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Steu93

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  1. Ho giusto un micino che faceva le fusa al topolino con cui giocava .... Scherzi a parte: possono prendere quelli giovani, ma quelli troppo grossi non ci pensano nemmeno ad aggredirli.... In passato abbiamo visto una scena da cartone animato: gatto adulto piuttosto ben messo che si avvicina quatto quatto alle spalle di un topolone più grosso di lui, il quale stava seduto a mangiare la granella per terra.... Gli arriva alle spalle senza farsi beccare e.. pianino pianino, già timoroso, gli poggia la zampa sulla schiena. A questo punto, il topo gira il busto e la testa e lo fissa. Fermo immagine per qualche momento... e poi il gatto scappa a gambe levate ahahahah! Come dargli torto: la bestia era davvero imponente.
  2. Mi parlano bene di questo costoso spray appiccicoso: https://eshop.wuerth.it/Categorie-di-prodotti/Spray-repellente-per-roditori/31143007041401.cyid/3114.cgid/it/IT/EUR/
  3. Il discorso è: sommersione invernale per alzare la falda acquifera è ottimizzata sui terreni che bevono tanto. Se un terreno beve tanto, asciuga in fretta dopo che la sommersione invernale è stata terminata. Dunque il problema non sussiste. Certo, se uno ha terra vicino ai canali sopraelevati e gli finisce acqua nel campo è un problema! Ma ci sono modi per liberarsene, quando non ci sono i sortumi ed è solo infiltrazione. Le ho anch'io queste situazioni. Falda alta non per pescare con le idrovore, ma per massimizzare il rendimento dell'acqua in primavera. Verissimo che bisogna computare il tempo in cui la falda si scarica; e sommergere adesso non so che effetto complessivo potrebbe avere nel lungo termine. Ma il fatto è che non se ne parla!!! Pochissimi se ne occupano a livello scientifico e, sperimentalmente, finché non si prova a fare a livello di comprensori, dubito che si riesca a capire cosa davvero succederebbe: quale sarebbe l'andamento della falda. Comunque si parla di utilizzare non di acqua raccolta nei bacini - sarebbe suicida - ma acqua che scende comunque e andrebbe persa. E in ogni caso c'è il cuneo salino a valle, tenere la falda alta qui li aiuta. Con dei decompattatori spartani, si può benissimo lavorare il terreno in velocità d'autunno mantenendo tutto il residuo in superficie e godendo quindi della degradazione della paglia non interrata tipica della sommersione invernale. E poi, quando avrà perso massa in primavera, si può mescolarla anche in acqua appunto coi rulli a lame. Non per forza bisogna arare dappertutto.
  4. Considerato che l'aratro deve anzitutto rovesciare bene, per avere la funzione di lotta alle infestanti, sarebbe bello fare una classifica o comunque una rassegna generale degli aratri superficiali o eco-aratri in rapporto a questa funzione. Ad esempio, dubito che quelli fatti cosi https://www.youtube.com/watch?v=534nJFoiZbo&t=99s siano efficaci da questo punto di vista. Interrare la paglia la interrano, per carità. Ovlac Mini, mi pare di capire, promosso?
  5. Se non altro il Lago Maggiore è buono (se non lo svuotano). Per la falda, invece, ci sarebbe da sommergere subito i terreni bibuli a tappeto. L'acqua da scioglimento c'è. Ma i canali sono chiusi. Consorzi irrigui preoccupati a farsi la pelle a vicenda, oppure al proprio interno (Est Sesia docet), piuttosto che ad accordarsi in fretta e agire. E alla base di tutto c'è pure la tipoca preoccupazione tipo del risicoltore padano viziato: "eh, ma se si sommerge poi come faccio a fare le lavorazioni !1!1!1!11!!1!1!". Tolto il fatto poi, che molti, se non quasi tutti, vogliono essere ben pagati per sommergere d'inverno. A me, dessero acqua, sommergerei dopodomani mattina, tempo di pulire i fossi dall'immondizia. Senza chiedere un soldo. Lo scorso anno solo una clamorosa botta di culo, anzi una pisciata, uno squirt infinito primaverile ci ha salvato. E quasi tutti pensano che avremo sempre culo ed è ragionevole sperarci. Vabbeh, viva l'Italia - che devo dire? Questo paese mi appare sempre più come l'esatto rovescio del Giappone. E non è un complimento.
  6. Sì è un Juwel 7. Teoricamente fa fino ai 35 cm di profondità. Sottodimensionato per il nostro trattore e le nostre dimensioni aziendali; sovradimensionato in risaia; e per lo più pagato caro. Inutile come una Ferrari in un centro storico medievale. Voluto a tutti i costi da un ex-socio della nostra società, anni or sono. E l'ha preso pure con gli avanvomeri che gli ha appioppato il venditore, senza farsi domande. NO COMMENT.Con lo stesso prezzo si poteva comprare un Ovlac 9 vomeri - per dire. Vendendolo ora, prenderemmo 12.500 cucuzze circa. Non so se ne valga la pena. A questo punto lo teniamo per i sovesci. Credo che il problema sia proprio determinato dalle essenze rampicanti, come le vecce. È per questo che penso di montare i dischi di taglio. Questo stesso aratro l'ho visto in video russi che ara direttamente gli incolti con tanto di alberelli giovani ahahah... L'aratro è a posto. A me, sinceramente, arando sembrava che il problema fosse la mancanza dei dischi di taglio. Ho l'impressione che con la massa opportunamente rullata, stesa e tesa a terra, con i dischi di taglio l'avrebbe arata anche senza trincia. Certo: trinciando si massimizza la densità della massa verde e perciò si ottimizza, si minimizza lo spazio in cui viene interrata. Non trinciando bisogna quindi, giocoforza, arare più profondo. Non c'è verso.
  7. Io mi sono tenuto largo con la profondità perché tengo conto di possibili paglioni. Anche se comunque oggi ci sono le mietitrebbie che fanno farina e quindi non so quanto possa essere un problema. La mia NH già fa un ottimo lavoro, ma le Claas che vedo in giro fanno la polvere. Poi comunque la profondità di lavoro dipende anche da quale coltura c'era prima. Se c'era riso, almeno 18 cm li farei. Trasporto: bel problema! Bisognerebbe averlo trainato o semi-portato ma poi non so quanto leviti il costo se lo si vuole reversibile... In ogni caso, personalmente non ho stradine troppo infami. Io almeno 8 vomeri li vorrei avere, se in futuro ne acquistassimo uno. Perché abbiamo 140 ettari in due persone: se si vuole arare tardi, bisogna massimizzare la produttività. In futuro forse mi daranno acqua per la sommersione invernale, per cui l'aratura tardiva servirà a terminare anche le infestanti nate ad aprile Aratro superficiale Ermo, fuorisolco, in risaia:
  8. Migliori aratri leggeri da risaia? Con tanti vomeri però, per massimizzare la produttività del lavoro e sfruttare i 200 cavalli. 7, 8 o perfino 9 vomeri quando la terra è in tempera e ha una tessitura benevola. Non so quanto gli attuali cosiddetti "eco-aratri" possano essere adatti. Comunque: profondità di lavoro: 21 cm, non di più. E arare stoppie trinciate: no sovesci. Ovviamente aratura primaverile. Si cerca la terra con l'umidità giusta o che si avvicini, per poter tirare bene: che in risaia è possibile solo in quel periodo (a meno di avere terra sabbiosa).
  9. Sì Aggiungo: - avanvomeri? I miei non sembrano adatti, imboccano anche sul trinciato con la veccia. Ho dovuto levarli... Credo che servano quelli alti e stretti: da residuo di mais? Allego gli avanvomeri che monto io. Nella seconda foto quelli da elevato residuo. Ho lo stesso aratro, ma specifico che quello nella prima foto ha dei versoi più grossi. I versoi del mio sono quelli nella seconda foto. - dischi di taglio? Dentellati, lisci, dischi turbo (sì, qualcuno monta i turbo)? - paletta superiore anti-ingolfamento? Sul trinciato-bene va bene tutto 🤣: pure l'eco-aratro. Nei limiti del possibile vorrei configurare l'aratro per trinciare alla cazzo con una trincia frontale o addirittura non trinciare.
  10. Secondo voi, che tipi di versoio si addicono di più al sovescio? Vedo che quelli allungati, circa 1,50 m di lunghezza, lavorano molto bene. Sembra vadano forte in Nord-Europa. Guardando le foto, sui Cappon vedo montati solo quelli.
  11. Discorso Ecoschema 5: tecnicamente se si vogliono massimizzare le fioriture delle essenze seminate e contrastare le infestanti bisogna fare almeno uno sfalcio estivo. Ma non te lo lasciano fare. Di essenze pollinifere che potrebbero competere con le infestanti, escludendo le rampicanti che ci salgono sopra avvinghiandosi, mi viene in mente solo la Crotalaria Juncea. Che sarebbe anche ottima da sovescio. Ma non è ammessa. Comunque è pur sempre alloctona e farla disseminare mmhhh... Ci sarebbero tante cose da dire, tanti aspetti tutti contenuti negli impegni e nelle restrizioni imposte dall'Ecoschema 5 che sono folli. A partire dal fatto che secondo Il Ministero esistono solo gli apoidei come impollinatori da salvaguardare. Che cosa si può pretendere da gente che scrive già i regolamenti così? Lincenziarli in tronco non sarebbe peccato. Alla fine, come quasi sempre di questi tempi, verrà premiata la furbizia più che l'utilità ambientale. Le fasce "tampone" sarebbero doverose in molte situazioni (e non tanto perché tamponano). Ma, con una popolazione rurale ridotta all'osso, ed essendo venuta a mancare la loro funzione d'integrazione economica (legna, bachi da seta, frutta etc.); è necessario che la comunità intera se ne faccia carico e le paghi per il prezzo che valgono; e che, almeno per la "manutenzione" si ricorra al libero e consapevole volontariato. Io qualcosa faccio, gratuitamente e ben volentieri, ma è un goccia d'acqua nel deserto. La verità è che a nessuno glie ne frega un cazzo; e la soluzione comoda è scaricare sugli agricoltori responsabilità, oneri e impegni di tutela ambientale che nemmeno se lavorassimo come schiavi potremmo mai sperare di adempiere. Insomma: se si fanno slogan di riqualificazione rurale, poi bisogna scendere in campo e sporcarsi le mani; oppure creare redditività. Delle due l'una. E poi a chi prende le decisioni non è appunto chiaro l'aspetto demografico: si ragiona come se ci fosse ancora un quarto della popolazione nazionale che lavora nelle campagne. Perché manutenere i corridoi ecologici, ad esempio, non ha mica la stessa produttività oraria che arare il campo. Considerazioni banali... eppure...
  12. Per il discorso fatto sopra, se @superbilly1973 fa il sovescio galattico portato fino al 30 giugno, causa obbligo di set-aside, comunque almeno i 2/3 dell'azoto di quel popò di roba il sorgo non li vede, ma spetteranno al grano. E tanto di più di quei 2/3 tante più graminacee c'erano nel prato da sovescio: degradazione relativamente lenta. Dunque, se parliamo di solo N, il problema non sembra sussistere per il grano. Il digestato di sorgo si converte velocemente in nutrienti? Leggo che quello di triticale sì.
  13. https://youtu.be/y4TDnVbqO3U?si=gZzwCjpPRI4ujT0a https://www.risoitaliano.eu/alberto-lasagna-la-siccita-in-un-libro/
  14. Ecoschema 5 alla fine sono molti più i rischi d'impestarsi di qualcosa che i vantaggi, sui seminativi s'intende. IL 2023 festa grande (quasi 800 euro/ha), ma nel 2024 voglio proprio vedere cosa rimarrà dei promessi 500 euro/ha. Io non lo farei assolutamente. Sovescio tutta la vita a condizione di mettere oltre l'eventuale coltura estiva anche l'autunno vernina dopo, che sia da reddito o sia da cover; in modo che venga sfruttata, mantenuta in circolo la fertilità del super-sovescio a base di leguminose che avrai fatto. Bon io ho appena letto il testo e ho scoperto che a meno di 3 metri da campi coltivati senza apposite restrizioni nell'uso dei fitosanitari bla bla, bla bla non ti lasciano inerbire per l'Ecoschema 5. Vogliono la fascia tampone in sostanza. Non è del tutto sbagliato, ma nemmeno del tutto corretto, a mio modestissimo giudizio. Ci sono molte zone marginali, ad esempio in presenza di canalizzazioni, che potrebbero essere sfruttate per fare dei miglioramenti ambientali con un certo impatto, soprattutto in un'area degradata. Bene, almeno, che non siano necessarie sementi certificate. Io vorrei farlo comunque a perdere, senza remunerazione, a scopo naturalistico (non solo per gl'impollinatori diurni tanto amati a Bruxelles; e non solo per gl'impollinatori tout court; come se il degrado ambientale colpisse solo gl'impollinatori... guardano troppa pubblicità del Mulino Bianco a Bruxelles!!!) visto il degrado in cui versa la campagna del mio paesino. Si tratta della sponda, di una grossa sponda di terra di un cavo acquifero sopraelevato rispetto al piano del campo limitrofo. Umida. Larga 4 metri e lunga 300. Ma prima dovrei liberarmi della sorghetta che la infesta....
  15. @superbilly1973 però chiedeva del sorgo... @superbilly1973A fine settembre della veccia rimane ben poco: tutti i baccelli si saranno già aperti in estate e avrà disseminato ovunque. Infestante tremenda.... Mais bio è chiaro che uno deve arrangiarsi ed è comunque una costruzione di fertilità che arriva da lontano. Non è che la veccia ti sputa metà dell'azoto accumulato durante l'estate. Ma il 30% sì. La produzione contenuta (se non fosse per carenza di nutrienti, lo sarebbe per la semina tardiva e quindi a causa di una varietà meno produttiva) viene compensata dal modico sovrapprezzo del mercato biologico. Che io sappia, colture così mangione in biologico si mettono solo dopo anni di prati miglioratori e relative deiezioni. Come una volta, del resto. Altrimenti è un suicidio. Rivoluzione agricola inglese - ricordo male? Comunque il 30 giugno certo è tardi, tardi anche per il mais su pacciamatura crimpata: dalle date che leggo. Ma qui non si sta parlando di biologico. Sono uscito dal seminato. Servisse almeno a qualcosa questo set-aside del balle. I faunisti l'hanno già smontato. Alla fauna selvatica servono aree complesse, altro che il set-aside di Bruxelles.
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