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Potatura vigna (Metodi,tecniche,soluzioni)


CBO

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È come la concimazione , se fai 400qli.x.ha , nulla si crea.e.nulla.si distrugge, è la santa equazione 
Bisogna reintegrare 
Viceversa quando la vostra.vigna.avra' 50 anni (e fa ancora 350/400 qli x ha i asciutta( chiamatemi.....Vi ascolterò
Ecco questa è una puttanata, ameno che non concimi coi gas delle cokerie delI'llva ossia amenochè non confini l'anidride carbonica.... con Azoto non è detto che fai produzione e buona parye va in pianta non solo in frutto, se trinci tutto puoi benussimo limitare fortemente la concimazione, azoto poco e spesso. La vite non è un culturista, neppure le vacche fanno muscolo con troppe proteine, è più facile che parta fegato e reni. Non scherziamo.

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Ecco questa è una puttanata, ameno che non concimi coi gas delle cokerie delI'llva ossia amenochè non confini l'anidride carbonica.... con Azoto non è detto che fai produzione e buona parye va in pianta non solo in frutto, se trinci tutto puoi benussimo limitare fortemente la concimazione, azoto poco e spesso. La vite non è un culturista, neppure le vacche fanno muscolo con troppe proteine, è più facile che parta fegato e reni. Non scherziamo.

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In linea di massima è vero il tuo discorso, e ovviamente concimare il doppio non è sinonimo di raccogliere il doppio, sarebbe troppo facile!

Xò c'è un xò, concimare poco e produrre molto è anch'esso difficile, anche nella direttiva nitrati (robe che non considero vangelo anzi) si guarda in base alla produzione stimata, è risaputo che più si produce e più si deve apportare a livello nutritivo. Il frazionamento è sempre il top, x chi si accontenta xò vedo che la vite, intesa come coltura, si difende molto meglio di altre piante anche con bombe, siamo esse solo di azoto o npk.

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4 ore fa, ALAN.F ha scritto:

Vero tutto, ma di vigoria di che parliamo.

Da noi i pali del Enel dominano, se pali di ferro diametro maggiorato per le esterno.....solo ferro....ma i qli hanno il lo ro perché tramutati in diametro di acciaio

 

Scusami ma, ho capito poco di quello che hai scritto.

In ogni caso tranquillo che non ti voglio insegnare niente, ci mancherebbe.

comunque 400 ql. li faccio anch'io ma, li vendemmio a macchina!

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In linea di massima è vero il tuo discorso, e ovviamente concimare il doppio non è sinonimo di raccogliere il doppio, sarebbe troppo facile!

Xò c'è un xò, concimare poco e produrre molto è anch'esso difficile, anche nella direttiva nitrati (robe che non considero vangelo anzi) si guarda in base alla produzione stimata, è risaputo che più si produce e più si deve apportare a livello nutritivo. Il frazionamento è sempre il top, x chi si accontenta xò vedo che la vite, intesa come coltura, si difende molto meglio di altre piante anche con bombe, siamo esse solo di azoto o npk.

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Guarda, noi siamo tutti in direttiva nitrati ma il prggio è adesso con i vasconi pieni, allora ha un senso colpire anche nelle vigne ma andare di urea su vigne o altro no. In molte campagne sui confini devi stare attento, l'altro comune può essere Zvn. Non c'è nulla da scherzare adesso che snche il più ignobile dei tuoi vicini virne a chiedere il terreno per buttarci la merda.

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In linea di massima è vero il tuo discorso, e ovviamente concimare il doppio non è sinonimo di raccogliere il doppio, sarebbe troppo facile!

Xò c'è un xò, concimare poco e produrre molto è anch'esso difficile, anche nella direttiva nitrati (robe che non considero vangelo anzi) si guarda in base alla produzione stimata, è risaputo che più si produce e più si deve apportare a livello nutritivo. Il frazionamento è sempre il top, x chi si accontenta xò vedo che la vite, intesa come coltura, si difende molto meglio di altre piante anche con bombe, siamo esse solo di azoto o npk.

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No nella vite l'azoto colpisce con un detonatore a sveglia della nonna , dopo, tardi e infido pesantemente indimenticabile. Semplicemente non te ne accorgi perchè lo stame dei sarmenti foglie e erbe trinciate, la siccità di inizio primavera o estate fermano la botta ma qlle primr pioggie copiose o flmezza estate a temporali anche la capsula a lento rilascio, digerita, fa l'effetto della supposta, arriva tutta.

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No nella vite l'azoto colpisce con un detonatore a sveglia della nonna , dopo, tardi e infido pesantemente indimenticabile. Semplicemente non te ne accorgi perchè lo stame dei sarmenti foglie e erbe trinciate, la siccità di inizio primavera o estate fermano la botta ma qlle primr pioggie copiose o flmezza estate a temporali anche la capsula a lento rilascio, digerita, fa l'effetto della supposta, arriva tutta.

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Npk dato al terrrno.ha senso darlo a forti dosi ma nel terreno non sempre arriva alle radici dprcie se hai pH argills da mattoni e dei portainnesti al top per il 1800-1900 ma dopo il 2000... si è appurato che forse non è tanto il terreno quanto il personaggio nel mezzo, il piede.

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12 ore fa, CBO ha scritto:

Anche da noi c'e' una signorina, anzi signora perche' si e' sposata da poco (il marito lavora da Zonin), che insegna a potare.

Beata ignoranza. L' erre moscia in uno con quel dress code fa tanto "sentimento" ?

Bando alle distrazioni e concentratevi in punto di taglio vecchio. Lei o lui?

L' allieva o il "maestro"? E perche'? 

Vi aiuto per farvi vedere la contraddizione del "maestro" visto che e' un doppio capovolto

Ps. anche l'erede maggiore frequenta da tempo il "maestro" visto che la tradizione del Sylvoz non fa per la nuova generazione.

Sono curioso di vedere come gestira' gli spazi. Il vero limite di questo metodo. 

Io lo applico questo metodo. Alla fine c'è tanto buonsenso e poco più. È stato dato un nome a tecniche molto vecchie. Gli spazi li gestisci molto bene, anche su prosecco, posto che comunque è sempre difficile da controllare, sia in su, sia, in questo caso, di lato. Il vero limite, a mio avviso, è che se inizi questo metodo, sei costretto a far potare chi sa, altrimenti è un attimo buttar via anni di lavoro. Ovviamente il tutto va relazionato alla propria realtà, ma è fattibile e, una volta preso il via, anche decisamente semplice e veloce, pur senza fare, nel mio caso, la scacchiatura. Sul discorso mde ho forti dubbi, ma certamente i princìpi di questa potatura sono difficilmente contestabili. Non è necessario avere ciuffo, barbetta e camicia a quadri. Si combina anche sbarbati con la tuta da lavoro. 

Detto questo, io ho un amore infinito per il sylvoz. 

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Io lo applico questo metodo. Alla fine c'è tanto buonsenso e poco più. È stato dato un nome a tecniche molto vecchie. Gli spazi li gestisci molto bene, anche su prosecco, posto che comunque è sempre difficile da controllare, sia in su, sia, in questo caso, di lato. Il vero limite, a mio avviso, è che se inizi questo metodo, sei costretto a far potare chi sa, altrimenti è un attimo buttar via anni di lavoro. Ovviamente il tutto va relazionato alla propria realtà, ma è fattibile e, una volta preso il via, anche decisamente semplice e veloce, pur senza fare, nel mio caso, la scacchiatura. Sul discorso mde ho forti dubbi, ma certamente i princìpi di questa potatura sono difficilmente contestabili. Non è necessario avere ciuffo, barbetta e camicia a quadri. Si combina anche sbarbati con la tuta da lavoro. 
Detto questo, io ho un amore infinito per il sylvoz. 
I Parrrrvvvsgrmigiani sono così sono i fihli del Prrreghiato Moscato di Candia dei Colli Parrrvvvmigiani e di Torre Chiara. Fsnno parte dell'Eden toccati dal Marino.
Non hanno come guida Zonin, hanno il supremo Tanzi.

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I Parrrrvvvsgrmigiani sono così sono i fihli del Prrreghiato Moscato di Candia dei Colli Parrrvvvmigiani e di Torre Chiara. Fsnno parte dell'Eden toccati dal Marino.
Non hanno come guida Zonin, hanno il supremo Tanzi.

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Eee come usanza vists l'abbondanza dal guyiott singolo salta fuori il doppio, dsi siamo nel Parmense, tutto fa grasso, quonali e gradi, su su... mannaggia pwrò fanno gli aromatici.

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7 ore fa, monster ha scritto:

Scusami ma, ho capito poco di quello che hai scritto.

In ogni caso tranquillo che non ti voglio insegnare niente, ci mancherebbe.

comunque 400 ql. li faccio anch'io ma, li vendemmio a macchina!

Dicevo dei pali dell' Enel in testata, per via della vela che crea la vigoria.

Logico che se uno ha una vigna che non fa una vela esagerata non ha bisogno dei pali di cemento pieni che invece caratterizzano tuti i vigneti a spalliera e pergola romagnola anni 70/80.

Non discuto che i vigneti anni 2000 siano di concezione diversa, maggior densità e minor altezza per una viticultura meccanizzata.

Non solo azoto , anche npk .

Forse eccedo , ma non nascondo di aver visto resuscitare il vigneto.

Ogni areale ha il suo perché, e chi non ha voglia di spendere circa 15/20k ad ettaro per un nuovo impianto, si dedica a mungere la vacca , vecchia e sformata,finché gli dà il latte.

Comunque ascoltare tutti, e fare di testa propria.

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19 ore fa, EnricoTr ha scritto:

Esattamente Enrico, gli ho riportati di proposito perche' il cono non e' una prerogativa di un tipo di potatura ma di tutte le potature su vite.

E aggiungo che se al cono aggiungiamo la teoria diffusa che sono i tagli, grandi o piccoli non fa differenza, i maggiori veicoli di mde allora conviene lasciare legno da rifilare a dissecamento avvenuto

Ps. pronto per scendere in campo con Monica. Scarponi e forbici in macchina. 

20191103_150525.jpg

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Pensavo che il fol servisse per stabilire una linea di potatura valida per tutti.

Leggendovi pero' mi par di capire che molti sotto sotto vogliono far di testa propria e mungere mungere a piu' non posso.

Non va bene.

8 ore fa, alefriuli ha scritto:

Io lo applico questo metodo. Alla fine c'è tanto buonsenso e poco più. È stato dato un nome a tecniche molto vecchie. Gli spazi li gestisci molto bene, anche su prosecco, posto che comunque è sempre difficile da controllare, sia in su, sia, in questo caso, di lato. Il vero limite, a mio avviso, è che se inizi questo metodo, sei costretto a far potare chi sa, altrimenti è un attimo buttar via anni di lavoro. Ovviamente il tutto va relazionato alla propria realtà, ma è fattibile e, una volta preso il via, anche decisamente semplice e veloce, pur senza fare, nel mio caso, la scacchiatura. Sul discorso mde ho forti dubbi, ma certamente i princìpi di questa potatura sono difficilmente contestabili. Non è necessario avere ciuffo, barbetta e camicia a quadri. Si combina anche sbarbati con la tuta da lavoro. 

Detto questo, io ho un amore infinito per il sylvoz. 

In realta' il limite del "maestro" sono proprio gli spazi ed e' lui stesso che lo ammette. Non a caso si guarda bene dal cimentarsi con il sylvoz che e' l'arte di gestire gli spazi.

Questo a maggior ragione negli impianti piu' recenti dove ci hanno obbligato ad infittire e quindi limitare lo spazio di crescita delle piante. 

Staremo a vedere avendo ben chiaro pero' che il metodo del "maestro" non e' immune dall'mde. Garantito 100*100.

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50 minuti fa, CBO ha scritto:

Esattamente Enrico, gli ho riportati di proposito perche' il cono non e' una prerogativa di un tipo di potatura ma di tutte le potature su vite.

E aggiungo che se al cono aggiungiamo la teoria diffusa che sono i tagli, grandi o piccoli non fa differenza, i maggiori veicoli di mde allora conviene lasciare legno da rifilare a dissecamento avvenuto

Ps. pronto per scendere in campo con Monica. Scarponi e forbici in macchina. 

.........

Quindi dici che si dovrebbe lasciare in potatura più legno possibile sopra l'ultima gemma disponibile e quindi a disseccamento di quel moncherino tagliare parte già secca ovviamente senza arrivare nuovamente al fresco ? Cioè si suppone che qualsiasi cosa sia responsabile del mde si posizioni in quel moncherino , vi penetri e poi lo elimini prima che vada avanti ? Suppongo quindi , che non sia necessario fare un trattamento con  i vari funghi o bacilli antagonisti tipo patriot dry o simili ?

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1 ora fa, CBO ha scritto:

Pensavo che il fol servisse per stabilire una linea di potatura valida per tutti.

Leggendovi pero' mi par di capire che molti sotto sotto vogliono far di testa propria e mungere mungere a piu' non posso.

Non va bene.

In realta' il limite del "maestro" sono proprio gli spazi ed e' lui stesso che lo ammette. Non a caso si guarda bene dal cimentarsi con il sylvoz che e' l'arte di gestire gli spazi.

Questo a maggior ragione negli impianti piu' recenti dove ci hanno obbligato ad infittire e quindi limitare lo spazio di crescita delle piante. 

Staremo a vedere avendo ben chiaro pero' che il metodo del "maestro" non e' immune dall'mde. Garantito 100*100.

Che sia immune dall'mde credo che solo un allocco possa pensarlo. Addirittura, mi spingo a dire che non porta significativi miglioramenti in tal senso. Io sul sylvoz non opero molto differentemente che sul capovolto. Non capisco il problema della gestione degli spazi. Se ben fatto, il sistema permette di alzarsi (o allargarsi) di 1 cm l'anno e nulla vieta, una volta impostato il punto vegetativo, di tornare "alla base" chiudendo il canale nella sommità, facendo un piccolo taglio, piuttosto che tornare indietro con grossi tagli. Che sia chiaro: spesso, se si vuol far produzione (intendo anche "solo" i 180), è difficile lavorare per anni su "sperone da sperone". Insomma, lo vedo certamente come un problema, sia chiaro, ma tutto sommato gestibile.

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Che sia immune dall'mde credo che solo un allocco possa pensarlo. Addirittura, mi spingo a dire che non porta significativi miglioramenti in tal senso. Io sul sylvoz non opero molto differentemente che sul capovolto. Non capisco il problema della gestione degli spazi. Se ben fatto, il sistema permette di alzarsi (o allargarsi) di 1 cm l'anno e nulla vieta, una volta impostato il punto vegetativo, di tornare "alla base" chiudendo il canale nella sommità, facendo un piccolo taglio, piuttosto che tornare indietro con grossi tagli. Che sia chiaro: spesso, se si vuol far produzione (intendo anche "solo" i 180), è difficile lavorare per anni su "sperone da sperone". Insomma, lo vedo certamente come un problema, sia chiaro, ma tutto sommato gestibile.
Forse per voi, io trovo difficile lavorare tutto sul vecchio, eccetto ovvismentevle pergole.
Ci sono zone nel tirinese che hanno le colonne e i cippi di marmo se non le travi per i vigneti. I pali dell'Enel in agricoltura sono come gli stuzzicadrnti in cucina, li usi sempe, d'appertutto e in tutte le posizioni.

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Il 3/11/2019 Alle 22:58, monster ha scritto:

Scusami ma, ho capito poco di quello che hai scritto.

In ogni caso tranquillo che non ti voglio insegnare niente, ci mancherebbe.

comunque 400 ql. li faccio anch'io ma, li vendemmio a macchina!

Imolese, un po' lo conosco, di sicuro non sarai in collina, zona che considero molto vocata per vini .

Nella bassa domina il pignoletto, ma 400qli di pignoletto son tantissima roba, direi non fattibili, non conosco le produzioni dell' albana,  quindi trebbiano, a  naso direi che la zona imolese più vigorosa che ho visto è nei pressi della autostrada o Casola Canina.

Purtroppo l imolese e' molto vulnerabile alle grandinate create dalle perturbazioni provenienti dalle valli del Santerno e del Sillaro.

Comunque bella zona

Modificato da ALAN.F
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Il 4/11/2019 Alle 08:53, superbilly1973 ha scritto:

Quindi dici che si dovrebbe lasciare in potatura più legno possibile sopra l'ultima gemma disponibile e quindi a disseccamento di quel moncherino tagliare parte già secca ovviamente senza arrivare nuovamente al fresco ? Cioè si suppone che qualsiasi cosa sia responsabile del mde si posizioni in quel moncherino , vi penetri e poi lo elimini prima che vada avanti ? Suppongo quindi , che non sia necessario fare un trattamento con  i vari funghi o bacilli antagonisti tipo patriot dry o simili ?

Al di la del dissecamento se i tagli sono porte di ingresso per l'mde non vedo perche' andare a corona e non fermarsi invece un internodo sopra e rifilare l'anno seguente. 

Il vettore prima di entrare dovra' colonizzare il moncherino. Se decidiamo di lasciare una porzione di legno di rispetto deve valere sempre senza distinguo del legno anche se di un anno.

Io vado di Patriot o di Remedier su tutti i vigneti piu' recenti. Non chiedermi se ne vale la pena. Nella mia azienda ho vigneti rinnovati del 1998/2004  che hanno manifestato spie irrilevanti fino al 2016. Nel 2016 ho perso poco meno di 2 ettari nel complessivo. Un atomica. Uscivo oggi nulla. Tornavo giovedi e la pianta era cappottata. Nel 2017 siamo tornati nella quasi normalita'. Il 2018 sembrava un rewind del 2016 non tanto per il numero in se quanto per la % di apoplessia. Il 2019 ha avuto un andamento particolare che mi ha dato conferma di quel che vado pensando da un po'. Mde presente dalla seconda meta' di giugno fino alle prime piogge post calura africana poi massima regolarita' con piogge piu' o meno costanti.

La vite va abbeverata e abbeverata in anticipo. La teoria dello stress qualitativo va rivesta alla luce del meteo di oggi.

Nei vigneti piu' recenti (Patriot) ho verificato (sono andato a prendere le schede dei lotti) mde nel padovano (2008/2011 vigneti a glera doc rilevati nel 2014 e personalmente condotti dal 2019): tra estirpi e mde localizzata in 26 casi nel 2019 su poco meno di 380mila piante. Qui il Patriot viene usato dal 2015, prima nulla. Nel pordenonese (2010/2012 glera doc e pg) ad oggi ho avuto 1 spia di mde localizzata su glera, vite di testata. Nel lotto della bassa (2011 glera doc, vigneti in gestione dal 2014) 7 casi di mde, 1 apoplessia (vite a ridosso del palo) 6 mde localizzate su un complessivo di poco piu' di 113mila piante. Sul Montello e sullo chardonnay recente 0. 

Se confronto i dati del pordenonese con la media dei vigneti 2000/2004 prima del 2016 (i vigneti piu' vecchi purtroppo sono schedati solo dal 2008 ma comunque e' gia' uno storico) il Patriot usato fin da subito sembra una spesa intelligente con la nota che nel pordenonese faccio speronato, nel resto del campione sylvoz. 

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4 ore fa, ALAN.F ha scritto:

Imolese, un po' lo conosco, di sicuro non sarai in collina, zona che considero molto vocata per vini .

Nella bassa domina il pignoletto, ma 400qli di pignoletto son tantissima roba, direi non fattibili, non conosco le produzioni dell' albana,  quindi trebbiano, a  naso direi che la zona imolese più vigorosa che ho visto è nei pressi della autostrada o Casola Canina.

Purtroppo l imolese e' molto vulnerabile alle grandinate create dalle perturbazioni provenienti dalle valli del Santerno e del Sillaro.

Comunque bella zona

Se risali il Santerno, mi vedi lungo gli argini del fiume?????, circa 7km prima di Imola, trebbiano!

Sei un'investigatore mancato!?????

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Il 4/11/2019 Alle 09:52, alefriuli ha scritto:

Che sia immune dall'mde credo che solo un allocco possa pensarlo. Addirittura, mi spingo a dire che non porta significativi miglioramenti in tal senso. Io sul sylvoz non opero molto differentemente che sul capovolto. Non capisco il problema della gestione degli spazi. Se ben fatto, il sistema permette di alzarsi (o allargarsi) di 1 cm l'anno e nulla vieta, una volta impostato il punto vegetativo, di tornare "alla base" chiudendo il canale nella sommità, facendo un piccolo taglio, piuttosto che tornare indietro con grossi tagli. Che sia chiaro: spesso, se si vuol far produzione (intendo anche "solo" i 180), è difficile lavorare per anni su "sperone da sperone". Insomma, lo vedo certamente come un problema, sia chiaro, ma tutto sommato gestibile.

Qui in zona collinare 2/3 dei colleghi fa doppio e triplo capovolto.

Personalmente vedo dei castroni pazzeschi, gente che in 3/4 anni ha gia' bruciato gli spazi. Vedi il video.

Certamente il dp ha costi inferiori e forse val la pena mettere in conto una ricostruzione ogni 4/5 anni. 

Staremo a vedere. 

 

Modificato da CBO
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17 minuti fa, monster ha scritto:

Se risali il Santerno, mi vedi lungo gli argini del fiume?????, circa 7km prima di Imola, trebbiano!

Sei un'investigatore mancato!?????

Top, NH 72-85 ti veglia dall' alto?. Bella zona, unica pecca le grandinate

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Il 1/2/2018 Alle 22:20, alfieri ha scritto:

 

Potatura 2018. La nostra squadra. Spero si veda

Io penso che il concetto Alfieri per le zone con uva a 20/25euro qle sia il più valido, dominare la vigoria nel minore tempo possibile....in qualsiasi modo.....al minor prezzo.

È vero che lo space Shuttle era un figata..    ma ancora oggi per andare nello spazio ci si va con la scatoletta Soyuz, nella stazione spaziale blocco di acciaio Mir.....

 

 

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Io penso che il concetto Alfieri per le zone con uva a 20/25euro qle sia il più valido, dominare la vigoria nel minore tempo possibile....in qualsiasi modo.....al minor prezzo.
È vero che lo space Shuttle era un figata..    ma ancora oggi per andare nello spazio ci si va con la scatoletta Soyuz, nella stazione spaziale blocco di acciaio Mir.....
 
 
Non so il gdc che produzione possa avere, qui vicino c'è una grande coop che ha investito da anni esclusivamente in questa forma di allevamento ma non ho mai avuto i dati produttivi. So per certo che problemi di mde lì ha e sono anche molto evidenti.

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2 ore fa, CBO ha scritto:

Al di la del dissecamento se i tagli sono porte di ingresso per l'mde non vedo perche' andare a corona e non fermarsi invece un internodo sopra e rifilare l'anno seguente. 

Il vettore prima di entrare dovra' colonizzare il moncherino. Se decidiamo di lasciare una porzione di legno di rispetto deve valere sempre senza distinguo del legno anche se di un anno.

Io vado di Patriot o di Remedier su tutti i vigneti piu' recenti. Non chiedermi se ne vale la pena. Nella mia azienda ho vigneti rinnovati del 1998/2004  che hanno manifestato spie irrilevanti fino al 2016. Nel 2016 ho perso poco meno di 2 ettari nel complessivo. Un atomica. Uscivo oggi nulla. Tornavo giovedi e la pianta era cappottata. Nel 2017 siamo tornati nella quasi normalita'. Il 2018 sembrava un rewind del 2016 non tanto per il numero in se quanto per la % di apoplessia. Il 2019 ha avuto un andamento particolare che mi ha dato conferma di quel che vado pensando da un po'. Mde presente dalla seconda meta' di giugno fino alle prime piogge post calura africana poi massima regolarita' con piogge piu' o meno costanti.

La vite va abbeverata e abbeverata in anticipo. La teoria dello stress qualitativo va rivesta alla luce del meteo di oggi.

.......................

 

Concordo sul fatto della porzione di legno di rispetto. Se la teoria è valida , e ci sono i presupposti perchè lo sia, si deve applicare sempre. Solo che a questo punto si dovrebbe supporre che se in una annata xxxx hai avuto tot casi di mde allora l'inoculo potrebbe essere avvenuto sia nell'annata corrente che in quella precedente ? Lo chiedo perchè HO problemi di mde e pure seri tanto che sono indeciso se tenerla fino alla naturale estinzione e poi ripiantare da un'altra parte e via tanto ne ho anche una seconda più grande non coltivata che non estirpo perchè poi ne perderei le quote inevitabilmente. Sono d'accordo anche sul fatto che il mde si riveli maggiormente quando la vite attraversa condizioni meteo comunque particolari come ad esempio nel 2019. Ha piovuto a maggio-aprile per cui zero casi fino a tutto giugno. Quando a luglio ho cimato ne vedevo ogni settimana eppure le viti non sembravano in sofferenza , anzi vegetavano di continuo anche con giornate di caldo intenso. Però non ti so dire se , nel mio caso, l'irrigazione costante sarebbe servita a limitare. Il patriot purtroppo a febbraio 2019 quando ho potato non lo ho potuto mettere però anche io penso che usato sin dai primi anni abbia un'efficacia maggiore. Non so se la moria sia stata accentuata da questa mancanza però ad esempio l'anno scorso erano meno e due anni fa erano quasi come quest'anno ed in entrambi gli anni lo avevo fatto. ( piccolo OT il patriot lo distribuisci con la botte o vai di lancia a mano ? ) La bianca è a cordone speronato mentre la nera sembra potata tipo sylvoz ( per quel che vedo sui filmati nel tubo almeno ) solo che ho un unico sperone a 2 o 3 gemme mentre nei video vedo che lasciano sperone e capo a frutto in ogni punto.

Modificato da superbilly1973
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2 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Per "bruciare gli spazi" che cosa si intende tecnicamente?

Che in quattoequatrotto si va a ridosso della vite successiva......ma per sono tutte (chi poco più chi poco meno) le qualità a tentare di andare sempre avanti.....e la loro natura (gia l ho detto..)E una liana..ora per la maggiore si pretende di farla stare lì....al massimo a un metro e 20

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