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  1. Il Ministero delle politiche agricole ha informato che il CTA (Comitato tecnico permanente degli Assessori regionali all’agricoltura) nell’ultima seduta del 9 febbraio scorso ha approvato una proposta di modifica dell’art. 10 del DM 29 luglio 2009, che reca le disposizioni nazionali di applicazione dell’art. 68 dell’ultima riforma PAC denominata health check ed in vigore dalle semine dell’'autunno scorso. Le modifiche (vedere il testo allegato) alle disposizioni già note, che si sarebbero rese necessarie per superare le osservazioni critiche della Commissione UE, sono le seguenti: - la riduzione della rotazione da triennale a biennale (un anno cereali autunno-vernini, l’'altro anno una coltura miglioratrice); - la soppressione dell’obbligo di utilizzare seme certificato per il grano duro; - la modifica dell’elenco delle colture ammesse, dell’allegato 6. Tra i cereali, vengono di fatto esclusi il mais ed il sorgo; (praticamente la biennale mais-sorgo non è contemplata per avere il premio dell'articolo 68). tra le colture miglioratrici, accanto alle precedenti colture oleaginose e proteiche, vengono inserite anche cicerchia, lenticchia, cece, veccia, sulla, la barbabietola ed il maggese vestito. Il provvedimento dovrà essere ratificato nei prossimi giorni dalla Conferenza Stato-Regioni. ECCO il testo del decreto completo. D.M. 29 LUGLIO 2009 - TESTO DELL’ARTICOLATO RELATIVO ALLA MODIFICA DELL’ART. 10 CON PARERE FAVOREVOLE, NELLA SEDUTA DEL 9 FEBBRAIO 2010, DEL COMITATO TECNICO PERMANENTE DI COORDINAMENTO IN MATERIA DI AGRICOLTURA. Art. 1 1. L’articolo 10 del D.M. 29 luglio 2009 recante “ Disposizioni per l’attuazione dell’articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009” è sostituito dal seguente: “ Art. 10 1. Una somma di 99.000.000 euro è destinata a pagamenti annuali supplementari, nel rispetto dei requisiti e delle condizioni di cui all’articolo 39, paragrafo 3) del regolamento (CE) n. 1698/2005, in favore degli agricoltori che attuano tecniche di avvicendamento biennali delle colture. 2. I pagamenti di cui al precedente comma 1 vengono erogati agli agricoltori nelle regioni elencate di cui all’allegato 5, a condizione che il ciclo di rotazione preveda la coltivazione, nella medesima superficie, per un anno di cereali autunno-vernini e per un anno di colture miglioratrici, come elencate nell’allegato 6. 3. L’importo massimo unitario dei pagamenti di cui al comma 1 è fissato a 100 euro per ettaro, fatta salva ogni eventuale modifica di cui al successivo comma 4. 4. La misura di sostegno prevista nel presente articolo è soggetta a specifica approvazione da parte della Commissione UE, come statuito dall’articolo 68, paragrafo 2), lettera a) (ii), del regolamento (CE) n. 73/2009.” Art.2 1. L’allegato 6 del D.M. 29 luglio 2009 recante “ Disposizioni per l’attuazione dell’articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009” è sostituito dal seguente: “ Allegato n. 6 Cereali autunno-vernini: Frumento duro, Frumento tenero, Orzo, Avena, Segale, Triticale, Farro. Miglioratrici: Pisello, fava, favino, favetta, lupino, cicerchia, lenticchia, cece, veccia, sulla. Foraggere avvicendate ed erbai, con presenza di essenze di leguminose. Altre colture: Soia, colza, ravizzone, girasole, barbabietola. Maggese vestito ” Il presente decreto sarà trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Per altre informazioni: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali | Settori Agroalimentari
  2. Hedysarum coronarium L.* - Funghi in Italia - Fiori in Italia - Forum Micologia e Botanica Sulla comune, Fiore di sulla, Guardarubio. Forma biologica: Emicriptofita scaposa (Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allugato, spesso privo di foglie). Descrizione: Pianta erbacea perenne, alta 80-120 cm. , ad apparato radicale fittonante assai sviluppato. Fusto cavo e fistoloso a portamento da semiprostrato ad eretto, molto ramificato. Le foglie sono composte imparipennate, elittico-ovali od arrotondate, pubescenti lungo il margine,come pure nella parte inferiore. I fiori, riuniti in racemi ascellari densi ,conico-globosi con 10-35 fiori, vanno dal color rosa al rosso carminio brillante. (raramente bianchi). Il frutto è un legume di 2-4 segmenti appiattiti con semi discoidali, sub-reniformi, di colore giallo. Antesi: Aprile-Giugno Tipo corologico: W-Mediterranea (Zone montane). Distribuzione in Italia: Caratteristica dei terreni argillosi presente in Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna Habitat: cresce negli incolti erbosi, lungo i margini dei fossi e delle strade, sino a 1.200 m. ___________________________________________________________________ Proprietà - usi curiosità: In erboristeria è usata in preparati astringenti e come ipocolesterolemizzante per via interna. In cucina vengono usate foglie e fiori per insalate crude miste, che hanno proprietà nutrienti, per flan, frittate e zuppe varie. Rappresenta una delle foraggere più importanti per le regioni del Mediterraneo e tra le leguminose si contraddistingue per le sue elevate qualità alimentari. Nota è la sua efficacia di ridurre le infezioni gastro-intestinali negli ovini, grazie al contenuto concentrato di tannini ed all’elevato valore proteico, dimostrato da esperimenti effettuati in Nuova Zelanda. E’ considerata anche una ottima pianta mellifera. In melissopalinologia, la presenza di polline di Hedysarum viene considerata come indice di provenienza italiana del miele. Infatti, fino ad alcuni anni fa, i mieli uniflorali di Sulla venivano prodotti abbondantemente dall’Appennino romagnolo alla Sicilia. Oggi codesta produzione è limitata solo ad alcune zone collinari di alcune regioni italiane quali: Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia . Questo miele per il suo sapore delicato e gradevole e' indicato per i bambini e per i lattanti. Al di fuori del territorio italiano è nota la produzione di Sulla solo nel Nord Africa. . Interessante è sapere che, tutte le leguminose foraggere, hanno una grande capacità di azotofissazione nei terreni e per questo possono rappresentare una interessante alternativa colturale per la conversione dei terreni da destinarsi anche alle produzioni biologiche. Dal sito agraria.org >"Aree di nuova diffusione della coltura sono la Tunisia, la Spagna, il Portogallo, la parte occidentale del Nord America, l’Australia e la Nuova Zelanda; in quest’ultimo Paese la specie viene utilizzata prevalentemente per la produzione di insilato e come coltura di copertura per la conservazione del suolo." >"La semina in passato di solito si faceva in bulatura, in autunno con 80-100 Kg/ha di seme vestito, o in primavera con 20-25 Kg/ha di seme nudo. Attualmente una tecnica d'impianto assai seguita è quella di seminare, a fine estate sulle stoppie del frumento, seme nudo. Alle prime piogge la sulla nasce, cresce lentamente durante l'autunno e l'inverno e dà la sua produzione al 1° taglio, in aprile-maggio." >"Se il terreno non ha mai ospitato questa leguminosa ed è perciò privo del rizobio specifico, non è possibile coltivare la sulla, che senza la simbiosi col bacillo azotofissatore non crescerebbe affatto o crescerebbe stentatissima. In tal caso è necessario procedere all’"assullatura", inoculando il seme al momento della semina con coltura artificiali del microrganismo." . ------------------------------------------------------ ------------------------------------------------------ La mia esperienza su questa foraggera. Normalmente viene coltivata per due anni, ma ultimamente si sta diffondendo la varietà che da una resa migliore il primo anno, per poi alternare con il frumento. Periodo di semina: (Sicilia, quota 850 ) Mediamente inizio ottobre, o altrimenti quando si riducono le probabilità di periodi eccessivamente caldi, e freddi, seminarla quando si avvicina il freddo potrebbe portare una produzione scarsa il primo anno, e anche a problemi di nascita. Per la semina non necessita di lavorazioni profonde - anzi con lavorazioni profonde le probabilità di nascita si riducono - si può seminare direttamente su sodo, basta solo una grattata in superficie. Oppure una passata con un coltivatore che lavora 10-15 cm, spargere il seme e rullare. Non facciamo concimazioni. A volte se la pianta è particolarmente sviluppata nel mese di gennaio/febbraio si può dare al pascolo, così si riduce il rischio di gelate, di allettamento al momento del taglio, e il foraggio sarà più fine. Per la raccolta si fanno le lavorazioni classiche, taglio quando è in fiore, essiccazione, imballaggio. Credo che qualcuno ha fatto prove di insilato ma non so che risultato hanno avuto. E' una foraggera rustica, bisogna lavorarla nei periodi umidi altrimenti fiori e foglie si perdono, difatti se in un campo di sulla non mietuta ma secca e in estate si fa una lavorazione tipo aratura o fresatura l'attrezzo non ha problemi di intasamento perché la sulla si disintegra. Questa foraggera ha diversi vantaggi: Si può coltivare in terreni dove vi sono pietre. Non è infestante, (ma il seme deve essere pulito). La mietitrebbia non ha difficoltà a trebbiarla, ma chi la trebbia deve essere esperto altrimenti le perdite vanno alle stelle. Migliora le caratteristiche del terreno. La produzione di foraggio è abbondante (a volte bisognerebbe tagliarla con la falciacondizionatrice) Anche in Sicilia gli apicoltori spostano le arnie delle api in prossimità dei campi di "sulla" per la produzione di miele.
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