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Ieri mi è venuto un dubbio, sto preparando un terreno per semina radicchio, e siccome è abbastanza pesante dopo radicchio vorrei fare mais in successione  il prossimo anno. Perciò la mia idea sarebbe raccolta radicchio a gennaio, subito dopo aratura e erpicatura e seminare mais su crosta a inizio aprile, nel caso seguissi questo schema, come effettuo la concimazione di fondo? Durante la semina, a gennaio o mi sfugge qualcosa? 

Sembrerà una domanda banale, ma in 12 anni di lavoro il mais lo avrò seminato forse 2 anni, quindi diciamo che sono un po imbranato in materia. 

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Ieri mi è venuto un dubbio, sto preparando un terreno per semina radicchio, e siccome è abbastanza pesante dopo radicchio vorrei fare mais in successione  il prossimo anno. Perciò la mia idea sarebbe raccolta radicchio a gennaio, subito dopo aratura e erpicatura e seminare mais su crosta a inizio aprile, nel caso seguissi questo schema, come effettuo la concimazione di fondo? Durante la semina, a gennaio o mi sfugge qualcosa? 
Sembrerà una domanda banale, ma in 12 anni di lavoro il mais lo avrò seminato forse 2 anni, quindi diciamo che sono un po imbranato in materia. 
Dipende cosa vuoi fare come piano di concimazione. Dopo radicchio credo che non glu manchi niente. Quindi in semina solo fosfato biammonoco in banda e casomai 7n rinforzo con umistar micro. Azoto va in copertura se hai organico lo dai sui residui del radicchio, altro non servirebbe.

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14 minuti fa, CultivarSé ha scritto:

Dipende cosa vuoi fare come piano di concimazione. Dopo radicchio credo che non glu manchi niente. Quindi in semina solo fosfato biammonoco in banda e casomai 7n rinforzo con umistar micro. Azoto va in copertura se hai organico lo dai sui residui del radicchio, altro non servirebbe.

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Si lo scopo sarebbe sfruttare la concimazione residua del radicchio, visto che dicono che dopo radicchio vengono fuori sempre dei buoni mais. 

Quindi concimazione durante la semina, con un starter in microgranuli magari abbinato a un geodisinfestante, abbinata a fosfato biammonico. 

Urea ovviamente in sarchiatura, concime organico non c'è in zona, a parte i scarti di lavorazione del radicchio. 

Per il diserbo? Nel caso nascano delle infestanti sulla crosta, si può intervenire con glifosate in post semina o bisogna intervenire prima? 

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Non saprei, è il primo anno (fortunatamente, e spero anche l’ultimo). Però di certo a trinciato avendo la metà di foglie influirà sulla produzione.
Adesso conviene irrigarlo per vedere se si riprende un po' secondo te?

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28 minuti fa, Ambrosius88 ha scritto:

Si lo scopo sarebbe sfruttare la concimazione residua del radicchio, visto che dicono che dopo radicchio vengono fuori sempre dei buoni mais. 

Quindi concimazione durante la semina, con un starter in microgranuli magari abbinato a un geodisinfestante, abbinata a fosfato biammonico. 

Urea ovviamente in sarchiatura, concime organico non c'è in zona, a parte i scarti di lavorazione del radicchio. 

Per il diserbo? Nel caso nascano delle infestanti sulla crosta, si può intervenire con glifosate in post semina o bisogna intervenire prima? 

Per il diserbo dipende se ari a gennaio o febbraio credo non serva perché comunque dove si fa radicchio sono terreni leggerotti dove non serve neppure far crosta anzi sconsiglio, vedi a seconda della zollosità una passata di erpice  detto vibro e un bel erpice rotante, quando è giusto per seminare si semina e basta. Diserbo il pre si ha tempo per farlo e su plantule funziona anche senza glif.  Su terreni da orticole o come i miei è sconsigliabile preparare presto il terreno, non è argilla, neppure su limo conviene preparare troppo presto.

Tutta un'altra filosofia anzi più tardi lo fai ,egli fai su terrette.

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2 minuti fa, Edo ha scritto:

Adesso conviene irrigarlo per vedere se si riprende un po' secondo te?

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Da voi, sulle terre vostre no, direi che per un po' tiene, io dove ho irrigato ha penato peggio di dove irrigo in questa settimana. Sono alla prima a una settimana dalla bastosta. Tende troppo ad andare in asfissia sulla sabbia, altrove è un po' presto,

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Da voi, sulle terre vostre no, direi che per un po' tiene, io dove ho irrigato ha penato peggio di dove irrigo in questa settimana. Sono alla prima a una settimana dalla bastosta. Tende troppo ad andare in asfissia sulla sabbia, altrove è un po' presto,
Si beh magari la settimana prossima, però il discorso è che è bene dare acqua per cercare di recuperare un po' il mais grandinato o non serve a niente?

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Questo il mio dkc 6728. Seminato a 16.5 x 75. Dopo i 20mm di ieri sera non avrà problemi di fecondazione.  Parlo sotto voce ma annata super qua a nord-est per il mais.  Questo mais è nella media pianura friulana, San Vito al Tagliamento. 

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3 minuti fa, CultivarSé ha scritto:

Per il diserbo dipende se ari a gennaio o febbraio credo non serva perché comunque dove si fa radicchio sono terreni leggerotti dove non serve neppure far crosta anzi sconsiglio, vedi a seconda della zollosità una passata di erpice  detto vibro e un bel erpice rotante, quando è giusto per seminare si semina e basta. Diserbo il pre si ha tempo per farlo e su plantule funziona anche senza glif.  Su terreni da orticole o come i miei è sconsigliabile preparare presto il terreno, non è argilla, neppure su limo conviene preparare troppo presto.

Tutta un'altra filosofia anzi più tardi lo fai ,egli fai su terrette.

il terreno in questione non è sabbia, qua si fa radicchio su ciò che passa il convento, si va dalla sabbia all'argilla al medio impasto. In questo caso si tratta di un terreno mediamente pesante, non so di preciso la tessitura, ma secoli addietro penso che era il letto di un fiume o uno stagno, perche tutto attorno è sabbia medio impasto , metre questi 2 ettari scarsi sono molto più pesanti, e volevo provare le tecniche consigliate all'interno del forum.

Sui terreni più leggeri pratichiamo la tecnica che dici te, aratura erpicatura e poi semina ravvicinata senza tanti problemi, che risulta essere la tecnica migliore per i nostri terreni. Su questi 2 ettari visto la superficie ridotta e visto che il mais verrebe fatto solo a scopo di rotazione senza tante pretese di un guadagno, e visto che per noi si tratta di una coltura secondaria, volevo sperimentare tecniche alternative per le nostre zone.

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4 ore fa, Ambrosius88 ha scritto:

il terreno in questione non è sabbia, qua si fa radicchio su ciò che passa il convento, si va dalla sabbia all'argilla al medio impasto. In questo caso si tratta di un terreno mediamente pesante, non so di preciso la tessitura, ma secoli addietro penso che era il letto di un fiume o uno stagno, perche tutto attorno è sabbia medio impasto , metre questi 2 ettari scarsi sono molto più pesanti, e volevo provare le tecniche consigliate all'interno del forum.

Sui terreni più leggeri pratichiamo la tecnica che dici te, aratura erpicatura e poi semina ravvicinata senza tanti problemi, che risulta essere la tecnica migliore per i nostri terreni. Su questi 2 ettari visto la superficie ridotta e visto che il mais verrebe fatto solo a scopo di rotazione senza tante pretese di un guadagno, e visto che per noi si tratta di una coltura secondaria, volevo sperimentare tecniche alternative per le nostre zone.

Bene allora, comunque non sono tecniche alternative, sono le tecniche per coltivare sulle argille che poche o tante basta il 20% o poco meno per cambiare terreno, certo le vene cambiano spesso. Da me ci sono i Castracani  che non è proprio argilla è un limo fine e un 12% di argilla ma misto sabbia per cui non è standardizzabile e nell'incertezza si mette spesso riso.

Noi siamo lattugari e zuccherari, altra testa di insalatari puri.... il resto sono diventati quartagammisti.

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4 ore fa, Edo ha scritto:

Si beh magari la settimana prossima, però il discorso è che è bene dare acqua per cercare di recuperare un po' il mais grandinato o non serve a niente?

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Ahhhh sì si sante parole, chi si ferma è perduto però bisogna vedere bene. Da me chi ha irrigato prima della tormenta ha un mais limone. Chi appunto ha corso non è che sia stato meglio.

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Il danno da grandine in genere hanno una tabella e in base alla defogliazione e allo stadio della pianta indica la  % di danno e da li in genere non ci scappi poi al massimo se è assicurato come trinciato ti riconoscono un po di danno alla qualità. Sul vento il danno che calcolano è  molto soggettivo e in genere non ti danno mai un cazzo. L'anno scorso mi hanno dato il 26% con danno da vento e um po di grandine ( ma poca ) però ti dico solo che 20 ha di seconda semina non ho riempito la trincea e finito di raccogliere sono dovuto entrare in certi punti col trinciastocchi per tritare ciò che era incollato in terra. Comunque dipende molto dal perito, e inoltre ho capito che per farti dare un po si più alla fine bisognerebbe fare le sceneggiate. L'unico consiglio che mi viene da darti è di essere bravo a portarli nei posti messi peggio e  cercare di evitare le zone meno colpite per quanto possibile.
A guardare così le foto però non mi sembra messo malissimo anche se girano le palle perché è un bel mais.
L'unica volta in cui non ho visto nessun perito fare storie è stato nel 2013 ae non ricordo male quando del mais al 9 luglio non  era restato niente, solo il terreno nudo coi segni della rincalzatura. 100% di danno meno il 10% di franchigia però a questi livelli meglio non arrivarci 


Grazie per le dritte...l’anno scorso ho avuto a che fare con l’assicurazione per l’orzo e devo dire che sono rimasto contento, periti che sapevano fare il loro lavoro è molto scrupolosi. Vediamo quanto mi daranno...in genere escono appena prima della raccolta?


Adesso conviene irrigarlo per vedere se si riprende un po' secondo te?

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Sotto il terreno è molto umido ancora, fino al 20 almeno non se ne parla di irrigare...si continua con i normali turni e si raccoglie quello che c’è.
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10 ore fa, Edo ha scritto:

Si beh magari la settimana prossima, però il discorso è che è bene dare acqua per cercare di recuperare un po' il mais grandinato o non serve a niente?

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Con le foglie sfrangiate aumenta l evotraspirazione ,l unico rimedio in caso di grandine  e' quindi aumentare la irrigazione

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1 ora fa, fabio03 ha scritto:


Grazie per le dritte...l’anno scorso ho avuto a che fare con l’assicurazione per l’orzo e devo dire che sono rimasto contento, periti che sapevano fare il loro lavoro è molto scrupolosi. Vediamo quanto mi daranno...in genere escono appena prima della raccolta

Eh te l'ho detto  dipende da chi trovi... comunque si vengono prima del raccolto a fare la perizia finale ma in genere capita che facciano una preperizia con una stima del danno che deve poi essere confermata o modificata da dei secondi periti diversi dai primi per paura che la perizia sia falsata. 

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3 ore fa, #VG# ha scritto:

comunque si vengono prima del raccolto a fare la perizia finale ma in genere capita che facciano una preperizia con una stima del danno che deve poi essere confermata o modificata da dei secondi periti diversi dai primi per paura che la perizia sia falsata. 

Be' dai non esageriamo con queste leggende metropolitane.,..paura di perizie falsate...dai non si può sentire una cosa del genere....

La perizia definitiva è quella che conta e deve essere effettuata nel momento più vicino possibile alla raccolta , la preventiva è conoscitiva punto

NB. Ho fatto il perito grandine per 25 anni

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2 ore fa, valtra ha scritto:

Be' dai non esageriamo con queste leggende metropolitane.,..paura di perizie falsate...dai non si può sentire una cosa del genere....

La perizia definitiva è quella che conta e deve essere effettuata nel momento più vicino possibile alla raccolta , la preventiva è conoscitiva punto

NB. Ho fatto il perito grandine per 25 anni

Bhe così mi han detto gli stessi periti ?. Altrimenti che senso ha cambiare periti tra la preventiva e definitiva? È una politica delle assicurazioni, a me che venga Tizio o Caio non cambia nulla, non penso che ci sia qualcuno che tenti di corrompere un perito per farsi dare qualche punto in più e se così fosse le assicurazioni dovrebbero scegliere meglio i loro periti ??

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3 minuti fa, #VG# ha scritto:

Bhe così mi han detto gli stessi periti ?. Altrimenti che senso ha cambiare periti tra la preventiva e definitiva? È una politica delle assicurazioni, a me che venga Tizio o Caio non cambia nulla, non penso che ci sia qualcuno che tenti di corrompere un perito per farsi dare qualche punto in più e se così fosse le assicurazioni dovrebbero scegliere meglio i loro periti ??

Almeno da noi si è sempre cercato di mandare in definitiva gli stessi periti della preventiva

Molte volte non succedeva per motivi tecnici logistici...ma soprattutto......lasciamo perdere ( per fare le preventive quindi giorni leggeri pagati normalmente ci sono sempre stati periti a e b)

Niente comunque in ogni caso da ricondurre a paure di perizie falsate

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19 minuti fa, valtra ha scritto:

Almeno da noi si è sempre cercato di mandare in definitiva gli stessi periti della preventiva

Molte volte non succedeva per motivi tecnici logistici...ma soprattutto......lasciamo perdere ( per fare le preventive quindi giorni leggeri pagati normalmente ci sono sempre stati periti a e b)

Niente comunque in ogni caso da ricondurre a paure di perizie falsate

Ripeto io non voglio insinuare nulla e nemmeno offendere nessuno, ma ripeto così mi è stato detto a domanda specifica sul perché non sarebbero venuti ancora loro. Comunque non voglio entrare in discorsi polemici o di perizie falsate rispettando chi fa questo mestiere e che molto spesso si sente tirare dietro qualche Madonna  dato che per  tutti noi a volte già una pianta piegata o due foglie rotte ( ovviamente esagero?) sono già un danno incommensurabile e le %  non sono mai abbastanza 

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Ripeto io non voglio insinuare nulla e nemmeno offendere nessuno, ma ripeto così mi è stato detto a domanda specifica sul perché non sarebbero venuti ancora loro. Comunque non voglio entrare in discorsi polemici o di perizie falsate rispettando chi fa questo mestiere e che molto spesso si sente tirare dietro qualche Madonna  dato che per  tutti noi a volte già una pianta piegata o due foglie rotte ( ovviamente esagero) sono già un danno incommensurabile e le %  non sono mai abbastanza 
Il problema delle assicurazioni agricole credo non sia la parte soggettiva relativa ai periti ma sostanzialmente tutto l'insieme di parametri, franchige ecc che non permette un'adeguata remunerazione del danno reale. Poi a volte si presenta un perito un pelo più elastico, a volte uno più rigido e rigoroso, ma non cambia molto xke entrambi devono sottostare a parametri ben definiti, e da lì non si scappa. È proprio il sistema che più passa il tempo e più diventa impossibile vedersi remunerato il danno.

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5 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Il problema delle assicurazioni agricole credo non sia la parte soggettiva relativa ai periti ma sostanzialmente tutto l'insieme di parametri, franchige ecc che non permette un'adeguata remunerazione del danno reale. Poi a volte si presenta un perito un pelo più elastico, a volte uno più rigido e rigoroso, ma non cambia molto xke entrambi devono sottostare a parametri ben definiti, e da lì non si scappa. È proprio il sistema che più passa il tempo e più diventa impossibile vedersi remunerato il danno.

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per esperienza diretta verificata in casa visto che sono n maiscoltore ti posso dire che il danno mais stabilito con le tabelle in vigore (tabelle sviluppate dall un cattolica oramai molti decenni fa) ,se applicate bene (e qui sta la differenza tra i periti) danno un risultato mediamente molto veritiero

da pochi anni una compagnia assicurazione ha riparametrato queste tabelle per essere piu consone ai mais moderni ,non la conosco visto che era ad uso solo di questa compagnia

 

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per esperienza diretta verificata in casa visto che sono n maiscoltore ti posso dire che il danno mais stabilito con le tabelle in vigore (tabelle sviluppate dall un cattolica oramai molti decenni fa) ,se applicate bene (e qui sta la differenza tra i periti) danno un risultato mediamente molto veritiero
da pochi anni una compagnia assicurazione ha riparametrato queste tabelle per essere piu consone ai mais moderni ,non la conosco visto che era ad uso solo di questa compagnia
 
Il mio discorso era più generale, non relativo solo al mais.

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Il problema delle assicurazioni agricole credo non sia la parte soggettiva relativa ai periti ma sostanzialmente tutto l'insieme di parametri, franchige ecc che non permette un'adeguata remunerazione del danno reale. Poi a volte si presenta un perito un pelo più elastico, a volte uno più rigido e rigoroso, ma non cambia molto xke entrambi devono sottostare a parametri ben definiti, e da lì non si scappa. È proprio il sistema che più passa il tempo e più diventa impossibile vedersi remunerato il danno.

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Esatto, poi c'è da aggiungere che tra contributi, rimborsi , anticipi non so neanche quanto costa assicurare i prodotti

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