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Tecniche di coltivazione in regime di biologico


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1 ora fa, Simone 83 ha scritto:

Mi ha detto il tecnico dell'organismo certificatore che una circolare ministeriale di circa un mese fa, lo ha tolto dalle alternative al ciclo colturale di leguminosa

Si tratta di fare una lavorazione iniziale e poi lasciare il terreno senza lavorazioni per almeno 6 mesi

non sapevo, grazie per l'info. Hai avuto modo di leggere la circolare?

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3 ore fa, BioMauri ha scritto:

Grazie mille per tutto l'approfondimento che ho letto con molta attenzione e che sicuramente sarà d'interesse anche per altri lettori.
Nel frattempo il Cappelli l'abbiamo seminato a 2.2q/ha (seguendo anche i vostri consigli. Grazie!!) in successione a 2 anni di leguminose: trifoglio e poi pessimo favino lo scorso anno.

Argomento "fertilità del terreno e rotazioni migliori": come opzioni possibili (oltre alla già citata colza che comnq in zona sarebbe una assoluta novità) andando sul più classico qui oltre al trifoglio si mette Erba medica e sempre più rarametne Lupinella e Sulla. L'erba medica sarebbe un'ottima precessione ai cereali ma il fieno in generale rappresenta per noi guadagno nullo, in questi casi concediamo l'uso del terreno a proprietari di stalle che si preoccupano di tutto dalla semina alla raccolta in cambio di un prezzo simbolico e quindi se mettessimo erba medica sarebbero 2/3 anni di resa nulla...  (va precisato che nel ns caso specifico l'agricoltura è una grossa passione ma non la nostra prima occupazione seppur 50 ettari non sono poi pochissimi...  per cui l'argomento produzione e vendita fieno l'abbiamo chiuso da una ventina d'anni e abbiamo venduto tutta l'attrezzatura, sia per mancanza di tempo sia per difficoltà sempre maggiori a piazzare il prodotto a prezzi decenti.

Argomento coltura intercalare da sovescio prima del girasole: Sarebbe l'aspirazione per il futuro ma andiamo per piccoli passi, per quest'anno già provare una primaverile è per noi una decisa virata rispetto a quello che facciamo normalmente, il rischio è che in una primavera piovosa fai fatica ad entrare in campo su terreno seminudo figuriamoci se prima devi anche interrare una foresta di sovescio...

Profondità di lavorazione: Storicamente l'aratro qua è la regina dei campi, col bio poi se non ari le infestanti la fanno da padrone. Noi ariamo a 30/35cm, quest'anno però abbiamo seminato un paio di ettari ad Orzo su terreno sciolto passato solo con frangizolle pesante (15/20cm) e vedremo come viene, io sono ottimista. Personalmente sarei per evitare di arare anche per il favino ma sono in minoranza nel nostra cda di famiglia :) per cui nulla. Non mi è chiaro il passaggio in cui dici che se si alletta allora bisogna arare meno profondo, qual è il legame?

Concimi organici: probabilmente dobbiamo studiare meglio i prodotti, i tempi e le dosi... il fatto è che sono anche molto costosi e come visto, se non ben usati finiscono col creare solo una ulteriore spesa. Problematico anche il discorso letame perchè andrebbe tenuto a maturare per qualche anno altrimenti si trasforma in una semina di infestanti. Qui da noi il poco letame che c'è se lo accaparrano le aziende convenzionali che lo buttano non ancora maturo tanto poi diserbando superano il problema.

In ogni caso l'agricoltura è un'attività meravigliosa!!! Ogni anno diversa, quasi ogni anno a suo modo sfortunato ma ad ogni semina rinasce l'entusiasmo e la speranza per l'anno perfetto :)

Collegamento allettamento e aratura: solo nel caso dei grani antichi a taglia alta e del farro tradizionale, si può verificare che nonostante non si è concimato e si è seminato a densità non eccessiva si verifica un eccessivo sviluppo della coltura già dalle prime fasi vegetative e quindi un notevole accestimento e quindi culmi troppo fitti e deboli, più alti della norma, che facilmente si allettano alla prima pioggia intensa. Deriva dal fatto che la disponibiiltà di azoto è troppa per quella tipologia di cereale e quindi un modo per ridurla è lavorare di meno il terreno, aratura meno profonda,
erpici a dischi, minima lavorazione o semina su sodo. In alta collina può accadere sopratutto dove si fanno rotazioni con i prati di erba medica o con aziende che distribuiscono periodicamente molto letame ma siccome di norma fare un altro tipo di lavorazione comportare anche disporre di altre attrezzature generalmente più che spendere per un altro attrezzo preferiscono cambiare la rotazione mettere ad esempio
il grano antico dopo una coltura più esigente che si prende il grosso dell'azoto lasciato dal letame o dal prato.
Con la rotazione che fai questo problema non si dovrebbe verificare anzi probabilmente il residuo che ha lasciato il trifoglio e il favino è sufficiente per il cappelli e non ci saranno problemi di eccesso di azoto. 

Concimi: Una possibile spiegazione comunque è che il concime apportato (quello che non ha dato risultati anzi ha depresso la resa) se era comunque una tipologia che doveva apportare azoto sotto forma organica lo ha apportato troppo tardi, quindi non è idoneo per quel terreno e quel sistema colturale bisogna fare delle piccole prove per vedere uno che dato in pre-semina in quel terreno rilascia una bella quota di azoto quando il grano ne ha bisogno altrimenti concimi ammessi in bio in copertura come la borlanda. Però sempre valutare costi e attrezzature disponibili.

Clima alta collina: si purtroppo si hanno spesso ritorni di freddo tardivi in primavera che arrivano quando le colture sono in piena vegetazione, neve e gelate e capita spesso di avere il terreno bagnato impraticabile per molto tempo e quindi salta la programmazione delle semine dei cereali, delle colture primaverili, etc. In generale anche il clima non aiuta in alta collina, solo se è nella norma in alta collina, in teoria, hai il vantaggio di avere più precipitazioni in media (rispetto alla bassa collina e alla pianura ) e quindi un ambiente più fresco anche in piena estate ma sono sempre più rare annate "canoniche".

In Alto Molise si coltivava anche una quota importante di grano tenero come leguminose da granella anche il cece e la lenticchia e come coltura da rinnovo anche la patata. Però penso che anche a 700 800 metri ci siano ancora terreni abbastanza argillosi oltre a quelli sciolti e quindi sono colture che sono adatte per un appezzamento e per l'altro no mentre più in montagna le condizioni sono più omogenee.

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22 ore fa, PGS 35 ha scritto:

non sapevo, grazie per l'info. Hai avuto modo di leggere la circolare?

Dopo il decreto ministeriale DM 229771 del 20/05/2022 c'è stata una nota di chiarimento del ministero Nota MiPAAF n. 518932 del 13 ottobre 2022.  Sul maggese recita:

" Pertanto, il maggese, così come specificato nei commi 2 e 3, punto a) del decreto in oggetto, può essere considerato coltura principale ai fini della valutazione di conformità di una rotazione che preveda il ritorno sulla stessa superficie di una stessa coltura, ma non sostitutiva della coltura di leguminosa richiesta, obbligatoriamente, dal regolamento UE 2018/848"

A questo punto quindi prima del decreto e della nota di chiarimento si poteva fare: "frumento- maggese - frumento - maggese" . senza obbligo di mettere la leguminosa e ora non più? 

invece cosa cambierà nel caso frumento- frumento? due colture diverse quindi una per forza leguminosa e l'altra può essere anche maggese se viene considerato coltura principale?

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Il 19/11/2022 Alle 13:47, luigite ha scritto:

Collegamento allettamento e aratura: solo nel caso dei grani antichi a taglia alta e del farro tradizionale, si può verificare che nonostante non si è concimato e si è seminato a densità non eccessiva si verifica un eccessivo sviluppo della coltura già dalle prime fasi vegetative e quindi un notevole accestimento e quindi culmi troppo fitti e deboli, più alti della norma, che facilmente si allettano alla prima pioggia intensa. Deriva dal fatto che la disponibiiltà di azoto è troppa per quella tipologia di cereale e quindi un modo per ridurla è lavorare di meno il terreno, aratura meno profonda,
erpici a dischi, minima lavorazione o semina su sodo. In alta collina può accadere sopratutto dove si fanno rotazioni con i prati di erba medica o con aziende che distribuiscono periodicamente molto letame ma siccome di norma fare un altro tipo di lavorazione comportare anche disporre di altre attrezzature generalmente più che spendere per un altro attrezzo preferiscono cambiare la rotazione mettere ad esempio
il grano antico dopo una coltura più esigente che si prende il grosso dell'azoto lasciato dal letame o dal prato.
Con la rotazione che fai questo problema non si dovrebbe verificare anzi probabilmente il residuo che ha lasciato il trifoglio e il favino è sufficiente per il cappelli e non ci saranno problemi di eccesso di azoto. 

Concimi: Una possibile spiegazione comunque è che il concime apportato (quello che non ha dato risultati anzi ha depresso la resa) se era comunque una tipologia che doveva apportare azoto sotto forma organica lo ha apportato troppo tardi, quindi non è idoneo per quel terreno e quel sistema colturale bisogna fare delle piccole prove per vedere uno che dato in pre-semina in quel terreno rilascia una bella quota di azoto quando il grano ne ha bisogno altrimenti concimi ammessi in bio in copertura come la borlanda. Però sempre valutare costi e attrezzature disponibili.

Clima alta collina: si purtroppo si hanno spesso ritorni di freddo tardivi in primavera che arrivano quando le colture sono in piena vegetazione, neve e gelate e capita spesso di avere il terreno bagnato impraticabile per molto tempo e quindi salta la programmazione delle semine dei cereali, delle colture primaverili, etc. In generale anche il clima non aiuta in alta collina, solo se è nella norma in alta collina, in teoria, hai il vantaggio di avere più precipitazioni in media (rispetto alla bassa collina e alla pianura ) e quindi un ambiente più fresco anche in piena estate ma sono sempre più rare annate "canoniche".

In Alto Molise si coltivava anche una quota importante di grano tenero come leguminose da granella anche il cece e la lenticchia e come coltura da rinnovo anche la patata. Però penso che anche a 700 800 metri ci siano ancora terreni abbastanza argillosi oltre a quelli sciolti e quindi sono colture che sono adatte per un appezzamento e per l'altro no mentre più in montagna le condizioni sono più omogenee.

Il grano tenero non pare competitivo rispetto al duro, ad una produzione superiore si contrappone un prezzo di vendita piú basso e la perdita del contributo accoppiato di 100 eur/ha che abbiamo sul duro.
Inoltre per quel che ne so io é forse piú esigente del duro in quanto a fertilitá del terreno e necessitá di piogge.

Su cece e lenticchia penso che non avremmo degli effetti rigenerativi sul terreno superiori a quelli del favino ma con piú difficoltá di raccolta, in particolare nelle parti piú scoscese o sassose essendo delle piante che rimangono molto basse. 
E forse come colture sono anche piu delicate del favino per sofferenza alle malattie.

Sulla patata onestamente so poco o nulla, qui in zona a parte negli orti di casa non si vedono... non saprei nemmeno che macchinari usare per la semina e per la raccolta. Provo a vedere se c'é una sezione su questo blog e a farmi un'idea.

Alla luce di quanto mi hai scritto in precedenza sto ragionando sul Colza per le stagioni a venire... magari una soluzione potrebbe essere la lavorazione superficiale come consigli (con erpice a dischi subito dopo la raccolta) e poi farla succedere dal girasole in primavera in modo da poter ripassare diverse volte ad eliminare le rinascite il piú possibile. Un'altra cosa che non mi é chiara é l'effetto rigenerativo del Colza sul terreno, leggo cose discordanti: è una coltura da rinnovo ma al tempo stesso una coltura che ha grosso bisogno di azoto... quindi la precessione col frumento non pare buona ed invece la si consiglia... boh

Grazie ancora.

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Il grano tenero non pare competitivo rispetto al duro, ad una produzione superiore si contrappone un prezzo di vendita piú basso e la perdita del contributo accoppiato di 100 eur/ha che abbiamo sul duro.
Inoltre per quel che ne so io é forse piú esigente del duro in quanto a fertilitá del terreno e necessitá di piogge.
Su cece e lenticchia penso che non avremmo degli effetti rigenerativi sul terreno superiori a quelli del favino ma con piú difficoltá di raccolta, in particolare nelle parti piú scoscese o sassose essendo delle piante che rimangono molto basse. 
E forse come colture sono anche piu delicate del favino per sofferenza alle malattie.
Sulla patata onestamente so poco o nulla, qui in zona a parte negli orti di casa non si vedono... non saprei nemmeno che macchinari usare per la semina e per la raccolta. Provo a vedere se c'é una sezione su questo blog e a farmi un'idea.
Alla luce di quanto mi hai scritto in precedenza sto ragionando sul Colza per le stagioni a venire... magari una soluzione potrebbe essere la lavorazione superficiale come consigli (con erpice a dischi subito dopo la raccolta) e poi farla succedere dal girasole in primavera in modo da poter ripassare diverse volte ad eliminare le rinascite il piú possibile. Un'altra cosa che non mi é chiara é l'effetto rigenerativo del Colza sul terreno, leggo cose discordanti: è una coltura da rinnovo ma al tempo stesso una coltura che ha grosso bisogno di azoto... quindi la precessione col frumento non pare buona ed invece la si consiglia... boh
Grazie ancora.
La colza è altamente sfruttante ma usa un pò megliongli organici, ha bosogno meno azoto di un frumento è sarchiabile molto meglio è plastica alla semina come dosi.
Competitivi tra frumenti lo dice solo la ppssibilità di rotazione. Stiamonparlando di scelta fra colture aitunno vernine, a giocare una carta forte ci sarebbero da calare le carte orzo e farro, grosso o spelta i più produttivi. Se dobboamo scegliere solo a PLV è il Duro, a Netto è un bel problema ma lo è ovunque... non è più cosa del solo bio.


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Il 20/11/2022 Alle 17:02, BioMauri ha scritto:

Il grano tenero non pare competitivo rispetto al duro, ad una produzione superiore si contrappone un prezzo di vendita piú basso e la perdita del contributo accoppiato di 100 eur/ha che abbiamo sul duro.
Inoltre per quel che ne so io é forse piú esigente del duro in quanto a fertilitá del terreno e necessitá di piogge.

Su cece e lenticchia penso che non avremmo degli effetti rigenerativi sul terreno superiori a quelli del favino ma con piú difficoltá di raccolta, in particolare nelle parti piú scoscese o sassose essendo delle piante che rimangono molto basse. 
E forse come colture sono anche piu delicate del favino per sofferenza alle malattie.

Sulla patata onestamente so poco o nulla, qui in zona a parte negli orti di casa non si vedono... non saprei nemmeno che macchinari usare per la semina e per la raccolta. Provo a vedere se c'é una sezione su questo blog e a farmi un'idea.

Alla luce di quanto mi hai scritto in precedenza sto ragionando sul Colza per le stagioni a venire... magari una soluzione potrebbe essere la lavorazione superficiale come consigli (con erpice a dischi subito dopo la raccolta) e poi farla succedere dal girasole in primavera in modo da poter ripassare diverse volte ad eliminare le rinascite il piú possibile. Un'altra cosa che non mi é chiara é l'effetto rigenerativo del Colza sul terreno, leggo cose discordanti: è una coltura da rinnovo ma al tempo stesso una coltura che ha grosso bisogno di azoto... quindi la precessione col frumento non pare buona ed invece la si consiglia... boh

Grazie ancora.

Colza: dipende anche dal tipo di terreno su terreni argillosi e con poca piovosità è difficile (ma non impossibile) avere un buon letto di semina già ad fine agosto-settembre per un seme molto piccolo come la colza. Da valutare anche il sistema di semina e la tipologia di  seminatrice che si andrà ad utilizzare, distanza tra le file, un conto è disporre di terreni in pendenza un conto è in piano.

Avvicendamenti: i problemi principali per la colza sono quindi 1 precessione che aiuta per l'azoto 2 coltura successiva alla colza che permette un ampia finestra di tempo per gli interventi di rinettamento delle rinascite di colza.

1. Per l'azoto si può fare precedere la colza da una leguminosa (quindi favino), sembra in base al terreno con più passate superficiali di rinettamento tra giugno (raccolta favino) e agosto-settembre (semina colza) se il terreno permette si può provare. esempio 1 anno favino 2 anno colza 3 anno girasole o nel caso in cui il girasole poi si riveli una coltura non redditizia per la zona 1 anno favino 2 anno colza 3 anno maggese (riposo da giugno a novembre dell'anno dopo) 4 anno frumento (in alternativa ad  1 anno favino 2 anno colza 3 anno frumento e quindi per avere più tempo per puilire il terreno). 

2. Per la pulizia o far succedere alla colza invece del frumento o altra coltura a semina autunnale una coltura a semina primaverile (girasole ok) o per avere ancora più tempo saltare un anno di semina con il maggese o con il riposo gestito con la trinciatura o combinazione delle due tecniche in modo da avere la possibilità di terminare la colza,  anche quella che sfugge in un primo momento, ad esempio con trinciatura o discatura in piena primavera aprile-maggio.

Modificato da luigite
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Il 21/11/2022 Alle 02:03, CultivarSé ha scritto:

La colza è altamente sfruttante ma usa un pò megliongli organici, ha bosogno meno azoto di un frumento è sarchiabile molto meglio è plastica alla semina come dosi.
Competitivi tra frumenti lo dice solo la ppssibilità di rotazione. Stiamonparlando di scelta fra colture aitunno vernine, a giocare una carta forte ci sarebbero da calare le carte orzo e farro, grosso o spelta i più produttivi. Se dobboamo scegliere solo a PLV è il Duro, a Netto è un bel problema ma lo è ovunque... non è più cosa del solo bio.


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si infatti il linea generale il duro valorizzerebbe meglio gli ambienti con minore piovosità. Anche l'orzo ha maggiore resistenza alla mancanza d'acqua nelle fasi finali del ciclo. Invece man mano che aumenta la piovosità media il tenero prende sempre più piede e da più produzione. La spelta la più produttiva tra i vestiti ma per produrre anch essa vuole acqua( infatti coltivata molto in germania) come parentela più vicina al grano tenero. Poi chiaramente il miglioramento genetico ha smussato tutto. 

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Il 19/11/2022 Alle 09:58, BioMauri ha scritto:

Grazie mille, siamo quasi colleghi di altitudine dunque, allora con le dosi di semina qui da noi non siamo così sballati come temevo! Cappelli seminato a 2.2q/ha quindi perfettam in linea col tuo consiglio. E' un bel ritono al passato anche per mio padre che se lo ricorda negli stessi campi quando lui era ragazzino. A volte gelava mi dice... Per quest'anno siamo andati senza concime ma per il prox magari riproveremo. Tu che colture hai e che rotazioni applichi? Ci sono anche da voi quelle belle gelate di fine Marzo o Aprile che piegano la testa al favino già alto?

Assolutamente si!!! Da me è un posto moto gelivo, 2 anni fà purtroppo il 24 Aprile ha fatto meno 5 ed è saltato tutto il favino!!!

La mia rotazione è abbastanza ristretta, solitamente ho fatto sempre Grano (duro o Tenero a scelta) - Orzo - Favino - 6 mesi di maggese poi di nuovo grano, mi piacerebbe inserire qualcos'altro come coltura miglioratrice tipo girasoli ma con i cinghiali è un casino e con queste ultime primavere siccitose non vedo grossi risultati

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Il 18/11/2022 Alle 18:30, Agrigalpad ha scritto:

Quest anno nella semina del tenero bio….appena asciugano i campi ma non si sa quando che qui un giorno piove e uno no….spero entro Natale…….metterò nella tramoggia sop cocus cereali…..

in primavera girasole nei campi in cui ora c è il rafano tillage radish…come potrò si entra con il carrobotte e liquame 

che cos'è sop cocus cereali?

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Il 19/11/2022 Alle 09:09, luigite ha scritto:

Nell'alta collina umbra i cereali ruotano con l'erba medica o anche li ci sono aziende senza zootecnia e senza foraggere?

io sono una di quelle che non ha foraggere e zootecnia...ma credo che dal prossimo anno dovrò per forza di cose inserire erba medica !

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Il 18/11/2022 Alle 18:15, t 6050 ha scritto:

come fai lo mischi direttamente nel cassone della seminatrice? e che dose fai al quintale?

si esattamente lo metto nella tramoggia a strati, con un kg ci faccio circa un ettaro, ma ti ripeto...non sò se veramente funzioni, conosco tanta gente che non mette niente nella seminatrice e pur adoperando il loro seme addirittura non vagliato ed hanno ottimi risultati alla fine!

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E comunque con i prezzi che girano da un paio di anni credo che a breve in molti smetteranno di fare BIO, o lo si fa per puro credo oppure stop! La differenza tra prodotto convenzionale e prodotto biologico è praticamente irrisoria, grano duro siamo più o meno sullo stesso prezzo, il tenero 3 euro in più cosi come orzo ... insomma se consideriamo le rese nettamente minori, le rotture di scatole e le spese per la certificazione, la ristrettezza delle rotazioni............a breve resteremo o RESTERANNO in pochi

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3 ore fa, Sirol ha scritto:

E comunque con i prezzi che girano da un paio di anni credo che a breve in molti smetteranno di fare BIO, o lo si fa per puro credo oppure stop! La differenza tra prodotto convenzionale e prodotto biologico è praticamente irrisoria, grano duro siamo più o meno sullo stesso prezzo, il tenero 3 euro in più cosi come orzo ... insomma se consideriamo le rese nettamente minori, le rotture di scatole e le spese per la certificazione, la ristrettezza delle rotazioni............a breve resteremo o RESTERANNO in pochi

Prezzi rimarranno così per molto tempo.

 

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11 ore fa, Sirol ha scritto:

si esattamente lo metto nella tramoggia a strati, con un kg ci faccio circa un ettaro, ma ti ripeto...non sò se veramente funzioni, conosco tanta gente che non mette niente nella seminatrice e pur adoperando il loro seme addirittura non vagliato ed hanno ottimi risultati alla fine!

ok grazie mille 

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20 ore fa, Sirol ha scritto:

E comunque con i prezzi che girano da un paio di anni credo che a breve in molti smetteranno di fare BIO, o lo si fa per puro credo oppure stop! La differenza tra prodotto convenzionale e prodotto biologico è praticamente irrisoria, grano duro siamo più o meno sullo stesso prezzo, il tenero 3 euro in più cosi come orzo ... insomma se consideriamo le rese nettamente minori, le rotture di scatole e le spese per la certificazione, la ristrettezza delle rotazioni............a breve resteremo o RESTERANNO in pochi

Senza la misura del psr per il mantenimento del biologico i conti non tornano assolutamente.

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Il 24/11/2022 Alle 07:19, Sirol ha scritto:

Assolutamente si!!! Da me è un posto moto gelivo, 2 anni fà purtroppo il 24 Aprile ha fatto meno 5 ed è saltato tutto il favino!!!

La mia rotazione è abbastanza ristretta, solitamente ho fatto sempre Grano (duro o Tenero a scelta) - Orzo - Favino - 6 mesi di maggese poi di nuovo grano, mi piacerebbe inserire qualcos'altro come coltura miglioratrice tipo girasoli ma con i cinghiali è un casino e con queste ultime primavere siccitose non vedo grossi risultati

Come pendenze del terreno su che ordine siamo? Per non reinserire l'erba medica bisognerebbe mettere in rotazione una coltura da rinnovo a semina primaverile in modo da allungare la rotazione. Il girasole se il terreno ha una componente argillosa che quindi trattiene l'acqua va bene però bisogna vedere se in quei terreni si riesce a seminarlo in un epoca "normale" altrimenti se per via dei freddi tardivi o del terreno impraticabile si posticipa troppo la semina ottieni una resa molto bassa  e quindi poco prodotto da vendere. (In alta collina molti anni è successo che l'erba medica, una delle uniche colture che si fanno con semina in primavera,  si è riuscita a seminare solo ad aprile inoltrato). Dall'altro lato hai il costo della semente che devi comprare ogni anno, della semina che non puoi fare con la seminatrice da grano , della concimazione se il terreno è debole,  inoltre in alta collina hai  grandi difficolta ad inserire una cover e quindi devi avere il terreno lavorato già in fine estate- autunno per tutto l'inverno scoperto senza copertura vegetale con tutti i rischi in caso di forti piogge etc.  Quindi in definitiva ci sarà girasole in alta collina solo con quotazioni alte, premio aggiuntivo per il girasole e nelle condizioni di terreno migliori.

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11 ore fa, luigite ha scritto:

Come pendenze del terreno su che ordine siamo? Per non reinserire l'erba medica bisognerebbe mettere in rotazione una coltura da rinnovo a semina primaverile in modo da allungare la rotazione. Il girasole se il terreno ha una componente argillosa che quindi trattiene l'acqua va bene però bisogna vedere se in quei terreni si riesce a seminarlo in un epoca "normale" altrimenti se per via dei freddi tardivi o del terreno impraticabile si posticipa troppo la semina ottieni una resa molto bassa  e quindi poco prodotto da vendere. (In alta collina molti anni è successo che l'erba medica, una delle uniche colture che si fanno con semina in primavera,  si è riuscita a seminare solo ad aprile inoltrato). Dall'altro lato hai il costo della semente che devi comprare ogni anno, della semina che non puoi fare con la seminatrice da grano , della concimazione se il terreno è debole,  inoltre in alta collina hai  grandi difficolta ad inserire una cover e quindi devi avere il terreno lavorato già in fine estate- autunno per tutto l'inverno scoperto senza copertura vegetale con tutti i rischi in caso di forti piogge etc.  Quindi in definitiva ci sarà girasole in alta collina solo con quotazioni alte, premio aggiuntivo per il girasole e nelle condizioni di terreno migliori.

abbiamo campi con pendenze da trebbia 4x4 e un pazzo sopra!!!

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Il 25/11/2022 Alle 21:33, Sirol ha scritto:

abbiamo campi con pendenze da trebbia 4x4 e un pazzo sopra!!!

zone dove avere anche il cingolato è d'obbligo! Invece il terreno come è? E' differente da quello tipico da olivo di Assisi ciottoloso- pietroso? Trattiene bene l'acqua o è molto drenante?

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21 ore fa, luigite ha scritto:

zone dove avere anche il cingolato è d'obbligo! Invece il terreno come è? E' differente da quello tipico da olivo di Assisi ciottoloso- pietroso? Trattiene bene l'acqua o è molto drenante?

Infatti ho anche un tk4.110 m cabinato!!! Il terreno varia da quello drenante dove infatti ho un oliveto di 1,5 ettari a quello a medio impasto argilloso

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