè farlo arrivare dagli usa è dispendioso e va a scapito della stessa qualità del prodotto, che deve mantenere una volta imbustato ( entro 24h dalla raccolta onde evitare la fermentazione della luppolina) temperatura e condizioni pressocchè costanti. Quindi seperazione ed essicazioni sul luogo di produzione o entro pochi km.

Il fatto che non sia diffusa in Italia ne consegue che non è disciplinata!! ovvero non ci sono prodotti fitosanitari registrati o quote d'impianto, di conseguenza ti comporti come ti pare, questa è la linea generale al momento.

IHC sta collaborando l'università di parma, se non erro, stanno anche facendo un lavoro di distinzione di biotipi nazionali, loro ne hanno registrato due o tre quest'anno.

per quanto riguarda l'approccio agronomico è simile ad un vigneto, stesse patologie perciò la difesa è basata per lo più sull'uso di rame e zolfo perchè si punta al biologico, il ciclo vegetativo è anche simile. al momento della raccolta viene tagliato alla base il tralcio, perciò l'anno successivo va scalzato il rizoma, tagliati i germogli per avere una condizione di partenza omogenea, questo entro i primi di marzo, alla ripresa vegetativa avviene la posa dei fili sui quali i germogli si allungheranno, perciò vanno legati alla base, poi ricolmati e quindi inizia la difesa fitsanitaria, fino al momento del raccolto, perciò le lavorazioni primaverili sono ristrette ai trattamenti e se si vuole spollonare la parte bassa dei tralci per salvaguardare la pianta dall'umidità.

I costi d'impianto sono decisamente alti, nello specifico Italian Hpos Company offre contratto con impianto chiavi in mano e prodotto da inserire nella loro rete di distribuzione a prezzi fissati.

molti hanno sempre sostenuto che non sia una coltivazione adatta al clima mediterraneo, vuole terreni freschi e drenanti, e acqua.

Ma a foggia c'è un impianto privato a servizio di birrificio, in asciutta, che sta dando buoni risultati!

Personalmente vorrei impiantare almeno un centinaio di rizomi entro novembre, per verificare in primis l'attecchimento, poi si vedrà...

 

questo il sunto della mia conoscenza appresa in giro e visitando e parlando più volte con i ragazzi di Italian Hops Company, scusate il papiro...

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  • 2 settimane dopo...

ciao Cigno ,

 

mi rivolgo a te perchè mi sembra che sei riuscito a contattare IHC .

 

io ho provato attraverso facebook , non ho trovato altri riferimenti , ma non ho avuto nessuna risposta ad oggi .

 

mi passeresti i contatti ?

 

grazie

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  • 4 settimane dopo...
  • 4 mesi dopo...

Io sono iscritto alla associazione italiana luppolo e sono già due anni che proviamo varietà.

 

Appena ho due minuti metto le mie esperienze.

 

Quest'anno partiamo con la prima coltivazione seria

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  • 1 mese dopo...
  • 3 settimane dopo...
ciao, sono stato a modena, nei campi di italian hops company, qualche settimana fa...intenzionato ad intraprendere questa coltivazione.

In italia è coltivata prettamente da aziende e birrifici per la produzione interna, IHC sono tra i primi a coltivare e distribuire, ovviamente con buoni risultati perchè la domanda è molto ampia e specializzata, che richiede in primis la qualità.

l'intento è di internalizzare l'offerta di luppolo perchè farlo arrivare dagli usa è dispendioso e va a scapito della stessa qualità del prodotto, che deve mantenere una volta imbustato ( entro 24h dalla raccolta onde evitare la fermentazione della luppolina) temperatura e condizioni pressocchè costanti. Quindi seperazione ed essicazioni sul luogo di produzione o entro pochi km.

Il fatto che non sia diffusa in Italia ne consegue che non è disciplinata!! ovvero non ci sono prodotti fitosanitari registrati o quote d'impianto, di conseguenza ti comporti come ti pare, questa è la linea generale al momento.

IHC sta collaborando l'università di parma, se non erro, stanno anche facendo un lavoro di distinzione di biotipi nazionali, loro ne hanno registrato due o tre quest'anno.

per quanto riguarda l'approccio agronomico è simile ad un vigneto, stesse patologie perciò la difesa è basata per lo più sull'uso di rame e zolfo perchè si punta al biologico, il ciclo vegetativo è anche simile. al momento della raccolta viene tagliato alla base il tralcio, perciò l'anno successivo va scalzato il rizoma, tagliati i germogli per avere una condizione di partenza omogenea, questo entro i primi di marzo, alla ripresa vegetativa avviene la posa dei fili sui quali i germogli si allungheranno, perciò vanno legati alla base, poi ricolmati e quindi inizia la difesa fitsanitaria, fino al momento del raccolto, perciò le lavorazioni primaverili sono ristrette ai trattamenti e se si vuole spollonare la parte bassa dei tralci per salvaguardare la pianta dall'umidità.

I costi d'impianto sono decisamente alti, nello specifico Italian Hpos Company offre contratto con impianto chiavi in mano e prodotto da inserire nella loro rete di distribuzione a prezzi fissati.

molti hanno sempre sostenuto che non sia una coltivazione adatta al clima mediterraneo, vuole terreni freschi e drenanti, e acqua.

Ma a foggia c'è un impianto privato a servizio di birrificio, in asciutta, che sta dando buoni risultati!

Personalmente vorrei impiantare almeno un centinaio di rizomi entro novembre, per verificare in primis l'attecchimento, poi si vedrà...

 

questo il sunto della mia conoscenza appresa in giro e visitando e parlando più volte con i ragazzi di Italian Hops Company, scusate il papiro...

 

Ciao Cigno, hai parlato di costi d'impianto alti, hai qualche cifra più precisa (costo rizomi per esempio)?

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Per parlare di costi di impianto noi per adesso abbiamo fatto due prove, la prima comperando piantine in Germania di varie specie in vasetto e vedendo come si comportavano e come andavano gestite, quest'anno abbiamo comperato i rizomi in Inghilterra da un vivaio specializzato e abbiamo messo 130 piantina su due diversi campi prova.

 

La prima considerazione da fare per la coltivazione è che il terreno debba essere molto ben lavorato per favorire la formazione del fittone (prima di uscire la pianta deve iniziare a lavorare sotto terra) la seconda è che una volta piantata (circa 15cm sotto terra) sia necessario colmare almeno un paio di volte la fila dove sono piantate.

 

Il terreno deve essere ben concimato e devo dire che dove abbiamo messo letame ed è terra molto fertile ha delle partenze impressionanti dove è meno ricca di sostanza organica parte più lentamente ma ci sembra più forte come pianta non so se mi spiego bene.

 

Quindi per piantare è assolutamente necessario fare una bella lavorazione ripuntatura e aratura superficiale per interrare il letame, erpice a denti fisse e un bel giro di rotante sono fondamentali per la nostra esperienza (poca), poi trapianti e il primo anno metti dei tutori in bambù alti un metro e mezzo per fare sviluppare tutta la pianta (il primo anno non si raccoglie).

 

Il secondo anno metti i pali e i fili che servono per tenere la struttura dei pali e mettere gli spaghi per far crescere le piante in altezza.

 

Per l'impianto quindi devi mettere il costo delle lavorazioni, l'acquisto delle piante (noi i rizomi li abbiamo pagati 0,8 euro cad. certificati) ce ne vogliono circa 3200 a ettaro poi devi mettere i pali l'anno dopo quindi vanno circa 200 pali in legno da 5,2 metri (io uso pali di castagno con la punta bruciata come quelli di testata per la vigna) da interrare un metro.

 

Poi ci vanno qualche migliaio di metri di filo in ferro (treccia) pali controvento per le testate ancore e funi di tenuta.

 

Per finire sarebbe ideale avere l'irrigazione non so se metteremo sub irrigazione o a goccia su fili aerei devo parlare col tecnico della ditta che mi fornisce gli impianti (per la vigna spendo circa 3000 euro ettaro perchè me lo poso io).

 

Adesso sto raccogliendo le idee per piantare a marzo 2018 2 ettari di impianto, la mia idea è di metterne almeno 15.

 

Non so se è abbastanza comunque è una base su cui partire.

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ma chi ritira il prodotto??

 

Io ho fatto un pò di prove con birrifici e mi sono messo in contatto con commercianti all'estero.

 

Scusa ma ho modificato il tuo messaggio invece di quotarlo.

 

Se sei un luppolista se vuoi ci vediamo visto che non abiti a "migliaia di chilometri di distanza":fiufiu:

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Circa 25 quintali a ettaro il prodotto secco tanto all'univeristà di parma parlano di 60000 di plv se sei capace di vendertelo.......lavorartelo e portarlo ai clienti c'è da fare tutto.

 

Guarda qua emoltiplica.....................

 

https://www.google.it/search?q=lupolo+in+pellet+un+chilo&rlz=1C1PRFC_enIT626IT626&oq=lupolo+in+pellet+un+chilo&aqs=chrome..69i57.5008j0j8&sourceid=chrome&ie=UTF-8#q=luppolo+in+pellet+un+chilo&tbm=shop&spd=4110437292547966296

Modificato da Johndin
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  • 2 mesi dopo...
Mi pare che ha luglio ci sia un convegno a Marano sarebbe interessante andarci?

 

Io non sono andato ma ci sono andatti quelli che hanno piantato assieme a me.

 

Dobbiamo parlarne la settimana prossima poi ti faccio una relazione

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  • 2 anni dopo...

 

 

Il 21/5/2017 Alle 09:11, Johndin ha scritto:

 

Adesso sto raccogliendo le idee per piantare a marzo 2018 2 ettari di impianto, la mia idea è di metterne almeno 15.

 

Non so se è abbastanza comunque è una base su cui partire.

Jhondin..... ci sono sviluppi sul luppolo?

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10 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Nella nostra zona qualche temerario ha fatto impianti con una coop locale circa 3 o 4 anni fa. Xò non saprei dire come stanno andando xké non conosco personalmente gli imprenditori

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk
 

Proverò ad interessarmi quest'inverno......

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  • 6 mesi dopo...

Io mi sono fermato perchè ho iniziato a vinificare, e o si fa bene una cosa o non si fa.

Perchè un apio di anni di esperienza su 100 piantine vanno bene ma poi se vuoi fare una cosa come si deve devi avere bene in mente cosa devi fare e come farla.

Le cooperative o le società che ti dicono ci penso io e ti lascio il guadagno netto (perchè per tutte le coltivazioni menzionate con questa tipologia ho sempre e solo visto tirare fuori soldi non rientrarne) a me non sono mai piaciute, quindi ho smesso lo facciamo solo per farci quei 4/500 litri di birra anno per le pizzate in compagnia.

Per partire come si deve dovresti metterne almeno un paio di ettari e ci vanno quei 20/25K ettaro.

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