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Vitigni resistenti: le vostre esperienze, le vostre opinioni.


alefriuli

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Quest'anno ho piantato circa 700 barbatelle di Soreli su SO4, vi terrò aggiornati. Le ho piantate per provare, voglio capire quanto resistono, quali problematiche collaterali ci saranno evitando i trattamenti. La varietà m'interessava poco, avrei voluto il Fleurtai ma il Soreli dovrebbe maturare circa come il Pinot Grigio, quindi mi va comodo per impostare la raccolta. In più, l'appezzamento è confinante con un sito di produzione alimentare con annessa casa privata e giardino dove giocano dei bambini piccoli e , seppur a 25 mt dal sito vero e proprio e seppur con l'atomizzatore a recupero, ho preferito optare per questa scelta. Ad oggi sono appena germogliate, fra un mese già si capirà qualcosa in più..

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in che zona abiti?

peccato che i vivaisti continuino a usare l'SO4, perchè ha ottime affinitàò d'innesto, ma è un portinnesto che dovrebbe essere eliminato!

Il portainnesto non ho potuto sceglierlo purtroppo. Sinceramente non mi interessa se avrò qualche fallanza o qualche problematica di portainnesto. A me interessa vedere cosa vuol dire "resistenti" e come ci si deve approciare a questo tipo di pianta. Magari non servirà a nulla perchè finirà tutto in un flop, oppure tra 10 anni questa esperienza mi tornerà comoda. E' una pura prova, niente di più. Ad ogni modo, terrò in considerazione il portainnesto quando farò le osservazioni. Sono dell'alto pordenonese, piena zona dei magredi friulani.

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  • 4 mesi dopo...

In una stagione così difficile, ho effettuato 2 trattamenti "cautelativi" ( non volevo rischiare le barbatelle) prima di 2 grosse infezioni con la stessa miscela che usavo per il resto del vigneto. Un dimetomorf+zolfo e un benalaxil+zolfo. Neanche una macchia di peronospora. Eccellente risultato. Molto probabilmente non servivano nemmeno quei due interventi. Quindi per il momento direi che resistono alla grande. Dal prossimo anno si vedrà come si comporterà l'uva, anche se in un vigneto di piante madri ho già visto quest'anno eccellenti risultati.

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Le resistenze lasciano sempre le porte aperte, è giusto cautelarsi specie all'impianto, persino la fillossera più di una volta ha aggirato le resistenze. Nel melo ormai sono partiti ceppi molto abili e selezionati a passare le resistenze. Il fatto è che sarebbe bello avere un report sulla qualità di uve e mosti, volpato odori strani gusto della materia prima e dei vini.

Portainnesti forse se fossero migliorati sulle malattie sarebbe il top, nematodi virus batteri...... SO4 per chi non ha terreni che spingono sono superflui ma in molte realtà sono ancora buoni per far uva non biomassa.

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  • 4 mesi dopo...

da un mese abbiamo in bottiglia Bronner di ns produzione. 3 trattementi cautelativi nell'anno 2016 solo rame e zolfo.

 

in vigneti sperimentali di castelfranco veneto (CECAT) abbiamo visto la comparsa di Antracnosi specialmente su varietà aromera, che ha completamente distrutto la produzione. l'antracnosi è una malattia fungina che sembrava scomparsa (il Prof. Borgo stesso si è "dimenticato" di inserirla nel suo ultimo libro) in quanto controllata come malattia secondaria dai trattamenti normali

quindi, sì resistenza a peronospora e oidio, ma attenzione a non sottovalutare le malattie scondarie.

 

ritornando al bronner, nella ns realtà di pianura trevigiana, l'uva è abbastanza neutra, con un buon estratto e corpo.

solo che per ottenere un buon vino, bisogna lavorare in cantina durante la fermentazione.

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sì resistenza a peronospora e oidio, ma attenzione a non sottovalutare le malattie scondarie.

 

 

 

Stesso discorso potrebbe valere anche il Black Rot...

Sono due anni che qui sta facendo parecchi danni

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La difesa contro il marciume nero è coordinata a quella dell'escoriosi e della peronospora dal germogliamento alla pre-fioritura nelle cultivar tradizionali e negli incroci fino alla prima generazione; gli azoto-solforganici controllano benissimo questo micelio. E' ovvio che le varietà resistenti, a scanso di trattamenti, siano più soggette a malattie che con il controllo tradizionale erano attenuate o "sparite".

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Sono dubbi che ho avuto anch'io quando le ho piantate. Così come mi son chiesto se non possano portare a far sviluppare forme nuove di peronospora e oidio che possano rendere inefficaci alcuni attuali trattamenti tradizionali. Ripongo fiducia nel fatto che VCR e Università di Udine si siano mossi con i piedi di piombo, tenendo ben presente anche questi dubbi. Adesso addirittura, per spingere verso queste nuove varietà, si vuole inserirle nel Prosecco come "atte al taglio al 15%". Sarebbe una bella spinta per la loro diffusione in Italia. Nel frattempo, la stragrande maggioranza delle barbatelle va all'estero, Cina in testa.

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se riesci fai un giro a Castelfranco al CECAT per vedere come si sono comportate le resistenti di VCR.

Si possono definire "varietà tolleranti" la peronospora e oidio, ma non resistenti...

detto questo, penso che VCR sta spingendo un po' troppo sull'acceleratore senza avere uno storico che sostenga. Noi stessi abbiamo mandato ad analizzare (a san michele all'adige) 3 dei loro vini rossi, per fare il profilo polifenolico. le analisi hanno contraddetto quanto tutti i loro commerciali sostengono...

tuttavia sono varietà interessanti e da provare sul PROPRIO campo. (spero mi tengano da parte un centinaio di barbatelle almeno quest'anno!!!!)

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  • 2 settimane dopo...
se riesci fai un giro a Castelfranco al CECAT per vedere come si sono comportate le resistenti di VCR.

Si possono definire "varietà tolleranti" la peronospora e oidio, ma non resistenti...

detto questo, penso che VCR sta spingendo un po' troppo sull'acceleratore senza avere uno storico che sostenga. Noi stessi abbiamo mandato ad analizzare (a san michele all'adige) 3 dei loro vini rossi, per fare il profilo polifenolico. le analisi hanno contraddetto quanto tutti i loro commerciali sostengono...

tuttavia sono varietà interessanti e da provare sul PROPRIO campo. (spero mi tengano da parte un centinaio di barbatelle almeno quest'anno!!!!)

Ho un campo di piante madri vicino a me, quest'anno ho potuto vedere come hanno reagito ad una stagione tremenda (perlomeno fino a metà giugno da noi..). Le varietà bianche erano al limite della perfezione, le rosse presentavano forte acinellatura (ho il dubbio fosse stata peronospora, ma rachidi piegati non ne ho trovati..). Le foglie erano a posto. Su quelle che ho piantato l'anno scorso (Soreli su SO4) non ho visto una macchia che sia una. Le ho però trattate 5 volte, non ho voluto correre rischi sulle barbatelle, probabilmente sono stato esagerato. Quest'anno voglio trattare solo in condizioni di infezione altissime. Io ho assaggiato i bianchi e li ho trovati davvero ottimi prodotti, i rossi un pò meno, comunque buoni. Certo che se non le hai ordinate per tempo, trovi quel che trovi...

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La forte acinellatura dei rossi l'ho riscontrata anche in vigneto piantato da un amico /concorrente (circa 1 ha piantato nel 2014)e non sapeva spiegarselo, i tecnici VCR hanno dato spiegazione che era "troppa umidità":cheazz: (se ho asciutto che le pianto a fare???)

i due bianchi (figli di tai) non gli hanno dato invece lo stesso problema.

 

le microvinificazioni però sono da prendere sempre con le pinze, ma non sono male, sono d'accordo con te.

fai bene a trattarle 5 volte, basta anche solo un po' di rame così da favorire la lignificazione dei tralci. (meglio 4/5 piuttosto che 15/20...)

Modificato da archeovite
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  • 2 mesi dopo...
Inviato (modificato)

[ATTACH]32160[/ATTACH][ATTACH]32161[/ATTACH][ATTACH]32162[/ATTACH]

Ho fatto qualche foto al Soreli su SO4 piantato lo scorso anno. Nessun trattamento fatto. Le vigne hanno una vigoria forte (nessuna concimazione fogliare, solo un complesso ad inizio stagione) e una buona presenza di grappoli. Curiosa la macchia di peronospora che ho trovato su un ricaccio molto basso. In teoria dovrebbe necrotizzarsi senza proseguire lo sviluppo. Per il momento sono soddisfatto. Di peronospora e oidio nemmeno l'ombra, invece la botrite su foglia è presente se pur in maniera blanda, comunque tanto quanto le varietà tradizionali. Epoca di fioritura un attimo più tardiva del pinot grigio (un paio di giorni). Vedremo cosa e come arriveranno in vendemmia.

Modificato da alefriuli
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  • 2 mesi dopo...

Ho vendemmiato il Soreli piantato l'anno scorso. 110 q.li/ha, uva spettacolare. Sana, giusto un pelo di larvata, un grappolo di oidio su 2000mt, un filo di marcio acido. Zero trattamenti. Zero. Peccato che non vale un piffero, ma se conferma produzioni spettacolari anche il prossimo anno, magari ne piantero' ancora un pochino. Devo prima aver conferme su pesanti attacchi di black rot su altri appezzamenti in zona. In tal caso ci sarebbe da riflettere.

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Devo prima aver conferme su pesanti attacchi di black rot su altri appezzamenti in zona. In tal caso ci sarebbe da riflettere.

 

Sono parecchio indeciso se impiantarle il prossimo anno....ammesso di trovare ancora le barbatelle

Come scritto nel post 32, ho seri dubbi per attacchi di black rot

 

Alefriuli, fai anche delle microvinificazioni?

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Sono parecchio indeciso se impiantarle il prossimo anno....ammesso di trovare ancora le barbatelle

Come scritto nel post 32, ho seri dubbi per attacchi di black rot

 

Alefriuli, fai anche delle microvinificazioni?

 

No, non vinifico. Il terzista che mi vendemmia ha già vendemmiato parecchie resistenti e non ha riscontrato problemi fitosanitari, ma io una voce l'ho sentita e siccome è anche un mio dubbio, voglio approfondire. Ad ogni modo al limite si fa qualche carbammato o triazolo. In veneto ne stanno piantando e quelli guardano parecchio in prospettiva. Le barbatelle credo che te le puoi scordare per piantare nel 2018.

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No, non vinifico. Il terzista che mi vendemmia ha già vendemmiato parecchie resistenti e non ha riscontrato problemi fitosanitari, ma io una voce l'ho sentita e siccome è anche un mio dubbio, voglio approfondire. Ad ogni modo al limite si fa qualche carbammato o triazolo. In veneto ne stanno piantando e quelli guardano parecchio in prospettiva. Le barbatelle credo che te le puoi scordare per piantare nel 2018.

 

Sono in bio, e possso fare solo rame che ha come attività collaterale la prevenzione al black rot,

 

Se devo fare ogni anno 10 interventi per prevenire il black....tanto vale avere barbatelle "normali"

 

Ci devo pensare bene...

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  • 3 mesi dopo...

La genetica ha sempre continuato è che sono i gusti, le circostanze a cambiare. Se una varietà non funziona in cantina e negli assaggi non funziona anche se è ignifuga! Se i disciplinari o i consumatori non la passano può essere intangibile ma resta come una curiosità non come coltura.

La storia è costellata i ibridi e di nuove selezioni come i Manzoni e il Thorgau ma solo pochi hanno avuto "gusto" .... poi ci si mette la Pandora della Globalizzazione cattiva che va dalle simpatiche afidi fillossera a quello che non si è previsto nella genetica, i virus e fitoplasmi-batteri quindi anni di breeding vanno a farsi confessare e benedire!

I portainnesti resistenti a Xyphinema e Arricciamento chi li ha visti più.... ahhh già la genetica è anche ogm e Crisp-Cas ..... allora sono cassi!!!!

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La genetica ha sempre continuato è che sono i gusti, le circostanze a cambiare. Se una varietà non funziona in cantina e negli assaggi non funziona anche se è ignifuga! Se i disciplinari o i consumatori non la passano può essere intangibile ma resta come una curiosità non come coltura.

La storia è costellata i ibridi e di nuove selezioni come i Manzoni e il Thorgau ma solo pochi hanno avuto "gusto" .... poi ci si mette la Pandora della Globalizzazione cattiva che va dalle simpatiche afidi fillossera a quello che non si è previsto nella genetica, i virus e fitoplasmi-batteri quindi anni di breeding vanno a farsi confessare e benedire!

I portainnesti resistenti a Xyphinema e Arricciamento chi li ha visti più.... ahhh già la genetica è anche ogm e Crisp-Cas ..... allora sono cassi!!!!

Non credo assolutamente che questi prodotti siano la panacea di tutti i mali. Sono d'accordo con te sulle questioni commerciali e fitosanitarie. Quel che pare a me è che, per un motivo o per l'altro, difficilmente si abbandonerà questa strada, che, perlomeno per lungo tempo, correrà parallela alla viticoltura "tradizionale". Si stanno già studiando (e non mi stupirei che siano gìa coltivate in prova) varietà tradizionali modificate per renderle resistenti a determinate fitopatie. Comunque, ad oggi, gli OGM rappresentano già il passato.

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  • 2 settimane dopo...
Sono in bio, e possso fare solo rame che ha come attività collaterale la prevenzione al black rot,

 

Se devo fare ogni anno 10 interventi per prevenire il black....tanto vale avere barbatelle "normali"

 

Ci devo pensare bene...

 

quest'anno su johanniter il giorno 5 luglio avevamo già perso circa il 40 % della produzione per black rot. una disperazione. bloccato con 2 trattamenti a solfato di rame puro.

Non so, eppure già avevamo fatto 4 trattamenti con idrossido e zolfo. (vado a memoria)

Bisogna pensarci davvero: il prossimo anno cerceheremo di muoverci con una strategia diversa, ma è un po' difficile, visto che la peronospora la conosciamo bene, ma il black rot, in fin dei conti, non è "compreso" alla stessa maniera.

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VCR consiglia sulle loro resistenti di effettuare 4 trattamenti nei periodi critici con prodotti funzionali sia al contenimento di peronospora e odio sia al black rot. Io quest'anno ho avuto minimi problemi di black rot dove non ho trattato, mentre dove ho fatto 3 interventi non ho visto nulla. La novità è che quest'anno hanno piantato in via sperimentale le prime barbatelle di glera resistente. La strada sarà lunga (circa 10 anni per arrivare alla commercializzazione al pubblico se tutto va bene).

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  • 5 mesi dopo...

Quest'anno sono al secondo trattamento sul Soreli. Un carbammato + zolfo all'inizio, sistemici in fioritura. In corrispondenza dello Scafoideo effettuo il terzo poi basta. Ho fatto cose pesantine anche perchè avendone poco faccio quello con cui tratto il resto, altrimenti, per esempio, i sistemici in fioritura avrei potuto sostituirli con una meno costosa copertura. Piante, per il momento, perfette, mentre sul resto le peronospora c'è nonostante guerra pesante. Sarà una stagione molto interessante vista la forte pressione della malattia. Quest'anno non faccio l'antibotritico, nonostante il grappolo molto compatto. Rispetto all'anno scorso mi pare che abbia meno uva, ma vedremo, i grappoli pesano! Mena da matti nonostante il portainnesto sia l'SO4.

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Johanniter impestato di black rot. non sappiamo come fermarlo.

per ora solo su foglia, ma vista l'esperienza dello scorso anno siamo in crisi profonda. ieri abbiamo (....hanno...) raccolto le mummie per terra...ma forse è tardi.

4 trattamenti di copertura già effettuati.

il bronner è bellissimo e già in fase ingrossamento acino

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