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Grazie Pivello cercherò di essere a Cerveteri il 26 marzo è un'occasione unica ad una distanza di 100 km da casa mia non si era mai tenuta una manifestazione del genere, per territori come quelli della mia zona tale coltivazione potrebbe essere motivo di salvaguardia e conservazione del territorio che sta lentamente ma inesorabilmente finendo preda dei rovi e dell'abbandono.

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Nella nostra azienda agricola è ancora presente lo stagno (detto in zona, macero) che usavano fino agli anni 50 per la macerazione della canapa.

Mi riferiva mia nonna che si ci si immergeva nell'acqua di macerazione, che era marcescente ed olezzante oltremodo, se si avevano ferite o lacerazioni, si guariva in tempi straordinariamente brevi.

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  • 2 settimane dopo...

In Italia buona parte dei terreni alto-collinari e montani sono abbandonati, coltivazioni come la canapa che non richiede grosse lavorazioni ed oneri di coltivazione troppo alti, potrebbero favorire il rallentamento o il blocco dell'abbandono da parte delle popolazioni locali, ed in futuro dare nuova forza a tutti coloro che una volta rientrati in agricoltura potrebbero anche se lentamente far ripartire l'agricoltura svantaggiata di questi posti.

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Ieri come spiegato nella discussione relativa alle macchine per la lavorazione della canapa, sono stato alla manifestazione organizzata dall'assocanapa a Cerveteri (Roma), in tale contensto ho aavuto modo di avere informazioni di prima mano sulla situazione della canapicoltura italiana.

Innanzi tutto c'è da dire che rispetto a qualche anno fa la quasi totalità delle regioni italiane è interessata dal fenomeno della reintroduzione della coltura, certo che non tutte stanno procedendo a lla stessa velocità, però ormai il processo di divulgazione portato avanti nell'arco degli ultimi 12-13 anni da assocanapa sta dando i suoi frutti, infatti in molti sono interessati alla coltivazione della canapa e più di qualcuno procede alla stessa, su superfici ancora limitate, ma comunque importanti sopratutto se si tiene conto che in Italia non esiste una vera e propria filiera di lavorazione del prodotto che consenta di vendere sul mercato i derivati della lavorazione della canapa.

A tal proposito è stata presentata la macchina per la prima lavorazione del prodotto raccolto di cui parlo nella discussione sopra evidenziata.

Per quanto riguarda la lavorazione ho parlato con alcuni responsabili asspcanapa ed in particolare con il rappresentante della regione Puglia il quale si appresta a seminare a canapa circa un ettaro di terra nel comune di Conversano(BA), con lo stesso sono rimasto daccordo che su Tractorum durante il corso dell'anno seguiremo tutto il ciclo della coltivazione dalla semina alla raccolta, per mezzo di suoi interventi nei quali posterà informazioni, impressioni personali foto e video delle diversi fasi di coltivazione.

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  • 2 mesi dopo...

Accidenti, è da un sacco di tempo che non leggevo più il forum e adesso credevo di trovare un bel pò di mail inerenti l'argomento e invece... niente!

Io volevo fare una piccola prova su un ettaro ma l'amico che mi aveva dato la sua disponibilità si è tirato indietro...

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  • 4 mesi dopo...

Pivello purtroppo le persone che si erano dichiarate disponibili ad illustrarci il procedimento di coltivazione e le norme da rispettare non hanno mantenuto l'impegno verbale preso con il sottoscritto, purtroppo succede anche questo e mene dispiace visto che Tractorum è felice di ospitare tutti coloro che vogliono divulgare in maniera seria e legale la trattazione di tale argomento, la cosa che più non capisco è il fatto che al convegno del quale sono stato spettatore, i vertici di assocanapa fra le tante problematiche da risolvere, mettevano quella della divulgazione al pubblico dei principi ispiratrici la coltivazione della canapa, come uno dei punti fondamentali da sviluppare, poi una volta invitati a farlo anche sulle nostre pagine non si sono fatti ne vedere ne sentire e magari vanno in giro per l'Italia a parlare a sparuti gruppi di persone dentro qualche sala più vuota che piena, il tutto senza tener conto della piazza di internet che offre palcoscenici molto più ampi e capaci di divulgare informazioni in maniera rapida e giusta.

 

Spero che prima o poi si facciano vivi per il bene dello sviluppo della coltura in Italia e di chi potrebbe essere interessato alla coltivazione.

Modificato da MCT
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  • 2 settimane dopo...

io sono interessata alla coltivazione e lavorazione della canapa... è da un po che cerco info e sono capitata anche qui da voi, è bello incontrarvi e sapere che c'è qualcuno che si interessa a questa stupenda pianta!! allora, da quello che so e che ho constatato assocanapa & C. sono bravi solo a parole, in pratica in Italia è impossibile coltivare... ma io non mollo e ho messo su un progetto che trovate nel sito

la mia Utopia - Bionieri

se qualcuno è interessato io direi di Unire le forze e di vedere di creare Noi il nostro futuro e il nostro lavoro contribuendo certamente a creare un mondo + sano e pulito, per tutti

ah, sono anche su facebook (x forza) cercate progetto kaya

ciao a tutti, grazie e a presto :)

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  • 4 mesi dopo...
  • 1 mese dopo...

Vista la scarsa documentazione in merito, mi permetto di aggiungere qualcosa, tratto da Informatore Agrario del dicembre 1977; non sarà una novità dell’ultima ora…ma spero sia utile per chi ne volesse sapere di più.

 

 

t148709_2012-04-08-canapa-ia-dic-1977.jpg

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  • 5 mesi dopo...
  • 3 mesi dopo...

Alcune domande:

 

1) che tipo di pagamento ti hanno proposto?

 

2) quanti quintali ad ettaro ti hanno detto che si fa nella tua zona?

 

3) consiglio da amico continua a fare grano-soia e mais con la canapa non si guadagna.

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dalle mie parti ci sono stati già diversi tentativi di rintrodurre la canapa ma a parte i problemi colturali e di raccolta che comunque si possono risolvere cio che ha determinato il fallimento dell'iniziativa è stata la mancanza di richiesta da parte del mercato per cui il prodotto è poi rimasto a marcire nelle aziende

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Infatti il problema maggiore è la trasformazione del prodotto e se si considera che se il trasporto delle rotoballe per una distanza superiore ai 100 km rende la produzione e la trasformazione antieconomica, per quanto riguarda i costi ed i problemi colturali direi che ci sarebbe da parlarne molto, visto che è una delle specie più rustiche in circolazione.

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  • 11 mesi dopo...
C è un signore che gira dalle mie parti pubblicizzando contratti di coltivazione della canapa riferendosi ad Assocanapa per forniture di semi e pagamenti.... Per caso qualche utente del forum ne ha già fatti negli anni scorsi? Se sì come si è trovato?

 

E' ormai da un bel pò che si sente parlare di questa canapa da reintrodurre nella filiera agricola italiana.

Il mio "capo" ne segue le "gesta" già da parecchi anni.

Quest'anno sono stato ad un paio di riunioni organizzate da una società che mira a reintrodurre la coltivazione su larga scala. Già per la prossima campagna miravano ad avere 600-1000 ettari in triveneto.

Non si tratta di Assocanapa, quest'ultima ritira pochi ettari e, da quello che so io, servono giusto per tenere in piedi il progetto.

 

Comunque, a mio avviso, c'è solo che da lasciar perdere al momento; gli esperimenti meglio che li facciano gli altri.

Una produzione verosimile e prudente parla di un 150 quintali ad ettaro, ma oltre ai problemi legali da superare (con le "candele" che tirano ultimamente le estati non è detto che il principio attivo non sfori la tolleranza di legge, ed allora lì sarebbero delle belle grane), c'è da organizzare tutta la filiera agromeccanica; il nuovo consorzio che si andrebbe a costituire dice che la/le macchina/e da raccolta le metterebbe eventualmente a disposizione dei soci, ma già il condizionale usato non è molto rassicurante;si occuperebbe inoltre del ritiro in campo a proprie spese. C'è però anche l'inghippo del contratto per 5 anni con mappali e tutto il resto.

La coltura tipicamente molto rustica e senza particolari problemi, viene fatta passare come desiderosa di determinate vitamine da somministrare alla semina (o forse in copertura, non ricordo) che, di fatto, raddoppia il costo ad ettaro (circa 500 euro, metà per la semente il resto per i prodotti, dicono naturali, da distribuire in campo; penso che il business stia tutto qui, non di certo per chi decide di firmare il contratto).

L'attuale impiego del prodotto finale sarebbe inerente le lettiere.

Se però fallisce la figura con la quale si ha il contratto di ritiro è un prodotto invendibile.

In sintesi, come detto, meglio lasciar perdere secondo me; attualmente ci sono colture che garantiscono un guadagno più sicuro e sostanzioso.

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Da anni cerco un'accordo con l'assocanapa, il primo tecnico è sparito, il nuovo tecnico è un socio ed è stato molto gentile, devo dire che nelle zone lontane e nei campi piccoli e protetti e dove prevalcgono crodo e altre infestanti basse è un'ottima soluzione specie come quest'anno si semina tardi e non si rischia di avere piante di canapa lunghe come canne da pesca e allettabili. Io sono a 100 km da Carmagnola ma certo il costo di trasporto è rilevante pernsando che al quintale con umid. al 15% è di 4,5 euro/q.le di trasporto attualmente ce ne vogliono 2 E/q.le.

Per il resto predomina la legge europea che ha parificato la canapa alle altre colture superando le leggi nazionali e garantendo le sementi.

Ci sono pochi e non registrati diserbi ma la crescita è devastante anche nei suoli molto argillosi, dopo maggio è spettacolare la crescita l'ho vista nel modenese, da far paura se ha un poco di fosforo in partenza. Solo che rimane il problema dello stoccaggio e del ritiro, ci sono aziende che stanno ancora consegnando il prodotti di due-tre anni fa, il contratto c'è la certezza no e devi avere un bel pagliaio per stivare le balle.

Vedo è ancora tutto in ballo di certo piuttosto che mais appena posso se riesco un bel canapaio e un pò di ettari in più a scacchi non me lo impediranno di seminarli.

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