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Prezzi prodotti agricoli e strategie di mercato


DjRudy

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10 ore fa, #VG# ha scritto:

Guardate che alla fine della fiera è sempre la stessa storia, ci hanno sempre tenuto per le palle e sempre sarà cosi. I conti li sanno fare e non faranno mai scendere i prezzi a un livello tale da non fare pagare le spese,anticipare quelle del prossimo anno e fare mangiare un pezzo di pane o di polenta anche a noi ma poi stop niente di più. La soluzione ci sarebbe uno sciopero generale dell'agricoltura, ma siamo sinceri è utopia pura. Non vendere più nessun prodotto (dal grano al mais alla soia al latte alla carne ecc...) non seminare più non raccogliere più... ma chi lo fa?  Alla fine della fiera io domani mattina mi devo alzare alle 5 a tirare le tette alle vacche, qualcuno starà irrigando stanotte, qualcuno domani starà arando o preparando per seminare e di roba da fare potrei dirne all'infinito. .. è la nosta vita e passione e proprio su questo ripeto ci hanno sempre tenuto per le palle. 

Oltre a tutto questo ciò che fa più tristezza è che ci si fa la guerra tra di noi. 

Più o meno siamo nella stessa zona e forse lo saprai meglio di me. Ci sono stalle che quando chiedi 7 - 8 euro per il trinciato ti dicono se sei matto che loro non spendono quei soldi....

Per il pastone di mais per maiali parlano già di max 200 euro la tonnellata "di più non posso spendere.... "

Quest'anno col mais si sta faticando molto con le irrigazioni le produzioni saranno basse e i costi alti.  La cosa cosa da più fastidio è che queste cose le sanno anche loro (avendo le stesse coltivazioni) ma se ne sbattono di te e fanno lo stesso ragionamento che dicevi tu sopra, ma se da parte di un commerciante "estraneo" lo posso in qualche modo non condividere ma accettare, da parte di un collega non lo posso tollerare

 

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10 hours ago, Manu said:

Oltre a tutto questo ciò che fa più tristezza è che ci si fa la guerra tra di noi. 

Più o meno siamo nella stessa zona e forse lo saprai meglio di me. Ci sono stalle che quando chiedi 7 - 8 euro per il trinciato ti dicono se sei matto che loro non spendono quei soldi....

Per il pastone di mais per maiali parlano già di max 200 euro la tonnellata "di più non posso spendere.... "

Quest'anno col mais si sta faticando molto con le irrigazioni le produzioni saranno basse e i costi alti.  La cosa cosa da più fastidio è che queste cose le sanno anche loro (avendo le stesse coltivazioni) ma se ne sbattono di te e fanno lo stesso ragionamento che dicevi tu sopra, ma se da parte di un commerciante "estraneo" lo posso in qualche modo non condividere ma accettare, da parte di un collega non lo posso tollerare

 

Però quelli della stalla con il latte allo stesso prezzo e i prodotti triplicati che devono fare? 

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1 ora fa, Marbury ha scritto:

Però quelli della stalla con il latte allo stesso prezzo e i prodotti triplicati che devono fare? 

Sarà un problema per tutti. Foraggi e anche sementi. Io per il trifoglio da seme ho dovuto irrigare due volte e solo per acqua c'è un aumento di circa 15 euro al quintale spalmato sulla resa che per fortuna è decente. Purtroppo bisogna cercare di trovare un accordo e non agiiungere niente che non sia necessario

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12 ore fa, Manu ha scritto:

Oltre a tutto questo ciò che fa più tristezza è che ci si fa la guerra tra di noi. 

Più o meno siamo nella stessa zona e forse lo saprai meglio di me. Ci sono stalle che quando chiedi 7 - 8 euro per il trinciato ti dicono se sei matto che loro non spendono quei soldi....

Per il pastone di mais per maiali parlano già di max 200 euro la tonnellata "di più non posso spendere.... "

Quest'anno col mais si sta faticando molto con le irrigazioni le produzioni saranno basse e i costi alti.  La cosa cosa da più fastidio è che queste cose le sanno anche loro (avendo le stesse coltivazioni) ma se ne sbattono di te e fanno lo stesso ragionamento che dicevi tu sopra, ma se da parte di un commerciante "estraneo" lo posso in qualche modo non condividere ma accettare, da parte di un collega non lo posso tollerare

 

Il ragionamento è giusto, però acquistare del trinciato a 7 o 8 euro non è facile...

Premetto che 7 euro è un prezzo che reputo giusto eh

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10 ore fa, Marbury ha scritto:

Però quelli della stalla con il latte allo stesso prezzo e i prodotti triplicati che devono fare? 

Il prezzo del latte non mi pare sia rimasto fermo a 0.38. O mi raccontano balle oppure attualmente viene pagato 0.5 0.55. Ci vorrebbe uno che ha le vacche per dircelo.

Anche i maiali sono ritornati a 1.9 euro kg circa.

Poi sono d'accordo che anche le altre spese siano cresciute questo non lo nego

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1 ora fa, Manu ha scritto:

Il prezzo del latte non mi pare sia rimasto fermo a 0.38. O mi raccontano balle oppure attualmente viene pagato 0.5 0.55. Ci vorrebbe uno che ha le vacche per dircelo.

Anche i maiali sono ritornati a 1.9 euro kg circa.

Poi sono d'accordo che anche le altre spese siano cresciute questo non lo nego

 

Allora ti do qualche numero, non sono precisi al 100% però sono abbastanza reali

Da me il latte è passato da circa 0,42 a circa 0,55 

Il mangime da 33€/qle di 2 anni fa a 48€/qle

La bolletta di questi mesi da 1500 a 3000€

Il gasolio, il fieno, ricambi ecc ecc

Soltanto con corrente e mangime l'aumento è sparito, ovviamente nel mio caso, poi c'è a chi è andata meglio e chi peggio però in linea di massima è cosi

Senza dimenticare che tutto quanto ha iniziato ad aumentare due anni fa, il latte invece a febbraio era ancora a 43/44 

 

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1 ora fa, AleJohnDeere ha scritto:

 

Allora ti do qualche numero, non sono precisi al 100% però sono abbastanza reali

Da me il latte è passato da circa 0,42 a circa 0,55 

Il mangime da 33€/qle di 2 anni fa a 48€/qle

La bolletta di questi mesi da 1500 a 3000€

Il gasolio, il fieno, ricambi ecc ecc

Soltanto con corrente e mangime l'aumento è sparito, ovviamente nel mio caso, poi c'è a chi è andata meglio e chi peggio però in linea di massima è cosi

Senza dimenticare che tutto quanto ha iniziato ad aumentare due anni fa, il latte invece a febbraio era ancora a 43/44 

 

Gasolio ricambi e corrente per i pozzi (tanta) ce li ha anche chi coltiva.

Il latte hanno aspettato fino alla fine ad aumentarlo. Hanno aspettato appena prima che qualcuno saltasse

Alla fine siamo alla solita guerra tra poveri...

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10 minuti fa, Manu ha scritto:

Gasolio ricambi e corrente per i pozzi (tanta) ce li ha anche chi coltiva.

Il latte hanno aspettato fino alla fine ad aumentarlo. Hanno aspettato appena prima che qualcuno saltasse

Alla fine siamo alla solita guerra tra poveri...

Sisi esatto, infatti ripeto 7€ sarebbe un prezzo giusto per il trinciato quest'anno, però secondo me non è sostenibile per una stalla

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Salve a tutti. Volevo un consiglio. Ad oggi le quotazioni del frumento tenero alla borsa merci di Perugia lo danno tra i 32€ e i 33€ al quintale. In questi momento storico sarebbe il caso di vendere subito oppure aspettare l'evolversi del mercato?

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Salve colleghi ... (via google leggo che il presidente borsa merci di bologna Filetti,in cui dice che non e'

giusto che gli agricoltori si lamentino quando i prezzi vanno giu'...e fa' una serie di affermazioni tutte a favore di mulini e

commercianti e borsisti tema speculatori...che in 2 parole ritiene corretto il tutto...)noto comunque una discesa ancora per il grano duro in questa settimana un po' su tutti i mercati italiani....  e

proteste a cosenza e catanzaro con trattori e agricoltori bloccando il traffico...per il discorso scesa dei prezzi grano..

(Riesco ad estrapolare ora alcuni dati sui future del grano duro  usa :    cci -57 in risalita=a favore di uptrend

rsi -8 = leggermente venduto ,proveniente da fortissimo ipervenduto    -s.trend di breve short  media mobile di breve laterale . notasi sul grafico che la forte discesa del future e' iniziata in usa il 22/6 e terminata il 13/7, poi negli ultimi 7 giorni si' e' mosso con lievi rialzi,

definirei la somma di questi segnali "fase laterale in risalita dalla v creatasi appunto dal 22/6 al 13/7"del cci).

e su borsa merci italiana? ad ora non ho in mano grafici attivi che mi consentono di ricavare new

Comunque da tempo rapporto il future usa durum wheath con il ns grano duro fino rif.centro bologna realtime,

prezzo al 30/6 medio eu 56.25- oggi 21/7 medio eu 50.75, il ns mercato a oggi perde circa il 10% dal 30/6  e oggi

come quasi sempre abbiamo una settimana di dislivello rispetto a cio' che accade al future per poi verificarsi alla ns

borsa realtime ....questo per dire che la forte discesa di breve  in usa si e' fermata il 13 e da noi forse oggi 21/7,

abbiamo assistito in usa ad una v del cci ovvero forte discesa e forte risalita (segnale che ritengo molto forte per le

evoluzioni dei prezzi di breve periodo ovvero 3/4 settimane.

 

 

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Alla fine il duro ha perso solo 5€/t nella quotazione di Bologna questa settimana, quindi probabilmente il trend ribassista si stà attenuando. Il mais è salito di 30€/t in due settimane.

Inviato dal mio JNY-LX1 utilizzando Tapatalk

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7 hours ago, Fabio_89 said:

Alla fine il duro ha perso solo 5€/t nella quotazione di Bologna questa settimana, quindi probabilmente il trend ribassista si stà attenuando. Il mais è salito di 30€/t in due settimane.

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Esatto,Fabio

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21 minuti fa, Agrigalpad ha scritto:

Addio prezzi

 

 

 

7A42FF1E-BDBA-414A-8611-879F335769D0.jpeg

Vedremo quanto grano ci sarà realmente disponibile e soprattutto dove andrà. Ogni volta che appaiono queste notizie è sempre un tonfo dei prezzi che però comportano solo un risparmio per gli industriali . Mica scendono i costi delle farine e semole. E comunque allora che comprino il grano ucraino quando arriva...se arriva. In ucraina si fa anche mais. Fanno passare solo il duro ? Perchè il mais invece sta salendo e non poco

Modificato da superbilly1973
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Bisogna comprendere nel caso del grano duro italiano che i mulini in Italia sfruttano la qualità ottima del grano nazionale per tagliare la semola con il peggior grano importato esistente sul mercato , che si traduce cioè con il meno costoso.

Normalmente il canadese cwad 3-4

ed a detta dei camionisti che caricano al porto a Bari anche cwad 5 a giudicare dal tanfo di quella merda, tanto che per chiudere il telo tutti si sono attrezzati di meccanismi idraulici pur di non respirarlo.

( con micotossine alle stelle e glifo mai analizzato )

credetemi mai nessuno si sognerebbe di importare il desert durum, che va prenotato un anno prima e mai pagato sotto i 100€/q

 

Invece questo anno ad essere importato è stato il francese pregerminato prima e l’ australiano pregerminato dopo;

il canadese non lo si è importato perché troppo caro, il francese invece lo pagavano 40€/q e potevano tranquillamente spacciarlo come italiano in quanto i tir non passavano dogana.

Solo in Italia è possibile farlo. A fronte di questo, la sola cosa ragionevole, in anni come questo in cui le spese superano abbondantemente il ricavato, ( parlo ad es in Puglia dove la produzione media raramente supera i 30 q/ha, ed è il maggior polo produttivo di grano duro di qualità in Italia ) è fermarsi ed affamare il mercato, non dico di non lavorare più ma di far riposare la terra, arricchirla con colture azotofissatrici, cambiare coltura con altre meno rischiose, ( io pur vendendo a giugno il duro a 59 ho guadagnato di più con l’orzo, che ha prodotto 55 q/ ha ed andava a 35€/q rispetto ai 30 q/ha fatti di media col duro). Cambiare perchè no il sistema affamandolo anche politicamente e socialmente parlando, perché quando arriverà sul mercato pasta fatta con solo grano importato sarà anche necessario importare merce migliore quindi più cara altrimenti siamo destinati solo a vomitarla

Modificato da Giancarlo60
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14 minuti fa, Giancarlo60 ha scritto:

Bisogna comprendere nel caso del grano duro italiano che i mulini in Italia sfruttano la qualità ottima del grano nazionale per tagliare la semola con il peggior grano importato esistente sul mercato , che si traduce cioè con il meno costoso. Solo in Italia è possibile farlo. A fronte di questo, la sola cosa ragionevole, in anni come questo in cui le spese superano abbondantemente il ricavato, ( parlo ad es in Puglia dove la produzione media raramente supera i 30 q/ha, ed è il maggior polo produttivo di grano duro di qualità in Italia ) è fermarsi ed affamare il mercato, non dico di non lavorare più ma di far riposare la terra, arricchirla con colture azotofissatrici, cambiare coltura con altre meno rischiose, cambiare perchè no il sistema affamandolo anche politicamente e socialmente parlando, perché quando arriverà sul mercato pasta fatta con solo grano importato sarà anche necessario importare merce migliore quindi più cara altrimenti siamo destinati solo a vomitarla

per non parlare del fatto che sui prodotti importati c'è un tacito accordo per cui non si fanno analisi, stato da sempre senza spina dorsale ma venduto

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10 minuti fa, Giancarlo60 ha scritto:

Bisogna comprendere nel caso del grano duro italiano che i mulini in Italia sfruttano la qualità ottima del grano nazionale per tagliare la semola con il peggior grano importato esistente sul mercato , che si traduce cioè con il meno costoso. Solo in Italia è possibile farlo. A fronte di questo, la sola cosa ragionevole, in anni come questo in cui le spese superano abbondantemente il ricavato, ( parlo ad es in Puglia dove la produzione media raramente supera i 30 q/ha, ed è il maggior polo produttivo di grano duro di qualità in Italia ) è fermarsi ed affamare il mercato, non dico di non lavorare più ma di far riposare la terra, arricchirla con colture azotofissatrici, cambiare coltura con altre meno rischiose, cambiare perchè no il sistema affamandolo anche politicamente e socialmente parlando, perché quando arriverà sul mercato pasta fatta con solo grano importato sarà anche necessario importare merce migliore quindi più cara altrimenti siamo destinati solo a vomitarla

Fermrsi e fare altro di meno rischioso ? Ok non ringrani però di meno rischioso e allo stesso tempo remunerativo non credo ci sia niente. Purtroppo se ti serve grano devi fare grano. Il discorso quotazioni , a mio parere, non può valere come per il petrolio o l'oro. Cioè non è che hai bisogno di grano e chiami il corriere espresso e te lo fai portare in 2 giorni. un industriale Compra sempre e con diversi mesi di anticipo . Non so a che prezzo ma dubito fortemente che guardi la quotazione e dia quello che vede lì. Contratta tutto. Qualità del grano, trasporto etc etc e quasi sicuramente lavora anche con contratti di sub-forniture. E questo penso che valga anche per altre granaglie e materie prime sefa anche mangimi. Del mio compaesano ne sono sicuro. Poi per carità anche lui ha dovuto onorare dei contratti in perdita però non è che succede spesso. A noi il grano  lo prende quando mietiamo poi zero. Prima acquistava anche in inverno da chi lo teneva in casa purchè quantità degne di nota.Un mulino privato magari può lavorare con consorzi che possono ammassare ma da noi ormai non c'è più questa possibilità. Il grano arriva comunque epenso che rimaniamo più affamati noi. Puoi ridurre le superfici però per tenere sotto controllo il sistema va monitorato. Quindi importazioni e soprattutto controllo qualità . Quello che spaventa ora non è tanto la caduta del prezzo , che comunque era prevedibile, quanto la NON-caduta dei costi di gasolio , mezzi e concimi. Ora sta iniziando a girare la discussione dei concimi russi anche nei giornali. Se ne stanno accorgendo. Vorrei capire però , se il prezzo del garno diminuisce , come vanno a ritoccare i prezzi di semole e farine e soprattutto di pane e pasta.

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42 minuti fa, Giancarlo60 ha scritto:

Bisogna comprendere nel caso del grano duro italiano che i mulini in Italia sfruttano la qualità ottima del grano nazionale per tagliare la semola con il peggior grano importato esistente sul mercato , che si traduce cioè con il meno costoso.

Normalmente il canadese cwad 3-4

ed a detta dei camionisti che caricano al porto a Bari anche cwad 5 a giudicare dal tanfo di quella merda, tanto che per chiudere il telo tutti si sono attrezzati di meccanismi idraulici pur di non respirarlo.

( con micotossine alle stelle e glifo mai analizzato )

credetemi mai nessuno si sognerebbe di importare il desert durum, che va prenotato un anno prima e mai pagato sotto i 100€/q

 

Invece questo anno ad essere importato è stato il francese pregerminato prima e l’ australiano pregerminato dopo;

il canadese non lo si è importato perché troppo caro, il francese invece lo pagavano 40€/q e potevano tranquillamente spacciarlo come italiano in quanto i tir non passavano dogana.

................

Quale sarebbe il cwad 3-4? Io a questo link https://www.pdqinfo.ca/     trovo solo 1 cwad-13.0 che dovrebbe indicare il grano duro canadese a 13 di proteine. Prezzi in lieve aumento ma che sono crollati a fine giugno all'incirca . Francese idem era a 50 fino ad un mesetto fa e ora è 44 se non ricordo. Non so se è migliore del grano italiano però se ha una buona qualità non posso certo biasimare un industriale che lo importa. Anche perchè grano in italia non se ne produce abbastanza e ancora meno quest'anno come tu stesso sai benissimo dato che la tua regione ha avuto rese molto inferiori. Cosa vuol dire pre-germinato prima e pre-germinato dopo?

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1 ora fa, Giancarlo60 ha scritto:

Bisogna comprendere nel caso del grano duro italiano che i mulini in Italia sfruttano la qualità ottima del grano nazionale per tagliare la semola con il peggior grano importato esistente sul mercato , che si traduce cioè con il meno costoso.

Normalmente il canadese cwad 3-4

ed a detta dei camionisti che caricano al porto a Bari anche cwad 5 a giudicare dal tanfo di quella merda, tanto che per chiudere il telo tutti si sono attrezzati di meccanismi idraulici pur di non respirarlo.

( con micotossine alle stelle e glifo mai analizzato )

credetemi mai nessuno si sognerebbe di importare il desert durum, che va prenotato un anno prima e mai pagato sotto i 100€/q

 

Invece questo anno ad essere importato è stato il francese pregerminato prima e l’ australiano pregerminato dopo;

il canadese non lo si è importato perché troppo caro, il francese invece lo pagavano 40€/q e potevano tranquillamente spacciarlo come italiano in quanto i tir non passavano dogana.

Solo in Italia è possibile farlo. A fronte di questo, la sola cosa ragionevole, in anni come questo in cui le spese superano abbondantemente il ricavato, ( parlo ad es in Puglia dove la produzione media raramente supera i 30 q/ha, ed è il maggior polo produttivo di grano duro di qualità in Italia ) è fermarsi ed affamare il mercato, non dico di non lavorare più ma di far riposare la terra, arricchirla con colture azotofissatrici, cambiare coltura con altre meno rischiose, ( io pur vendendo a giugno il duro a 59 ho guadagnato di più con l’orzo, che ha prodotto 55 q/ ha ed andava a 35€/q rispetto ai 30 q/ha fatti di media col duro). Cambiare perchè no il sistema affamandolo anche politicamente e socialmente parlando, perché quando arriverà sul mercato pasta fatta con solo grano importato sarà anche necessario importare merce migliore quindi più cara altrimenti siamo destinati solo a vomitarla

Ciao Giancarlo secondo me la soluzione sono i controlli a tappeto e non a campione.
Dovremmo essere uniti nel chiederli, dovrebbe essere il nostro cavallo di battaglia su tutti i prodotti alimentari importati, concentrato di pomodoro, olive, grano duro, tutto.

Dovremmo fare Scioperi in tutta Italia da nord a sud finché non si raggiunge questo obiettivo, fermare porti e strade. 
Le truffe che fanno le conosciamo tutti, il canadese importato come “altri usi” che passa per l’alimentazione lo sappiamo tutti. Controlli controlli controlli. E manette. 

Tutto il resto sono chiacchiere da bar, fermare le produzioni far riposare i terreni, tutte chiacchiere. Io mangio tutti i giorni e pure i miei figli e non mi posso fermare, devo fare la spesa tutti i giorni non un anno si e uno no. 

Sul fatto che hai venduto a 59 sotto la mietitura anche qui, non mi convinci. Tra Puglia e Basilicata prodotto non ne abbiamo fatto e il grano duro qui si produce. Se i fondamentali non mi tradiscono il grano deve andare su, quello che è successo a luglio è speculazione. Il mercato lo vedremo a settembre. 
Le quotazioni ad Altamura e Foggia sono in risalita a 53 e secondo me saliranno ancora. 

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Concordo pienamente con 1760michele , a mio avviso pura speculazione. Nella mia zona si è prodotto di media, un 30/35 % in meno. Nel resto d’Italia la situazione non è migliore. Ricordiamoci anche che il Canada deve rifare le scorte, visto lo scorso anno, e i prezzi non credo andranno giù di nuovo. Però staremo a vedere. Noi ancora non abbiamo venduto, anche perché stavamo trebbiando quando ha iniziato a scendere da 58 a 56,speriamo di aver fatto la cosa giusta.
In ogni caso, anche io mi permetto di dissentire su alcune cose dette da Giancarlo, come ad esempio che la produzione media in Puglia non supera quasi mai i 30q/ha. In azienda, quest’anno ne abbiam fatto poco più di 30 ad ettaro ma vista la siccità. Poi ci sono molti che, purtroppo, ne hanno fatti anche 10 o 20q/ha.
In merito all’individuazione di altre colture, anche meno rischiose, purtroppo ogni annata è a se. Noi diversifichiamo con pisello proteico, rucola da seme, orzo e un po’ di ortaggi. L’orzo quest’anno ha toccato quota 35€/q.le ma ricordo tanti anni in cui lo pagavano 12/13€/q.le e alcuni commercianti non lo volevano neanche regalato.


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