Vai al contenuto

Viticoltura biologica: residui di acido fosfonico. Azioni del ministero


Francesco F.

Messaggi raccomandati

Apro questa discussione per far girare alcune informazioni importanti che potrebbero mettere in ginocchio la viticoltura biologica italiana.

Siamo tutti (o quasi) a conoscenza della confusione che regna nel campo dei residui dell'acido fosfonico/fosforoso (i due termini indicano due molecole tautomere) ed etil-fosforoso.

intere partite di vino anche imbottigliato sono ferme in USA e Germania per tali residui non giustificati.

Il Crea ha fatto un primo studio "Biofosf" su come nasce e modifica questo metabolita nella pianta.

Sulla base di questo studio, il ministero, con una nota ha normato il quadro esistente. (vedi allegato)

Ma non si è fermato: adesso c'è allo studio la proposta di legge di declassare tutte le partite di UVA con valore superiore a 0,1 mg/kg di ac. fosforoso/fosfonico.

Cosa succederebbe? semplicemente che il 95% delle uve italiane biologiche sarebbero declassate a convenzionale. Questo perchè in via naturale, la pianta produce questo metabolita quando posta in situazione di dover "reagire" contro la fitopatie, in quantità più o meno elevate rispetto a questa soglia. (quindi non mi sto riferendo a chi fa il furbetto usando prodotti non ammessi)

Perchè il ministero da questo: per farsi "bello", perchè in Europa l'italia è sempre considerata "l'ultima" in tutto; con questo giochino, l'Italia sarebbe la prima  a normare la materia, e quindi diventa un esempio e diventa, improvvisamente, un Modello per tutti.

 

Capiamo come i giochi politici per la ricerca del prestigio diventino a questo punto non solo deleteri, ma assolutamente in disastro per tutti i coltivatori biologici.

cosa fare adesso?

Sembra che le associazioni sindacali siano contrarie, a parte coldiretti (che a mio modo di vedere...sta sempre col potere...), gli ODC sono contrari, per cui c'è bisogno che da più parti ci si muova e si faccia pressione nelle nostre regioni e presso gli assessori all'agricoltura e tutti coloro.

Facciamo sentire la nostra voce!

Nota Ministero Fosfiti.pdf

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Sulla frutta ormai siamo già da parecchio con questi problemi, oltretutto il limite per la frutta destinata alla trasformazione il limite massimo scende a 0.01, come sempre i produttori si prendono sempre calci nei denti, è una situazione molto grave, si attuano pratiche colturali ammesse nel biologico tutto l'anno con enormi difficoltà riduzione produzioni, problemi fitosanitari ecc; e come se non bastasse molte case produttrici di fitofarmaci introducono acido fosforoso (volontariamente o meno) nei loro prodotti ammessi in bio come è successo recentemente sulla poltiglia bordolese di una casa, è una normativa poco chiara per tutto il comparto e molti ne approfittano per declassare e contestare i prodotti agricoli.  

  • Thanks 1
Link al commento
Condividi su altri siti

il problema comunque è grave e bisogna farsi sentire

Proprio ieri, ho avuto brutta notizia di un produttore di riso veronese (che fornisce il GAS di cui faccio parte) che smette col bio certificato perchè non ci sta più dentro (nel suo caso, il grosso problema sono le rotazioni tra leguminose e riso...anche questa una direttiva assolutamente fuori dal mondo, ordinata senza chiedere a chi produce)

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...
  • 3 settimane dopo...

Non voglio sporcare anche questo thread ma richiamare l'attenzione su questa certificazione

https://www.horecanews.it/ora-val-doca-e-anche-sqnpi-certificato-lasolo-prosecco-docg/

Da noi un assocciazione la sta promuovendo alla grande. 

Faccio presente che il disciplinare delle due docg, Conegliano e Asolo, sono costruiti in modo tale che questa certificazione che noi abbiamo gia'  acquisito pagando in quota parte (il grosso lo mette il consorzio) dovrebbe essere rilasciata gratuitamente. E sottolineo gratuitamente senza spendere un euros se i quaderni di campagna avessero un valore visto che il disciplinare di produzione e' legge non una scelta volontaria.

Se voglio usare il folpet per esempio io devo aspettare un provvedimento di deroga regionale mentre passato il confine di Conegliano si folpa e si diserba con il glifo tranquillamente.

L'ape e' marketing

20191213_124923.jpg

Adesso una cosa curiosa tutta famigliare. Questa e' la princepessa al suo battesimo. Correva l'anno 2009, 10 anni fa. Foto finita nel dimenticatoio ma riemersa poco tempo in un video ricordo per il suo decimo compleanno. 

Precedere i tempi sempre. Il mondo e' pieno di gente in fila ?

20191213_125105.jpg

  • Like 2
  • Confused 1
Link al commento
Condividi su altri siti

35 minuti fa, CBO ha scritto:

Non voglio sporcare anche questo thread ma richiamare l'attenzione su questa certificazione

https://www.horecanews.it/ora-val-doca-e-anche-sqnpi-certificato-lasolo-prosecco-docg/

Da noi un assocciazione la sta promuovendo alla grande. 

Faccio presente che il disciplinare delle due docg, Conegliano e Asolo, sono costruiti in modo tale che questa certificazione che noi abbiamo gia'  acquisito pagando in quota parte (il grosso lo mette il consorzio) dovrebbe essere rilasciata gratuitamente. E sottolineo gratuitamente senza spendere un euros se i quaderni di campagna avessero un valore visto che il disciplinare di produzione e' legge non una scelta volontaria.

Se voglio usare il folpet per esempio io devo aspettare un provvedimento di deroga regionale mentre passato il confine di Conegliano si folpa e si diserba con il glifo tranquillamente.

L'ape e' marketing

20191213_124923.jpg

Adesso una cosa curiosa tutta famigliare. Questa e' la princepessa al suo battesimo. Correva l'anno 2009, 10 anni fa. Foto finita nel dimenticatoio ma riemersa poco tempo in un video ricordo per il suo decimo compleanno. 

Precedere i tempi sempre. Il mondo e' pieno di gente in fila ?

20191213_125105.jpg

Anche proibire folpet e glifo è marketing, perlomeno tanto quanto l'ape Maya. Più in generale, qualcuno mi nomina una certificazione che abbia un qualsivoglia senso scientifico dalla A alla Z? 

Non esiste. Esistono fiabe che il consumatore vuole che gli siano raccontate e questo dobbiamo fare. Evidentemente a Conegliano han scelto di raccontare una fiaba e fuori da Conegliano un'altra fiaba.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Il 22/11/2019 Alle 11:09, Francesco F. ha scritto:

ultime news: martedì 19 scorso a Roma si sono riuniti ministero, regioni e Odc.

Tutti contro il ministero, che per il momento ha rinviato la decisione sui limiti da imporre.

se ne riparlerà in primavera

Non è finita

...tanto c'è tempo. Poi a luglio decideranno che dal marzo precedente non si potevano usare. E non voglio nemmeno immaginare i curriculum di chi sta valutando, anche politicamente, la questione. 

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, alefriuli ha scritto:

Anche proibire folpet e glifo è marketing, perlomeno tanto quanto l'ape Maya. Più in generale, qualcuno mi nomina una certificazione che abbia un qualsivoglia senso scientifico dalla A alla Z? 

Non esiste. Esistono fiabe che il consumatore vuole che gli siano raccontate e questo dobbiamo fare. Evidentemente a Conegliano han scelto di raccontare una fiaba e fuori da Conegliano un'altra fiaba.

Tu le certificazioni le scegli noi la Qsnpi ce la siamo autoimposto per tentare di mitigare le ostilita' del popolino bue.

Son 2 situazioni ben diverse.

Stiamo lavorando per passare a bio una quota dei vigneti. E' una nostra scelta, nessuno ce lo chiede ed e' giusto pagare lo sfizio. 

Se invece mi obblighi a lavorare in un certo modo e questo modo per me ha dei costi supplettivi rispetto al resto del sistema e per di piu' e' un modo piu' virtuoso di quanto richiesto da una certificazione non vedo perche' devo pagare se voglio farlo sapere ai miei clienti.

Te a capi'?

Link al commento
Condividi su altri siti

47 minuti fa, CBO ha scritto:

Tu le certificazioni le scegli noi la Qsnpi ce la siamo autoimposto per tentare di mitigare le ostilita' del popolino bue.

Son 2 situazioni ben diverse.

Stiamo lavorando per passare a bio una quota dei vigneti. E' una nostra scelta, nessuno ce lo chiede ed e' giusto pagare lo sfizio. 

Se invece mi obblighi a lavorare in un certo modo e questo modo per me ha dei costi supplettivi rispetto al resto del sistema e per di piu' e' un modo piu' virtuoso di quanto richiesto da una certificazione non vedo perche' devo pagare se voglio farlo sapere ai miei clienti.

Te a capi'?

 

49 minuti fa, CBO ha scritto:

Tu le certificazioni le scegli noi la Qsnpi ce la siamo autoimposto per tentare di mitigare le ostilita' del popolino bue.

Son 2 situazioni ben diverse.

Stiamo lavorando per passare a bio una quota dei vigneti. E' una nostra scelta, nessuno ce lo chiede ed e' giusto pagare lo sfizio. 

Se invece mi obblighi a lavorare in un certo modo e questo modo per me ha dei costi supplettivi rispetto al resto del sistema e per di piu' e' un modo piu' virtuoso di quanto richiesto da una certificazione non vedo perche' devo pagare se voglio farlo sapere ai miei clienti.

Te a capi'?

No, non ho capito. Se tu aderisci alla certificazione e adempie agli obblighi, ti rilasciano il certificato. Non ho capito dov'è il problema. L'apina ce l'hai o no? Oppure, correggimi se sbaglio, intendi dire che i vostri regolamenti interni sono uguali se non più stringenti della Snqpi e quindi dovreste già potervi fregiare del marchio? 

Link al commento
Condividi su altri siti

2 ore fa, CBO ha scritto:

Tu le certificazioni le scegli noi la Qsnpi ce la siamo autoimposto per tentare di mitigare le ostilita' del popolino bue.

Son 2 situazioni ben diverse.

Stiamo lavorando per passare a bio una quota dei vigneti. E' una nostra scelta, nessuno ce lo chiede ed e' giusto pagare lo sfizio. 

Se invece mi obblighi a lavorare in un certo modo e questo modo per me ha dei costi supplettivi rispetto al resto del sistema e per di piu' e' un modo piu' virtuoso di quanto richiesto da una certificazione non vedo perche' devo pagare se voglio farlo sapere ai miei clienti.

Te a capi'?

la pseudo certificazione dell'apina è un vera stron...a

rovina il mercato alla pari di quelli che dicono di fare vino Naturale.

un'altra roba che genera confusione e basta.

per me è da bannare.

inganna i consumatori

Modificato da Francesco F.
  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Francesco F. ha scritto:

la pseudo certificazione dell'apina è un vera stron...a

rovina il mercato alla pari di quelli che dicono di fare vino Naturale.

un'altra roba che genera confusione e basta.

per me è da bannare.

inganna i consumatori

Ma certo che si. 

Lo ripeto e' marketing e soldini per i certificatori, punto. 

Noi lo abbiamo fatto perche' 1) 2/3 del costo se lo carica il consorzio per la parte docg 2) per la parte doc abbiamo raggiunto un accordo d'insieme visto che ho dovuto certificare anche il lotto della bassa e il pordenonese che fa capo sempre al Coneglianese 3) l'ente certificatore e' Valoria Italia ... 

Link al commento
Condividi su altri siti

3 ore fa, alefriuli ha scritto:

 

No, non ho capito. Se tu aderisci alla certificazione e adempie agli obblighi, ti rilasciano il certificato. Non ho capito dov'è il problema. L'apina ce l'hai o no? Oppure, correggimi se sbaglio, intendi dire che i vostri regolamenti interni sono uguali se non più stringenti della Snqpi e quindi dovreste già potervi fregiare del marchio? 

L' apetta me l'han data a novembre u.s.

Non ti sbagli per nulla. 

Link al commento
Condividi su altri siti

5 ore fa, CBO ha scritto:

L' apetta me l'han data a novembre u.s.

Non ti sbagli per nulla. 

Allora vedi che per un motivo o per l'altro siamo tutti sulla stessa barca. Noi l'abbiamo fatto perché il capo cordata così voleva, per far fronte ad esigenze di mercato. Io ero fuori da 2 anni e stavo tanto bene che mai. 

Comunque son situazioni che ci siamo creati negli anni, adesso ce le grattiamo. Facciamo vedere che siamo cintura nera di sostenibilità e, per scusarci dei danni che comunque arrechiamo tutti i giorni col nostro lavoro, abbassiamo un po' i prezzi del prodotto, così magari vendiamo quel mezzo miliardo di bozze che fa figo solo a scriverlo. 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

il problema comunque è grave e bisogna farsi sentire
Proprio ieri, ho avuto brutta notizia di un produttore di riso veronese (che fornisce il GAS di cui faccio parte) che smette col bio certificato perchè non ci sta più dentro (nel suo caso, il grosso problema sono le rotazioni tra leguminose e riso...anche questa una direttiva assolutamente fuori dal mondo, ordinata senza chiedere a chi produce)
Bè non è così, col riso non ci stai dentro counque, nua vieta di fare i 3 e 5 anni classici e storici a riso. Il problema nel bio sono infestanti, crodo e brusone.
Acido fosfonico non essendo ammesso non si può usare comunque. Questione poltiglia boldolese è quella del superamento dei 4 con deroga 5kg di rame metallo ad ettaro.

Inviato dal mio SM-J600FN utilizzando Tapatalk

Link al commento
Condividi su altri siti

Bè non è così, col riso non ci stai dentro counque, nua vieta di fare i 3 e 5 anni classici e storici a riso. Il problema nel bio sono infestanti, crodo e brusone.
Acido fosfonico non essendo ammesso non si può usare comunque. Questione poltiglia boldolese è quella del superamento dei 4 con deroga 5kg di rame metallo ad ettaro.

Inviato dal mio SM-J600FN utilizzando Tapatalk

Bè oddDio non solo.nel bio, io ho smesso per via dei costi e dei problemi di infestanti e diserbi. Crodo e non solo. In bio non è per niente facile farlo non puoi risolvere troppo con uno strigliatore o con la pacciamatura.

Inviato dal mio SM-J600FN utilizzando Tapatalk

Link al commento
Condividi su altri siti

Con questo qualcuno potrebbe trovarsi in deficit di spazio sulla bottiglia. Tocchera' spostarsi sul magnum come volume base per avere spazio sufficiente oppure rinunciare alla scritta prosecco e dare ragione agli incappucciati.

'na guerra continua ma tutto e solo per il bene del consumatore che deve essere garantito ...?

20191217_115502.jpg20191217_115502.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...
  • 2 settimane dopo...

noi siamo in bio sia vigna che cantina, da sempre, cioè dagli anni '80

Il 3/2/2020 Alle 07:12, Toso ha scritto:

Non avevo letto questo argomento!

Chi di voi va biologico in vigna ed in cantina?!perche io nel 2021 mi finisce l'impegno con la misura 10 quindi agroambientale e sto pensando di passare al biologico!

in cantina i problemi sono relativi, e dipende da cosa si è soliti fare e se si è disposti a scendere a qualche compromesso. Mi spiego meglio: non che il compromesso sia per abbassare la qualità, ma semplicemente il compromesso in cantina significa mettersi in discussione nel modo di ragionare e nel modo di fare: bisogna rispettare maggiormente la materia prima e accettare il prodotto finale per valorizzarlo al meglio. nel tempo i nostri clienti apprezzano che i vini non siano così "standardizzati" come nel convenzionale. che vuol dire che sono più buoni perchè esprimono meglio la natura di origine.

Per il discorso campagna invece bisogna fare discorsi ben più ampi, valutando bene la zona in cui sei  e in cui insistono i vigneti. in altro spazio del forum già si è accennato al discorso. Non me la sento di consigliare assolutamente nulla. (io conosco poco la tua zona, conosco solo la zona orvietana...a cui invidio la mancanza di umidità!...ma non la mancanza di acqua nel sottosuolo, o la difficoltà a entrare nei vigneti meccanicamente parlando...che da noi sono risorse importanti)

ti posso dire che noi, qui a treviso, se non avessimo anche la cantina che valorizza il prodotto, non so se vale la pena fare bio (come produttore di uva) a livello meramente economico/sussistenziale, in quanto la perdita di prodotto causa patologie varie è notevole. Bisogna davvero crederci.

Link al commento
Condividi su altri siti

3 ore fa, Francesco F. ha scritto:

...bisogna rispettare maggiormente la materia prima e accettare il prodotto finale per valorizzarlo al meglio. nel tempo i nostri clienti apprezzano che i vini non siano così "standardizzati" come nel convenzionale. che vuol dire che sono più buoni perchè esprimono meglio la natura di origine ...

Non piu buoni ma semmai caratterizzati che son 2 cose diverse. 

Chi e' che ti dice che i convenzionalsiano standarizzati? E viceversa che un bio sia necessariamente piu' caratterizzato?

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Il 14/2/2020 Alle 13:06, CBO ha scritto:

Non piu buoni ma semmai caratterizzati che son 2 cose diverse. 

Chi e' che ti dice che i convenzionalsiano standarizzati? E viceversa che un bio sia necessariamente piu' caratterizzato?

se vuoi discutiamo a parte... ma è innegabile che nel convenzionale siano più "facili" a utilizzare tecniche e tecnologie che alla fine Standardizzano.

questo è un mio pdv personale. chiuso.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Certamente si. Ma il poter usare non significa dover usare. 

Tu fai bio, io ci sto arrivando. Non vorrei, una volta arrivato a target, trovarmi a rincorrere anche il biodinamico e dopo il "naturale" e poi di nuovo il convenzionale quando avremo snaturato il prodottl il tutto perche' "piu' buono".

Di questo passo rischiamo di avvitarci sul nulla e di fare una pessima comunicazione nei confronti di un popolino che sul tema si dimostra tanto esigente quanto ignorante.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Certamente si. Ma il poter usare non significa dover usare. 
Tu fai bio, io ci sto arrivando. Non vorrei, una volta arrivato a target, trovarmi a rincorrere anche il biodinamico e dopo il "naturale" e poi di nuovo il convenzionale quando avremo snaturato il prodottl il tutto perche' "piu' buono".
Di questo passo rischiamo di avvitarci sul nulla e di fare una pessima comunicazione nei confronti di un popolino che sul tema si dimostra tanto esigente quanto ignorante.
X me state prendendo una strada sbagliata. Già ora in molte tipologie il bio è un mercato saturo, e credo che appena finirà questa inutile e dannosa attenzione mediatica ci ritroveremo con ettari e ettari di terreni bio da riconvertire

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk

Link al commento
Condividi su altri siti

33 minuti fa, Gianni il Folle ha scritto:

X me state prendendo una strada sbagliata. Già ora in molte tipologie il bio è un mercato saturo, e credo che appena finirà questa inutile e dannosa attenzione mediatica ci ritroveremo con ettari e ettari di terreni bio da riconvertire

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk
 

La strada e' segnata e chi l'avra' percorsa in tutto o in parte sara' sempre un passo avanti.

Il bio non necessariamente e' destinato ai bio. 

Link al commento
Condividi su altri siti

La strada e' segnata e chi l'avra' percorsa in tutto o in parte sara' sempre un passo avanti.
Il bio non necessariamente e' destinato ai bio. 
Ancora peggio, se il bio viene destinato al convenzionale la situazione degenera ulteriormente, e pure i costi di produzione!

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk

Link al commento
Condividi su altri siti

17 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

X me state prendendo una strada sbagliata. Già ora in molte tipologie il bio è un mercato saturo, e credo che appena finirà questa inutile e dannosa attenzione mediatica ci ritroveremo con ettari e ettari di terreni bio da riconvertire

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk
 

Non che sia così difficile passare da bio a convenzionale..semmai il contrario è più complesso. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

×
×
  • Crea Nuovo...