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Nonostante il settore degli specializzati sia una nicchia di mercato nata fondamentalmente in Italia ed inizialmente con numeri di mercato limitati, l'interesse degli utilizzatori e dei costruttori è aumentato di pari passo con la meccanizzazione delle lavorazioni tra i "filari". Conseguenza di ciò è stato l'immissione nel mercato di vari modelli da parte delle case adatti alle più disparate esigenze del settore.

In Italia uno degli ultimi attori arrivati è Kubota, prima presente con la serie 8000 e dal 2009 con la nuova M40. La penetrazione nel mercato di questo marchio è per ora limitata, ma in forte aumento, sia nel campo aperto che negli specializzati. La scarsa diffusione è dovuta sia alla gioventù della rete di vendita delle macchine agricole, sia al fatto che nel Bel Paese tutti gli altri marchi hanno delle quote di mercato consolidate; ricordiamo che la quasi totalità dei frutteti convenzionali sono costruiti qui da noi: gruppo SDF (Same, Lamborghini), gruppo ARGO (Landini, McCormick), CNH (New Holland, Case) ed i marchi John Deere, Massey Ferguson, Claas, Valtra che si affidano alla Carraro Agritalia. E' quindi chiara la difficolta che ha la Kubota, che costruisce quasi integralmente la macchina nei propri stabilimenti in Giappone, ad entrare nel nostro mercato, al contrario di altre nazioni dove è più radicata la sua presenza come Spagna, Francia o addirittura gli Stati Uniti, dove è il maggior costruttore di macchine sotto i 100 cavalli.
Oggetto delle nostre attenzioni in questa prova il più potente della gamma frutteto, l' M8540 Narrow, che abbiamo messo alla frusta nelle più disparate operazioni, anche non propriamente da frutteto, e valutato dopo le prime 700 ore di utilizzo.