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Aratri Portati


DjRudy

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Come dice Gabriele ad ogni terreno il suo aratro :asd:. Comunque fra un aratura mia (45 cm) e quella del mio terzista (25 cm) in estate la differenza su mais in asciutta era evidente. Nel resto d'Europa ce l'hanno i nostri terreni?. Poi grazie, per un ristoppio mi sta bene anche a me fare 25 cm o fare l'aratura ad anni alterni.

 

Il mio vicino ha arato a 22 cm col suo nuovo aratro ma differenze in fatto di tenuta idrica non ce n'erano col mio che è a 10 metri di distanza (arato a 45 cm), idem l'anno scorso dove ho fatto strip e arato.

Quindi questo può essere moooolto relativo.

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Signori il punto è che bisogna cambiare metodo di valutazione, considerare il terreno come materiale da lavorare e l'aratro come utensile, che di voi ha un minimo di conoscenza relativo alle macchine utensili, avrà notato che, l'evoluzione esponenziale si è verificata grazi all'utensileria, ora se consideriamo il trattore come un centro di lavoro, come lo attrezzo con una lima? Capisco che sia difficile e soprattutto costoso, se compro un centro di lavoro, il resto deve essere ADEGUATO, le mie sono considerazioni di tipo pratico, legate a sperimentazioni con relativi risultati, non sempre migliorativi, che comunque insegnano o fanno comprendere che la fisica regola è detta legge anche su aratri ed attrezzature agricole, vostro malgrado, la considerazione sull'altezza degli attacchi di un attrezzo non è secondaria, del resto un aratro o attrezzo che sia comincia da lì non dai versoi, che se non hanno un carico ed un volume, il più costante possibile non rendono al massimo, saluti

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Signori il punto è che bisogna cambiare metodo di valutazione, considerare il terreno come materiale da lavorare e l'aratro come utensile, che di voi ha un minimo di conoscenza relativo alle macchine utensili, avrà notato che, l'evoluzione esponenziale si è verificata grazi all'utensileria, ora se consideriamo il trattore come un centro di lavoro, come lo attrezzo con una lima? Capisco che sia difficile e soprattutto costoso, se compro un centro di lavoro, il resto deve essere ADEGUATO, le mie sono considerazioni di tipo pratico, legate a sperimentazioni con relativi risultati, non sempre migliorativi, che comunque insegnano o fanno comprendere che la fisica regola è detta legge anche su aratri ed attrezzature agricole, vostro malgrado, la considerazione sull'altezza degli attacchi di un attrezzo non è secondaria, del resto un aratro o attrezzo che sia comincia da lì non dai versoi, che se non hanno un carico ed un volume, il più costante possibile non rendono al massimo, saluti
Gabriele da settembre inizio ingegneria meccanica, sai quante disquisizioni tecniche possiamo fare poi? :asd: :asd: :asd: :asd:
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Il mio vicino ha arato a 22 cm col suo nuovo aratro ma differenze in fatto di tenuta idrica non ce n'erano col mio che è a 10 metri di distanza (arato a 45 cm), idem l'anno scorso dove ho fatto strip e arato.

Quindi questo può essere moooolto relativo.

 

dipende moltissimo quello che succede dopo arato, se arriva l'alluvione sull'arato fresco anche se hai fatto 50 di profondita avrai cemento, se ari in tempera a 25 e prosegue un bel periodo di secco avrai terra soffice e drenante, questo succede dalle mie parti sull'argilla non pesantissima

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Secondo la nostra modesta esperienza, la profondità è importante, per il drenaggio, penetrazione della parte radicale, risorsa idrica e controllo infestanti, la differenza sostanziale con le macchine di anni or sono è stato mantenere queste peculiarità, il più possibile, cosa che con i corpi/versoi del passato non si riusciva, principalmente la qualità del letto di semina, senza passate estenuanti per la frantumazione della zolla, sia secca che umida, la riduzione della suola di lavorazione ecc. Questo si è reso possibile con un cambio di mentalità, considerando appunto il lavorate come un utensile, saluti Gabriele

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Secondo la nostra modesta esperienza, la profondità è importante, per il drenaggio, penetrazione della parte radicale, risorsa idrica e controllo infestanti, la differenza sostanziale con le macchine di anni or sono è stato mantenere queste peculiarità, il più possibile, cosa che con i corpi/versoi del passato non si riusciva, principalmente la qualità del letto di semina, senza passate estenuanti per la frantumazione della zolla, sia secca che umida, la riduzione della suola di lavorazione ecc. Questo si è reso possibile con un cambio di mentalità, considerando appunto il lavorate come un utensile, saluti Gabriele
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  • 3 settimane dopo...

Stavo riflettendo su una cosa, correggetemi se sbaglio. Teoricamente, in un appezzamento di tessitura uniforme, se la macchina è ben regolata, lo sforzo controllato ad una sensibilità x non dovrebbe intervenire quasi mai, giusto?

Modificato da Niky199
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Stavo riflettendo su una cosa, correggetemi se sbaglio. Teoricamente, in un appezzamento di tessitura uniforme, se la macchina è ben regolata, lo sforzo controllato ad una sensibilità x non dovrebbe intervenire quasi mai, giusto?

 

Cosa intendi per intervenire quasi mai? Se è a gestione elettronica dovrebbe avere tanti interventi piccolissimi nell'unità di tempo. Per cui non dovresti vedere l'aratro che si affonda e risale però ad esempio nel mio fendt 312 lsa ( macchina di 30 anni quasi ) se trovi un pezzo mollo l'aratro si affonda e devi sollevare. Per quello che vedo io lo sforzo controllato gestisce bene le piccole oscillazioni attorno alla profondità impostata però se il terreno cambia improvvisamente no. Quindi se è perfettamente uniforme butto giù l'aratro e lo guardo solo a fine solco

Modificato da superbilly1973
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Cosa intendi per intervenire quasi mai? Se è a gestione elettronica dovrebbe avere tanti interventi piccolissimi nell'unità di tempo. Per cui non dovresti vedere l'aratro che si affonda e risale però ad esempio nel mio fendt 312 lsa ( macchina di 30 anni quasi ) se trovi un pezzo mollo l'aratro si affonda e devi sollevare. Per quello che vedo io lo sforzo controllato gestisce bene le piccole oscillazioni attorno alla profondità impostata però se il terreno cambia improvvisamente no. Quindi se è perfettamente uniforme butto giù l'aratro e lo guardo solo a fine solco

 

si può lavorare anche in modalita misto posizione / sforzo che impedisce all'attrezzo di scendere in caso di zone molli

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si può lavorare anche in modalita misto posizione / sforzo che impedisce all'attrezzo di scendere in caso di zone molli

 

Mmmm non so. Ora uso l'aratro per carciofi solo in estate e in genere o aro in asciutto o irrigo prima e lascio andare in tempera. Però sul ripper o sul grubber mai avuto problemi di affondamenti impovvisi.

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si può lavorare anche in modalita misto posizione / sforzo che impedisce all'attrezzo di scendere in caso di zone molli

 

però se il trattore abbassa il muso per qualche avvallamento l' aratro esce

Con mio cugino ci stiamo arrovellando perchè avendo sostituito un 8830 con con un T5 era abituato a tenere la mano sulla leva per fare la terra para , ora con la rotellina e la levettina della profondità gli risulta tutto più difficile

io gli ho detto di chiudere gli occhi in attesa di un nuovo aratro con ruota di profondità:boh:

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però se il trattore abbassa il muso per qualche avvallamento l' aratro esce

Con mio cugino ci stiamo arrovellando perchè avendo sostituito un 8830 con con un T5 era abituato a tenere la mano sulla leva per fare la terra para , ora con la rotellina e la levettina della profondità gli risulta tutto più difficile

io gli ho detto di chiudere gli occhi in attesa di un nuovo aratro con ruota di profondità:boh:

Secondo me questa è l'impostazione POSIZIONE, non sforzo controllato, verifica i tenditori, verifica la posizione del terzo punto, 10 cm più alto lato aratro, detto ciò prova a cambiare l'impostazione dello sforzo, vi sono dei simboli sul pomello, la sensibilità serve per la velocità di risposta, non per la profondità, quella spetta esclusivamente al sollevatore, una volta trovata la sensibilità adeguata, circa 2/3,5, su T5 MI SEMBRA, decido la profondità, CON il sollevatore, saluti

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Gabriele,con l'abol8zione del gl8phosate s8curamente si venderanno molti più aratro,i fanatici della minima lavorazione opteranno per un'aratura leggera ,hai preso in considerazione di proporre anche un ecoaratro?Se la risposta è negativa puoi spiegarne i motivi?puoi rispondere nell'apposita discussione

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Beh ,con aratura anche leggera in mancanza di gl8phosate le infestanti dovresti tenerle più a bada rispetto che a una ripuntature,secondo te la profondità giusta di aratura ?dico già che sono dell'idea che le argille vanno arate per forza a 50cm sono tutte credenze popolari

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Beh ,con aratura anche leggera in mancanza di gl8phosate le infestanti dovresti tenerle più a bada rispetto che a una ripuntature,secondo te la profondità giusta di aratura ?dico già che sono dell'idea che le argille vanno arate per forza a 50cm sono tutte credenze popolari

Penso che la profondità sia importante, ma quello che rimane fondamentale, è che altrettanto importante è la zollosità, è proporzionale alla profondità, almeno lo era, l' intento è quello di mantenere la profondità e ridurre al minimo la zollosità, che è quella che crea costi e problemi, bisogna poi ridurre il carico di avanzamento, aumentare la trazione senza scaricare l'anteriore, insomma fare quello che non si è fatto, come se invece di portare lo sviluppo dei trattori al livello attuale, si fossero abbandonati per seguire lo sviluppo di altro...

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Ok per la relazione profondità zollosita, ridurre zollosita riduce costi ma anche riducendo profondità riduci costi, ma in fin dei conti la tua profondità di aratura ideale quale sarebbe?

Modificato da ale76
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Bertelli lavora per conto terzi un'azienda biologica vicino alla sua, dove vogliono arare massimo 25 cm, e dice che da 4 anni che ara a questa profondità la terra è molto meno dura rispetto a quando veniva arata ogni anno a 40-45 cm.

 

E a Parma non è certo sabbia....

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Problema denunciato da Alfieri però è vero Andrea, problema di arare argilla in superficie non è tanto relativo a produzioni o tenuta attrezzo ma proprio quello di fare star giù aratro, probabilmente determinante di aratura superficiale su argilla è tempistica della lavorazione ovvero il periodo lavorazione, c'è detto che tra l'altro condivido che argilla bagnata va lasciata stare tuttavia se dovessi arare argilla a 25 aspetterei le prime piogge, lascio asciugare in po[dipende dai mm caduti] poi entro in campo, insomma contrariamente a quello che si fa solitamente ovvero si trebbia poi si entra in campo subito a luglio agosto, con aratura superficiale sposterei lavorazioni a fine settembre

Modificato da ale76
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Sì ed essendo furbo Mister Bertelli ne mette di letame e in rotazione con la medica puoi benissimo arare normale specie se ripunti. Se poi non si vuole vedere la realtà del doppio passaggio allora è un'altra cosa. Io ho imparato il doppio passaggio a Modena e Parma e anche sulle terrette vedi la differenza di rompere le suole e le zolle con il ripper prima di erpicare.... anche quando arriva il vento a primavera non devi piangere e bestemiare.... perché dove c'è il limo non è meglio dell'argilla seppur sembra leggero.

Provate a far radicare il mais sulle suole e vedete uno se resta in piedi, due quanti quintali si riesce a fare.... specie dove si passa con le botti e i carri o gli spandiletame. Il problema sempre più pressante è la sostanza organica non la profondità di aratura, prati-pascoli-sovesci o cover servono di più dei cavalli da tiro. Arare i burri dopo soia o legumi è altra cosa che arare terre a monosuccessione più o meno stretta a tenero o duro, ciò vale anche sulle terrette che quando asciugano magari col vento sono pianti e gasolio. Lo scorso settembre è stato un esempio.

Modificato da CultivarSé
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L'azienda bio dove fa lavoro conto terzi è senza stalla e quella terra non vede ne letame ne medica, la rotazione è la seguente:

 

grano-girasole-grano-soia

 

Mentre nella sua terra ovviamente ci va letame e medica in rotazione al grano e girasole.

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