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Tutto sui Biocombustibili


ANDREA

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qualche ragione l'avranno pure ma qualcosa non la condivido proprio

se bruciano parte del mais per biocarburanti il prezzo sarà un pelo più sostenuto

se deve andare a terra il prezzo dei cereali per sfamare i poveri noi qui si chiude bottega e amen!! ......è un brutto discorso da sentir dire , d'accordo.

Mi sà che mi caccio in un vespaio:impiccato2:

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allora sfatiamo una cosa

i bio carburanti non vengono fatti solo con gli oli vegetali , ma circa 1/2 mesetti fa , su geo &geo , vi era una puntyata sui biocarburanti derivati dai grassi di scarto delle macellerie/ salumifici, olio di frittura , e grasso dei pesci , pescati in quelle acque

 

non e' che cosi si risolve il problema dei carburanti , peo e' gia qualcosa, visto che stimavano una produzione annua , in piu di 110mila tonnellate .

 

poi ci sarebbero gli oli di palma, che non e' che siano il meglio del meglio , ma sfido chiunque a usarli sull'insalata( magari a friggere ancora ancora, ma hanno un odore... vedi il megalac che viene fatto con quell'olio)e dove cresce la palma, non crese , ne il mais , ne la soya , ne il girasole

 

continuamo con l'olio di ricino ,il quale non si puo coltivare, perche ricorda il ventennio fascista...

olio di canapa ( questo ricorda qualche paese tropicale, ma sorvoliamo va senno succede un altro putiferio , dopo quello della fiera del riso)

 

chi dice certe belinate , e' perche molte volte e' pagato da chi ha interessi col petrolio ....

 

marty i poveri rimarranno cmq poveri anche se glielo regaliamo il mais , perche se continuano a fare figli come fossero fotocopiatrici , nn ne usciremo mai , gia col numero che siamo le risorse del mondo non bastano , e non i vengano a dire che loro hanno piu diritti di noi a vivere, su questo punto siamo tutti uguali .

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i biocarburanti si sono rivelati un po una falsa promessa poichè si riponevano in essi aspettative eagerate, come se dall'oggi al domani si poteva sostituire totalmente la produzione dei carbiranti di origine fossile con quelli di origine biologica. ancora molto si deve fare sia dal punto di vista biologico (selezione di varietà deputate allo scopo energetico) che da quello tecnologico (sistemi produttivi meno inquinanti e che producano meno prodotti secondari difficili da smaltire).

 

i biocarburanti derivati dagli scarti sono una fonte discreta di produzione che può essere utile solo a piccoli comprensori o circuiti di attività ma non applicabili su larga scala.

 

personalmente ho il sentore che non si abbia tanta volontà nell'investire in questa tecnologia per evitare di entarare in contrasto con interessi lobbistici, quali quello delle multinazionali petrolifere o quello delle associazioni di produttori agricoli. sembra quasi che si attendano gli ulteriori sviluppi delle tecnologie legate al fotovoltaico.

 

marty i poveri rimarranno cmq poveri anche se glielo regaliamo il mais , perche se continuano a fare figli come fossero fotocopiatrici , nn ne usciremo mai , gia col numero che siamo le risorse del mondo non bastano , e non i vengano a dire che loro hanno piu diritti di noi a vivere, su questo punto siamo tutti uguali .

 

questa affermazione mi lascia abbastanza perplesso. :cheazz::cheazz::cheazz:

 

vi faccio presente che nei paesi più sviluppati si muore per patologie cosiddette malattie del benessere, mentre nella stragrande maggioranza del mondo si continua a morire per fame. credo che siano loro il problema, ma di equità che a livello mondiale manca.

 

suggerisco di trasferire la discussione nell'apposita sezione sulle bioenergie.

Modificato da giuba
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Ho guardato il video solo ora...che dire...

In genere diffido da tutte queste "uscite" stile UFO, con tanto di musica inquietante di sottofondo e immagini forti (che non c'entrano nulla)...e faccio bene !

 

L'unica frase sensata è l'ultima. Il resto sono solo una raccolta di luoghi comuni, senza il ben che minimo fondamento scientifico. Adatto per la "massa" ammaestrata dai media, a cui tanto piacciono queste pseudo rivelazioni complottistiche.

L'argomento biodiesel, è senz'altro importante, ma di certo, a mio avviso, non è sicuramente quel video (ed altri) la base per un discorso serio.

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Ospite albe 86

Purtroppo le nostre aziende non possono "produrre tanto per produrre", ma devono produrre per garantire una certa redditività, altrimenti si è costretti a non produrre. Non produrre in un mondo in cui la gente muore di fame sembra una barbarità, ma purtroppo è così. Se fare biocarburanti o altre forme di energia pulita dai prodotti agricoli può permettere alle nostre aziende di stare in piedi che ben vengano, se poi i prodotti alimentari vengono destinati ad altro uso, poco male, meglio farli e destinarli ad altro, andando avanti con le nostre attività, piuttosto che non fare niente e chiudere, e i bambini africani purtroppo continuerebbero a morire di fame comunque. Pensate che a livello internazionale non si possono nemmeno regalare le eccedenze per non rovinare le loro economie locali...

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  • 6 mesi dopo...

C'è stato un tempo in cui c'era chi arava i campi con dei trattori a vapore che come fonte di energia usavano la legna da ardere. Parliamo di una tecnologia che si sviluppò oltre un secolo fa e che poi fu abbandonata quando arrivò il petrolio a basso prezzo. Cosa si potrebbe fare oggi se riprendessimo in mano quella tecnologia e la sviluppassimo ulteriormente? E se pensassimo alla pirolisi per produrre gas e carbone partendo da materiali poveri come i cascami di varie produzioni agricole o forestali? E se pensassimo anche noi all'alcool per autotrazione come fanno in Brasile? Insomma, di esempi se ne potrebbero fare diversi e quindi credo che il video sia sbagliato perchè vede come una minaccia il fatto che l'agricoltura possa occuparsi della produzione di carburanti ed energia. Mi pare abbastanza logico ed evidente che l'agricoltura possa continuare a produrre cibo per il mondo ma che nello stesso tempo possa fare molto far fronte ad un petrolio che a causa dell'aumento della domanda e della diminuzione dell'offerta diventa sempre più prezioso. Se parliamo di etica io credo anzi che sia sbagliato produrre riso, grano, frutta, zucchero, legname, vino, olio etc. dimenticandosi poi di valorizzarne i cascami. Cascami che, ad esempio, potrebbero essere usati per produrre non solo carburanti ma anche biochar utile per fertilizzare i terreni. La domanda sorge spontanea: il prezzo del petrolio è abbastanza alto affinchè ci si dia da fare seriamente per sostituirlo? Non ne sono ancora certo ma l'estate scorsa mi ha fatto riflettere il fatto che ci siano stati dei pescherecci che hanno rinunciato ad uscire in mare perchè l'introito sul pescato non avrebbe coperto manco il costo del gasolio.

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  • 4 mesi dopo...

Il mais come biocombustibile:

leggete questo interessante articolo, il mais sembrerebbe il biocombustibile attulmente più economico, ma è tutto oro ciò che luccica...o c'è dietro una speculazione...????:cheazz:

 

http://www.biocombustibili.com/mais.htm

Modificato da tex76
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Sicuramente il mais è una delle biomasse che ha maggior contenuto energetico, ma questo non basta, perchè devi sempre considerare quanta energia hai speso per produrre quella biomassa.

 

Per farmi capire meglio ti faccio un esempio sull'indice EROI riferito alla produzione di bioetanolo.

 

L'indice EROEI (Energy Returned On Energy Invested) dell’etanolo da canna da zucchero si attesta tra i valori 7 e 8, mentre per l’etanolo da mais il valore scende in modo significativo e si attesta a 1,34.

 

In altre parole il Brasile, che utilizza la canna da zucchero per produrre etanolo e dispone di tecnologia evoluta, per produrre circa 7 barili di etanolo ne consuma 1 mentre gli USA, che invece producono etanolo dal mais, spendono 1 barile di etanolo per produrne soltanto 1,34.

 

Quindi quando si parla di biomasse non va guardato solo il valore energetico, ma va fatta una valutazione globale.

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  • 2 mesi dopo...

Dopo il primo video mi viena una domanda...Allora perchè ci pagavano per lasciare a set aside i terreni? La gente non aveva fame anche prima, non era povera anche prima? Perchè ci hanno imposto limiti di produzione(latte, vino, ecc)?

Il prezzo dei beni alimentari cresce è vero, ma le materie prime per fare quei prodotti calano!!! e i costi per produrli aumentano.

Mettiamo a mais (girasole, colza, sorgo...) i set a side e in italia faremo il 20% pulita di corrente con poca difficoltà.

il petrolio non sta finendo, almeno per ora, non si sono ancora toccate le acque medio profonde, quindi ad occhio se siamo andati vanati 50 anni con le acque basse, ne avremo altrettanti con le profonde (gia tecnicamente utilizzabili), dipende poi se è politicamente estraibile.

Il punto è che non tutto si puo fare con gli oli, ma mettendo insieme tutte le fonti rinnovabili direi che vivremmo magari un po meglio.

Al terzo mondo diamo i mezzi per diventare efficenti nelle loro produzioni, e di noi non avranno bisogno!!!

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Solo ora ho visto questa discussione e dopo il primo video mi viene da fare queste considerazioni, molto forti ma inevitabili

1- giusto continuare ad inquinare con carburanti fossili

2- giusto che noi poveri agricoltori ignoranti veniamo sotto pagati per quello che produciamo

3- giusto compiangere coloro che muoiono di fame per mancanza di soldi l'esempio dell' Africa calza a pennello, da sempre sfruttata per i suoi giacimenti di petrolio e preziosi a favore di pochi e discapito di tanti

4- giusto far credere che i prezzi dei derivati dall' agricoltura aumenti per colpa del calo di terra da coltivare, a me sfuggirà qualcosa in questi ultimi 20 anni non ho visto sostanziali aumenti di guadagno in quello che produco

5- giusto far rimanere tutti ignoranti e continuare a consumare petrolio fino al collasso, in fondo tra cento anni tutti noi presenti saremo morti, e chi ci sarà allora si arrangerà, al massimo faranno un esodo modello wall-e ( il cartone per chi non l'ha visto).

Le fonti di energia alternativa sono tante, cominciamo a sfruttarle in maniera intelligente, e quando il petrolio sarà esaurito non saremo qui a sfidarci modello mad-max, e speriamo che l'agricoltura riprenda il ruolo che le spetta.

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  • 6 mesi dopo...

girovagando nel forum mi sono imbattuto in questo argomento

vorrei dire la mia visto che abito in un paese che è fortemente coinvolto in questo discorso

innanzittutto qui tutti i distributori di benzina hanno la pompa del biodiesel derivato dall'oliodi palma progetto spinto dall'amatissimo Re di Thailandia (sempre sia lodato) è una miscela di olio di palma e diesel tradizionale ma soprattutto un passo avanti.

Al minuto 2.46 c'è una foto di Bangkok e dei suoi taxi che vanno a tutti a gpl!!!!!

stanno aprendo una grossa azienda per produrre carbburante dalla canna da zucchero come in Brasile. Terzo mondo vero?

A questo proposito vorrei divagare un attimo dicendo che DjRudy ha fatto un errore di valutazione sui dati potenzialità/costo produzione,non è vero che il Brasile dispone di tecnologie avanzate ma è vero proprio il contrario anche se dicendo questo vado contro la mentalità moderna. La monodopera nei paesi in via di sviluppo ha costi bassissimi e potrei giurare che questo fa già una bella differenza.

Oggi noi abbiamo iniziato a raccogliere il mais nei nstri appezamenti,circa una quidicina di ettari,tutto a mano!!! vedremo come andrà a finire ma penso che mi costerà un ottantina di euro scrsi all'ettaro ma io non bado a spese più di tanto e non mi sorprenderei se si riuscisse a fare con meno della metà (birmani o cambogiani tenuti a stecchetto),non so cosa costa a voi ma penso che nei paesi meno sviluppati della Thailandia,ci metterei dentro anche alcune zone el Brasile,i costi sono notevolmente inferiori. Poi ci sono delle peculiarità agronomiche della canna da zucchero: si raccoglie una volte all'anno ma si pianta una volta ogni tre,quattro ma anche più anni e in ultimo dovete sapere che ai tropici non si irriga!!!! Tutto questo fa la differenza che probabilmente è proprio la mancanza di tecnologia.

C'è un punto sfavorevole alla cotivazione della canna dal punto di vista ambientale cioè che viene dato fuoco al campo per bruciare il fogliame in eccedenza e questo ovviamente produce anidride carbonica,però non so se sia il caso di fare paragoni con la merda messa in circolo dalle industrie o da una giornata di traffico nella insignificante Milano,tanto per dire.

Il lavoro poco tecnologico dispnibile in grandi quantità nel mondo a basso costo0 è un altro punto favorevole per confutare il primo video,al modo c'è tanta gente che ha bisogno di lavorare e un prezzo interessante delle colture per biocarburanti favorisce in primis proprio loro.

Chi non ha soldi per comprasi da mangiare semplicemente non se lo compra sia che costi 1 oppure 2,che cerchino di dargli un lavoro invece visto che la società moderna è basata esclusuvamente sui consumi e le leggi di mercato. L'agricoltura sarebbe una valida soluzione secondo me.

Certo che se proprio l'ONU prende questa strada filo petrolifera siamo messi proprio bene.

Mi ha fatto proprio ridere la valutazione della superfice dei campi di colza necessari per sostituire i carburanti tradizzionali in inghilterra,come se il petolio fosse un prodotto britannico.

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  • 3 settimane dopo...

Concordo con Green e credo che la fame nel mondo c'era mille anni fa e ci sarà tra mille anni perche fa comodo a qualcuno. quando 2 anni fa il mais costava 8 euro nessuno veniva in aiuto all'agricoltura (e pensare che si chiamava "SETTORE PRIMARIO") ma ora che tutti si interessano di bioenergie tutte le multinazionali non vedono l'ora di mettere le mani sull'agricoltura. Io credo che per una persona che ha vissuto la campagna sia molto faticoso mandar giù il fatto di far energia e non cibo.. ma se l'alternativa è chiudere allora bisogna prendere la palla al balzo..

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Ospite albe 86
Concordo con Green e credo che la fame nel mondo c'era mille anni fa e ci sarà tra mille anni perche fa comodo a qualcuno. quando 2 anni fa il mais costava 8 euro nessuno veniva in aiuto all'agricoltura (e pensare che si chiamava "SETTORE PRIMARIO") ma ora che tutti si interessano di bioenergie tutte le multinazionali non vedono l'ora di mettere le mani sull'agricoltura. Io credo che per una persona che ha vissuto la campagna sia molto faticoso mandar giù il fatto di far energia e non cibo.. ma se l'alternativa è chiudere allora bisogna prendere la palla al balzo..

 

Come non quotare questo messaggio! In televisione i produttori di agro-energia sono additati come gli affamatori del mondo, peccato che quest'anno moltissmi agricoltori, soprattutto medio-piccoli, hanno addirittura rinunciato a seminare perchè non ti ripagavi neanche le spese. Ma allora, in quel caso la fame nel mondo non esiste?

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buon giorno a tutti, mi sono imbattuto in questo Forumper caso e lo trovo molto interessante e, voglio partecipare con la mia esperienza nel settore energia alternativa.

Fino al mese di Agosto 2009 gli impianti di cogenerazione per la produzione di energia elettrica funzionanti sotto il MW erano circa 50 con un consumo di Olio di Palma di circa 50.000 TM (premesso la produzione di Olio di Palma in Malesia è circa 30.000.000 TM anno", nel 4° trimestre del 2009 in Italia è stata approvata la legge che aumentavagli incentivi da 0,22 a 0,28 cm€ x Kw sotto il MW e tutti hanno iniziato ad usare Olio di Colza Nazionale da Filiera vuotando in breve tempo gli stoccaggi e, per mantenere in funzionamento gli impianti si è dovuta usare la Soia, tutto a discapito dell'olio di PalmaRBD che oggi non è più utilizzato per il 90%, il rimanente 10% (Esco) è costretto ad utilizzare l'Olio di Palma ma ancora per poco entro il 2012 sarà disponibile l'Olio di Jatropha di provenienza Extracomunitaria e l'Olio di Alghe Nazionale che con il loro basso costo sostituiranno gli attuali Oli Vegetali.

Oggi la vendita degli Oli Vegetali per il settore energia non è possibile, il settore alimentare sta assorbendo tutto il prodotto, tanto che molti impianti di cogenerazionesono sono attualmente fermi in attesa che il prezzo scenda. In ogni caso il settore energia non ha mai influito in modo determinate sottraendo il prodotto all'alimentare, i numeri parlano chiaro, in percentuale l'incidenza è del 5% sugli Oli Vegetali prodotti in Europa rispetto all'Olio detinato all'alimentazione, pertanto non sentitevi in colpa, sono i governati dei paesi sottosviluppati che hanno interessi personali concedendo al popolo quel poco che serve loro da farli stare tacere e accettare la loro condizione.

Ciao a tutti da Gian Luca

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  • 1 anno dopo...
i biocarburanti si sono rivelati un po una falsa promessa poichè si riponevano in essi aspettative eagerate, come se dall'oggi al domani si poteva sostituire totalmente la produzione dei carbiranti di origine fossile con quelli di origine biologica. ancora molto si deve fare sia dal punto di vista biologico (selezione di varietà deputate allo scopo energetico) che da quello tecnologico (sistemi produttivi meno inquinanti e che producano meno prodotti secondari difficili da smaltire).

 

i biocarburanti derivati dagli scarti sono una fonte discreta di produzione che può essere utile solo a piccoli comprensori o circuiti di attività ma non applicabili su larga scala.

 

personalmente ho il sentore che non si abbia tanta volontà nell'investire in questa tecnologia per evitare di entarare in contrasto con interessi lobbistici, quali quello delle multinazionali petrolifere o quello delle associazioni di produttori agricoli. sembra quasi che si attendano gli ulteriori sviluppi delle tecnologie legate al moduli fotovoltaici.

 

 

 

questa affermazione mi lascia abbastanza perplesso. :cheazz::cheazz::cheazz:

 

vi faccio presente che nei paesi più sviluppati si muore per patologie cosiddette malattie del benessere, mentre nella stragrande maggioranza del mondo si continua a morire per fame. credo che siano loro il problema, ma di equità che a livello mondiale manca.

 

suggerisco di trasferire la discussione nell'apposita sezione sulle bioenergie.

 

È necessario utilizzare questo tipo di tecnologia per salvare altre fonti di energia.

Modificato da Ashyeri
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  • 6 mesi dopo...

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