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Quote di mercato Italia Trattori


giovanniv

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Comunque a prescindere dalle singole case, ormai è notorio che in Italia i trattori si vendono solo sotto PSR, e le case infatti ora che si sono aperti i PSR almeno nella mia regione hanno tolto tutti gli incentivi e aumentato i listini, chissà come mai...

Segno questo che dare gli aiuti in questo modo è sbagliato perchè alla fine una perte dei soldi se li prendono i commercianti di macchine che alzano i prezzi in quei periodi speciali.

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Immatricolazioni Trattori 8 mesi 2011

Ancora positivo (+6,6% vs 2010) ma il trend è ancora in calo

Osservatorio di Mercato

 

 

Trattori:l’immatricolato 8 mesi mantiene un segno positivo (+6,6% vs 2010) ma il trend è ancora in calo.

 

 

Come ampiamente previsto dagli addetti ai lavori il forte calo degli ordinativi post incentivi della rottamazione sta impattando anche sulle immatricolazioni. Dopo gli incrementi in doppia cifra dei primi mesi del 2011, il mercato italiano continua la sua frenata.Le previsioni non portano a considerazioni drammatiche però il trend raccolta nuovi ordini è ancora in sofferenza. Perdurano in alcuni marchi e modelli le sofferenze di produzione e di tempi di consegna che allungano la coda delle immatricolazioni 2011 nei prossimi 4 mesi finali.

La maggioranza degli addetti ai lavori, tra i Costruttori, oggi prevede un dato finale 2011 ancora in positivo vs il 2010 ma con cifre ancora non molto distanti dai numeri dello scorso anno (23400 unità) che, ricordiamo, è stato il peggiore dato degli ultimi 10 anni. Tra i marchi New Holland (leader) mantiene la quota , John Deere (2°posto) cresce oltre il 10%, Same (in ascesa) e Landini ( in leggero calo) lottano per il terzo posto. Forte conferma della crescita di Fendt (4,4%) bene Kubota e Claas.

 

Fonte UNACMA

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Immatricolazioni 2011, giugno rovina la festa

I dati di Unacoma evidenziano una grande ondata di vendite di trattori nel primo semestre del 2011, ma il mese di giugno, unico col segno negativo, ha impedito di stappare lo spumante.

 

 

I concessionari di trattori stanno maledicendo il mese di giugno, che ha rovinato la grande ondata di immatricolazioni avvenuta in Italia nel primo semestre di quest'anno. Ondata senza dubbio positiva con il suo +13%, ma che se non avesse avuto un brutto calo del -8,5% nell'ultimo mese del semestre, avrebbe probabilmente proseguito il successo del solo periodo gennaio-marzo, che aveva fatto segnare il +22,1%. Secondo i dati elaborati da Unacoma sulla base delle statistiche del Ministero dei Trasporti, infatti, giugno ha rovinato la festa iniziata a gennaio, mese che ha fatto segnare il +15,5% di immatricolazioni rispetto al mese precedente, ben seguito da febbraio (+36,6%), marzo (+15,4%), aprile (+25%) e maggio (+4,1%), ma crollato, come detto, a giugno (-8,5%).

 

Colpa della fine dell'ondata di rottamazioni, iniziata a novembre 2010? O colpa della chiusura di molti bandi del Psr? Sono queste le due alternative nella mente dei concessionari, che comunque si stanno consolando osservando i dati totali di vendita: rispetto ai 12 mila trattori venduti tra gennaio e giugno 2010, nello stesso periodo del 2011 ne sono stati immatricolati 13.556. Ciò fa sperare di chiudere l'anno superando ampiamente il totale di vendite del 2010, che ammontava a 23.323 esemplari.

 

Per quanto riguarda le mietitrebbie, invece, è avvenuta la situazione inversa: il primo trimestre 2011 ha fatto segnare un pesante -20,4%, ma ad aprile e maggio si è affacciato un debole +2% che ha fatto sperare a una ripresa. Negative anche le motoagricole (-5,6% nel primo semestre 2011), mentre crescono i rimorchi (+10,1%).

 

Qualche cenno va fatto anche sulle esportazioni, che nel 2010 sono state piuttosto positive: i dati di Unacoma parlano di un aumento del 9,4% rispetto al 2009, per un valore totale di 8,9 miliardi di euro. Positivi, in particolare, i mercati dei trattori (+3,4%, con 61 mila unità totali), delle macchine movimento terra (+9,5%), delle macchine e attrezzature agricole (+9,2%) e dei ricambi (+1,4%).

 

Fonte AGRICOLTURA NOTIZIE

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  • 1 anno dopo...

quote di mercato 2012

new holland guadagna 2 punti percentuale dal 23 al 25% gruppo cnh al 27.7%

fendt stazionaria al 4%

john deere perde lo 0.7% e si assesta al 10%

gruppo sdf stazionario al 18%

landini perde lo 0.7% e il gruppo argo l'1%

 

le peggiori nel 2012 sono state landini e jd come perdite di mercato che si vedono lasciare sul campo lo 0.7% ciascuna

 

per chi volesse approfondire http://www.macchinetrattori.info/blog/wp-content/uploads/2012/12/06-sommario.pdf

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  • 1 mese dopo...
  • 3 settimane dopo...

sì è vero.. in questi periodi di crisi aimè per loro (jd) ma anche un po' tutte le marche sono calate come vendite oppure sono rimaste stabili, o ancora sono aumentate come per il gruppo CNH!

pensavo meglio per claas che invece ha preso una bella batosta!!

mi incuriosisce il fatto che in alcuni paesi Case sia più venduto di NH o viceversa essendo pressapoco macchine identiche.. è il legame col marchio che incide sicuramente, perchè in finlandia si vendono solo Valtra mentre qui ne vedi ben pochi!!

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sì è vero.. in questi periodi di crisi aimè per loro (jd) ma anche un po' tutte le marche sono calate come vendite oppure sono rimaste stabili, o ancora sono aumentate come per il gruppo CNH!

pensavo meglio per claas che invece ha preso una bella batosta!!

mi incuriosisce il fatto che in alcuni paesi Case sia più venduto di NH o viceversa essendo pressapoco macchine identiche.. è il legame col marchio che incide sicuramente, perchè in finlandia si vendono solo Valtra mentre qui ne vedi ben pochi!!

 

Guarda che per i cerealicoltori non c'è stata crisi, visti i prezzi dei cereali!

Temo che la crisi ci sarà quest'anno, con i prezzi in calo.

 

Ho visto che in Francia JD è al primo posto, NH al secondo, MF al terzo e Claas al quarto.

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mah se lo dici tu.. in francia coltivano prevalentemente grano, in italia pure grano e mais, i prezzi sono stati alti, ma le vendite sono calate da tutte le parti.. chi si può permettere in questo periodo di spendere così tanto senza un aiuto o senza una sicurezza alle spalle?? o si è incoscenti o si deve avere il portafolgio abbastanza dotato!

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Guarda che per i cerealicoltori non c'è stata crisi, visti i prezzi dei cereali!

Temo che la crisi ci sarà quest'anno, con i prezzi in calo.

 

Ormai non conta molto il prezzo, conta la possibilità di vendere e la probabilità di incassare.

 

chi si può permettere in questo periodo di spendere così tanto senza un aiuto o senza una sicurezza alle spalle?? o si è incoscenti o si deve avere il portafolgio abbastanza dotato!

 

La sicurezza nel settore agricolo non bisogno averla alle spalle ma davanti, bisogna guardare al futuro. In un'azienda grossa si è costretti a continuare ad investire per mantenere attivo il parco macchine, fermarsi vuol dire accumulare gli investimenti. Quindi non è incoscienza, ma un bisogno.

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Ormai non conta molto il prezzo, conta la possibilità di vendere e la probabilità di incassare.La sicurezza nel settore agricolo non bisogno averla alle spalle ma davanti, bisogna guardare al futuro. In un'azienda grossa si è costretti a continuare ad investire per mantenere attivo il parco macchine, fermarsi vuol dire accumulare gli investimenti. Quindi non è incoscienza, ma un bisogno.
Insomma, mi volete dire che era più facile acquistare un trattore quando pagavano il mais a 10 euro/quintale, ma in banca ti prestavano i soldi con estrema facilità, piuttosto che col mais a 23 euro e con le banche che non sganciano?Questo significa che il mondo è pieno di avventurieri che non hanno paura ad indebitarsi!O semplicemente che in Italia i trattori si comprano con soldi che non arrivano dall' agricoltura, ed ora di soldi che arrivano da altre parti non ce ne sono.Mentre in Francia, con tanta terra ed aziende cerealicole che quasi sempre superano i 150 ettari, i trattori li comprano quando il grano ed il mais sono cari (come in questi anni), mentre negli anni 2000 - 2007, con prezzi bassi, ne compravano meno.
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Insomma, mi volete dire che era più facile acquistare un trattore quando pagavano il mais a 10 euro/quintale, ma in banca ti prestavano i soldi con estrema facilità, piuttosto che col mais a 23 euro e con le banche che non sganciano?Questo significa che il mondo è pieno di avventurieri che non hanno paura ad indebitarsi!O semplicemente che in Italia i trattori si comprano con soldi che non arrivano dall' agricoltura, ed ora di soldi che arrivano da altre parti non ce ne sono.Mentre in Francia, con tanta terra ed aziende cerealicole che quasi sempre superano i 150 ettari, i trattori li comprano quando il grano ed il mais sono cari (come in questi anni), mentre negli anni 2000 - 2007, con prezzi bassi, ne compravano meno.

 

Le aziende grosse comprano in entrambi i casi, sia che il mercato sia alto, sia che sia basso. La differenza sulle quote di mercato nelle annate di crisi la fanno le piccole aziende che non investono.

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Concordo con fede155 se una grossa azienda non continua a investire annualmente per rinnovare il parco macchine, in pochi anni si ritrova il parco macchine tutto vecchio che vale poco e deve fare tutto in un colpo uno sforzo tale per rinnovarlo che molte volte non è in grado di sostenere, arrivando quindi a tenere le macchine vecchie e pian piano a chiudere o ridimensionare fortemente l'attività a causa della riduzione di competitività dell'azienda stessa, mentre un'azienda piccola può continuare anche con il trattore vecchio senza grosse perdite di competititività.

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Le aziende grosse comprano in entrambi i casi, sia che il mercato sia alto, sia che sia basso. La differenza sulle quote di mercato nelle annate di crisi la fanno le piccole aziende che non investono.

 

eh era appunto quello che ho detto io.. come fanno le aziende piccole a cambiare trattori.. o si accontentano di landini, same.. altrimenti per puntare a qualcosa di un po' meglio se non hai le spalle coperte (finanzimenti, sicurezza per il futuro) come fai a fare investimenti abbastanza grossi.. al contrario le aziende grosse come dite voi se hanno un bel giro di affari quasi tutti gli anni dovrebbero cambiare qualcosa..

da me ci sono molti che non cambiano trattore dal 1980 compresi noi e vai dagli agricoltori e ti dicono che di soldi non ne hanno mai.. piuttosto finanziano l'acquisto di una barra falciante che riesco a comprarmela solo coi miei soldi!! cioè il trattore ha un giro d'affari più grosso di una barra.. le solite ITALIANATE!

Modificato da green deer
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siamo onesti...

ma chi non ha un'azienda grossa o fa poche ore annue non è che per forza deve avere il trattore modello premium o top di gamma

può accontentarsi

(ed economicamente la trovo la scelta più giusta aldilà della passione che fa a botte col portafogli)

 

altrimenti se ci sono dei buoni usati....

 

alternative non me ne vengono in mente

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siamo onesti...

ma chi non ha un'azienda grossa o fa poche ore annue non è che per forza deve avere il trattore modello premium o top di gamma

può accontentarsi

(ed economicamente la trovo la scelta più giusta aldilà della passione che fa a botte col portafogli)

 

Altrimenti si affida al contoterzista per certi lavori... Per quanto riguarda il valore delle macchine vendute annualmente credo che le imprese di meccanizzazione agricola siano quelle che spendono di più.

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solitamente è così per chi punta al lavoro di contoterzista, è il corso naturale delle cose (per essere competitivi, per avere sempre macchine fresche, per pubblicità, per aumentare la produttivita, per avere più comfort, per i diminuire i consumi e chi più ne ha più ne metta...

chi invece è più agricoltore o è solo agricoltore in caso di pecunia (euro) magari opta per comprare terreni nuovi (e delega lavori specialistici al terzista o si arrangia con quello che ha

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solitamente è così per chi punta al lavoro di contoterzista, è il corso naturale delle cose (per essere competitivi, per avere sempre macchine fresche, per pubblicità, per aumentare la produttivita, per avere più comfort, per i diminuire i consumi e chi più ne ha più ne metta...

chi invece è più agricoltore o è solo agricoltore in caso di pecunia (euro) magari opta per comprare terreni nuovi (e delega lavori specialistici al terzista o si arrangia con quello che ha

 

Condivido il tuo discorso al 100%.

Il terzista ha la necessità di avere macchinari all'ultimo grido anche solo per evitare di farsi soffiare il lavoro dai concorrenti.

L'azienda agricola, sia grande che media, non ha questa esigenza e può permettersi di usare macchinari vecchi, se permettono ancora di fare il lavoro in modo discreto; si rinuncia a nuovi acquisti quando mancano i soldi o quando ci sono esigenze a priorità più alta, come l'acquisto di terreni che prima erano solo affittati.

L'azienda hobbistica invece può permettersi spese non troppo razionali, tipicamente l'acquisto di trattori nuovi ed esagerati cui vengono attaccati attrezzi vecchi e piccoli che fanno un lavoro a volte indecente.

 

In Italia prevalgono gli acquisti dei terzisti e degli hobbisti, In Francia prevalgono gli acquisti delle grandi e medie aziende.

Modificato da Alberto64
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Sicuramente chi smuove grosse quote di mercato sono le aziende agromeccaniche che devono sempre rimanere al passo con i tempi.In sintesi nel business plan aziendale per un'impresa agromeccanica si deve destinare una cifra all'investimento innovazione altrimenti si perdono clienti e non se ne acquisiscono di nuovi perche' oltre alla professionalita' servono anche macchinari innovativi.Il tutto devo comportare un rientro per l'azienda agromeccanica che investe e anche un rientro per l'azienda agricola dove questa azienda va a operare.Questo non vuol dire che prendo la macchina piu' grossa e abbasso le tariffe altrimenti non si va da nessuna parte.

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