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Pac 2023-2028


DjRudy

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2 ore fa, 1760michele ha scritto:

Colture a perdere. Occhio al plafond. 
Il grano è fuori dagli ecoschemi. Forse nel quarto entrerà. 

E' una vergogna assoluta. Un porco al pascolo vale come 1,5 ha di grano duro. Ma quante persone si sfamano con un porco e con 1,5 ha di grano duro? Vergogna riforma pro zootecnica e pro fan cazzismo. Uno che lascia a riposo prende 167+120(eco2).

La coltura mellifera è una boiata assoluta si rischiano 700000ha e verrebbe un premio meno di 50€ a ettaro. L'unica soluzione per salvaguardare  i produttori di grano duro e dare un accoppiato di 350€ come hanno fatto con il riso (che notoriamente sfama la popolazione italiana.......!!!!!!!!!!). Inserendo il grano duro nell'eco 4 si prenderebbero 10€ a ettaro quindi non praticabile.

 

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1 ora fa, marvi1 ha scritto:

E' una vergogna assoluta. Un porco al pascolo vale come 1,5 ha di grano duro. Ma quante persone si sfamano con un porco e con 1,5 ha di grano duro? Vergogna riforma pro zootecnica e pro fan cazzismo. Uno che lascia a riposo prende 167+120(eco2).

La coltura mellifera è una boiata assoluta si rischiano 700000ha e verrebbe un premio meno di 50€ a ettaro. L'unica soluzione per salvaguardare  i produttori di grano duro e dare un accoppiato di 350€ come hanno fatto con il riso (che notoriamente sfama la popolazione italiana.......!!!!!!!!!!). Inserendo il grano duro nell'eco 4 si prenderebbero 10€ a ettaro quindi non praticabile.

 

Lo sto dicendo da mesi amico mio:

I produttori di grano duro non sono rappresentati da nessuno ai tavoli. Il ministro dell'agricoltura è un 5 stelle, ha preso i voti al sud ma è del nord e fa gli interessi del nord. Il presidente di Coldiretti è un allevatore lombardo.

Perché quella barzelletta della convergenza dei titoli ne vogliamo parlare? Ma l'hai visto il webinar che spiega la convergenza? Per far convergere i titoli alti verso il basso cosa fanno, li tagliano tutti a metà e poi quelli alti devono scendere e quelli bassi, che nel frattempo sono andati quasi a zero, devono salire. Risultato: tra 5 anni i titoli non saranno ancora allineati. Ma che cazzo di barzelletta é?

Quelli del riso sono molti meno e pesano molto di più questa è la verità.

Voi a Bernalda cosa dovreste coltivare? Spiegamelo un pò. Li dovete lasciare vuoti quei terreni. E nessuno si muove ancora...tutto va bene...andiamo ad arare col gasolio a 1,25. Che margine rimarrà su un ettaro di grano duro?

Stanno rompendo l'anima con sta storia dei fitofarmaci sti burattini, ogni anno riducono la lista, ma ci rendiamo conto che in Italia entra e viene pastificato il grano col glifosate sulla spiga? Ma questo a nessuno interessa tra gli ecologisti?

Modificato da 1760michele
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1 ora fa, 1760michele ha scritto:

Lo sto dicendo da mesi amico mio:

I produttori di grano duro non sono rappresentati da nessuno ai tavoli. Il ministro dell'agricoltura è un 5 stelle, ha preso i voti al sud ma è del nord e fa gli interessi del nord. Il presidente di Coldiretti è un allevatore lombardo.

Perché quella barzelletta della convergenza dei titoli ne vogliamo parlare? Ma l'hai visto il webinar che spiega la convergenza? Per far convergere i titoli alti verso il basso cosa fanno, li tagliano tutti a metà e poi quelli alti devono scendere e quelli bassi, che nel frattempo sono andati quasi a zero, devono salire. Risultato: tra 5 anni i titoli non saranno ancora allineati. Ma che cazzo di barzelletta é?

Quelli del riso sono molti meno e pesano molto di più questa è la verità.

Voi a Bernalda cosa dovreste coltivare? Spiegamelo un pò. Li dovete lasciare vuoti quei terreni. E nessuno si muove ancora...tutto va bene...andiamo ad arare col gasolio a 1,25. Che margine rimarrà su un ettaro di grano duro?

Stanno rompendo l'anima con sta storia dei fitofarmaci sti burattini, ogni anno riducono la lista, ma ci rendiamo conto che in Italia entra e viene pastificato il grano col glifosate sulla spiga? Ma questo a nessuno interessa tra gli ecologisti?

ma perchè, secondo voi la pac e le sue direttive nazionali le decide il ministro dell'agricoltura, che ogni sei mesi ne cambiano uno e che non sanno nemmeno da che parte sia la coda delle vacche?

sul fatto del presidente di Coldiretti...

si, tra tutte le altre cose è anche proprietario di un allevamento, ma è talmente informato che molti loro associati lo lincerebbero per aver firmato quel prezzo del latte.

come si dice, ognuno risponde al proprio padrone, e quasi sempre, non è quello dovrebbe essere.

su tutto il resto non metto becco, non mi interesso più di tanto, avendo un'azienda piuttosto piccola ma coi titoli alti, che dal disaccoppiamento ad oggi si sono dimezzati, dunque quel che arriva, arriva.

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11 ore fa, marvi1 ha scritto:

E' una vergogna assoluta. Un porco al pascolo vale come 1,5 ha di grano duro. Ma quante persone si sfamano con un porco e con 1,5 ha di grano duro? Vergogna riforma pro zootecnica e pro fan cazzismo. Uno che lascia a riposo prende 167+120(eco2).

La coltura mellifera è una boiata assoluta si rischiano 700000ha e verrebbe un premio meno di 50€ a ettaro. L'unica soluzione per salvaguardare  i produttori di grano duro e dare un accoppiato di 350€ come hanno fatto con il riso (che notoriamente sfama la popolazione italiana.......!!!!!!!!!!). Inserendo il grano duro nell'eco 4 si prenderebbero 10€ a ettaro quindi non praticabile.

 

Hai ragione su tutto. L'unica cosa che mi sento di dire è che probabilmente si è a favore della zootecnia ma quella estensiva che non è per nulla rappresentativa di quella italiana. Quanti maiali al pascolo hai mai visto? Io personalmente nel pieno della pianura padana neppure uno, il che no  vuol dire che non ci siano ma che lo fanno saranno qualche piccola azienda sulle montagne con pochi capi quindi non l'allevamento da 10 000 maiali del mio vicino. Stessa cosa per le vacche, piccole realtà montane o dove ci sono Pascoli non proprio la conformazione del territorio dove sono concentrati quasi tutti gli allevamenti di vacche da latte. Concordo pienamente che ha più importanza un ettaro di grano duro che un porco al pascolo ma il fatto che ormai sta passando la linea di pensiero dell'agricoltura bucolica (che forse avevo già scritto) della mucca felice al pascolo, del maiale che si rotola nel fango, del contadino che si alza la mattina e va a raccogliere l'uovo appena fatto munge la vacca e la capra fa il formaggio e poi va a zappare la terra. Ho estremizzato ovviamente ma le linee guida sono pensate così, su un modello agricolo che non rappresenta minimamente quello reale italiano. Abbiamo già una superficie agricola ridicola e pergiunta veramente disomogenea, pensare di lasciare incolte il 4%della superficie,seminare mielifere a perdere,incentivare a fare colture senza fitofarmaci (di fatto un biologico celato) imporre divieti di monosuccessione da capire quanto questa pac non rispetti le nostre realtà. Infatti non c'è un'utente che scriva che sia soddisfatto....

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I maiali al pascolo brado non esistono. Dove ci sono li abbattono all'istante. Da me funziona così almeno. Non solo. Raramente un  allevatore possiede o affitta regolarmente i terreni necessari per il suo allevamento. Almeno da me è così. Ad esempio i pascoli vengono girati un anno si e uno no secondo la rotazione pascolo-grano duro o comunque cereale. Chi proprio ha disponibilità può fare pascolo di leguminosa e foraggio loietto ma stiamo parlando di poche aziende strutturate in una certa maniera. Chi alleva maiali o vacche deve avere mais ogni anno . Mica un anno sì e uno no o peggio ancora uno ogni 3-4 anni. Quello che mi spaventa è che non ahnno fatto nessuna simulazione nè hanno un piano B . Cioè se già al primo anno la produzione va a puttane, e se fai le cose bene  succede, come la procuri la roba? Va la commissione a comprare la soia o il mais o il grano in giro per ilmondo? Che senso ha rompere le palle con questo gas che non inquina quando poi vai a comprare soia argentina o brasiliana a prezzi del caxxo ottenuta coltivando ogm , aborriti in europa manco portassero a peste nera, su terreni disboscati ? Greta questo lo sa ? E' ovvio che il cittadino europeo con un reddito procapite annuo superiore riuscirà a sfamarsi ma tutti quelli con reddito al limite della sussistenza come camperanno? Chi gli pagherà da mangiare ? La caritas ? La comunità europea? Chi paga le tasse se non ha da mangiare? Cioè ci pensano a cosa succede se applicano veramente queste cose qua? Certo che chi fa leguminosa o coltura senza diserbi guadagna e guadagnerà molto di più perchè i prezzi saliranno. A questo punto bisogna capire chi riesce a produrre con queste regole o comunque facendosene beffe.

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https://www.facebook.com/confagrisiena/videos/1626115467803057

Fascarelli sta da 1:07 in poi molto interessante. Si inizia a capire qualcosa. Mazzate su mazzate per chi vive con la PAC. Pagamento base del 23 al 48% del base+greeneng del 22. Poi per compensare le perdite ecoschemi ma non per tutti. Riduzione di antibiotici per il bestiame. Tanto per i fruttiferi e oliveti poco e niente per mais e grano duro. Si punta quasi esclusivamente sul bio

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1 ora fa, fabio03 ha scritto:

Interessante si . Che chiarisce non so. Certi concetti che esprime "fugando" certi dubbi e rispondendo ad alcune domande lasciano quanto meno il forte sospetto , nel caso ce ne fosse ancora il bisogno , che di come si coltivi e si gestisca la produzione di un'azienda agricola "generica", non ne abbiano capito una mazza. Vorrei capire come le applicano certe regole ad aziende che hanno una forte vocazione alla produzione orticola o finalizzate ai biogas o peggio ancora alimentazione zootecnica. Sulla rotazione delle colture ok non ci piove. La si può fare. Deroga per le zone o meglio le particelle gestite in aridocoltura. Quali sono queste particelle? Come o chi le definisce tali? Terreni non irrigui? Io ho il 75 % dell'azienda irriguo ma se ci faccio grano e leguminosa senza irrigare ( perchè magari non c'è acqua) di fatto quella sarebbe aridocoltura come la particella in zona non irrigua? Altra cosa. Ammetiamo che la regione sardegna faccia un psr per la produzione di certe colture . Se le particelle ricadono in quel psr non hanno questo obbligo. Anche questa mi sembra un controsenso. Soprattutto quando si considera il sovescio come una non coltura. O meglio una coltura che non viene portatat a compimento. Dovrebbero aggiornare il vocabolario alla voce sovescio.

Sulla Bcaa 8 ( stendiamo un velo pietoso sull'acronimo ) penso di aver studiato un'altra lingua al posto dell'italiano.

"Nel 2023 l’agricoltore deve indicare in Domanda Unica le aree ad elementi non produttivi, pari al almeno il 4% dei seminativi. Sulle superfici a riposo, può ottenere qualunque produzione, eccetto mais, soia e bosco a breve rotazione. In altre parole, in Domanda Unica 2023 bisognerà identificare le aree e gli elementi non produttivi e riportare la coltura praticata nei terreni a riposo." Cosa vuole dire che si può ottenere qulunque produzione da un'area a riposo ? Ma allora un'area a riposo può essere coltivata ? O si intende prato naturale? Per me i terreni a riposo erano terreni coltivati e tenuti puliti costantemente e quindi con lavorazioni e consumo di gasolio a perdere, con buona pace di tutti i propositi concorrenti all' "ecosostenibilità ambientale"

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1 ora fa, AleJohnDeere ha scritto:

Tra le piante erbacee da foraggio includono anche mais da trinciato?

Bhe è quello che mi chiedevo anchio.... il mais è una pianta erbacea, il trinciato è un foraggio, in teoria si. Ma vale anche per il frumento allora, fieno o trinciato sempre foraggio è.... quindi a sto punto si può fare mais e mais o frumento e frumento se vengono usati come foraggio e non se vengono portati a granella?? Mi sembra una cazzata, è sempre la stessa coltivazione cambia solo la destinazione d'uso ma a livello agronomico sempre monosuccessione è....boh. sono sempre più convinto che l'abbiano scritta veramente Pippo Pluto e paperino di ritorno dall'oktoberfest....

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1 ora fa, AleJohnDeere ha scritto:

Tra le piante erbacee da foraggio includono anche mais da trinciato?

No no deveono leggere nel tuo piano di coltivazione tutto tranne la parola mais,soia o pioppo etc. Per questo dicevo la stronzata della cover. Come fai a dire quando una coltura viene tolta dal campo leggendo solo il piano di coltivazione? Chi stabilisce che una cover è matura o no? Chi stabilisce quale è lo scopo della coltivazione di una ceta coltura? Le cose sono due : o chi la ha scritta è un beota oppure chi doveva recepire le linee guida della commissione e redarre un prospetto per la nuova pac italiana c'è o ci fa. Sto arrivando a pnsare che certi problemi ce li siamo creati qua in italia

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55 minuti fa, #VG# ha scritto:

Bhe è quello che mi chiedevo anchio.... il mais è una pianta erbacea, il trinciato è un foraggio, in teoria si. Ma vale anche per il frumento allora, fieno o trinciato sempre foraggio è.... quindi a sto punto si può fare mais e mais o frumento e frumento se vengono usati come foraggio e non se vengono portati a granella?? Mi sembra una cazzata, è sempre la stessa coltivazione cambia solo la destinazione d'uso ma a livello agronomico sempre monosuccessione è....boh. sono sempre più convinto che l'abbiano scritta veramente Pippo Pluto e paperino di ritorno dall'oktoberfest....

Perché se ci rientra bene, sennò quasi sicuramente dovrò rinunciare alla pac, potrei fare loietto mais, ma dopo il liquame durante l inverno?

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Interessante si . Che chiarisce non so. Certi concetti che esprime "fugando" certi dubbi e rispondendo ad alcune domande lasciano quanto meno il forte sospetto , nel caso ce ne fosse ancora il bisogno , che di come si coltivi e si gestisca la produzione di un'azienda agricola "generica", non ne abbiano capito una mazza. Vorrei capire come le applicano certe regole ad aziende che hanno una forte vocazione alla produzione orticola o finalizzate ai biogas o peggio ancora alimentazione zootecnica. Sulla rotazione delle colture ok non ci piove. La si può fare. Deroga per le zone o meglio le particelle gestite in aridocoltura. Quali sono queste particelle? Come o chi le definisce tali? Terreni non irrigui? Io ho il 75 % dell'azienda irriguo ma se ci faccio grano e leguminosa senza irrigare ( perchè magari non c'è acqua) di fatto quella sarebbe aridocoltura come la particella in zona non irrigua? Altra cosa. Ammetiamo che la regione sardegna faccia un psr per la produzione di certe colture . Se le particelle ricadono in quel psr non hanno questo obbligo. Anche questa mi sembra un controsenso. Soprattutto quando si considera il sovescio come una non coltura. O meglio una coltura che non viene portatat a compimento. Dovrebbero aggiornare il vocabolario alla voce sovescio.
Sulla Bcaa 8 ( stendiamo un velo pietoso sull'acronimo ) penso di aver studiato un'altra lingua al posto dell'italiano.
"Nel 2023 l’agricoltore deve indicare in Domanda Unica le aree ad elementi non produttivi, pari al almeno il 4% dei seminativi. Sulle superfici a riposo, può ottenere qualunque produzione, eccetto mais, soia e bosco a breve rotazione. In altre parole, in Domanda Unica 2023 bisognerà identificare le aree e gli elementi non produttivi e riportare la coltura praticata nei terreni a riposo." Cosa vuole dire che si può ottenere qulunque produzione da un'area a riposo ? Ma allora un'area a riposo può essere coltivata ? O si intende prato naturale? Per me i terreni a riposo erano terreni coltivati e tenuti puliti costantemente e quindi con lavorazioni e consumo di gasolio a perdere, con buona pace di tutti i propositi concorrenti all' "ecosostenibilità ambientale"

Sicuramente questi quesiti saranno chiariti nei prossimi mesi…intanto per il 2023 basta fare colture ad uso umano (come grano tenero e duro) e il 4% è già bello che sistemato. Dal 2024 vedremo…

Tra le piante erbacee da foraggio includono anche mais da trinciato?

In linea teorica sì, perché al momento della domanda PAC, mais da trinciato viene indicato come mais da foraggio.
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Vi chiedo un chiarimento. Con una superficie di poco inferiore ai 15 ettari io fino ad ora non avevo obbligo di avere aree efa. Invece ora mi sembra che l obbligo ci sia a partire dai 10 ettari giusto? Che pero parte dall anno prossimo perche quest anno per chi coltiva grano duro non serve lasciare superficie incolta giusto?
Grazie

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2 ore fa, samuele macerata ha scritto:

Vi chiedo un chiarimento. Con una superficie di poco inferiore ai 15 ettari io fino ad ora non avevo obbligo di avere aree efa. Invece ora mi sembra che l obbligo ci sia a partire dai 10 ettari giusto? Che pero parte dall anno prossimo perche quest anno per chi coltiva grano duro non serve lasciare superficie incolta giusto?
Grazie

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Giusto. Fai 2 aziende da 7,5

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Personalmente reputo la nuova Pac un qualcosa fatto davvero con i piedi. Ho letto il link postato qualche commento più su e mi sono sorti 2 dubbi:

1) Personalmente sono al Sud, dove per ovvie ragioni la coltura che và per la maggiore è il grano duro e il mio areale ne è la dimostrazione, quindi non è che si possa spaziare più di tanto. Io mi trovo al di sopra di un invaso (Diga Capaccio). Bocchette dell'acqua neanche a pagamento, tranne a chi vogliono loro. Con che criterio definisci una zona in aridocoltura? Se nella particella vi è un pozzo o no? Perché qua di canali o altro non vi è ombra. Piove 1 mese si e 11 no.

2) mi pare di aver capito che un secondo raccolto spezza la monosuccessione o sbaglio? Ad esempio, se io a giugno dopo grano duro mettessi ortaggi, a novembre/dicembre posso mettere nuovamente grano duro? Se invece dopo ortaggi (broccoletti), volessi rimetterli nuovamente sulla stessa particella, potrei farlo?

 

 

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15 ore fa, samuele macerata ha scritto:

Vi chiedo un chiarimento. Con una superficie di poco inferiore ai 15 ettari io fino ad ora non avevo obbligo di avere aree efa. Invece ora mi sembra che l obbligo ci sia a partire dai 10 ettari giusto? Che pero parte dall anno prossimo perche quest anno per chi coltiva grano duro non serve lasciare superficie incolta giusto?
Grazie

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Quest'anno puoi seminare il 100 % della superficie a grano duro.

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