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7 ore fa, mikyxt ha scritto:

il discorso metano invece, rimane sempre il problema delle stazioni di ricarica in azienda

C'è anche un altro fattore da considerare, comprimere all'interno della bombola il gas a circa 200 bar, comporta la spesa di energia pari a 15% contenuta nell'energia stessa.

Chi deve far bene i conti di quanto costi usare un combustibile piuttosto che un altro, dovrebbe fare questi bei conteggi, intendo a livello di politica industriale e dei trasporti, poichè sennò ci troveremo di fronte a costi difficilmente sostenibili; compreso il forte carico fiscale cui oggi i combustibili fossili sono gravati, e se un domani si cambiasse fonti di energia, poi essi verrebbero girati nuovamente su queste nuove fonti, riducendone drasticamente la convenienza.

7 ore fa, mikyxt ha scritto:

fino alle affermazione del presidente che non ha detto altro che una sacrosanta verità

... e non ci vuole uno stuolo di ingegneri per capire l'affermazione del presidente della Toyota, però sembra proprio che in certi ambienti politici della UE la facciano da padrona le capre (senza offesa per i simpatici mammiferi).

Leggevo inoltre su stampa specializzata che le tanto decantate ibride plug-in (insomma quella con la ricarica via filo o attraverso il motore termico), rispetto ai  tanto decantati valori di inquinamento omologati, in realtà vadano da un minimo del 28% fino a 12 volte superiore a quanto rilevato in sede d'omologazione. E l'omologazione non è ottenuta da dichiarazioni della casa costruttrice ma rilevati da organi degli stati, evidentemente farlocchi come il sangue della rapa.

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... e non ci vuole uno stuolo di ingegneri per capire l'affermazione del presidente della Toyota, però sembra proprio che in certi ambienti politici della UE la facciano da padrona le capre (senza offesa per i simpatici mammiferi).

Leggevo inoltre su stampa specializzata che le tanto decantate ibride plug-in (insomma quella con la ricarica via filo o attraverso il motore termico), rispetto ai  tanto decantati valori di inquinamento omologati, in realtà vadano da un minimo del 28% fino a 12 volte superiore a quanto rilevato in sede d'omologazione. E l'omologazione non è ottenuta da dichiarazioni della casa costruttrice ma rilevati da organi degli stati, evidentemente farlocchi come il sangue della rapa.

Quando lo dicevano persone di buonsenso, venivano additate come ebeti o retrograde, e ora che lo dice Toyoda?

Tutti scomparsi i leoni da tastiera

 

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2 minuti fa, Davidoski ha scritto:

Quando lo dicevano persone di buonsenso, venivano additate come ebeti o retrograde, e ora che lo dice Toyoda?

Tutti scomparsi i leoni da tastiera

 

hai ragione, il discorso di Toyoda non è affatto nuovo, da tempo se ne parla, le lavorazioni per fare le batterie producono tantissimi scarti difficili da recuperare e da stoccare, a livello di impatto ambientale fare una batteria inquini come un tot di auto.

Toyoda come del resto tutti gli industriali tirano l'acqua al suo mulino, hanno pronto da tempo le tecnologia per l'idrogeno e spingono per quello, oltre al fatto di avere già delle batterie allo stato solido che permettono di immagazzinare più energia a parità di volume delle attuali.

per quanto riguarda i valori di inquinamento, le prove di omologazione sono state cambiate  cercando di renderle il più veritiero possibile, il problema delle auto ibride è che in regioni fredde il motore termico lavora solo per ricaricare e  quindi non raggiunge la temperatura ideale di esercizio, i motori a benzina per avere una combustione ottimale e inquinare poco devono avere temperature di esercizio di un certo tipo e se non raggiunte emettono più idrocarburi. 

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hai ragione, il discorso di Toyoda non è affatto nuovo, da tempo se ne parla, le lavorazioni per fare le batterie producono tantissimi scarti difficili da recuperare e da stoccare, a livello di impatto ambientale fare una batteria inquini come un tot di auto.
Toyoda come del resto tutti gli industriali tirano l'acqua al suo mulino, hanno pronto da tempo le tecnologia per l'idrogeno e spingono per quello, oltre al fatto di avere già delle batterie allo stato solido che permettono di immagazzinare più energia a parità di volume delle attuali.
per quanto riguarda i valori di inquinamento, le prove di omologazione sono state cambiate  cercando di renderle il più veritiero possibile, il problema delle auto ibride è che in regioni fredde il motore termico lavora solo per ricaricare e  quindi non raggiunge la temperatura ideale di esercizio, i motori a benzina per avere una combustione ottimale e inquinare poco devono avere temperature di esercizio di un certo tipo e se non raggiunte emettono più idrocarburi. 
A Toyoda gli importa na storia, tanto lui venderà tutte le motorizzazioni
Il suo è un monito affinché i governi si sveglino e capiscano che l'elettrico da solo non è la soluzione, ma una follia
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7 minuti fa, Davidoski ha scritto:

A Toyoda gli importa na storia, tanto lui venderà tutte le motorizzazioni emoji1744.png
Il suo è un monito affinché i governi si sveglino e capiscano che l'elettrico da solo non è la soluzione, ma una follia

Che l'elettrico sia una follia, questo è acclarato (evidentemente non a tutti) ma ai costruttori alla fine importa pure a loro poichè così proseguendo l'auto diventerà sempre più un oggetto per pochi.

Sempre da stampa specializzata si legge: costo medio di una utilitaria elettrica € 30.000; disponibilità dell'utente medio per cambiare auto € 8.000: ecco, qui arriva l'inghippo; se l'auto deve essere "il fiore in cima alla montagna" ovvero inarrivabile ai più, allora anche l'industria dell'auto morirà dietro questa ideologia creata da cervelli malsani :idiot2::idiot2:.

Alcuni costruttori giapponesi si stanno ritirando dal mercato europeo e altri si limiteranno ad importare modelli poco costosi, il che significa che stanno abbandonando la nave prima che..... Inoltre per lo standard estetico e di finizione interna noi consumatori europei non siamo più "benchmark" cioè il punto di riferimento cui porre attenzione ma lo saranno gli utenti orientali.

Decrescita felice, la chiamano...... :uglystupid2:

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9 ore fa, Davidoski ha scritto:

A Toyoda gli importa na storia, tanto lui venderà tutte le motorizzazioni emoji1744.png
Il suo è un monito affinché i governi si sveglino e capiscano che l'elettrico da solo non è la soluzione, ma una follia

Toyoda fa il commerciante perchè su certe tecnologie è molto avanti e ha la fortuna che un paese come il Giappone pende dalle sue labbra, ha la percentuale maggiore di mercato in tutti i settori in cui è presente e si permette di fare quello che vuole, è molto diverso il mercato europeo dove la gente è più esigente.

 

L'auto elettrica non è sbagliato come concetto, ma purtroppo ad oggi è uno specchietto per le allodole ecologiste, per i seguenti motivi:

  1. purtroppo nella maggior parte dei paesi l'energia elettrica è prodotta con vecchie tecnologie che inquinano di brutto, vi sono ancora centrali a carbone, immaginatevi un po'.
  2. con le batterie attuali, l'estrazione di cadmio, e altro sono estremamente inquinanti, quindi ogni auto elettrica parte con una quantità di inquinamento prodotto elevatissimo e che nella maggior parte dei casi non viene nemmeno recuperato.
  3. le batterie esaurite, dovranno essere in qualche modo recuperate e anche in questo caso le operazioni sono estremamente di alto impatto sull'ambiente.

Chi abbandona il mercato europeo lo fa non per il discorso elettrico, ma perchè vende poco, oramai l'unica strada per vivere su questo mercato è fondersi o fare accordi commerciali, vedi suzuki e Toyota per i nuovi modelli che non sono altro che Toyota con marchio suzuki, nel passato Toyota aveva fatto accordi con BMW per i motori diesel, visto il numero di auto vendute aveva capito che per stare allineati con le normative anti inquinamento gli costava meno accordarsi con altri piuttosto che fare un motore diesel nuovo.

 

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Non voglio fare l'ambientalista, ma in un modo o nell'altro, se si arriva ad avere un numero di auto come in Europa o in Usa in Cina India Vietnam e tutta l'Africa il sistema collassa sia che siano elettriche che a idrocarburi.
Quindi non penso si abbandoni la nave perché affonda o perché affonderà ma semplicemente perché la prospettiva di crescita non c'è.
Diversificheranno e investiranno in Altri settori.
La via ferrata fu la protagonista della rivoluzione industriale, e la storia si ripete.

Inviato dal mio SM-G398FN utilizzando Tapatalk

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19 ore fa, Tiziano ha scritto:

Che l'elettrico sia una follia, questo è acclarato (evidentemente non a tutti) ma ai costruttori alla fine importa pure a loro poichè così proseguendo l'auto diventerà sempre più un oggetto per pochi.

Sempre da stampa specializzata si legge: costo medio di una utilitaria elettrica € 30.000; disponibilità dell'utente medio per cambiare auto € 8.000: ecco, qui arriva l'inghippo; se l'auto deve essere "il fiore in cima alla montagna" ovvero inarrivabile ai più, allora anche l'industria dell'auto morirà dietro questa ideologia creata da cervelli malsani :idiot2::idiot2:.

Alcuni costruttori giapponesi si stanno ritirando dal mercato europeo e altri si limiteranno ad importare modelli poco costosi, il che significa che stanno abbandonando la nave prima che..... Inoltre per lo standard estetico e di finizione interna noi consumatori europei non siamo più "benchmark" cioè il punto di riferimento cui porre attenzione ma lo saranno gli utenti orientali.

Decrescita felice, la chiamano...... :uglystupid2:

Ci sarebbe anche i problemino dei rifornimenti elettrici fuori casa. Cosa succede se 10 milioni di macchine devono fare rifornimento tutte insieme ? Il punto è in che ordine mettere le emissioni inquinanti e i veicoli inquinanti. Perchè ad esempio i vari filtri antiparticolato delle autovetture che ogni tanto soffiano fuori il particolato per "rigenerarsi" sono una barzelletta, però i mezzi agricoli o il trasporto pesante che fanno girare la produzione e la distribuzione di materie prime possono essere tollerati come fattore inquinante ? Un camion ibrido o elettrico non riesco ad immaginarmelo e neanche un trattore. 

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1 ora fa, superbilly1973 ha scritto:

Ci sarebbe anche i problemino dei rifornimenti elettrici fuori casa. Cosa succede se 10 milioni di macchine devono fare rifornimento tutte insieme ? Il punto è in che ordine mettere le emissioni inquinanti e i veicoli inquinanti. Perchè ad esempio i vari filtri antiparticolato delle autovetture che ogni tanto soffiano fuori il particolato per "rigenerarsi" sono una barzelletta, però i mezzi agricoli o il trasporto pesante che fanno girare la produzione e la distribuzione di materie prime possono essere tollerati come fattore inquinante ? Un camion ibrido o elettrico non riesco ad immaginarmelo e neanche un trattore. 

in Germania vi è un tratto di autostrada con i cavi di tensione tipo treni, stanno testando camion con un pantografo per il trasporto.

 

eHighway: inaugurata in Germania l'autostrada che ricarica i camion - HDmotori.it

 

ovvio che in questo caso è tutto (più semplice)

 

altra soluzione

 

Sulla Brebemi la ricarica induttiva ElectReon Wireless - Vaielettrico

 

 

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  • 1 mese dopo...
  • 3 settimane dopo...
15 ore fa, DjRudy ha scritto:

Pensavo di vederlo montato sul 9640RX e invece hanno continuato con il Cummins 15L.

Sulle trince avrà sicuramente applicazione nei modelli di media potenza.

pure io mi aspettavo di vederlo li, cmq penso che presto lo vedremo, a parte la cabina e il motore nuovo non vi sono statte grandi novità su questi modelli, mi aspetto a breve una serie rinnovata anche sul design che riprende le nuove serie 8, lo stesso per il settore trince nuovi modelli con cabina presa o derivata da X9

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  • 4 mesi dopo...

Il nuovo motore da 18 litri JD18X presenta gli stessi valori di alesaggio e corsa del Liebherr D976: 148x174.

https://west-equip.com/products/new/6180CI510

Dai valori forniti dalle case , dipende anche dalle tipologie di misurazione, vi sono leggere differenze dimensionali, il John Deere è leggermente più stretto, lungo ed alto.

A differire sono anche i valori di coppia e potenza dichiarati.

A tal proposito bisogna ricordare l'accordo siglato nel 2018 per la collaborazione e condi nello sviluppo di nuovi propulsori e tecnologie di sviluppo.

 

Composto da sei cilindri in linea, il nuovo motore JD18X supera lo Stage V senza richiedere DOC, SCR o DPF.

La Nota da fare su questo propulsore, a differenza del suo cugino tedesco, sta nel sistema di post trattamento.

Infatti questo motore è in grado di rispettare lo stage V utilizzando solo un EGR ed  un sistema a doppia sovralimentazione, senza catalizzatore DOCsenza FAP (filtro anti particolato) e senza SCR (urea).

 

Proprio parlando a proposito di sistemi per abbattimento delle emissioni però si notano delle differenze abbastanza importanti, ergo non si tratta proprio dello stesso motore:

JD18X    EGR ---- ..... (post trattamento)

D976      ....... ---- SCR filter + SCR (post trattamento)

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  • 3 settimane dopo...

Nuovo naming per la nuova generazione di motori JOHN DEERE.

La nuova sigla sarà cosi identificata: JD 18X

18 -- cilindrata espressa in litri

-- tipologia di sovralimentazione: X doppio stadio, P turbina fissa Wastegate

Finora la nuova gamma di motori comprende il 13,6 litri (14P e 14X) ed il 18 litri (18X).

 

https://secure.viewer.zmags.com/publication/7626e9ec#/7626e9ec/1

 

Vedremo se in futuro si aggiungeranno altri modelli a questa nuova gamma di propulsori, che ha razionalizzato anche le sigle identificative degli stessi.

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  • 2 settimane dopo...
  • 3 mesi dopo...

Nuovo JD 4

Prime anticipazioni del nuovo JD4, frutto del recente accordo con Deutz AG.

Cilindrata: 3940cc

Potenza max: 156 cv 

Coppia max: 670Nm

Alessaggio x Corsa: 99x128

Da quanto traspare questa nuova unità sarà ingrado di ottemperare allo stage V senza ausilio del ricircolo dei gas di scarico EGR.

Considerando che si tratta di un 4 cil compatto sono interessanti i valori di coppia e potenza e gli ingombri.

Le dimensioni sembrano essere il principale focus : infatti si dichiara una importante riduzione dello spazio ( -20/30% in base al sistema di AT) e peso ( -100 kg ) rispetto al 4500 monoturbo.

 

Link:

https://secure.viewer.zmags.com/publication/20a15aa2#/20a15aa2/2

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Grande Federix! Ottima News!

Questo motore mi piace per vari motivi:

1) Cilindrata come diceva nico con canna da circa un litro che per questo frazionamento forse è la dimensione più equilibrata.

2) Corsa molto lunga (rapporto corsa/cilindrata migliore anche del NEF 4500 che era il best in class per sui 4 cilindri di cilindrata media), ma se facciamo confronto con FPT FC5 3600, è impietoso... considerando che ha 110 di corsa contro 128... tanto per fare un esempio, quindi ben vengano i motori a corsa lunga!

3) Corsa lunga significa tanta coppia anche senza per forza dover usare turbine esagerate o complesse (infatti ha solo un semplice turbo wastegate).

4) Semplicità: 2 valvole per cilindro bastano e avanzano su un alesaggio di 99, con alesaggi sotto i 105 le 4 valvole non sempre sono un vantaggio in quanto tendono ad essere troppo piccole per garantire dei flussi di gas corretti.

5) Ingombri minori rispetto al JD 4045, questo permette sui trattori medio-piccoli di avere cofani più piccoli a vantaggio della visibilità ecc.

In poche parole Deutz ha fatto un ottimo lavoro e complimenti a JD per essersi accaparrata la possibilità di marchiarlo con il suo brand.

Sicuramente questo motore andrà a sostituire lo storico 4038 cc, quindi vedremo quali applicazioni avrà in futuro sui partener storici di Deutz AG, ovvero SDF e Fendt.

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1 ora fa, DjRudy ha scritto:

Grande Federix! Ottima News!

Questo motore mi piace per vari motivi

2) Corsa molto lunga (rapporto corsa/cilindrata migliore anche del NEF 4500 che era il best in class per sui 4 cilindri di cilindrata media), ma se facciamo confronto con FPT FC5 3600, è impietoso... considerando che ha 110 di corsa contro 128... tanto per fare un esempio, quindi ben vengano i motori a corsa lunga!

 

Dj ti andrebbe di spiegare meglio questa cosa del confronto e della corsa lunga? Grazie 

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15 ore fa, davide87 ha scritto:

 meglio questa cosa del confronto e della corsa lunga?

Non è una questione che si può spiegare in poche righe; diciamo che ogni soluzione ha pregi e difetti; generalmente in funzione della destinazione si può optare per un motore superquadro o un corsa lunga.

Il corsa lunga vanta maggiore elasticità, camera di combustione più raccolta (minore dispersone di calore e più rendimento) minore lunghezza del motore per via delle canne più strette, minore angolazione della biella; però porta con se un difetto grande, ovvero la maggiore velocità lineare del pistone e questo fattore, nei motore che debbono "correre" per far sviluppare cavalli, diventa un problema non da poco; infatti in quei motori aspirati destinati all'autotrazione, che devono "dare di più" rispetto all'agricolo/industriale, devono per forza spingersi oltre i 3000 giri. Pensiamo ai famosi serie 8000 della Fiat (100x110 il via di mezzo) che sugli autocarri erano tarati a 3200 giri minuto; il 230 che era tarato a 3500 gm era un 95x95, quindi gia quadro; l'8V da 17 litri (dell'autocarro 190, per intenderci) era un superquadro!! 145x135 e nel prima serie aspirato girava a 2400 gm.

Ho dato una occhiata agli automobilistici Fiat dell'epoca ed erano tutti lievemente superquadri, escluso il 1900 che è un 82x90 (esattamente come il 305 della 25R 312 ecc ecc).

I superquadri hanno il vantaggio di poter alloggiare valvole di maggiori dimensioni e perciò dare un respiro maggiore al motore, proprio in funzione delle prestazioni.

E' ovvio che se un costruttore deve produrre un motore polivalente, che va dalla versione lenta per i motgeneratori, a quella più svelta per l'autotrazione, finirà con l'adottare soluzioni intermedie.

Con l'avvento del turbocompressore si sono variati gli equilibri e la conseguate risposta è stata l'abbassare i regime di giri di potenza massima, anche perchè con più si sale e più peggiora il rendimento (e il consumo...)

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Il 1/1/2022 Alle 07:16, DjRudy ha scritto:

Grande Federix! Ottima News!

Questo motore mi piace per vari motivi:

1) Cilindrata come diceva nico con canna da circa un litro che per questo frazionamento forse è la dimensione più equilibrata.

2) Corsa molto lunga (rapporto corsa/cilindrata migliore anche del NEF 4500 che era il best in class per sui 4 cilindri di cilindrata media), ma se facciamo confronto con FPT FC5 3600, è impietoso... considerando che ha 110 di corsa contro 128... tanto per fare un esempio, quindi ben vengano i motori a corsa lunga!

3) Corsa lunga significa tanta coppia anche senza per forza dover usare turbine esagerate o complesse (infatti ha solo un semplice turbo wastegate).

4) Semplicità: 2 valvole per cilindro bastano e avanzano su un alesaggio di 99, con alesaggi sotto i 105 le 4 valvole non sempre sono un vantaggio in quanto tendono ad essere troppo piccole per garantire dei flussi di gas corretti.

5) Ingombri minori rispetto al JD 4045, questo permette sui trattori medio-piccoli di avere cofani più piccoli a vantaggio della visibilità ecc.

In poche parole Deutz ha fatto un ottimo lavoro e complimenti a JD per essersi accaparrata la possibilità di marchiarlo con il suo brand.

Sicuramente questo motore andrà a sostituire lo storico 4038 cc, quindi vedremo quali applicazioni avrà in futuro sui partener storici di Deutz AG, ovvero SDF e Fendt.

Ma il motore non era solo per JD?!?!

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