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[ATTACH=CONFIG]15078[/ATTACH] schifezza di bietole quest'anno: Rafagas te le raccomando

 

Alfieri, la terra tienila in campagna da te ;)

che investimento avevi per mq? a vedere così sembra roba molto fitta, come in molti casi quest'anno (sono nate tutte) e poi doe è mancata l'acqua non si sono fatti miracoli.

Sai le produzioni finali?

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quando avrai le produzioni finali le confrontiamo con le altre colture a semina primaverile; così il confronto è equo..................oppure hai fatto 120 q.li di granella di mais ?(forse hai fatto trinciato?) o 40 q.li di soia ? facci sapere gli altri dati così confrontiamo.

ciao

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eccomi con i resoconti: 450 ql Xha a 15,69 di media. Disastro. Su 6,64 ettari 400ql di scarto.

 

Beh Alfieri, sei stato profeta.Si vede che conosci bene tuo terreno, eri scettico e ne hai avuto la conferma.

 

Qui c'è stato chi, seminato fine aprile, ha fatto 650qli con 16,5. Probabilmente altri terreni.

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  • 2 settimane dopo...

Ho visto fino in fondo il video...

Mi sorge una domanda... Che polarizzazione fanno i teutonici e i francesi???

Perché ad un certo punto un tuo collega dice che noi italiani siamo più bravi ad estrarre lo zucchero in quanto siamo svantaggiati...

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Siamo sfigati, climaticamente e pedologicamente, quindi politicamente nel mondo saccarifero non contiamo nulla vedi soprpesione delle quote non a caso. Tecnologicamente siamo bravi certo a non perdere quel poco saccarosio che c'è nelle poche bietole.

I tedeschi coltivano sui loss terreni più teneri e permeabili, a nord fresco anche se a volte meno piovoso, seminano più tardi e arrivano comunque al 16% tenendo il titolo e non facendo sparate o punte di saccarosio, i francesi hanno più piovosità e frescura atlantica quindi anche meno stress da caldo pur avendo modica cercospora la pianta sfianca meno, in germania la cercospora c'è pochino e tardino. Nulla a che vedere da noi che l'abbiamo già a giugno con 40C° costretti a seminare a febbraio sulle argille plioceniche (o quest'anno nelle risaie). hanno la tendenza a retrogradare il meno possibile.

I loro suoli seminano tranquilli a marzo o aprile, la lunghezza del giorno e l'intensità è tale da crescere senza saturare le piante e fa freddo con piovosità lungo tutto il periodo. Raccolgono appena possibile in terreni permeabili che fanno sia sviluppare il fittone sia passare i grandi cantieri di raccolta quindi sono più rapidi di noi a cavare e ad iniziare prima le campagne sempre con il fresco. Facendo uno o due anticercosporici e non tre o quattro come noi con tutte le resistenze (solo la Francia ci batte in ceppi resistenti). coltivando bietole anche in collina Alsazia-Lorena grandi fiumi.

I nordici hanno anche loro problemi di rizzomania ma le bietole soffono meno la paralisi radicale e stress combinati conducibilità radicale-sete-caldo, idem i nematodi-heterodera che ha si i numeri ma fa meno cicli di sviluppo a nord per il freddo che non nelle zone calde, pur avendo grandi numeri di partenza, grandi inoculi...avendo in rotazione colza e ravizzone.

Dal canto nostro solo con la rotazione questi ultimi malanni sono risolvibili in breve tempo senza necessariamente avere i sovesci biofumiganti, soia e pisello in rotazione frequente abbassano anche di metà per coltura e anno l'H. schachtii, con l'erba medica pewr soli tre-quattro anni le si dà una botta definitiva. Il problema ulteriore da noi sono le infestanti di sostituzione e serbatoio per i patogeni (ce ne sono meno al nord) tipo chenopodium album, amaranti, stellarie e veroniche, correggiola. L'italia tra l'altro è la zona di evoluzione della bietola, la zona dove è stata addomesticata e selezionata partendo dalla bieta maritima al tempo dei romani.

Certo non tutte le sfighe vengono per nuocere ma comunque siamo bravi perchè come i nostri stilisti e sarti ci mettiamo una pezza, ospitiamo campi da seme ed è l'unico caso dove l'Italia riesce meglio nella riproduzione che nella produzione. Unica pianta dove in Italia non c'è una ricerca genetica e miglioramento valido perchè come la patata la si fa nel nord e max la si riproduce e usa, quindi a livello locale si deve solo sperare nei frutti di una ricerca fatta a migliaia di chilometri. Come al solito abbiamo bacini bieticoli di arlecchino diffusi in zone limite.

 

Buona notizia...NON ABBIAMO MAI EVOLUTO LA BARBABIETOLA AUTUNNALE ANZI L'ABBIAMO CACCIATA SOLO NEL SUD. Come direbbe un noto comico "una c.....pazzesca!!!" Pensate come lavorerebbero e quanto tempo impiegherebbero gli zuccherifici se partissero già a giugno-luglio.

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Da noi stress e quindi retrogradazione è la norma. Se poi ci si mette il tempo i contoterzisti, gli zuccherfici e la polizia stradale con i calendari i fermi dei cammion. I cantieri e gli appezzamenti che sono piccoli e non ti fanno girare con i mezzi almeno a cinque file. La rapidità è tutto nella bietola come nel mais, se già è retrogradata figuriamoci quando è in andana o nei mucchi sotto la pioggia come a 30C°. Di che ci si stupisce!! "Italy.........."

Come disse una turista inglese in visita a Milano...durante uno sciopero...senza preavviso...(immeginate le imprecazioni in lingua originale).

Da qualche parte bisogna riparare, sì negli zuccherifici che consumano energia come città metropolitane...altro problema nel problema.

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