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  1. Il rotoaratro è un attrezzo di non larghissima diffusione, ma di prerogative interessanti. Tratterò in dettaglio del modello Falcland il più pesante delle 3 gamme prodotte dalla Falc di Faenza (RA): FALC - Macchine agricole - Aratri rotanti E' una macchina di peso e dimensioni importanti, adeguato a macchine con almeno 250cv: peso kg 3800, larghezza di lavoro mt 3, profondità di lavoro 40 - 45 cm. E' costituito da un robusto telaio che supporta un grosso rotore che prende il moto centralmente da un gruppo cambio - riduttore - coppia conica di dimensioni imponenti che riduce la velocità di rotazione pto di 1000 giri/m a 40 (in 1°marcia) - 50 (2°marcia) - 60 (in 3°marcia) giri/minuto di rotore. Su tale rotore, che ruota nello stesso senso di marcia, sono applicati 24 ancore disposte in modo progressivo su 8 file ( 3 ancore per fila). La macchina viene proposta con due diverse configurazioni di ancore: - da secco, di forma concava (lavora di punta sul terreno), provvista di un puntale d'usura in acciaio in testa, efficace su terreni molto secchi - da bagnato, di forma convessa (lavora di taglio), di sagoma molto più sottile, sull’estremità di una lama a V che lo scopo di rivoltare la fetta di terreno . La macchina in assetto di lavoro poggia a “peso morto” su di un grosso e robusto rullo del diametro di circa 50 cm largo quanto la macchina, provvisto di 4 creste per offrire il grip necessario al suo rotolamento anche in condizioni di bagnato. Tale rullo, posizionato davanti alla macchina (praticamente sotto al punto d’aggancio al sollevatore) è fissato al telaio, per cui la profondità di lavoro non è registrabile, se non agendo leggermente sul terzo punto idraulico, consentendo un range di non oltre 5 centimetri di escursione. La velocità di lavoro va da 3 a 4,5 km/h (3° e 4° sui JD 8000), con una produttività che va 1 a 1,5 ha/h a seconda delle condizioni Tale macchina si dimostra indicata ad operare su terreni difficili ed in condizioni estreme: - secco estremo, nel qual caso riesce a svolgere un discreto sovescio sia dei residui colturali anche abbondanti (come nel caso del mais) che delle infestanti. Quando i terreni sono talmente secchi e duri da impedire il lavoro sia degli aratri che degli estirpatori, il rotoaratro diviene una macchina indispensabile, in quanto, grazie alla massa imponente ed alla forza impressa dalla pto riesce a vincere l’enorme resistenza del terreno indotta dai sempre più frequenti periodi di siccità prolungata. - bagnato estremo, anche in questo caso il rotoaratro riesce ad operare anche quando le condizioni divengono inaffrontabili per gli aratri e gli estirpatori, grazie al fatto che il movimento del rotore agevola l’avanzamento del trattore anche in condizioni di aderenza pari a zero. Il modello della Falc che lascia interdetti per le caratteristiche “anfibie” è però il modello “Freeland” medio abbinato a trattori di 150-170 hp, in quanto il minor peso sia del trattore che dell’attrezzo esaltano questa caratteristica. Con il modello Falcland, quando le condizioni non consentono al rullo di sostenere il peso dell’attrezzo, si trasferisce forzatamente il peso della macchina sul sollevatore e questa manovra in condizioni critica è spesso causa di storiche impantanate che ne sconsigliano un uso troppo spregiudicato in condizioni davvero critiche.. In conclusione, personalmente considero questa macchina come una interessante opportunità per gli agricoltori ponendosi come alternativa all'aratura, della quale questo attrezzo può essere un apprezzabile surrogato quando le condizioni divengono estreme.
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