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Tecniche di coltivazione in regime di biologico


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Un saluto a tutti.

Ho raccolto la segale, varietà dukato conciata cerall, prima esperienza, aldilà della resa (comunque discreta, ancora da pesare precisamente ma credo di essere sui 18/20 q/ha) precessione lenticchia rossa, entroterra maceratese, terreno franco/argilloso con porzioni molto povere con pietra affiorante, mi ha colpito la capacità di soffocamento delle infestanti, appezzamento che non si ara da almeno 7/8 anni, con rotazioni cereali/legumi, quindi zozzerie in abbondanza, alla raccolta unica infestante presente è stata la veccia, sopravvissuta avvinghiata alla stelo della segale.

Riproverò sicuramente la cultura, magari in consociazione a leguminosa per sovescio.

Volevo chiedervi:

in alternativa al medicaio che mi terrebbe fermo per almeno tre anni, se seminassi verso metà/fine settembre miscuglio segale/leguminosa, tempo permettendo trincia/morgano verso metà maggio e semina di facelia o lupinella (ho api), potrebbe essere una scorciatoia per trovarmi l'appezzamento ripulito da infestanti?

 

PS l'anno scorso avevo azzardato semina di facelia subito dopo trebbiatura del grano, esperimento fallito, ha preso un paio di misere pioggette che devono aver fatto gonfiare il seme poi morto per mancanza d'acqua, neanche una pianta germinata.

Riseminata quest'anno a fine aprile per avere fioritura a luglio deve aver sofferto per freddo iniziale e alte temperature poi, massa vegetale scarsa, fioritura discreta ma durata appena 15 giorni, presa comunque d'assalto dalle api, estensione appezzamento circa 8000metri, nonostante tutto stanno facendo fatica a riempire i melari, ma sentiti alcuni colleghi è situazione generalizzata.

Modificato da blu1
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Il 13/7/2019 Alle 01:40, blu1 ha scritto:

Un saluto a tutti.

Ho raccolto la segale, varietà dukato conciata cerall, prima esperienza, aldilà della resa (comunque discreta, ancora da pesare precisamente ma credo di essere sui 18/20 q/ha) precessione lenticchia rossa, entroterra maceratese, terreno franco/argilloso con porzioni molto povere con pietra affiorante, mi ha colpito la capacità di soffocamento delle infestanti, appezzamento che non si ara da almeno 7/8 anni, con rotazioni cereali/legumi, quindi zozzerie in abbondanza, alla raccolta unica infestante presente è stata la veccia, sopravvissuta avvinghiata alla stelo della segale.

Riproverò sicuramente la cultura, magari in consociazione a leguminosa per sovescio.

Volevo chiedervi:

in alternativa al medicaio che mi terrebbe fermo per almeno tre anni, se seminassi verso metà/fine settembre miscuglio segale/leguminosa, tempo permettendo trincia/morgano verso metà maggio e semina di facelia o lupinella (ho api), potrebbe essere una scorciatoia per trovarmi l'appezzamento ripulito da infestanti?

 

PS l'anno scorso avevo azzardato semina di facelia subito dopo trebbiatura del grano, esperimento fallito, ha preso un paio di misere pioggette che devono aver fatto gonfiare il seme poi morto per mancanza d'acqua, neanche una pianta germinata.

Riseminata quest'anno a fine aprile per avere fioritura a luglio deve aver sofferto per freddo iniziale e alte temperature poi, massa vegetale scarsa, fioritura discreta ma durata appena 15 giorni, presa comunque d'assalto dalle api, estensione appezzamento circa 8000metri, nonostante tutto stanno facendo fatica a riempire i melari, ma sentiti alcuni colleghi è situazione generalizzata.

Per le fioriture puoi provare grano saraceno sia con semina anticipata in primavera (più proabilità di riuscita grazie alle piogge che ci sono in quel periodo) sia in semina dopo il cereale in estate (nasce con la prima pioggia).

Per le infestanti bisogna ampliare la rotazione, rinunciando alla medica ci sono o erbai a semina autunnale da trinciare o sovesciare in tarda primavera  (meglio miscugli con più componenti rispetto a solo cereale e leguminosa, esempio miscele con molte specie per riequilibrare i terreni e avere fioriture scalari es. trifogli annuali, crucifere, etc)  o miscugli per protezione del suolo-set aside che sono a base di graminacee foraggere e quindi possono essere mantenuti con periodiche trinciature ( si possono mantenere anche per più di 1 anno, migliorano la struttura del terreno e annullano la lisciviazione degli elementi nutritivi grazie alla copertura permamente. Dall'altro lato non danno fioriture abbondanti se non quelle di alcune spontanee che vi possono nascere in mezzo).

Come prati alternativi alla medica ci sono la lupinella e la sulla da mantenere almeno due anni se fai la semina primaverile. Con semina autunnale con sulla puoi avere una vistosa fioritura anche la primavera dopo.

Altro itinerario è lasciare a riposo il terreno per uno o più anni e gestirlo con la trinciatura.

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Ciao Luigite, grazie per la risposta dettagliata.

Ho provato diversi anni il grano saraceno, ottima cultura in bio, ma per le api non ho vista gran differenza di produzione, al momento stanno (speriamo) raddrizzando l'annata grazie ai medicai in fiore.

La mia intenzione era rivolta al sovescio, cercherò di provvedere per il miscuglio allora, avevo trovato delle tabelle di composizioni studiate in un libro di agricoltura biodinamica, le vado a ripescare e le pubblico.

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Il grano saraceno risente molto della siccità e delle alte temperature fornendo una fioritura scarsa in quelle condizioni, altrimenti ha una fioritura vistosa e scalare. Per la facelia la fioritura doveva almeno durare 1 mese, quindi il problema sta, come dici tu, nella poca massa vegetale prodotta e quindi relativa poca fioritura. Nei prossimi anni si può provare a seminare prima e sperare in un andamento climatico migliore.

Per i sovesci sicuramente si può fare una successione di sovescio ossia sovescio a semina autunnale - trinciatura/interramento - semina sovescio estivo (anticipare prima il sovescio per fare una semina primaverile non ha senso, infatti vai a interrare poca massa e ti perdi la gran parte delle fioriture)  . Il problema per i sovesci estivi è il trovare/studiare un miscuglio con una percentuale di specie nettarifere. Arrivando a maggio come tempistica utile per la semina del successivo sovescio per la facelia è un po troppo tardi mentre per la lupinella avrai fioritura solo l'anno successivo. Girasole nella zona viene coltivato con successo? potrebbe essere una coltura da rinnovo da mettere dopo il primo sovescio. Altrimenti o grano saraceno in purezza (sempre dipendendo dalle pioggie la sua riuscita) o miscuglio da sovescio estivo più da incremento sostanza organica che per le api. 

Altra alternativa è riposo del terreno per un po di mesi dopo la raccolta del cereale o legume e poi inserimento di sovesci/erbai a semina primaverile in modo da avere belle fioriture un po' più posticipate rispetto alle semine autunnali e poi un buon intervallo di tempo con il terreno libero per fare lavorazione ed eventuali false semine per il cereale autunno-vernino in successione.

Per i miscugli proprio grazie alla biodinamica si è incentivato lo studio e la commercializzazione di miscele di quel tipo.

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  • 2 settimane dopo...

Ok però non esiste una ricetta unica e universale quindi prendi sempre con le pinze e fai secondo le tue esigenze/possibilità. Io per esempio non seminerei la veccia in mix se non posso trinciarla prima che vada a seme..

che libro è?

 

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Infatti, di sicuro andrò anche in base alla disponibilità di seme aziendale e alle quotazioni dei semi "accessori", di veccia ne ho anche troppa spontanea..

Il libro di Paolo Pistis è un breve manuale di agricoltura biodinamica e si intitola "La fertilità della terra per il benessere dell'uomo".

Per chi fa biologico consiglio anche "Agricoltura organica e rigenerativa" di Matteo Mancini (DEAFAL), ottimi spunti.

 

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Si quello già c’è L ho. Molto interessante. Alla fine L importante in bio è nutrire il suolo in modo che le piante coltivate si arrangino. Quando si capiscono un po’ di cose e si lavora in modo da disturbare il meno possibile il suolo, il successo è garantito. Ovvio che il biologico necessita di un maggior monitoraggio in campo e bisogna convivere con qualche erbaccia..

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Grazie per gli spunti, scusa se rispondo solo ora ma non trovavo il libro a cui facevo riferimento.
Inserisco alcune immagini con miscugli per sovesci.
 
IMG-20190729-WA0013.thumb.jpg.bfc07a6a21a0d5972f7d834cc24c1ec9.jpg
IMG-20190729-WA0016.thumb.jpg.f0453293e299446b555a4e92e0a4d17e.jpg
IMG-20190729-WA0014.thumb.jpg.8468f51d4d3c9543a8483a87d4726f80.jpg
IMG-20190729-WA0012.thumb.jpg.e0142957e97c8cebd379897081c5cfce.jpg
IMG-20190729-WA0017.thumb.jpg.f527c409d5aaed4aab7fcf1b95cbf76f.jpg
IMG-20190729-WA0010.thumb.jpg.ec2b69c50e7b2e3ab304476552ba8555.jpg
É un minestrone non un sovescio. Sono le piante che si possono usare non da mischiare tutte. Stai sulla tradizione non troppi mescolomo sperimentali.
Per iniziare il buon landsberg con drlle buone varietá basta e avanza anche, se parte bene.

Inviato dal mio SM-J600FN utilizzando Tapatalk

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  • 2 mesi dopo...

Sto per prendere in affitto nuovi terreni, una parte abbastanza pianeggiante che pensavo di dedicare alla medica, il resto sono pendii decisamente ripidi che pensavo di destinare (fin dove può la trebbia) a cereali e leguminose da granella. Pensavo ad una rotazione grano-farro-cece-pisello, potrebbe funzionare? I terreni sono completamente argillosi (sono al limite di calanchi), e viste le pendenze vorrei evitare le arature per non rischiare ruscellamenti e frane. Con più passate di estirpatore appena il terreno lo concede si potrebbe avere un buon contenimento delle infestanti?

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grano-cece-farro-pisello, prima del cece devi arare per forza perchè è una coltura con pochissima capacità di competizione con le infestanti, mentre il farro ad esempio ha una grande capacità di competizione per cui puoi fare anche minima. 

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16 ore fa, DjRudy ha scritto:

grano-cece-farro-pisello, prima del cece devi arare per forza perchè è una coltura con pochissima capacità di competizione con le infestanti, mentre il farro ad esempio ha una grande capacità di competizione per cui puoi fare anche minima. 

Grazie, secondo voi quali attrezzi potrebbero essere più adatti per la minima lavorazione (anche con più passate per controllare eventuali infestanti)? Per ora ho provato con un estirpatore con ancore a balestra e puntale stretto, per seminare loietto è venuto un buon lavoro...

Mi piacerebbe provare anche con qualche sovescio visto che a parte i concimi ammessi il letame non si riesce a dare per le eccessive pendenze, troppo rischioso... 

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Il 10/10/2019 Alle 22:22, giaro87 ha scritto:

Grazie, secondo voi quali attrezzi potrebbero essere più adatti per la minima lavorazione (anche con più passate per controllare eventuali infestanti)? Per ora ho provato con un estirpatore con ancore a balestra e puntale stretto, per seminare loietto è venuto un buon lavoro...

Mi piacerebbe provare anche con qualche sovescio visto che a parte i concimi ammessi il letame non si riesce a dare per le eccessive pendenze, troppo rischioso... 

Quella rotazione ti impone un controllo tempestivo delle infestanti con lavorazioni minime e a volte ripetute. Il primo passo sicuramente è quello di prevedere la gestione delle stoppie (tempestiva in modo che il terreno si trovi ancora in tempera) con attrezzi specifici ma che sono già collaudati nei terreni argillosi. Inoltre devi prevedere un aratura superficiale almeno ogni 3-4 anni prima della coltura più esigente della rotazione. Il sovescio si può fare in asciutto prima delle colture a semina primaverile, quindi semina fine estate-inizio autunno e interramento primaverile precoce prima delle semine.

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Il 18/10/2019 Alle 09:11, luigite ha scritto:

Quella rotazione ti impone un controllo tempestivo delle infestanti con lavorazioni minime e a volte ripetute. Il primo passo sicuramente è quello di prevedere la gestione delle stoppie (tempestiva in modo che il terreno si trovi ancora in tempera) con attrezzi specifici ma che sono già collaudati nei terreni argillosi. Inoltre devi prevedere un aratura superficiale almeno ogni 3-4 anni prima della coltura più esigente della rotazione. Il sovescio si può fare in asciutto prima delle colture a semina primaverile, quindi semina fine estate-inizio autunno e interramento primaverile precoce prima delle semine.

L'idea sarebbe ovviamente fare più passate per controllare le infestanti, cominciando appena possibile dopo la trebbiatura. Per l'aratura magari aspettare fine estate in modo da evitare eventuali ruscellamenti e frane con i temporali estivi.

Per gli attrezzi specifici insieme ad un buon cingolato dovrò fare acquisti, al momento cercherò di adattarmi con quello che ho a disposizione. Quali attrezzature potrebbero essere le più adatte? Qui in zona non fa nessuno minime lavorazioni...

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23 ore fa, giaro87 ha scritto:

L'idea sarebbe ovviamente fare più passate per controllare le infestanti, cominciando appena possibile dopo la trebbiatura. Per l'aratura magari aspettare fine estate in modo da evitare eventuali ruscellamenti e frane con i temporali estivi.

Per gli attrezzi specifici insieme ad un buon cingolato dovrò fare acquisti, al momento cercherò di adattarmi con quello che ho a disposizione. Quali attrezzature potrebbero essere le più adatte? Qui in zona non fa nessuno minime lavorazioni...

Si i ruscellamenti su terreni declivi calanchivi sono terribili!

I cereali a semina autunnale li puoi fare senza arare infatti sono in rotazione dopo i legumi e quindi ad esempio dopo il cece con un passaggio subito dopo la trebbiatura e poi uno o altri per controllare le rinascite si arriva all'epoca di seminare il cereale. Mantenendo un po' di residuo in superficie l'effetto erosivo è minore. Pisello è pisello proteico a semina autunnale?

Attrezzi specifici dipende da quale cingolato, su alcuni potendo usare carrelli portattrezzi con ruote in gomma è possibile avere una vastissima gamma di attrezzature dal decompattatore ai combinati specifici per minima lavorazione su altri la scelta è meno ampia  esempio dissodatori leggeri portati, tiller e coltivatori portati, etc

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  • 1 mese dopo...

Una curiosità:io nella mia azienda fino al 2021 sono in regime agroambientale quindi con alcune restrinsioni,ma se supponiamo voglio passare in bio, ho bisogno di alcuni anni di conversione
Quanti anni ?
In quegli anni i miei prodotti continuano ad essere non-bio

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44 minuti fa, blu1 ha scritto:

La conversione su seminativi è di due anni, frutteti tre anni. In questo intervallo di tempo i prodotti raccolti non sono considerati bio, quindi si, alla vendita danno il prezzo del convenzionale.

Tutto giusto...qualche volta se devi vendere un particolare prodotto che c'è scarsità di reperimento, il prodotto in conversione viene pagato qualcosina in più ma poca roba...

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21 ore fa, blu1 ha scritto:

Una cosa che non ho mai approfondito è se il prodotto raccolto da un terreno in conversione lo posso usare come seme aziendale.

Anni fa sapevo che era concesso, non so se sia cambiato ultimamente.

Nel bio è concesso ma quando sei già bio. In conversione non saprei...

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20 ore fa, davide lei ha scritto:

Il primo  anno di conversione  viene pagato come il convenzionale, il secondo si fa la media tra bio e convenzionale...

Almeno qua fanno così 

Ciao Davide

Se posso chiederti a chi conferisci visto che siamo relativamente vicini..grazie

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