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Prezzi prodotti agricoli e strategie di mercato


DjRudy

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La mia era solo una battuta...e comunque spero che i giovani d'oggi siano bravi a coordinarsi fra loro x riuscire a difendere i nostri prodotti in questo mercato globale dove le regole non sono tanto limpide e la competizione ti strozza

Lo spero anch'io che riusciremo a coperare insieme... perché cmq penso che soli si fa poco...

Anche perché negli "anziani" vedo sempre una certa diffidenza e invidia e citando una frase di un utente :

"Agli agricoltori piace perdere soldi da soli piuttosto che guadagnarli in compagnia "... secondo me è una grande verità.

 

 

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i listini del frumento crollano..."occorre uscire dal cerchio dicevo pocanzi", io nel mio piccolissimo lo sto' gia' facendo con l'avena...i cap e altri commercianti ci danno (oggi 17/18 euro) l'anno scorso avevo deciso con tutte le mie forze uscire da questo giro d'inferno,mi son dato tanto da fare su piu' fronti...bologna quotava verso luglio/agosto 2015 -24 eu e sentito vari commercianti da ancona a modena/monza.. mi davano 20/21 per grandissimo favore!!non c'e' mercato e cosi' via.... e cosi' via..sicche' un giorno mi venne in mente di andare da coloro che vanno al cap a comprarla!!!persi alcuni giorni...chiaramente..poi ho trovato qua' vicino Ancona alcuni che hanno le pecore/cavalli...be' li ho capito tante cose....gliela vendono a secondo dei q,li tra le 33 e le 38 eu q,le!!!!! sicche' me la ritiro dall'ammasso e mi sono venduto la buona meta'del mio raccolto (circa 80 q,li)in contanti a ogni scarico a questi,ad un prezzo intermedio.. piccole realta' ma utili in futuro...anche questo mi ha fatto conoscere altri 2 suoi amici....e sarebbero contenti per un approvigionamento continuo............ecco perche' dico occorre pensare una ns strategia/politica e volerla fino in fondo ....pero'.................

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Ciao a tutti, concordo con voi che bisogna svegliarsi e interrompere il circolo vizioso che ormai si è creato da anni. Dobbiamo ritornare a essere i padroni di ciò che pruduciamo e per fare ciò dovremmo diventare anche i trasformatori e i venditori dei nostri beni, però come dite bene tutti da soli non si va da nessuna parte.

Creiamo dei centri di raccolta e trasformazione dove tutto è tracciato e controllato, vendiamo i prodotti a km zero con un nostro marchio registrato e vedrete che una volta preso il via saranno le grandi catene di supermercati a chiedere i nostri prodotti e li pagheranno per quel che valgono realmente. Io CREDO nella cooperazione tra produttori onesti e capaci.

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Ciao a tutti, concordo con voi che bisogna svegliarsi e interrompere il circolo vizioso che ormai si è creato da anni. Dobbiamo ritornare a essere i padroni di ciò che pruduciamo e per fare ciò dovremmo diventare anche i trasformatori e i venditori dei nostri beni, però come dite bene tutti da soli non si va da nessuna parte.

Creiamo dei centri di raccolta e trasformazione dove tutto è tracciato e controllato, vendiamo i prodotti a km zero con un nostro marchio registrato e vedrete che una volta preso il via saranno le grandi catene di supermercati a chiedere i nostri prodotti e li pagheranno per quel che valgono realmente. Io CREDO nella cooperazione tra produttori onesti e capaci.

esatto cosi dobbiamo fare ...riunirsi-progettare un'insieme idee giuste e condivise ..dopodiche' agire -puntando su cose ns gia' esistenti ...

1-appoggio ns merci pronte per lavorazioni..presso:........(idea magari iniziando 1 per regione o ogni 2-3 province) dove tutti i soci avranno diritto a portare i loro raccolti-nella misura esempio!!! il primo anno di portare sino al 40% del proprio raccolto-e crescendo in base poi allo stoccaggio ...magari arrivando al 100%

2-creare cooperativa informandosi bene bene con chi di dovere..../come / dove /chi .. sede principali almeno 3- nord-centro-sud e isole-su tutta italia

3-marchio-con ns slogan pubblicitario su ogni confezione

4-accordo con aziende che prendano i ns prodotti ...facciano dovute analisi...trasformazione e ci gira il prodotto finito scatolato con ns marchio..pubblicita' varia sulla stessa confezione

5-riunirsi frequentemente tutti sopratutto all'inizio (in modo da fare una linea prezzi/strategia unica per tutta italia)per definire costi agricoli(in base ns spese vive ns mano d'opera--ns ammortamenti in %)di produzione/lavorazione finale /e relativi trasporti...e definire prezzo finale vendita sul mercato calcolando chiaramente da dove parte a dove arriva il prodotto quando va' alla vendita....ovvero il ns acquisto es pomodoro pelato a bari prodotto finito ci costa 100- venduto in lombardia/veneto costa 105 venduto in abruzzo/lazio costa 102-e cosi via...-definire prezzo accessibile

tenendo conto di eventuali costi di gestione da supportare...qui dobbiamo vigilare e avere piu' informazioni possibili!!!"Cooperare in agricoltura in questo modo sarebbe costruire il ns avvenire per i ns figli-le ns famiglie/ che amiamo...(esempio-...potremmo nello stesso momento di assunzioni presso qualche ns negozio dare lavoro ad 1 o piu' figli/familiari etcc ed avremmo messo delle basi di tutto rispetto a cio' che mangeremo!!!!!!!!!)

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Dobbiamo ritornare a essere i padroni di ciò che pruduciamo e per fare ciò dovremmo diventare anche i trasformatori e i venditori dei nostri beni, però come dite bene tutti da soli non si va da nessuna parte.

 

pensiamo a mangiare bene noialtri, poi una volta che nel nostro piccolo riusciamo a far conoscere ai palati il prodotto e sopratutto ad aumentare l'interesse per il prodotto...questa consapevolezza della qualità sta crescendo già, ma se iniziamo a mangiar sano noi crescerà più in fretta, i prezzi dei mulini da cucina sono alla portata di tutti:

http://nutrizioneconsapevole.altervista.org/guida-migliori-mulini-macina-cereali-a-pietra-per-uso-domestico-in-commercio/

Creiamo dei centri di raccolta e trasformazione dove tutto è tracciato e controllato, vendiamo i prodotti a km zero con un nostro marchio registrato e vedrete che una volta preso il via saranno le grandi catene di supermercati a chiedere i nostri prodotti e li pagheranno per quel che valgono realmente. Io CREDO nella cooperazione tra produttori onesti e capaci.

sarebbe lo step successivo del Km zero: prima di fare le cose in grande si deve diffondere l'interesse per il prodotto qualitativamente più sano.

Modificato da Argilloso
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pensiamo a mangiare bene noialtri, poi una volta che nel nostro piccolo riusciamo a far conoscere ai palati il prodotto e sopratutto ad aumentare l'interesse per il prodotto...questa consapevolezza della qualità sta crescendo già, ma se iniziamo a mangiar sano noi crescerà più in fretta, i prezzi dei mulini da cucina sono alla portata di tutti:

http://nutrizioneconsapevole.altervista.org/guida-migliori-mulini-macina-cereali-a-pietra-per-uso-domestico-in-commercio/

 

sarebbe lo step successivo del Km zero: prima di fare le cose in grande si deve diffondere l'interesse per il prodotto qualitativamente più sano.

 

Rispetto la tua idea ma non la condivido. E' l'unione che fa la forza non i piccoli mulini che gia' esistono e gia' annaspano in un mercato di industriali affamati. Inoltre cio' richiede tempo e denaro, cose che con questi prezzi scarseggiano nelle aziende italiane.

Io continuo a sostenere che la via più veloce è una legge che tuteli il 100% made in Italy e limiti o segnali i prodotti esteri. Questo porterebbe i consumatori a dover (poter) scegliere e la cosa sarebbe interessante....

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Rispetto la tua idea ma non la condivido. E' l'unione che fa la forza non i piccoli mulini che gia' esistono e gia' annaspano in un mercato di industriali affamati. Inoltre cio' richiede tempo e denaro, cose che con questi prezzi scarseggiano nelle aziende italiane.

Io continuo a sostenere che la via più veloce è una legge che tuteli il 100% made in Italy e limiti o segnali i prodotti esteri. Questo porterebbe i consumatori a dover (poter) scegliere e la cosa sarebbe interessante....

L'obbligo di indicazione di provenienza(non solo del luogo di trasformazione) credo anch'io sia una cosa oramai necessaria x cercare di tutelare un minimo il nostro made in Italy.
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Rispetto la tua idea ma non la condivido. E' l'unione che fa la forza non i piccoli mulini che gia' esistono e gia' annaspano in un mercato di industriali affamati. Inoltre cio' richiede tempo e denaro, cose che con questi prezzi scarseggiano nelle aziende italiane.

Io continuo a sostenere che la via più veloce è una legge che tuteli il 100% made in Italy e limiti o segnali i prodotti esteri. Questo porterebbe i consumatori a dover (poter) scegliere e la cosa sarebbe interessante....

Ciao Fede... e' proprio questo punto che dobbiamo cambiare "è una legge che tuteli il 100% made in Italy" ovvero suggerirei dato che ste ca... de leggi non ce le faranno mai!!! e'o se dicono di farla....poi la faranno "modo loro"!!! con il solito iter..politico...etcc..etcc... ,

l'unica strada sarebbe penso avviare una "minima fase iniziale" aiutandoci e facendoci tutti noi forza di tutti i ns prodotti-mettendo il ns giusto costo di produzione -trasformare e realizzare il prodotto finito...iniziando dai prodotti piu' snobbati e volatili sul mercato mondiale...in modo da farci vedere dai ns amici italiani anche piu' lineari e credibili rispetto al mercato globale...(sarebbe il max sara' durissimo..ma no impossibile!) chiaramente per fare questo occorre essere in sintonia in parecchi agricoltori disposti a investire cadauno un tot. di euro ...1000-2000? per creare la societa' es."disposti al rischio di questo capitale versato e non piu')....a prodotto finito inizieremo tutti noi /le ns famiglie a ricomprarli per ns uso casalingo...piccoli passi...anche dietro idea di Argilloso...poi decideremo man mano che arriveranno nuovi soci agricoli portando eu 1000/2000 ...che saranno anche new clienti...del ns giro di cooperativa....

poi...apriremo pian piano la vendita ai conoscenti e amici ....con tessere....e si vedra'....

l'importante e' essere in molti ...credere che

"uno per tutti e tutti per uno " ovvero con scopi precisi;

1-i ns interessi

2-la ns e di tutti i ns futuri clienti di migliore qualita' di salute e di vita.

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Rispetto la tua idea ma non la condivido. E' l'unione che fa la forza non i piccoli mulini che gia' esistono e gia' annaspano in un mercato di industriali affamati. Inoltre cio' richiede tempo e denaro, cose che con questi prezzi scarseggiano nelle aziende italiane.

Io continuo a sostenere che la via più veloce è una legge che tuteli il 100% made in Italy e limiti o segnali i prodotti esteri. Questo porterebbe i consumatori a dover (poter) scegliere e la cosa sarebbe interessante....

Il problema è che il mercato considera il Made in Italy e il prodotto estero alla stessa stregua, perchè la grande industria italiana ha fatto credere a tutti che fosse la stessa cosa. Il mondo agricolo in Italia sta inseguendo l'industria internazionale e punta sulle quantità e invece sappiamo benissimo che non possiamo competere nella quantità. Quindi l'unico modo per dimostrare che il prodotto italiano è il migliore è iniziare coltivando per esempio nel cerealicolo, orticolo e frutticolo le antiche varietà e nell'allevamento le antiche razze, etc

Poi si può fare come un coltivatore qui nella zona che coltiva qualche ettaro di bacche di gogj non originarie dell'Italia, ma giustamente dobbiamo puntare a far sì che il prodotto debba essere coltivato/allevato e consumato all'interno dell'Italia, altrimenti perde le sue caratteristiche di bontà e qualità. La gente in generale acquista il prodotto meno caro, ma ancora sembra che l'equazione più caro = più sano sia vero nella minoranza dei casi (scommetto invece che sia vero nella maggioranza dei casi ). Una volta che il mondo agricolo si mette d'accordo per la salute degli italiani di coltivare solo certi prodotti, le cose cambieranno, ma se questa consapevolezza del mangiare qualità non gliela faremo assaggiare rimarremo col cxxo per terra. Il clima Mediterraneo è un clima che ci invidia tutto il mondo, bisogna saper valorizzarlo e basta. La regia internazionale mass mediatica sta provando ad inculcarci che il clima Mediterraneo sia cambiato per poter deprezzare il prodotto Mediterraneo.

Esempio cerealicolo:

se si selezionano un gran numero di varietà adattate a ciascun ambiente e a questo adeguate per specifiche proprietà, quali la produttività in determinati terreni, la resistenza ai parassiti presenti in quella zona, la tolleranza a stress a cui vengono sottoposte in quella specifica annata, etc. Cosi facendo si ribalta completamente il concetto che ha guidato per oltre 60-70 anni la selezione delle sementi commerciali: sviluppare poche varietà di piante altamente produttive per specifiche condizioni ambientali e poi pretendere di ricreare quelle condizioni colturali in tutto il mondo, a prescindere dalle condizioni climatiche, pedologiche, tecniche, economiche e socio-culturali.

Modificato da Argilloso
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@Argilloso: io non dico che tu stia sbagliando ragionamento sia chiaro, è solo che vedo il futuro di questa tua idea non semplice e comunque lontano. Secondo me abbiamo bisogno di qualcosa di più rapido, che valga tanto per l'azienda da 10ha che per quella da 1000ha ma soprattutto che coinvolga numerose aziende non poche o magari singole. Chiaro che la trasformazione da un valore aggiunto ma credi che tutti dobbiamo metterci a trasfomare? Viene fuori un casino! Inoltre credi che le multinazionali staranno in silenzio a guardare? Questo governo sarebbe in grado di farti una legge entro sera che non ti permetterebbe di vendere i tuoi prodotti.

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se volete qualcosa di rapido, basterebbe mettere i dazi per l'importazione di materie prime, in percentuale al prezzo d'acquisto.

già solo in UE ci sono stati che producono a costi minori (tasse ecc..) e trattano con prodotti vietati da anni da noi e vendono sul nostro mercato a prezzi più bassi.

i più furbi sono gli inglesi, si sono tenuti i loro mercati, moneta ma prendono la pac, inclusi i bei prati della regina...

o altrimenti la UE deve fare gli stati uniti d'europa, con parità di diritti e doveri per gli stati membri, stessa moneta e regole di mercato.

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@fede155 sì sono d'accordo, però nessuno dichiarerà mai che le antiche biodiversità locali erano migliori di quelle poche attuali che pretendono di ricreare le stesse condizioni in tutto il mondo. Viviamo in un territorio con clima Mediterraneo ed è per questo che è una gran fregatura uniformarsi ai dettami di Bruxelles o di oltreoceano. Difendere la biodiversità locale significa valorizzare la qualità dei prodotti, ma sopratutto beneficiarne in salute.

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Probabile ci sia una connessione tra prezzi dei prodotti e blocco della ricerca agricola italiana in campo aperto?

Come si fa a produrre meglio, in maggiore qualità in campo aperto se in Italia la ricerca per la valorizzazione della biodiversità del nostro territorio è nulla?

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Probabile ci sia una connessione tra prezzi dei prodotti e blocco della ricerca agricola italiana in campo aperto?

Come si fa a produrre meglio, in maggiore qualità in campo aperto se in Italia la ricerca per la valorizzazione della biodiversità del nostro territorio è nulla?

Non so se hai letto l'articolo del sole24ore postato da DJ qualche msg fa?

A quanto mi è parso di capire non se la passano bene neanche in USA con grano mais e altri cereali.....

Eppure li hanno OGM e investono anche in ricerca, forse c'è anche qualche altra cosa che no va?

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Non so se hai letto l'articolo del sole24ore postato da DJ qualche msg fa?

A quanto mi è parso di capire non se la passano bene neanche in USA con grano mais e altri cereali.....

Eppure li hanno OGM e investono anche in ricerca, forse c'è anche qualche altra cosa che no va?

peresempio il grano duro:

i maggiori consumatori di pasta sono gli italiani, probabilmente la domanda anche del mercato italiano su questi tipi di grano è diminuita.

Altroconsumo per esempio indirizza la domanda nazionale sulla farina/pasta integrale.

 

Vedi prezzi prodotti bio in aumento:

[TABLE]

[TR]

[TD=bgcolor: #c0c0c0]AGRIC. BIOLOGICA PROD. NAZ.(1)[/TD]

[TD][/TD]

[TD][/TD]

[TD=width: 7%, bgcolor: #c0c0c0][/TD]

[TD=width: 13%, bgcolor: #c0c0c0][/TD]

[TD=width: 7%, bgcolor: #c0c0c0][/TD]

[TD=width: 7%, bgcolor: #c0c0c0][/TD]

[TD=width: 7%, bgcolor: #c0c0c0][/TD]

[TD=width: 7%, bgcolor: #c0c0c0][/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Frumento Tenero[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]396,00[/TD]

[TD=width: 7%]406,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]390,00[/TD]

[TD=width: 7%]400,00[/TD]

[TD=width: 7%]6,00[/TD]

[TD=width: 7%]6,00[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Frumento Duro (2)[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]361,00[/TD]

[TD=width: 7%]371,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]376,00[/TD]

[TD=width: 7%]386,00[/TD]

[TD=width: 7%]-15,00[/TD]

[TD=width: 7%]-15,00[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Orzo[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]272,00[/TD]

[TD=width: 7%]277,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]270,00[/TD]

[TD=width: 7%]275,00[/TD]

[TD=width: 7%]2,00[/TD]

[TD=width: 7%]2,00[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Granoturco[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]314,00[/TD]

[TD=width: 7%]324,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]304,00[/TD]

[TD=width: 7%]314,00[/TD]

[TD=width: 7%]10,00[/TD]

[TD=width: 7%]10,00[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Farro (Triticum dicoccum) (2)[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]490,00[/TD]

[TD=width: 7%]510,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]490,00[/TD]

[TD=width: 7%]510,00[/TD]

[TD=width: 7%]inv[/TD]

[TD=width: 7%]inv[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Favino nazionale[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]320,00[/TD]

[TD=width: 7%]330,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]320,00[/TD]

[TD=width: 7%]330,00[/TD]

[TD=width: 7%]inv[/TD]

[TD=width: 7%]inv[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Seme di soia[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]685,00[/TD]

[TD=width: 7%]705,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]685,00[/TD]

[TD=width: 7%]705,00[/TD]

[TD=width: 7%]inv[/TD]

[TD=width: 7%]inv[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Ceci[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]570,00[/TD]

[TD=width: 7%]600,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]570,00[/TD]

[TD=width: 7%]600,00[/TD]

[TD=width: 7%]inv[/TD]

[TD=width: 7%]inv[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Cruscami di frumento tenero[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]194,00[/TD]

[TD=width: 7%]204,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]190,00[/TD]

[TD=width: 7%]200,00[/TD]

[TD=width: 7%]4,00[/TD]

[TD=width: 7%]4,00[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Cruscami di frumento duro[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]194,00[/TD]

[TD=width: 7%]204,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]190,00[/TD]

[TD=width: 7%]200,00[/TD]

[TD=width: 7%]4,00[/TD]

[TD=width: 7%]4,00[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=width: 35%]Pisello Proteico[/TD]

[TD=width: 13%]25 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]345,00[/TD]

[TD=width: 7%]355,00[/TD]

[TD=width: 13%]18 febbraio 2016[/TD]

[TD=width: 7%]345,00[/TD]

[TD=width: 7%]355,00[/TD]

[TD=width: 7%]inv[/TD]

[TD=width: 7%]inv[/TD]

[/TR]

[/TABLE]

Modificato da Argilloso
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sono aumentate le importazioni di grano estero...

gli acquisti (riferendomi alle importazioni) si fanno in base a delle previsioni della domanda.

Se le previsioni di consumo (domanda) in Italia sono più basse, è normale che la grande industria cerchi di importare a più basso costo: vedi calo di produzione dal Nord America.

Modificato da Argilloso
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favino 11.5 piu iva

pisello 17 piu iva

grano duro 20 piu iva

tenero 13.8 più iva

orzo 14 più iva

avena 18 più iva...

 

che prezzi

cap ancona

Ti metterei un pollice in giù...

Non per il msg, ma x i prezzi.;)

Vabbeh che noi ne meriteremo + di uno x prezzi dei concimi..

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gli acquisti (riferendomi alle importazioni) si fanno in base a delle previsioni della domanda.

Se le previsioni di consumo (domanda) in Italia sono più basse, è normale che la grande industria cerchi di importare a più basso costo: vedi calo di produzione dal Nord America.

Non saprei cos'altro aggiungere, "concludo" solo dicendo che i meccanismi ci tutelano pochissimo e a mio parere di questo passo rimarranno solo i più bravi a coltivare...io mi comprerò un paio di galline e produrro' grano solo x loro!:):D

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