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Ciao raga, secondo voi l'anno prossimo è ancora conveniente un impianto di biogas?

Calando i prezzi degli incentivi le aziende caleranno i prezzi degli impianti?

Un impianto di 200 kw solo a liquami suini e bovini sarebbe fattibile?

Da quel che so si dovrebbe usare solo un digestore, con un notevole risparmi di denaro sia per il digestore sia per le trincee.

Che ne dite realta del genere ne esistono ho è pazzesco?

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Intanto occorre sapere quanti capi bovini hai (e relativa gestione: liquame o letame), questi bovini sono da carne o da latte? quanti suini hai?

 

Dalle quantità e qualità delle deiezioni animali si arriva a calcolare la quantità di biogas producibile e relativa potenza dell'impianto. Ti anticipo già comunque che un biogas sotto i 250 kw è poco remunerativo, anzi con il 250 sei quasi al limite, infatti molti partono con il 250 e poi lo ampliano verso i 400-500 kw in quanto un 500 non costa il doppio del 250 ma ti da il doppio di entroito, l'unico problema poi è che il 500 va alimentato e se non hai terra o biomassa vicino a sufficienza diventa un bel problema, anche perchè per alimentare un biogas da 500 kw con solo le deiezioni animali ci vorrebbero 6-7000 vitelloni all'ingrasso....

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Il liquame sarebbe suino e bovino.

Per i capi non ci sono grossi problemi perche si pensava di farlo assieme ad altre persone.

Forse il problema maggiore sarebbe per il liquame suino e i vari medicati......

Si pensava a 200 KW appunto per partire visto che con solo liquame si ha bisogno di un digestore solo.

Poi quando si prende fiato si agiunge il secondo e si inizia a mettere il mais....

Per i terreni non ci sarebbero problemi per alimentare 200 kw di differenza.

Il problema sono i costi dell'impianto e dei ricavi del prossimo anno....

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Ospite albe 86

Giusto per dare un numero per fare 200 kw serve il liquame di 20.000 suini all'ingrasso, e forse non basta neanche, quindi la cosa è fattibile, però di liquame ne serve veramente moltissimo e la cosa non è da sottovalutare. Il liquame bovino è migliore, ma se hai letame il tempo di ritenzione si alza.

Per quanto riguarda il costo dell'impianto purtroppo per impianti piccoli è molto elevato come costo al kw perchè le molte spese fisse (allacciamenti, domande, tubazioni, sistemi di controllo...) sono ammortizzate su una produzione bassa e quindi bassi introiti.

Usando solo liquami, se ce la si fa, si ha un bel risparmio sull'acquisto della materia prima da introdurre, però a mio avviso per fare quella potenza serve un volume di digestione molto alto. E' vero che il liquame da solo ha bisogno di un tempo di ritenzione abbastanza basso (diciamo 40 giorni con tecnologie "normali") ma i volumi in entrata sono molto alti. Ipotizziamo 150 mc/gg, per 40 giorni di ritenzione vuol dire 6000 mc di digestore, il che vuol dire due digestori da 26-27 metri di diametro per 6 metri di altezza (di cui circa 5,5 utili), per cui il costo non sarà molto limitato.

Quindi prendendo in esame un 200 kw a liquami hai il risparmio di trincee e biomassa, ma hai comunque un'alto costo dell'impianto. Con lo stesso voltume di digestione puoi tranquillamente fare più di 500 kw utilizzando biomassa, perchè in quel caso i tempi di ritenzione si devono alzare, ma i volumi si riducono notevolmente. Pensa che il liquame suino mi pare produca circa 10 mc di biogas ogni mc, mentre il silomais (tanto per fare un esempio) produce circa 210 mc biogas/ton.

Per quanto riguarda gli incentivi non si sa ancora niente di certo, per quanto riguarda i costi degli impianti dubito che scendano a breve, scenderanno solo quando sarà certa l'entità del calo del prezzo dell'energia.

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Be se è per quello anche vicino a casa mia stanno facendo un impianto che va solo a biomassa.

E sono anche tranquilli che funzioni, boo.

Si sentono molti che fanno fatica a farli funzionare con i liquami....

Molto interessante http://www.lilliputbiogas.it/biogas/biogas.aspx.

Secondo il mio modesto punto di vista sarebbe la vera rivoluzione delle rinovabili.

Per diversi motivi, non si usano alimenti per fare elettricità, potrebbero farlo anche le aziende medio piccole, 25/50 KW possono andare in bassa, il calore prodotto lo si può usare per riscaldare gli edifici aziendali ecc.

Però rimane il fatto che il sito è bello ma non mostrano praticamente nulla, nelle poche foto che ci sono a parte una ragazza bionda non si vede nulla.

Qualcuno sa come funziona il loro brevetto, magari qualcuno ha visto qualche impianto finito?

Modificato da tonytorri
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Scusate ragazzi, a proposito della tariffa ,da quello che ho capito non cambia niente fino al 2012.

Per quanto riguarda gli impianti sono convenienti se si ha almeno il 80 per cento della biomassa occorrente disponibile in propio,appunto per non essere in balia del mercato altalenante nell'ultimo periodo.

Per la taglia secondo me vale la pena di analizzare bene le spese e i ricavi da questa attivita.Siamo daccordo che un'impianto da un megawatt da dei margini notevoli ,pero per la gestione bisogna dedicare abbastanza tempo ,con la conseguenza di trascurare il propio corebussines iniziale.

Inoltre stiamo parlando di investimenti da milioni adatti solo a grosse aziende o a consorzi,lasciando fuori la grande maggioranza delle aziende o agricoltori con pochi ettari a disposzione o allevamenti con pochi capi.

Personalmente ho analizzato il bussinesplane di un impianto da 125 kw ,e ho notato che nonostante il costo molto alto iniziale (piu di 500000 euro)i margini sono piu che buoni.Inoltre il tempo dedicato al suo funzionamento e irrisorio

Ho visitato per caso un impianto in germania di questa taglia.Il propietario dell'azienda mi ha detto che con i suoi 1500 maiali e con circa 30 ettari a disposizione lo fa funzionare alla grande gia da 10 anni.

Questo potrebbe aprire nuovi orizzonti anche a piccoli propietari terrieri, costretti fino ad ora a restare fuori da quest a oppurtunita di guadagno.

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chiedo agli esperti: i businnes plan si basa sui costi di produzione attuali?

il tempo medio di rientro di questi impianti quanto è?

quale aumento dei costi di produzione è tollerato affinchè l'investimento sia remunerativo?

quanto è versatile l'impianto dal punto di vista dell'alimentazione? si può variare la razione, con i tempi dovuti, tipo passare da insilato di mais ad un altro, o aggiungere frutta di scarto, sansa, letame ecc... a seconda delle disponibilità?

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Ospite albe 86

Il business plan viene proposto da molti venditori con solamente i costi attuali e spesso anche sottostimando alcuni fattori come ad esempio l'acquisto di biomassa (che a mio avviso va considerata sempre anche producendosi tutto in proprio perchè comunque se il costo della biomassa sale il rendimento dell'impianto a biogas scende, logicamente compensato da un aumento del rendimento del terreno).

Per gli altri costi andrebbe considerato almeno l'Istat, per cui con circa un 2% annuo di inflazione al 15° anno molti costi saranno a circa il 50% in più rispetto a quelli iniziali, e qui mi riferisco soprattutto ai contratti di manutenzione. Poi altre cose come materiali di consumo (olio motore) ed altro variano in base a motivi di mercato, comunque si alzeranno col passare degli anni.

Il tempo di ritorno per un impianto da megawatt dovrebbe essere di circa 6 anni, per un impianto più piccolo si sale anche di molto.

L'impianto è abbastanza versatile, però non si può cambiare la dieta radicalmente da un giorno all'altro, serve un'introduzione graduale degli ingredienti e comunque non tutto va bene.

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Io non sono un esperto in economia, pero non capisco quando mi dicono che devo produrre la materia prima, perchè cosi non si è in balia del mercato.

Si è vero non devo fare la fatica di trovarla, ma comunque quando faccio i conti devo mettere i prezzi di mercato.

Altrimenti rischi di guadagnare da una parte e lavorare per nulla (o peggio....) dall'altra.

Per gli impianti di piccola taglia io li ho sempre visti bene, anche se meno economici.

Ma dovrebbe essere chi da gli aiuti a capirlo.

Invece fanno la figura di dare 3 soldi ai giovani poi spingono su impianti da 4milioni di euro.

Ma si chi non ha 4m sotto a una mattonella oggi giorno.......

P.s. non riusciamo a trovare un business plan di imianti piccoli, in modo da discuterne tra di noi, visto che c'è chi ne sa, e nessuno per ora ha interessi di vendere......

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Ospite albe 86

Se volete un business plan veloce ve lo faccio io ma adesso non ho tempo, magari stasera.

Come avevo già detto nel mio ultimo post il costo della biomassa va considerato perchè appunto se fosse carissima l'impianto di biogas non renderebbe nulla, viceversa se non si considera il suo costo significherebbe che non rende nulla il terreno asservito all'impianto.

Comunque per restare in regime fiscale agevolato almeno il 51% dell'energia prodotta deve derivare da biomassa aziendale (mais, sorgo, triticale, liquame, letame....).

Anch'io ho sempre visto bene impianti piccoli, io sono partito con l'idea di fare un 60 kw alimentato solo a liquami suini, poi però i suini non rendevano più niente e quindi abbiamo ridotto il progetto iniziale di ampliamento, e l'impianto veniva a costare troppo in proporzione a quello che rendeva, per cui pian piano ci siamo portati ai 250 kw e comunque è proprio il minimo indispensabile per stare in piedi, l'idea di ampliare c'è già. Il vero problema è che se si voleva fare una cosa giusta bisognava dare un'incentivazione decrescente, magari 0,32 fino ai 100 kw, 0,30 fino ai 250 kw, 0,28 fino ai 500 kw e 0,25 o 0,26 oltre fino al megawatt. In questo modo sarebbero sorti molti impianti piccoli su misura d'azienda e senza creare scompensi nel mercato. Ma la verità è che molti politici ed industriali, direttamente o tramite prestanome, stanno costruendo 1-2-3 impianti da megawatt per guadagnarci loro in prima persona, e finchè non cambierà questa mentalità non si può sperare di avere cose logiche. Quindi per una volta saltiamo anche noi sul carro di chi è più forte ma comunque a mio avviso per stare tranquilli con impianti da 330 kw in su.

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Si pero impianti del genere costano parecchio.

E poi io non vedo di buon occhio il buttare materie prime li dentro.

Per diversi motivi, il primo come dici si è sempre in balia del mercato.

Il secondo è che bene o male è un alimento, e già in questo periodo si è visto il lievitare dei prezzi, pensiamo fra 1 anno o 2 quando questi impianti saranno molti di più......

E è gia da tempo che le associazioni umanitarie gridano allo scandalo, nell'uso di alimenti per fare eletricità.

Per questi motivi mi sarebbe piaciuto un piccolo impianto, alimentato in maggior parte a liquami.

Pero i problemi sono molti....

Dai aspetto con interesse il tuo business plan

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Ospite albe 86

Tony anche a me non piace l'idea di buttare materie prime nel biogas, però considera che ad esempio l'anno scorso molti non hanno più seminato mais perchè non ne valeva più la pena, però nessuno è andato in tv a dire che era uno scandalo che il mais valesse talmente poco da non avere la convenienza a coltivarlo quando c'è ancora gente che muore di fame. Quindi ci è stata data questa possibilità e la sfruttiamo, anche perchè io non credo che il mercato rimanga così alto anche nei prossimi anni, perchè l'anno scorso il mais è sceso talmente tanto che in moltissime aree del mondo (romania, argentina tanto per fare un esempio) non hanno seminato, e quindi ci si è trovati con un'offerta insufficiente, ma adesso che anche il prezzo in quelle zone si è alzato ricominceranno le semine, per cui io penso che non si tornerà più ai livelli dell'anno scorso col mais a 13 euro, ma non penso nemmeno si superino i 20 euro come ha fatto quest'anno.

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Si forse è vero pero è altrettanto vero che sono rimasto scottato co il settore bieticolo.

E non vorrei che fra 2/3 anni mi dicano che non si può buttare il mais dentro.....

Cosa faccio, pero mi danno un contentino.......

Sicuramente è impensabile quello che dico, pero a mè è capitato e spendere un sacco di soldi fa pensare....

Comunque se son qui a discutere è perchè il discorso mi interessa.

Per ora cerco di capire i costi e i ricavi.

Poi vedo se riesco a fare qualcosa, magari in societa con altri(anche se le societa non mi piacciono).

Se riesci mi dai qualche prezzo per taglie per capire le differenze?

Ovvio prezzi indicativi ci mancherebbe, pero adesso non ho neanche un pressapoco.

C'è chi dice che per fare un impianto da 1MW servono 2M di euro e chi 6M figuriamoci la differenza.....

Si potrei chiedere a chi li vende, pero io sono abituato a chiedere quando veramente interessato, e soprattutto sapere quello che chiedo almeno capisco se quello che ho davanti mi racconta c....e.

Su questo sito ho trovato un business plan, su un impianto di 500KW ma sinceramente non mi sembra molto attendibile.

Ci sono spese esagerate, e poi ci sono di quelle che sono scarse, comunque sia aggiustando un po i conti sarebbe interessante.

Aspetto comunque dei dati più validi.

Modificato da tonytorri
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Ospite albe 86

Purtroppo ho dovuto mettere il portatile in manutenzione e non sono riuscito a fare il business plan. Il sito da cui dici che hai visto il business plan non compare, dovresti inserirlo.

Per quanto riguarda i costi mi pare che per un impianto da 100 kW saremo sui circa 700 k €. Adesso tutti diranno che è troppo e penseranno di poter risparmiare chissà che cosa da questo valore, ma parlando di impianti FINITI, tutto compreso tra cui trincee, vasche di stoccaggio liquami, allacciamenti, domande e spese varie burocratiche e IMPREVISTI direi che ci si aggira intorno a quei valori, anche perchè poi bisogna considerare se cambia l'orientamento colturale o no, se servono macchinari nuovi perchè magari i precedenti sarebbero inadeguati al nuovo carico di lavoro(carribotte, spandiletame, macchine per il caricamento delle biomasse...), insomma, le variabili sono molte e spesso poco preventivabili, e le ditte produttrici se ne guardano bene dall'avvisare.

Per un impianto da megawatt ci si aggira intorno ai 4 M, a volte si può risparmiare qualcosa ma sotto i 3,5 la vedo dura A TORTA FINITA. Senza contare che per impianti del genere anche sborsare subito tutta l'IVA non è come dirlo, perchè sono cifre molto alte e tutto va valutato per bene, ed è per quello che le taglie grandi sono vincenti.

Comunque a mio avviso se hai dubbi addirittura che cambino le carte in tavola una volta iniziato non so se ti convenga buttarti in questa avventura perchè di sicuro non è tutto oro quello che luccica, fare un impianto grande a soli liquami lo vedo abbastanza improbabile e farlo piccolo i guadagni a fronte della spesa effettuata non sono poi molti.

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Il sito è questo.

Business plan Impianto biogas 530 kWp.pdf

E questo.

http://www.foragriexpo.it/index2.php?option=com_docman&task=doc_view&gid=22&Itemid=43

Per i dubbi, ci sono e sono leciti, però e anche vero che ho da poco terminato un impianto fotovoltaico da 30 kw......

Si deve pur andare a vanti.....

Comunque sono in alto mare, per diversi motivi.

Ci sono stato un inverno per studiarmi l'impianto foto, figuriamoci per una roba simile.

Come dici tu ci sono molte varianti e le voglio conoscere, e non fare un impianto perchè adesso lo fanno tutti.....

E sinceramente sto cercando dei prezzi sulle varie misure per capire come ci si può muovere.

E sicuramente le voglio realistiche, perche lo so per esperienza che poi ci sono sempre imprevisti.

Per ora devo valutare le taglie, e poi capire se conviene farne uno piccolo da solo o uno medio in società.

Poi se lo si fa in societa ci sono altre spese Si deve acquistare un pezzo di terreno per l'impianto(sempre se si trova) poi come dici tu serve una pala meccanica, una pesa e ecc.

Per il liquame è logico che se si aumenta la taglia bisogni integrare alla grande con mais.

Poi devo capire la tariffa prevista per il prossimo triennio, cosa che non ho ancora capito se è ancora 0.28.

Tu sai se è vero che se un giorno fermi l'impianto sei obbligato a bonificare il tutto?

Anche li ci sarebbe da pensare se si fa un impianto del genere in opera ai voglia a distruggere tutto....

A per l'IVA non penso sia un problema a fine anno si puo chiedere il rimborso, comunque per fare simili investimenti servirebbe un commercialista con le p.....e, e non le classiche associazioni....

Altro esempio dovendo fare un gruppo è meli società o cooperativa?

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Ospite albe 86

Ho visto solo il secondo business plan di quelli che hai linkato comunque è decisamente troppo ottimistico, realisticamente il guadagno che lì ti fanno figurare lo dimezzerei di netto, e forse andrebbe ridotto ancora.

Anche a me le società non piacciono, comunque ho già conosciuto un paio di gruppi di agricoltori che si sono uniti in 3 o 4 e hanno fatto magari un impianto da 400 kW invece che 4 impianti da 100 kW. Bisogna avere interlocutori seri e corretti e mettere tutto bene per iscritto perchè poi se ci sono problemi è dura.

Che io sappia la tariffa è di 0,28 fissa per 15 anni se parti almeno entro il 31/12/2011, poi non si sa di preciso. Ricordo comunque che una tariffa fissa è un bene per evitare il rischio di eventuali cali, però mentre la vendita dell'energia è fissa i costi aumenteranno, bisognerà vedere di quanto.

E' vero che dopo il 15° anno molte provincie chiedono di smaltire e bonificare il tutto, addirittura chiedendo anticipatamente delle fidejussioni per garantirsi che poi la cosa venga fatta correttamente.

L'IVA su quelle cifre che girano è già lei una cifra considerevole e sul rimborso al primo anno non so se sia una strada molto praticabile, meglio recuperarla pian piano negli anni.

A mio avviso una cooperativa è meglio, ma non sono un tecnico quindi non saprei.

p.s. attenti che ogni 5-6 anni va cambiato il gasometro, che costa molto ed è difficile da fare perchè è sopra il digestore che va svuotato, fermando l'impianto anche per un mese tra una cosa e l'altra. Questo è ad esempio un costo "occulto" di cui molti non parlano, perchè i teli in germania durano molto di più per via del minore irraggiamento e dei minori sbalzi termici.

Modificato da albe 86
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Ma è già pasata la legge dei 0,28?

Perchè qui da me ci sono aziende che aspettano di sapere la nuova norma per partire...

Poi la tariffa mi hanno detto che ogni 3 anni viene ricalcolata per stare al passo con la inflazzione, è vero?

Comunque se non ti crea troppo disturbo quando riesci metti un business plan che sia un po coerente.

Poi di positivo ci sarebbe che a parte la pala manodopera e atrezzi non ne servirebbero....

Comunque per essere giusti bisogna calcolarli....

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Allora:

1) l'incentivazione resterà tale fino al 31/12/2012, è stata prorogata ed è stata approvata dal consiglio dei ministri, già comunque si vocifera di lasciarla invariata per ulteriori 3 anni, visto il nostro ritardo nel raggiungimento degli obbiettivi (riconfermati all'ultimo summit sull'ambiente).

2) I busines plan: prima di fossilizzarsi sul costo di razionemento (ognuno nella propria azienda sa cosa gli costa produrre, e conosce bene le oscillazioni dei prezzi di mercato, comunque non del tutto prevedibili), bisogna conoscere l'autoconsumo dell'impianto (sul mercato ci sono impianti che mangiano il 6% fino al 15%, e questa è tutta corrente che non viene venduta a 0,28);

poi in nessun busines plan ho visto citate le perdite di consegna che mediamente vanno dall'1 al 2% (se consegno in bassa qualcosa più alte);

La manodopera per far funzionare l'impianto è circa la stessa (rispatrmio solo nel carico della biomassa, le manutenzioni ordinarie sono più o meno quelle).

altre considerazioni un motore da 500 kw elettrici ha un rendimento tra il 30 e 35%, un jenbacher 416 da 1Mw ha un rendimento lettrico del 42%, tutte valutazioni che vanno fatte.

3) un impianto monostadio (singolo fermentatore) ha delle perdite di indigerito attorno al 15%, ovviamente perfettamente miscelato, parte di quello che entra oggi esce subito.

Per dimensionare un impianto non ascoltate solo le cavolate che la gente dice in giro, ma: calcolate la quantità di biomassa che vi serve per arrivare alla potenza che volete istallare (in base alle produzioni in biogas dei vari substrati)

Trasformate le tonnellate di talquale in tonnellate di sostanza organica (t di tq x % di ss x % di SO), poi dividete la quantità giornaliera in ingresso diviso 4 ed avrete i metricubi di digestione (normalmente non si deve mai passare i 3 Kg di SO per mc di digestione, con 4 avrò un certo margine per gestire materiali meno energetici), ma questo lasciatelo comunque fare agli impiantisti.

Se l'alimentazione si concentra (es cambio liquame con letame), i giorni di ritenzione si allungano non si accorciano.

I giorni di ritenzione necessari per digerire il liquame sono più lunghi che per la biomassa (la deiezione è un substrato che è già stato digerito, quindi contiene sostanza organica più lentamente fermentescibile).

Poi, non mi ricordo più che altr dovevo dire.

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Ospite albe 86

Da quello che mi ricordo green tu gestisci degli impianti funzionanti, giusto? Dalla tua esperienza, quante ore di funzionamento al 100% si possono raggiungere in un anno di lavoro (mediamente, non la punta massima)?

Per quanto riguarda i rendimenti dei motori è vero che più sono piccoli e meno rendono, però la differenza a mio avviso non è così elevata, per motori da 250 kW sottotarati siamo a circa il 36%, per un 370 kW raggiungiamo il 38%, di sicuro quella differenza tra il megawatt e motori più piccoli non è trascurabile e significa "consumare" meno biomassa alla fine dell'anno e quindi un bel risparmio in termini economici, però purtroppo mica tutti possono permettersi il megawatt...

Dalla tua esperienza che costi ci possono essere oltre a quelli normalmente preventivati?

Per quanto riguarda la biomassa in ingesso trovi utili pretrattamenti come la triturazione o addirittura l'estrusione?

 

@ tony: la tariffa è fissa per 15 anni, in effetti fino a poco tempo fa si parlava della possibilità di rivederla ogni 3 anni però hanno preferito eliminare questa cosa per dare una prevedibilità all'investimento.

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Non è poco il 36% contro il 42%, e non solo in termini di biomassa:

un metro cubo di biogas al 50% di metano ha circa 5,3 Kw di energia se ne trasformi in corente il 36%=1,908 Kwel per mc di biogas, se ne trasformi in corrente il 42%=2,226, se fai la differenza 2,226-1,908=0,318 Kwel che butti per ogni mc di biogas, che coincidono con circa 0,09 € al metrocubo, tenendo fermo il costo di produzione del metro cubo alla fine dell'anno sono soldini, se fai un po di conti con la calcolatrice capisci perchè ti conviene pagare subito di più un motore piuttosto che risparmiare e comprarne un'altro.

 

E' vero non tutti si possono permettere 1Mw, e sostengo che l'impianto si deve integrare all'azienda, anche se diventerà l'attività più remunerativa. (Infatti conosco pochi che fatto il 250 non pensano a doppiarlo).

 

Veniamo alla domanda:

Si io faccio funzionare 3 impianti da 1 Mw ciascuno.

Quest'anno dovrei (dovrei perchè manca ancora qualche giorno) riuscire a fare 8400 ore al 97% di resa, che è un risultato strabuono. Comunque normalmente trasformando il dato sulle ore a piena potenza credo che mediamente si possa fare tra le 7800 e le 8000 ore. Perchè ci sono i fermi macchiana per le manutenzioni ordinare e poi la biologia non è sempre perfetta, mettici qualche guasto qui e la e le ore sono quelle.

Poi se le manutenzioni sono fatte correttamente i guasti si riducono se si lavora male e di fretta alla lunga si paga.

I pretrattamenti sono, per la mia poca esperienza, giustificati solo su matrici poco energetiche.

Mi spiego meglio:

se io trituro la paglia, magari spendo (butto li dei numeri per fare l'esempio) 6 Kwel per tonnellata, essendo la paglia una biomassa che va in gas molto lentamente trattandola velocizzo la sua digestione e rendo disponibili componenti di fibra che non avrei toccato e magari mi rende 10 Kwel in più di quelli della paglia non trattata (10-6 = guadagno 4)

Se tratto del mais (trinciato fine al 4-5mm) e spendo sempre quei 6 Kwel per tonnellata, essendo il mais una pianta con più fibra digeribile, l'incremento di resa è del 4 quindi 4-6=-2, quindi il trattamento non viene ripagato.

Normalmente chi utilizza il pretrattamento non è tanto per aumentare la resa per tonnellata, ma per diminuire le perdite in termini di indigerito, mi spiego meglio:

un impianto a fossa con 2 step di fermentazione (normalmente 3 vasche nelle prime due faccio il carico e la terza è un post fermentatore) poniamo che nele prime due (volume /mc in ingresso) il materiale stazioni 30 giorni, essendo perfettamente miscelato 1/30 di quello che entra oggi esce subito, assieme a 1/30 di quello entrato ieri ecc, quindi nel post fermentatore arriva materiale ancora da digerire, qui vale lo stesso giochetto di prima.

Se io pretratto velocizzo la reazione e quindi il materiale andrà in gas più rapidamente nel primo step limitando la quantità di sostanza organica che va nel secondo, nel secondo pertanto vale la stessa cosa più veloce=meno perdita in vasca di stoccaggio.

Oggi molti impiantisti puntano a fare coprire le vasche di stoccaggio=fermentazioni incomplete nell'impianto.

Un minimo di perdita c'è sempre, accettabile attorno al 5-8%.

Quindi per me la scelta vincente è avere le tre vasche (ovviamente alcune tecnologie lo consentono, altre no) e caricare tutta la biomassa nella prima, poi passare nella seconda e infine nella terza, poi nello stoccaggio che a questo punto non ha senso di essere coperto se ho lavorato bene prima.

Spero di non avervi tediato

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Cavoli quanto è complicato.

Impianti piccoli rendono poco e costano molto impianti grossi pochi se lo possono permettere.

Con più mi informo e più diventa difficile, e allo stesso tempo mi viene voglia di farlo.....

Visto che sei esperto ci potresti fare un business plan realistico, e soprattutto dirci le varie fregature, cioè tutte quelle cose che chi vende si dimentica sempre di dire.......

Spero di non chiederti troppo.

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