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Apro questa discussione per parlare di macchine per la raccolta del pomodoro da industria.

Perchè ? E' presto detto:

 

- forse sono le macchine che conosco meglio :asd:

- mancava...

 

Passando ai motivi seri:

 

- L'Italia è un grosso produttore di pomodoro da industria. Abbiamo delle ottime eccellenze rappresentate, sperando che non si offenda nessuno, per quanto riguarda la tecnica dalla provincia di Piacenza e per quanto riguarda la superficie investita, dalla Puglia in generale.

- In Italia sono presenti le principali ditte costruttrici di macchine da raccolta, fatta forse esclusione di PMC che è inglese.

- La scomparsa della bietola ha riportato in auge alcune colture industriali da tempo abbandonate, per l'eccessivo investimento richiesto. Oggi però si registra una controtendenza, assieme al pomodoro le grandi aziende possono oggi inserire nel loro piano colturale fagiolino, pisello, borlotto ed appunto pomodoro.

 

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Quali sono le tappe fondamentali ?

 

A partire dagli anni 70 si va sempre più diffondendosi la raccolta meccanica del pomodoro da industria. Le prime macchine effettivamente funzionali sono da ricondursi a Guaresi. Ovviamente si trattava di macchine trainate con cernita manuale del prodotto. Indicativamente occorrevano almeno 8 persone solo solo per la cernita. A questi vanno aggiunti l'autista del trattore che trainava la macchina.

Devono passare ancora parecchi anni prima che facciano capolino le prime selezionatrici elettroniche, che permettevano di alleviare molto l'onere di monodopera per la cernita del prodotto. Questa è stato la vera innovazione che ha poi spinto alla realizzazione di macchine semoventi, permettendo rese molto più elevate ed in tempi fino ad ora impensabili.

 

In seguito il perfezionamento delle selezionatrici, l'abbinamento di più elementi ottici in linea, l'aggiunta di altri dispositivi elettronici per la gestione della macchina, hanno portato alle macchina attuali

Nelle immagini sottostanti potete vedere una Guaresi trainata e le attuali selezionatrici eletroniche

 

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Alcune moderne raccoglitrici

 

immagine6vb8.th.png immagine5eb4.th.png renderjspvk5.th.jpg immagine8yu4.th.png immagine12pv4.th.png

 

 

Come funziona in linea di massima una raccoglitrice ?

 

(tratterò solo le semoventi, per ovvie ragioni. Oggi se non per piccolissime realtà, le trainate non sono più contemplate)

 

Possiamo dividere il lavoro svolto dalla raccoglitrice in 3 grandi settori: la raccolta della pianta e del prodotto dal suolo, il distacco delle bacche dalla pianta, cernita del prodotto per l'allontanamento delle bacche verdi, marce e comunque del prodotto non conforme (compreso quindi foglie, terra, sassi, vegetazione)

 

La pianta viene raccolta dal pick up (in Italia principalmente è un pick up a denti, ma è possibile trovare in altre realtà modelli a falcetto o a dischi), tramite il nastro 3 viene inviata al battitore 4.

In questo caso abbiamo un battitore a raggi vibranti, che potete vedere in dettaglio nelle altre foto, ma esiste anche un'altra tipologia di trebbiatura: battitore a cinghie. Tralascio questo argomento in quanto il battitore a raggi vibranti ha soppiantato le cinghie già da parecchi anni. I battitori a cinghie infatti, oltre ad essere una tecnologia precedente, erano tornati in scena una decina d'anni fa, quando sembrava che l'effettiva maggior delicatezza di questo sistema nei confronti delle bacche potesse venir riconosciuta e di conseguenza remunerata, dalle industrie di trasformazione. La cosa però non ha preso piede.

 

L'azione vibrante dei raggi porta al distacco delle bacche che per gravità cadono sul nastro 7, è invece il nastro 10 che porta la vegetazione residua nella parte posteriore della macchina, dove la ventola 12 provvede ad allontanarla in senso opposto all'avanzamento. Il flusso d'aria generato colpisce la "cascata" di prodotto nel salto tra il nastro 7 e nastro 11, eliminando così le foglie e la vegetazione che inevitabilmente si sono staccate durante la trebbiatura.

A questo punto il prodotto tramite il nastro trasversale posteriore 11 subisce "un cambio di direzione" ritornando quindi in direzione anteriore.

 

Viene quindi immesso sul nastro di precernita, dove a seconda del numero di selettori elettronici, subirà una decisa pulitura. Successivamente al nastro cernita, il prodotto viene immesso sul nastro di cernita manuale dove 1-2 o più operatori (a seconda delle situazioni) affina la pulitura del prodotto. Generalmente è necessario un'operatore anche nella parte posteriore della macchina, prima della cernita, in modo che possa intercettare corpi estranei che potrebbero danneggiare la selezionatrice. A volte questo è il solo operatore, più ovviamente il conducente.

Affinchè la cernita sia efficace, il nastro di precernita deve essere perfettamente in piano. A seconda delle scelte costruttive delle varie case, possiamo avere un livellamento automatico del solo nastro, oppure dell'intera macchina. Nel primo caso il livellamento riguarda solo il verso trasversale, nel secondo sempre quello trasversale riferito però alla macchina intera. Quest'ultima scelta è stata ormai adottata da quasi tutti i costruttori ed alcuni propongono un'ulteriore bilanciamento longitudinale dei nastri di cernita (vedi Guaresi). Il tutto nell'ottica di mettere le selezionatrici nelle condizioni migliori per effettuare il loro lavoro.

Ricordo come la resa attuale di queste macchine si aggirino tranquillamente sui 1000 qli./h, pertanto se pensate che devono tutti passare per quel nastro, immaginatevi come esso no consenta intasamenti o rallentamenti.

 

Infine il nastro si scarico provvede a scaricare il pomodoro su bins o altri contenitori atti al trasporto.

Per esperienza personale, questo è un punto critico della macchina. Si viene a creare un vero e proprio collo di bottiglia. Ovvero tutta la macchina è in grado di sostenere una certa resa, ma il nastro di scarico non è altrettanto performante, dovendo così rallentare la velocità di raccolta.

 

Le restanti immagini "chiariscono" in dettaglio il funzionamento delle altre componenti.

 

178jf2.th.jpg immagine4ty1.th.png immagine3zd5.th.png immagine2lm4.th.png

 

Quali sono le ultime "novità" ?

 

Diciamo che grandi innovazioni non ci sono state. Effettivamente il perfezionamento della cernita elettronica ha ormai raggiunto (forse ovviamente) un limite per ora invalicabile. Infatti bisogna effettivamente dire che la problematica principale nella raccolta del pomodoro da industria è appunto la cernita. E direi che è stato brillantemente risolto.

Cosa è possibile vedere nelle macchine recenti ? Essenzialmente pick-up elettronico, sterratore elettronico.

Il primo è un dispositivo elettronico per automatizzare la regolazione dell'altezza del pickup di raccolta. Sicuramente sulle macchine grosse, considerando che a differenza degli Usa, la raccolta è ad una fila (o fila binata, la le cose non cambiano), occorre puntare sulla velocità di raccolta. Con questo dispositivo è facile mantenere gli 8-9 Km/h

 

Il secondo è un accoppiata nastro + selezionatore elettronico per la sola separazione di terra e sassi. Sinceramente non so quanti ne abbiano venduti...

 

immagine12pv4.th.png immagine10yo9.th.png immagine9an7.th.png immagine11ub3.th.png

 

 

Quali sono le principali ditte costruttrici ?

 

Guaresi - Guaresi S.p.A (in testa per diffusione e numero di macchine costruite)

Pomac - POMAC INDEX

Bargam - Agroindustrial Grupo Capa, S.A.

Gallignani - Home - Gallignani.it

Sandei - MTS Sandei

 

Considerazioni Personali

(e ripeto personali:))

 

Qualcuno potrebbe pensare che io stia facendo pubblicità a Guaresi, dato che molte foto sono appunto di macchine Guaresi. C'è da dire però che non è mica colpa mia se le altre case sono rimaste "ferme". Per forza di cose, l'unica azienda che si distingue e cerca di apportare innovazione nel settore è appunto Guaresi.

 

Detto questo io ho avuto modo di confrontare in modo approfondito Guaresi e Pomac, ma per ora mi astengo dal dare giudizi. Potrei riportare alcuni pregi e difetti di ambo le macchine, riportandoli anche a ciò che offre la concorrenza.

 

Concludo riportando alcune mie considerazioni su selezionatrici, sterratore, pickup elettronico.

 

- Selezionatrici: alcune case costruttrici offrono oggi la possibilità di montare fino a 3 elementi. A mio avviso se si arriva a raccolta con la necessità di avere 3 selezionatori, forse è il caso di rivalutare le scelte agronomiche. Non si deve arrivare a raccolta con una % di verde così elevata da richiedere una "forza selezionatrice" così elevata.

- Sterratore: lo sterratore proposto è presentato come la soluzione per la raccolta in caso di terreno bagnato. Per esperienza personale, questo è effettivamente un problema molto importante, ma si presenta solo in suoli argillosi. In presenza di tessiture pesanti non credo che lo sterratore possa essere di molta utilità. E' infatti l'intasamento delle stanghe dei nastri a recare disturbo, il quale non è provocato da zolle di terra che risalgono i nastri della macchina, ma da continui apporti di terra delle radici e sollevata dai denti del pick-up. Riassumendo lo sterratore serve per le zolle, non per il fango...

Inoltre è proposto come soluzione per i terreni sassosi. Sinceramente in un contesto attuale, moderno e razionale, andare a coltivare pomodoro su terreno sassoso, tale da rendere problematica la raccolta, non penso sia la scelta ottimale.

- Pickup elettronico: sicuramente utile sull'asciutto. Da valutare l'efficacia sul bagnato. Va però detto che con l'ausilio dei rulli motorizzati sotto al pickup, in situazioni normali diventa praticamente inutile. Forse sarebbe meglio curare meglio la sarchiatura e la sistemazione del terreno, piuttosto che incorrere in costosi (a memoria 8-9.000 €) e complicati sistemi elettronici

 

 

Detto questo dato che sicuramente avrò tralasciato qualcosa, lascio a voi la parola, sperando che ci sia anche qualche altro utilizzatore.

Modificato da Mapomac
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  • 3 settimane dopo...
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Miglior contributo in questa discussione

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Noi facciamo pomodoro industria, ma con una superfice molto (ma molto) limitata, fino 3 anni fa usavamo una Pomac trainata con cernita manuale; ottima macchina ma con produzione forzatamente limitate dal numero delle persone cernitrici. Adesso è nel magazzino a riposare, benchè sia perfetta. Ultimamente ci siamo affiancati ad un produttore che possiede una Guaresi: produzioni orarie fantastiche, spazi manovra incredibilmete ridotti e versatilità estrema; stare però al banco di cernita per rifinire il lavoro, non è il massimo.

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Eh si puoi dirlo forte !

Infatti la tendenza è ridurre al minimo la presenza di operatori a bordo macchina. Sia implementando la cernita elettronica, sia ricorrendo a pratiche agronomiche corrette. (anche se poi quando c'è da pulire la macchina, qualcuno ci vuole, e non sempre può farlo l'operatore)

Azzarderei una stima del 90 % di operatori extra-comunitari sui nastri cernita.

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Purtroppo con i prezzi da miseria oggi realizzabile con colture meccanizzate, la manodopera diventa sempre più un lusso. Farsi una giornata sul banco di cernita Guaresi non è il massimo, con i pomodori che scorrono a velocità supersonica; per fortuna che si arriva presto al bordo campo e si respira un po'. Molto meglio starsene a lato col trattore e vasca. Le pratiche agronomiche servono molto, ma spesso la stagione manda a p°°°ane tutto l'operato intralciando la raccolta, qua, poi, con l'argilla al 60%, se piove sono dolori.

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Per quanto riguarda prezzi di produzione e relativi costi di manodopera, riporto questo interessante grafico.

Domanda: fino a che punto si arriverà ? (da notare come il grafico sia applicabile un po' a tutte le colture)

 

t3869_Immagine3.png

 

Riporto inoltre una delle rare foto che ho reperito delle macchine Johnson, usate soprattuto in California, dalle quali prende spunto (ed è brevettato) il battitore Johnson montanto su Guaresi.

 

CTM - Johnson Tomato Harvester Features & Benefits

 

t3870_Immagine1.png t3871_Immagine2.png

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  • 2 settimane dopo...

Devo fare una piccola rettifica. E' un atto dovuto.

 

Qualcuno potrebbe pensare che io stia facendo pubblicità a Guaresi, dato che molte foto sono appunto di macchine Guaresi. C'è da dire però che non è mica colpa mia se le altre case sono rimaste \\"ferme\\". Per forza di cose, l'unica azienda che si distingue e cerca di apportare innovazione nel settore è appunto Guaresi.

 

Nell'ultima edizione dell'Eima, Sandei ci ha sorpreso presentando una nuova macchina, che a mio avviso, è tutt'altro che una rivisitazione di vecchi modelli.

Tra tutte le novità, una cabina degna del nome (salvo il problema comune delle vibrazioni)

 

1.jpg

 

Qui trovate "tutte" le informazioni.

Modificato da Mapomac
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  • 3 settimane dopo...

attenzione attenzione, penso che forse la guaresi sia un'ottima raccoglitrice, come di certo la pomac che con la sua nuova macchina 2008 l'ho vista rccogliere come un missile, ma l'elettroica sandei e' la davanti.

infatti penso che il sensotronic sandei sia superiore alla concorrenza e ti permette di lavorare benissimo anche sul bagnato, riducendo pero' la velocita a 2kmh circa, e le selezionatrici protec siano state le prime a farci capire che forse qualche persona sulla macchina doveva stare a casa.

ciao

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Devo precisare che il sistema sensotronic è stato premiato come novità tecnica eima anni fa , si basa su n° 8 sensori ( celle di carico) poste nei due pettini di raccolta, lavorano sulla prosa, è molto preciso come sistema in quanto viene controllato da un pc con un software dedicato.

Il problema è il costo di gestione alto.

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ottimo e ben fatto

ciao e buone feste a tutti

 

Non penserai di cavartela con così poco :asd:

 

Come vedi ho espresso alcuni dubbi sulla reale utilità di alcuni accessori. Sono convinto che in merito avrai un'opinione ben diversa...

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  • 1 mese dopo...

Aggiungo www.crfcostruzioni.it

la mia prima macchina semovente era proprio una CRF del 1990....

Poi sono passato in Sandei....

L'unica cosa che la CRF ancora tutt'oggi continua ad avere di positivo sono la larghezza dei nastri, che si adatta benissimo alle bine ad alta produzione delle mie zone...

Il più grande problema dalle mie parti è proprio la grandezza delle piante che diviene un grosso problema per le raccoglitrici.

Tutte sono fortemente limitate nella fase di presa da terra....

Anche la guaresi ahimè ha questa enorme pecca,che limita fortemente la capacità operativa del mezzo.

I sesti di impianto più comuni in zona sono 1,8mt tra le bine e 50/60cm tra i 2 fili della bina, nell'ultima campagna di raccolta le produzioni sono oscillate tra i 1400ql/ha sino ad arrivare a casi di 2098ql/ha (ahimé è stato un dato reale di un mio vicino)

Si evince che in campi così produttivi la fase di raccolta del pick-up risulta fondamentale,come ovviamente la separazione e cernita.

Considerazioni personali: lavoro da anni con una sandei 150 con scuotitori a cinghie, riesco ad ottenere buoni risultati, in confronto a pomac con pari scuotitore per me è un tantino avanti, l'unica cosa a vantaggio della rossa è la lunghezza della sezione scuotitrice, risultando più lunga della Sandei è avvantaggiata quando lavora con piante molto lunghe e con Cultivar dal non facile distacco.

Ma per entrambe l'imbocco è limitante.

Da anni seguo di buon occhio Guaresi, ci ho lavorato anche fianco a fianco,in condizioni di terreno asciutto il divario prestazionale tra la guresi e la povera 150 era molto imbarazzante, ma la situazione in condizioni di terreno bagnato è stato di un leggero vantaggio a favore della Sandei, riusciva a scaricare più velocemente il fango....ma poi bisognerebbe considerare anche la voce guidatore!!!

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Cerco di procedere con ordine.

 

- Larghezza nastri: Sicuramente con rese elevate è IL fattore limitante, che va ad abbattere la potenziale produttività del battitore, dell'autista, e del cantiere in generale. Per esperienza, ad esempio, posso lamentare nelle prime Guaresi a 32 canali, una larghezza non sufficiente del nastro di scarico, che portava a dover rallentare la velocità di raccolta, nonostante pick-up, autista e battitore non fossero al limite.

Vedo che con il tempo le cose sono cambiate e se non sbaglio, vedendo l'ultima Sandei presentata all'Eima, proprio quest'ultima mi sembra abbia i nastri più larghi (azzardo dire circa 1m)

 

- Problema piante: Reale in certe annate/ambienti. Non so se ad esempio Pomac che ha (ad occhio) un canale elevatore meno inclinato rispetto agli altri costruttori allieva il problema. Occorre comunque sempre distinguere tra i vari modelli. Ad esempio vedo che la luce tra canale elevatore e cabina, è stato aumentato nelle ultime edizioni (parlo in generale, senza riferirmi a qualche costruttore in particolare). Un punto che nel caso di piante molto vigorose faceva effettivamente da "tappo".

Fatto sta che ad esempio chi fa un uso importante della fertirrigazione, magari in concomitanza di annate piovose, vedi 2008, si arriva alla raccolta con un vero e proprio tappeto vegetale che rende difficoltosa la raccolta. Perchè non prevedere 2 dischi esterni a stregua di lama per "tagliare" effettivamente quelle che non sono più file, ma "strisce" di vegetazione ?

Perchè usate la fila binata ? Un pick-up a dischi, come offre Guresi, risolverebbe la cosa.

 

- Non conosco in dettaglio il battitore a cinghie della Sandei, ma quella di Pomac si. Posso dire che in caso di bagnato, l'azione del battitore va a scadere notevolmente, obbligando a frequenti soste per togliere la terra che si va a comprimere sotto alle cinghie.

Mi sembra strano, ovviamente non voglio mettere in dubbio nulla ci mancherebbe, che un battitore come quello di Guaresi soffra più di uno a cinghie in condizioni di terreno bagnato.

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Per l'esperienza maturata negli anni posso affermare che il punto critico di una raccoglitrice è proprio il punto d'ingresso, sono state provate testate a dischi ma con scarsi risultati, non adatte a terreni collosi,andrebbero quasi discretamente in condizioni di asciutto, ma in terreno umido creano non pochi problemi a causa dell'imbrattamento della testata.

L'ultima sandei presente a bologna non risolve certo il problema, poi come era configurata con gli sparticampi con orecchie a rientrare determinano un restringimento ulteriore, cosa che ho fatto notare agli addetti in fiera, ma per loro le prove svolte in campagna sono state "eccellenti", bisogna vedere in quali campi.

Il risultato che vorrei idealmente ottenere è una testata larga in modo tale da arrecare il minor danno possibile alle bacche, soprattutto nei confronti di pomodoro allungato, e anche evitare che a causa del restringimento che gli sparticampi operano durante l'avanzamento in un campo molto sviluppato determinano distacchi delle bacche nei punti terminali delle piante ,con conseguente rilascio delle bacche stesse al di fuori dell'imboco, quindi perdita di prodotto che resterebbe a terra (pessimo effetto visivo).

Nell'annata 2008 nella mia zona non ci sono stati temporali, anzi è stata un'annata da manuale, rasentante la perfezione climatica per la coltivazione POMODORO, asciutta dal trapianto alla raccolta, condizione che ha determinato poca pressione di crittogame, ottima allegagione e conseguente maturazione uniforme e "licopenica".Diciamo un'annata da incorniciare......

Ritornando al discorso operatrice, la mia è una considerazione di fatto, semplice risultato di anni di esperienza maturata in diverse annate, e per me a prescindere dal tipo di battitore, cinghie o raggi vibranti (più o meno produttivi), un nastro d'ingresso di dimensioni maggiori garantirebbe una maggiore efficienza in termini di migliore qualità del prodotto raccolto e una capacità operativa superirore, ma noto che i costruttori, forse per motivi di reperibilità di misure standardizzate optano per larghezze sufficienti e non eccellenti....ripeto sono considerazioni personali maturate in campo.

Colgo l'occasione per evidenziare il problema anche all'attenzione del sig. Guaresi e di tutti i suoi colleghi costruttori.

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Per l'esperienza maturata negli anni posso affermare che il punto critico di una raccoglitrice è proprio il punto d'ingresso, sono state provate testate a dischi ma con scarsi risultati, non adatte a terreni collosi,andrebbero quasi discretamente in condizioni di asciutto, ma in terreno umido creano non pochi problemi a causa dell'imbrattamento della testata.

Tempo fa ho avuto tra le mani alcuni dvd di Guaresi appunto, dove venivano mostrati i vari pick-up al lavoro. Di certo, come dici, mal si adattano a terreni pesanti e bagnati. C'è da dire però, che non si stava operando su colture molto sviluppate, anzi. Se poi, magari il Costruttore ci vuole dire la sua in merito, è sempre ben gradito.

Il risultato che vorrei idealmente ottenere è una testata larga in modo tale da arrecare il minor danno possibile alle bacche, soprattutto nei confronti di pomodoro allungato, e anche evitare che a causa del restringimento che gli sparticampi operano durante l'avanzamento in un campo molto sviluppato determinano distacchi delle bacche nei punti terminali delle piante ,con conseguente rilascio delle bacche stesse al di fuori dell'imboco, quindi perdita di prodotto che resterebbe a terra (pessimo effetto visivo).

La "scusante" strutturale, mi è stata data anche a me più volte. Bisogna anche mettersi nei panni del costruttore, andare a modificare il telaio non è una cosa immediata ed i risultati non sono del tutto prevedibili. Se tu ha chiesto di allargare il pick-up, noi abbiamo esagerato, chiedendo di mettere la cernita sul nastro principale (quello che scarica sul nastro trasversale posteriore)...:briai:

Certo è, che in molti casi la distanza tra le 2 punte del pick-up è troppo piccola, con conseguente ingolfamento, rottura di piante e vegetazione, distacco di bacche (che rimangono a terra !) ecc.

Detto questo, però non so se la colpa sia imputabile solo ed esclusivamente alle macchine. Forse, e ripeto forse, vi è da rivedere un'attimo i modelli colturali: non tanto sul sesto, che ormai è cosa affermata, ma piuttosto sulla vigoria e sulla pressione colturale che si cerca oggi. Mi aspetto dai produttori questa risposta: "la terra è poca, dobbiamo sfruttarla il più possibile."

Non so se mi sono spiegato, in caso contrario, chiedete pure.

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la mia modesta opinione e' che se uno ha l'interfila a 180 si fa' costruire una barra anteriore da 180, ne ho gia' viste in giro sul piacentino,vero mirko???

e sulla sandei 150 , vorrei dire che ne ho una anch'io e proprio quando c'e' molto pomodoro non si va avanti con quella scala, ormai e' una macchina sorpassata .

ciao a tutti

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Nelle numerose prove svolte negli ultimi trent'anni dedicati al pomodoro da industria, nelle mie zone il sesto d'impianto con interfila da 180cm è la migliore soluzione per mirare a produzioni considerevoli (in considerazioni alle condizioni pedoclimatiche della zona stessa)....."FARSI COSTRUIRE" non so cosa tu voglia intendere.....il problema che volevo mettere in evidenza è proprio la striminzita larghezza dei nastri di raccolta delle attuali raccoglipomodoro, comune a tutte.....la SENDEI sl 150 ha la larghezza nastro anteriore di raccolta di uguale dimensioni rispetto alla sorella maggiore 350, di medesime dimensioni risultano la POMAC e GUARESI.....quindi il suo OBSOLETO progetto non è la soluzione del problema da me evidenziato....in quanto le raccoglitrici successive non hanno migliorato tale aspetto......la capacità operativa della SANDEI sl 150 è adeguata alla tipologia della macchina a cui appartiene.....la uso da alcuni anni e non mi è parso di essere tanto distante da altre concorrenti.....vedi pomac.....l'unica che ha evidenziato una capacità operativa nettamente superiore è stata la GUARESI (ma solo in condizione di asciutto), con cui ho avuto modo più volte di lavorare fianco a fianco......Quindi considero che tale modello è si sorpassato per altri particolari ma certo non per quello su cui sto "battendo" da alcuni messaggi....sperando che eventuali COATRUTTORI captino il messaggio......

Modificato da pasqualeJD
correzoni nel lessico
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  • 1 mese dopo...

Chi mi sà dir qualcosina sulle macchine da raccolta della Barigelli???? P.BARIGELLI & C - Company profile ho appreso la notizia che un mio vicino di casa si appresta a provarne una... e visto che deve comprar la terza macchina... sennò non riesce a star dietro a tutto quello che mette giù.....

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Senza entrare nel merito del marchio, del quale ho quasi nulle esperienze per poterlo consigliare o meno ti chiedo: le altre 2 macchine sono Barigelli ?

Immagino di no, perchè allora non considerare l'acquisto, trattandosi di III macchina, di un usato revisionato ?

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Senza entrare nel merito del marchio, del quale ho quasi nulle esperienze per poterlo consigliare o meno ti chiedo: le altre 2 macchine sono Barigelli ?

Immagino di no, perchè allora non considerare l'acquisto, trattandosi di III macchina, di un usato revisionato ?

Le altre due macchine sono Sandei ma che negli anni vorrebbe cambiarle anche perchè mette più di 180 ettari a pomodoro.... (semplicemente non posso dir i motivi ma non le può più prendere..... o meglio non gli vanno più)

Ma sapendo poi che la Barigelli è l'unica macchina a montar nastri larghi 1,5m su tutta la cernita.... e come raccoglitrice c'è fino a 1,8m... Dovrebbe trattar di macchina molto produttiva gli arriva con la cabina....

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  • 2 settimane dopo...

Su segnalazione dell'Amico Toxi, Barigelli BI-Fila.

Guardando i video però a men sorge spontanea una domanda: che senso ha raccogliere 2 file, con campi con una resa così bassa ? Mi spiego: se fossero 2 file "normali" dovrebbe uscire molto più pomodoro dal nastro di scarico. Mi sembra invece piuttosto scarso, per non parlare dell'erba...

Perchè rese così basse

 

 

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Molto interessante questa macchina!anche se forse non è stata testata nel campo giusto...bisognerebbe conoscere il dimensionamento dei nastri per valutare poi se tutto il prodotto riesce ad essere 'smaltito' dalla macchina...e sapere anche come manovrabilità quanti punti si perdono, anche se credo non molti.

Dove lavor(avo) è appena arrivata una Guaresi 40canali, speriamo sia in grado di far fare una buona campagna quest'anno...quella vecchia (32 canali, credo avesse 8 campagne alle spalle) cominciava ad accusare problemi come ingolfamenti dovuti all'età e allo stato del pick-up e dei nastri, ai quali mancavano ormai quasi del tutto i dentini...per non parlare della barra di taglio che spesso e volentieri usciva dalla sua sede...una cosa che non piaceva al mio capo come detto qui sul forum era il nastro di scarico troppo stretto per quando c'erano elevate produzioni, e l'inclinazione della testata, troppo ripida se confrontata con altre concorrenti (vedi pomac)

Poi la nuova devo ancora vederla quindi non so...sono abbastanza sicuro però che abbiano risolto buona parte dei problemi, visto quante volte saranno arrivate segnalazioni alla Guaresi

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  • 2 settimane dopo...
Le altre due macchine sono Sandei ma che negli anni vorrebbe cambiarle anche perchè mette più di 180 ettari a pomodoro.... (semplicemente non posso dir i motivi ma non le può più prendere..... o meglio non gli vanno più)

Ma sapendo poi che la Barigelli è l'unica macchina a montar nastri larghi 1,5m su tutta la cernita.... e come raccoglitrice c'è fino a 1,8m... Dovrebbe trattar di macchina molto produttiva gli arriva con la cabina....

cavoli con due macchine non riesce a starci dietro, digli di passare a guaresi io con una 40 canali ne cavo tranquillamente 130 e un mio amico ne ha cavati 190 con una media di 20 camion al giorno con punte di 27

 

Molto interessante questa macchina!anche se forse non è stata testata nel campo giusto...bisognerebbe conoscere il dimensionamento dei nastri per valutare poi se tutto il prodotto riesce ad essere 'smaltito' dalla macchina...e sapere anche come manovrabilità quanti punti si perdono, anche se credo non molti.

Dove lavor(avo) è appena arrivata una Guaresi 40canali, speriamo sia in grado di far fare una buona campagna quest'anno...quella vecchia (32 canali, credo avesse 8 campagne alle spalle) cominciava ad accusare problemi come ingolfamenti dovuti all'età e allo stato del pick-up e dei nastri, ai quali mancavano ormai quasi del tutto i dentini...per non parlare della barra di taglio che spesso e volentieri usciva dalla sua sede...una cosa che non piaceva al mio capo come detto qui sul forum era il nastro di scarico troppo stretto per quando c'erano elevate produzioni, e l'inclinazione della testata, troppo ripida se confrontata con altre concorrenti (vedi pomac)

Poi la nuova devo ancora vederla quindi non so...sono abbastanza sicuro però che abbiano risolto buona parte dei problemi, visto quante volte saranno arrivate segnalazioni alla Guaresi

a un mio vicino dovrebbero darla in prova e dovrebbe avere il nastro salita e scuotitore di 1.8m e il nastro cernita da 50 canali Modificato da Filippo B
uniti consecutivi
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