Meccanizzazione

foto29_1024x768_1024x768









LE PREMESSE

Domenica 3 aprile 2011, ore 21. Mi appresto a coricarmi a letto, tra poche ore mi aspetta una levataccia. Niente da fare, il telefono non smette di squillare. C'è un problema di gestione di Tractorum e serve anche il mio parere.

Tra una cosa ed un altra vengono le 23 ed io devo ancora spegnere la luce in camera.

La sveglia è puntata per l'una e mezza; comunque nonostante tutto riesco ad addormentarmi.

Mi alzo con mezzoretta di ritardo (non ho sentito la sveglia, ovviamente......), doccia, una specie di colazione "notturna", gel nei capelli. Valigia in una mano, nell'altra il mio zainetto con dentro gli effetti personali che non possono stare in valigia (videocamera, telefono, portafogli, documenti vari eccetera eccetera).

Carico il tutto in auto e parto verso le 2 e 40, direzione aeroporto di Linate.L'occasione è delle più ghiotte per un appassionato come me: andare due giorni in Spagna, precisamente a Siviglia, per assistere alla presentazione ufficiale alla stampa specializzata dei trattori Deutz Agrotron TTV 400, nuove macchine a variazione continua di alta tecnologia Same Deutz Fahr.

L'invito mi viene gentilmente rivolto circa a metà febbraio direttamente da SDF.

Subito mi preoccupa la questione “volo”, chi mi conosce sa che detesto gli aerei di linea. In altre circostanze sarei stato portato a non transigere, niente aerei; solo una grande passione come la mia poteva farmi soprassedere questo "dettaglio".

L'occasione verrà gestita in questo modo: io mi aggrego al gruppo Stampa, nei giorni 4-5 aprile, mentre un'altra decina di Amici di Tractorum saranno presenti al medesimo Evento nei giorni 6-7 aprile, con il gruppo Clienti. Mi "tocca" anche l'onere di selezionare, secondo determinati requisiti concordati con SDF, le dieci persone da "spedire" in Spagna.

Con molto entusiasmo tutto lo Staff di Tractorum accetta il gentile invito di SDF, davvero una splendida occasione ed una richiesta che finora non ci era ancora pervenuta da nessun Costruttore.

Siviglia è una città situata nell'Andalusia, a sud della Spagna, non troppo lontano dall'Oceano Atlantico. Città vocata al turismo, specialmente quello culturale ma non solo. Non ci sono mai stato prima, a dir il vero non sono mai stato prima in nessuna città spagnola, quindi l'occasione è doppiamente interessante.

Clima più caldo che da noi, sole molto forte, spesso ventilato probabilmente per via della vicinanza con l'oceano.

Quest'ultimo punto mi preoccupa un po', già volare non mi va, ci manca solo che l'aereo si metta a "ballare" per via del vento.

Mi attacco ad internet per "studiare" una trasferta in treno, ma ci vogliono 25 ore! Mi metto il cuore in pace.

Torniamo a domenica notte. Salgo in auto, in dieci minuti sono in A4, direzione Milano. Solco l'Autostrada con tranquillità, me la son presa comoda appunto per non avere imprevisti e per non iniziare questa mia esperienza con corse e ritardi, come invece è mia abitudine…….

A farmi compagnia solo camion, che si alternano in prima e seconda corsia, io invece viaggio in terza, tanto di auto neppure l'ombra. La notte ha sempre il suo fascino, in altri tempi amavo molto viaggiare di notte, qualche volta senza una meta, o con il solo scopo di andarmi a bere un caffè in autogrill. Mi dava modo di pensare e di rilassarmi.

Alle 4 sono a Brescia, ed inizio ad incontrare qualche auto, probabilmente gente che lavora nel circondario milanese.

Alle 5 arrivo all'aeroporto di Linate. Il check in inizia alle 7, quindi sono piuttosto in anticipo....... Parcheggio la macchina con comodo, scendo coi bagagli, dopo una decina di metri per un paio di volte torno indietro convinto di aver lasciato in auto qualcosa. Solita sensazione che si prova in queste circostanze, documenti, portafoglio, videocamera, batterie..... ho tutto.

In aeroporto non ci sono orari, c'è un via vai continuo a qualsiasi ora. Mi faccio un giro per individuare il banco della compagnia Iberia, peso i bagagli per sicurezza. Tutto in ordine. Esco a fumarmi una sigaretta per ammazzare il tempo che rimane. Rientrando, vedo la postazione in cui "incartano" i bagagli, non resisto e mi faccio avvolgere di pellicola il mio borsone, nella speranza che viaggi più sicuro. A casa prima di partire ho appiccicato due adesivi con scritto il mio nome, i miei recapiti, leggibili ad almeno 20 metri. Fobia da smarrimento bagagli......

Alle 6 e mezza chiamo Vanni, il mio Referente in SDF nonchè Responsabile del nostro Gruppo. E' già in aeroporto. Mi presenta un paio di giornalisti che erano già arrivati ed insieme andiamo al bar. Bevo rigorosamente un tè caldo, prendere un caffè avrebbe il solo effetto di aumentare la mia tensione.
Entro le 7 arrivano tutti i giornalisti invitati. Presenti tutte le Testate italiane. Clima informale, chiacchiere libere, si conoscono tutti. Il "novizio" della situazione sono io, cio' nonostante non ho difficoltà ad interagire con alcuni di loro. In particolare con tre persone ho avuto modo poi in questi due gironi di fare delle belle ed interessanti chiacchierate, naturalmente sempre riguardanti la meccanizzazione agricola.

foto1_1024x768


LA PARTENZA

Inizia la "trafila" all'aeroporto, check in, consegna dei biglietti, poi migrazione di massa al gate preposto. Controllo bagagli e passaggio sotto al metal detector, l'addetta visionando i miei biglietti e vedendo la destinazione esclama "beato lei, la invidio!". Sarà…… ma la tensione per il volo aumenta lo stesso. Non so il perchè di questo odio per gli aerei di linea, ho già volato ed ho volato anche con aerei da turismo, dove se vogliamo la pericolosità è pure maggiore.

Arrivano le 8, un bus ci accompagna alle rampe del nostro volo; saliamo, il mio posto è centrale in una fila di tre. Iberia ha dei posti a sedere davvero stretti, tanto che per intrufolarmi nel mio posto devo contorcermi come un circense. Essendo molto alto, non ci sto. Metto le gambe di lato, andando ad invadere lo spazio della signorina che viaggiava nel posto finestrino, ma che comunque non mi degna neppure di uno sguardo, tutta assorta a leggersi il suo libro.. Cominciamo bene!

Il comandante del volo fa il suo solito discorso, naturalmente in spagnolo seguito da un inglese che stento davvero a capire.

L'aereo inizia a muoversi per raggiungere la pista di decollo, io chiudo gli occhi e cerco di pensare ad altro. Ad un certo punto sento la rinculata data dall'accelerazione, ci siamo, un vuoto al mio interno mi suggerisce che ci stiamo librando in volo. Mi attacco come posso al mio sedile, davvero una sensazione che non mi appartiene. Man mano l'aereo prende quota, ad un certo punto ho la bella idea di aprire un occhio e guardar fuori.....

Una volta arrivati alla quota di volo viene dato il via libera a togliere le cinture, gli stewart di volo iniziano a girare per il corridoio con il carrellino per servire da bere.

Cio' che mi da maggiormente noia ora è la posizione in cui sono costretto a viaggiare; davvero non ci sto, penso di chiedere al tizio al mio fianco, che viaggia nel posto verso il corridoio, se vuol fare cambio in modo che io possa stendere le gambe nel corridoio. Ma il tizio, oltre ad essere straniero, sta pure dormendo.

Dopo una mezzora non sento più le gambe. Fermo lo Stewart e provo a rivolgermi a lui col mio stentato inglese maccheronico; non capisce, sembra non parli inglese. Allora in mezzo italiano e mezzo dialetto veneto (simile per certi vocaboli allo spagnolo) coadiuvato da gesti gli spiego che sono alto e che dove sto ora davvero mi si è bloccata la circolazione alle gambe da tempo. Capisce subito e mi conduce dietro, in coda, dove c'è un intera fila di sedili liberi. Non mi par vero! finalmente posso stendermi con tutta comodità. In quel momento mi passa pure la paura del volo. Prendo il mio bagaglio a mano, tiro fuori il mio blocco note ed inizio a scrivere. Prendo appunti, scrivo gli orari ed alcuni particolari di questo inizio esperienza che mi saranno poi utili per scrivere il presente.

Ormai è gia un ora e mezza che stiamo volando, è previsto l'atterraggio a Madrid dove ci aspetta poi la coincidenza per Siviglia. Tiro fuori la videocamera dalla borsa e, sempre col mio inglese maccheronico, chiedo alla hostess se posso filmare fuori. Mi spiega che non devo fotografare o filmare assolutamente nulla all'interno dell'aeromobile, solo fuori dai finestrini. Nessun problema, tanto non era nei miei piani immortalare sterili e sconosciuti compagni di volo (il "mio" gruppo era sistemato tutto nei posti verso la cabina di volo, quindi lontani da dove ero io in quel momento) che non reagiscono minimamente agli scossoni, ai vuoti d'aria e alle virate dell'aereo, quasi a volermi far notare maggiormente che le paure che mi portano ad ancorarmi al sedile ad ogni minimo sentore sono del tutto infondate........

Inizia la manovra di atterraggio, tiro un sospiro di sollievo. Inizio a fare pure il “coraggioso” guardando gradassamente fuori dal finestrino, come se le paure fossero ormai svanite. Tanto ormai manca poco.... Finalmente dall'alto vedo la Spagna: gli spazi sembrano maggiori di quelli della nostra Italia, i campi hanno una terra rossastra. Fuori c'è davvero un bel sole e si riesce a scorgere tutto il paesaggio.

foto52_1024x768 foto53_1024x768

Madrid ha un aeroporto che definire enorme è assolutamente riduttivo: da quando l'aeromobile appoggia le ruote a terra (gran urlo di gioia nel mio "intimo") fino all'arrivo al terminal designato sarà trascorso almeno un quarto d'ora.

Il volo per Siviglia parte tra un ora, ed i bagagli da Milano viaggiano diretti. Quindi abbiamo tutto il tempo di andare a fumare una sigaretta.

Purtroppo non vi è un'area fumatori all'interno dell'aeroporto, quindi ci tocca uscire; per rientrare sarà necessario ripassare i controlli, a differenza di Milano qui addirittura ci fanno togliere anche le scarpe. Nel mio caso, dopo essere passato con successo sotto al varco dotato di metal detector, l'addetto vuole che mi tolga anche gli occhiali da sole per guardarmi gli occhi; pratica senz'altro "nobile" qualora l'addetto stesso abbia a sua disposizione i documenti del viaggiatore per una verifica dell'identità; ma i miei documenti stanno comodamente in tasca (nessuno me li ha chiesti), quindi non mi spiego il perchè di tale richiesta. Naturalmente non obietto ed anzi ottempero all'istante, visto che comunque l'ora di imbarcarci si avvicina.

Saliamo sull'aeromobile diretto a Siviglia, stessa compagnia e stesso modello di aereo della precedente tratta. Stesso posto a sedere, in centro su una fila di tre.

Stessa scomodità di prima, con la differenza che stavolta il volo è al completo e quindi mi tocca restare dove sono.

Fortunatamente la tratta è breve, un ora in tutto da quando l'aereo inizia a rollare fino a toccar terra a Siviglia.

Volo tranquillo, senza scossoni o vuoti d'aria.


L’ARRIVO

Finalmente atterriamo a Siviglia. Scesi dall'aereo, andiamo a ritirare i bagagli. Ovviamente il mio è l'ultimo ad uscire, tanto che mi sto già preoccupando. La pellicola verde con cui mi avevano rivestito la valigia a Milano avrà avuto l'effetto contrario di quello atteso?

I cani addetti ai controlli l'avranno sbranato?

Alla fine vedo uscire il mio borsone, essendo morbido noto subito che è stato maltrattato, mezzo schiacciato da una parte e con la pellicola sollevata dall'altra.

Appena lo afferro penso al tubetto di gel per capelli spalmato sulla mia camicia bianca....

Usciamo dall'aeroporto, accidenti che sole! Luce forte ed intensa, cielo terso, limpido; colori brillanti e vivaci come raramente si vedono nella fetta di pianura padana in cui vivo io.

Ad attenderci un pullman da turismo, ci accomodiamo al suo interno. Mi munisco di fotocamera, non si sa mai che lungo il tragitto ci sia qualcosa da fotografare.

foto2_1024x768

In pullman, inizia a girare la voce che forse non riusciremo ad entrare in campo coi trattori in quanto il giorno precedente era piovuto molto.

Iniziamo lungo la strada a vedere Siviglia, evidentemente i campi prova sono dal lato opposto rispetto l'aeroporto; infatti col pullman attraversiamo una parte della cintura urbana della città. Noto subito piante di ficus, palme ed altre essenze tipiche di climi caldi ai bordi della strada.

foto3_1024x768 foto4_1024x768

Dopo poco usciamo dalla cintura urbana ed iniziamo a percorrere la campagna; grandi spazi, paesaggio con falsi piani e collinette. Iniziamo ad incontrare distese sterminate di ulivi,

foto5_1024x768 foto6_1024x768
poi aranceti, ed alcune colture erbacee; grano, triticale, mi pare di aver identificato dei pomodori.

Il paesaggio sembra quello di certe ambientazioni di film girati in America Centrale, con le "fazende" sul culmine della collina, arco di ingresso con cancello ed incisione del nome dell'azienda, con tutto attorno il podere.

Terra rossastra, molto secca (nonostante le piogge del giorno prima).

Lasciamo la strada principale e percorriamo una strada secondaria, che passa in mezzo ad uliveti ed aranceti. Poco più avanti, dalle chiome degli ulivi si vede spuntare una grande tenuta agricola, (foto 7) con a fianco una tensostruttura di grandissime dimensioni; si vede anche una moltitudine di bandiere coi colori Deutz Fahr, siamo arrivati!

Il pullman varca il cancello di ingresso, percorre un centinaio di metri di strada bianca e si ferma in parcheggio.

foto9_1024x768

Ad accoglierci un arco gonfiabile Deutz Fahr e tantissime bandiere. Subito getto lo sguardo in mezzo ai campi prova per vedere le macchine.

foto10_1024x768

Abbiamo però una tabella di marcia molto precisa e siamo già in ritardo, pertanto entriamo tutti nella "hacienda Oran" (http://haciendadeoran.com/), ci aspetta il pranzo e il briefing sulle nuove macchine.

Le strutture dell’Azienda ospitante sono bellissime, un complesso con cortile centrale in terra battuta chiuso ai quattro lati; ingresso con muro di cinta e torrione centrale con cancellata per accedere all’interno. A destra quelle che probabilmente erano delle scuderie (tuttora presso questa Azienda vi è un maneggio) e che ora ospitano invece un bellissimo museo di carrozze; a sinistra invece le strutture abitative e per l’ospitalità ai clienti.

foto11_1024x768 foto12_1024x768

Consiglio davvero la visione del loro sito per farsi un idea del posto. Davvero molto bello e caratteristico

Ad attenderci il pranzo (finalmente, è dalle 2 di stanotte che non tocco niente di commestibile!); tra una cosa e l’altra sono passate le 2, ma sembra comunque che in Spagna il pranzo si espleti molto più tardi che da noi.

Sul posto ci sono già altre delegazioni di giornalisti provenienti da altri Paesi; Polonia, Spagna, Germania ed Inghilterra.

Mi intrattengo con alcune chiacchiere e mi siedo a pasteggiare per ultimo. Nel tavolo “Italia” non c’è più posto e mi siedo in quello dei Giornalisti Spagnoli; spiaccicate due parole di numero per ovvi problemi di idioma, ma nonostante ciò i giornalisti spagnoli si sono rivelati molto cordiali.

Una volta espletato il pranzo, usciamo nel cortiletto adiacente per caffè e sigaretta.

foto13_1024x768

Poi si rientra nella stessa sala in cui poc’anzi è stato servito il pranzo, opportunamente riattrezzata per la presentazione dei nuovi trattori TTV 400.


L’INIZIO DELLA PRESENTAZIONE

Nelle sedie riservate a “noi” giornalisti, blocco note personalizzato TTV e radio con cuffie per la traduzione. La presentazione infatti è in inglese, a lato della sala presentazione alcune postazioni con altrettante traduttrici in tempo reale. Le radio hanno varie frequenze, una per ogni idioma presente in sala.

Di fronte a noi, schermo per la videoproiezione delle slide e del video promo introduttivo. Quest’ultimo molto accattivante e coinvolgente.

foto14_1024x768 foto15_1024x768

Prendo il mio blocco note ed inizio a prendere appunti: note sulle caratteristiche tecniche enunciate, nel video e poi a voce dai Responsabili SDF.

Il briefing marcia piuttosto spedito e senza intoppi. Viene anche spiegato cosa si farà poi fuori in campo; le postazioni di lavoro sono 4, una per il trasporto ed il caricatore frontale, una per la fienagione, un’altra per il caricatore frontale impegnato nella movimentazione di rotoballe, ed infine la postazione per le lavorazioni del terreno; in tutto ben 8 esemplari di TTV 400.

I giornalisti verranno divisi in quattro gruppi, turnandosi ad orari ben precisi nelle varie postazioni; l’Italia inizia dalla postazione trasporto, affiancata dalla delegazione polacca. In tutto 3 ore circa per poter toccare con mano in anteprima mondiale i nuovi TTV 410-420-430.


TUTTI IN CAMPO

E’ tempo di uscire in campo ora.

foto16_1024x768
Lasciato il complesso della tenuta, ci dirigiamo nei campi prove, noi come detto iniziamo dalla postazione riservata ad un trattore con rimorchio dumper ed un altro con caricatore frontale.
foto17_1024x768

Devo dire che l’imponenza delle risorse messe in campo da SDF lascia davvero sbalorditi; archi gonfiabili e bandiere in ogni dove, una tensostruttura in grado di accogliere un migliaio di persone, tribuna rivolta verso un’arena con motorhome sull’altro fronte. Poi a far bella mostra di sé, tutta la gamma Deutz Fahr, dal piccolo specializzato, fino all’X, con a fianco anche una mietitrebbia 6090. Varie attrezzature agganciate, tutte rigorosamente Deutz Fahr, quali big baler, fasciatore per rotoballe, andanatore, etc etc.

foto18_1024x768

In fondo, in una postazione più lontana, il Deutz Agro XXL (gigante 8 ruote articolato) con abbinato un grosso coltivatore Lemken trainato.

Arriviamo alla nostra prima postazione, Abbiamo lasciato i nostri bagagli presso la tenuta, ma ovviamente tutti ci siamo attrezzati coi nostri “strumenti di lavoro”. Nel mio caso, fotocamera appesa al collo, videocamera nel borsello a tracolla, cavalletto della stessa in mano, nell’altra blocco note e due penne (almeno una delle due, ovviamente, nell’arco della giornata mi abbandonerà quindi mi sono premunito con quella di scorta….). Probabilmente, non fosse altro per la corporatura atipica, in altre circostanze sarei sembrato il classico turista giapponese..

Si inizia. In ogni postazione, gazebo con alcune sedie e bottigliette di acqua, rigorosamente personalizzate per l’occasione.

foto43_1024x768

Accensione dei mezzi, c’è una certa concitazione, tutti impegnati a far foto, video e scorgere anche i più piccoli particolari di queste nuove macchine.

foto19_1024x768 foto20_1024x768 foto21_1024x768

Come detto, noi siamo affiancati dalla delegazione polacca; proprio i giornalisti polacchi sembrano quelli più “vissuti”, o sfacciati (nel senso buono del termine) se vogliamo; infatti non perdono tempo e si impossessano di entrambi i mezzi.

Salgono, fotografano gli interni, partono. La tenuta è molto grande (come detto, circa 300ha) e a fianco della nostra postazione una grande distesa di ulivi, con a costeggiarla una strada ponderale che si addentra nella tenuta, a perdita d’occhio. I polacchi non perdono tempo, prendono la strada ponderale e spariscono all’orizzonte…..

I Responsabili SDF del nostro Gruppo richiamano i giornalisti Polacchi, anche perché il tempo corre veloce e dovremmo provare tutti le macchine.

Il giornalista che era a bordo del TTV400 abbinato al dumper arriva lanciatissimo, sollevando dietro a se una nuvola di polvere. Quando arriva nei pressi del nostro gazebo, ha la poco felice idea di frenare energicamente; a momenti usciva dal vetro anteriore. Infatti questi nuovi TTV hanno di serie un nuovo servofreno, che rende la frenata piuttosto pronta ed efficace.

Ma delle caratteristiche tecniche di questi nuovi trattori parlerò alla fine di questa mia storia, per il momento intendo raccontare esclusivamente questa avventura sotto forma di “diario”, cercando di evitare il più possibile i giudizi personali ma riportando esclusivamente quanto visto e vissuto.

Torniamo alle nostre prove: una volta che i due mezzi rientrano in postazione iniziano di nuovo le foto ed i video. I Responsabili SDF aprono i cofani e i giornalisti si scatenano! Foto, foto, foto di qualunque particolare.
foto22_1024x768 foto23_1024x768 foto24_1024x768 foto25_1024x768 foto26_1024x768 foto27_1024x768

foto29_1024x768 foto28_1024x768

Faccio un giro da passeggero, sulla scaletta a filmare, assieme ad un Responsabile SDF nel sedile passeggero, una giornalista italiana alla guida, e ad un cameraman professionista, credo spagnolo,nell’altra scaletta.

Quest’ultimo è quello che fa un po’ preoccupare il resto della truppa a bordo; infatti si sporge in modo “coraggioso” per fare le sue riprese, specie con trattore in movimento.

Io, con la mia telecamerina digitale grande poco più di un pacchetto di sigarette vengo colto dalla “fobia da dimensione”. Il cameraman ha una telecamera professionale, con relativo zaino-batteria-antenna sulle spalle, attrezzato di tutto punto. Spero comunque di riuscire a fare qualche buon video da mettere in rete, anche se questa cosa mi preoccupa un po’: chi mi conosce, sa che non è proprio il mio pane fare foto e video. Le foto di solito mi vengono un po’ maldestre, soggetti non immortalati completamente, scatti controluce eccetera eccetera.

I video invece…. Mano tremolante, zoomate repentine, movimenti poco fluidi. Fortunatamente la tecnologia viene incontro anche a pasticcioni del mio calibro, la mia nuova videocamera ha infatti alcune funzioni per l’attenuazione dei tremolii e del cambio direzione. Devo dire che, almeno per il momento, pare che tali funzioni siano efficaci.

Scendo dal trattore dopo il giretto. E’ tempo di cambiare postazione.

L’occasione mi è utile anche per vedere il metodo lavorativo dei giornalisti presenti.

Sono tutti ben dotati a livello fotocamere, noto la loro cura nel selezionare il particolare da immortalare o le posizioni da assumere per scattare una foto ai protagonisti dell’Evento.


LE PROVE PROSEGUONO

Ci incamminiamo verso la postazione riservata alla fienagione; il maltempo del giorno prima non ha inficiato in alcun modo le prove di oggi, eccezion fatta per la pressatura di quello che sembra triticale; si puo’ falciare ma non imballare.

Poco male.

Ci incamminiamo, come detto, verso tale postazione; passiamo davanti alla gamma Deutz schierata al gran completo, scendiamo giù per una stradina ponderale che porta dietro il complesso dell’Azienda ospitante.

foto31_1024x768 foto30_1024x768

Qui dietro un’altra piacevole sorpresa; un piazzale pieno di macchine Deutz Fahr, ci sono movimentatori telescopici, altri esemplari di TTV 400, poi i TTV 600, gli Agrofarm TTV400 eccetera eccetera, per un totale di almeno 20-22 macchine, tutte attrezzate. 
Sono lì pronte per l’Evento dei giorni successivi (6-7 aprile) riservato ai Clienti di tutta Europa. Saranno utilizzate inoltre anche alla fine della presentazione ufficiale, con l’occasione infatti la Deutz Fahr Espana organizza un proprio evento riservato all’utenza spagnola, sempre in medesimo loco e sfruttando tutte le macchine già presenti.

Arriviamo alla postazione fienagione. 

foto33_1024x768

Anche qui due macchine, una abbinata a rotopressa con fasciatoreDeutz Fahr (modello Fixmaster 235), un'altra con cantiere di falciatura sempre Deutz Fahr; falciatrice a tamburi frontale e falciatrice posteriore-laterale portata, sempre a tamburi.

foto34_1024x768 foto35_1024x768 foto36_1024x768

I giornalisti polacchi naturalmente non perdono tempo. Io ripongo le mie cose sotto all’apposito gazebo, eccezion fatta per la videocamera; mi avvicino assieme ad alcuni giornalisti italiani all’esemplare abbinato a rotopressa. Attendo con calma che altri salgano e fotografino gli interni. 
Poi finalmente salgo assieme ad un giornalista di una nota rivista di macchine agricole. Accendo e ci facciamo un giro. Subito imposto i due potenziometri del cambio su “power” e su accelerazione massima. La pressa al traino è un po’ impegnativa da gestire sulle molte asperità del campo, provo la modalità auto facendo alcune accelerate e partenze da fermo, giusto per saggiare la reattività del cambio. Poi mi fermo in mezzo al campo e provo a sterzare completamente, per vedere l’angolo di sterzo. Allora entrambi scendiamo a fotografare il trattore a ruote totalmente sterzate.


foto42_1024x768

Lascio il posto di guida al “compagno di cabina” ed andiamo fino in fondo al campo. Questa volta i “polacchi” della situazione siamo noi!!

Praticamente torniamo indietro che gli altri già stanno lasciando la postazione per raggiungere la successiva….

Mi spiace non essere riuscito a vedere il cantiere di falciatura al lavoro, mi interessava vedere anche le falciatrici.

Ci affrettiamo a raggiungere gli altri, risaliamo nuovamente la strada fatta in precedenza, ripassiamo davanti alla gamma Deutz in esposizione statica ed andiamo alla postazione caricatore frontale. 

foto44_1024x768

Qui approfitto per sedermi qualche minuto, comincio a risentire della stanchezza fisica.

Sistemo comunque il cavalletto della videocamera nella speranza di poter fare qualche bel video.

Nella postazione caricatore c’è meno frenesia, gli animi si sono stemperati, foto e video sono stati fatti da tutti già nelle macchine precedentemente viste, ed inoltre anche curiosità e voglia di scoprire la macchina iniziano ad essere saziate.

Il cielo nel frattempo perde parte della sua limpidezza e luminosità; ci sono alcune nubi ad ingrigire l’orizzonte. Peccato perché con il sole che c’era prima anche foto e video vengono molto più belli.

Dopo essermi ristorato qualche minuto riprendo a gironzolare attorno alle macchine armato di foto e videocamera;

foto45_1024x768

chiedo a questo punto al nostro Responsabile se è possibile fare un video a bordo con spiegazione del funzionamento della trasmissione. Risposta affermativa, Alessandro di SDF si presta volentieri allo scopo. Ci incamminiamo pertanto verso il “parco” precedentemente descritto, quello con la ventina di macchine abbinate ad altrettanti attrezzi e pronte per le prove dei giorni successivi. Recuperiamo un TTV 430, nel caso abbinato a seminatrice Kuhn ed iniziamo. Il video ottenuto lo potete vedere qui:

http://www.youtube.com/watch?v=U-Kfu9DNluo

Finita questa prova, torniamo ai campi prova, nel frattempo il mio gruppo ha cambiato postazione ed è passato a quella inerente le lavorazioni.

Qui tre macchine TTV 400, due abbinate ad erpice rotante e fresa Kuhn, uno impegnato in aratura con trivomere reversibile.

foto46_1024x768 foto47_1024x768 foto48_1024x768

Il terreno è facile, sciolto e non bagnato nonostante le piogge.

Avendo impegnato parecchio tempo per il video poc’anzi segnalato, in questa postazione rimango poco tempo, qualche spezzone di video, alcune chiacchiere coi Responsabili SDF in loco.

Sta arrivando sera.

Faccio un giro su me stesso per guardarmi attorno, ora ho un po’ più di tempo e calma. Alle mie spalle la “famosa” tensostruttura di dimensioni “bibliche”, alla mia destra l’arena che ospiterà la presentazione delle macchine ai Clienti nei prossimi giorni, alla mia sinistra, in fondo in fondo, il Deutz XXL abbinato al coltivatore trainato Lemken.

Le sedie sotto il gazebo di questa postazione sono tutte occupate, segno che anche i giornalisti iniziano a risentire delle stanchezze della giornata.

E’ tempo di concludere la presentazione, il gruppo “Italia” si incammina verso i complessi della tenuta per ritirare i propri bagagli.

Prima però una veloce visita al museo delle carrozze: ecco alcune foto. 

foto49_1024x768 foto50_1024x768 foto51_1024x768


RITORNO IN ALBERGO E CENA DI GALA

Mi ricompongo un pochino, faccio su i miei bagagli, ripongo foto e videocamera, sistemo il cavalletto in valigia.

Carichiamo il tutto nella stiva del pullman.

Adesso si torna in città.

Il programma della serata prevede l’arrivo in hotel, un po’ di tempo per la doccia e la sistemazione dei propri effetti personali, cena di gala.

Arriviamo in albergo ( http://www.melia.com/en/hotels/melia-sevilla-4103.html#38 ), struttura di alto livello.

Qualche ritardo con la registrazione ospiti e consegna delle relative chiavi stanza. Questo significa che bisogna accelerare con doccia e vestizione. L’appuntamento fuori dall’albergo è infatti per le 8.

La mia stanza è al decimo piano. Naturalmente non riesco a trovarla; seguo la numerazione indicata nei corridoi (l’albergo è piuttosto grande) ma manca proprio la mia….. Possibile che si siano fregati una stanza??

In realtà alla fine del corridoio principale vi un uscita indicata come di emergenza che da sulle scale, non avevo subito notato che proprio dal vano scale si accede ad un altro corridoio che porta appunto al gruppo stanze dove è locata anche la mia.

Entro, metto il mio borsone a fianco del letto e subito una piacevole sorpresa; borsa personalizzata Deutz Fahr Agrotron TTV 400 sul letto; al suo interno polo nera personalizzata per l’evento, cappellino, brochure, chiave usb fatta a Deutz TTV con dentro brochure e foto. Davvero molto gradito.

Mi fiondo sotto la doccia, tra le altre cose ho anche gli occhi irritati dalla polvere della campagna e non vedo davvero l’ora di avere un incontro ravvicinato con l’acqua.

Dopo la doccia rinvigorente, apro la mia valigia; contrariamente a quanto pensato in aeroporto, il vestiario non si è troppo sciupato.

Mi vesto di tutto punto, guardo l’ora e mi accorgo di essere al limite coi tempi. Mi affretto un po’, prendo i miei effetti personali compresa la videocamera.

Scendo ed esco fuori dall’albergo. Ad attenderci il pullman con già quasi tutti a bordo. Manchiamo solo io ed un giornalista. Ed io che speravo di avere il tempo di fumare una sigaretta…..

Il pullman ci porta fino alla zona pedonale, poi si prosegue a piedi. La cena si svolgerà in un palazzo privato in centro a Siviglia. (http://www.casadesalinas.com/

foto54_1024x768 foto55_1024x768 foto56_1024x768

Arriviamo ed entriamo nel cortiletto interno del palazzo. Accidenti che posto! Già pieno di gente, tutti i giornalisti dei vari Paesi menzionati in precedenza più i vari Responsabili e Dirigenti SDF. E’ in corso una sorta di happy hour, vero pezzo forte della serata. Gli inservienti percorrono il cortiletto turnandosi con velocità ciclica; i maschietti servono calici di vino a volontà, mentre le femminucce portano agli ospiti vari stuzzichini di tutti i tipi e per tutti i gusti. Alzando gli occhi noto che in realtà il cortile non è al ciel sereno ma è dotato di cupola vetrata a chiudere. Cio’ nonostante, scopro con mio sommo piacere che si puo’ fumare! In effetti, essendo una festa privata in una struttura altrettanto privata, non è necessario sottostare alle leggi antifumo.

Si viene invitati ad entrare nella sala allestita per la cena; l’ambiente è di quelli che lasciano a bocca aperta, stucchi e decorazioni ovunque. La sala si sviluppa in altezza, con un ballatoio interno e colonne in marmo a sostenerlo; tavoli rotondi con corredo bianco. 

foto57_1024x768 foto58_1024x768

Vengono serviti alcuni piatti tipici del posto, vedi ad esempio il gazpacho.

Il tutto allietato da alcuni ballerini-musicisti di, credo, Sevillana, danza tipica ed appartenente “all’universo” del flamenco.

La cena prosegue con abbondanti chiacchiere sia coi giornalisti, sia coi Responsabili SDF.

L'indomani ci si alza con relativa calma, ci aspetta la visita alla città e quindi possiamo fare le ore piccole.

Verso mezzanotte rientriamo in albergo.

Comincio ad essere stanco, in effetti è stata una giornata densa ed impegnativa.

Metto un po' di ordine nelle mie cose, sistemo i vestiti in armadio, metto sotto carica sia il cellulare sia la videocamera. Mi sdraio a letto, sono stanco ma non ho sonno.

Accendo la tv, ovviamente tutti canali in lingua spagnola, mi soffermo in un programma in cui parlano di incidenti aerei............... Guardo un quarto d'ora, giusto per ricordarmi domani cosa mi aspetta a fine giornata....

Alla fine spengo tutto e finalmente dormo.


IL GIORNO DOPO

Mattino del giorno 5: la sveglia è arrivata in fretta, mi alzo e guardo fuori: il cielo è coperto. Sono ad decimo piano, e da qui si vede parecchia Siviglia. 

foto59_1024x768

Doccia, mi vesto e scendo a fare colazione: in sala trovo già alcuni dei miei compagni di viaggio. Colazione abbondante ed ottima, l'unica cosa che non è delle migliori è il caffè (quello italiano è altra cosa).

Risalgo in stanza per preparare i bagagli; mi accerto varie volte di non avere lasciato nessun effetto personale in bagno od in armadio. Mi pare di avere preso tutto.

L'appuntamento fuori dall'albergo è per le 10. Riconsegno la chiave elettronica alla reception ed esco. Carico i bagagli in pullman, manca ancora qualcuno e pertanto ho il tempo di fumare una sigaretta.

Arrivati tutti; nel pullman conosciamo Carlos, la nostra guida turistica per il tour della città. Siviglia è proprio una città turistica, flotte di pullman in giro per le strade cittadine scaricano centinaia di turisti provenienti da ogni dove presso i principali monumenti e luoghi culturali.

Il cielo non è dei migliori, leggermente coperto.

Iniziamo subito visitando Piazza di Spagna (….non quella italiana…..). Si tratta di un’opera di grande impatto, costruita a semicerchio su una superficie complessiva di 50.000mq, varie torri nella parte edificata, corso d’acqua interno. Ecco alcune foto, che credo rendano l’idea più di quanto possano fare le mie parole:

foto61_1024x768

Una volta terminato il giro, usciamo e risaliamo nel pullman. Ci trasferiamo altrove. Di Siviglia ho notato principalmente due cose: la prima è che molti dei propri edifici culturali risalgono alla Fiera Internazionale del 1929, in occasione della quale sono stati edificati appunto molti edifici che avrebbero poi ospitato le esposizioni dei vari Paesi partecipanti; ad ogni Stato era riservato un edificio, ed ogni edificio si rifaceva agli stili e alle caratteristiche dello Stato stesso.

Tutte queste costruzioni sono tuttora esistenti sparse per la città, alcune ospitano addirittura ambasciate, altre biblioteche o musei.

La seconda caratteristica è l’influsso medio orientale, presente in molte decorazioni di vari palazzi. Vari richiami alla cultura Islamica.

La visita prosegue, ci spostiamo nel Parco di Maria Luisa, un bellissimo ed ampio spazio verde all’interno della città.

Al suo interno, anche un museo archeologico.

Anche in questo caso, credo che alcune foto possano rendere meglio l’idea.

foto68_1024x768 foto69_1024x768 foto70_1024x768

foto71_1024x768 foto72_1024x768

Il parco confina con la Reale Fabbrica del Tabacco, che attualmente ospita l’Università di Siviglia.

Usciti dal parco, proseguiamo a piedi nella zona “vecchia” di Siviglia. Qui è per buona parte area pedonale, con viette molto strette e con varie piazzette. Per certi versi, somiglia in alcuni frangenti alle nostre città storiche. Molti aranci, qui li chiamano “aranci amari” in quanto non sono commestibili.

foto73_1024x768 foto74_1024x768 foto75_1024x768

Arriviamo ad Alcazar, principale attrazione storico-culturale della città, nonché dimora dei Reali quando vengono a Siviglia. Il nome stesso del Palazzo è di origine araba.

Si tratta di un’opera architettonica di dimensioni imponenti, con vari edifici, cortili interni, ed un giardino immenso.

Ci sono molte cose da vedere e molte curiosità da scoprire.

foto76_1024x768 foto77_1024x768 foto81_1024x768 foto82_1024x768

Inutile dire che è affollato di turisti di ogni provenienza, molte scolaresche provenienti anche da paesi nordici.

Dopo un bel giro interno, usciamo nel giardino.

Anche qui tantissimi aranci, sempre amari. Ci sono alcuni addetti che quotidianamente scuotono gli alberi per far cadere i frutti e raccoglierli anzitempo, prima che cadano da soli e sporchino a terra.

Nonostante i molti turisti, il giardino è molto tranquillo e rilassante, con rumori “ovattati” nonostante il tutto sia collocato nel centro di una città piuttosto trafficata e caotica.

foto78_1024x768 foto79_1024x768 foto80_1024x768
foto83_1024x768 foto84_1024x768 foto85_1024x768


PRANZO E RIENTRO IN ITALIA

Il nostro giro per Siviglia termina, è ora di pranzo.

Carlos ci accompagna fino al nostro ristorante, El Cabildo (http://www.abades.com/index.php/restaurante/1/restaurante-el-cabildo/ ), un locale inserito in un bel contesto, per arrivarvi si attraversa piazzetta interna che porta ad una galleria pedonale dove poi si trova l’accesso al locale.

Il locale è praticamente riservato all’Evento di SDF. Ad attenderci infatti troviamo i Responsabili e Dirigenti del Gruppo di Treviglio.

Mi siedo al tavolo di alcuni di loro.

Il pranzo è ottimo, non mancano il gazpacho ed altre prelibatezze dell’Andalusia.

Una volta terminato il pranzo, salutiamo tutti i Responsabili SDF (loro rimangono ovviamente per l’Evento riservato ai Clienti dei giorni successivi) e ci avviamo verso il pullman. Facciamo un po’ di strada a piedi nella zona pedonale. Molta gente in giro.

Il pullman ci aspetta poco fuori del centro storico, a bordo già tutti i nostri bagagli. Partiamo alla volta dell’aeroporto di Siviglia.

L’autista sembra avere molta fretta ed in poco tempo arriviamo a destinazione…. Evidentemente aveva qualche altro gruppo di turisti da scorazzare per la città.

Il volo per Madrid è alle 17:30, siamo piuttosto in anticipo. Con tutta calma ci accomodiamo in sala d’attesa. L’aeroporto di Siviglia è piuttosto tranquillo, con poco via vai di viaggiatori.

Chi tira fuori il pc, chi va al bar, chi telefona, tutti più o meno stiamo ingannando il tempo che ci separa all’apertura dell’imbarco del volo.

Uno dei giornalisti si accorge di non avere più con se i documenti d’identità. Inizia a cercare nei bagagli ma niente da fare.

Allora telefona all’hotel in cui eravamo soggiornati; sembra che i suoi documenti siano proprio rimasti lì. In tutta fretta prende un taxi e torna in albergo. Io nel frattempo gli sorveglio i bagagli, sarebbero un inutile intralcio per lui e comunque in Spagna nei taxi è previsto un sovrapprezzo se si hanno bagagli.

Nel frattempo l’imbarco per Madrid apre ed iniziamo a fare i biglietti.

Col mio solito inglese maccheronico, e visto che siamo stati i primi ad imbarcarci, chiedo all’Addetta un posto a sedere sulla fila dell’uscita di emergenza, per il volo in oggetto ed anche per quello successivo Madrid-Milano.

Nessun problema, posto disponibile.

Nel frattempo il giornalista che aveva scordato i documenti ritorna; ha fatto molto presto ed ha compiuto la missione; i suoi documenti erano alla reception dell’Hotel.

Superiamo la trafila dei controlli ed entriamo nella sala d’attesa viaggiatori.

Manca ancora un ora al volo, abbiamo tempo per chiacchierare tra noi. Ormai son due giorni che ci conosciamo, abbiamo preso confidenza, parliamo di un po’ di tutto con assoluta libertà e confidenza.

L’imbarco del volo inizia con un po’ di ritardo, comunque niente di preoccupante, a Madrid abbiamo un’altra ora di attesa per Milano.

Mi accomodo al mio posto, fila sedili in corrispondenza delle uscite di sicurezza. Finalmente bello comodo, con gambe quasi stese!

Sono abbastanza tranquillo, nonostante Siviglia sia una città ventosa all’andata non ci sono stati problemi, quindi mi rilasso.

L’Hostess mi spiega le procedure in caso di emergenza, devo tirare apposita maniglia e permettere l’uscita di tutti i viaggiatori. E’ una grande responsabilità sedersi in questi posti……

L’aereo inizia le manovre di decollo. Rinculata e via, ci stiamo alzando in volo.

Inizia però cio’ che non avrei voluto; c’è molto vento in quota e l’aeromobile inizia a ballare. Continui “tonfi” allo stomaco, mi sembra di stare sulle montagne russe!

Chiudo gli occhi e cerco di pensare ad altro, anche se non è facile. Il pensiero è sempre lì: riuscirà ‘sta bagnarola con le ali ad arrivare a Madrid?

Poi penso: se Dio avesse voluto che volassi mi avrebbe creato con due belle ali?

Ad un certo punto il segnale di obbligo cinture di sicurezza si spegne, segno che, forse, il peggio è passato. Cio’ nonostante non mi passa neppure per la testa di sganciarla.

In un modo o nell’altro stiamo arrivando a Madrid: l’aereo inizia la fase di atterraggio e mi tranquillizzo.

In aeroporto abbiamo un po’ di tempo tra l’atterraggio e l’imbarco per Milano. Gli altri approfittano per mangiare qualcosa, io ovviamente non ci penso minimamente. Chissà cosa ci aspetta nel volo successivo!

Ci imbarchiamo, anche qui solita trafila a bordo per le norme di sicurezza, con indicazioni per gonfiare il salvagente ed indicazioni per aprire le uscite di sicurezza in caso di necessità.

Certo, se invece di un canotto gonfiabile mi avessero messo sotto il sedile un paracadute sarei forse più tranquillo.

Ad ogni modo, si parte. Come detto in precedenza, Madrid ha un aeroporto gigantesco, e dal momento che l’aero inizia a muoversi sulle proprie ruote a quando inizia il decollo saranno trascorsi almeno 20 minuti. Nella pista di decollo c’era una coda di aeromobili, tutti in fila pronti per il proprio turno di decollo.

Tutto sommato, una volta in quota si viaggia con una certa tranquillità; solo qualche accenno a vuoti d’aria ma niente più; cio’ nonostante non vedo l’ora di arrivare a Milano. Non è proprio cosa per me volare con gli aerei di linea.

Trascorsa un’ora e mezza circa, si iniziano le manovre di atterraggio.

Davvero non vedo l’ora di scendere.

Scesi dall’aeromobile saliamo nel bus che ci porterà al terminal preposto.

Ritiro dei bagagli, saluti tra “compagni di avventura”, ci si scambia gli ultimi biglietti da visita per tenerci in contatto.


….VERSO CASA…

E’ tarda sera ormai, esco dall’aeroporto solo soletto, vado a pagare il biglietto del parcheggio e mi incammino verso la mia auto. Carico i bagagli, controllo di avere tutto e che sia tutto ok.

Prendo la strada in direzione di casa e nel frattempo chiamo gli Amici che domani partiranno a loro volta per Siviglia con il gruppo Clienti; alcuni di loro sono a Brescia a casa di Raffaele per la notte così domattina possono partire più comodi.

Sono ancora in piedi, scherziamo un po’ al telefono, gli racconto com’è andata. Gli dico di aspettarmi alzati che tra un po’ sono da quelle parti e passo a trovarli.

Mi metto in autostrada di buon passo, da Linate a Brescia è un po’ di strada e i ragazzi devono andare a dormire prima possibile, visto che alle 5:30 partiranno verso Malpensa.

Esco a Sirmione, salgo per i falsopiani delle colline Moreniche ed arrivo a Pozzolengo. Li trovo lì ad aspettarmi, sono belli carichi.

Racconto allora com’è andata, mostro un po’ di materiale fotografico, si scherza e si ridacchia. Rimango lì per ben più di mezzora, e devo ancora cenare…

Verso l’una li saluto, loro si sistemano nelle camere messe a disposizione da Raffaele, io invece risalgo in auto in direzione Casa.

Arrivato sano e salvo verso le due di notte, scarico i bagagli, nonostante l’idea di fermarmi in autogrill per mangiare qualcosa mi sia balenata per la testa ho preferito portami a casa la fame; mi faccio una piadina, accendo il pc per una veloce letta al forum di Tractorum, mi fumo una sigaretta e poi me ne vado finalmente a letto.

E’ stata una bella tirata non c’è che dire, ma ne è valsa davvero la pena.


LE MACCHINE E L’EVENTO IN SINTESI

Bene, questa la cronistoria del mio viaggio a Siviglia, per vedere la presentazione dei nuovi Agrotron TTV 400.

Segnalo a questo punto i 3 video inerenti la presentazione, i primi due strettamente riservati alle macchine ed alle prove in campo:

http://www.youtube.com/watch?v=QGps0s9RdRE

http://www.youtube.com/watch?v=KWDUx-KvHRs

….mentre il terzo riguarda l’evento in generale, con visita alla città:

http://www.youtube.com/watch?v=yLQ__EhrdWY

Poco più indietro ho scritto che delle macchine avrei parlato alla fine; eccoci quindi alla fine, ed eccoci a parlare delle macchine.

Anzitutto, per ovvi motivi non mi sarà possibile esprimere un giudizio approfondito su questi nuovi trattori; per farlo serve molto più tempo in campo, serve tranquillità e soprattutto cognizione di causa (non ho esperienze dirette con questa tipologia di trattori).

Posso invece esprimere un giudizio su quanto visto e percepito. Anzitutto SDF, questa volta davvero ha voluto fare le cose per bene ed in grande. Segno tangibile che nel loro nuovo Prodotto credono fermamente e sono sicuramente convinti che il mercato premierà i loro sforzi.

Presentazione perfetta, in grande stile, dove niente è stato lasciato al caso e dove nulla è stato lesinato. Trattamento a “5 stelle” del Gruppo Giornalisti.

Ho potuto apprezzare con molto piacere alcuni dettagli e dotazioni dei nuovi TTV 400. Anzitutto l’impianto frenante con servofreno, indice di attenzione anche verso la sicurezza della macchina sia su pendenze, sia in strada. Ruote anteriori con freni dedicati.

Alto grado di personalizzazione, con possibilità di scegliere versioni, per così dire, “basiche” senza iMonitor e con idraulica a 4 distributori, piuttosto che versioni “full optional” con l’iMonitor e fino a 7 distributori idraulici. In ogni caso, serbatoio olio idraulico dedicato e quindi senza ricorrere all’olio della trasmissione. Sollevatore da 6 tonnellate, impianto con pompa da 110 litri.

Regime Eco anche a 50km/h (limitata a 40 per il mercato italiano) con anche la funzione “power Zero” ossia la possibilità di tenere il trattore frenato anche su pendenze senza necessità di ricorrere ai freni. Naturalmente funzione esclusivamente con trattore in moto.

Pto con 4 velocità.

Motori serie 2012 a 4 cilindri con 4 valvole per ogni cilindro, DCR, Agrex. Potenze (secondo normativa 2000/25ec) di 125-125-135 cavalli rispettivamente per i modelli 410-420-430, con una potenza massima a 121-130-142.

Altra caratteristica saliente è la ventola di raffreddamento di tipo viscostatico a gestione elettronica, quindi con la possibilità di ridurre i consumi in quanto regola i propri assorbimenti secondo necessità.

Grande cura anche sotto il cofano, con la manutenzione facilitata dal pacco radiatori apribile a libro per la pulizia ed il gruppo filtro aria integrato con l’intercooler (si aprono insieme). Cofano che una volta sganciata la cordicella si apre in verticale, permettendo di accedere ad ogni area del gruppo propulsivo. Nessun problema di accesso neppure con caricatore frontale.

Cabina molto razionale (come ormai ci ha abituato da tempo la gamma Agrotron) con comandi ben raggruppati secondo tipologia, colori vivaci degli stessi, linee armoniose e morbide di tutto l’interno. Come detto, possibilità di iMonitor ma anche bluetoot, mp3, usb, telecamera retro integrata sull’iMonitor, funzioni Iso Bus.

Sedile passeggero sempre scomodissimo per persone di altezza importante (come il sottoscritto); un imbottitura dello stesso non guasterebbe.

Visibilità eccellente su tutti i lati.

Altro al momento non mi sento di aggiungere, nella speranza di poterlo presto testare in campo in modo più approfondito, per poterne saggiare le doti.

Comunque a parte tutto, credo che questo nuovo Agrotron con trasmissione continua farà parlare molto di sé e non è inoltre escluso che possa far impensierire anche i Competitor, visto che comunque la fascia di potenza ed il frazionamento in oggetto si stanno affermando sempre più sul mercato per le loro qualità intrinseche.

Segnalo infine, la discussione in cui si parla di questa nuova serie di macchine, e dove sono presenti anche i commenti degli altri Amici che hanno partecipato col gruppo Clienti:

http://www.tractorum.it/forum/trattori-da-campo-aperto-f5/deutz-fahr-serie-agrotron-ttv-400-a-6559/

……..ed anche la discussione in cui si parla dell’Evento in generale e della nostra Esperienza in terra iberica:

http://www.tractorum.it/forum/mondo-agricolo-f44/presentazione-nuova-gamma-deutz-ttv-serie-400-siviglia-4-7-aprile-6995/

E questo è veramente tutto.

Articolo a cura di: Filippo Borgato