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albe 86

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Albe leggiamo con attenzione: qui nessuno esalta o disprezza..... tu hai portato come esempio generico di macchine a passo lungo i Nh supersteer, che, come molti sanno, non hanno una ripartizione proprio ottimale (anche se gli ultimi modelli forse sono qualcosina meglio).

 

Vorrei precisare che il TG 285 con super steer ha ripartizione di 36-64 esattamente come il T8050.

 

A questo punto io ho voluto solo far presente che vi sono invece altre macchine che nascono già per costruzione con questa caratteristica (p. lungo) ma mantenendo un'ottima ripartizione, e, per rendere più facilmente l'idea, ho fatto Nomi e Cognomi, senza apportare mie opinioni o esaltarle per tale caratteristica.

 

Quando si fanno nomi e cognomi perchè non si fanno di tutti gli invitati alla festa?

Infatti se i TG-T8000 hanno una ripartizione dei pesi di 36-64 (quindi un po' svantaggiata), poi vi sono i T6000 e i T7000 dotati di super steer che hanno un passo paragonabile agli MF di rispettiva potenza e una ripartizione dei pesi di circa 40-60, come testimoniato dal T6080 S.S. di giovanni v.

 

Rimane sempre il fatto che il passo influisce davvero in maniera marginale sul tiro di una macchina, o comunque come ben spiegato da albe nel suo ultimo post le variabili che influenzano il tiro di una macchina sono davvero tante, e probabilmente un sollevatore più sensibile o con geometrie migliori, o delle gomme più alte valgono di più anche di 20 cm di passo al fine dell'aderenza e della trazione.

Modificato da DjRudy
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40-60 nudo e crudo come è uscito di fabbrica, senza alcuna zavorra al mondo e vuoto di serbatoio.

ora con una zavorra da 900kg all'anteriore ho ribaltato il bilanciamento ed ora è 60-40. non zavorrando eccessivamente la macchina, anzi mettendo qualche quintale in meno del normale.(per normale, intendo trattore venduto da new holland, con supersteer e pacco zavorra da 1000Kg più il supporto da altri 250kg, quindi con una zavorra leggermente più grande andrei anche oltre i 60-40 cosa che in collina è molto utile, non in fatto di aratura, ma in fatto di ritorni a vuoto con l'aratro alto per evitare spiacevoli impennamenti dovuti al peso dell'aratro.(kuhn multimaster 152 1400Kg)

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Detto questo a pari peso e bilanciamento un trattore con un passo più corto farà la stessa aderenza di uno con passo lungo, semplicemente il primo avrà l'assale anteriore leggermente meno carico (e quindi "tirerà di meno") ma l'assale posteriore di contro sarà più carico e quindi "tirerà di più". Il passo è ininfluente e lo dimostra il fatto che non entra in gioco nel calcolo dell'aderenza. Al massimo il passo lungo può essere un vantaggio nei lavori con attrezzi pesanti sul sollevatore (esempio aratro) in cui il sollevatore, richiamando la profondità, si troverà ad alzare un peso più spostato in avanti e quindi scaricherà meno l'anteriore. Comunque su un trattore a passo corto, nel momento in cui il sollevatore richiama, all'alleggerimento dell'anteriore corrisponde il maggior caricamento del posteriore, quindi sempre un peso che non va perso ma va a fornire un aumento di aderenza al posteriore. Poi tra l'altro in questo discorso entra in gioco la geometria del sollevatore che è fondamentale, quindi si divagherebbe poi troppo.

 

Bhe non sono molto d'accordo. Le ruote posteriori non possono scaricare potenza all'infinito. Anche se il peso complessivo grava tutto su di esse queste non possono da sole scaricare tutta la potenza. Non si può riassumere il tutto dicendo che anche se il trattore si inpenna il peso finisce sulle ruote posteriori e quindi saranno queste a fare maggiore aderenza. Vi è anche un limite della gomma stessa, del terreno, secondo me ci sarebbe la tendenza delle ruote posteriori a scavare una buca. Io resto dell'idea che a parità di bilanciamento il trattore a passo più lungo, nelle lavorazioni pesanti del terreno, riesce a scaricare meglio la potenza anche perchè sulle ruote posteriori grava anche la forza di strappo generata dall'atrezzo. Se poi parliamo di trainare rimorchi allora posso essere in linea di massima d'accordo con albe

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Ospite albe 86
Bhe non sono molto d'accordo. Le ruote posteriori non possono scaricare potenza all'infinito. Anche se il peso complessivo grava tutto su di esse queste non possono da sole scaricare tutta la potenza. Non si può riassumere il tutto dicendo che anche se il trattore si inpenna il peso finisce sulle ruote posteriori e quindi saranno queste a fare maggiore aderenza. Vi è anche un limite della gomma stessa, del terreno, secondo me ci sarebbe la tendenza delle ruote posteriori a scavare una buca. Io resto dell'idea che a parità di bilanciamento il trattore a passo più lungo, nelle lavorazioni pesanti del terreno, riesce a scaricare meglio la potenza anche perchè sulle ruote posteriori grava anche la forza di strappo generata dall'atrezzo. Se poi parliamo di trainare rimorchi allora posso essere in linea di massima d'accordo con albe

 

Se avessi letto attentamente i miei post (il primo e l'ultimo prima di questo) ti saresti accorto che ho sempre parlato di: "entro certi limiti" e che non si può caricare un trattore di peso all'infinito per via delle gomme e altri fattori. Nel mio discorso dell'ultimo post si parla poi di un trattore a passo corto che ha un trasferimento di carico al posteriore "leggermente" maggiore, non al punto di far impennare la macchina, perchè a quel punto è inutile star qui a fare discorsi.

 

Per il conte: a mio avviso conta sia la lunghezza delle braccia, sia il punto dove sono infulcrate ed anche la geometria generale del sollevatore.

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Se avessi letto attentamente i miei post (il primo e l'ultimo prima di questo) ti saresti accorto che ho sempre parlato di: "entro certi limiti" e che non si può caricare un trattore di peso all'infinito per via delle gomme e altri fattori. Nel mio discorso dell'ultimo post si parla poi di un trattore a passo corto che ha un trasferimento di carico al posteriore "leggermente" maggiore, non al punto di far impennare la macchina, perchè a quel punto è inutile star qui a fare discorsi.

 

Per il conte: a mio avviso conta sia la lunghezza delle braccia, sia il punto dove sono infulcrate ed anche la geometria generale del sollevatore.

 

Allora ti dico che non sono neanche d'accordo per quanto riguarda il discorso del restare "entro certi limiti", se l'assale anteriore si scarica perdono di efficacia e di senso anche le 4 ruote motrici. Poi se tu consideri che l'assale anteriore si scarica poco e quindi la differenza con un mezzo più bilanciato alla fine è trascurabile allora posso concordare con te. Come ho detto in precendenza un atrezzo come un ripuntatore quando lavora carica bene le ruote posteriori, (si può ovviare a questo con la regolazione del terzo punto ok) se a queste aggiungiamo anche uno sbilanciamento intrinseco del mezzo viene da se che il carico sulle ruote dietro è facile che diventi sovrabbondante.

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proprio come capita col mio ripuntatore(a 35cm) , invece montando anelli , montando controzavorra ho visto che si impenna di meno e che le gomme posteriori non vanno proprio in crisi e si lavora molto meglio.

 

però ho pure visto che al abbassamento del attrezzo se stacco il ponte sospeso il mezzo si incula meno dietro perchè il pistone sta fermo . questa è il contro del assale attivo.appena si ristabilisce l aderenza invece non da nessun fastidio.

 

Di solito nei cambiamenti di terreno si nota subito che il mezzo lavora di piu col posteriore ed io concordo con albe quando dice che il carico si sposta al posteriore , piu c'e' salita peggio è !

8000 john deere invece avendo l assale anteriore basso è un passo non indifferente pur avendo poche zavorre al anteriore sta piu in punta in avanti e in salita le gomme anteriori anche se si alleggeriscono per ovvi motivi non perdono del tutto l efficacia.

 

comunque conta tanto anche l anticipo trazione anteriore

il tipo di ponte sospeso

il sollevatore dove è collegato(sul john deere lo prende dal centro quasi del mezzo)

la reazione di quest ultimo

il motore che supera i carichi e nei punti piu duri da piu aiuto

l altezza delle gomme

il bilanciamento innanzitutto

 

quindi direi che come legge generale ciò che dice albe mi risulta , su mezzi diversi però si nota che son piu o meno svantaggiati rispetto al "mio" parere. può anche darsi che mi sbagli e che sia tutto al opposto.

 

illuminatemi voi!

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Ospite albe 86
... se tu consideri che l'assale anteriore si scarica poco e quindi la differenza con un mezzo più bilanciato alla fine è trascurabile allora posso concordare con te. Come ho detto in precendenza un atrezzo come un ripuntatore quando lavora carica bene le ruote posteriori, (si può ovviare a questo con la regolazione del terzo punto ok) se a queste aggiungiamo anche uno sbilanciamento intrinseco del mezzo viene da se che il carico sulle ruote dietro è facile che diventi sovrabbondante.

 

Più o meno diciamo la stessa cosa. Quello che intendo io è che due mezzi con stesso peso e bilanciamento, ma con passo diverso, avranno una differenza limitata per quanto riguarda lo spostamento di carico al posteriore, cosa che avevo provato a quantificare nel primo post, qundi trovo impossibile che solo per la differenza di passo si possa avere una macchina "stabile" e l'altra che si impenna, e credo che su questo siamo d'accordo. Se invece consideriamo macchine completamente diverse è possibile che una delle due si impenni, ma a quel punto è molto più probabile che si impenni perchè la macchina in questione nasce bilanciata molto male, cosa che incide sul bilanciamento dinamico in misura superiore a quanto influisce il passo in sè.

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qualcuno mi sa dire i passi di :

fiat 88-93

same silver 100.4

john deere 6430 con tls.

 

Conte ma sei proprio "affamato" di passi :perfido:

 

Same Silver 100.4 DT passo 2375 mm

Fiat 88-94 passo 2340 mm

Quello dell'88-93 non l'ho trovato ma comunque DOVREBBE essere lo stesso dell' 88-94O0

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  • 2 anni dopo...

oggi ho avuto modo di provare un fantastico fiat 880, e mi ha colpito molto la trazione che riesce ad esprimere in ogni condizione... e ora ero qui che studiavo io suoi perchè...

 

ho notato, che con marcia lenta facendolo slittare il giusto, giu tutto con un estirpatore da 4 mt su per una salitella circa 4% la trazione all'anteriore intervenica con un anticipo logicamente ma non era costante, sembrava che a volte si adattasse alla fatica che doveva fare, e questa cosa andava di pari passo col contagiri, in perfetta armonia, producendo un comfort e una costanza di avanzamento, oltre che una velocità di esecuzione che non conoscevo, essendo abituato a gestire un 2 rm anzichè un 4... un abbisso... ma è ovvio...

 

invece la mia domanda è sul fatto che possa esistere un intervento anticipato e gestito (come per esempio il giunto ferguson sulle macchine) da un fluido che ritma esattamente i colpi di trazione in modo perfetto...

 

eh che domanda? si vede che sto studiando per bene!

 

grazie a chiunque mi possa o voglia rispondere!

 

mo non ditemi che dal 1969 ad oggi nell'evoluzione mi sono perso pure che i trattori montano giunti ferguson all'anteriore! :2funny::2funny::2funny:

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  • 6 mesi dopo...

ciao a tutti..discussione moolto interessantecomlimenti soprattutto ad albe..

ora faccio una domanda..

se prendiamo un nh mettendo caso un t6.140 :fiufiu: 4cil con assaale sospeso e l'altro con super steer..

passo terraglide:2439mm

passo super steer 2533mm

secondo voi a parita di zavorratura mettiamo 6,5ql con sollevatore anteriore e stesso attrezzo mettiamo rippatura con ripper monoancora a 90cm o piu attrezzo che con una palla grossa si fa tirare molto..

se la cava meglio il t6 con super steer o terraglide?

il mio pensiero (forse sbagliato) è questo:

con il super steer è piu stabile la macchina..ma si perde in trazione..perche visto il peso circa uguale quello con passo corto dovrebbe essere meglio bilanciato di conseguenza scaricare piu trazione..

voi cosa pensate?

razie mattia

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secondo me su quei cavalli ,quel peso, la differenza non è tanta.

 

il supersteer avrà l assale anteriore che forse gli grava meno peso

l assale sospeso in velocità scarica meglio la trazione perche non saltellano le gomme

 

però ci vorrebbe una prova reale. cosi mi vien difficile.

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Per toglierti il dubbio su quale passo "tira" di piu devi considerare super steer ed assale convenzionale non ammortizzato cosi non avrai la variabile della sospensione che ti tiene le gomme meglio attaccate al terreno...E a rigor di logica,ma potrei anche sbagliarmi non essendo un tecnico,il super steer tira di piu per il semplice motivo che avendo il peso dell assale piu in avanti allegerirà meno l anteriore...

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  • 5 anni dopo...
In riferimento alle numerose discussioni in cui si esalta il passo lungo di un trattore come caratteristica essenziale per la trattività della macchina, che da sola basta a determinare la superiorità di alcuni mezzi rispetto ad altri, voglio provare a fare un po' di chiarezza sull'argomento, attingendo alle poche cose che ci sono state dette nel corso di Meccanica Agraria. Non ho le pretese di possedere la verità assoluta e tutte le competenze tecniche proprie di un ingegnere meccanico per cui, se sbaglio in qualcosa, correggetemi pure.

 

Teoria: Il trasferimento di carico in condizioni dinamiche

Nel momento in cui un trattore esercita uno sforzo di trazione, le forze in gioco (con i rispettivi bracci) generano un momento, che tende a far alzare il muso del trattore stesso, alleggerendolo. L'effetto del momento che viene a crearsi può quindi essere considerato come un trasferimento di carico verso l'assale posteriore, quantificabile secondo la formula seguente:

 

q = (Tr * h) / l

 

Dove:

 

q = quota di massa che si trasferisce all’assale posteriore in condizioni dinamiche

Tr = sforzo di trazione

h = altezza punto di applicazione forza di traino

l = passo della trattrice

 

Pertanto il trasferimento di carico (q) in condizioni dinamiche è direttamente proporzionale allo sforzo di trazione (Tr) e all'altezza del punto su cui si applica la forza di trazione (h), in pratica l'altezza di aggancio dell'attrezzo. Di contro, esso

risulta essere inversamente proporzionale al passo della macchina (l), di conseguenza sarà inferiore su macchine con un passo più lungo. E' proprio in questo senso che generalmente si denota l'importanza del passo lungo.

 

Alcuni esempi numerici

 

Ipotizziamo ad esempio un confronto tra due trattori, il primo caratterizzato da un passo di 2,9 metri ed il secondo da un passo di 2,8 metri. Se consideriamo, per entrambe le macchine, equivalenti valori di sforzo di trazione e di altezza di

aggancio, e poniamo pari a 100 (inteso come numero indice) il trasferimento di carico al posteriore per il primo trattore, ci accorgeremo che questo assume il valore di 103,5 per la seconda macchina presa in esame. Quindi una differenza c'è, ma

solamente del 3,5% circa, a fronte di un passo più corto di 10 cm. Dalla letteratura si evince che, in genere, in lavori pesanti il trasferimento di carico al posteriore è pari a circa il 20% del peso totale della macchina per cui, ipotizzando un trattore del peso di 100 quintali zavorrato (50 ant-50 post), su un trasferimento al posteriore di circa 20 quintali, avremo una differenza di soltanto 70 kg, che è un valore abbastanza irrisorio, facilmente compensabile con un paio di zavorre, nemmeno molto grosse.

Andando ad analizzare in termini quantitativi la questione ci si accorge perciò del fatto che possedere un passo molto lungo può assumere un valore relativo. A mio avviso pertanto il passo lungo sarà sì una caratteristica importante però, sempre rimanendo in un certo intervallo, ritengo molto più importante un buon bilanciamento della trattrice. Ammettendo anche una differenza di passo di 20 cm (sempre tra i due nostri trattori ipotetici) avremmo una differenza di trasferimento pari a 150 kg circa, valore che potrà sembrare elevato,ma spesso un buon bilanciamento della trattrice può significare anche 4-5 quintali di peso in più sull'assale anteriore, quindi un valore decisamente elevato e in grado di compensare egregiamente (anzi di superare) i vantaggi derivanti dal passo lungo.

Ipotesi 1: ricerca della massima aderenza

 

Proviamo ora ad approfondire ulteriormente il discorso ipotizzando la condizione in cui si cerchi di ottenere la massima aderenza possibile. Brevemente si può affermare che l'aderenza deriva da un coefficiente di aderenza (che dipende da vari fattori) moltiplicato per la massa aderente. In un trattore 4 WD tutta la massa è massa aderente pertanto, in lavori molto pesanti, si cercherà di aumentare il peso della macchina per ottenere la massima aderenza possibile. E' stato verificato però che la massima efficienza si ottiene con uno slittamento mantenuto entro certi valori, nè troppo alto, nè troppo basso, caso quest'ultimo in cui si ricadrebbe con un peso troppo elevato.

Volendo perciò andare a raggiungere il limite di peso che consente l'aderenza massima concessa dalle gomme, che ammettiamo sia, in condizioni dinamiche, di 40 quintali per l'assale anteriore e 60 per il posteriore, bisogna zavorrare la macchina in modo tale da raggiungere questo equilibrio (dinamico) sui due assali. Per fare ciò generalmente si usa zavorrare sia l'assale anteriore che quello posteriore, quindi ci troveremo nella situazione in cui le due ipotetiche macchine prese in esame possono raggiungere entrambe questo equilibrio ottimale, semplicemente gestendo la zavorratura in modo leggeremente diverso, con una maggiore zavorratura all'anteriore per quella con il passo più corto ed una maggiore zavorratura al posteriore per quella con il passo più lungo. In questo caso avremo quindi passo diverso, differente distribuzione della zavorratura ma stesso peso e stessa distribuzione dei pesi, pertanto, a parità di tutti gli altri fattori determinanti ai fine della trazione in campo (sollevatore, motore...) avremo la stessa trazione.

Ipotesi 2: lavori leggeri

 

Il discorso cambia un po' qualora non si ricercasse più la massima aderenza possibile, ma si vuole avere una macchina leggera per effettuare trasporti, ripassi o lavorazioni in condizioni di terreno molto cedevole.

In questo caso è ottimale avere una macchina che sia la più leggera possibile, quindi la zavorratura verrà gestita non tanto in termini di equilibrio sugli assali, per sfruttare al meglio le gomme, ma tanto più si cercherà di avere una massa sufficiente gravante sull'assale anteriore per poter lavorare senza che esso si alleggerisca troppo e perda di direzionalità, a causa ad esempio del peso degli attrezzi portati. In questo caso la macchina col passo più lungo, a parità di peso e bilanciamento, avrà un reale vantaggio in quanto necessiterà di una minore zavorratura. Ciò non toglie che, tra una macchina leggera e bilanciata ed una leggera con un passo lungo, a mio avviso è sempre preferibile la prima tipologia.

Conclusioni

 

Concludendo si può affermare pertanto che il passo lungo è sì una caratteristica utile, ma la sua utilità (sempre entro certi limiti) non è influente nell'ottenimento della massima aderenza possibile, mentre diventa più determinante in tutti i casi rientranti nella seconda ipotesi. In ogni caso appare comunque evidente come i vantaggi derivanti dal passo lungo siano facilmente compensabili grazie ad un buon bilanciamento.

 

Se ho detto delle castronerie correggetemi pure, non voglio però che questo 3d si trasformi nella solita diatriba tra i sostenitori di un marchio, che immagino si sentiranno chiamati in causa, e gli altri, voglio solamente fare chiarezza, per quanto mi è possibile, su un aspetto fin troppo spesso tirato in ballo per decretare la superiorità di un marchio rispetto ad altri.

 

Secondo me:

l trasferimento di carico, non è strettamente legato al passo, ma al baricentro del trattore, io posso avere un passo relativamente corto ma con il baricentro spostato molto in avanti (muso sporgente).

Giusto?

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