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Nikolas

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  1. C'è ancora un alternativa...un sistema che potrebbe essere molto più semplice e veloce ed economico sarebbe quello di basarsi sulle mappe satellitari che identificano la biomassa. Ormai è stata pluri dimostrata l'affidabilità delle mappe satellitari nel rilevare il volume di biomassa e zone omogenee degli appezzamenti, e funzionano anche su fieno medica etc purchè non siano allettati. Da qui si può creare in pochi minuti una mappa di prescrizione. Resta però il problema della validazione che come detto prima se non analizzo le rese dopo l'applicazione a rateovariabile non saprò mai di quanto è stato il vantaggio.
  2. Per mappare le rese e creare prescrizioni da "mappe di resa" da foraggio pressato l'unica soluzione di cui sono al corrente è appunto la piattaforma PLM di New Holland o l'omologa rossa AFS connect. Che però, per quanto riguarda rotopresse, credo siano in grado di gestire solo dati provenienti da attrezzatura e trattori CNH.
  3. Potrebbe essere una strada anche questa, una strada cieca ma pur sempre una strada. Mi spiego meglio, l'analisi del suolo identifica la disponibilità dei macro e micro elementi, della tessitura, disponibilità sostanaza organica e altri parametri. Però va appunto a guardare solo quei parametri e solo uno alla volta. Analizzando invece la resa analizzi tutti i fattori insieme che hanno portato la coltura ad avere una determinata resa. Ovvio che per essere in una botte di ferro servirebbero sia le mappe di resa che le analisi del suolo georeferenziate ma tra le due specialmente per le colture "normali" tipo mais, cereali da granella, soia etc moooolto meglio le mappe di resa. E non dimentichiamoci poi che proprio grazie alle mappe di resa posso analizzare e capire se le operazioni che ho fatto mi hanno portato ad un beneficio o ad una perdita di soldi.
  4. Bè innanzitutto la rotopressa dovrebbe essere una di quelle isobus con già tutto installato, non credo esistano sistemi aftermarket. Servirebbe che il trattore sia isobus con guida oppure che ci sia un monitor isobus con ricevitore satellitare collegato. E questo servirebbe per generare i dati. Poi si servirebbe un software in grado di gestire quelle informazioni e tramutarle poi in una prescrizione. Una delle combo con cui sono quasi sicuro si possa fare tutto questo è: pressa isobus CNH + trattore isobus CNH + piattaforma CNH (PLM o omologa rossa). Per quanto riguarda altri marchi non sono aggiornato.
  5. In linea di massima si, non è una cosa automatica come una mappa di resa di una mietitrebbia o una trincia, però è fattibile. Le presse generano vari tipi di info tipo dove sono deposte le balle, peso/balla, umidità, pressione pistone (bigbaler), peso totale appezzamento etc..da tutti questi layer con un pò di pazienza e fantasia si può ricavare una sorta di mappa di resa e quindi poi una prescrizione. Una premessa importantissima però, le andane devono essere create perfette andanando sempre la stessa superficie inteso come larghezza per tutto l'appezzamento, altrimenti casca il palco.
  6. Nikolas

    Mais

    Sicuramente le società assicuratrici (con le quali non ho nulla a che fare) hanno delle tabelle per danni da vento, però di pubblico non ho mai trovato nulla. Sicuramente è anche più difficile valutare un danno da vento piuttosto che uno da grandine. Il danno da vento secondo me spesso accade che sia molto diverso e variabile all'interno dell'appezzamento (stadio coltura, varietà, vicinanza alberi, flussi d'aria etc) ed infatti diverse compagnie di assicurazioni si stanno dotando di drone per fare i rilievi/perizie. Il danno grandine generalmente colpisce uniformemente porzioni più ampie dell'appezzamento.
  7. Nikolas

    Mais

    Purtroppo, come già detto, il periodo peggiore per danni da grandine è proprio il periodo della fioritura. Purtroppo poi si instaurano anche situazioni di proterandria, ovvero che il momento di emissione pennacchio e rilascio polline non coincide con quello dell'emissione delle sete. Quindi nello scenario peggiore anche se fiorisce (rilascio polline dal pennacchio) purtroppo non è detto che fecondi. Allego una delle tante tabelle in giro per fare un circa di stima danni. In ogni caso dispiace molto
  8. Dopo ogni utilizzo la lavo e ingrasso tutto, un paio di pompate per ogni disco e via. Non ho mai aperto la scatola degli ingranaggi dei dischi, quella verticale dove ci sono le coppie coniche invece purtroppo si😑😑. Comunque non fá un utilizzo intensivo, 2-2,5 ettari all'anno per 2 tagli.
  9. Ho una BCS 440 (versione falciacondizionatrice della 404) confermo, come già detto, che c'è una chiave apposita per smontare i coperchi fatta con un tondino liscio piegato a V con le estremita curvate a 90 gradi in modo che entrino nei 2 fori. E si sotto ci sono gli ingrassatori.
  10. Scusami ma per quanto riguarda il seme "accompagnato" il chi ha copiato è proprio JD con la exact emerge 😅 sistema poi portato su Monosem che è sempre di JD. PrecisionPlanting con SpeedTube è uscita diversi anni prima di JD, con un sistema che personalmente ritengo molto superiore e più semplice.
  11. La principale differenza è che ZA-TS può avere anche la regolazione elettrica automatica della posizione di caduta del fertilizzante sul disco, fondamentale per mantenere la larghezza di lavoro desiderata anche al variare del dosaggio da applicare o della velocità di avanzamento.
  12. Ciao Dai un occhiata a questa discussione https://www.tractorum.it/forum/topic/19977-rateo-variabile-quali-sono-i-vantaggi-reali/
  13. Attenzione @Simone 83 che non è la prescrizione o la piattaforma che ti dice i dosaggi da apportare nelle varie zone (perlomeno nel caso della piattaforma che supporto), è l'agricoltore stesso o l'agronomo che segue l'azienda che decide il dosaggio delle varie zone. Quindi se c'è una zona brutta a causa delle cose che hai elencato, visto che il fertilizzante ovviamente non risolve ne il problema cinghiali (purtroppo??) ne cambia la situazione scheletro/rocce, andrò a distribuire un quantitativo inferiore di fertilizzante ed in quella zona il vantaggio sarà dato dal risparmio di fertilizzante. Esempio classico quando ci sono zone in cui il grano non è nato causa ristagni idrici, una qualsiasi mappa satellitare ovviamente identifica che in quella zona c'è un problema solo che lo devo gestire in modo diverso rispetto alle zone dove il grano c'è ed è bruttino...in quelle zone dove il grano non è nato il guadagno stà nel risparmio.
  14. @Primo Secondo me la chiave è esattamente nelle prime frasi che hai scritto..."analisi e interpretazione dei dati"...È proprio li il vantaggio dell'agricoltura di precisione e della tecnologia che ad oggi c'è sulle macchine. Ed analizzare i dati, ad oggi non è una cosa impossibile o solo alla portata di pochi luminari, specialmente se si crea tutto un percorso che agevola la creazione e analisi dei dati, magari ci vogliono degli anni per diventare più pratici ma di sicuro non è impossibile. Il come fare la prescrizione, su che basi parto, dove di più dove di meno sembra assurdo ma è inutile se poi non vado ad analizzare quello che faccio. Nel caso che vi ho condiviso di semina grano in variabile ne io ne l'azienda abbiamo la certezza di aver preso la decisione giusta al 100%, alla raccolta grazie alle zone di semina a rateo fisso vedremo se ci saranno dei vantaggi e di quanti euri o q.li saranno. In ogni caso danni catastrofici non ne dovremmo causare al massimo saranno stati sprecati i 20-30 kg/ha in più di seme nelle zone con più seme ? Riguardo alla tua conclusione sono assolutamente d'accordo che si possono commettere "errori" con entrambe le tecniche, solo che con una delle due tecniche gli errori li posso analizzare,capire,correggere fino a ribaltare la situazione portando l'errore ad un vantaggio. A rateo fisso se faccio errori ho due sole opzioni...tenersi l'errore o cambiare tecnica.
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