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  1. Il settore agricolo italiano presenta tra i più alti tassi di lavoro irregolare; affetto da una quota quasi endemica di lavoro sommerso, si è assistito negli ultimi anni ad opere ed iniziative volte ad eliminare, o più realisticamente, diminuirei il fenomeno. Da una parte l’esigenza delle aziende di arginare l’opulenta mole burocratica in materia di assunzione e regolarizzazione dei lavoratori, dall’altra quella di uno stato che non può e non deve più sostenere livelli di lavoro nero in alcuni casi davvero elevate e superiori al 50 %. Il fenomeno si accentua per quelle operazioni di cadenza stagionale, di periodo ridotto o di imprevedibile necessità; infatti, specie per queste tipologie di lavoro, l’azienda agricola ricorre sovente a manodopera extracomunitaria (90.000 i lavoratori regolari), studenti o pensionati. Proprio per la natura di questi rapporti, risulta troppo onerosa, complicata e spesso lenta la procedura di regolarizzazione dei dipendenti. A proposito, nel 2008 in via sperimentale sono stati introdotti i così detti “Voucher per il lavoro occasionale”; oggetto di questo articolo. Premessa essenziale: gli aspetti normativi e legislativi del lavoro, non sono competenze specifiche dello scrivente. Si invitano pertanto i lettori a considerare quanto troveranno di seguito con il beneficio di verificare presso le strutture ed i professionisti preposti, la validità, la correttezza e soprattutto lo stato aggiornato della normativa in merito. Si invitano inoltre i lettori a segnalare ogni errore, incongruenze, integrazioni del caso. Cosa sono i voucher Il voucher è un buono prepagato utilizzabile dalle aziende per retribuire prestazioni occasionali di tipo accessorio; le attività sono limitate ad alcune tipologie, tra cui: attività agricole stagionali, lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione, lavori domestici, consegne porta a porta, vendite ambulanti di stampa, insegnamento privato, parchi e monumenti, attività sportive e culturali, attività caritatevoli o solidarietà. E’ bene specificare come per prestazione occasionale, s’intenda un rapporto di lavoro appunto occasionale (ovvero non continuativo), ed accessorio, non riconducibile ai normali contratti di lavoro subordinato normato dai rispettivi contratti di categoria; i vuocher non devono e non possono sostituire né la retribuzione, né la regolarizzazione dei dipendenti. In campo agricolo possono essere attività come: vendemmia, potatura, raccolta di prodotti stagionali, manutenzione di parchi e giardini ecc. Valore dei voucher Un voucher è essenzialmente un ticket di valore complessivo di 10 €, il quale può essere riscosso presso tutti gli uffici postali; il valore è così ripartito: -13 % gestione separat Inps -7% antinfortunstica Inail -5% rimborso spese Inps Totale 25% = 2,5 € Il netto derivante è di quindi 7,5 €, ovvero la cifra che effettivamente verrà corrisposta al lavoratore. Il valore è nominale e non corrispondente necessariamente ad un ora di lavoro, sarà cura di lavoratore ed azienda agricola stabilire la paga oraria e stabilire in che termini e proporzioni far “gravare” la percentuale tassata. Il pagamento ricevuto è quindi già tassato, pertanto esente da imposizione fiscale, non è legato allo stato di disoccupazione del lavoratore e non concorre a maturare i requisiti per i sussidi di disoccupazione. Ogni lavoratore può ricevere pagamenti per 5.000 € intesi al netto della tassazione al 25 %, per anno solare, per azienda. Pertanto ad ogni lavoratore possono essere corrisposti voucher per un totale complessivo di 6.660 €, corrispondenti quindi a 4.995 € netti. Chi ne può usufruire Mentre i privati possono impiegare i voucher per retribuire qualsiasi categoria di lavoratore, le aziende agricole hanno le seguenti limitazioni: - studenti: età inferiore ai 25 anni regolarmente iscritti ad un istituto d’istruzione, compatibilmente con i calendari scolastici e gli impegni scolastici. - casalinghe: soggetto sia maschio che femmina, il quale svolge normalmente lavori non retribuiti in seno alla famiglia e che non svolge lavori autonomi o da dipendente in favore di terzi. Inoltre, non deve aver contratto rapporti di lavoro in campo agricolo nell’anno in corso e quello precedente. - pensionati: soggetto titolare di pensione sociale o assegno di invalidità civile. Va specificato come le limitazioni esposte non si applicano per quelle aziende con volume d’affari annuo inferiore ai 7.000 €; queste possono impiegare i voucher per ogni tipologia di attività agricola e con ogni tipologia di lavoratore. Utilizzo I voucher si presentano o in forma cartacea o virtuale. Nel primo caso, adatto soprattutto ai privati, è possibile reperirli nelle sedi provinciali dell’Inps; per quanto riguarda le aziende è invece possibile delegare il tutto alle associazioni di categoria. L’acquisto virtuale è invece disponibile tramite l’apposita procedura telematica presso il sito http://www.inps.it, mediante pagamento tramite modello F24. In sede di acquisto dei voucher il datore di lavoro è tenuto a comunicare i dati del lavoratore comprensivi di data di inizio e fine attività. Cosa non risolvono i voucher Com’è possibile vedere, la procedura è obiettivamente semplice e veloce. Di certo un’ottimo strumento per consentire a lavoratori ed aziende di regolarizzare le prestazioni. E’ bene ribadire però, come proprio in considerazione della natura occasionale dei lavori in oggetto, questo strumento di pagamento deve essere impiegato solo in quei specifici casi. E’ doveroso da parte del lavoratore rifiutare questa tipologia di retribuzione in caso di prestazioni diverse; va infatti ribadito come senza una tipologia di assunzione (contratti a tempo determinato, indeterminato ecc) sia negata ogni forma di assistenza in caso di malattia, maternità, non da inoltre diritto alla disoccupazione agricola o assegni familiari e non concorre a maturare la pensione. Non risolve inoltre le forme di caporalato tristemente diffuse in alcune zone d’Italia; essendo come detto nominale il valore del ticket, non da alcuna garanzia al lavoratore di una paga minima, cosa invece prevista nel caso di assunzioni regolari. Concludendo: i voucher sono ottimi strumenti e semplificano gli adempimenti delle aziende nei confronti dei lavoratori; sono nati per una ristretta e ben definita tipologia di lavoro e come tali si auspica un loro corretto e coerente utilizzo.
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