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Trovato 3 risultati

  1. In collagamento all'articolo del portale Il Ciliegio ad Alta Densità vado ad aprire questa discussione. Lascio subito spazio a domande e chiarimenti. Inserisco alcune foto a risoluzione maggiore di quelle dell'articolo, ed altre inedite. In particolare segnalo le foto n° 2-4-7-15 che evidenziano rispettivamente: - 2,7 tagli anulari per il contenimento della vigoria e lo sviluppo delle branchette inserite sull'asse centrale. - 4 portamento "cadente" della varietà Early Bigi - 15 distribuzione delle produzione molto ravvicinata all'asse centrale, portata sulle branchette. Aggiungo inoltre gli atti del convegno: I portinnesti nanizzanti per ciliegie: serie GiSelA® e Pi-Ku L’evoluzione delle forme di allevamento nella cerasicoltura specializzata Risultati della sperimentazione sull’altissima densità d’impianto per il ciliegio a Ferrara La tecnica colturale per il ciliegio ad alta densità in Germania Analisi delle redditività [TABLE]||| 1|2|3|4 ||| 4|6|7|8 ||| 9|10|11|12 || 13|14|15[/TABLE]
  2. Ciao a tutti sono Silvia mamma di Diego, ma ovviamente anche Diego conoscerà le vostre risposte. Da quest'anno vorrei occuparmi della potatura della decina di alberi da frutto che ho nel mio giardino. Prima d'ora se ne occupava chi passava di lì al momento giusto con più o meno esperienza. Da quest'anno invece vorrei iniziare a capirci qualcosa in più ed essere autosufficiente anche in questo!! Ce la posso fare??? Si tratta di alberi piuttosto giovani hanno 7 o 8 anni, ho dei meli, un albicocco poveretto (nel senso che ha sempre fatto pochi frutti e di solito un unico ramo fitto fitto) un albero di prugne che ha dei rami piuttosto alti ma che non ha mai fatto frutti se non forse uno due anni fa, due peschi, un melo pero che se non sbaglio si chiama Mashy o qualcosa del genere, e anche lui qualcosina fa, un amarena che direi che è il migliore come produzione, perchè ne fa tantissime anche se non sempre sane, un pero che anche lui non fa un granchè e poi quello che mi "preoccupa" di più un ciliegio, è un Vignola. La pianta è bella fa anche un buon numero di fiori, ma poi i fiori cadono e di frutti ne fa 4 o 5 che di solito si mangiano gli uccelli prima che possano diventare belli grossi e maturi come dovrebbero essere le ciliegie di Vignola. Penso sia un problema di impollinazione o sbaglio? se si che fare??? Per la potatura delle rose ho cercato notizie in giro e mi sono un po' chiarita le idee, per gli alberelli da frutta preferivo qualche consiglio fidato e magari un po' più mirato!! :ave: Grazie per qualunque risposta!! ciao ciao a tutti Guardate che Diego inizia ad imparare da qui, quindi insegnategli bene!!! :asd: Silvia:clapclap: Come indicato nel vedemecum, questi elencati qua sotto, sono un'esempio del materiale reperibile online. Sono un'ottima base per affrontare con cognizione la potatura delle piante, seppur in modo hobbistico. Consiglio a tutti di prenderne visione prima di chiedere sul forum. http://www.comune.camponogara.ve.it/images/FRUTTI1.pdf http://www.comune.camponogara.ve.it/images/FRUTTI2.pdf http://www.comune.camponogara.ve.it/images/1_BOTANICAFISIOLOGIA.pdf http://www.comune.camponogara.ve.it/images/4_VITE.pdf
  3. Parlare di frutteti ad alta densità, potrebbe risultare ai più una novità, ma in realtà sia in Italia che all'estero l'orientamento verso la frutticoltura degli anni a venire, è indirizzata verso questo tipo di impianto. Vediamo quindi di capire di cosa si tratta e quali sono i motivi che fanno di questi impianti quasi una scelta obbligata. Principali aspetti di un f.a.d. • Alta densità d'impianto: variabile a seconda della specie. Indicativamente 3-5 volte un'impianto tradizionale. Prendendo ad esempio il ciliegio, un ceraseto tradizionale, fino a pochi decenni fa era costituito da piante alte fino a 15m. 
Situazione improponibile causa costi manodopera ecc. Oggi un ceraseto moderno richiede piante non più alte di 4-5 m. Discorso valido anche alle altre specie. L'incremento di investimento ad ha è più spinto nelle pomacee. Non è comunque il solo numero di piante per ha a caratterizzare questi impianti. • Ridotta durata temporale: variabile a seconda della specie. Da 1 anno per la fragola, a 5-7 anni per la melo, ai 10 anni per il pero. • Diverso approccio alle tecniche colturali: "rivisitazione" della potatura, priorità a tecniche alternativa quali piegature, curvature, tagli anulari ecc. Applicazioni di impianti di irrigazione evanzati, antigrandine, ombreggianti. Confusione sessuale. • Pesante intervento antropico, elevata pressione agronomica. Applicazione di tutte le tecniche agronomiche al loro massimo stato dell'arte. Principali motivi per la scelta di un f.a.d. • Maggior resa economica. Da non confondere con maggior resa produttiva. Se prendiamo un impianto ad alta densità ed uno tradizionale, e li confrontiamo sul lungo periodo, a livello quantitativo le rese possono essere maggiori per gli impianti tradizionali. Discorso inverso sul breve periodo e sull'aspetto qualitativo. • Possibilità di seguire i trend commerciali. Esempio lampante il melo. Ad oggi la durata commerciale di una cultivar di melo è di 5-7 anni (vedasai Pink Lady), situazione improponibile per gli impianti tradizionali. • Le esigenze temporali di carattere economico, per quanto riguarda ad esempio il pero, non sono così incidenti come per il melo. L'adozione di un f.a.d. in questo caso è da ricercarsi nella minor richiesta di manodopera, che come risaputo per le colture arboree pesa molto nei costi di produzione. • Maggior qualità del prodotto. In un impianto tradizionale la qualità è spesso inversamente proporzionale all'età dello stesso, nonchè eterogenea anche all'interno di una stessa pianta Da cui la neccessità di raccolta scalare o per calibro-categoria, con un aggravio dei costi. Vedasi discorso costo manodopera. • Precoce entrata in produzione. Aspetto necessario in merito alla questione dei trend commerciali. Soprattutto per il punto 3, penso che questa immagine sia molto esplicativa.  Esempi reali Riporto per cominciare alcuni dati indicativi sulle densità di impianto e sulle forme d'allevamento. Meleto 3-3.5 x 0.80 = 4167-3571 piante/ha = medio-alta densità 3 x 0.50 = 6667 piante/ha = alta densità Forme d'allevamento: splinder, -y modificato, fusetto Ciliegio 6 x 6 - 7 x 7 circa 350-500 piante/ha = bassa densità 4.5 x 4 circa 500 piante/ha 900-1100 piante/ha = alta densità Forme d'allevamento: y trasversale, tatura Actinidia 4.5-5 x 1 = 2000-2222 piante/ha Per quanto riguarda la distanza tra le file, alle nostre latitudini vale la regola che la distanza tra le file deve essere maggiore di 1m dell’altezza prevista delle piante. Questo ovviamente per evitare ombreggiamenti reciproci tra le file, il chè comporterebbe una mancata differenziazione a fiore di molte gemme. Indicativamente è possibile comunque dare questi come limiti fisici per il sesto d'impianto. Alle nostre latitudini vale la regola che la distanza tra le file deve essere maggiore di 1m dell’altezza prevista delle piante. Questo per evitare ombreggiamenti reciproci tra le file, il chè comporterebbe una mancata differenziazione a fiore di molte gemme. Vecchie tipologie (ciliegio) Impianti moderni Alcuni riferimenti Dossier Abate Fetel Solaxe una nuova forma di allevamento per il melo a bassa manodopera Solaxe II Solaxe III Ciliegia tra oggi e domani Peschicoltura intensiva Piccola appendice per i nostalgici Cosa rispondere (o meglio, come rispondo io) alla puntuale affermazione: la frutta buona era quella di una volta, e la frutta si è sempre fatta anche senza questo tipo di impianti... Ah le care varietà antiche.... Anche se prendi una pianta di varietà antica, ti accorgerai che all'interno della stessa pianta, i frutti esterni sono i più buoni. Questo perchè maggiormente esposti alla luce e meglio raggiungibili dai fotosintati. Converrai con me, che una situazione simile è improponibile, nell'ambito di un frutteto, dove si cerca di avere frutta tutta uguale. Inoltre inevitabilmente una pianta invecchiando, differenzia sempre meno a fiore e di conseguenza anche la qualità decade. Ovvio che su piante vecchie e magari di qualche varietà locale, può esserci sempre l'eccezione. Aggiungerei inoltre, che spesso si cita quanto sia buona la frutta dell'albero di casa o della "nonna". Questo è solo in virtù del fatto che la frutta la raccogliete matura. Provata a fare lo stesso anche sulle piante e varietà moderne, vedrete che non sono da meno.
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