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Perchè affrontare questo argomento ?

 

  • L'Italia è un paese frutticolo molto importante, la coltivazione di specie frutticole, in alcune zone è quasi preponderante dando luogo a veri e propri comprensori tra produttori, aziende e distribuzione. Per dare un'idea delle superfici in oggetto, basta citare le principali specie coltivate in Italia:

 

- Melo ~ 70.000 Ha

- Pero ~ 50.000 Ha

- Ciliegio ~ 30.000 Ha

- Pesco e nettarine ~ 100.000 Ha

- Actinidia ~ 20.000 Ha

 

  • La recente decisione del Governo Italiano di eliminare, o quanto meno, ridurre i contributi per le assicurazioni agevolate, pone sempre più in interesse metodi di difesa attiva, nei confronti delle avversità atmosferiche.

  • La sempre più necessaria attenzione all'ambiente, ha già da tempo imputato il settore agricolo, quale principale settore produttivo che utilizza le risorse idriche della terra. L'irrigazione antibrina (così come l'irrigazione convenzionale) se mal gestita comporta uno spreco d'acqua non più trascurabile.

  • Questo metodo di difesa risulta, tra quelli attivi, il più efficace, capace di salvaguardare con relativa semplicità le produzioni dalle gelate primaverili. Fenomeno ancora abbastanza imprevedibile, del quale in futuro occorrerà convivere sempre più, causa della crescente variabilità del clima.

  • E' opportuno ricordare come una gelata tardiva che porti alla distruzione dei fiori, ha effetti che si ripercuoto anche nelle annate successive. Questo per squilibri a livello ormonale che si vengono a creare nel sistema pianta

 

Premesse essenziali - Basi e fondamenti

 

Calore: forma dell'energia che si trasferisce tra 2 corpi che si trovano a temperature diverse, esclusivamente per un differenziale termico.

Temperatura: proprietà dei 2 sistemi che indica il flusso energetico (calore) che si muove tra essi. Quando il flusso termina e si ha equilibrio tra i 2 sistemi, i 2 corpi hanno la stessa temperatura.

Calore latente: energia necessaria, che esce o entra nel sistema, affinchè vi sia un passaggio di stato. Ad esempio: liquido > solido.

Calore latente di solidificazione dell'acqua: calore che esce dal sistema in seguito al passaggio di stato dell'acqua tra liquido e solido. Misurato in circa 80 cal/g.

Calore specifico dell'acqua: 4,19 KJ/Kg.

 

Quali tipi di gelate ?

 

Essenzialmente esistono 2 tipi di gelate (ma non sono i soli) che si distinguono per formazione e propensione a formarsi in specifiche zone.

 

Gelate per irraggiamento o inversione termica: il fenomeno è favorito da notti terse prive di nubi e umidità ridotta. Grazie al gradiente termico che è misurato in 6,5°C ogni 1000 m (valore comunque molto variabile) di notte si ha cessione di calore dal terreno, riscaldatosi durante il giorno, all'ambiente. La mancanza di nubi che hanno effetto schermo, e la scarsa umidità che ha volano termico, accentuano il fenomeno. Questo è il tipo di gelate più frequente in pianura.

L'entità del danno è inversamente proporzionale all'altezza delle gemme. Le parti basali della pianta sono quelle a risentire per prime.

 

Gelate per avvenzione: tipica del fondovalle è da imputare all'arrivo di masse d'aria a temperature inferiori allo 0°C. In questo tipo di gelate, il danno è pressochè totale, senza distinzioni in altezza.

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Irrigazione soprachioma

 

Tipica delle zone di collina-montagna, in particolare tutto il trentino dove viene usata sugli impianti di mele. Vengono impiegati irrigatori rotanti del tutto simili a quelli impiegati per l'irrigazione. A discrezione della tipologia d'impianto, gli stessi potrebbero essere usati per duplice scopo.

L'acqua immessa dall'alto cade sulle piante ricoprendo gli organi fiorali (ovviamente insieme a tutta la pianta) di un velo d'acqua, che congelando cede calore, mantenendo gli stessi a 0°C. Infatti è necessario il continuo apporto di acqua, che appunto passando allo stato solido mantiene la temperatura costante. Il ghiaccio inoltre come risaputo è un buon isolante termico.

Le caratteristiche "tipo" di questi impianti sono:

 

- Sesto irrigatori 10-16 x 10-16 m. L'uniformità di copertura è comunque indispensabile ed imprescindibile per ottenere la massima efficienza.

- Pluviometria: dai 3mm/h ai 14mm/h. Variabile in funzione di vento ed umidità. Il calcolo dell'impianto e la relativa progettazione deve tenere ben conto del dimensionamento delle pompe e delle condotte, prevedendo se il caso, gli opportuni frazionamenti. La stima della pluviometria necessaria è effettuarsi in base alle caratteristiche intrinseche della zona in oggetto.

- Tempo di rotazione dell'irrigatore: inferiore al minuto.

- Portate irrigatori: 40-90 L/h

 

Pro

 

- Multifunzionalità dell'impianto: può essere infatti utilizzato anche per l'irrigazione e la climatizzazione del frutteto.

- E' la tipologia d'impianto con la massima protezione potenziale

- E' l'unica tipologia che consente una protezione ottimale nel caso di gelate per irraggiamento.

- Non risente delle stratificazioni dell'aria: è riconosciuto che durante il giorno i primi strati dell'aria a contatto con il suolo (1-2 m) siano abbastanza omogenei causa rimescolamento della masse d'aria. Durante la notte invece si hanno stratificazioni per gradiente termico anche nei primissimi strati.

 

Contro

 

- Elevati fabbisogni idrici: non sempre disponibili in inverno o a inizio primavera. Necessità di ricorrere a pozzi o a bacini artificiali per la raccolta dell'acqua necessaria.

- Elevato rischio di saturazione del terreno, lisciviazione, erosione e ruscellamento nel caso di interventi ripetuti e prolungati.

- E' necessaria una corretta gestione e manutenzione dell'impianto onde evitare possibili rotture e guasti in seguito al congelamento dell'acqua all'interno di pompe e condotti.

- Possibili rotture di rami e branche nel caso di cultivar soggette o a eccessivo carico di ghiaccio.

- E' attuabile nei terreni ricchi di scheletro, in quanto è necessario un drenaggio ottimale dell'acqua apportata. In pianura con terreni argillosi si potrebbero avere presto problemi di ristagni.

 

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Irrigazione sottochioma

 

Questo tipo di difesa è il più indicato qualora ci si trovi in condizioni di gelate per inversione termica. Tipica delle pianure, può essere abbondantemente trovata, ad esempio, in romagna dove la quasi totalità dei pescheti vengono dotati di questa tipologia di impianto. Inoltre sono quasi sempre utilizzati negli impianti di actinidia, specie che mal si adatta agli impianti soprachioma, dove il peso del ghiaccio porta a numerose rotture.

 

A differenza degli impianti soprachioma l'acqua viene distribuita al terreno. In questo caso l'acqua congelando cede calore latente che "compensa" la perdita di calore del terreno per irraggiamento. Inoltre la formazione di uno strato di ghiaccio crea una barriera termica isolante.

Affinchè questi 2 effetti esplichino la massima efficienza è necessario che il terreno sia inerbito in modo da aumentare la superficie sulla quale il ghiaccio si va a formare. Maggiore è la copertura vegetale al terreno, maggiore è la capacità protettiva dell'impianto.

La presenza di eventuali residui di potatura è da considerarsi positiva.

 

Necessitando di una pluviometria quasi dimezzata rispetto agli impianti soprachioma, può essere usato lo stesso impianto per l'irrigazione. In questo caso quasi sempre gli irrigatori sono disposti lungo ogni filare a distanze (sulla fila) variabile in funzione della tipologia degli stessi.

 

Pro

 

- Generalmente un impianto con dimensionamenti inferiori ai soprachioma. Costi inferiori.

- Pluviometrie inferiori. Aspetto particolarmente favorevole in terreni pesanti che a seguito di interventi ripetuti potrebbero andare incontro ad asfissia e ristagni. Il tutto si traduce anche in esigenze idriche inferiori.

- Versatilità dell'impianto: irrigazione e antibrina.

- Meno eventualità di problemi sanitari a causa della non ripetuta bagnatura della parte aerea.

- Rischio di rotture per deposito di ghiaccio nullo.

- Eventuali disformità nella distribuzione dell'acqua sono meno problematiche rispetto all'altra tipologia d'impianto.

- Svincolo dal punto di rugiada nella determinazione del momento di accensione dell'impianto.

- Possibilità di irrigazione intermittente.

 

Contro

 

- Se non si ha a che fare con gelate per inversione termica, ad esempio si ha una gelata per convezione, l'impianto non è efficace.

- A differenza dei soprachioma, non hanno lo stesso di livello di protezione per temperature molto inferiori allo 0 °C

- L'efficacia della protezione è correlata alla stratificazione dell'aria.

- Indicativamente una velocità del vento maggiore di 2 m/s vanifica l'effetto dell'irrigazione.

 

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Non tutti sanno che...

 

- Come già detto per svariati motivi nella stagione invernale vi può essere carenza d'acqua: eventualità assolutamente pericolosa. Per questo motivo onde prevenirla e anche per venire incontro alle sempre maggiori necessità di risparmio idrico, da alcuni anni, ad esempio sulle colline romagnole, sono in uso laghetti di stoccaggio costruiti ad hoc per i singoli o più impianti.

Generalmente riforniti durante l'autunno sono anche vantaggiosamente collegati ad impianti di drenaggio sotterraneo realizzati nei nuovi impianti di actinidia (1*). In questo modo si ha un recupero dell'acqua utilizzata durante il susseguirsi degli interventi.

 

- Punto di rugiada. E' da tenere in considerazione nel caso degli impianti soprachioma. Indica a che temperatura deve essere portata l'aria affinchè (a parità di pressione) l'umidità contenuta condensi. Nel caso tale punto (ovvero una temperature) fosse inferiore ai 0°C ci si riferisce generalmente al punto di brina. La determinazione viene fatta con termometro a bulbo umido o psicrometro.

Se il punto di rugiada è sopra al punto di congelamento, una significativa quantità di calore viene rilasciata quando l’ acqua si condensa, eliminando potenzialmente la necessità di protezione con irrigatori. Indicativamente questa è una tabella che mette in relazione il punto di rugiada e l'accensione dell'impianto. (2*)

 

- La resistenza dei fiori alle basse temperature è specifica per ogni specie e cultivar. Inoltre, questa resistenza è molto influenzata dallo stato e dalle gestione della pianta: una concimazione mirata ad elevare la concentrazione del succo cellulare nel periodo invernale può aumentare sensibilmente la resistenza alle basse temperature. Infatti il principale effetto del gelo sulle cellule vegetali è di tipo meccanico. Congelando, i contenuti cellulari si espandono portando alla rottura delle membrane cellulari con fuoriuscita, una volta scongelati, degli stessi.

Inserisco indicativamente una tabella per il melo ai diversi stadi fenologici. (3*)

 

- L'irrigazione antibrina può essere vantaggiosamente utilizzata per ritardare la fioritura di molte specie arboree. Intervenire con micro-irrigazioni intermittenti nei periodi che precedono il risveglio vegetativo, può prolungare lo stato di dormienza delle gemme, posticipandone così la fioritura e scongiurare, potenzialmente, il rischio di danni da gelate. Questo processo chiamato acclimatazione è quello che porta, in natura, molte piante a poter resistere a temperature di parecchi gradi inferiori allo 0°C.

 

[TABLE]1|2|3

t11023_1.jpgt11022_3.jpgt11021_2.jpg|t11019_FrostFrancese.pdfpagina3di8.jpg|t11017_BrinaNuoveStrategiepagina7di35.jpgt11016_BrinaNuoveStrategiepagina6di35.jpg[/TABLE]

 

Prezzi

 

Inserisco a titolo indicativo, i prezzi degli impianti. La fonte è riconducibile alle fonti che allego in fondo.

 

t12072_httpwww.ildivulgatore.itpdf200404art23.pdf1.jpg t12073_httpwww.ildivulgatore.itpdf200404art23.pdf.jpg

 

Fonti

 

http://www.agrometeorologia.it/documenti/Rivista2008_3/7.pdf

http://www.ildivulgatore.it/pdf/2004/04-art2-1.pdf

http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/_cerca_doc/meteo/agrometeo/relazione_gelate_20_29_marzo_%20bologna%202008.pdf

http://www.arpa.veneto.it/upload_teolo/agrometeo/fix/actinidia_e_gelate.pdf

http://www.ildivulgatore.it/pdf/2004/04-art2-3.pdf

L'informazione sul mondo dell'irrigazione

http://meteo.iasma.it/meteo/agricoltura/pdf/pratizzoli_e_eccel_stampa.pdf

http://www.nelsonirrigation.com/data/products/frost_ESP.pdf

Irrigazione, Agricoltura, Antinfortunistica, Autospurghi

http://www.nimbus.it/

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Bella presentaziona mapomac!!!semplice e concisa..sperimamo di non averne bisogno quest'anno...cmq non so se l'hai gia detto...l'impiato soprachioma necessita di una pompa con una portata notevole in quanto l'impianto deve funzionare tutto contemporaneamete...cmq il sottochioma a mio avviso è meno rischioso e ti permette di essere un po meno preciso con gli interventi..limitando i danni provocati dall'operatore..

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Si, bene o male l'ho detto. Tra l'altro le foto dei laghetti sono delle tue zone.

Sempre in merito alla sottochioma, è stato pubblicato in uno degli ultimi numeri dell'Informatore Agrario un'articolo sull'irrigazione a strisce. Ovvero in quegli impianti dove vengono adottate forme in parete o comunque dallo sviluppo laterale ridotto, risulta vantaggiosa, in termici energetici e di risparmio idrico, l'irrigazione solo sulla superficie interessata dalle piante e non quindi l'intera superficie a terra.

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hai proprio ragione...ora que ci guardo bene lo conosco sto lago..e ste colline...e gli impianti nuovi di kiwi...sarebbe interessante come soluzione il sottochioma a strisce, ma a mio avviso non so quanto possa essere convegnente...di solito chi fa sottochioma è perquè non vuole spendere troppo e cmq di acqua non ne ha troppa..in questo caso ne consumeresti ancora meno..sarebbe interessante dove il ristagno idrico poi diventa un problema...ciao...

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hai proprio ragione...ora que ci guardo bene lo conosco sto lago..e ste colline...e gli impianti nuovi di kiwi...sarebbe interessante come soluzione il sottochioma a strisce, ma a mio avviso non so quanto possa essere convegnente...di solito chi fa sottochioma è perquè non vuole spendere troppo e cmq di acqua non ne ha troppa..in questo caso ne consumeresti ancora meno..sarebbe interessante dove il ristagno idrico poi diventa un problema...ciao...

 

per curiosità , dove sono sti laghi??

Comunque qui non ne vedo molti di queste irrigazioni , qualucno quando ghiaccia mette su gli spinelli e manda l'acqua dal fiume , un anno si era bloccato uno spinello per 2 ore su un albicocco , cavolo aveva tantissimo ghiaccio sopra :asd:

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oplà! mi pare di aver letto che gli impianti di pesco son quasi tutti forniti di sottochioma!!:cheazz:dove??

Comunque un conSiglio mi sento di darlo: curate bene ma bene il drenaggio ,sia superficiale con una pur minima baulatura sulla fila, sia sotto con dreni o ripper con palla. La carraia bassa da permettere lo sgrondo dalla conca della baulatura.

Altrimenti son dolori , pensate che nel poi mica tanto remoto 1997 le mattine interessate furono all'incirca quattro nel giro d'una settimana!!

Complimenti Mapo per la carrellata!! un'altro caffè:birra:

 

Salùt da Martinaz

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oplà! mi pare di aver letto che gli impianti di pesco son quasi tutti forniti di sottochioma!!:cheazz:dove??

Ratifico: la maggior parte degli impianti di drupacee dotati di impianti per l'antibrina, adottano impianti sottochioma.

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Quoto quanto detto da martinaz.

E' proprio liquido per radiatori ?

Tralasciando il fatto che non è assolutamente autorizzato, (ovvero poi cosa metti nei quaderni di campagna?), come quantifichi i risultati ? Come fai a ricondurli a quel trattamento ? Che spiegazione ti dai ?

Permettimi di essere molto scettico...

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E' proprio liquido per radiatori ?

 

Ma vuoi che sia proprio roba del genere!!!!!!!!!.scherzi o fai apposta!

sapevo che nel 2008 era di moda un AF 96 (?) o qualcosa del genere scusate ma la memoria non è il mio forte:boh:

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Beh nel mio termometro in queste due ultime notti si è arrivati a -5... lasciamo anche un grado di errore al termometro per scrupolo, ma è pur sempre una certa gelata visto il periodo... albicocche in piena fioritura e susine quasi a ruota... no comment

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