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Prezzi prodotti agricoli e strategie di mercato


DjRudy

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1 ora fa, Elsi ha scritto:

Sarò io che vedo un mondo diverso, ma non vedo questa unione che scrivi te, da noi cooperative e associazioni sono sempre meno....

Per quanto riguarda i consumatori, se è giusta la tua tesi e non cerchiamo di fare qualcosa per difendere e fare capire meglio ai consumatori il valore dei nostri prodotti , credo che il consumatore proseguirà in quella direzione.

Come fa il consumatore a cambiare direzione se preferisce il basso costo rispetto all'alto costo di prodotti di maggiore valore...deve arrvare a fine mese il consumatore e deve dre delle priorità ai suoi cquisti da consumatore: ti risulta che la maggioranza dei consumatori preferisca un prodotto di qualità?

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Io lo condivido il tuo pensiero, dici cose giustissime, ma sto solo decrivendo la realtà che la maggioranza dei consumatori ha la capacità di far realizzare...purtroppo se bastasse l'impegno mio e tuo e di altri per cambiare le scelte della massa dei consumatori non discuteremmo dei prezzi bassi.

I mass media modificano le mode alimentari e influenzano le scelte dei consumatori, in pratica bisognerebbe pagare più delle multinazionali e dei grandi finanzieri per cambiare la direzione dell'opinione pubblica...direzione che va verso il basso costo, verso il prodotto di largo consumo, nonchè verso prodotti alimentari industriali parafarmaceutici...

 

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3 ore fa, Argilloso ha scritto:

Io lo condivido il tuo pensiero, dici cose giustissime, ma sto solo decrivendo la realtà che la maggioranza dei consumatori ha la capacità di far realizzare...purtroppo se bastasse l'impegno mio e tuo e di altri per cambiare le scelte della massa dei consumatori non discuteremmo dei prezzi bassi.

I mass media modificano le mode alimentari e influenzano le scelte dei consumatori, in pratica bisognerebbe pagare più delle multinazionali e dei grandi finanzieri per cambiare la direzione dell'opinione pubblica...direzione che va verso il basso costo, verso il prodotto di largo consumo, nonchè verso prodotti alimentari industriali parafarmaceutici...

 

A volte (sempre secondo me)si può iniziare anche dal basso per cercare di cambiar le cose, pensare che si vada verso "una direzione sbagliata" e che non c'è niente da fare...dal mio punto di vista è un po' deprimente. 

 

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1 ora fa, Elsi ha scritto:

A volte (sempre secondo me)si può iniziare anche dal basso per cercare di cambiar le cose, pensare che si vada verso "una direzione sbagliata" e che non c'è niente da fare...dal mio punto di vista è un po' deprimente. 

 

Mmmm no. Considerando che i danni li sta facendo questo modello di grande distriuzione, a livello di importazione deve legiferare il governo a tutela di TUTTI gli italiani e non solo di quelli che contano di più o che presumibilmente ti hanno votato. Dobbiamo per caso fare esempio di FCA e renault ?

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1 ora fa, Elsi ha scritto:

A volte (sempre secondo me)si può iniziare anche dal basso per cercare di cambiar le cose,

Il basso è rappresentato dal consumatore  e i consumatori decidono quale tipo di mercto premiare....dal basso della produzione invece avrai magari maggiore qualità (tutta da verificare visto che nei limiti di legge non rientrano nè l bontà del prodotto nè l'anlisi del prodotto) non verificata e per ora mai dimostrata con analisi chimica.

Nella commercializzazione avrai aziende certificate alla produzione di quel prodotto così descritto, ma non l'analisi chimico fisica del prodotto.

Infatti con la certificazione aziendale per la produzione di un prodotto con particolare descrizione (alla moda )stanno guidando il consumo anche dei produttori...

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28 minuti fa, superbilly1973 ha scritto:

Mmmm no. Considerando che i danni li sta facendo questo modello di grande distriuzione, a livello di importazione deve legiferare il governo a tutela di TUTTI gli italiani e non solo di quelli che contano di più o che presumibilmente ti hanno votato. Dobbiamo per caso fare esempio di FCA e renault ?

 

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29 minuti fa, superbilly1973 ha scritto:

Mmmm no. Considerando che i danni li sta facendo questo modello di grande distriuzione, a livello di importazione deve legiferare il governo a tutela di TUTTI gli italiani e non solo di quelli che contano di più o che presumibilmente ti hanno votato. Dobbiamo per caso fare esempio di FCA e renault ?

la legiferazione del governo è sempre stata pilotata dalla finanza, tutti coloro che governano devono sottostare a determinate linee guida finanziarie..

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22 ore fa, Argilloso ha scritto:

la legiferazione del governo è sempre stata pilotata dalla finanza, tutti coloro che governano devono sottostare a determinate linee guida finanziarie..

se non ti allinei alle linee guida dei finanzieri, sei escluso dal poter legiferare (anche tacciato di essere un dittatore)...chiaramente è grazie alla subdola e mercenaria informazione dei mass media che cambia l'opinione pubblica verso questo personaggi scomodi....

Modificato da Argilloso
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Ci stanno facendo credere che il benessere è un'altra cosa rispetto al reale benessere.

Ci stanno raccontando un sacco di fandonie a suon di giornalate e TV ben pagate dai grandi finanzieri mondiali che ormai guidano l'opinione pubblica globale di un mondo globalizzato a livello consumistico.

La salute di ognuno di noi è data da ciò che mangiamo, questo è il punto fondamentale che viene oscurato dalle politiche comunitarie per poter lasciare i prezzi come sono oggi.

Se ci fosse una discriminante qualitativa etichettata sui prodotti ben visibile  allora la produzione sarebbe valorizzata... con le conseguenze del caso sul pezzo del prodotto-

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11 ore fa, Argilloso ha scritto:

Ci stanno facendo credere che il benessere è un'altra cosa rispetto al reale benessere.

Ci stanno raccontando un sacco di fandonie a suon di giornalate e TV ben pagate dai grandi finanzieri mondiali che ormai guidano l'opinione pubblica globale di un mondo globalizzato a livello consumistico.

La salute di ognuno di noi è data da ciò che mangiamo, questo è il punto fondamentale che viene oscurato dalle politiche comunitarie per poter lasciare i prezzi come sono oggi.

Se ci fosse una discriminante qualitativa etichettata sui prodotti ben visibile  allora la produzione sarebbe valorizzata... con le conseguenze del caso sul pezzo del prodotto-

Ma io invece ho paura che anche la tracciabilità si risolve poco(vedi la carne bovina dove c'è la tracciabilità ma è un settore molto in crisi). E il problema è che secondo me il cosumatore( o per lo meno la maggior parte) non è disposto a pagare di più per la qualità alimentare( o per lo meno non ancora)

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16 minuti fa, davide lei ha scritto:

Ma io invece ho paura che anche la tracciabilità si risolve poco(vedi la carne bovina dove c'è la tracciabilità ma è un settore molto in crisi). E il problema è che secondo me il cosumatore( o per lo meno la maggior parte) non è disposto a pagare di più per la qualità alimentare( o per lo meno non ancora)

Infatti di tracciabilità non ho parlato, rileggi.

La discriminante qualitativa dovrebbe essere obbligatoria per chi ritira il prodotto agricolo tramite analisi chimico-fisica del prodotto, premiando il prodotto che ha assenza di molecole tossiche. Il morbo di crohn, per dirne una , è un effetto collaterale dell'alimentazione moderna.

Il termine biologico è un temine burocratico di certificazione aziendale che non riguarda la salubrità del prodotto: e questo è un vero scandalo mai messo in piazza dall'informazione agricola...anzi...

Modificato da Argilloso
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Il prodotto convenzionale e il prodotto biologico hanno la stessa  qualità, invece i mercati li differenziano in maniera abissale se si leggessero i prezzi di mercato.

Senza una motivazione di analisi di qualità si differenziano due produzioni uguali: è pazzesco questo!

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16 minuti fa, Argilloso ha scritto:

Il prodotto convenzionale e il prodotto biologico hanno la stessa  qualità, invece i mercati li differenziano in maniera abissale se si leggessero i prezzi di mercato.

Senza una motivazione di analisi di qualità si differenziano due produzioni uguali: è pazzesco questo!

Ieri ero alla riunione della cooperativa a cui conferisco i carciofi. I semilavorati biologici sono ancora invenduti. O chi li prendeva li ha trovati da altre parti oppure comunque per il biologico c'è una pausa e non è una questione di prezzo eh

Modificato da superbilly1973
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21 minuti fa, superbilly1973 ha scritto:

Ieri ero alla riunione della cooperativa a cui conferisco i carciofi. I semilavorati biologici sono ancora invenduti. O chi li prendeva li ha trovati da altre parti oppure comunque per il biologico c'è una pausa e non è una questione di prezzo eh

L'azienda biologica usufruisce di premi senza motivo, quelli sono soldi rubati a chiunque produce un prodotto sano privo di molecole tossiche.

Modificato da Argilloso
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47 minuti fa, Argilloso ha scritto:

Infatti di tracciabilità non ho parlato, rileggi.

La discriminante qualitativa dovrebbe essere obbligatoria per chi ritira il prodotto agricolo tramite analisi chimico-fisica del prodotto, premiando il prodotto che ha assenza di molecole tossiche. Il morbo di crohn, per dirne una , è un effetto collaterale dell'alimentazione moderna.

Il termine biologico è un temine burocratico di certificazione aziendale che non riguarda la salubrità del prodotto: e questo è un vero scandalo mai messo in piazza dall'informazione agricola...anzi...

Scusa ho letto male.

Beh il don lo guardano....

E anche sui prodotti bio quando vai a scaricare le tossine te le fanno.

Poi sono d'accordo che far venire il grano canadese seccato con il glifosate e lasciare andare in malora la produzione qua è veramente una cosa da pazzi

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1 minuto fa, davide lei ha scritto:

E anche sui prodotti bio quando vai a scaricare le tossine te le fanno.

Poi sono d'accordo che far venire il grano canadese seccato con il glifosate e lasciare andare in malora la produzione qua è veramente una cosa da pazzi

Il problema è che i controlli li fanno a chi ha pagato per produrre bio e invece chi non ha pagato e non viene controllato ha un prodotto ingiustificatamente valutato molto di meno: è questo lo scandalo!

Il grano canadese seccato con il glifosate dovrebbe essere valutato molto di meno e invece è di 270 dollari/t fob: è scandaloso!!!!

Non capisco come si faccia a permettere ancora questi orezzi di grano duro

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FRUMENTO DURO di produzione nazionale, centro 2019

           

fino - prot. 13,5% min, p.s. 79 kg/hl min, c.e. 2+2%, bianc. 25/30%, volp.15%

230,00

235,00

   

buono mercantile - prot. 12,5% min, p.s.77 kg/hl min, c.e.2+2%, bianc.35/40%, volp.20%

220,00

225,00

   

mercantile - prot. 11%, p.s. 75 kg/hl min, c.e. 2+2%, volp.25/30%

   

205,00

210,00

 
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AGRICOLTURA BIOLOGICA di produzione nazionale

           

frumento tenero ad uso alimentare - prot. 11 % min, p.s. 75/78 kg/hl (*)

270,00

285,00

270,00

285,00

0,00

0,00

frumento tenero estero ad uso alimentare - prot. 11 % min, p.s. 78 kg/hl

         

frumento duro ad uso alimentare - prot. 12 % min, p.s. 78 kg/hl min

   

390,00

405,00

   
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