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Pac 2023-2028


DjRudy

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20 minuti fa, enri94 ha scritto:

Ok cmq per.i titoli 2023 devo seminatore qualcosa ho sentito che sparivano i titoli 

Non si sa ancora nulla del 2023. Ci sono solo bozze ed ipotesi . Covid permettendo si metterà qualcosa nero su bianco ma potrebbe anche essere una ulteriore proroga a questo sistema.

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  • 1 mese dopo...

psr da bandire

sprecano solo risorse che dovrebbero andare veramente a chi lavora la terra.........spesso putroppo non è così.....

è un agricoltura completamente drogata da questi "sistemi"......

io toglierei tutto dai psr alla pac alle agevolazioni su irpef imu e accise crediti di imposta

 

i prezzi però non devono più essere quotati in borsa(assurdo) ma decisi in un tavolo dove ci sono solo produttori che stabiliscono un prezzo minimo che è legge......il prodotto importato a basso costo si uniforma con il prezzo italiano e la differenza va a favore delle zone svantaggiate (e non tutti fanno 80/100q /ha di grano) unici a cui andrebbero ancora i contributi.

grano a minimo  60 euro quindi (per dire una coltura) e via tutto.......

 

ho dormito male stanotte......scusate

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Quello che non capisco è che senso ha fare filiere o psr per avere più produzione di certi prodotti quando poi alla fine i tuoi prodotti vengono pagati come queli importati. E non ne vengono neanche distinti. Opinione personale : gli importi dei vari psr non vanno a beneficio degli agricoltori ma di chi ci gira attorno. Anche questa cosa che ogni tanto si sente che danno milioni per l'agricoltura sta iniziando a diventare indisponente.

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  • 2 settimane dopo...

Chi dobbiamo linciare per questo:

Titoli Pac bloccati ai valori 2019, stop alla convergenza

Il valore dei titoli Pac nel nostro Belpaese varia da 119 euro/ha a 30.000 euro/ha e oltre. L’Unione europea ha lasciato gli Stati membri liberi di decidere cosa fare nel triennio 2020-2022 e l’Italia ha deciso di bloccare il valore dei titoli Pac per tutti gli agricoltori al valore del 2019. In sostanza il nostro governo ha pensato bene di non seguire le raccomandazioni europee, che mirano a una distribuzione più equa del sostegno al reddito degli agricoltori, diventando sempre più difficile giustificare differenze significative a livello individuale sulla base di vecchi riferimenti storici.

Da dove ha origine tanta diversità di valore

«La diversità tra il valore dei titoli posseduti dai nostri agricoltori nasce dal disaccoppiamento attuato nel lontano 2005, basato su criteri storici che si riferivano al periodo 2000-2002», spiega l’agronomo Angelo Frascarelli in un intervento su Terra e Vita. «Oggi la media del valore dei titoli del pagamento di base è di 217,64 euro/ha, ma ci sono forti diversità tra almeno quattro categorie di agricoltori»:

  1. Titoli di valore basso (119,96 euro/ha): riguardano agricoltori specializzati in viticoltura, frutticoltura, foraggere o settori che non beneficiavano di pagamenti diretti nel 2000-2002.
  2. Titoli di valore medio (200-300 euro/ha).
  3. Titoli di valore alto (1000 euro/ha e oltre): riguardano agricoltori storici che provengono da settori super sostenuti dalla Pac 2000-2002 come pomodoro da industria, agrumi, tabacco, zootecnia da latte e da carne, olivo, riso.
  4. Titoli di valore altissimo (40.000-60.000 euro/ha): riguardano pochi agricoltori che possiedono titoli derivanti dal disaccoppiamento dei vecchi premi zootecnici, oppure che nel 2014 erano in possesso di titoli speciali e che poi nel 2015 sono stati abbinati a pochi ettari di superficie agricola, come si poteva fare in base al regolamento 1307/2013. Si tratta per esempio di imprese di macellazione o allevamenti senza terra.

Cosa sarebbe successo nei prossimi tre anni, se fosse stata confermata la convergenza

La decisione italiana di bloccare la convergenza dei titoli ha come conseguenza quella di mantenere l’attuale ampia variabilità di valori dei titoli, che è poco giustificata per agricoltori che svolgono attività agricole analoghe. Il fatto poi che tali differenze derivino da situazioni risalenti a venti anni fa è oltremodo paradossale.

Ma vediamo cosa sarebbe cambiato se l’Italia avesse deciso di attuare la convergenza del valore dei titoli.

Azienda con titoli bassi (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 119,96 euro/ha
  • 2020: 142,91 euro/ha
  • 2021: 165,86 euro/ha
  • 2022: 188,81 euro/ha

Senza la convergenza, invece, questa azienda manterrà il valore di 119,96 euro sino al 2022, quindi sarà penalizzata.

Azienda con titoli medi (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 206,61 euro/ha
  • 2020: 206,61 euro/ha
  • 2021: 206,61 euro/ha
  • 2022: 206,61 euro/ha

Senza la convergenza l’azienda rimarrà ancorata sullo stesso valore dei titoli, cioè 206,61 euro/ha, in quanto il valore è prossimo alla media nazionale. Quindi per questa fascia di agricoltori la convergenza non ha effetti.

Azienda con titoli alti (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 1.376,30 euro/ha
  • 2020: 1.118,41 euro/ha
  • 2021: 869,52 euro/ha
  • 2022: 620,63 euro/ha

Invece senza la convergenza questi agricoltori manterranno sino al 2022 il valore dei titoli fisso a 1367,30 euro/ha senza nessuna riduzione, quindi bel al di sopra della media nazionale.

Azienda con titoli altissimi (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 37.112,11 euro/ha
  • 2020: 29.758,96 euro/ha
  • 2021: 22.405,81 euro/ha
  • 2022: 15.052,66 euro/ha

Senza la convergenza il valore dei titoli rimarrà invece bloccato a 37.112,11 euro/ha fino al 2022.

Conclude Frascarelli: «Ci sono agricoltori che hanno abbandonato la zootecnia o il tabacco già da oltre dieci anni e continuano a beneficiare di elevati pagamenti storici legati allo status del 2000-2002. Mentre all’opposto ci sono agricoltori che hanno titoli inferiori a 120 euro/ha. Il processo di convergenza si basa dunque su valide motivazioni». Ma… lasciamo ai lettori le conclusioni finali.

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Al solito... 
... la scadenza per la decisione era ieri 21 febbraio (se ricordo bene).. quindi il Ministro Patuanelli ha deciso di non decidere.. 
Sull'Agricoltura sono partiti decisamente col piede sbagliato ?

Anche questo giro hanno vinto le lobby di pomodoro, tabacco, barbabietola da zucchero e talune tipologie di allevamenti ? 
 

18 minuti fa, valeriol25 ha scritto:

Chi dobbiamo linciare per questo:

Titoli Pac bloccati ai valori 2019, stop alla convergenza

Il valore dei titoli Pac nel nostro Belpaese varia da 119 euro/ha a 30.000 euro/ha e oltre. L’Unione europea ha lasciato gli Stati membri liberi di decidere cosa fare nel triennio 2020-2022 e l’Italia ha deciso di bloccare il valore dei titoli Pac per tutti gli agricoltori al valore del 2019. In sostanza il nostro governo ha pensato bene di non seguire le raccomandazioni europee, che mirano a una distribuzione più equa del sostegno al reddito degli agricoltori, diventando sempre più difficile giustificare differenze significative a livello individuale sulla base di vecchi riferimenti storici.

Da dove ha origine tanta diversità di valore

«La diversità tra il valore dei titoli posseduti dai nostri agricoltori nasce dal disaccoppiamento attuato nel lontano 2005, basato su criteri storici che si riferivano al periodo 2000-2002», spiega l’agronomo Angelo Frascarelli in un intervento su Terra e Vita. «Oggi la media del valore dei titoli del pagamento di base è di 217,64 euro/ha, ma ci sono forti diversità tra almeno quattro categorie di agricoltori»:

  1. Titoli di valore basso (119,96 euro/ha): riguardano agricoltori specializzati in viticoltura, frutticoltura, foraggere o settori che non beneficiavano di pagamenti diretti nel 2000-2002.
  2. Titoli di valore medio (200-300 euro/ha).
  3. Titoli di valore alto (1000 euro/ha e oltre): riguardano agricoltori storici che provengono da settori super sostenuti dalla Pac 2000-2002 come pomodoro da industria, agrumi, tabacco, zootecnia da latte e da carne, olivo, riso.
  4. Titoli di valore altissimo (40.000-60.000 euro/ha): riguardano pochi agricoltori che possiedono titoli derivanti dal disaccoppiamento dei vecchi premi zootecnici, oppure che nel 2014 erano in possesso di titoli speciali e che poi nel 2015 sono stati abbinati a pochi ettari di superficie agricola, come si poteva fare in base al regolamento 1307/2013. Si tratta per esempio di imprese di macellazione o allevamenti senza terra.

Cosa sarebbe successo nei prossimi tre anni, se fosse stata confermata la convergenza

La decisione italiana di bloccare la convergenza dei titoli ha come conseguenza quella di mantenere l’attuale ampia variabilità di valori dei titoli, che è poco giustificata per agricoltori che svolgono attività agricole analoghe. Il fatto poi che tali differenze derivino da situazioni risalenti a venti anni fa è oltremodo paradossale.

Ma vediamo cosa sarebbe cambiato se l’Italia avesse deciso di attuare la convergenza del valore dei titoli.

Azienda con titoli bassi (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 119,96 euro/ha
  • 2020: 142,91 euro/ha
  • 2021: 165,86 euro/ha
  • 2022: 188,81 euro/ha

Senza la convergenza, invece, questa azienda manterrà il valore di 119,96 euro sino al 2022, quindi sarà penalizzata.

Azienda con titoli medi (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 206,61 euro/ha
  • 2020: 206,61 euro/ha
  • 2021: 206,61 euro/ha
  • 2022: 206,61 euro/ha

Senza la convergenza l’azienda rimarrà ancorata sullo stesso valore dei titoli, cioè 206,61 euro/ha, in quanto il valore è prossimo alla media nazionale. Quindi per questa fascia di agricoltori la convergenza non ha effetti.

Azienda con titoli alti (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 1.376,30 euro/ha
  • 2020: 1.118,41 euro/ha
  • 2021: 869,52 euro/ha
  • 2022: 620,63 euro/ha

Invece senza la convergenza questi agricoltori manterranno sino al 2022 il valore dei titoli fisso a 1367,30 euro/ha senza nessuna riduzione, quindi bel al di sopra della media nazionale.

Azienda con titoli altissimi (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 37.112,11 euro/ha
  • 2020: 29.758,96 euro/ha
  • 2021: 22.405,81 euro/ha
  • 2022: 15.052,66 euro/ha

Senza la convergenza il valore dei titoli rimarrà invece bloccato a 37.112,11 euro/ha fino al 2022.

Conclude Frascarelli: «Ci sono agricoltori che hanno abbandonato la zootecnia o il tabacco già da oltre dieci anni e continuano a beneficiare di elevati pagamenti storici legati allo status del 2000-2002. Mentre all’opposto ci sono agricoltori che hanno titoli inferiori a 120 euro/ha. Il processo di convergenza si basa dunque su valide motivazioni». Ma… lasciamo ai lettori le conclusioni finali.

 

Modificato da Romagna-doc
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18 ore fa, valeriol25 ha scritto:

Chi dobbiamo linciare per questo:

Titoli Pac bloccati ai valori 2019, stop alla convergenza

Il valore dei titoli Pac nel nostro Belpaese varia da 119 euro/ha a 30.000 euro/ha e oltre. L’Unione europea ha lasciato gli Stati membri liberi di decidere cosa fare nel triennio 2020-2022 e l’Italia ha deciso di bloccare il valore dei titoli Pac per tutti gli agricoltori al valore del 2019. In sostanza il nostro governo ha pensato bene di non seguire le raccomandazioni europee, che mirano a una distribuzione più equa del sostegno al reddito degli agricoltori, diventando sempre più difficile giustificare differenze significative a livello individuale sulla base di vecchi riferimenti storici.

Da dove ha origine tanta diversità di valore

«La diversità tra il valore dei titoli posseduti dai nostri agricoltori nasce dal disaccoppiamento attuato nel lontano 2005, basato su criteri storici che si riferivano al periodo 2000-2002», spiega l’agronomo Angelo Frascarelli in un intervento su Terra e Vita. «Oggi la media del valore dei titoli del pagamento di base è di 217,64 euro/ha, ma ci sono forti diversità tra almeno quattro categorie di agricoltori»:

  1. Titoli di valore basso (119,96 euro/ha): riguardano agricoltori specializzati in viticoltura, frutticoltura, foraggere o settori che non beneficiavano di pagamenti diretti nel 2000-2002.
  2. Titoli di valore medio (200-300 euro/ha).
  3. Titoli di valore alto (1000 euro/ha e oltre): riguardano agricoltori storici che provengono da settori super sostenuti dalla Pac 2000-2002 come pomodoro da industria, agrumi, tabacco, zootecnia da latte e da carne, olivo, riso.
  4. Titoli di valore altissimo (40.000-60.000 euro/ha): riguardano pochi agricoltori che possiedono titoli derivanti dal disaccoppiamento dei vecchi premi zootecnici, oppure che nel 2014 erano in possesso di titoli speciali e che poi nel 2015 sono stati abbinati a pochi ettari di superficie agricola, come si poteva fare in base al regolamento 1307/2013. Si tratta per esempio di imprese di macellazione o allevamenti senza terra.

Cosa sarebbe successo nei prossimi tre anni, se fosse stata confermata la convergenza

La decisione italiana di bloccare la convergenza dei titoli ha come conseguenza quella di mantenere l’attuale ampia variabilità di valori dei titoli, che è poco giustificata per agricoltori che svolgono attività agricole analoghe. Il fatto poi che tali differenze derivino da situazioni risalenti a venti anni fa è oltremodo paradossale.

Ma vediamo cosa sarebbe cambiato se l’Italia avesse deciso di attuare la convergenza del valore dei titoli.

Azienda con titoli bassi (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 119,96 euro/ha
  • 2020: 142,91 euro/ha
  • 2021: 165,86 euro/ha
  • 2022: 188,81 euro/ha

Senza la convergenza, invece, questa azienda manterrà il valore di 119,96 euro sino al 2022, quindi sarà penalizzata.

Azienda con titoli medi (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 206,61 euro/ha
  • 2020: 206,61 euro/ha
  • 2021: 206,61 euro/ha
  • 2022: 206,61 euro/ha

Senza la convergenza l’azienda rimarrà ancorata sullo stesso valore dei titoli, cioè 206,61 euro/ha, in quanto il valore è prossimo alla media nazionale. Quindi per questa fascia di agricoltori la convergenza non ha effetti.

Azienda con titoli alti (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 1.376,30 euro/ha
  • 2020: 1.118,41 euro/ha
  • 2021: 869,52 euro/ha
  • 2022: 620,63 euro/ha

Invece senza la convergenza questi agricoltori manterranno sino al 2022 il valore dei titoli fisso a 1367,30 euro/ha senza nessuna riduzione, quindi bel al di sopra della media nazionale.

Azienda con titoli altissimi (se ci fosse la convergenza)

  • 2019: 37.112,11 euro/ha
  • 2020: 29.758,96 euro/ha
  • 2021: 22.405,81 euro/ha
  • 2022: 15.052,66 euro/ha

Senza la convergenza il valore dei titoli rimarrà invece bloccato a 37.112,11 euro/ha fino al 2022.

Conclude Frascarelli: «Ci sono agricoltori che hanno abbandonato la zootecnia o il tabacco già da oltre dieci anni e continuano a beneficiare di elevati pagamenti storici legati allo status del 2000-2002. Mentre all’opposto ci sono agricoltori che hanno titoli inferiori a 120 euro/ha. Il processo di convergenza si basa dunque su valide motivazioni». Ma… lasciamo ai lettori le conclusioni finali.

Diciamo che anche il nuovo ministro dell'agricoltura probabilmente non sa neanche questa cosa qua. Certo che oltre 30000 euro per ettaro o hai fazzoletti di terra da 2-3 are e siamo alla truffa. Ma manco se fosse a zafferano o marjuana si poteva giustificare una pac simile. Se anche avessero dovuto sostenere il reddito di uno che cessa attività ( che poi se ne va in pensione mica deve avere la rendita ) , dato che si parla di attività non esclusivamente agricole, potevano anche trovare un metodo alternativo.

17 ore fa, Romagna-doc ha scritto:

Al solito... 
... la scadenza per la decisione era ieri 21 febbraio (se ricordo bene).. quindi il Ministro Patuanelli ha deciso di non decidere.. 
Sull'Agricoltura sono partiti decisamente col piede sbagliato ?

Anche questo giro hanno vinto le lobby di pomodoro, tabacco, barbabietola da zucchero e talune tipologie di allevamenti ? 
 

 

Il nuovo ministro c'è due giorni, caso mai anche la Bellanova si è tenuta a debita distanza dal solo impostare un processo di cambiamento. Ma per curiosità chi detiene questi titoli  stratosferici, sono poche persone e pochissimi ettari o di quanto si parla? Perchè vorrei capire la categoria "allevamento senza terra" ad esempio. Cioè la compensazione di 30000 euro per ettaro a cosa la si applica allora? A me non è che cambi molto perchè il mio titolo medio è 223 €/ha peò non è giusto comunque.

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7 ore fa, superbilly1973 ha scritto:

Diciamo che anche il nuovo ministro dell'agricoltura probabilmente non sa neanche questa cosa qua. Certo che oltre 30000 euro per ettaro o hai fazzoletti di terra da 2-3 are e siamo alla truffa. Ma manco se fosse a zafferano o marjuana si poteva giustificare una pac simile. Se anche avessero dovuto sostenere il reddito di uno che cessa attività ( che poi se ne va in pensione mica deve avere la rendita ) , dato che si parla di attività non esclusivamente agricole, potevano anche trovare un metodo alternativo.

Il nuovo ministro c'è due giorni, caso mai anche la Bellanova si è tenuta a debita distanza dal solo impostare un processo di cambiamento. Ma per curiosità chi detiene questi titoli  stratosferici, sono poche persone e pochissimi ettari o di quanto si parla? Perchè vorrei capire la categoria "allevamento senza terra" ad esempio. Cioè la compensazione di 30000 euro per ettaro a cosa la si applica allora? A me non è che cambi molto perchè il mio titolo medio è 223 €/ha peò non è giusto comunque.

Ad una riunione con Frascarelli ( mi sembra ma non ricordo bene il nome) aveva parlato di un allevatore di vacche da latte che aveva uno di questi titoli con un valore altissimo che però era venuto a crearsi dall' accorpamento di molti titoli che aveva su molti ettari che, non mi ricordo come, avevano generato questa anomalia.

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8 ore fa, superbilly1973 ha scritto:

Diciamo che anche il nuovo ministro dell'agricoltura probabilmente non sa neanche questa cosa qua. Certo che oltre 30000 euro per ettaro o hai fazzoletti di terra da 2-3 are e siamo alla truffa. Ma manco se fosse a zafferano o marjuana si poteva giustificare una pac simile. Se anche avessero dovuto sostenere il reddito di uno che cessa attività ( che poi se ne va in pensione mica deve avere la rendita ) , dato che si parla di attività non esclusivamente agricole, potevano anche trovare un metodo alternativo.

Il nuovo ministro c'è due giorni, caso mai anche la Bellanova si è tenuta a debita distanza dal solo impostare un processo di cambiamento. Ma per curiosità chi detiene questi titoli  stratosferici, sono poche persone e pochissimi ettari o di quanto si parla? Perchè vorrei capire la categoria "allevamento senza terra" ad esempio. Cioè la compensazione di 30000 euro per ettaro a cosa la si applica allora? A me non è che cambi molto perchè il mio titolo medio è 223 €/ha peò non è giusto comunque.

Anche se insediato da pochi giorni.. prima di apporre una firma su un atto pubblico, non ti documenti su cosa tu stia deliberando?!!?

Si chiamerebbe deontologia professionale

???
 

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1 ora fa, Romagna-doc ha scritto:

Anche se insediato da pochi giorni.. prima di apporre una firma su un atto pubblico, non ti documenti su cosa tu stia deliberando?!!?

Si chiamerebbe deontologia professionale

???
 

Questo si. Non mi pare fossa una questione di vita o di morte per cui poteva anche ragionarci su. Ma almeno questo ministro di agricoltura e paratiche agricole in campo e fuori dal campo, un pò se ne intende ? Perchè non mi sembra che abbiamo avuto molta fortuna con i precedenti...

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Semplicemente vergognoso, questa situazione ha creato tanta di quella concorrenza sleale da scoraggiare un’intera generazione di giovani, che sarebbe poi la stessa che foraggiano a man bassa per fargli comprare del ferro e provare a incoraggiare a entrare nel settore. In alcune zone ha creato aziende che sarebbero quasi da denuncia all’antitrust. E mi fermo qua. 

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Ultima speranza... Agosto.... per convergenza su titoli 2022

Spero che per la nuova PAC vengano aboliti i Titoli per passare agli ettari reali della Domanda Unica caricata graficamente

https://terraevita.edagricole.it/featured/titoli-pac-nel-2021-niente-convergenza-e-nessun-cambiamento-di-valore/?utm_term=536496+-+https%3A%2F%2Fterraevita.edagricole.it%2Ffeatured%2Ftitoli-pac-nel-2021-niente-convergenza-e-nessun-cambiamento-di-valore%2F&utm_campaign=Campagne+B-NBM+Terra+e+Vita+(TV)+-+TV_daily_20210225&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=109789+-+53694+(2021-02-25)

 

Nominati ieri i due sottosegretari:

Centinaio (Lega)

Battistoni (Forza Italia)

uhmmmm... tra i tre, avrei sperato che vi fosse anche uno di profilo più strettamente agricolo ( Agronomo / Perito Agrario ) e professionista, non legato alle Rappresentative

Modificato da Romagna-doc
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7 ore fa, Romagna-doc ha scritto:

Ultima speranza... Agosto.... per convergenza su titoli 2022

Spero che per la nuova PAC vengano aboliti i Titoli per passare agli ettari reali della Domanda Unica caricata graficamente

https://terraevita.edagricole.it/featured/titoli-pac-nel-2021-niente-convergenza-e-nessun-cambiamento-di-valore/?utm_term=536496+-+https%3A%2F%2Fterraevita.edagricole.it%2Ffeatured%2Ftitoli-pac-nel-2021-niente-convergenza-e-nessun-cambiamento-di-valore%2F&utm_campaign=Campagne+B-NBM+Terra+e+Vita+(TV)+-+TV_daily_20210225&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=109789+-+53694+(2021-02-25)

 

Nominati ieri i due sottosegretari:

Centinaio (Lega)

Battistoni (Forza Italia)

uhmmmm... tra i tre, avrei sperato che vi fosse anche uno di profilo più strettamente agricolo ( Agronomo / Perito Agrario ) e professionista, non legato alle Rappresentative

I titoli sono sempre legati alla coltivazione di tot ettari. Ora non sarebbe più semplice adeguarli in maniera automatica alle colture realmente riscontrabili dai vari fascicoli aziendali ? Altrimenti non sono titoli pac ma rendite. A maggior ragione se  magari sono passati di mano . Solo che a quel punto il governo italiano o chi per lui dovrebbe capire esattamente l'importo da destinare a pagamenti base, misure di greening o conservazione del suolo o incentivi per filiere varie e psr . Personalmente spero facciano una ripartizione più equa ma soprattutto la facciano con cognizione di causa. Perchè anche dei vari psr alla fine non è che si faccia un uso più in favore degli agricoltori che non in favore di chi vende o presenta progetti.

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Il 25/2/2021 Alle 19:23, superbilly1973 ha scritto:

I titoli sono sempre legati alla coltivazione di tot ettari. Ora non sarebbe più semplice adeguarli in maniera automatica alle colture realmente riscontrabili dai vari fascicoli aziendali ? Altrimenti non sono titoli pac ma rendite. A maggior ragione se  magari sono passati di mano . Solo che a quel punto il governo italiano o chi per lui dovrebbe capire esattamente l'importo da destinare a pagamenti base, misure di greening o conservazione del suolo o incentivi per filiere varie e psr . Personalmente spero facciano una ripartizione più equa ma soprattutto la facciano con cognizione di causa. Perchè anche dei vari psr alla fine non è che si faccia un uso più in favore degli agricoltori che non in favore di chi vende o presenta progetti.

Bravissimo. Sono RENDITE

cosa la facciamo a fare la domanda pac tutti gli anni con le varie coltivazioni che facciamo? Uno prende in base a quello che fa: fine

Oppure se si vuole semplificare ognuno prende la media nazionale in base agli ettari: ogni ettaro un titolo, a patto che faccia ancora l'agricoltore. Perché ci sono casi di pac da decine di migliaia di euro all'anno con gente che ha smesso completamente di fare l'agricoltore: invece di affittare fa la compartecipazione e si prende la pac stando al mare. Gli esempi sono centinaia 

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Bravissimo. Sono RENDITE
cosa la facciamo a fare la domanda pac tutti gli anni con le varie coltivazioni che facciamo? Uno prende in base a quello che fa: fine
Oppure se si vuole semplificare ognuno prende la media nazionale in base agli ettari: ogni ettaro un titolo, a patto che faccia ancora l'agricoltore. Perché ci sono casi di pac da decine di migliaia di euro all'anno con gente che ha smesso completamente di fare l'agricoltore: invece di affittare fa la compartecipazione e si prende la pac stando al mare. Gli esempi sono centinaia 

Aggiungo che da me nn sono rari i casi in cui questi personaggi oltre che tenersi la pac vogliono pure L affitto,e c’è chi li prende pure....molto comodo,io personalmente sono sempre stato contro alla pac,prima la tolgono e prima si tornerà ad avere un agricoltura sana.


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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non avranno la pac, avranno qualcos'altro.

tutti gli stati hanno un sistema di aiuti per l'agricoltura, sotto forme diverse, magari con sovvenzioni all'export o con gli aiuti anticiclici degli USA, (ammesso che siano ancora così).

è un mercato drogato dagli aiuti, chi non li prende non sta in piedi, almeno negli stati "evoluti"

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non avranno la pac, avranno qualcos'altro.
tutti gli stati hanno un sistema di aiuti per l'agricoltura, sotto forme diverse, magari con sovvenzioni all'export o con gli aiuti anticiclici degli USA, (ammesso che siano ancora così).
è un mercato drogato dagli aiuti, chi non li prende non sta in piedi, almeno negli stati "evoluti"
Infatti, è poco realistico che togliendo la pac i prezzi dei prodotti agricoli aumentino

Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk

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basta eliminare le borse merci.....e il prezzo farlo fare da noi agricoltori....come dovrebbe essere ovviamente.....

le quotazioni in borsa si fanno sui minerali/preziosi/ etc cose che "estrai" e ti procuri

i prodotti agricoli sono "semilavorati", tanto lavoro e tante spese diverse da anni ad anni.....

 

abolizione totale delle borse merci !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Il 28/2/2021 Alle 22:06, 409 vario ha scritto:

Si elimina tutto come in Nuova Zelanda dove prendono 1% di sostegno dallo stato e il resto te lo fai tu se sei capace, punto .

 

1% di cosa? Il punto non è tanto il sistema ma come viene gestito e monitorato. Se dovesse essere gestito solo come integrazione al reddito o per incentivare la produzione di beni che altrimenti avrebbero scarsa reperibilità in loco , sarebbe almeno concepibile ma così ci sono troppe pecche.

6 ore fa, casemx240magnum ha scritto:

basta eliminare le borse merci.....e il prezzo farlo fare da noi agricoltori....come dovrebbe essere ovviamente.....

le quotazioni in borsa si fanno sui minerali/preziosi/ etc cose che "estrai" e ti procuri

i prodotti agricoli sono "semilavorati", tanto lavoro e tante spese diverse da anni ad anni.....

 

abolizione totale delle borse merci !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

A parte che il problema non sono le borse merci ma chi le gestisce, quindi dovresti eliminare un bel pò di persone il cui operato è quantomeno discutibile, non penso che una situazione come quella che ipotizzi sarebbe meglio. Il discorso è molto complicato perchè passa da standard di qualità e norme a cui noi dobbiamo sottostare ma che non vengono applicate agli stessi prodotti che invece arrivano dall'estero. Vedi la faccenda glifosate . Noi non lo possiamo usare ma chi ce lo toglie permette che ce lo mangiamo direttamente. In ogni caso pensa cosa accadrebbe se ci venisse qua uno che porta il bene che tu produci in una notevole quantità e a prezzi per te improponibili. Tipo il grano a 15 euro. A quel punto i tuoi compratori t dicono che lo prendono solo a 14 perchè a 15 c'è quello migliore del tuo. Ti mandano gambe all'aria. Ritorniamo sempre a bomba, chi dovrebbe monitorare questi scambi o se ne frega o è un emerito cerebroleso.

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ovvio che non è che da un giorno all'altro si possono cancellare le borse senza nessuna cautela......

ci sarebbe da normare tutto il sistema, ad esempio , ma è un esempio grossolano eh, se oggi noi agricoltori stabiliamo che per la prossima campagna il grano varrà 50e/q perchè ci sono stati aumenti del 50% dei mezzi tecnici , il grano in italia si vende a 50 , il grano estero si vende a 50 lo stesso, se poi l'importatore lo porta qui a 23 i 27 euro di surplus al q andrà ad alimentare una sorta di sovvenzioni per chi è in zona marginale, non tutti superb, sai meglio di me, fanno 80q/ha di media, perchè sono in zone dove proprio non riesci a farli......beh io a questi lascerei quei soldi da ripartire in base agli ha coltivati, questo per evitare lo spopolamento e l'abbandono progressivo di chi fa 40q/ha per miracolo e chi fa 80 in scioltezza....

gli industriali recupereranno il costo maggiore del grano aumentando il loro listino di qualche centesimo (che porterà alla spesa pro capite ad aumentare di qualche euro all'anno, cioè niente)

a quel punto potremmo fare a meno della Pac e di tutte le sovvenzioni che ci tengono con il cappio al collo

e vale x tutti i prodotti, pensiamo alle orticole, alle industriali.........

l'idea sarebbe questa ovviamente farla così è molto facile e grossolana,ci sarebbe da strutturare bene il sistema che sarebbe anche contro la libera circolazione di merci ue, e non ce lo permetterebbero,  ma in un mondo dove i contributi stanno velocemente diminuendo l'unica alternativa è fare noi il prezzo, del resto qualsiasi imprenditore che oggi vende un bene a X in caso di aumento del costo di produzione del 20%, lo venderebbe a X+20%, altrimenti che imprenditore è......

noi non lo possiamo fare perchè?.......perchè ci danno il contentino PAC?........se lo tenessero ma in cambio prezzi fatti dagli agricoltori non dagli industriali....

nb:

pensieri fatti di fretta...devo andare a diserbare il grano ;-))))

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In linea di massima la teoria non sarebbe sbagliata, ma se il grano andasse a 50€ sempre, il Sudamerica e gli stati dell'Est renderebbero coltivabili milioni di ettari. Per non parlare poi dell'Africa, non ci sono mica solo i deserti, il centrafrica è enorme e se lo stanno accaparrando i cinesi per coltivarlo. Se invece si intende mettere dei dazi...credo sia ormai impossibile.

Modificato da ricky75
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