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Same Centauro, Leone e tutti gli altri modelli con motore a V


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Visto che non c' è inserisco un argomento interessante a riguardo delle ammiraglie SAME di metà anni 60 il medio Centauro nelle sue evoluzioni 55 60 e 65 ( il 70 degli anni 80 non vi rientra ) il vecchio 480 Ariete, e la sucessiva versione T ( con carrozzeria a V) e il Leone 70 evolutosi poi nel 75 .

Sotto con i pareri su queste macchine meravigliose

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Personalmente delle macchine in questione stravedo per il Leone perche' lo trovo decisamente avanti per il suo tempo come concezione generale, a quell'epoca aveva risposte a problematiche che sarebbero venute solo tanto tempo dopo basta guardare le dimensioni in confronto alla concorrenza, l'efficienza del sollevatore, la trazione coassiale senza crociere e poi il fantastico motore a V (cosa che a quel tempo era più facile trovare in qualche gara di automobilismo che sulle strade).

 

Saluti

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Direi di tenere scisse le due tipologie di macchina, per il 480 Ariete direi di continuare a parlarne qui http://www.tractorum.it/forum/storia-macchine-agricole-f28/same-automazione-anni-60-a-132/ . Questa discussione ritengo possa essere interessante tenerla ad esclusivo beneficio dei motori a V (per l'Ariete T è utilizzabile quest'altra discussione http://www.tractorum.it/forum/storia-macchine-agricole-f28/same-anni-70-il-ritorno-ai-motori-linea-868/ )

 

Avevo gia in mente l'argomento, avevo preparato anche tutta la cronistoria dei vari modelli, quando ho tempo (mai) la metto on line.

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Per DELFO anch' io come te stravedo per il LEONE 70 perchè è l' unico samone degli anni 60 che non ho mai visto realmente.

HO visto molti centauro 60 e 65 un Ariete T mai il leone mai .

 

X Filibbo ve bene gli impegni ma se fai uno strappo alla regola ? :)

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Un paio di domande, differenze tra Leone 70 e 75cv?

I Centauro 55-60-65cv avevano le stesse dimensioni?

Il 65cv DT l'ho sempre visto con pneumatici da 24" all'anteriore....per il resto mi sembravano uguali.

Grazie!

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Il Leone 75 differiva dal 70 per la pompa rotativa adottata per dare qualche cavallo in più ed un motore più brillante (la potenza era salita a 73 Cv dai 67 originali).

 

Per questo fantastico trattore bisogna considerare che la sua data di nascita risale a meta' anni 60 (1967 anno di commercializzazione) e tra le chicche possiamo annoverare anche la versione industriale denominata T.I. (trattrice industriale presentata addirittura al samoter del 1970) e l'altrettanto poco conosciuta versione V che aveva una velocità massima di poco superiore ai 30 km/H (per l'epoca era come andare ai 50-60 oggi).

Solo per dare a Cesare cio' che era di Cesare (anzi nel caso specifico a Francesco Cassani ciò che e' stato di Francesco Cassani) fate un tantinello mente locale a cosa proponessero gli altri in quella fascia di potenza nello stesso periodo....

Qualcuno molti anni fa avrebbe detto: "....alla faccia del bicarbonato di sodio....".

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Gia alcuni "antenati" del Leone sfrecciavano alla grande, vedasi 240 e Ariete.

La versione industriale era stata messa a punto per abbinarla poi a retroescavatore e pala anteriore, visto che in quegli anni le terne non erano ancora in auge e sovente il loro lavoro lo facevano i mezzi agricoli convertiti (vedasi le celebri 80R allestite da Benfra).

 

Il Leone nella mia zona non si è guadagnato una grande fama, tutt'altro, finora non mi è capitato neppure per sbaglio che qualcuno me ne parlasse bene sempre e comunque.

I problemi maggiori li ha dati il motore, che in alcuni casi ha addirittura distrutto l'albero.

Un vecchio terzista che ha chiuso da 20 anni ne aveva addirittura due (di uno dei due mi ricordo la rottamazione, avrò avuto 7-8 anni) e su entrambi ha avuto vari problemi al motore. Criccatura teste e rottura albero. Questo è quello che mi riferì già alcuni anni or sono.

 

Con il modello ho quasi nulla esperienza, se non qualche giretto con un 75 2R. Un polmonaccio.

 

Ammiro molto più il Centauro, capostipite della famiglia e che probabilmente era pure più affidabile.

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Gia alcuni "antenati" del Leone sfrecciavano alla grande, vedasi 240 e Ariete.

La versione industriale era stata messa a punto per abbinarla poi a retroescavatore e pala anteriore, visto che in quegli anni le terne non erano ancora in auge e sovente il loro lavoro lo facevano i mezzi agricoli convertiti (vedasi le celebri 80R allestite da Benfra).

 

Il Leone nella mia zona non si è guadagnato una grande fama, tutt'altro, finora non mi è capitato neppure per sbaglio che qualcuno me ne parlasse bene sempre e comunque.

I problemi maggiori li ha dati il motore, che in alcuni casi ha addirittura distrutto l'albero.

Un vecchio terzista che ha chiuso da 20 anni ne aveva addirittura due (di uno dei due mi ricordo la rottamazione, avrò avuto 7-8 anni) e su entrambi ha avuto vari problemi al motore. Criccatura teste e rottura albero. Questo è quello che mi riferì già alcuni anni or sono.

 

Con il modello ho quasi nulla esperienza, se non qualche giretto con un 75 2R. Un polmonaccio.

 

Ammiro molto più il Centauro, capostipite della famiglia e che probabilmente era pure più affidabile.

 

 

Vicino a casa mia ne avevano due (entrambi 70cv) anzi uno c'è ancora ma viene usato pochissimo.

Quello che è stato venduto una ventina di anni fa aveva il caricatore e più di una volta ha avuto rotture al differenziale anteriore, considerando che il proprietario era una persona molto attenta....mi ha sempre fatto riflettere il fatto di vederlo smontato nell'aia...spesso!

L'altro dotato di caricatore e retroescavatore fa poco lavoro e sempre da "fermo" ma il proprietario ha sempre lamentato difficoltà di avviamento, stranamente sia a caldo che a freddo.

 

Per il Centauro mai sentito una possessore che abbia avuto problemi al di fuori della manutenzione ordinaria e conosco gente che ha fatto per anni servizio di sgombraneve per comuni in zona collinare....che per un 55 cv non è il miglior impiego:)

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Le macchine in questione le ho "testate" tutte tranne il Centauro65.

Per parlare di Centauro e Leone,le macchine sono uguali in linea di massima,c'era qualche rudimentale optional in piu' per il Leone,per il fatto che era una macchina destinata anche per l'industrua (se ne vedono tanti in giro con allestimento industriale),

aveva poi i freni a disco,al posto dei nastri del Centauro,che pero' frenano bene lo stesso se trattati bene,le stegole diverse, e diversi i vincoli dell'albero di trasmissione (nel Centauro il cuscinetto centrale e quello posteriore in presa davano rogne) e poi qualche modifica estetica, quei "pochi" centimetri cubici in piu' si sentono poco e niente,l'erogazione è per tutti uguale,certo il Leone75 con la CAV rotativa ha una risposta piu' briosa all'accelleratore ma nulla di chè.

Macchine per l'epoca ottime (mio nonno compro' il 55 che ancora posseggo per sostituire il DA_30) ottima trazione,tiro e manovrabilita' (in confronto al DA_30...) ottima l'affidabilita' anche se "debole d'aspirazione",bisogna tenerli molto puliti,ne risentono dello sporco,anche se i 3 motori che ha consumato le hanno fatte le loro 15-20mila ore...

Cambio non sincronizzato,ma basta farci la mano,i comandi al volante della SAC non sono scomodi, come quello della Dt,un po' scomodo quello della pdf.

Come tutti i SAME dell'epoca faticano un po' a partire col freddo,ma quando va in moto non c'è niente di piu' piacevole di quel trotterellio di scoppi ai bassi regimi,e di quel fischio assordante agli alti.

Parlando dell'Ariete è un'altra bella macchina,pesante come gli altri in questione,e un po' piu' pesante dietro,e meno maneggevole,senza servosterzo ci vogliono due belle braccia per girare lo sterzo (cosa che con i cerchi piu' grandi succede pure nel Centauro60).Cosa che non mi piaceva come andava era la SAC ma forse era quell'esemplare,non ho sentito particolari lamentele su quelle SAC SAME.

Di albero rotti ne ho visti anche io,il 55 del 66-67 li rompono,avevano il supporto centrale troppo debole.Quando si indeboliva quello,portava all'inevitabile rottura di tutto il complesso termico,o si ropeva del tutto con lo stesso risultato.dalla fine del '67 furono introdotti i supporti piu' grandi.Questo problema lo hanno anche i Leone 70,non so se anche i 75.Penso che proprio per questo Cassani lascio' i motori a V...

Modificato da Centauro55
aggiunta
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  • 1 mese dopo...

Il 4 agosto 1962 Same depositò, presso l'ufficio Brevetti, i progetti per un nuovo tipo di motori con architettura dei cilindri a V. La motivazione riportata fu "sistema di bielle per motori endotermici a V a quattro tempi".

Si trattava, appunto, di un nuovo tipo di motore con i cilindri non piu disposti in linea ma a V. La particolarita' maggiore pero', peraltro vera motivazione del brevetto, era il sistema di bielle: queste ultime erano chiaramente una per ogni cilindro, ma sull'albero a gomiti vi era un manovellismo ogni due cilindri; questo era possibile in quanto le bielle erano accoppiate tra loro. Nel caso di un motore a 4 cilindri, in sintesi, vi erano 4 bielle ma due soli manovellismi sull'albero.

 

I motori a V Same vennero utilizzati in ambito agricolo per la prima volta sui trattori 450V e SamettoV, macchine facente parte della serie "Automazione" (ecco la discussione ) . Le due macchine menzionate, dotate di motore a V,arrivarono sul mercato intorno al 1964.

 

Verso la seconda meta' degli anni 60, Same inizia a sviluppare un trattore completamente nuovo. Parliamo del Same Centauro.Non si trattava di un evoluzione dei precedenti trattori, ma un vero e proprio trattore inedito. Nuova carrozzeria, nuova trasmissione, nuova Sac, nuovo motore.

 

t55256_centauro-1-big.jpg

 

t55257_centauro-aratura.jpg

 

 

I primi esemplari di Centauro pare risalgono alla seconda metà del 1965. Con l'occasione fu presentata tutta una serie di macchine nuove (alcune contemporaneamente al lancio del Centauro, altre si aggiunsero successivamente), ma per buona parte di queste si trattava di migliorie ad una meccanica gia' esistente. Ad esempio, l'Atlanta aveva una catena cinematica ripresa da quella del Puledro e motore derivato dal 450V, l'Italia utilizzava un propulsore derivato dal SamettoV ,cosi pure la trasmissione era anch'essa derivata dai modelli precedenti. Addirittura l'Ariete era in pratica un "restiling" del precedente 480 Ariete "Automazione".

Il Centauro invece era un progetto completamente nuovo. Progetto che trovera' continuita' solo sul fratello maggiore del Centauro, ossia il Leone (arrivato qualche tempo dopo, e presentato ufficialmente in Italia alla Fiera di Verona del 1967, assieme alla nuova versione dell'Atlanta, il 45).

In pratica, la "famiglia V" è cosi composta:

 

• SamettoV (restiling del precedente SamettoV "Automazione");

• Italia (evoluto poi in Italia 35);

• Atlanta (evoluto poi in Atlanta45);

• Centauro (evoluto poi in Centauro 60&65);

• Leone (evoluto poi in Leone75);

• Ariete (dapprima rimase in commercio il "vecchio" 480Ariete, successivamente venne ristilizzato con la nuova carrozzeria "spigolosa", comunque sempre con motore in linea);

• Samecar V (il celebre mezzo multiuso).

Vi sono poi altri modelli, quali ad esempio il Samecar Elefante, che pero' non erano destinati ad uso agricolo, oppure macchine che rimasero a livello prototipale, quale il Dinosauro; si trattava di un trattore di 160cv dotato di un poderoso motore V8. Altra macchina prodotta in pochissimi esemplari fu il BuffaloV6.

Alcuni dei trattori sopra elencati furono messi in commercio quasi contemporaneamente al Centauro (per SamettoV, Italia e Atlanta la presentazione pare sia stata qualche mese prima del Centauro, tanto che i primissimi esemplari avevano ancora la meccanica grigia in loco del nuovo blu) altre si aggiunsero col tempo, ma comunque tutte erano accomunate (escludendo l'Ariete) dall'architettura dei motori a V. Architettura che trovera' la sua massima espressione con il 1158V, il motore ad otto cilindri a V utilizzato nei gia citati Dinosauro e Samecar Elefante.

La genesi dei trattori Same con motore a V si estendera' fino alla prima meta' degli anni 70, ma gia con l'avvento del Minitauro50 nel 1969 inizierà lo sviluppo di una nuova famiglia di propulsori , con disposizione dei cilindri in linea,che via via sostituiranno i precedenti motori a V e che porteranno Same fino agli anni 80 inoltrati.

 

 

Per quanto riguarda la "genesi" dei motori Same a V, proviamo a fare un riassunto delle principali evoluzioni in materia:

• 1962 Same brevetta il sistema a bielle "accoppiate" (ne riparleremo piu avanti)

• 1964 presentazione dei modd. SamettoV e 450V, rispettivamente dotati dei motori 952V e 954V, entrambi con bielle accoppiate.

• 1965 arrivano i primi V con "cofano squadrato" , Italia, nuovo SamettoV e Atlanta. Strettamente derivati dai modelli precedenti ma con nuova carrozzeria.

• 1965 seconda metà: prime comparizioni del nuovissimo Centauro, macchina rivoluzionaria per l'epoca. Dotato dello stesso motore del 450V e Atlanta

• 1966 alla fiera di Verona viene "ufficialmente" presentata la nuova Gamma. Il Centauro dovrebbe subire una modifica, venendo dotato della versione con bielle divise (sigla 037)

• 1967 viene presentato il Leone, motore a V 1004 (alesaggio maggiorato) e meccanica direttamente derivata dal progetto Centauro. Al contempo nuovo Atlanta45, sparisce il motore bielle accoppiate e viene montata la versione a bielle divise

in maniera molto sintetica possiamo dire che le versioni e le varianti tecniche sono molte, anche l'apertura delle bancate puo' variare in base alle versioni (vi erano versioni con apertura a 40° e altre con apertura a 60°). Molte di queste versioni vennero utilizzate anche per impieghi industriali. Le stesse caratteristiche tecniche riconosciute nel brevetto menzionato, non rimasero immutate nel tempo, ma vi furono altre tipologie di bielle e manovellismi. Peraltro va precisato che gran parte dei motori Same a V costruiti non era piu dotato dei menzionati manovellismi uniti (riconducibili alla prima parte della produzione), ma dei piu classici manovellismi divisi (la stessa tipologia presente in qualunque motore con disposizione in linea, per capirci).

Torneremo nell'argomento a seguire, nella speranza di ricevere il sempre graditissimo aiuto dell'Amico Tiziano, grazie al quale in passato ho scoperto molte cose che non sapevo proprio in merito alla Storia e alle vicende dei trattori Same dotati di motore con disposizione a V.

 

t55258_motore-a-v-lato-dx.jpg

 

t55264_spaccato-motore-v-150dpi.jpg

 

t55265_spaccato-raffreddamento-300-dpi.jpg

 

Tornando al Centauro 55: il motore era come detto, con architettura a V. Abbiamo notizie circa il fatto che i primi Centauro usciti da Treviglio fossero dotati del propulsore "a bielle accoppiate" (lo stesso, come detto in precedenza, utilizzato sul Same 450V), ma che evidentemente tale variante ebbe vita relativamente breve, in quanto debutto' una nuova versione del motore 954V con albero a gomiti e bielle tradizionali; quindi di fatto venne mantenuta la particolare architettura (disposizione a V dei cilindri), ma non le particolari bielle accoppiate e il particolare albero motore con un manovellismo ogni due cilindri.

 

Con il tempo, anche gli altri modelli di trattori Same dotati di propulsore a bielle accoppiate verranno aggiornati con la variante a bielle divise. Ad esempio l'Atlanta (coevo del Centauro), dopo circa 3000 esemplari prodotti con il primo motore, verra' aggiornato con la versione a 4 manovellismi.

Il motore del Centauro è siglato 954V, come detto ad architettura a V (40°)e la "seconda versione" portava un ulteriore codifica (021) per distinguerlo dal 954V a bielle accoppiate.

La sigla 954, come da tradizione Same, indica alesaggio 95mm (la corsa è la classica 120) e 4 cilindri. Cilindrata totale 3400 cm3. Potenza dichiarata SAE 55cv a 2000 giri. Chiaramente, come tutti i trattori Same, il raffreddamento era ad aria forzata.

Per il successivo modello 60 la potenza lievito' al pari della nomenclatura, mentre nel 65 venne impiegato il motore in versione 1004V con canna maggiorata a 100 in loco dei 95mm della versione 954.

Questo propulsore è lo stesso che venne impiegato fin da subito sul fratello maggiore del Centauro, ossia il Leone.

La pompa di iniezione su questi motori era la classica in linea, ne furono pero' utilizzate sia Bosch, sia Disa, a seconda della fornitura e del periodo di costruzione. Abbiamo inoltre notizie di esemplari anche con pompa iniezione Spica.

 

Oltre al motore, il Centauro introduceva tutta una serie di novità anche nel resto della meccanica (ed alcune di queste caratteristiche lo rendevano praticamente unico nel panorama trattoristico del tempo).

Partiamo dalla DT: il 23 marzo del 1965 Same deposita un brevetto per un particolare tipo di Doppia trazione. Nella descrizione del brevetto stesso si evince che le motivazioni dello stesso sono date dalla trasmissione del moto all'assale anteriore del tipo coassiale all'asse di oscillazione del ponte stesso. Tradotto, significa che l'albero che porta il moto alla coppia conica, non ha alcun giunto cardanico (come invece avevano tutte le doppie trazioni fino ad allora utilizzate in ambito agricolo) ed è direttamente callettato a valle dell'uscita dal cambio e a monte del pignone della coppia conica stessa. L'albero inoltre non è telescopico, per evidenti motivi. Questo porta dei grandi vantaggi anzitutto sulla compattezza della meccanica che beneficia di ampia luce da terra e alla semplicità del tutto. Il brevetto inoltre menziona anche altri sistemi, che però non mi risulta siano stati poi utilizzati.

Altra cosa sempre inerente questo sistema, era il moto dato all'albero da una cascata di ingranaggi direttamente nel cambio e non più da un secondo pignone sulla coppia conica (tipico di altre soluzioni).

Questo brevetto ha avuto ampio successo però grazie ad un altro colpo di genio della Dirigenza Same di allora; l'utilizzo di riduttori epicicloidali ai mozzi anteriori.

Perche?

Utilizzare una riduzione finale ai mozzi, permette di avere un regime di giri di tutta la catena cinematica della dt molto più elevato in quanto, appunto, poi a ridurli ci pensano i riduttori; aumentando i giri si possono ridurre in maniera esponenziale i dimensionamenti ed i diametri dei congegni in atto, e questo porta ad una decisa e drastica riduzione dei dimensionamenti; basti vedere la coppia conica, che in questo nuovo e eccezionale ponte anteriore risulta avere una cassa molto più compatta ed è anche per questo che è stato poi possibile utilizzare il brevetto menzionato poco sopra; oltre a vantaggi di riduzione di masse dinamiche ed ingombri, vi sono poi vantaggi evidenti fin da subito per l'utilizzatore; la doppia trazione così dotata risulta molto più fluida nel funzionamento, e non si assiste più a quell'odioso slittamento "a strattoni" tipico invece delle DT prive di riduzione finale. Gli stress meccanici diminuiscono, aumentando teoricamente l'affidabilità del treno anteriore. Inoltre il tilt del ponte anteriore conosce angoli di inclinazione fino ad allora sconosciuti, proprio per via dell'albero di trasmissione laterale oppure se centrale limitato dalle dimensioni della cassa della coppia conica. E questo come ben sappiamo è un grande vantaggio su terreni accidentati o difficili ma non solo; basti pensare che molti Same antecedenti al Centauro (per rimanere in casa Same, ma si potrebbero citare molte altre macchine di altri Costruttori) avevano evidenti difficoltà a tenere entrambe le ruote anteriori appoggiate al terreno durante la risalita dal solco di aratura (ovviamente parliamo di arature con profondità di almeno 40cm).

 

Questo ponte anteriore farà scuola negli anni seguenti a praticamente tutti i Costruttori, il brevetto riguardava solo il moto coassiale e quindi, anche e soprattutto su macchine italiane, si assistette ad un ricorso sempre maggiore della riduzione finale (fiat 1968, gli altri a seguire), mentre per quanto riguarda la trasmissione in casa Fiat, per citare un esempio, la si potè utilizzare proprio a ridosso della scadenza del brevetto stesso, con i fiat 780 ed 880.

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Anche il resto della meccanica aveva varie migliorìe o novità: rimanendo nella zona trasmissione, il cambio di marcia è un 8 marce avanti e 4 retromarce, su due gamme piu gamma dedicata alle retro; per la categoria di appartenenza del Centauro, questo frazionamento era una novità; la riduzione finale delle ruote posteriori diventa a cascata, ma non la classica con riduttori finali a ridosso delle ruote (e che nei modelli antecendenti aveva costituito uno dei talloni di Achille) bensì con riduttori a ridosso della cassa del cambio e che poi danno il moto alle ruote con dei robusti semiassi. I freni a nastro sono integrati nelle riduzioni, grazie a dei tamburi callettati. Questo tipo di riduzione supera gli svantaggi dei riduttori finali a cascata di tipo classico (sollecitazioni, specie con pesanti carichi sul sollevatore) ed al contempo volta pagina con la riduzione finale pre-differenziale, utilizzata sugli Automazione di fascia alta (anche questo tipo di riduzione diede qualche grattacapo, con autentici sbriciolamenti del differenziale in alcuni esemplari).

 

t55263_spaccato-150dpi.jpg

t55267_targhetta-cambio.jpg

 

 

Capitolo sollevatore: la SAC viene ulteriormente migliorata prevedendo uno sviluppo verticale della stessa e non più orizzontale come i precedenti modelli; ne giova la capacità di sollevamento e in generale gli ingombri specie per il posto di guida. Le stegole ed il rilievo dello sforzo hanno conformazione di tipo "classico" e non più con fulcro anteriore ai semiassi posteriori con parallele sagomate, tipiche invece dei precedenti modelli.

 

t55262_sac-300dpi.jpg

 

In sintesi, come detto, il Centauro è in tutto e per tutto un nuovo progetto su tutti i fronti e che chiude drasticamente con le macchine Same del passato.

Trattore che rimarrà "figlio unico" fino all'avvento del Leone, come detto Trattore strettamente derivato dal Centauro stesso, ma con dimensionamenti e potenza maggiori.

t55266_stemma-300dpi.jpg

 

Il Centauro nasce come "55", con le caratteristiche già citate; nel 1968 viene evoluto in "Centauro 60" con un aumento di potenza di circa 5 cv ma mantenendo lo stesso motore del modello precedente, mentre nel 1971 debutta il Centauro 65, per il quale il Costruttore utilizza il motore 1004V, lo stesso del Leone.

La produzione cessa circa a metà anni 70, già in piena era motori serie L.

 

A seguire parleremo degli altri V, ed inoltre come detto vedremo di snocciolare un po' le differenze tecniche tra le varie versioni di questi curiosi e "coraggiosi" (a livello progettuale) motori.

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  • 4 mesi dopo...

Quando ho un po' di tempo porto avanti questo argomento, nel frattempo segnalo foto di un bell'esemplare di Leone 70, notare prego il doppio scarico verticale (fantastico).

 

img_0020_ridotta_thumb.jpg

 

 

Non fate caso ai fari, il cofano non è il suo. Se non ricordo male infatti, assieme ad Angelillo avevamo verificato trattarsi proprio del 70, il quale ovviamente non ha mai avuto i fari inglobati sulla mascherina.

 

 

Vediamo inoltre se riesco ad attirare le attenzioni dell'Amico Tiziano :asd: :

 

img_0025_mod_thumb.jpg

 

img_0024_mod_thumb.jpg

Modificato da Filippo B
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Se non fosse che mi sembra di abitare in Cambogia (qui non c'è l' adsl !!) e che la chiavetta internet va a seconda come gli girano i bit, avrei già messo una bella foto di un leone a doppio scarico in esercizi di fresatura.

Personalmente maldigerisco assai tale soluzione degli scarichi, è sin troppo facile farli, fanno molta scena ma non lasciano alcuna soluzione ai flussi gassosi di collaborare; molto meglio quelli "sinuosi" originali sottocarro a connubio, per non parlare di quelli con motore a bielle affiancate con gli scarichi che circumnavigano attorno al motore.

Il Buffalo 6V, eh!, che dire, se non fosse per la bandella laterale presa in prestito da un Taurus (o simile) sarebbe perfetto. A quando un video per sentirlo in moto?.

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Bello il bi-scarico qui sopra, ora allego una immagine d'epoca (fine anni 60) quando con rimorchi gemellati ex autocarro, si andava allo zuccherificio con le bietole, magari caricate ancora manualmente con il forcone.

t67650_2010-07-18same-leone-rimorchio-bietole-ott-68.jpg

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  • 2 settimane dopo...
io ho il same leone 75 ,da 48 anni informati e vedi

 

Guarda che DL30 ha perfettamente ragione, il Leone 70 è stato presentato alla fiera di Verona del 1967, il 75 è arrivato pure dopo, quindi è impossibile che il Tuo abbia 48 anni, se fosse il 70 potrebbe averne 43 semmai.

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io ho il same leone 75 ,da 48 anni informati e vedi

non devo informarmi da nessuno......tra l'altro se precisi di possedere il Leone 75 .....io che sono informato ti dico che ha meno di 40 anni......se hai il libretto in mano fai presto a controllare la data di prima immatricolazione.....salvo errori........

Modificato da DL30
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