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Tecniche di coltivazione in regime di biologico


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Il 2/12/2024 at 14:41, andrea4500c ha scritto:

A me è successo così.causa quantità di pioggia in Piemonte avevamo passato carrier sulla stoppia lavoro perfetto ,risultato abbiamo dovuto arare tutto perche erba assurda.devo prendere non considerazione aratrini eco.

Molto bello l’eco aratro, provato e gran lavoro, però dove hai radici importanti o se hai semi infestanti nei primi strati, serve relativamente 

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Intendi su sodo ? Direi impossibile in bio. Quest’anno vero che é di nuovo un fine estate e un autunno un po’ anomalo, però onestamente le rotazioni e false semine contano più di tutti. Esempio ho 2 campi: dove avevo favino e raccolto verso inizio Luglio, si é sporcato e alcune graminacee invernali saranno sicuramente andate a seme, di fatto loietto a tutta birra, non sarebbe un grosso problema se poi ci semino cover e un a primaverile ma ho dovuto seminare frumenro duro e quindi competizione assicurata(probabile che con aratro avrei forse un po’ meno problemi). Altro campo ho voluto fare frumento e poi soia di secondo, adesso di nuovo campo con del loietto. False semine con campi bagnati e in inverno non serve a niente (forse con L’aratro potrei entrare ) ma se mi accontento di fare del frumenro da sfalcio o una primaverile forse avrei risolto . Unico neo che avendo fatto soia un po’ di abutilon è scappata e quindi primaverile impossibile direi

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invece la semina del grano, senza aratura dopo la coltura precedente, è stata provata mai?

Vicino a me c’è chi ha provato,chi prima trinciava,chi invece passava con carrier e chi seminava direttamente,risultati meno di zero,vedevi giusto partire il grano e poi subito sommerso dalle infestanti.se fai bio devi arare c’è poco da fare,e per arare intendo arare a 30/35cm,chi ha arato più leggero o con aratro a dischi non ha comunque avuto buoni risultati.


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1 ora fa, FedericoAgri ha scritto:

Però se ci pensi, se ari tutti gli anni, o comunque spesso, le infestanti che hai buttato sotto poi le riporti su, anche perché i semi durano decine di anni anche

È quello che ho sempre pensato e che puntualmente succede in terreni sporchi anche non in bio....per cui bho 

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10 ore fa, #VG# ha scritto:

È quello che ho sempre pensato e che puntualmente succede in terreni sporchi anche non in bio....per cui bho 

In più in biologico e con delle rotazioni strette con colture tutte da granella ci sono tutte le infestanti i cui semi maturano prima o insieme alla coltura.

12 ore fa, FedericoAgri ha scritto:

Però se ci pensi, se ari tutti gli anni, o comunque spesso, le infestanti che hai buttato sotto poi le riporti su, anche perché i semi durano decine di anni anche

si molti rimangono dormienti e appena sono riportati in superfice nascono.  Andrebbe fatta anche una "rotazione" delle lavorazioni.

15 ore fa, FedericoAgri ha scritto:

 False semine con campi bagnati e in inverno non serve a niente 

In quello contesto si, ma in altri le false semine rimangono una tecnica che da risultati.

10 ore fa, Calle 89 ha scritto:


Certo,unica via rotazione moooooooolto lunga


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Sicuramente, inoltre alternanza tra colture da granella e da sfalcio in modo da non far andare ogni anno a seme le infestanti. Il problema è che, per vari motivi, ci sono ancora tante aziende biologiche senza zootecnia che fanno solo colture da granella (cereali, leguminose, etc) e quindi inevitabilmente fanno rotazioni strettissime senza erbai e prati, con lavorazioni del terreno semplificate e ripetitive ogni anno. 

Modificato da luigite
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  • 4 settimane dopo...
Il 08/12/2024 at 07:22, luigite ha scritto:

si molti rimangono dormienti e appena sono riportati in superfice nascono.  Andrebbe fatta anche una "rotazione" delle lavorazioni.

Buongiorno e buon 2025 agricolo!!
Mi piacerebbe approfondire la questione della "rotazione delle lavorazioni".

Noi abbiamo comprato qualche anno fa un frangizolle pesante che lavora a 10/15 cm. L'abbiamo preso per questioni di risparmio di carburante più che per rotazione delle lavorazioni. Siamo in bio, il mezzo fa un bel lavoro ma purtroppo alla resa dei fatti i risultati non sono buoni. Su stesso campo, infestanti più che raddoppiate rispetto all'aratura a 30cm, ma quel che più conta, sia la coltura principale che le infestanti sono sempre meno sviluppate confrontate alla parte arata. Abbiamo provato con favino, farro, orzo e avena. Forse solo con l'avena abbiamo avuto risultati accettabili.

Stiamo purtroppo pensando di venderlo e tornare all'aratura costante perché non vediamo alternative.

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4 minuti fa, BioMauri ha scritto:

Buongiorno e buon 2025 agricolo!!
Mi piacerebbe approfondire la questione della "rotazione delle lavorazioni".

Noi abbiamo comprato qualche anno fa un frangizolle pesante che lavora a 10/15 cm. L'abbiamo preso per questioni di risparmio di carburante più che per rotazione delle lavorazioni. Siamo in bio, il mezzo fa un bel lavoro ma purtroppo alla resa dei fatti i risultati non sono buoni. Su stesso campo, infestanti più che raddoppiate rispetto all'aratura a 30cm, ma quel che più conta, sia la coltura principale che le infestanti sono sempre meno sviluppate confrontate alla parte arata. Abbiamo provato con favino, farro, orzo e avena. Forse solo con l'avena abbiamo avuto risultati accettabili.

Stiamo purtroppo pensando di venderlo e tornare all'aratura costante perché non vediamo alternative.

si risparmio di carburante e di tempo per lavorare la stessa superficie rispetto all'aratura. Il problema principale del frangizolle in biologico è che fa rimanere molti semi delle infestanti in superficie pronte per germinare insieme alla coltura seminata. Se la lavorazione viene fatta in un contesto di rotazione leguminosa da granella-cereale a paglia aut-vern bisogna valutare anche la tecnica della falsa semina, cercando di fare una lavorazione con terreno in tempera appena dopo la trebbiatura in modo che la prima pioggia faccia germinare le infestanti e poi rilavorare per farle seccare quando hanno raggiunto un certo sviluppo (non eccessivo). Da considerare però anche pendenza e tipologia del terreno per l'attuazione di questa tecnica (per via dell'erosione) e i costi maggiori (ripetendo due volte la lavorazione). I risultati scarsi si sono avuti su farro orzo e avena che seguivano legumi e favino dopo cereali? 

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2 ore fa, BioMauri ha scritto:

Buongiorno e buon 2025 agricolo!!
Mi piacerebbe approfondire la questione della "rotazione delle lavorazioni".

Noi abbiamo comprato qualche anno fa un frangizolle pesante che lavora a 10/15 cm. L'abbiamo preso per questioni di risparmio di carburante più che per rotazione delle lavorazioni. Siamo in bio, il mezzo fa un bel lavoro ma purtroppo alla resa dei fatti i risultati non sono buoni. Su stesso campo, infestanti più che raddoppiate rispetto all'aratura a 30cm, ma quel che più conta, sia la coltura principale che le infestanti sono sempre meno sviluppate confrontate alla parte arata. Abbiamo provato con favino, farro, orzo e avena. Forse solo con l'avena abbiamo avuto risultati accettabili.

Stiamo purtroppo pensando di venderlo e tornare all'aratura costante perché non vediamo alternative.

A mio avviso l'aratura in bio è insostituibile. Con una rotazione di 8 anni e aratura, mai avuto problemi ne di infestanti ne di malattie. Tieni conto che non ho letame, con unica concimazione in primavera in fatto di frumento la mia produzione è arrivata anche a 65 quintali ettaro in collina (dipende comunque dalle annate). Ovvio che bisogna comunque fare le false semine, comunque l'unico problema che in molti considerano è il tempo per le lavorazioni ma gli anziani da me hanno sempre detto che presto e bene non sono mai andati d'accordo.

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6 ore fa, luigite ha scritto:

I risultati scarsi si sono avuti su farro orzo e avena che seguivano legumi e favino dopo cereali? 

Si, in particolare:

  1. Farro dopo trifoglio: tutto arato tranne una striscia di prova giusto al centro col frangizolle. Risultato: nella striscia sia poco farro che poche infestanti, tutto basso scarso e debole. Va detto che anche l'anno precedente era stato passato il frangi per il trifoglio e quindi era, in quella striscia, il secondo anno di seguito senza aratura.
  2. Favino a semina autunnale e preparazione terreno estiva dopo grano: si vedeva chiaramente la linea di confine tra la zona arata e quella a frangizolle: nella seconda, le infestanti più che doppie e favino più basso. Come detto la cosa che più preoccupa è la minore crescita della coltura primaria: se la tecnica che suggerisci, di una prima passata di frangi subito dopo la mietitura, sicuramente diminuirebbe le infestanti, non risolverebbe il problema della sofferenza nella crescita della coltura.
  3. Cece a semina primaverile: Nella parte arata nell'estate precedente molte meno infestanti rispetto alla parte lavorata con frangizolle, sempre nell'estate precedente. Anche in questo caso c'era una netta linea di demarcazione a segnare la differenza di lavorazione.
  4. Al momento abbiamo un ulteriore esperimento in corso con farro dopo favino: Per ora la parte a frangizolle è nettamente più verde e pare un po' più avanti. Penso che oltre alle maggiori infestanti, probabilmente le ruote della seminatrice sfondavano meno nel terreno ed il seme è andato più in superficie per cui è nato prima ed è al momento è più sviluppato... vediamo come procede ma non siamo molto ottimisti
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5 ore fa, Baroxi ha scritto:

Con una rotazione di 8 anni e aratura, mai avuto problemi ne di infestanti ne di malattie. Tieni conto che non ho letame, con unica concimazione in primavera in fatto di frumento la mia produzione è arrivata anche a 65 quintali ettaro in collina (dipende comunque dalle annate). 

Grazie per la risposta. Ne approfitto per farti un po' di domande.

A che altitudine sei? Noi siamo tra i 700 e 800m slm e 65 q/ha non li facciamo nemmeno in 2 anni :D anche se penso tu stia parlando di frumento tenero mentre noi siamo in zona più siccitosa e mettiamo il duro.
La tua rotazione se ho capito bene prevede 3 anni di erba medica su 8 giusto? Questo significa che almeno per 2 anni di seguito non disturbi la microfauna e la lasci rigenerare.

L'erba la usi per la tua zootecnia o riesci a venderla oppure la regali come siamo costretti a fare noi?

Il girasole in che epoca lo semini e raccogli? Noi temiamo di arrivare ad una raccolta troppo tardiva ed in più avremmo bisogno di ricorrere al conto terzi sia per la semina che per la raccolta.

Sul frumento che concime usi? Hai fatto il confronto tra zone concimate e non?
Hai provato anche la coltivazione del farro?

Grazie e saluti!

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A mio avviso l'aratura in bio è insostituibile. Con una rotazione di 8 anni e aratura, mai avuto problemi ne di infestanti ne di malattie. Tieni conto che non ho letame, con unica concimazione in primavera in fatto di frumento la mia produzione è arrivata anche a 65 quintali ettaro in collina (dipende comunque dalle annate). Ovvio che bisogna comunque fare le false semine, comunque l'unico problema che in molti considerano è il tempo per le lavorazioni ma gli anziani da me hanno sempre detto che presto e bene non sono mai andati d'accordo.

Con tutto il rispetto di questo mondo.. ma 65 quintali di frumento in collina e in biologico dove li hai fatti nel campo dei miracoli di pinocchio?
Per lo piu senza letame
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46 minuti fa, 8320T ha scritto:


Con tutto il rispetto di questo mondo.. ma 65 quintali di frumento in collina e in biologico dove li hai fatti nel campo dei miracoli di pinocchio?
Per lo piu senza letame

Pensavo fosse un forum equilibrato dove ci si migliora a vicenda portando le proprie esperienze, mi sbagliavo, se per confrontarsi rispondendo ad altri bisogna essere offesi, non me l'ha ordinato il dottore di scrivere qui. Tanti saluti a tutti.

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14 ore fa, 8320T ha scritto:


Con tutto il rispetto di questo mondo.. ma 65 quintali di frumento in collina e in biologico dove li hai fatti nel campo dei miracoli di pinocchio?
Per lo piu senza letame

In pianura al Nord si ottengo tranquillamente, in collina ci si può arrivare con una combinazione di più fattori prima cosa terreno buono e abbastanza profondo (che non è facile purtroppo trovare), rotazione molto lunga, scelta varietale, nutrizione adeguata e bassa pressione delle infestanti (che molte volte in collina per diversi motivi può essere minore che in pianura, non sempre, ma la rotazione lunga con aratura aiuta molto). 

Per il discorso delle aziende biologiche con seminativi senza zootecnia e senza letame, il problema principale è la perdita progressiva di sostanza organica nel tempo aggravata poi dalle lavorazioni per contenere le infestanti. Quindi o prati avvicendati o altri reintegri, altrimenti il costo delle concimazioni per mantenere dei livelli produttivi minimi diventa esorbitante. 

15 ore fa, BioMauri ha scritto:

Si, in particolare:

  1. Farro dopo trifoglio

Quindi c'è in avvicendamento anche un erbaio di trifoglio? Trifoglio alessandrino a semina autunnale, viene poi affienato?

1anno erbaio 2 anno cereale 3 anno leguminosa da granella?

15 ore fa, BioMauri ha scritto:

il problema della sofferenza nella crescita della coltura.

Su favino e cece su arato, con infestanti minori rispetto al frangizollato la coltura quindi è anche sofferente? Da rese sempre basse?

 

14 ore fa, BioMauri ha scritto:

 

A che altitudine sei? Noi siamo tra i 700 e 800m slm e 65 q/ha non li facciamo nemmeno in 2 anni :D anche se penso tu stia parlando di frumento tenero mentre noi siamo in zona più siccitosa e mettiamo il duro.

Bisogna valutare appunto le potenzialità della propria zona, poi con l'affinamento della tecnica colturale qualcosa si può fare comunque. Ma devi considerare.

- alta collina - altitutidine 700-800 - zona siccitosa - terreni in pendenza. Condizioni difficili in definitiva anche rispetto ad un'altra zona altocollinare o montana.

Però già il fatto che il farro viene bene e produce discretamente può incentivare ad approfondire per migliorare. Puntando ad esempio su colture, come il farro, che riescono a valorizzare terreni marginali ad esempio.

 

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Vorrei precisare che non ho offeso nessuno… Pero ragazzi.. altitudine di 7/800 metri, terreno collinare, in biologico, non raccontiamoci le barzellette.. anche perche poi immagino a quell altitudine chissa che tipo di terreno ci sarà….

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1 ora fa, luigite ha scritto:

Quindi c'è in avvicendamento anche un erbaio di trifoglio? Trifoglio alessandrino a semina autunnale, viene poi affienato?

Si, viene affienato.

 

1 ora fa, luigite ha scritto:

1anno erbaio 2 anno cereale 3 anno leguminosa da granella?

Esatto. Erbaio, cereale, leguminosa, cereale, erbaio/coriandolo, cereale,

 

1 ora fa, luigite ha scritto:

Su favino e cece su arato, con infestanti minori rispetto al frangizollato la coltura quindi è anche sofferente? Da rese sempre basse?

No, la coltura è in sofferenza sul frangizollato, su arato appare più florida, non abbiamo però fatto misure precise della  differenza di resa.

 

1 ora fa, luigite ha scritto:

alta collina - altitutidine 700-800 - zona siccitosa - terreni in pendenza

Siamo a 500/600 mm di pioggia annua. Forse è esagerato definirla zona siccitosa ma di sicuro non piove molto.

Tornando alla domanda iniziale, al di là del mio caso specifico, quali sono gli svantaggi nell'arare tutti gli anni oltre ai maggiori costi? Perdita di sostanza organica? Altro?

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1 ora fa, 8320T ha scritto:

Vorrei precisare che non ho offeso nessuno… Pero ragazzi.. altitudine di 7/800 metri, terreno collinare, in biologico, non raccontiamoci le barzellette.. anche perche poi immagino a quell altitudine chissa che tipo di terreno ci sarà….

sono zone marginali, appezzamenti di piccole dimensioni, in pendenza, zone vocate non per la cerealicoltura ma per la zootecnica estensiva e per il bosco. Questo per aziende agricole che devono garantire un reddito a chi ci deve vivere con quello. Poi c'è il discorso di mantenere il territorio, evitare l'abbandono e il degrado, e qui c'è lo spazio anche per aziende agricole part-time o hobbistiche.
Quindi si tratta di un' agricoltura non a prevalente funzione produttiva come può essere in pianura. Siamo contrari a mantenerle in vita con i contributi regionali per le zone svantaggiate e per il biologico?
Devono sostenere costi importanti per poter mantenere attività agricole in quei contesto, aggravati dai danni della fauna selvatica.

1 ora fa, BioMauri ha scritto:

Tornando alla domanda iniziale, al di là del mio caso specifico, quali sono gli svantaggi nell'arare tutti gli anni oltre ai maggiori costi? Perdita di sostanza organica? Altro?

Diversi svantaggi soprattutto arando tutti gli anni alla stessa profondità per tutte le colture.
In primis suola di lavorazione. In molte zone collinari, anche in biologico, è stata sostituita o messa in "rotazione" con la ripuntatura ad esempio.

esempio di rotazione delle lavorazioni (rimanendo su aratro, frangizolle/erpici a dischi, ripuntatore)
- frangi-zollatura per impianto erbai a semina autunnale, non solo monospecifici trifoglio ma misti es. avena-trifoglio, avena-veccia-pisello, etc 
- aratura superficiale per semina cereali a paglia su terreni molto infestati, ripuntatura su terreni più puliti
- aratura media profondità per cece e colture a semina primaverile.

Questo in linee generali, poi per dare consigli più mirati servono maggiori informazioni sulla tipologia di terreno (ci si può aiutare con la cartografia regionale on-line, nell'alta collina molisana ci sono terreni molto differenti, si passa da terreni argillosi molto calcari a terreni a tessitura più sciolta), pH, spessore utile e inoltre per la concimazione, soprattutto in biologico, analisi del terreno periodiche anche per capire a che % di sostanza organica si è arrivati nei terreni peggiori, e se poi dopo un tot di anni c'è un miglioramento o meno con le tecniche applicate

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Che diavolo ne verrà fuori 😂😂😂😂…più che altro sono preoccupato perché mi rimane un po’ scoperto il pisello e non c è niente da fare ..non si può neanche rullare che tra nebbia e pioggia leggera e sempre umido in pratica ..ci sono i piccioni in giro ma non ne trovo di mangiato o danneggiato..molto poco ..sta gettando anche quello scoperto speriamo si conficchi a terra io fittone 

Campo che

non si dovrebbe concimare 

forse neanche strigliare 

staremo a vedere 

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C’è qualcuno che gestisce il bio senza aratura? Io ci sto provando da 3 anni e non è semplice . Però lavoro sia con dissodatore che con coltivatore … sinceramente non so ancora quale sia il risultato in quanto i campi alcune erano e sono rimasti sporchi e altri erano e sono rimasti puliti. Però devo ammettere che ho voluto un po’ troppo facendo anche secondi raccolti e molti autunni vernini… la voglia di tornare all’eco aratura c’è ma provo a tenere botta


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C’è qualcuno che gestisce il bio senza aratura? Io ci sto provando da 3 anni e non è semplice . Però lavoro sia con dissodatore che con coltivatore … sinceramente non so ancora quale sia il risultato in quanto i campi alcune erano e sono rimasti sporchi e altri erano e sono rimasti puliti. Però devo ammettere che ho voluto un po’ troppo facendo anche secondi raccolti e molti autunni vernini… la voglia di tornare all’eco aratura c’è ma provo a tenere botta


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Bio senza aratro del tutto la vedo dura nel lungo periodo.

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