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Impianti per lo sfruttamento energetico delle biomasse


Az. Agr. La Capannaccia

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Questo è il risultato di una prova effettuata in Emilia Romagna sul sorgo da fibra.

 

http://www.ermesagricoltura.it/wcm/ermesagricoltura/rivista/2008/0708/ra080708070s.pdf

 

Quello che appare evidente, al di la delle complicazioni tecniche dovute alla raccolta ed allo stoccaggio - comunque superabili- è la non redditività (con i prezzi) attuali della coltura. Questo sia per quanto riguarda la produzione di biogas, sia per l'utilizzo della biomassa per in centrali termoelettriche.

 

Ora io non so quanto possa essere presa in considerazione questo documento, ma mi sembra sempre più di capire che la convenienza degli impianti per lo sfruttamento delle biomasse, sia da ricercare nelle filiere ultra-corte, dove l'agricoltore risulta anche colui che ha l'impianto per lo sfruttamento delle stesse.

Modificato da Mapomac
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vi riporto alcune foto della centrale a cippato fatta nel comune dove lavoro.

 

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Modificato da toni
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  • 2 settimane dopo...

Veramente interessante Toni, volevo chiederti se potevi interessarti e riportare un pò di numeri; cioè tipo fabbisogno in cippato, quanti kw produce e quanti utenti può servire, cioè insomma un pò di dati tecnici.:leggi::leggi::leggi:O0O0

 

 

Invece volevo sottoporvi un quesito......per le stufe alimentate a Mais che tipo di mais serve e che lavorazione viene effettuata (se ve nè una) per utilizzarlo?

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Dunque dunque in un paesetto vicino al mio una società sta realizzando un impianto a biogas alimentato a insilati (mais ceroso/sorgo/loietto/pastone).

Una volta entrato in funzione l'impianto avrà una potenza operativa di 1mW :AAAAH:.

 

L'impianto non è ancora stato costruito, per ora ci sono solamente i silos che sono già state caricati con 300 ha di trinciato di mais (impressionante il parco macchine jaguar 900 + fendt 930 + 926 + 413 e vari altri trattori tutti con rimorchio 3 assi).

 

Secondo il direttore dell'impianto (con il quale ho parlato) a pieno regime avranno bisogno di 400 ha per alimentare il biodigestore e stanno lavorando per averlo funzionante per marzo 2009. Prevedono di non utilizzare liquami di origine zootecnica e di raddoppiare la potenza dell'impianto nel giro di qualche anno.

 

A quanto si vocifera sempre la stessa socità ha in progetto altri 2 imnpianti uno vicino a Gorizia (già parzialmente realizzato) e uno a Coseano (in fase di progettazzione).

 

Costo dell'impianto 3 milioni di euro.....

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Cavolo bell'impiantino, ma con i terreni la società ha fatto dei contratti con gli agricoltori locali oppure ha ritirato una cascina?

 

Ha acquistato il mais (pagandolo circa 3.5 euro al qle) da maidicoltori locali, un mio amico ha venduto circa una 20ina di ha.

 

I prezzi che ho visto io, per 1MW sono di circa 2-2,2 milioni in più... ha fatto un'affare!

 

si in effetti non mi fido nemmeno io di solito le spese reali sono sempre Top Secret.

 

Quest'estate ho dato una mano al mio terzista, abbiamo trinciato una 10ina di ha per un allevatore di suini che ha fatto un impianto da 350 kw, in tutto sono stati fatti 20ha di trinciato di mais e altri 20 ha di trinciato di triticale...in questo caso si vocifera di 1 milione di euro di investimento iniziale, bisgna dire che questo digestore oltre a insilati e liquami si mangia anche patate, paglia, scarti di verdura insomma tutto buono...fra qualche giorno dovrei accopmagnare un tipo (interessato pure lui) a vederlo e vi prometto servizio fotografico completo.

 

L'ultima novità è che un altro allevatore di suini della mia zona sta progettando un impianto da 300 kw

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  • 1 anno dopo...

La prima centrale a biomassa alla valle del Dittaino:

 

Enna. L’energia rinnovabile, pulita ed ecologica è targata Enna. La prima centrale a biomassa della Sicilia, che utilizza legno di eucalipto proveniente dalla regione, sarà presto una realtà. Una centrale in grado di illuminare una vasta area, con energia pulita, rinnovabile ed ecologica.

L’8 febbraio prossimo, alle ore 10, nel sito della Valle del Dittaino alla presenza del presidente della Sper, società- progetto costituita allo scopo di realizzare la Centrale, Roberto Poggi e al governatore regionale, Raffaele Lombardo ed ai rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali, si procederà alla posa della prima pietra dello stabilimento. La centrale sarà realizzata e collegata alla Rete Elettrica Nazionale in 25 mesi: 22 mesi per il completamento della progettazione esecutiva, l’acquisto delle apparecchiature e la costruzione, 3 mesi per la “messa a punto” dell’impianto ed i collaudi. Al termine di queste attività la centrale sarà pronta per la produzione industriale di energia elettrica immessa nella rete nazionale.

La progettazione e la realizzazione della Centrale è stata affidata alla IG, Infrastrutture e Gestioni SpA., società di ingegneria con sede legale a Roma, azionista di maggioranza della SPER.

La IG vanta una consolidata esperienza tecnica ed organizzativa nei settori della realizzazione e gestione di impianti industriali ed infrastrutture in Italia e all'’estero, in campo civile e militare, in particolare nell’ambito di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e tradizionali. La biomassa che verrà utilizzata dalla Centrale è, infatti, costituita intermente da cippato di eucalipto provenienti dai boschi di proprietà dell’AFOR, Azienda Regionale Foreste Demaniali delle province di Enna e Caltanissetta.

Tutte le operazioni di taglio, cippatura e trasporto della biomassa saranno eseguite dalla Biomasse Sicilia S.p.A. (BMS) che essendo parte di un contratto con l’ AFOR siciliana per il taglio dei boschi di eucalipto e vantando una buona esperienza sia nel campo agro-forestale che dell’ingegneria forestale, la vedono coinvolta nell’iniziativa come fornitore unico della biomassa alla Centrale.

L’iniziativa si inserisce a pieno titolo nel quadro di sviluppo europeo ed italiano per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel quale è impegnata la Regione Sicilia.

La centralità dell’impianto, che sarà costruito in territorio di Enna, rispetto ai “siti di taglio” rende possibile la “filiera corta”.

La Centrale SPER è, infatti, la prima, e attualmente l’unica, centrale a biomassa presente in Sicilia, con filiera corta, unico impianto con capacità di produzione pari a circa 20 MWe.

 

Questo è il link da dove ho preso l'articolo soprascrtto:

http://www.vivienna.it/notizie/notizia.php?id_news=34813&titolo=Enna

Modificato da MCT
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  • 3 mesi dopo...

Il costo per una centrale a biogas oggi sul mercato oscilla tra i 2.000 e i 3.500 euro per Kw, poco più alto per le centrali di piccole dimensioni. Parlo solo dell'impianto, poi ci vanno le opere connesse, trincee per insilati, vasche di stoccaggio, e al limite uffici. Per un impianto da un mega se bisogna fare tutto cio si spende attorno ai 4 milioni di euro.

Per far funzionare un impianto da un mega sono sufficienti 200 Ha se la rotazione è mais -cereale autunno vernino (ipotizzando una resa media di 50 t/ha per il mais e 20 per il triticale ad esempio).

Per quanto riguarda i gassificatori o simili il costo è paragonabile (per quanto riguarda l'impianto), ma ovviamente è notevolmente ridotto l'investimento per la frazione che esce (molto poca e secca), l'unico problema è che questo tipo di impianto presenta ancora diverse problematiche tecniche, e le taglie che i vedono in giro sono ridotte 100-300 Kwh.

spero di esservi stato utile

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  • 1 anno dopo...
qualcuno sa se esistona gia degli impianti che vengono alimantati dai resti di potatura della vite?ho letto alcuni articoli a riguardo ma non ho trovato un gran che?sono economicamente validi?

 

non dirmi che anche tu stai pensando alla mia stessa idea..

 

vuoi cominciare anche tu a vendere il tuo cippato di vite?

 

(attorno a trento c'è già qualcuno che fa conto terzi?)

 

 

ciao

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non dirmi che anche tu stai pensando alla mia stessa idea..

 

vuoi cominciare anche tu a vendere il tuo cippato di vite?

 

(attorno a trento c'è già qualcuno che fa conto terzi?)

 

 

ciao

 

ci stavamo già pensando da qualche mese qui http://www.tractorum.it/forum/bioenergie-f24/commercializzazione-cippato-6519/

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  • 3 anni dopo...

no perche qui si parla che una multinazionale o roba varia non so chi sia vuole costruire una centrale a biomassa da queste parti quindi mi chiedevo quanti ha gli servirebbero considerando che sicuramente se la costruissero la farebbero grande

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no perche qui si parla che una multinazionale o roba varia non so chi sia vuole costruire una centrale a biomassa da queste parti quindi mi chiedevo quanti ha gli servirebbero considerando che sicuramente se la costruissero la farebbero grande

Ma se intendi quelle che vanno a cippato, la maggior parte non hanno terreni ma comprano il materiale.

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no perche qui si parla che una multinazionale o roba varia non so chi sia vuole costruire una centrale a biomassa da queste parti quindi mi chiedevo quanti ha gli servirebbero considerando che sicuramente se la costruissero la farebbero grande

 

Non saprei, perché se non sappiamo che tipo di biomassa vorranno sfruttare e che tipo di impianto costruire, non so quantificare. Posso intuire che, trattandosi del viterbese, sia biomassa legnosa e quindi cippato e forse è un gassificatore. Quando hai dati più precisi, facci sapere.

 

Un saluto

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so che cercavano gli agricoltori che gli seminassero mais da insilato e roba varia...

 

Allora probabilmente si tratta di un impianto di Biogas. Però dalle modalità che racconti, sembra un fallimento annunciato.

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perche sembra un fallimento annunciato?

 

Lo dico perché, dalle modalità che racconti ("stanno cercando coltivatori di mais"), pare che sia dietro una società o una banca che con l'agricoltura ha a che fare poco. In più quando tiri in ballo molti "attori" nella filiera produttiva, con molte variabili in gioco (la coltivazione di mais), si vanno a ricreare quelle condizioni che hanno portato al fallimento molti impianti del Nord Italia che producono biogas senza avere terreni e che quindi si trovano in balia del mercato, il quale, lo sappiamo, ha troppe oscillazioni per garantire una redditualità annuale sulla quale basare un business plan.

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