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Impianto nuovo vigneto tecniche e scelte colturali


Johndin

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Buonasera ragazzi, vi scrivo perchè ho dei dubbi su un nuovo vigneto da impiantare. I miei dubbi sono legati alla tessitura del terreno, esso è composto dal 45% di argilla, 45% di limo e 10% di sabbia. Premesso che vorrei un' uva precoce, secondo voi che varietà dovrei scegliere tra Pinot Grigio, Chardonnay, e Palava vcr197. L'impianto che vorrei fare è a filare, dato che avendo 10 ettari a pergola abruzzese, devo avvicinarmi un po alla meccanizzazione. Attendo vostri consigli.

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più che le componenti fisiche dovresti elencare le chimiche (sostanza organica,azoto,fosforo,potassio,microelementi,csc,csa,ph,cond,etc). Da quello che posso analizzare dai dati sicuramente il terreno in questione avrà una buona base di fitonutrienti, questo dovuto all'alta presenza di colloidi. Dovresti elencare anche la matrice del substrato...

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Faresti bene a fare un'analisi completa così sicuramente si centra il problema senza sbavature. Direi che la preoccupazione è il portainnesto questo si da valutare bene. Le pergole se non sono strettamente indispensabili (ossia montagna zone molto soggette a gelate o a posizioni collinari strane) le lascerei stare. Meglio il classico Guyot impalcato più alto anche solo per la facilità e immediatezza delle lavorazioni meccanizzabili e agevolabili qualora ancora giustamente manuali. Con un portainnesto azzeccato si può centrare meglio la varietà e i cloni. Fare bianchi su argilla è sicuramente una cosa ben pensata, sulla precocità visti questi sconvolgimenti climatici.... non ci farei troppo conto. Penserei ad un modo di irrigare questo è da tenere in conto anche solo per le barbatelle e il giovane impianto.

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Ma invece di scassare ad aprile, non potete farlo ad agosto/settembre così che nella primavera successiva si passa solo più con un rotante per affinare il terreno ( possibile anche con un ripper 1 settimana prima di passare col roter) così da evitare calpestamenti inutili?

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Se l'ambiente è umido io lascerei perdere il Pinot. L'uva la vinifichi o la devi vendere? Occhio a portainnesti e ai cloni. Palava è molto più rustica e produttiva delle altre due varietà e si presta bene a tagliare parecchi vini, ma come quotazione non mi pare così pregiata come il Pinot, forse siamo a livelli di chardonnay.

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Ho messo (sotto consiglio della mia cantina sociale) quest'anno circa 2500 viti di viognier. Come primo anno, han messo tanta vegetazione. Dato che nella mia zona non l'ho mai visto, qualcuno di voi lo possiede? Ha qualche caratteristica particolare? Ho messo le viti ad una distanza di 80 cm una dall'altra, dite che sono troppo vicine?

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  • 3 mesi dopo...

Salve come vanno i nuovi impianti? Io a dicembre ho messo giù 4300 viti di sangiovese, devo ancora mettere i pali, ma il fornitore non me li ha ancora portati, e la pioggia non mi permette di andare in campo... Ho fatto sesto 3 x 0,9 m, il terreno è ancora libero da erbe infestanti, avevo pensato appena si asciuga di fare un diserbo con stomp aqua per ritardare il più possibile la nascita di malerbe, che ne pensate?

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  • 3 settimane dopo...

Non capisco. ...perché sostituire il trebbiano toscano. .che in quanto a produzione e il migliore. ...da noi sta andando incrocio fedit. .....con il trebbiano stai li solo che addirittura ha un grado in meno. .....ovviamente chi vuol fare quantità

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  • 3 settimane dopo...

C'e' qualche collega veneto/friulano che aveva prenotato barbatelle di glera ma non pianta e non ha ancora cancellato l'ordine?Ho un cliente "ritardatario" che non riesco a coprire completamente con la mia riserva. Paga bene (anche Vcr).Contattemi in pv. Grazie.

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  • 2 settimane dopo...

Dipende da che vendemmiatrice.

 

Da noi normalmente si usano pali da 2.8/3 mt (i nostri impianti piu' recenti hanno pali da 3 mt) che messi in posa raggiungono un altezza di 1.9/2.1 mt. Parlo di vigneti tradizionali.

 

Altro discorso per quelli a speronato puro ovviamente.

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scusate, non so se è questa la sezione corretta, ma la butto lì: ho 225 barbatelle di merlot che mi avanzano.

Se interessano a qualcuno fatemi sapere urgentemente. Contatto in privato.

ps: se a qualche collega veneto friulano servono barbatelle glera, prima di renderle sono ancroa disponibili.

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  • 10 mesi dopo...

Salve a tutti, è la prima volta che intervengo in questa sezione perchè ho un'idea che mi frulla per la testa da un poco.

avrei intenzione di piantare circa 20000mq di vigneto, terreno piano medio impasto produttivo, esposizione nord-sud filari.

come varietà pensavo a qualcosa di autoctono, ma essendo nel profondo sud veneto, i vitigni sono sempre stati poco considerati come la viticoltura in generale. avrei trovato la varietà Turchetta che ha delle origini di coltivazione nel polesine, ma non saprei dove reperire le barbatelle.

l'idea sarebbe un domani fare una cantina e vendere direttamente il prodotto. abbiamo già esperienza di vinificazione in azienda, avevamo del moscato anni fa, circa 4000mq.

 

sarei anche curioso di conoscere i costi di impianto, dimensioni consigliate per un'eventuale meccanizzazione dello stesso. considerate che mezzi e escavatore li ho in azienda e quindi il costo maggiore credo siano le barbatelle. il tutto verrà fatto in regime biologico.

 

consigli di qualsivoglia entità sono ben accetti, visto che mi sto documentando per bene prima di fare il passo. ovviamente avrei l'accesso ai psr, sia io che mia sorella (lei con il primo insediamento), quindi l'investimento iniziale non sarebbe uno scoglio.

 

accetto consigli anche su altre varietà, ma il polesine è in un buco di doc e igp (qui c'è la cozza, l'aglio e alcuni salumi, nulla a che fare con il vino)

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Salve a tutti, è la prima volta che intervengo in questa sezione perchè ho un'idea che mi frulla per la testa da un poco.

avrei intenzione di piantare circa 20000mq di vigneto, terreno piano medio impasto produttivo, esposizione nord-sud filari.

come varietà pensavo a qualcosa di autoctono, ma essendo nel profondo sud veneto, i vitigni sono sempre stati poco considerati come la viticoltura in generale. avrei trovato la varietà Turchetta che ha delle origini di coltivazione nel polesine, ma non saprei dove reperire le barbatelle.

l'idea sarebbe un domani fare una cantina e vendere direttamente il prodotto. abbiamo già esperienza di vinificazione in azienda, avevamo del moscato anni fa, circa 4000mq.

 

sarei anche curioso di conoscere i costi di impianto, dimensioni consigliate per un'eventuale meccanizzazione dello stesso. considerate che mezzi e escavatore li ho in azienda e quindi il costo maggiore credo siano le barbatelle. il tutto verrà fatto in regime biologico.

 

consigli di qualsivoglia entità sono ben accetti, visto che mi sto documentando per bene prima di fare il passo. ovviamente avrei l'accesso ai psr, sia io che mia sorella (lei con il primo insediamento), quindi l'investimento iniziale non sarebbe uno scoglio.

 

accetto consigli anche su altre varietà, ma il polesine è in un buco di doc e igp (qui c'è la cozza, l'aglio e alcuni salumi, nulla a che fare con il vino)

 

 

Adesso potresti fare il Pinot Grigio... Che sarebbe il pinot delle tre venezie

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La scelta del vitigno e quindi della forma di allevamento, influisce anche sul costo dell'impianto.

Per farti l'esempio su due varietà che conosco bene, fare del trebbiano romagnolo a guyot, che richiede pali da 3 mt, e 4 fili, costa circa 9000€/ha di soli materiali escludendo barbatelle e posa in opera, con le quali arrivi facilmente ai 15mila.

Altro conto sarebbe fare del pinot grigio a cordone speronato che richiede solo il filo del cavesso e pali molto piu bassi.

Al di la del fatto che non ti preoccupa la spesa iniziale, tutto sto discorso era solo per dire che prima si decide varietà forma di allevamento e sesto d'impianto, poi si parla di costi...a proposito di sesto d'impianto, hai già un trattorino con il quale fare le lavorazioni?

Modificato da fatmike
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La scelta del vitigno e quindi della forma di allevamento, influisce anche sul costo dell'impianto.

Per farti l'esempio su due varietà che conosco bene, fare del trebbiano romagnolo a guyot, che richiede pali da 3 mt, e 4 fili, costa circa 9000€/ha di soli materiali escludendo barbatelle e posa in opera, con le quali arrivi facilmente ai 15mila.

Altro conto sarebbe fare del pinot grigio a cordone speronato che richiede solo il filo del cavesso e pali molto piu bassi.

Al di la del fatto che non ti preoccupa la spesa iniziale, tutto sto discorso era solo per dire che prima si decide varietà forma di allevamento e sesto d'impianto, poi si parla di costi...a proposito di sesto d'impianto, hai già un trattorino con il quale fare le lavorazioni?

 

La scelta del vitigno e quindi della forma di allevamento, influisce anche sul costo dell'impianto.

Per farti l'esempio su due varietà che conosco bene, fare del trebbiano romagnolo a guyot, che richiede pali da 3 mt, e 4 fili, costa circa 9000€/ha di soli materiali escludendo barbatelle e posa in opera, con le quali arrivi facilmente ai 15mila.

Altro conto sarebbe fare del pinot grigio a cordone speronato che richiede solo il filo del cavesso e pali molto piu bassi.

Al di la del fatto che non ti preoccupa la spesa iniziale, tutto sto discorso era solo per dire che prima si decide varietà forma di allevamento e sesto d'impianto, poi si parla di costi...a proposito di sesto d'impianto, hai già un trattorino con il quale fare le lavorazioni?

 

Lascia perdere il pg. Nel dubbio metti glera anche se non sei in doc. Molto più facile da gestire anche in bio, se questa è la tua intenzione, e da vendere ... Io e mio fratello stiamo pensando di innestare il nostro del 2012 pensa te.

 

Se metti glera (la Turchetta non la conosco) usa un sesto da 2.8*1 e fai doppio capovolto. 2 ettari di potatura li gestisci facilmente con il doppio capovolto ed è una potatura molto istintiva rispetto al sylvoz e il glera rende molto bene e sei meno soggetto a mal dell'esca se poti con criterio. Se invece opti per la meccanizzazione pura vai sul cordone libero ma i primi anni devi farti seguire da uno che lo sa fare altrimenti nel giro di poco ti trovi a dover rinnovare il cordone. Noi abbiamo sylvoz nei vigneti più vecchi e doppio capovolto in quelli più recenti. Cordone speronato in quello di Pordenone. Cordone speronato fatto con i controcazzi in cui non lesiniamo in concimazione e acqua e tanto amore :asd:

 

Costi te li faccio dire dall'erede più vecchio che è più aggiornato :clapclap:

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quoto CBO: in bio lascia perdere il pinot grigio, se vuoi avere un buon risultato. A parte che non conosco la tua zona, il clima, il terreno etc, lascia perdere varietà autoctone, a meno che non sia uso hobbistico...e mi pare che tu non lo voglia fare solo per hobby...

prima di tutto bisogna valutare il mercato che potrebbe esserci: pinot grigio c'è richiesta, ma produrre uva in quantità soddisfacente è un problema grosso, perchè i primi anni anche va, poi è sempre peggio. Chiaro che se nel progetto c'è di riuscire a dare un valore importante (e questo lo definisci tu) all'uva, qualsiasi, che scegli, allora le scelte sono molteplici, ma stante il mercato attuale....vai con il glera...

sesto d'impianto: lascia stare cordone speronato, difficile da trattare con soli prodotti di copertura. in bio, meglio sylvoz, per dare maggiore aerazione e riuscire a coprire meglio la vegetazione.

 

per la vinificazione in proprio.... nel 2018 ormai le cantine che vogliono produrre per un mercato "serio" devono essere attrezzate e organizzate. perdonami, ma con 2 ettari, difficile che riesci ad attrezzarti ad hoc!

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Salve a tutti, è la prima volta che intervengo in questa sezione perchè ho un'idea che mi frulla per la testa da un poco.

avrei intenzione di piantare circa 20000mq di vigneto, terreno piano medio impasto produttivo, esposizione nord-sud filari.

come varietà pensavo a qualcosa di autoctono, ma essendo nel profondo sud veneto, i vitigni sono sempre stati poco considerati come la viticoltura in generale. avrei trovato la varietà Turchetta che ha delle origini di coltivazione nel polesine, ma non saprei dove reperire le barbatelle.

l'idea sarebbe un domani fare una cantina e vendere direttamente il prodotto. abbiamo già esperienza di vinificazione in azienda, avevamo del moscato anni fa, circa 4000mq.

 

sarei anche curioso di conoscere i costi di impianto, dimensioni consigliate per un'eventuale meccanizzazione dello stesso. considerate che mezzi e escavatore li ho in azienda e quindi il costo maggiore credo siano le barbatelle. il tutto verrà fatto in regime biologico.

 

consigli di qualsivoglia entità sono ben accetti, visto che mi sto documentando per bene prima di fare il passo. ovviamente avrei l'accesso ai psr, sia io che mia sorella (lei con il primo insediamento), quindi l'investimento iniziale non sarebbe uno scoglio.

 

accetto consigli anche su altre varietà, ma il polesine è in un buco di doc e igp (qui c'è la cozza, l'aglio e alcuni salumi, nulla a che fare con il vino)

Ciao Gallo .il mio consiglio,se intendi trasformare,è di andare su vitigni autoctoni,Ti dico questo per esperienza personale.Da 4 anni con 2 amici abbiamo iniziato a vinificare e quello che all inizio doveva essere quasi un gioco è diventata un attività quasi a tempo pieno.Noi abbiamo riscoperto tutti vitigni che stavano quasi scomparendo e li vinifichiamo con metodi poco invasivi.Già dal secondo anno vendiamo il 90% della produzione all estero(Giappone USA e paesi del nord europa hanno fame di vini artigianali) e per fortuna fin ora non riusciamo a stare dietro agli ordini.Secondo me ,se non stai nelle isole felici della viticoltura italiana,questo è l unico modo di guadagnare bene dalla vite.

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grazie a tutti delle risposte

 

Adesso potresti fare il Pinot Grigio... Che sarebbe il pinot delle tre venezie

 

valuto valuto, per adesso assorbo più informazioni possibili, me lo segno

 

La scelta del vitigno e quindi della forma di allevamento, influisce anche sul costo dell'impianto.

Per farti l'esempio su due varietà che conosco bene, fare del trebbiano romagnolo a guyot, che richiede pali da 3 mt, e 4 fili, costa circa 9000€/ha di soli materiali escludendo barbatelle e posa in opera, con le quali arrivi facilmente ai 15mila.

Altro conto sarebbe fare del pinot grigio a cordone speronato che richiede solo il filo del cavesso e pali molto piu bassi.

Al di la del fatto che non ti preoccupa la spesa iniziale, tutto sto discorso era solo per dire che prima si decide varietà forma di allevamento e sesto d'impianto, poi si parla di costi...a proposito di sesto d'impianto, hai già un trattorino con il quale fare le lavorazioni?

 

trattorini papabili ne ho un paio, un landini r5000n che usavamo sul vecchio vigneto e un landini globus, ci passa stretto ma con calma passa. l'unica operazione che vorrei fare meccanizzata è la raccolta, il resto lo farei manualmente. quindi già da qui non mi resta molta scelta sul sesto d'impianto.

 

Lascia perdere il pg. Nel dubbio metti glera anche se non sei in doc. Molto più facile da gestire anche in bio, se questa è la tua intenzione, e da vendere ... Io e mio fratello stiamo pensando di innestare il nostro del 2012 pensa te.

 

Se metti glera (la Turchetta non la conosco) usa un sesto da 2.8*1 e fai doppio capovolto. 2 ettari di potatura li gestisci facilmente con il doppio capovolto ed è una potatura molto istintiva rispetto al sylvoz e il glera rende molto bene e sei meno soggetto a mal dell'esca se poti con criterio. Se invece opti per la meccanizzazione pura vai sul cordone libero ma i primi anni devi farti seguire da uno che lo sa fare altrimenti nel giro di poco ti trovi a dover rinnovare il cordone. Noi abbiamo sylvoz nei vigneti più vecchi e doppio capovolto in quelli più recenti. Cordone speronato in quello di Pordenone. Cordone speronato fatto con i controcazzi in cui non lesiniamo in concimazione e acqua e tanto amore :asd:

 

Costi te li faccio dire dall'erede più vecchio che è più aggiornato :clapclap:

 

il sesto di 2,8x1 mi potrebbe andare bene come dimensioni, sul glera valuto e lo tengo in considerazione. la potatura non è un problema, nemmeno le malattie dato che nel raggio di 20km le vigne sono sparite (poca coltivazione, poche malattie, in teoria)

 

quoto CBO: in bio lascia perdere il pinot grigio, se vuoi avere un buon risultato. A parte che non conosco la tua zona, il clima, il terreno etc, lascia perdere varietà autoctone, a meno che non sia uso hobbistico...e mi pare che tu non lo voglia fare solo per hobby...

prima di tutto bisogna valutare il mercato che potrebbe esserci: pinot grigio c'è richiesta, ma produrre uva in quantità soddisfacente è un problema grosso, perchè i primi anni anche va, poi è sempre peggio. Chiaro che se nel progetto c'è di riuscire a dare un valore importante (e questo lo definisci tu) all'uva, qualsiasi, che scegli, allora le scelte sono molteplici, ma stante il mercato attuale....vai con il glera...

sesto d'impianto: lascia stare cordone speronato, difficile da trattare con soli prodotti di copertura. in bio, meglio sylvoz, per dare maggiore aerazione e riuscire a coprire meglio la vegetazione.

 

per la vinificazione in proprio.... nel 2018 ormai le cantine che vogliono produrre per un mercato "serio" devono essere attrezzate e organizzate. perdonami, ma con 2 ettari, difficile che riesci ad attrezzarti ad hoc!

 

vorrei evitare, e questo non l'avevo specificato, varietà modaiole sinceramente, ma concentrarmi su qualcosa di poco conosciuto e originale. pensavo inizialmente al turchetta proprio per questo motivo e perchè si adatta al clima. terreno fertile, clima umido. la potatura si dovrebbe adattare alla raccolta meccanizzata.

 

Ciao Gallo .il mio consiglio,se intendi trasformare,è di andare su vitigni autoctoni,Ti dico questo per esperienza personale.Da 4 anni con 2 amici abbiamo iniziato a vinificare e quello che all inizio doveva essere quasi un gioco è diventata un attività quasi a tempo pieno.Noi abbiamo riscoperto tutti vitigni che stavano quasi scomparendo e li vinifichiamo con metodi poco invasivi.Già dal secondo anno vendiamo il 90% della produzione all estero(Giappone USA e paesi del nord europa hanno fame di vini artigianali) e per fortuna fin ora non riusciamo a stare dietro agli ordini.Secondo me ,se non stai nelle isole felici della viticoltura italiana,questo è l unico modo di guadagnare bene dalla vite.

 

sono in veneto ma il polesine è il buio della viticoltura. sempre visto impianti a livello familiare di massimo 5000mq. sarebbe quella l'idea, vitigno autoctono e un domani, vinificare, e vendere direttamente. gestisco il tutto e cerco di fare il "prezzo" finale del prodotto trasformato. se devo portarlo a cooperative o cantine sociali, lascio perdere

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grazie a tutti delle risposte

 

 

 

valuto valuto, per adesso assorbo più informazioni possibili, me lo segno

 

 

 

trattorini papabili ne ho un paio, un landini r5000n che usavamo sul vecchio vigneto e un landini globus, ci passa stretto ma con calma passa. l'unica operazione che vorrei fare meccanizzata è la raccolta, il resto lo farei manualmente. quindi già da qui non mi resta molta scelta sul sesto d'impianto.

 

 

 

il sesto di 2,8x1 mi potrebbe andare bene come dimensioni, sul glera valuto e lo tengo in considerazione. la potatura non è un problema, nemmeno le malattie dato che nel raggio di 20km le vigne sono sparite (poca coltivazione, poche malattie, in teoria)

 

 

 

vorrei evitare, e questo non l'avevo specificato, varietà modaiole sinceramente, ma concentrarmi su qualcosa di poco conosciuto e originale. pensavo inizialmente al turchetta proprio per questo motivo e perchè si adatta al clima. terreno fertile, clima umido. la potatura si dovrebbe adattare alla raccolta meccanizzata.

 

 

 

sono in veneto ma il polesine è il buio della viticoltura. sempre visto impianti a livello familiare di massimo 5000mq. sarebbe quella l'idea, vitigno autoctono e un domani, vinificare, e vendere direttamente. gestisco il tutto e cerco di fare il "prezzo" finale del prodotto trasformato. se devo portarlo a cooperative o cantine sociali, lascio perdere

 

 

Se non sbaglio l'unica cantina sociale difatti nel polesine era a Baruchella...

Se non fosse illegale c'avevamo il Clintòn in Veneto ;)

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