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  1. Dato che l'argomento non è dei più semplici inizio con qualche definizione: Pressione di selezione L’intensità con cui si esplica la selezione viene detta “pressione di selezione”: essa è data, semplificando, dal rapporto tra il tasso di sopravvivenza degli individui resistenti e quello degli individui suscettibili. La pressione di selezione è direttamente proporzionale all’efficacia, alla persistenza ed alla frequenza di impiego di un certo erbicida, o gruppo di erbicidi aventi lo stesso meccanismo d’azione. Per cercare di prevenire l’insorgenza e/o ridurre la diffusione delle popolazioni resistenti è necessario ridurre il più possibile la pressione di selezione esercitata sulle malerbe attraverso la rotazione colturale, l’impiego di erbicidi aventi diverso meccanismo d’azione in modo alternato o in miscela, ridurre la carica di infestazione attraverso l’integrazione dei mezzi chimici con i mezzi agronomici a disposizione. L’insorgenza della resistenza è anche funzione della frequenza iniziale degli alleli di resistenza (in pratica del numero di piante resistenti nella popolazione originariamente sensibile). Tolleranza Capacità naturale da parte di una popolazione di infestanti di tollerare un erbicida e completare il proprio ciclo vitale quando l’erbicida è usato alla dose normale di campo Resistenza E’ la capacità naturale ed ereditabile di alcuni individui presenti in una popolazione di sopravvivere alla dose di erbicida normalmente impiegata per il loro controllo. In tutte le popolazioni infestanti è presente un numero molto limitato di piante in grado di sopravvivere naturalmente al trattamento erbicida. L’uso ripetuto, nello stesso appezzamento, di erbicidi con il medesimo meccanismo d’azione elimina tutte le piante sensibili consentendo alle piante resistenti di sopravvivere e moltiplicarsi, selezionando così nel tempo una popolazione resistente. Meccanismo di azione Si definisce come meccanismo d’azione il tipo di alterazione fisiologica (biochimica o biofisica), attraverso cui l’erbicida provoca la sua azione fitotossica sulla pianta su cui viene applicato. La selezione di popolazioni di malerbe resistenti è causata proprio dall’impiego ripetuto di erbicidi aventi il medesimo meccanismo d’azione, assieme a limitate lavorazioni agronomiche e alla mancata rotazione di colture (es. monocolture). La resistenza agli erbicidi non è un problema da sottovalutare, ne ho avuto esperienza diretta già 5 anni fa quando prima della commercializzazione dell'Axial (graminicida post-emergenza per il grano), sono state fatte pluriennali prove nei nostri terreni e già li si sono visti ceppi resistenti a erbicidi (ACCasi) e cioè quelli che agiscono per inibizione dell’enzima Acetil-CoA Carbossilasi di cui l'Axial fa parte, per cui avevamo zone dove l'Axial non funzionava al 100 %, ma persino l'Atlantis (considerato da molti il miglior graminicida attuale per il grano, il quale ha meccanismo di azione diverso dall'Axial ovvero è un ALS inibizione dell’enzima acetolattato sintasi) non riusciva a dare il 100 % di controllo, l'unico modo per avere il 100 % di controllo era fare un pre-emergenza o post-precoce con diserbanti tipo Dicuran e/o Glean. Per cui quando posso dove ho i campi con questo lolium resistente cerco sempre di fare varie cose per ridurre il problema resistenza del lolium: Quando possibile intervento post-precoce con diserbanti tipo Glean e Dicuran che avendo un meccanismo di azione totalmente diverso dall'AcCase e dall'ALS, agendo per via radicale con azione antigerminello è molto più difficile che si formino popolazioni resistenti a questo tipo di diserbanti, inoltre anche se qualche infestante scappa a questo intervento si arriva a marzo che comunque di infestanti ce ne sono meno e l'eventuale diserbo post-emergenza ha meno problemi a finire di fare piazza pulita. Diserbo in post-emergenza cerco per quanto possibile di alternare negli anni diserbanti con meccanismo di azione AcCase e ALS. Rotazioni il più possibile lunghe: in modo che ad esempio alternando il grano ai girasoli e alla colza si utilizzano principi attivi con modalità di azione ancora diversa riducendo ulteriormente la pressione selettiva sulle popolazioni resistenti --> i principi attivi che si utilizzano per colza (Metazaclor) e girasole (Pendimetalin, e oxiflurfen) normalmente il lolium non ha ancora sviluppato resistenze (sempre perchè agiscono per via radicale sul germinello). Quest'anno su 5 ettari di terreno l'operaio quando diserbava la colza in pre-emergenza con il Metazaclor (che funziona molto bene su lolium), non si era accorto che aveva due ugelli otturati, per cui in questi 5 ettari c'erano strisce di lolium. L'andamento metereologico di quest'anno non ha permesso di entrare prima a fare l'intervento graminicida per poter levare quel lolium, per cui l'intervento è stato fatto un mese fa con graminicida Targa a base di Quizalofop-p-ethyl (è un ACCasi) a dose piena, ma dopo un mese ecco il risultato: Come vedete le altre graminacee sono morte, ma il lolium no... In un campo dove 5 anni fa problemi di resistenza agli ACCasi non c'era.... In questo caso non è detto che sia stata per forza resistenza, ma può darsi che siamo ancora alla fase di tolleranza, ovvero se invece di 1,5 litri avessi raddoppiato la dose portandola a 3 litri e fossi intervenuto ancora prima (pianta meno sviluppata) probabilmente l'esito sarebbe stato migliore ma molto probabilmente non avrei avuto comunque un controllo del 100 %. Onde evitare che qualcuno pensi che siano tutte cavolate quelle che dico, riporto una tabella che fa vedere l'incremento delle specie resistenti ai diserbanti negli ultimi 50 anni: E alcune resistenze presenti in varie parti d'Italia: Lolium resistente a diserbanti ALS Lolium resistente a diserbanti AcCasi Avena resistente a diserbanti AcCasi Persino il leggendario quanto potente ormonico 2-4D non è esente dall'avere ecotipi resistenti.... Papavero resistente a 2-4D Per chi volesse approfondire consiglio di dare uno sguardo al G.I.R.E. (Gruppo Italiano Resistenza Erbicidi) : Sito Gruppo Italiano Resistenza Erbicidi (GIRE) Qualcuno ha avuto esperienze simili? Su questo sito puoi trovare il database ufficiale a livello mondiale sulle infestanti resistenti, consultabile per specie, paese, modalità d'azione dell'erbicida, ecc. http://www.weedscience.org/summary/home.aspx Un bello schema sui fattori (e le scelte dell'agricoltore) che influiscono sullo sviluppo della resistenza delle infestanti ai fitofarmaci. Questo schema non condanna a prescindere le tecniche di agricoltura conservativa, ma invita a riflettere e fare la giusta scelta, ovvero se uno semina del grano dopo colza o favino, colture anch'esse a ciclo autunno vernino e quindi con la medesima flora infestante del grano, e lo fa su minima lavorazione, sarebbe auspicabile fare un pre-emergenza in modo da tutelarsi maggiormente dalle infestanti soprattutto a foglia stretta che saranno presenti in buona quantità, mentre se uno fa grano dopo mais e magari fa anche l'aratura è probabile che con ormonico a primavera e senza nemmeno il graminicida abbia il grano pulito. Questo per dire che ormai non si può più fare il discorso do sempre e comunque l'atlantis (o simili) a primavera tanto ci pensa lui, purtroppo non è più così, in base al livello di rischio che si ha bisogna fare determinate scelte soprattutto quando si hanno le prime avvisaglie del graminicida di post emergenza che non funziona o funziona parzialmente.
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