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Quote latte - Cosa sono, cosa è successo.


Mapomac

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Credo non possa esistere una sezione zootecnica dove non si parli di quote latte.

Anche per i non addetti ai lavori, la cosa non è sfuggita, avendone dato notizia anche a livello nazionale su stampa e telegiornali.

 

Per chi però, non ne sa nulla, vedi il sottoscritto, non sarebbe il caso di spiegare:

 

- cosa sono ?

- cosa è cambiato di recente ed in passato ?

- quali sono stati i problemi ?

- quali quelli non ancora risolti ?

 

Capisco che l'argomento è complesso, pertanto i diretti interessati, vedi Angelillo :asd:, prendano i dovuti tempi tecnici per spiegare il tutto...ma fateci capire che ci siete !

Capisco inoltre che l'argomento è altrettanto spinoso, vale quindi sempre l'indicazione di contenere i toni ed esporre in modo chiaro le proprie opinioni, altrimenti ne capiamo ancora meno.

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  • 1 mese dopo...

Ho mi scuso per il ritardo con cui rispondo e sottolineo che le mie saranno solamente risposte di tipo tecnico.

 

D: Cosa sono?

R: Sono una sorta di autorizzazione amministrativa a produrre. In realtà non è corretto parlare di "regime quote latte" ma di regime del "prelievo supplementare". Di fatto il regime del prelievo supplementare è uno strumento di politica agraria comunitaria atto a contingentare la produzione di latte disincentivando l'imprenditore a produrre oltre alla quota assegnata. Esso viene applicato con il reg. CE 1788 del 2003. A livello italiano la legge 119/2003 del 2003 e l'attuale "decreto Zaia" da poco convertito in legge (non mi ricordo il numero...)

 

D: Quali sono stati i problemi?

R: Il problema nasce nel 1984 quando la comunità europea ha varato il sistema quote latte (reg. CE 856 del 1984) chiedendo agli stati membri il quantitativo di latte che essi producono annualmente...come al solito l'italia non ne aveva idea e ha dato un numero un pò spannometrico (9.900.000 tonnellate) che di fatto non copriva la produzione italiana che si attestava e si attesta sulle 10.500.000 - 11.000.000 tonnellate. Tutto bene fino all'annata agraria 1994/95 quando la comuntà europea ha aperto la solita infrazione nei confronti dell'Italia configurando come aiuto di stato il pagamento del prelievo supplementare che doveva avvenire da parte degli allevatori e non da parte dello stato, l'Italia è corsa hai ripari inviando le cartelle esattoriali agli allevatori che producevano fuori quota e da lì è successo il pasticcio.

In pratica molti hanno scelto di pagare pochi anno scelto di non pagare e questo si trascina fino a oggi.

 

D: Cosa è cambiato di recente ed in passato?

R: In passato ben poco, le aziende hanno continuato a produrre e la produzione di latte è rimasta stabilmente fuori quota a livello italiano di 600.000-400.000 ton.

Oggi è cambiato che l'Italia grazie al lavoro dell'atuale ministro Zaia è riuscita ad ottenere un incremento di quota di 600.000 ton che sommate agli incrementi passati (fino a due anni fa la quota italiana era di 10.400.000 ton circa) ci permette di coprire tutta la produzione di latte italiana portando la quota nazionale a 11.000.000 ton.

 

D: Quali i problemi non risolti?

R: Buona parte delle pendenze del passato in fatto di superprelievo che secondo il decreto Zaia dovrebbero essere rateizzate.

 

Siccome un capito della mia tesi verte su questo argomento credo di essere ben informato quindi chiedete pure.

 

Nb: conoscete la mia appartenenza quindi risponderò solamente a domande di tipo tecnico non replicerò ad altro (onde evitare di creare polveroni) se ciò dovesse accadere i moderati sono pregati di chiudere il tread.

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Ottima relazione Giampi, ti ringrazio a nome di tutti.

 

Grazie anche per aver scelto di partecipare in maniera "tecnica", condivido il Tuo pensiero, qui polemiche pro o contro questo o quello non ce ne saranno.

 

Ti pongo una domanda, da assoluto profano: secondo Te o secondo anche altri beneinformati, TEORICAMENTE e ripeto TEORICAMENTE il regime di quote latte potrebbe servire anche per garantire stabilità di prezzo alla stalla?

Mi spiego meglio, avendo una produzione "monitorata" e contingentata a livello nazionale, non si corre pertanto il rischio di ritrovarci poi ad avere esuberanze o carenze a fine anno (o quello che è). Poi naturalmente ci saranno periodi in cui si produce lievemente di piu e altri lievemente di meno, ma se il conteggio annuale è per X tonnellate da lì (teoricamente) non si sfora.

Quindi, ripeto, il regime potrebbe essere utile per dare stabilità al prezzo del latte e, al contempo, non dico garantire un guadagno ma almeno sapere per tempo a cosa si va incontro?

Se si, perchè cio' non avviene o avviene solo in parte?

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Scusate,io sono un perfetto ignorante in materia,ma funziona come per le viti?cioè se hai 100 mucche e 100 quote latte,vuol dire che puoi produrre 100 quintali di latte al massimo,oppure se hai 100 mucche e compri altre 50 quote,puoi produrre 150 quintali di latte?Scusate il mio paragone terra terra,ma non sono mai riuscito a capire come funziona........scusata le mia ignoranza abissale.........

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Scusate,io sono un perfetto ignorante in materia,ma funziona come per le viti?cioè se hai 100 mucche e 100 quote latte,vuol dire che puoi produrre 100 quintali di latte al massimo,oppure se hai 100 mucche e compri altre 50 quote,puoi produrre 150 quintali di latte?Scusate il mio paragone terra terra,ma non sono mai riuscito a capire come funziona........scusata le mia ignoranza abissale.........

Tu compri le quote in base a ciò che vuoi produrre.... quindi in base al numero di capi che uno ha in stalla, la terra (oramai il caso nitrati entrerà nel vivo tra pochi anni) e se uno vuol espandersi il regime delle quote è servito e serve a frenar gli abbassamenti dei prezzi.... sennò noi tutti chiudiamo.

nel tuo caso esempio semplice 100 vacche che mi producono 100q di latte annui mi servirà una quota di 100*100=10000q di quote annue.... se invece nè ho 130 e queste mi producono 100q 130*100=13000q però se nè ho solo 10000q in teoria dovrò o mettermi in regola quindi o affittandone o comprandone 3000q.... sennò in teoria devo pagar una multa riguardande la sovraproduzione di 3000q.... ahimè in Italia fatta la legge trovato l'inganno... e non vado oltre:leggi::asd::asd::asd:

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Ottima descrizione Giampi!

 

Per rispondere a Filippo porto solo un dato di fatto: Nel 1994, quando scoppio il pasticcio, dicevano che le quote avrebbero difeso il prezzo del latte. Allora 1 litro valeva circa 850 lire, oggi vale 0,30 centesimi.

Il latte ha sempre perso valore, e le spese son sempre aumentate, questo non è per fare il solito allevatore che si lamenta, ma purtroppo è andata così.

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Ti pongo una domanda, da assoluto profano: secondo Te o secondo anche altri beneinformati, TEORICAMENTE e ripeto TEORICAMENTE il regime di quote latte potrebbe servire anche per garantire stabilità di prezzo alla stalla?

Mi spiego meglio, avendo una produzione "monitorata" e contingentata a livello nazionale, non si corre pertanto il rischio di ritrovarci poi ad avere esuberanze o carenze a fine anno (o quello che è). Poi naturalmente ci saranno periodi in cui si produce lievemente di piu e altri lievemente di meno, ma se il conteggio annuale è per X tonnellate da lì (teoricamente) non si sfora.

Quindi, ripeto, il regime potrebbe essere utile per dare stabilità al prezzo del latte e, al contempo, non dico garantire un guadagno ma almeno sapere per tempo a cosa si va incontro?

Se si, perchè cio' non avviene o avviene solo in parte?

 

Di fatto le quote latte hanno mantenuto il prezzo stabile. Il caso italiano è tutalpiù un anomalia, in effetti anche in italia il prezzo è rimasto stabile (o meglio è oscillato fra 0.40 e 0.30 euro) ma perchè nonostante tutto anche la produzione è rimasta stabile, insomma si gioca sempre sul filo e l'economia insegna che i mercati dei prodotti agricoli sono rigidi, un lieve incremento della domanda fa decollare i prezzi, un lieve aumento dell'offerta li fa crollare.

Altro punto è il prezzo di intervento, oltre a cercare di mantenere la produzione la comunità europea ha fissato un prezzo sotto il quale il latte non può scendere, se scende interviene la comunità che ritira dal mercato ingenti quantitativi di latte che viene polverizzato e stoccato. Attualmente il prezzo di intervento è di 25 cent, che è discreto per un allevatore tedesco o francese ma è un disastro per un allevatore italiano.

Attualmente il prezzo del latte si aggira intorno a 28 cent, i consumi tengono ma si spostano verso prodotti di minor costo che vengono prodotti con latte straniero (attualmente sta 18-22 cent) ed ecco spiegata la crisi dei grana ed il conseguente calo del prezzo del latte alla stalla italiano...

 

Oramai è certo che le quote latte finiranno nel 2015 (sempre se il mondo non finisce nel 2012 :asd:) ma sicuramente saranno studiati altri sistemi indiretti per tenere a bada la produzione. Toxi parlava della direttiva nitrati (è vero il bello deve ancora venire.....) a cui si aggiungeranno altre normatiive sulla condizionalità ambientale e sul benessere animale che via via faranno chiudere le stalle non in grado di adempiere e comunque c'è sempre il mercato che tiene a bada le produzioni.

 

Tutto bene (anzi male :asd:) fino a qui però c'è un altra cosa che pian piano sta tornando: questa crisi sta mettendo in luce come il nostro sistema sia debole, inefficiente, troppo ingarbugliato e c'è un ritorno verso una certa forma di autarchia almeno dal punto di vista alimentare che dovrebbe in un certo senso ridare un pò di impulso ai nostri prodotti però noi dobbiamo cercare di ottimizzare al massimo i costi e cercare di impadronirci di tutta la filiera (Noi non nostri delegati).

Modificato da Gianpi
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Quindi,se ho capito bene con più quote compro,più latte posso produrre........

per gianpi:impradronirsi della filiera,sarebbe un grande paso in avanti per l'agricoltura in generale,ma la vedo un'impressa difficicile,se non impossibile,finchè quando vendi il prezzo lo fanno gli altri,e quando compri pure!sembra una barzelletta ma purtroppo è cosi............

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  • 3 settimane dopo...

Una precisazione sull'incremento di quota e sul mercato del latte.

 

D: E' vero che l'aumento di quota latte ha provocato a livello europeo e italiano il crollo del prezzo del latte?

 

R: No, di fatto la produzione italiana di latte sta scendendo del 3-4% cosa che avviene anche in europa. Nel 2008 in italia sono stati prodotti 10.500.000 tonellate di latte contro i quasi 11.000.000 tonellate del 2009

 

Fonte: Clal ..: CLAL - Il mercato del latte e dei suoi derivati :..

 

se a settembre non cambieranno ne vedremo delle belle

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  • 10 mesi dopo...

interessantissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

vediamo se ho capito... nel 1984 il prezzo del latte era troppo variabile e costantemente troppo basso per gli allevatori poichè la produzione di latte era eccessiva....

Quindi sono state introdotte le quote latte per diminuire la produzione del latte al necessario andando così a evitare sprechi e quindi ad aumentare il prezzo del latte...

Però in italia è stata sbagliata la stima della produzione annua, più precisamente è stata sottostimata, quindi qualcuno ha continuato a produrre fregandosene delle quote...

E' per questo che il prezzo di fatto non è cambiato???

Perchè comprare il latte all' estero costa meno????

In sostanza, perchè le quote non hanno funzionato????

Qualcuno lo sa????

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no,le quote sono state introdotte per non aumentare la produzione e mantenere un certo livello di prezzo del latte,e in questo hanno fallito in pieno.

oppure cosa si doveva fare,se non ci fossero state le quote,regalarlo?(non che cambi qualcosa,visti i prezzi....)

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il regime quote latte era stato creato per contenere l'aumento comunitario della produzione di tale alimento primaro con 2 motivi principali:

- cercare di stabilizzare le produzioni nel tempo, non creando surplus e mantenere per per periodo del regime le prooduzioni che in quei periodi i vari paesi savano producendo. La volontà non era quella di stravolgere i mercati nel breve periodo

- applicando questo regime si sarebbe creato un sistema di contributo indiretto(cioè finanziato da un investitore privato e non da un ente pubblico o comunitario) che avrebbe permesso una degna uscita dal sitema con relativo riconoscimento. Tale meccanismo era mirato a far ricevere un bonus a quelle aziende che o per mancanza di continuità da parte della generazione successiva, o per eccessivo immobilismo negli anni pregressi, non sarebbe più stato in grado di essere competitivo in futuro!

purtroppo questo meccanismo non è stato ben recepito e tutto ciò a portato al malfunzionamento del sistema

Poi il nostro stato e i suo allevatori ci han messo del suo per aggravare le cose

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Io ormai sono sempre più convinto che l'anomalia di questa epoca sia la mancanza di regole, e ormai devono essere regole del mercato, non dell'Italia.

Per regole non intendo una imposizione, ma un limite minimo e massimo.

Senza regole vivono bene solo gli speculatori.

Con un minimo di regole, se c'è richiesta si vende tutto al prezzo giusto, se c'è sovrapproduzione lo venderà al prezzo minimo (recupero spese) e il di più se lo tiene il produttore che deciderà se abbassare la produzione.

Il fatto che attualmente non rimane latte agli allevatori sta a significare che chi lo ritira ci specula.

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  • 4 settimane dopo...
Avete visto "Anno zero" giovedì ultimo scorso?

Si parlava di quote latte e della "robaccia" che importiamo per far fronte al fabbisogno del Bel Paese!

 

Una domanda: una azienda che ad es. ha prodotto 100 tonnellate di latte in eccedenza nell'anno, cosa paga in termini di multe?

Nulla,le pagheremo tutte noi come contribuenti...

E contribuirà pure chi ha rispettato la produzione

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  • 2 settimane dopo...

C.V.D. :clapclap:

 

postato il 15 luglio 2010 da Redazione | in "Agricoltura, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

Quote Latte, la multa di pochi che paghiamo tutti

 

[/url]latte-300x300.jpgdi Gaspare Compagno

Le quote latte sono lo specchio della deriva della politica della maggioranza in questo paese: poche voci di buon senso che vengono fatte tacere in nome della tenuta del governo.

E’ di queste ore la notizia che nel braccio di ferro sulle quote latte, il grande sconfitto è il ministro per l’agricoltura Giancarlo Galan, uno che conosce il Veneto e la Lega (che è la vera vincitrice di questo braccio di ferro), che ha dichiarato che i leghisti sono stati “arroganti e irresponsabili”.

Sulla stessa onda i giudizi, espressi nei giorni passati, dagli onorevoli Casini (che ha dichiarato: ”non si puo’ privilegiare chi per anni non ha pagato il proprio impegno con lo Stato. E’ un pessimo segnale ai cittadini italiani”) e Libè (che ha dichiarato: “Oggi la Lega vuole congelare anche le rateizzazioni che, se così fosse, dovrebbero essere pagate all’Europa dall’intero Paese. E questo mentre agli Italiani onesti vengono chiesti duri sacrifici. Siamo al paradosso”).

latte-da-bere-300x225.jpgCosa è accaduto oggi? Nonostante l’opposizione del ministro Galan, della Commissione Europea (per bocca del commissario all’Agricoltura, Ciolos) e del variegato fronte dei legalisti che comprende pure le massime organizzazioni del settore, tra cui Confagricoltura, secondo i quali «le multe vanno pagate e basta compromessi», la sospensione delle sanzioni fino al 31 dicembre è entrata nel maxiemendamento alla manovra economica, blindato con la fiducia, che va al voto oggi in Senato.

Ma questo non era sufficiente: i leghisti hanno anche ottenuto che il nuovo testo del provvedimento contenga un esplicito rimando agli «accertamenti in corso», cioè alle indagini condotte dall’Arma dei carabinieri e dall’apposita commissione di indagine sulle quote latte rimandando i pagamenti quanto meno al 31 dicembre.

Ma adesso si pone un problema serio: non solo l’Italia ha già un buco nero di 4 miliardi di euro, ma quasi sicuramente, questa sospensione comporterà una multa da parte di Bruxelles. Multa che si aggira intorno al miliardo di euro come afferma Ciolos, commissario europeo all’agricoltura che ha affermato che la decisione del governo italiano è in contrasto non solo con le norme comunitarie, ma soprattutto con gli impegni assunti da questo governo in sede europea. E non è vero che questo provvedimento del governo va incontro a tutti gli operatori del settore, in quanto proprio le associazioni di categoria sono le prime a scendere in campo contro il governo.

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  • 6 mesi dopo...

Oggi ho sentito da un mio vicino (associato coldiretti) che la coldiretti gli ha consigliato di non acquistare quote in affitto per la campagna in corso, perchè quest'anno ci sarà un "bonus" del 6% rispetto alla quata.

Cioè se un allevatore splafona dalla propria quata entro il 6% non pagherà la multa.

Vi risulta? E' vero?

Io non sono associato da nessuna parte, ma il mio tecnico mi ha sconsigliato di rischiare. Secondo lui è meglio comprarsi un pò di quota in affitto(quella che serve) perchè da quello che sa lui non c'è nulla di ufficiale su questo famoso 6%..

Chi è che ha ragione???:cheazz:

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in teoria quest'anno dovrebbero compensare! però c'è da dire una cosa: che siccome anche i politici nella loro stupidità sanno che le mucche non hanno il contalitri danno dei margini entro al quale giocare. Adesso a priori non ricordo bene, dovrei leggermi la normativa e comunque di solito nell'ordine del 5 o 6% del proprio quantitativo di riferimento conpensano oltre non so... il mio consoglio allora è questo: se stai dentro a quella percentuale potresti(uso il condizionale perchè poi i soldi sono i tuoi ed è meglio che prendi tu le tue decisioni) in teoria non affittare o comprare. Se pensi di eccedere, io fossi in te non rischierei per un semplice motivo: da una parte si parla di poci centesimi, dall'altra giro tutto l'incasso del litro di latte e a quel punto poco eccesso ti mangerebbe l'utile di una bella fetta di produzione

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Da quello che ho capito e che mi hanno detto la storia è cosi:

Se uno ha la quota disponibile inferiore alla quota assegnata (hanno preso per riferimento la campagna 08/09) può splafonare del 6% e in TEORIA l'ente che gestisce le quote si tiene un 10% dei soldi che dopo sempre in TEORIA restituirà a luglio.

Fare le cose semplici in italia è sempre difficile..:cheazz:

Comunque questo non è il mio caso e me le sono già prese in affitto a 4cent..

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  • 2 settimane dopo...

Se avete voglia di leggere e di farvi qualche risata...

Allego il comunicato stampa del ministro galan e la risposta dei cospa...

Solite cose all'italiana...

COMUNICATO STAMPA

 

 

QUOTE LATTE, GALAN: ECCO PERCHÈ MI APPELLO A TUTTE LE FORZE POLITICHE PRESENTI IN PARLAMENTO AFFINCHÉ NON VENGA ACCOLTO L’EMENDAMENTO CHE CHIEDE L’INACCETTABILE PROROGA

DEL PAGAMENTO DELLE MULTE

 

Non ci sarà nessuna proroga del pagamento delle multe delle quote latte. Mi rivolgo ai parlamentari di maggioranza ed opposizione, perché venga bocciato l'emendamento leghista al decreto legge Milleproroghe, che prevede lo slittamento a giugno del pagamento delle multe sulle quote latte. Un emendamento che non può e non deve essere accolto, farlo non sarebbe né legale né etico. Le leggi vanno rispettate e il termine per il pagamento delle multe è scaduto il 31 dicembre. I produttori inadempienti, che rappresentano soltanto l'1,2 % di tutti i produttori, hanno già ricevuto l'ingiunzione di pagamento.

Inoltre, in base ad un principio fondamentale della normativa comunitaria, ogni Stato membro deve garantire la tutela dei fondi comunitari equivalente a quella riservata dall’erario nazionale, dimostrando in ogni circostanza la massima diligenza nelle azioni di recupero dei crediti comunitari. Se approvato dunque, l’emendamento comporterebbe l’apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea nei confronti dell’Italia. Una cosa che non possiamo permetterci e che minerebbe la credibilità che attualmente ha il nostro Paese in Europa.

Nel ringraziare Coldiretti, Cia e Confagricoltura per quanto da queste associazioni già dichiarato in opposizione all’emendamento di cui sopra, invito tutti a riflettere sul fatto che, essendo io impegnato a sostenere nelle istituzioni europee la nostra legge sull’etichettatura trasparente, la mia posizione risulterebbe assai indebolita se passasse l’ennesima ‘furbata all’italiana’, volta a premiare chi non rispetta le normative comunitarie”.

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan.

 

questa è la risposta dei cospa

 

COMUNICATO STAMPA COSPA VENETO

Vicenza, 28 gennaio 2011

In merito alle dichiarazioni del Ministro dell’Agricoltura delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali GIANCARLO GALAN, il quale afferma in un comunicato stampa che non ci sarà nessuna proroga del pagamento delle multe delle quote latte e, si schiera contro l’emendamento presentato dalla Lega Nord nel decreto legge Milleproroghe dicendo che non sarebbe né legale né etico, ricordiamo al Ministro GALAN che lo sforamento della quota assegnata all’Italia dalla Comunità Europea è stato messo in dubbio dalla relazione del Comando dei Carabinieri del suo stesso Ministero, protocollata in data 15/04/2009.

 

 

Della relazione del Comando sono state informate 65 procure della Repubblica in Italia, 32 di esse hanno già avviato le indagini per truffa, falso e altri reati.

 

 

Quello che oggi è illegale è far pagare delle multe inesistenti agli allevatori italiani.

 

 

E’ per questa causa che il Ministro GALAN dovrebbe battersi in Europa, è inutile sostenere il decreto per l’etichettatura del latte e dei formaggi in U.E. e poi far chiudere le aziende che producono il 30% del latte italiano.

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  • 2 settimane dopo...

Via libera delle commissioni congiunte Bilancio e Affari Costituzionali all’emendamento della Lega (primo firmatario Gianpaolo Vallardi) al decreto Milleproroghe, che sposta di sei mesi il pagamento delle multe relative alle quote latte. Il pagamento attualmente previsto dai piani di rateizzazione entro il 31 dicembre scorso viene differito al 30 giugno 2011. L’onere per l’anno in corso, valutato in 30 milioni di euro, viene coperto attraverso una ”riduzione proporzionale in maniera lineare fino al 3% a decorrere dall’anno 2011 di tutte le dotazioni di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla tabella C” della legge di Stabilita’, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come ”spese rimodulabili”. (ANSA).

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