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Correva l'anno...


Nemox

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Correva l’anno 2001, appena prima dell’entrata dell’euro.

Avevo 24 anni e mio padre era appena morto mentre io ero lanciato nella mia piccola carriera nel mondo del lavoro dipendente. Poca roba certo, di sicuro non sarei mai arrivato chessò, a dirigere un’azienda, ma facevo ciò per cui avevo studiato, con passione e molta voglia di migliorare.

Però lui non c’era più e rimaneva un’azienda famigliare da tenere in piedi oltre a 20 ettari di terreno da coltivare. Anche quì, sempre niente di che, ma roba intrisa di passione, di lavoro, di sacrificio. Terra che ancora odora di litigi tra fratelli e dei coltelli levati in aria nell’odore dell'alcool. Di guerra superata a stento, di pavimento della cucina di terra battuta, degli anni 60 della speranza, dei fratelli che cadono uno ad uno sotto i colpi del tempo.

Fino a noi, figli del benessere che tutto questo fatichiamo a comprenderlo o non lo capiamo per nulla perché come diceva un vecchio allenatore“ c’è chi le cose le capisce quando gliele spieghi, chi le capisce prima che gliele spieghi e chi non capisce nemmeno spiegandole…”

Ma tant’è, decido che ne vale la pena, che si poteva fare ancora di più, che si poteva coltivare l’orgoglio di chi fa da se in una terra, il Veneto, che tra mille limiti ti spinge a fare, a impegnarti su ciò che è tuo.

E in effetti all’inizio le cose vanno benino, vedo impegno anche negli altri, vedo la volontà di progredire come si è sempre fatto, a piccoli passi, con macchine si vecchie ma che per lo meno non ti condannano a rimanere una settimana ad arare in mezzo alla nebbia di novembre come facevamio padre con la vecchia AD7.

Dura poco però, presto percepisco che c’è qualcosa che non va, io non sono agricoltore, a differenza di loro non ho nemmeno studi che mi avvicinino a questo mestiere, tutt’altro. Ma lo vedo che forse bisogna dare un colpo in più di rotante, o forse uno in meno, cosa ne so io maledizione… Lo vedo che si arriva sempre tardi e in affanno, e una volta fatto il lavoro, tolto il peso, si fila a casa come se la terra scottasse più del collettore di scarico del 1580.

Poi arrivano gli anni della siccità e il più delle volte ci tocca di stare a guardare il mais che tira le orecchie verso l’altro e i rimorchi che non si riempiono.

E allora dico no non è così che si fa, le cose devono andare diversamente. Comincio a comprare libri, a parlare con i vicini più anziani vagliando i consigli intelligenti da quelli stupidi che essi dispensano in egual misura. Pian piano arriva internet sempre più ricco di informazioni e un bel giorno mi imbatto in un forum blu con un bel trattorone stilizzato…

Da allora aumenta la fatica di pari passo con le soddisfazioni. Le piccole grandi idee, strisce di pelle del viso abbronzate a dicembre sotto la luce malefica e creatrice della vecchia saldatrice ad elettrodo. I rimorchi che si riempiono anche se non sempre, ma una volta di orzo e una di soia nello stesso anno, neanche mio padre ci avrebbe sperato!

Sono contento, la passione cresce sempre di più ma anche i sabati e le domeniche passati sopra il trattore.

Le notti di agosto a vedere i fuochi artificiali del paese da sopra il trattore che sputa migliaia di litri di acqua a decine di metri di distanza, anch’esso a suo modo uno spettacolo. A dormire a quarti d’ora sopra il sedile con il cervello invaso dai decibel e i 35°C e manati dal 8000cc Fiat. Fino all’alba e fino a quando inizia a soffiare il vento che non ti lascia più lavorare ma almeno ti manda a dormire. Lo stesso vento che continua a soffiare per tutto agosto e oltre con i sui 35°C che asciugano tutto, terra, piante e baccelli di soia.

Arriva anche la pazzia di andare a lavorare di nascosto perché“altrimenti gli altri se ne risentono” le scuse da me follemente inventate a favoredi chi “ma i figli...la moglie… le ferie”, mentre io di famiglia non ne ho,quindi sono sacrificabile.

E avanti così per 16 anni. Ormai qualche pelo bianco sul mento comincia a vedersi e i capelli sono sempre di meno.

Ma oggi, dopo l’ennesimo agosto infernale mentre il dolore interiore riempie di pece nera il mio petto, sono costretto a dire basta. Basta, prima che tutto questo mi avveleni l’anima in modo irreversibile. Ho deciso che devo fermarmi perché voglio che questi ricordi rimangano almeno agrodolci e valga lapena ripassarci sopra negli anni a venire. Perché le persone che hanno imparato ad apprezzare il mio lavoro in questi anni non vedano tramutarmi in un essere umano incattivito e rancoroso.

E forse mi perdonerà chi prima di me ha sputato sangue eveleno su questa terra, molto di più di quanto abbia fatto io e chi, ieri oggi e domani un’opportunità come l’ho avuta io potrà solo sognarla.

O forse non lo farà, ma fortunatamente il mondo è così fatto che questo non lo saprò mai.

Saluti ragazzi e in bocca al lupo a tutti quanti!

Nemox

Modificato da Nemox
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Nemox, che dirti onore a te che ti sei fatto il culo per tutti questi anni per seguire la passione, solo che quando si diventa "grandi" piano piano la passione lascia più spazio alla ragione ed io penso sia anche questo il motivo della tua scelta. Comunque ti auguro una vita piu serena e tranquilla anche se sono sicuro che il rombo del trattore ti rimarrà nel cuore

in ogni caso non abbandonarci

Ciao

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Nemox, che dirti onore a te che ti sei fatto il culo per tutti questi anni per seguire la passione, solo che quando si diventa "grandi" piano piano la passione lascia più spazio alla ragione ed io penso sia anche questo il motivo della tua scelta. Comunque ti auguro una vita piu serena e tranquilla anche se sono sicuro che il rombo del trattore ti rimarrà nel cuore

in ogni caso non abbandonarci

Ciao

Capisco benissimo di cosa parli.....

a volte il pensiero di mollare tutto mi tartassa e diventa sempre più pesante soprattutto in annate come queste, ma pensando a chi ci ha preceduto ritrovo la forza e la volontà per credere in un domani migliore.

In bocca al lupo a te per la tua scelta sofferta ;)

 

 

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk

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Correva l’anno 2001, appena prima dell’entrata dell’euro.

Avevo 24 anni e mio padre era appena morto mentre io ero lanciato nella mia piccola carriera nel mondo del lavoro dipendente. Poca roba certo, di sicuro non sarei mai arrivato chessò, a dirigere un’azienda, ma facevo ciò per cui avevo studiato, con passione e molta voglia di migliorare.

Però lui non c’era più e rimaneva un’azienda famigliare da tenere in piedi oltre a 20 ettari di terreno da coltivare. Anche quì, sempre niente di che, ma roba intrisa di passione, di lavoro, di sacrificio. Terra che ancora odora di litigi tra fratelli e dei coltelli levati in aria nell’odore dell'alcool. Di guerra superata a stento, di pavimento della cucina di terra battuta, degli anni 60 della speranza, dei fratelli che cadono uno ad uno sotto i colpi del tempo.

Fino a noi, figli del benessere che tutto questo fatichiamo a comprenderlo o non lo capiamo per nulla perché come diceva un vecchio allenatore“ c’è chi le cose le capisce quando gliele spieghi, chi le capisce prima che gliele spieghi e chi non capisce nemmeno spiegandole…”

Ma tant’è, decido che ne vale la pena, che si poteva fare ancora di più, che si poteva coltivare l’orgoglio di chi fa da se in una terra, il Veneto, che tra mille limiti ti spinge a fare, a impegnarti su ciò che è tuo.

E in effetti all’inizio le cose vanno benino, vedo impegno anche negli altri, vedo la volontà di progredire come si è sempre fatto, a piccoli passi, con macchine si vecchie ma che per lo meno non ti condannano a rimanere una settimana ad arare in mezzo alla nebbia di novembre come facevamio padre con la vecchia AD7.

Dura poco però, presto percepisco che c’è qualcosa che non va, io non sono agricoltore, a differenza di loro non ho nemmeno studi che mi avvicinino a questo mestiere, tutt’altro. Ma lo vedo che forse bisogna dare un colpo in più di rotante, o forse uno in meno, cosa ne so io maledizione… Lo vedo che si arriva sempre tardi e in affanno, e una volta fatto il lavoro, tolto il peso, si fila a casa come se la terra scottasse più del collettore di scarico del 1580.

Poi arrivano gli anni della siccità e il più delle volte ci tocca di stare a guardare il mais che tira le orecchie verso l’altro e i rimorchi che non si riempiono.

E allora dico no non è così che si fa, le cose devono andare diversamente. Comincio a comprare libri, a parlare con i vicini più anziani vagliando i consigli intelligenti da quelli stupidi che essi dispensano in egual misura. Pian piano arriva internet sempre più ricco di informazioni e un bel giorno mi imbatto in un forum blu con un bel trattorone stilizzato…

Da allora aumenta la fatica di pari passo con le soddisfazioni. Le piccole grandi idee, strisce di pelle del viso abbronzate a dicembre sotto la luce malefica e creatrice della vecchia saldatrice ad elettrodo. I rimorchi che si riempiono anche se non sempre, ma una volta di orzo e una di soia nello stesso anno, neanche mio padre ci avrebbe sperato!

Sono contento, la passione cresce sempre di più ma anche i sabati e le domeniche passati sopra il trattore.

Le notti di agosto a vedere i fuochi artificiali del paese da sopra il trattore che sputa migliaia di litri di acqua a decine di metri di distanza, anch’esso a suo modo uno spettacolo. A dormire a quarti d’ora sopra il sedile con il cervello invaso dai decibel e i 35°C e manati dal 8000cc Fiat. Fino all’alba e fino a quando inizia a soffiare il vento che non ti lascia più lavorare ma almeno ti manda a dormire. Lo stesso vento che continua a soffiare per tutto agosto e oltre con i sui 35°C che asciugano tutto, terra, piante e baccelli di soia.

Arriva anche la pazzia di andare a lavorare di nascosto perché“altrimenti gli altri se ne risentono” le scuse da me follemente inventate a favoredi chi “ma i figli...la moglie… le ferie”, mentre io di famiglia non ne ho,quindi sono sacrificabile.

E avanti così per 16 anni. Ormai qualche pelo bianco sul mento comincia a vedersi e i capelli sono sempre di meno.

Ma oggi, dopo l’ennesimo agosto infernale mentre il dolore interiore riempie di pece nera il mio petto, sono costretto a dire basta. Basta, prima che tutto questo mi avveleni l’anima in modo irreversibile. Ho deciso che devo fermarmi perché voglio che questi ricordi rimangano almeno agrodolci e valga lapena ripassarci sopra negli anni a venire. Perché le persone che hanno imparato ad apprezzare il mio lavoro in questi anni non vedano tramutarmi in un essere umano incattivito e rancoroso.

E forse mi perdonerà chi prima di me ha sputato sangue eveleno su questa terra, molto di più di quanto abbia fatto io e chi, ieri oggi e domani un’opportunità come l’ho avuta io potrà solo sognarla.

O forse non lo farà, ma fortunatamente il mondo è così fatto che questo non lo saprò mai.

Saluti ragazzi e in bocca al lupo a tutti quanti!

Nemox

Purtroppo la tua toccante analisi vale per 90% del mondo lavoro italiano, è il declino di un paese fallito chiamato Italia. In culo alla balena Nemox

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Nemox, dopo tante belle parole mi sembrava riduttivo mettere un semplice "like"

Forse qualche anno fà di avrei detto di non mollare, di continuare con questa maledetta passione che è l'agricoltura.

Oggi posso dirti che hai avuto coraggio nel fare questa scelta, meglio fermarsi al momento giusto che tirare avanti e farsi del male. Auguri per tutto

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Inviato (modificato)

Ragazzi grazie a tutti per gli auguri!

Volevo solo precisare che questa non era la mia attività principale, io mi guadagnavo da vivere con l'azienda famigliare di commercio e che ho abbandonato contemporaneamente all'azienda agricola.

La terra faceva solo parte della storia antica e della passione della nostra famiglia, anche se economicamente ci ha tolto dalle peste più di qualche volta e ci ha consentito di vivere tranquilli sapendo di avere un "parafulmine" alle spalle.

 

Il mio tentativo è stato quella di perseguire l'unico obiettivo possibile, cioè di farla diventare un'azienda in tutto e per tutto e quindi produttiva al massimo dei mezzi tecnici a nostra disposizione. Ci ho provato ma non ci sono riuscito, essenzialmente per responsabilità di chi, a causa della propria mentalità profondamente inadatta al lavoro autonomo, avrebbe fallito in qualsiasi altra attività economica. E anche perché come si dice dalle nostre parti "el can de tanti paroni more de fame"

 

Adesso l'unica cosa che posso fare e cercare di lasciare la terra in mano a chi con essa ci vive veramente e ha vera passione per lei. Qui intorno sono pochi ad avere queste caratteristiche, ma ci sono. Speriamo che le teste d'uovo con cui ho a che fare me lo consentano.

Modificato da Nemox
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Caro Nemox, mi ricordo i tuoi 80 e più q.li di orzo seguiti dai 40 di soia risultati che solo un uomo con una grande passione riesce ad ottenere. Proprio questa passione intravista in un nostro colloquio ad un raduno nord est mi mancherà insieme alle tue esperienze riportate nel forum e da me sempre condivise. Ti chiedo di continuare ad alimentare la " passione" anche in altri modi così da rimanere la stessa persona. Buona fortuna

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Ragazzi grazie a tutti per gli auguri!

Volevo solo precisare che questa non era la mia attività principale, io mi guadagnavo da vivere con l'azienda famigliare di commercio e che ho abbandonato contemporaneamente all'azienda agricola.

La terra faceva solo parte della storia antica e della passione della nostra famiglia, anche se economicamente ci ha tolto dalle peste più di qualche volta e ci ha consentito di vivere tranquilli sapendo di avere un "parafulmine" alle spalle.

 

Il mio tentativo è stato quella di perseguire l'unico obiettivo possibile, cioè di farla diventare un'azienda in tutto e per tutto e quindi produttiva al massimo dei mezzi tecnici a nostra disposizione. Ci ho provato ma non ci sono riuscito, essenzialmente per responsabilità di chi, a causa della propria mentalità profondamente inadatta al lavoro autonomo, avrebbe fallito in qualsiasi altra attività economica. E anche perché come si dice dalle nostre parti "el can de tanti paroni more de fame"

 

Adesso l'unica cosa che posso fare e cercare di lasciare la terra in mano a chi con essa ci vive veramente e ha vera passione per lei. Qui intorno sono pochi ad avere queste caratteristiche, ma ci sono. Speriamo che le teste d'uovo con cui ho a che fare me lo consentano.

 

Vecio (io sono del '77 ma per gli anta devo aspettare) ma non puoi dividire e tenerti una parte come passatempo vista l esperienza che hai maturato?

 

Comunque per quel che conta leggerti mi ha fatto emozionare e anche rattristare.

 

In bocca al lupo spero di rileggerti in altri thread.

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Inviato (modificato)
nemox mi spiace che ai preso questa decisione ma ai ragione il peggio deve ancora venire ed è meglio farlo subito, ma non capisco una cosa...., vendi tutto .... o dai ad altri ?? ora di cosa vivrai ..... ?

Beh oggi non credo che si venda un bel nulla così in 4 e 4 otto, al momento vorrei darla in affitto a conti fatti la cosa dovrebbe stare in piedi economicamente. Dopo un giro attorno dai miei vicini confermo con sollievo che c'è ancora gente ingamba che crede in questo lavoro e che può far bene anche nella mia terra. Per quello che mi riuguarda beh, da oggi il mio lavoro è trovarmi un lavoro!:asd:

 

Vecio (io sono del '77 ma per gli anta devo aspettare) ma non puoi dividire e tenerti una parte come passatempo vista l esperienza che hai maturato?

Comunque per quel che conta leggerti mi ha fatto emozionare

Vorrei,ma la cosa non starebbe in piedi e di fatto continuerei a lavorare per gli altri.

Caro Nemox, mi ricordo i tuoi 80 e più q.li di orzo seguiti dai 40 di soia risultati che solo un uomo con una grande passione riesce ad ottenere. Proprio questa passione intravista in un nostro colloquio ad un raduno nord est mi mancherà insieme alle tue esperienze riportate nel forum e da me sempre condivise. Ti chiedo di continuare ad alimentare la " passione" anche in altri modi così da rimanere la stessa persona. Buona fortuna

Grazie John, non sai quanto mi faccia piacere che tu abbia colto l'essenza della mia persona nello spazio di uno sola chiaccherata, non credo siano in molti a saperlo fare! Quanto al cambiamento che mi aspetterà quello che mi suggerisci è esattamente ciò che sarà il filo conduttore della mia vita, grazie anche di questo prezioso suggerimento!

Ps Quest'anno però i 40 qli di soia non vengono...:fiufiu:

 

credo di essermi fatto un' idea della tua situazione , tutti a mangiare sul podere e uno a farsi il culo?

Esatto, cambiano i dettagli, l'ordine degli addendi, ma il risultato non cambia:sob:

Modificato da Nemox
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Ciao NEMOX, mi rattrista leggere quanto sopra,pero' ti capisco,anchio ho passato dei momenti in cui volevo mollare tutto,fortunatamente i miei problemi sono rientrati,come te vivo di altro ma condivido la stessa passione per la terra ,spero tu possa ripensarci o risolvere,un caro saluto

Dino62.

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