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Trovato 11 risultati

  1. Manu

    Impianto actinidia

    Sono interessato ad iniziare una attiità di frutticultore insieme ad un socio. Pensavamo alla coltivazione di actinidia (ma dobbiamo ancora valutare). Siamo nella bassa bresciana clima tipico della pianura padana con terreno leggero (molta presenza di sabbia) e con possibilità di irrigazione (ho sentito che il kiwi ha bisogno di molta acqua è vero?) Avrei bisogno di più info possibili dalle specifiche tecniche colturali. Siccome sono totalmente ignorante degli andamenti dei mercati frutticoli (noi coltiviamo in prevalenza mais) sarei interessato a sapere l'andamento del settore frutticolo (non solo kiwi) negli ultimi anni. Dal punta di vista economico che estensioni deve avere un impianto per poter ripagarsi e poter dare un guadagno? mi spiego meglio quanta superficie dovrei investire in tal senso? Ringrazio tutti quanto mi daranno informazioni anche se vi sembrano scontate mettetele per un novello come me possono essere utili.
  2. Non è mica facile dimensionare correttamente una batteria filtrante! Se qualcuno dice il contrario sta barando oppure dimostra un po' di incoscienza. Il dimensionamento di una batteria filtrante è quanto di piu' delicato possa capitare! Prova a pensare alla responsabilità che grava sulla filtrazione....prova a pensare a ciò che hai speso per l'acquisto dell'ala gocciolante....adesso pensa al valore delle colture che stai irrigando....allora? La Filtrazione è talmente importante, e delicata di conseguenza, da risultare irrisorio il paragone con quanto potresti perdere in termini di valore se la batteria filtrante utilizzata si dimostrasse inefficiente e sottodimensionata! Capire la logica che regola la scelta ed il dimensionamento di una batteria filtrante è molto importante ed ora ti dirò come farei io. Poniamo il caso di dover progettare il sistema di filtrazione ideale per l'irrigazione di un frutteto di pero pescando acqua da un canale a cielo aperto con presenza mediamente elevata di alghe e limo (il livello è basso e non supera 1 metro di profondità) ed una portata di settore irriguo pari a 40 mc/h (equivalenti a 3,0 ha circa) Scelta dei filtri o, meglio, della combinazione di filtri Essendo acqua di superficie con cariche elevate di alghe ed anche di limo e sabbia/terra (peschiamo quasi sul fondo, in un canale profondo non piu' di 100 cm) opterei per una combinazione di filtri a graniglia e idrociclone ed un filtro a rete di sicurezza in uscita alla batteria filtrante. Scelta dell'Idrociclone Il filtro Idrociclone è un filtro che può efficacemente alleggerire il carico di limo/sabbia/terra che affluisce ai filtri a graniglia purchè sia adeguatamente "sottodimensionato". Infatti tanto piu' veloce girerà l'acqua all'interno del filtro tanto piu' la capacità di separazione sarà elevata. Guardando attentamente i grafici Portata/Perdita di carico degli Idrocicloni vedo che un modello 3" (dn80) alla portata di 40 mc/h perde circa 0,7 atmosfere e ritengo che sia adeguato per la separazione di parte del limo presente. Scelta del filtro a graniglia Sarebbe meglio dire "scelta dei filtri a graniglia" in quanto opterò per una batteria costituita da due filtri in modo che, durante il lavaggio, l'irrigazione non venga interrotta e la capacità di filtrazione cada del 50% e non del 100% (l'ideale sarebbe tre filtri in modo che la caduta di capacità filtrante sia limitata al 33%). I graniglia, detti anche filtri a sabbia, devono essere sovradimensionati in modo deciso affinchè l'acqua attraversi il letto filtrante a bassa velocità in modo che alghe ed altre impurità possano essere bloccate. Il grafico a dx riporta tre diversi livelli di portate per lo stesso filtro: Minima - Media - Massima Ad esempio per un filtro diametro 600 mm abbiamo: 14 mc/h - 20 mc/h - 28 mc/h Portata Minima - Media - Massima rappresentano valori consigliati, per quel modello, in base a tre differenti livelli di impurità contenuti nell'acqua da filtrare e sono ricavati secondo una formula semplice quanto efficace: Portata Minima per Acqua con tenore in impurità Molto Elevato = 50-60 mc/h per mq di superficie filtrante Portata Media per Acqua con tenore di impurità Medio/Elevato = 75-80 mc/h per mq di superficie filtrante Portata Massima per Acqua con tenore di impurità Basso = Da non considerare Visto che il filtro in questione ha una superficie pari a 282 cmq allora la portata sarà eguale a 14 mc/h con acque molto sporche e 21 mc/h per acque mediamente sporche. Dal momento che il tenore di impurità dell'acqua nel nostro esempio è Medio allora utilizzerò due filtri graniglia diam. 600 (nel caso in cui optassi per una batteria a 3 elementi allora la scelta ricadrebbe su tre filtri diam. 500). E' chiaro che se l'acqua avesse un tenore di impurità Molto Elevato allora dovrei optare per due filtri diam. 750 (21 mc/h di portata minima x 2 = 42 mc). Scelta del filtro di sicurezza La scelta del filtro di sicurezza va fatta tenendo conto della funzione che tale filtro andrà a svolgere ovvero "La Sicurezza". Questo elemento filtrante viene applicato prevalentemente per evitare che, in caso di rottura di uno o piu' "funghetti" diffusori del filtro a sabbia, la graniglia non finisca in impianto provocando rotture, intasamenti etc. Ne deriva che la funzione di Filtrazione passa in secondo piano. Per questo motivo si adottano spesso elementi filtranti con 50-80 mesh e quindi inferiori ai 120-150 mesh (graniglia 1,2-1,8mm o 0,8-1,2 mm rispettivamente) dei filtri principali. Importante sarà verificare ogni quanto il filtro di sicurezza si intaserà; se questo dovesse accadere spesso allorà si dovrà procedere ad abbassare la velocità dell'acqua il che significa diminuire la portata del settore oppure ad aumentare la superficie filtrante.
  3. 10:36 AM | Pubblicato da Alberto Quattrini | Modifica post Il possesso di un pozzo è una vera e propria comodità e permette di avere acqua disponibile in qualsiasi momento. Se pensiamo all'uso irriguo, il pozzo garantisce una serie di vantaggi non indifferenti: disponibilità di acqua in qualsiasi momento, 365 gg l'anno possibilità di costruire un punto di attingimento fisso e riparato operatività immediata (basta alzare un interruttore o connettere la pompa al trattore "et voilà") primo, importante, passo verso l'automazione del sistema irriguo Ma non ci sono solo vantaggi....qualche piccola incognita nell'utilizzo di acqua da pozzo per alimentare il nostro impianto microirriguo esiste, eccome! Voglio elencarne alcune: presenza di sabbia, a volte, molto fine presenza di carbonati, ferro, magnesio, manganese etc presenza di ferro-batteri possibili crolli delle pareti del pozzo abbassamento eccessivo del livello dinamico della falda etc etc Dunque "non è tutto oro quello che luccica"! In alcune circostanze, davvero difficili, si arriva a desiderare ardentemente una "sana" acqua da canale con limo ed alghe al seguito. In effetti l'acqua da pozzo può riservare sorprese notevoli soprattutto in relazione alle caratteristiche chimiche. Mi riferisco alla presenza, come già accennato, di carbonati - ferro - manganese etc. La presenza di questi elementi e sali può pregiudicare seriamente la funzionalità di un impianto microirriguo ed affronterò, nel futuro prossimo, l'argomento con la consulenza di alcuni esperti. Per ora voglio soffermarmi sulla definizione di una batteria filtrante per acque di pozzo e sul corretto dimensionamento. Come sempre, parlerò di una batteria filtrante efficiente e che ci faccia "dormire sonni tranquilli". La scelta del filtro Come spesso accade, parlerò della combinazione di più filtri per ottimizzare l'efficienza di separazione ed ottenere il massimo risultato. La scelta ricade sull'abbinamento di: Idrociclone Filtro a rete Autopulente a Vortice Sono entrambi filtri a circolazione che sfruttano la velocità dell'acqua per separare le particelle più pesanti dell'acqua. In effetti, quando si parla di filtrazione di acque di pozzo, ci si riferisce principalmente alla separazione di sabbia (anche finissima) e, al limite, di frazioni limose/argillose. La componente chimica alla quale facevamo riferimento in precedenza non può essere bloccata con una filtrazione "fisica". Filtri Idrocicloni ed Autopulenti a Vortice devono essere adeguatamente sottodimensionati al fine di aumentare la velocità dell'acqua ed aumentare la capacità di separazione. Devono quindi "lavorare in perdita di carico" ed è dunque obbligatoria una perdita di pressione tra ingresso ed uscita della batteria filtrante. Quanta pressione dobbiamo mettere in preventivo di perdere? Questo dipende dalla dimensione delle particelle da separare e sarà tanto maggiore quanto più fine la sabbia presente. In generale la perdita di carico da ricercare, quando si dimensiona una batteria filtrante di questo tipo, deve essere compresa tra 0,3 e 0,5 atmosfere ma si può arrivare, in casi estremi, anche a 0,7 - 1,0 bar. Faccio un esempio: Filtrazione di acque di pozzo per una portata di 42 mc/h = 700 lt/min Sabbie davvero fini in quantità elevata Osserviamo, per il dimensionamento, la tabella Portata/Perdita di carico di Idrocicloni o Separatori di sabbia. Prendendo come riferimento la portata di 42 mc/h (tra 40 e 45 mc) abbiamo 2 possibilità entrambe valide: Idrociclone 4"x3" con perdita di carico di 0,4 bar Idrociclone 3" con perdita di carico di 0,7 bar Ripeto, entrambi i modelli sono idonei ma considerando il fatto che l'acqua da filtrare contiene sabbie fini in elevata quantità opto per il 3" con perdita di carico di 0,7 bar e, quindi, maggior velocità (a patto che si possa perdere tanta pressione). Osserviamo, per il dimensionamento, la tabella Portata/Perdita di carico di Filtri Autopulenti a Vortice. Prendendo come riferimento la portata di 42 mc/h (tra 40 e 45 mc) abbiamo 2 possibilità entrambe valide: Autopulente a Vortice 4" con 3 fori aperti su 4 e perdita di carico di 0,35 bar Autopulente a Vortice 3" con 4 fori aperti e perdita di carico di 0,5 bar "Fori aperti"? Certo, ogni Filtro Autopulente a Vortice possiede una piastra forata per imprimere un moto centrifugo all'acqua in ingresso ed anche per regolarne la velocità a seconda della portata; chiudere parte dei fori permette di aumentare la perdita di carico senza per questo cambiare il modello di filtro. Come per l'Idrociclone anche in questo caso entrambe le soluzioni sono valide ma per lo stesso motivo opto per il modello 3", tutti i fori aperti, con perdita di carico 0,5 bar. La batteria filtrante giusta per 42 mc/h di acque da pozzo Combinazione di 2 filtri a circolazione, ovvero: Idrociclone 3" abbinato a Filtro a rete Autopulente a Vortice 3" Ora manca soltanto un'adeguata automazione che ci permetta di drenare la sabbia dai serbatoi di Idrociclone e Filtro a rete. Possiamo realizzarla con una centralina di Lavaggio Filtri a 2 stazioni e due valvole di scarico. Programmeremo il controller per uno scarico di 40-60 secondi ogni 2-3 ore.
  4. Estate, caldo, molto caldo....le piante vanno in stand-by e si fermano! E' proprio così...accendono la lucina rossa e buonanotte a tutti. E' un meccanismo di difesa che permette alla pianta di portare al minimo le funzioni, il metabolismo e, letteralmente, vegetare. Ci sono studi che hanno dimostrato che la perdita di produzione, a causa di temperature elevate, può tranquillamente superare il 20%. La pianta, in condizioni estreme, non si vota al sacrificio bensì attua una serie di operazioni che le permettono di conservare una minima attività per la pura e semplice sopravvivenza. In serra le condizioni limite vengono raggiunte con una certa facilità per cui i sistemi di controllo climatico assumono un'importanza fondamentale. Tra le differenti possibilità voglio portare alla tua attenzione il sistema "Fogger (Fogger System) a bassa pressione e sola acqua". Con questa semplice definizione intendo sgombrare il campo da tutte le soluzioni che prevedono: Pressione elevata (fino 70 bar) Miscela aria/acqua Un Sistema Fogger a bassa pressione (4-5 bar) e sola acqua è costituito da erogatori con particolari caratteristiche: Costruito interamente in materiale plastico Portate da 7 lt/h a 14-30 lt/h Valvola antidrenaggio o LPD (Leak Prevention Device) Altre particolarità: Pressione di esercizio 4,0-5,0 bar Dimensione delle gocce: 80% Filtrazione richiesta 150-200 mesh Diametro delle tubazioni: 16-20 mm Un sistema Fogger viene azionato ad impulsi molto brevi ed intervalli altrettanto piccoli. Ad esempio: 2-4 secondi di impulso 10 secondi di intervallo Lo scopo è di ottenere l'umidificazione dell'aria in seguito all'evaporazione delle gocce di acqua ed un rapido e continuo ricambio di aria. L'evaporazione dell'acqua innesca una reazione endotermica ( sottrazione di 590 calorie/gr di acqua evaporata) che provoca l'abbassamento della temperatura ambiente e l'innalzamento dell'Umidità relativa. Il ricambio di aria, operato da estrattori, mantiene l'ambiente a bassa umidità ed in grado di garantire la continua evaporazione e la sottrazione di calorie.
  5. Fine Aprile...è tempo di irrigare e di fare sul serio! Ho stilato un checkup completo per il tuo impianto antibrina ed ora è giunto il momento per mettere nero su bianco la procedura di collaudo della tua batteria filtrante automatica. I tuoi filtri hanno già parecchie centinaia di ore sul groppone? Lo scorso anno hai dovuto correre a causa di mille piccoli problemi ai filtri? Vogliamo cominciare bene la stagione? OK, è ora di fare un bel checkup alla tua batteria filtrante automatica! I filtri utilizzati in irrigazione sono normalmente molto affidabili e, soprattutto se di ottima qualità, non necessitano di particolare manutenzione. Attenzione però.....se hai deciso di impiegare il tuo prezioso tempo in affari ben piu' seri che non lavare e controlavare ogni due ore e ti sei affidato all'Automazione allora le cose cambiano decisamente. Una batteria filtrante automatica ha diversi elementi soggetti ad usura ed altri che devono essere regolarmente rimpiazzati. Un po' come la macchina....cambio olio, filtri, iniettori, battistrada etc etc Vediamo dunque i 20 controlli che ti faranno passare un'estate tranquilla clicca QUI per Scaricare clicca QUI per Visualizzare
  6. L'immagine a fianco è la sola che mi rende perfettamente l'idea di....riposo! La stagione irrigua appena iniziata non riserverà molti momenti come questi e sarai preso da mille urgenze e mille imprevisti. Imprevisti ed urgenze a parte, perchè non attrezzarsi per rendere autonome alcune operazioni che ci costringono a investire tempo ed energie in modo non esattamente produttivo? Per esempio, perchè non rendere automatica la batteria filtrante a graniglia? Non dico che riposerai sotto palme di cocco dondolato dalla brezza marina ma sicuramente non sarai costretto a continue corse per controlavare manualmente i filtri. Come fare è presto detto, ecco i prodotti che servono per automatizzare: Idrovalvole a tre vie Centralina di comando per lavaggio filtri Differenziale di pressione idraulico o elettroidraulico Idrovalvola Sostegno Pressione elettricamente gestita dalla Centralina Idrovalvole a tre vie Le Idrovalvole a tre vie sono appositamente studiate per questa applicazione tant'è vero che sono definite anche Idrovalvole di Controlavaggio Filtri. Il fatto che siano a "Tre Vie" significa che a seconda della posizione possono alimentare il filtro (Filtrazione) oppure scaricare l'acqua proveniente dal filtro stesso durante il lavaggio (Controlavaggio). Normalmente questa seconda funzione sarebbe ottenuta con una seconda idrovalvola applicata sullo scarico. Le Idrovalvole a tre vie hanno dunque un ingresso per l'acqua che alimenta il filtro, un'uscita al filtro, un uscita per lo scarico dell'acqua di lavaggio. In quanto automatiche sono accessoriate con Sagiv per apertura manuale e Solenoide N.C. (Normalmente Chiuso) che, quando attivato dalla Centralina, riempie la Camera dell'idrovalvola e la "manda in scarico". Sono generalmente realizzate in ghisa (pn16) ma esistono anche in plastica (pn10). Sono definite "in linea" o "ad angolo" a seconda del tragitto che compie l'acqua per alimentare il filtro (nella foto vediamo idrovalvola in linea (il raccordo nero indica lo scarico). I diametri più utilizzati sono 2" (2"x2"x2") per portate fino a 20-25 mc/h e 3" (3"x2"x3") per portate fino a 60 mc/h. Definizione per ordine: Idrovalvola 3 vie per controlavaggio con Sagiv e Solenoide NC (24v ac o 9-12cc) Centralina di Lavaggio Filtri Sono cenntraline appositamente realizzate per la gestione dei lavaggi dei filtri e presentano caratteristiche e peculiarità che le differenziano dalle normali centraline di irrigazione: Gestione di programmi ciclici Programma di lavaggio ad intervalli fissi (gestione a Tempo) Programma di lavaggio Manuale Programma di lavaggio azionato da Differenziale di Pressione Programma di lavaggio Combinato (Tempo + Differenziale) Gestione di Idrovalvola di Sostegno Pressione Regolazione lunghezza degli Intervalli Regolazione lunghezza della Durata del lavaggio Regolazione dell'intervento del Differenziale di Pressione Regolazione dell'intervallo tra le stazioni Eventualmente: Conteggio dei lavaggi ed altro A seconda che l'energia elettrica sia o no disponibile sono acquistabili modelli in Corrente Alternata o modelli in Corrente Continua (a batteria) ed anche le Idrovalvole, di conseguenza, saranno accessoriate di Solenoidi adatti. La Batteria filtrante classica a due elementi necessita di una centralina a 2 stazioni (se presente la Valvola Sostegno Pressione elettrica è bene controllare le caratteristiche della centralina). Una regolazione di base prevede: Tempo di lavaggio non inferiore a 90 secondi (120-180 sec per filtri di grandi dimensioni) Intervallo tra i lavaggi 60 minuti (dipende molto dalla qualità dell'acqua) Soglia di intervento del Differenziale di Pressione 0,8-1,0 bar Intervallo tra le stazioni 15-20 sec Anticipo dell'idrovalvola Sostegno Pressione 20-30 sec (dipende dalla dimensione della valvola) Definizione per ordine: Centralina di Lavaggio filtri a "n° stazioni" (il n° di filtri da gestire) in Corrente Alternata o Corrente Continua (dipende dalla disponibilità in loco di energia elettrica) Differenziale di Pressione In commercio esistono fondamentalmente 2 modelli: elettroidraulico e digitale. La funzione di un Differenziale (DP Switch in inglese) è quella di rilevare la pressione in due differenti punti ed evidenziare tramite una lancetta o dei numeri la differenza tra le due rilevazioni. Il DP lancerà un segnale alla Centralina ogni qualvolta la differenza di pressione raggiunge un valore che corrisponde, o supera, la soglia di intervento impostata (ad es. 1,0 bar). Come reazione a quel segnale la Centralina avvierà il programma di lavaggio. NB:In caso di programma Combinato (Tempo + DP) il segnale proveniente dal DP ha sempre la precedenza. Esempio: La centralina ha effettuato da pochi minuti il ciclo di lavaggio e dovrà ripetere l'operazione tra 60 minuti. Nel frattempo il pescante della pompa è sceso oppure a monte stanno sfalciando le sponde del canale ed entra all'improvviso una quantità notevole di limo o fili d'erba. Il DP segnala alla Centralina il raggiungimento della soglia di intervento e immediatamente parte il ciclo di lavaggio dei filtri. Definizione per ordine: Differenziale di Pressione elettroidraulico o Digitale per collegamento a Centralina Lavaggio Filtri ElettroIdrovalvola di Sostegno Pressione Filtri Con questo termine ci si riferisce ad un'idrovalvola che, durante il lavaggio, mantiene a monte (nei filtri) una pressione idonea al lavaggio. Può succedere che in fase di lavaggio la pressione, a causa dell'apertura dello scarico di una delle idrovalvole, tenda a scendere al di sotto di un determinato valore che viene ritenuto idoneo per il lavaggio (2,0 bar o anche 2,5-3,0 bar in caso sia richiesto un lavaggio "più energico"). L'Elettroidrovalvola di Sostegno Pressione Filtri, completamente aperta in fase di Filtrazione, comincerà a "stringere" (a chiudere) per far sì che nei filtri si crei/mantenga la pressione desiderata in fase di Lavaggio. Al termine del ciclo di Lavaggio ritornerà nella posizione iniziale. Il mantenimento della pressione ideale in fase di lavaggio è uno degli aspetti basilari per l'ottenimento di una perfetta rigenerazione dei filtri. Definizione per l'ordine: Idrovalvola Sostegno Pressione con Solenoide NC (in C.A. o C.C. a seconda del tipo di Centralina scelto) installato sulla posizione AUTO del comando manuale Sagiv
  7. Un intero esercito, una moltitudine, un'interminabile colonna di soldati tutti perfettamente eguali. Non una differenza, una seppur minima variazione....niente. Ecco cosa intendi quando parli di raccolto perfettamente uniforme! Un calibro costante, se quello giusto naturalmente, è sinonimo di alta redditività (soprattutto se abbinato ad un'ottima produttività). A volte, invece, la disformità la fa da padrona ed ecco che fioccano penalizzazioni e prezzi differenziati fino alla classificazione di....scarto. L'Uniformità, con tutte le mille sfaccettature del termine, è un elemento di assoluta importanza per i prodotti industriali come per quelli alimentari. Le patate devono avere un certo calibro, così anche il kiwi e la carota etc etc. Il melone deve avere una certa concentrazione zuccherina, il pomodoro un determinato brix etc etc. Gocciolatori, microirrigatori, minisprinklers, ali gocciolanti sono tutti prodotti che hanno subito modifiche tese al raggiungimento di un'eccellente uniformità di erogazione. Ottenere Uniformità in tutte le condizioni, anche le più estreme, è esattamente il motivo agronomico per il quale è stato studiato e perfezionato il meccanismo di compensazione della portata. Provo ad elencare alcune possibili situazioni nelle quali l'erogazione viene alterata rispetto al valore di riferimento: terreno in salita terreno in discesa eccesso di pressione mancanza di pressione filari molto lunghi etc Sostanzialmente ogni qualvolta la pressione aumenta o diminuisce provoca una variazione di portata e, quindi, una disformità nell'erogazione. La variazione della portata può essere accettabile entro certi limiti (di solito il 10%) ed oltre genera problematiche notevoli in produzione. Se tieni conto che la Microirrigazione è generalmente associata alla Fertirrigazione (distribuzione tramite acqua di elementi nutritivi) ecco che oltrepassare la soglia del 10%, soprattutto in assenza di fenomeni "tampone" quali piogge e temporali, porta ad effetti negativi evidenti. Qual'è il sistema adottato per la regolazione della portata? Il meccanismo di autocompensazione consiste in una membrana, di dimensione-spessore-elasticità, progettata per reagire agli sbalzi di pressione allargando o restringendo il passaggio dell'acqua in uscita ad un gocciolatore od in alimentazione ad un micro/mini sprinkler. I materiali utilizzati per la realizzazione delle membrane devono garantire la resistenza a sostanze disciolte in acqua (sali minerali, acidi, metalli) ed a temperature le più svariate (inferiori a 0°C in antibrina e superiori a 25-30 °C in irrigazione estiva con acque di canale). Inoltre le membrane devono mantenere le proprie caratteristiche di elasticità nel tempo al fine di risultare efficaci anche dopo anni ed anni di lavoro. Cosa garantisce il meccanismo di compensazione della pressione? Alcuni esempi: laterali molto lunghe a parità di diametro/passo tra i gocciolatori/portata rispetto a prodotti standard (ala diam. 20 passo 50 gocciolatore 2 lt: 180 m ala classica - 300 m ala autocompensante) portata costante, entro un certo range di pressioni, sia in situazioni di dislivelli che salite (0,5 - 3,5/4,0 bar per le ali ac, 1,5 - 4,0 bar per i microirrigatori, 2,5 - 5,0 bar per i minisprinklers) un diametro dell'ugello maggiore a parità di portata nei microirrigatori (es: 47 lt/h con diam. ugello 1,25 mm mentre 1,00 mm per 50 lt/h su modello standard) e quindi una minor sensibilità all'occlusione ed alla nebulizzazione una distribuzione davvero uniforme di acqua e elementi nutritivi
  8. Irrigare a striscia, non disperdere acqua, concentrare la pluviometria....questi sono concetti che troviamo assolutamente normali quando si parla di Irrigazione a Goccia. Ma se ci si riferisse alla distribuzione dell'acqua effettuata da un microirrigatore? Se, rincarando la dose, dicessi che la striscia in questione è 9 metri in lunghezza e 1 metro di larghezza? Interessante? Può avere qualche applicazione? Se ti dicessi inoltre che la portata per ha di un eventuale impianto realizzato con questo fantomatico microirrigatore sarebbe pari a 12,5 mc/h contro gli 11,0 mc/h di un impianto a goccia (es. frutteto con sesto 4 x 1 e ala gocciolante passo 50 - gocciolatore 2,2 lt/h)? E se la pluviometria calcolata sulla fila larga 1 metro fosse di circa 8 mm/h? Meglio riassumere per non perdersi: Microirrigatore che distribuisce acqua a striscia Dimensione dell'area bagnata m 9,0 x m1,0 Pluviometria calcolata nella striscia pari a 8,0 mm/h/ha Portata per ha dell'impianto 12,5 mc/h (frutteto con sesto 4 x 1) ovvero solo 14% in più di un impianto a goccia Volete la mia valutazione? MOLTO BUONO Escludo il voto di Eccellenza per un solo fattore: la pluviometria è un po' alta e sicuramente superiore alla capacità del terreno di assorbire acqua, quindi, formazione di ristagno e ruscellamento in caso di dislivello. Torniamo con i piedi per terra e scopriamo di che si tratta! Siamo in presenza di microirrigatori sovrachioma con distribuzione a striscia prevalentemente studiati per la protezione antibrina e la climatizzazione di colture caratterizzate da: piantumazione in filare profondità della chioma ridotta e, comunque, non superiore a m 0,8-1,0 La vite in foto è un esempio ma ce ne potrebbero essere altri. L'argomento è però estremamente interessante e l'applicazione sottochioma di erogatori in grado di garantire una distribuzione a striscia sarebbe una cosa particolarmente apprezzabile su diverse colture. Solo per citare qualche esempio: Kiwi Melo Ciliegio Uva da tavola La flessibilità di questi erogatori potrebbe coniugare funzioni diverse tra loro quali: Irrigazione Fertirrigazione Protezione dal gelo Climatizzazione estiva (protezione dalle alte temperature) Al momento microirrigatori sottochioma con caratteristiche simili non esistono sul mercato ma, come ben sapete, la necessità aguzza l'ingegno ed un prodotto per il quale esiste una richiesta consistente prima o poi viene prodotto. Vi esorto a intervenire e postare la vostra opinione al riguardo. A presto
  9. La protezione Antibrina sottochioma è più che mai di attualità in questo periodo. Il mese compreso tra metà marzo e metà aprile viene considerato storicamente il mese della Brinata ma anche della Gelata. I due termini non sono casuali e identificano le due modalità di abbassamento repentino della temperatura nel periodo primaverile. Infatti pur provocando gli stessi effetti, Brinate e Gelate si differenziano nettamente per alcuni aspetti. Vediamo dunque le caratteristiche salienti di Brinate e Gelate rispettivamente: Le Brinate sono tipiche di serate/nottate che seguono giornate caratterizzate da cielo sereno e calma di vento Le Gelate si verificano con cielo coperto da nubi ed in presenza di masse d'aria fredda che si muovono verso il basso Le Brinate sono provocate da perdite di calore per Irraggiamento ovvero il terreno tende a rilasciare in grande quantità il calore accumulato durante il giorno. La colonna di aria calda che sale lascia spazio a masse di aria fredda. Le Gelate si verificano a causa di correnti d'aria fredda che si spostano verso la pianura. Hanno forza e intensità che variano a seconda della velocità del vento e la provenienza. Gli effetti delle Brinate si possono controllare ed attenuare con l'utilizzo di sistemi irrigui specifici. Gli effetti delle Gelate sono difficili da attenuare e controllare a causa delle temperature molto basse che provocano e dell'influenza del vento Questi fenomeni meteo tipici del primo periodo primaverile possono essere contrastati con differenti sistemi tra i quali i Sistemi Antibrina Sottochioma. Un Sistema Sottochioma si differenzia da un tradizionale Soprachioma con irrigatori per molti fattori: ............................" L'articolo continua, per chi fosse interessato, a questo link A presto
  10. Salve a tutti, mi vorrei presentare al forum di tractorum.it del quale faccio parte da....adesso! Mi chiamo Alberto Quattrini, abito a Vignola (MO) ed ho 43 anni. Sono laureato da mo', sigh, in Agraria e da 13 anni mi occupo di microirrigazione. Mi piacerebbe, se posso, poter essere utile a questo forum per ciò che conosco meglio ovvero gli impianti di microirrigazione. Sarei ben lieto di rispondere alle domande dei partecipanti al Forum secondo quanto mi dice la mia esperienza in merito al settore in cui opero. Posso rispondere a quesiti riguardanti prodotti, tecniche innovative, accessori (filtri, idrovalvole etc) ma non a richieste di prezzi o indicazioni specifiche di materiali (marca ad es.) per una questione puramente etica. A tal proposito, scusate un minimo di autopromozione ma fa il pari con la disponibilità che ho appena espresso, ho realizzato un blog dal titolo MicroIrrigo! nel quale si approfondiscono aspetti legati al "mio" settore ed in particolare alla formazione e divulgazione della Microirrigazione. Il blog partirà ufficialmente il 31 marzo 2010 ma è possibile consultarlo fin d'ora su http://www.microirrigo.com o su Facebook cercando Microirrigo. Ciao e felice di essere qui.
  11. Salve a tutti, mi chiamo Alberto Quattrini, ho 43 anni e vivo in provincia di Modena. Mi occupo da 13 anni di Microirrigazione. Spero di poter essere in qualche modo utile a tutti gli utenti del forum su aspetti relativi al settore in cui opero. La mia disponibilità è totale per approfondire aspetti teorici e pratici legati al "mio" settore. Non risponderò, per questioni etiche, a domande riguardanti prezzi e marchi in particolare. Tutto il resto sì e ben volentieri. Vista la disponibilità dichiarata ne approfitto anche per promuovere il mio blog incentrato sulla microirrigazione: MicroIrrigo! Sarà ufficialmente inaugurato il 31 marzo ma già ora lo si può consultare. All'interno di MicroIrrigo! verrà presentato anche il mio videocorso sulla microirrigazione e tanto altro. Un saluto di nuovo a tutti
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