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mi sono fatto la tua stessa domanda, e su internet ho trovato questo http://www.silosamarani.it/sistema_compressione.html se guardi nel menu a tendina a sinistra ci sono tutte le slide e le foto con spiegazioni, ammetto di essere molto ignorante in materia e che mi si è aperto un mondo... penso che Vara usi questo tipo di silos verticali e quindi può spiegartelo meglio di me...
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- bayer
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Sinceramente no, anche perchè non lavoro nell'ambito energetico ma sono solo appassionato, magari puoi chiedere nella tua associazione di categoria.. Ti posso però dire che il mio vicino agricolo si è fatto seguire da un'azienda che prepara le pratiche (per il primo bando) che gli ha messo dentro come autoconsumo tutto il pellet consumato per scaldare la casa (ovviamente prendono le fatture di 2/3/4 anni mi pare) e fanno tutto un calcolo della possibile necessità di consumo elettrico. Non so altro perchè non mi piace ficcanasare e quindi non ho chiesto le specifiche di calcolo, ma lui avendo avendo 4 appartamenti grossi nella casa attaccata all'azienda (i 2 "vecchi" con la moglie e i rispettivi figli che al momento conducono l'azienda) e hanno una caldaia policombustibile che riscalda tutto. Per anni sono andati a pellet, poi pellet misto mais (tossinato mi diceva) e ora da un paio d'anni nocciolino che fanno arrivare dal sud, ti posso dire le quantità su per giù perchè vado io a scaricarlo con il muletto....😎 ne comprano circa 20 all'anno, ma 6 bancali li usa un altro figlio che vive dove hanno l'altro capannone... FINE OT
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buongiorno, può starci, io siceramente avevo capito che stavi valutando un impianto a tetto...ma tu parlavi di agrisolare o copertura tetti?
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https://www.enostra.it/energia/candida-il-tuo-impianto-di-produzione/ Candida il tuo impianto ènostra / energia / Candida il tuo impianto Sei un’AZIENDA titolare di un impianto di produzione di energia rinnovabile come Partita Iva in regime in Ritiro Dedicato oppure con vendita al MercatoLibero? Candida il tuo impianto per partecipare al progetto di ènostra e diventare un socio produttore. IMPORTANTE La presentazione delle candidature è riservata a proprietari di impianti di potenza superiore o uguale a 30kW. Compila il seguente modulo con i dati richiesti e sarai contattato dallo staff che si occupa della selezione e dell’accreditamento dei produttori che ti descriverà il processo e le modalità di adesione al progetto. Per qualsiasi esigenza di chiarimento puoi scrivere a [email protected]. ecco qua! servito su un piatto d'argento! e non dite che sono solo parole perchè nei progetti IN CORSO c'è anche un'azienda agricola, e probabilmente negli impianti già attivi molte altre! https://www.enostra.it/impianto-fotovoltaico-arborea/
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CER: Comunità Energetiche Rinnovabili ed affini. Cosa sono e come funzionano.
bu$ine$$ ha risposto a Primo nella discussione Bioenergie
Sono davvero felice che con la volontà si possano concretizzare progetti come questo! Come mi aspettavo c'è da trovare almeno un'azienda o un'ente che assorba una buona quota in modo che si economicamente conveniente e sostenibile "mettere in pista" il discorso, anche per quanto riguarda la , presumo, non semplice parte burocratica inerente la costituzione della CER e il suo mantenimento. Per quanto riguarda l'interesse delle aziende, ti confermo che è già forte e lo sarà sempre di più....il tema etico ambientale (vedi bilancio ESG) arriverà a toccare tutti, anche quelli che adesso fingono di infischiarsene...questo perchè siamo in un sistema a filiera che vuole che tutti rispettino gli stessi parametri. -
CER: Comunità Energetiche Rinnovabili ed affini. Cosa sono e come funzionano.
bu$ine$$ ha risposto a Primo nella discussione Bioenergie
Ottimo che siate riusciti! Puoi darci qualche info in più? tipo potenza impianto, realizzazione CER con già qualche azienda interessata, difficoltà burocratiche ecc ecc -
CER: Comunità Energetiche Rinnovabili ed affini. Cosa sono e come funzionano.
bu$ine$$ ha risposto a Primo nella discussione Bioenergie
mi spiace che raccoglie poco interesse ma io continuo a postare e riportare articoli che trovo interessanti...si sa mai... https://www.qualenergia.it/articoli/comunita-energetiche-e-dintorni-alcune-analisi-casi-studio/ Comunità energetiche e dintorni: alcune analisi e casi studio Daniela Patrucco 26 Agosto 2024 CATEGORIE: Fotovoltaico, Mercato energetico CER, autoconsumo collettivo e autoconsumatore individuale a distanza: il punto della situazione, le prospettive future, i casi di studi. Una sorta di cassetta degli attrezzi preparata da Politecnico di Milano, Leap e Università di Trento. Una pubblicazione “agostana,” a cura di Politecnico di Milano, Leap e Università di Trento, dal titolo Comunità energetiche, gli strumenti della ricerca per analisi tecniche, economiche e sociali (pdf in fondo all’articolo), è una sorta di libro delle vacanze che assolve allo scopo di rinfrescare le cognizioni acquisite, riflettere sulle strategie adottate e da adottare e aprire uno sguardo sulle future evoluzioni delle CER. Come tutti i libri delle vacanze che si rispettino, la pubblicazione propone anche esempi pratici. Così abbiamo voluto soffermarci su alcuni di questi perché rispondono alle domande più frequenti che vengono poste da chi si appresta a costituire una CACER e a realizzare gli impianti: quale configurazione scegliere? quanto costerà? quanto potremo risparmiare? CER, autoconsumo collettivo (AUC) e autoconsumatore individuale a distanza Appurato che: la cabina primaria (CP) è l’area all’interno della quale è incentivata l’energia condivisa e che un soggetto giuridico può operare nell’intera zona di mercato elettrico; per godere dell’incentivo il singolo impianto Fer deve avere una potenza non superiore a 1 MW. Queste le possibili configurazioni: il gruppo di autoconsumatori collettivi (AUC) coinvolge molti utenti tutti localizzati nello stesso edificio; la Comunità di energia rinnovabile (CER) è la configurazione possibile nel caso di molti utenti siti nella stessa porzione di rete elettrica; l’autoconsumatore individuale a distanza è un singolo utente che desideri condividere energia tra diversi punti di connessione tutti a lui afferenti siti nella stessa CP. Questi i ricavi conseguibili a fronte dell’energia autoprodotta dalle singole configurazioni: alla configurazione è riconosciuta l’incentivazione dell’energia condivisa (decreto Mase) oltre alla sua valorizzazione (contributo Arera); la tabella è tratta dal report, come le altre in basso. al proprietario dell’impianto sono riconosciuti i ricavi per l’immissione dell’energia in rete. Nello schema proposto, una sintesi dei ricavi e della loro attribuzione ai diversi attori Caso di studio 1 – gruppo di autoconsumatori che agiscono collettivamente (AUC) Il soggetto giuridico AUC può essere costituito dal condominio con semplice delibera assembleare. Il caso studio riguarda un condominio composto da 18 utenti domestici e da un POD condominiale a cui è collegato un impianto fotovoltaico da 20 kWp che alimenta i consumi condominiali, limitati e concentrati nelle ore serali. L’investimento ammonta a 30mila euro (1.500 €/kWp). Dalle simulazioni risulta una condivisione del 53% da parte dei condomini dell’energia immessa in rete. La somma dei ricavi – incentivazione, valorizzazione e vendita dell’energia oltre al risparmio da autoconsumo condominiale – porta a un risparmio sui 20 anni di circa il 44% della quota variabile della bolletta elettrica. Se si considera anche la detrazione fiscale del 50% il tempo di ritorno dell’investimento si colloca tra i 6 e i 7 anni con un valore netto positivo alla fine dei 20 anni pari a circa 26.200 euro. Nel calcolo, sono considerati anche i costi di gestione annui, pari a 70 euro per partecipante e 30 euro per kWp installato. Caso di studio 2 – Comunità di energia rinnovabile (CER) La CER rappresenta un gruppo di soggetti (imprese, cittadini, Pubbliche Amministrazioni) che si costituiscono in forma di associazione, fondazione, cooperativa eventualmente riconosciute come Ente del Terzo Settore (ETS). La CER oggetto del caso studio installa 200 kWp di fotovoltaico ed è composta da 180 utenti, in prevalenza domestici, ma anche alcuni uffici, negozi e utenze condominiali. Tale varietà di profili di consumo porta la condivisione dell’energia immessa in rete al 58%. La maggiore taglia dell’impianto consente economie di scala grazie alle quali si ha un costo dell’impianto pari a 1.100 €/kWp, costi di gestione annui della CER (partecipanti e impianto) pari a 50 euro a persona. Sebbene si consideri che la CER non acceda all’ecobonus, è previsto un rientro dell’investimento in 7-8 anni e un valore attuale netto alla fine dei 20 anni di 215mila euro circa. Caso di studio 3 – Autoconsumatore individuale a distanza Il caso di studio riguarda una PMI che installa un impianto fotovoltaico da 1 MWp a terra che non beneficia dell’autoconsumo fisico. I consumi dell’azienda sono più ampi rispetto alla produzione fotovoltaica e concentrati nelle ore diurne. La quantità di autoconsumo a distanza è pari al 78% dell’energia immessa. Tuttavia, poiché secondo la normativa gli incentivi di una CACER possono essere destinati a un’impresa solo per la quota relativa al massimo al 55% dell’energia immessa, nonostante l’incremento di energia condivisa e le ulteriori economie di scala, il rientro dell’investimento è comunque previsto in circa 8 anni. Il limite del 55% può essere bypassato con la costituzione di una CER e il coinvolgimento di altre utenze del territorio. Una simile operazione comporterebbe una lieve diminuzione del rendimento ma un buon ritorno di immagine e di presenza sul territorio. Scopi e aspetti tecnici, sociali ed economici delle CER: vantaggi collettivi o individuali? Come ormai ampiamente noto, i maggiori dilemmi da sciogliere nella costituzione di Comunità (sia energetiche che di qualsiasi altro tipo) riguardano la possibilità, per il singolo, di rinunciare a parte del proprio beneficio diretto e immediato cooperando per un migliore risultato per il gruppo, anche attraverso la disponibilità di sistemi di accumulo e la volontaria o automatica modulazione dei carichi. Nella pubblicazione l’ottimizzazione di comunità è definita come il risultato della somma dei costi di approvvigionamento energetico di ciascun membro e dei ricavi derivanti dall’incentivo previsto per l’energia condivisa. Infatti, l’energia condivisa risulta essere un legame che collega tutti i membri e permette loro di coordinarsi e modificare la propria strategia di gestione in modo da migliorare i benefici economici per l’intera comunità. Benefici che devono poi essere equamente redistribuiti, eventualmente anche in forma di progetti sociali (Finanziare l’impatto sociale: gli strumenti per misurarlo e potenziarlo). Il caso studio proposto riguarda la simulazione di una CER che coinvolge 78 POD, di cui 72 del tipo “consumatori puri” per le quali si è ipotizzata la possibilità di modificare il proprio profilo di domanda, e 6 afferenti a impianti FV dotati di accumulo, montati sui tetti dei condominii della CER (per i quali l’autoconsumo fisico è piuttosto basso e la maggior parte dell’elettricità prodotta viene immessa in rete). L’orizzonte di ottimizzazione è di 24 ore. Come si vede dalla tabella, tratta dallo studio,, il mancato coordinamento dei partecipanti, ossia il prelievo di energia in rete da parte dei “consumatori puri” nelle ore in cui il prezzo zonale è inferiore (fascia 2 e 3 della bolletta) e l’immissione in rete dell’eccesso di produzione nelle ore in cui il prezzo zonale dell’elettricità è più alto riduce la percentuale di energia condivisa al 35%. Invece, nel caso in cui i membri si coordinino per immettere e prelevare l’elettricità nelle stesse ore, l’energia condivisa, e dunque l’incentivo ricavato dalla CER, sono incrementabili fino al 100%. L’aumento dei costi di approvvigionamento (+4,5%) è ampiamento compensato dall’incremento dell’incentivo (+79%) e porta a una riduzione del costo complessivo per la CER. L’ottimizzazione di comunità richiede un Community Manager che disponga dei profili di consumo (meters) e dei contratti dei singoli POD. Obiettivi della CER e redistribuzione degli incentivi I calcoli per la redistribuzione dei ricavi devono tenere conto degli obiettivi che si è data la CER sulla base di alcuni criteri: il contributo da parte di ogni componente all’investimento iniziale della CER in impianti Fer; la capacità di ogni componente di incrementare l’energia condivisa dalla CER; eventuali situazioni di vulnerabilità economica di alcuni componenti della CER. A partire da questi criteri, il Politecnico di Milano ha sviluppato diversi algoritmi che sono stati poi applicati al caso della CER promossa nel Comune di Teglio, in Valtellina. In questo caso il Comune si è assunto l’onere dell’investimento degli impianti di produzione, installando su varie coperture circa 190 kWp di impianti FV e ha deciso di redistribuire tra i membri della comunità anche i ricavi derivanti dalla vendita dell’energia trattenendo per sé il solo beneficio dell’autoconsumo fisico. Oltre agli edifici del Comune (due scuole) la comunità è formata da una casa di cura privata, un palazzetto sportivo e 12 utenti domestici di cui 3 considerati a rischio povertà energetica. L’algoritmo di riferimento, basato sulla partecipazione alla condivisione (si veda la tabella qui sotto), redistribuisce maggiormente verso gli utenti più grandi, caratterizzati tra l’altro da un prelievo diurno e, quindi, più utili per condividere energia. L’algoritmo basato sugli investimenti redistribuisce solo tra gli edifici pubblici, che hanno finanziato il fotovoltaico (le due scuole). I metodi proporzionale e a pacchetti rassomigliano alla distribuzione di riferimento, ma dato che non considerano l’autoconsumo fisico valorizzano maggiormente il contributo dei piccoli utenti. Sono stati elaborati, poi, algoritmi bilivello (solidale + proporzionale o proprietari) e trilivello solidale + proprietari + proporzionale). Gli algoritmi solidali redistribuiscono una parte dei ricavi direttamente alle utenze domestiche vulnerabili. L’algoritmo trilivello, infine, fornisce un buon compromesso: remunera gli edifici pubblici e quindi garantisce un rientro dell’investimento, ma allo stesso tempo riduce le spese energetiche degli utenti più fragili senza ridurre troppo i benefici degli altri utenti domestici. Obiettivi della CER e algoritmi per la suddivisione dei ricavi vengono definiti nello Statuto e nel Regolamento. -
parole sante! gli agricoli (forse non tutti, ma tanti) preferiscono comprare mezzi e terra che a conti fatti non si sa se rende o meno ma tanti altri investimenti NO GRAZIE...per poi lamentarsi che li fanno gli altri... il BIOGAS è stato uno di questi..nei primi anni tutti a lamentarsi che arrivavano "i fondi" a rubarci il mais...poi quando hanno capito che potevano farlo anche loro si sono messi in ballo... sicuramente non tutti...ma tanti... cmq per chi mi chiedeva a quanto ho calcolato io il prezzo dell'energia nel business plan, a parte che per me l'energia è un forte costo e che la autocosumo quasi tutta (media da maggio 2021 intorno all'80%), l'installatore mi aveva fatto 4 business plan, 2 con autoconsumo basso ( 30 %) e prezzo dell'energia a € 0,09 e 0,075 e 2 con autoconsumo alto (70%) e identico prezzo dell'energia. Inutile dirti che avendo autoconsumato così tanto e con il prezzo dell'energia schizzato, dovrei pareggiare esattamente in 4 anni, ma non devi tenere conto della mia situazione in quanto in questo forum nessuno (o quasi) avrà autoconsumi così alti... cmq in 6/7 anni si ammortizza...anche perchè spostando i consumi da gas a energia il prezzo (AHIME') rimarra probabilmente sopra i 100 €/mw per un bel pezzo...se ci aggiungiamo che si spinge per la mobilità elettrica..
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Io non riesco davvero a capire, ma in un forum che si posiziona in testa al settore quasi nessuno che commenta questa sezione, non me ne capacito.... Le agroenergie direi che sono state individuate come davvero importanti e integrative al reddito agricolo tradizionale (quasi sempre in calo) ma l'interesse mi sembra veramente basso, eppure le cifre in ballo sono importanti... Voi che siete del settore cosa ne pensate? Come mai le aziende agricole sono così restie in questo campo?
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Parco Agrisolare, a settembre apre il terzo bando Redazione QualEnergia.it 20 Agosto 2024 CATEGORIE: Fotovoltaico L’avviso da 250 milioni di euro e lo scorrimento delle graduatorie 2023. Il Masaf: entro fine anno assegneremo l’intera dotazione Pnrr di 2,35 miliardi. A partire dalle ore 12:00 del prossimo 16 settembre e fino allo stesso orario del 14 ottobre 2024 sarà possibile presentare domanda per il terzo bando Pnrr “Parco Agrisolare” (disponibile in basso). Il nuovo avviso ha una dotazione di 250 milioni di euro e prevede la partecipazione attraverso il portale web del Gse. Saranno sostenuti solo i progetti relativi ai territori di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Secondo il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, si tratta di un’opportunità per abbattere i costi energetici delle imprese agricole nel Sud “che rappresentano, in media, il 20% dei costi variabili”. Dal punto di vista pratico, sottolinea il Masaf in una nota, valgono le regole introdotte con il secondo bando 2023, cioè un contributo a fondo perduto dell’80% massimo sulle spese ammissibili, oltre alla possibilità di adottare soluzioni di autoconsumo condiviso e partecipazione al bando in forma aggregata. È prevista l’installazione di fotovoltaico sui tetti dei fabbricati agricoli con una potenza massima di 1.000 kWp per impianto. La spesa massima per singolo beneficiario del contributo è fissata a 2.330.000 euro. Infine, pubblicato un “Simulatore analisi controfattualità grandi imprese” per l’accesso all’incentivo (leggi anche Bando Parco Agrisolare, possibilità di proroga per la fine lavori). Per quanto riguarda la cumulabilità di incentivi differenti, nel regolamento operativo (in basso) si segnala che la percezione di più aiuti finalizzati alla realizzazione della stessa attività, della stessa iniziativa o dello stesso progetto, ma per spese ammissibili diverse, non costituisce cumulo. Chiusa la finestra temporale per partecipare, il Gse procederà con la fase istruttoria ma si prevede anche il contestuale scorrimento del secondo bando, con l’obiettivo di assegnare entro il 2024 l’intera dotazione finanziaria della Misura Pnrr, pari a 2,35 miliardi di euro, “come da scadenza europea”, sottolinea il dicastero. In tema del FV Lollobrigida ribadisce come “il successo straordinario” dell’iniziativa confermi la possibilità di “promuovere la generazione di energia da fonti rinnovabili senza alcun consumo di suolo agricolo”, da destinare invece “alla produzione” agricola. L’annuncio del terzo bando arriva a breve distanza dal via libera della Commissione Ue all’aumento della dotazione per la misura Parco Agrisolare, con un totale di 850 milioni di euro di risorse supplementari, come previsto da decreto Masaf del 17 aprile 2024. Il terzo bando (pdf) Il regolamento operativo (pdf) L’allegato B recante “Codici Ateco Agrisolare” (pdf)
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noi in paese avevamo creato un gruppo di volontari che un sabato al mese andava a raccogliere la spazzatura altrui e devo dire che da quando abbiamo piazzato un paio di fototrappole e mandato delle belle foto (anche video) i "soliti idioti" oltre a non scaricare più non si fanno nemmeno vedere....e si parla di gnocche da 1/2.000 € e soprattutto gogna mediatica (perchè alla fine nei paesini si viene a sapere chi è il furbo) alla fine con 120/140 € prendi dei bei giocattoli, una sim e sei a posto ...e possono servire anche per capire come si muovono gli animali selvatici!
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bu$ine$$ ha risposto a Primo nella discussione Bioenergie
Gli incentivi Gse distribuiti dalla Cer ai membri non costituiscono utili Redazione QualEnergia.it 23 Luglio 2024 CATEGORIE: Mercato energetico, Rinnovabili Il chiarimento del Fisco in risposta al quesito di un ente del terzo settore. Sintesi della risoluzione e testo allegato. Gli incentivi erogati dal Gse a una Comunità energetica rinnovabile (Cer) e da questa distribuiti ai suoi associati, non devono essere considerati come una ripartizione di utili, perché non costituiscono dei profitti finanziari. Questo il principio ribadito dall’Agenzia delle entrate nella risoluzione n. 37 del 22 luglio (link in basso), avente come oggetto il trattamento fiscale della ripartizione dei contributi Gse ai membri delle Cer, costituite in forma di enti non commerciali. Il caso specifico riguarda un ente del terzo settore che, nell’ambito delle sue attività, favorisce la diffusione delle Cer e dei progetti di autoconsumo energetico collettivo nel settore civile, agricolo e industriale. Ricordiamo che l’8 aprile il Gse ha aperto il suo portale web per presentare le domande di ammissione agli incentivi, dovuti dal Gse alle Cer, che comprendono: una tariffa premio ventennale calcolata in funzione dell’energia condivisa; un contributo Arera di valorizzazione dei benefici che l’autoconsumo comporta mediamente per la rete elettrica pubblica, sempre calcolato sull’energia condivisa. Le comunità energetiche, ai sensi dell’art. 31, comma 1, del D.lgs. 199/2021, possono distribuire questi incentivi (in tutto o in parte) ai propri membri, come benefici economici diversi dai profitti, ad esempio in proporzione all’energia autoconsumata e quindi rilevante per la produzione dell’incentivo. I chiarimenti L’Agenzia ricorda, tra le prime cose, i chiarimenti sul corretto trattamento tributario delle somme erogate dal Gse alle prime configurazioni “sperimentali” di autoconsumo collettivo e di Cer, forniti con la risoluzione 18/E del 2021 (gruppo di condomìni composti da persone fisiche che non esercitano attività d’impresa) e con la risposta all’interpello n. 37/2022 (gruppo di Cer strutturate come enti non commerciali). In entrambi i casi, le Entrate evidenziano che ai fini fiscali rileva il solo corrispettivo per la vendita dell’energia immessa in rete e che questo si configura come reddito diverso (articolo 67, comma 1, lettera i) del Tuir). A conclusioni analoghe, si legge nella nuova risoluzione 37/2024, “si perviene anche con riferimento alle somme erogate dal Gse ad una Comunità energetica costituita nella forma di ente non commerciale […] per la quale assume rilevanza fiscale solo il corrispettivo per la vendita di energia relativo alla quota di energia stessa eccedente l’autoconsumo istantaneo”. In particolare, si precisa che “il corrispettivo per la vendita di energia relativo alla quota di energia stessa eccedente l’autoconsumo istantaneo ricevuto dal Gse e attribuito ai partecipanti assume rilevanza reddituale in capo ai singoli membri, e non in capo alla Cer, con l’applicazione del trattamento fiscale in base alla natura propria del soggetto”, come appunto delineato nella risoluzione 18/E del 2021 e nella risposta 37/2022. Altro chiarimento importante, come anticipato, è che “la restituzione delle somme da parte di una Cer costituita nella forma di ETS [ente del terzo settore] ai propri associati non costituisce aggiramento del principio di divieto di distribuzione degli utili”. -
infatti il mio problema maggiore è che per me l'energia è un costo e bello pesante....
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anche per me video leggermente accellerato... a far ste robe per qualche manciata di visualizzazioni si perde di credibilità (ai miei occhi)
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CER: Comunità Energetiche Rinnovabili ed affini. Cosa sono e come funzionano.
bu$ine$$ ha risposto a Primo nella discussione Bioenergie
buongiorno, ho letto e condivido in buona parte, anche se siamo OT (ma ci sta) ricordo che le CER sono nate per far organizzare a livello locale, e per evitare di sovraccaricare le reti (o addirittura obbligare al distacco degli impianti) in certe zone dove si produce ma non si consuma (o non quanto si produce) e al posto di dare incentivi a pioggia incentivano le comunità che si accordano e si gestiscono l'energia. qua ho trovato 2 bellissimi progetti che non sono rimasti dei progetti, ma sono entrati in funzione...e i numeri sono davvero importanti! Nasce la Comunità Energetica Cooperativa Ravenna promossa da Legacoop e ènostra 18 GIUGNO 2024 COMUNITÀ ENERGETICA, NEWS ED EVENTI Con un totale di 2 MWp di impianti e 8 cabine primarie coinvolte, la CER di Ravenna è il frutto del progetto Cooperative in Transizione, a cui Legacoop Romagna ed ènostra lavorano da due anni link per l'articolo completo: https://www.enostra.it/news-eventi/nasce-la-comunita-energetica-cooperativa-ravenna-promossa-da-legacoop-e-enostra/ Nasce la grande CER del Comune di Parma 15 LUGLIO 2024 COMUNITÀ ENERGETICA, NEWS ED EVENTI Promossa dal Comune, dal CNR, dall’Università di Parma e da AUSL Parma con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica al 2030, la CER si svilupperà su tutto il territorio comunale link :https://www.enostra.it/news-eventi/nasce-la-grande-cer-del-comune-di-parma/